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L' agenda della milanese 2023
"Questa che leggerete, riempirete di appunti e appuntamenti, sfoglierete alla ricerca di un consiglio, non è l'agenda della milanese, ma delle milanesi e dei milanesi. Amiche e amici, lettori, paesaggisti, musicisti, critici cinematografici che ci hanno dato i loro posti segreti da passaparola, reali e virtuali, per vivere la città. Un'agenda corale, l'agenda di Milano."""" Michela Proietti Dopo il """"La Milanese"""" arriva l'agenda per affrontare il prossimo anno nel modo più organizzato, cool e... milanese." -
Il bambino che faceva digerire gli orsi. Appunti sulla diseducazione del fanciullo
Tutto comincia in una colonia estiva, di quelle in cui i bambini andavano a passare le vacanze come si deve, ovvero in un’orgia di espiazione e sofferenza. Maurizio Milani era uno di quei bambini e le colonie le ricorda bene, ma solo con il passare del tempo ha capito che quel periodo estivo non era una punizione fine a se stessa, sebbene lo sembrasse parecchio. Era una via alternativa all’arte, ormai quasi dimenticata, dell’educazione dei fanciulli. Un approccio, per di più, che torna oggi di estrema attualità. A che serve in fondo educare i più piccoli? Meglio diseducarli, per renderli più pronti al mondo cinico, ignorante e scemo che affronteranno. Ed è qui che l’universo della colonia ha qualcosa da insegnarci, perché addestra a una vasta gamma di attività che torneranno utili nella vita adulta: lavarsi poco, abbandonarsi a scherzi di dubbio gusto e dispetti di indubbia crudeltà, mentire all’autorità costituita, fidanzarsi soffrendo. Per tacere del lavoro minorile e del ritrovamento di salme illustri, per esempio quella di Ippolito Nievo (poteva forse mancare?). -
In vasca con Fede. Come affrontare le piccole grandi sfide di ogni giorno
È CAPITATO A TUTTI: arriva il momento della lezione a cui proprio non vuoi andare. In piscina, può essere la respirazione sott’acqua, oppure i tuffi, o magari non sai come cavartela con il dorso o, forse, vorresti soltanto… schizzare gli amici e fare merenda! Ma il nuoto non è solo fatica e brividi, è una passione che può ispirare anche fuori dall’acqua. Com’è successo a Federica Pellegrini, che ha affrontato tante prove difficili per questo grande amore. A cominciare dal rinunciare alla sicurezza dei braccioli, per poi scrutare il pelo dell’acqua dal blocco di partenza scoprendo che non è poi così alto come sembra… Un racconto in dieci brevi episodi, assieme a cinque nuovi amici curiosi e diversi tra loro. Con Fede che accompagna tutti in vasca mostrando che, con coraggio, si possono affrontare le piccole e grandi prove dello sport. E anche quelle della vita. Per diventare tutti un po’ campioni, ognuno a modo suo. Ma soprattutto: crescere un giorno dopo l’altro. -
Ultima fermata. Il grande intrigo della politica italiana
In sette mesi sulla scena politica italiana abbiamo assistito a un gigantesco gioco di specchi, in cui quasi nulla è stato davvero come sembrava. E in cui i protagonisti - più o meno consapevolmente - hanno posto le basi per una trasformazione radicale nell'assetto della Repubblica. Da dicembre 2021 a luglio 2022 la più autorevole figura internazionale a disposizione dell'Italia, l'ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi, è passato dall'essere il presidente del Consiglio con un piede e mezzo al Quirinale alla rappresentazione vivente di come il Palazzo sia in grado di logorare chiunque. Nascosto dietro la coda dell'emergenza della pandemia e l'esplosione di una guerra che si combatte alle porte dell'Europa, in quei duecento giorni si è consumato un clamoroso susseguirsi di colpi di scena, dalla rielezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica alla prima campagna elettorale estiva della storia nazionale. Un percorso accidentato che Tommaso Labate ricostruisce con sapienza attraverso dettagli inediti e rivelazioni strappate ai protagonisti: dai messaggi di Casini durante la corsa mattutina a Villa Borghese al pallottoliere a casa Berlusconi per contare voti e deputati, dalle incertezze della Lega alla scissione dei Cinque Stelle, dal gioco di Meloni alle mosse di Renzi, dalle uscite di Grillo ai silenzi di Draghi. Un reportage dietro le quinte dei palazzi del potere per leggere il presente e il futuro politico del Paese. -
Divertimento con rovine. La nostra vita tra guerra e pandemia
Che ne è stato del benessere e della pace in cui l’Occidente si è cullato per decenni? La pandemia che si è abbattuta sul pianeta e la guerra in Europa stanno investendo con diabolico sincronismo non solo la salute, l’economia, le relazioni internazionali e le pratiche sociali quotidiane, ma anche la nostra mentalità e le nostre credenze. Saldando i propri effetti con quelli della globalizzazione, i due “Eventi Fatali” mostrano in modo spettacolare come anche le convinzioni che apparivano più salde possano dissolversi. Sono così tornati sul tappeto alcuni importanti temi, tra cui il progresso, l’identità personale e il divertimento, tre ambiti su cui la modernità sta imprimendo duramente la sua impronta. La fiducia del progresso sembra convertita nel suo contrario a causa dei guasti prodotti, soprattutto sull’ambiente, da innumerevoli “eccessi di progresso”. L’identità personale è resa fluida e quasi dissolta dal mondo digitale, che ha reso possibili identità fake e generato interi mondi paralleli. Chiusure e confinamenti hanno mostrato che il divertimento è un bisogno così radicato che neanche le pandemie riescono ad abbatterlo, sebbene anch’esso dia un potente contributo a offendere il pianeta. -
Globalizzazione. Le piaghe e la cura possibile
Le piaghe che si sono abbattute sull'Egitto, secondo la Bibbia, erano dieci. Le piaghe che si stanno abbattendo sul mondo in cui viviamo sono almeno sette: il disastro ambientale, lo svuotamento della democrazia sversata nella repubblica internazionale del denaro, la società in decomposizione, la spinta verso il transumano, l'apparizione dei giganti della rete, la pandemia, la guerra alle porte d'Europa e la crisi nell'approvvigionamento di risorse, dal gas al grano. Ma è un numero destinato a salire: inflazione e recessione, crisi finanziarie, carestie, migrazioni, altre guerre. Tutti anelli sconnessi di una stessa catena, perché non siamo alla «fine della storia» ma alla fine della globalizzazione. Un esito che evidenzia la crisi di trent'anni del modello globalista cui l'Occidente ha aderito acriticamente. Il nuovo libro di Giulio Tremonti è una riflessione sulla deriva delle società occidentali ma anche un appello per evitare il disastro finale attingendo al vecchio «arsenale della democrazia»: «Oggi il rischio è che la divisione prevalga sull'unione, come replica della dividente maledizione dei guelfi contro i ghibellini, che lo smarrimento e la paura prevalgano sulla speranza, che la rassegnazione prevalga sull'orgoglio. E l'urlo sulla voce. Ci sono dei modi per evitarlo: uno è mettere a punto una cura che freni il dominio assoluto del mercato, l'altro è recuperare le risorse e i valori di fondo della nostra comunità». -
La storia cancellata degli italiani
Dai simboli del fascismo ai segni lasciati dal colonialismo, dalla toponomastica al cinema e alla letteratura fino a ricorrenze del calendario civile come il Giorno del Ricordo: sull'esempio delle proteste americane, anche in Italia si è diffusa un'ondata di revisionismo nei confronti di protagonisti e avvenimenti del passato considerati politicamente scorretti. Un'indignazione che chiede la cancellazione di targhe stradali, memorie, film, dipinti che non rispondono ai canoni etici attuali. I Sentinelli e altri gruppi, versione italiana dei social justice warrior, attaccano le statue che rimandano a capitoli di storia controversi e a personaggi che hanno agito secondo lo spirito del tempo cui appartenevano. Ma le conseguenze talvolta sono paradossali. Dino Messina racconta, in un saggio ricco di storie e polemiche, gli eccessi e i rischi di questa mano di vernice rossa con cui si vogliono imbrattare la statua di Indro Montanelli ai giardini comunali di Milano, l'architettura dell'Eur e molte altre tracce del nostro passato. Se si è arrivati a correggere opere artistiche rinascimentali, e a censurare la Commedia di Dante, che fare allora della statua dei «Quattro Mori» a Livorno o di quella dell'esplorato - re Vittorio Bottego davanti alla stazione di Parma? I neoborbonici propongono di chiudere il museo dedicato al «razzista» Cesare Lombroso e «disarcionare» il generale Enrico Cialdini. Ma le asperità del passato non si possono nascondere e la complessità della storia non obbedisce alle ipersensibilità del presente. -
Data di nascita
Veniamo al mondo ciechi. Nel senso di inconsapevoli: esposti a un bombardamento di esperienze, ignari di chi siamo, incerti sui confini sfumati tra l’io e il mondo. Passare dalla percezione alla conoscenza è un’impresa che ci impegna tutta la vita. Ed è così che nasciamo molte volte: magari con la scoperta del sesso, o con il primo grande dolore, la prima ingiustizia. La nascita può essere anche una morte, e viceversa. Qual è questo momento, come si manifesta, a che prezzo? Undici autrici e autori di primo piano della nuova scena letteraria italiana si cimentano con l’impresa di narrare questa svolta. Racconti come gemme che ci restituiscono il senso dell’unicità delle esperienze di vita nella molteplicità dei destini, e illuminano una verità: forse questo istante di epifania non è mai stato così significativo e intenso come oggi, per generazioni che lo vivono sempre più presto e che sanno riconoscerlo con singolare maturità. Scrive Teresa Ciabatti: «Non si finisce mai di nascere, dicono gli undici scrittori, diversissimi tra loro, accomunati tuttavia dalla generazione. Far parte della generazione cresciuta da sola, i ragazzi madre come li definisce Achille Lauro. Cresciuti senza adulti in quanto i genitori lavoravano, e i nonni non c’erano (lontani, morti). Eccoli bambini liberi con il mondo a portata di mano – fosse anche una televisione o un computer attraverso cui immaginare. -
L'atomo inquieto
Uno straccione misterioso che abita in una baracca. Un incidente. Una notte tra la vita e la morte in cui riemerge il mistero di un passato inimmaginabile. Perché quell’uomo si è trovato, per decenni, al centro della storia. È stato un professore di fisica noto e reputato a Roma, ma scomparso in un giorno di primavera del 1938, presunto suicida. È stato uno scienziato al servizio di Hitler, in corsa contro il tempo per costruire l’arma definitiva, la bomba capace di vincere la guerra. È stato un paziente in un sanatorio altoatesino, precario rifugio per ex nazisti braccati. È stato un tecnico di laboratorio in Venezuela, dopo essere arrivato in Sud America in compagnia di Adolf Eichmann. E poi è tornato di nuovo in Italia, ha attraversato altri luoghi e altre identità, fino a non averne alcuna se non quella di un disperato che campa di poco e niente in terra ionica: come a voler espiare, facendosi fantasma in vita, i troppi errori di troppe reincarnazioni. Ettore Majorana, perché di lui si tratta, in quell’unica notte rende in prima persona la sua confessione: una vicenda di guerre e di intrighi, di amore e di pericolo, attraverso cui il filo rosso della scienza e del progresso corre tingendosi, a tratti, di sangue. Mimmo Gangemi riporta in vita una delle figure più interessanti ed enigmatiche del Novecento distillando dagli scarsi indizi e dalle molte congetture sulla sua scomparsa una sontuosa e avvincente narrazione. E ci restituisce un Majorana insieme fedele alla realtà storica e pienamente contemporaneo, nella tensione estrema tra scienza e morale che percorre la sua vita e nel dilemma tra dovere e libertà che segna anche il nostro tempo. -
Il cuoco dei presidenti. Vita e ricette di un marinaio al Quirinale
Pietro Catzola ha sedici anni quando corona il suo sogno arruolandosi nella Marina militare. Il primo incarico? Furiere e addetto ai viveri. Il futuro è scritto: sulle navi non solo Pietro diventa cuoco, ma arriva a essere scelto per cucinare nelle cene ufficiali. È il Presidente Cossiga, sardo come lui, a notarlo e a chiedergli di gettare l’ancora definitivamente per trasferirsi nelle cucine del Quirinale. Lì comincia una nuova avventura, che si svolge tra il Palazzo romano, con le sue ampie cucine, e le altre residenze presidenziali, prima fra tutte quella di Castelporziano, dove sarà Marianna Scalfaro a voler creare un orto e un frutteto. Pietro, una volta scoperti la missione e il piacere di servire i Presidenti, ne vedrà alternarsi ben quattro: dopo Cossiga arrivano Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella. Ognuno con la sua first lady, ognuno con i suoi gusti, tutti impegnati in un susseguirsi serrato di pranzi e ricevimenti a cui Pietro deve farsi trovare sempre pronto, per i più svariati tipi di ospiti: da Carlo d’Inghilterra all’imperatore del Giappone, da un consesso di cardinali alla Nazionale di calcio. In questo libro, come in una Downton Abbey quirinalizia, scorgiamo in controluce, e con una intrigante panoramica da dietro le quinte, la vita politica di oltre vent’anni del nostro Paese. Ma soprattutto scopriamo la storia e le ricette di un cuoco d’eccezione, che attraverso trionfi ed errori, soddisfazioni e delusioni, è riuscito a rimanere fedele a se stesso, ai sapori e ai profumi della sua terra, alla genuinità della tradizione gastronomica italiana. -
A Mosca l'ultima volta. In viaggio con Enrico Berlinguer
Nel febbraio del 1984 un Massimo D’Alema trentacinquenne, «giovane dirigente comunista periferico», viene scelto per far parte della delegazione del PCI che parteciperà ai funerali di Jurij Andropov a Mosca. A capo del gruppo c’è il segretario del partito, Enrico Berlinguer, e nessuno può immaginare che sia uno dei suoi ultimi viaggi. Il diario di quei giorni moscoviti, di cui D’Alema riporta stralci in queste pagine, è un tesoro di scorci e immagini: Pertini che gioca a carte sul volo di Stato, l’impatto con le complessità del cerimoniale sovietico, la solennità delle esequie alla presenza di una pletora di capi di Stato, da Fidel Castro a Margaret Thatcher a Yasser Arafat. L’esperienza resterà indimenticabile: una scuola di politica e diplomazia e un’occasione unica per stare vicino a un leader amato e ammirato come Berlinguer. Questo libro non è però solo una testimonianza e un racconto divertito e appassionato: l’autore dilata infatti il tempo e l’analisi per mettere in luce il punto di svolta costituito da quel 1984 che prefigurava gli sconvolgimenti del 1989, la fine di un’epoca e di molte illusioni (anche se non della storia), la deriva delle nostre democrazie e la degenerazione del rapporto tra l’Occidente e quella che quarant’anni dopo è divenuta una Russia incomprensibile e ostile. Ed è nel tempo presente, nel cuore di una crisi globale che è il frutto maturo degli sconvolgimenti di quel decennio, che Massimo D’Alema innesta la riflessione necessaria sulla figura e sul pensiero di Berlinguer, come possibile chiave di lettura per un’incerta stagione politica, per una furiosa stagione sociale. -
Dante e la libertà
Qual è la «libertà» che Dante «va cercando» quando s’incammina nel suo viaggio ultraterreno, con la sapiente guida del «duca» Virgilio? E a quale libertà lo conduce Beatrice, al termine dell’avventuroso attraversamento dei tre regni? Da questa domanda si sviluppa la riflessione di Luciano Canfora intorno a questa «parola colossale»: le figure di Cesare, Catone e Ulisse articolano il suo ragionamento sulla libertà, il «problema dei problemi», per Dante e per noi, perché come nessun altro investe la natura dell’individuo e costruisce le ragioni e i valori del vivere sociale. È qui il motivo profondo per cui la Commedia continua a parlarci con voce potente attraverso i secoli. -
Polvere di stelle. Storia segreta del movimento da Beppe Grillo alla scissione
Come ha fatto una forza nata dal nulla a conquistare partendo dalla Rete il centro della scena politica nazionale in pochi anni e poi a crollare altrettanto rapidamente? Quella dei Cinque Stelle è una storia unica e piena di paradossi. Il Movimento si basa sul web ma è spesso accusato di verticismo, ha avuto il più grande numero di parlamentari ma vanta il record di addii, ha fatto della giustizia uno dei suoi punti cardine ma è alle prese con continue controversie legali. Emanuele Buzzi, che ha seguito a lungo gli Stellati per il «Corriere della Sera», ne racconta ora la storia segreta, i dieci anni di ascesa, di trasformazione e forse di ritorno alle origini. È un percorso inedito che incrocia rapporti personali e retroscena rimasti nel cassetto, dai disegni di Gianroberto Casaleggio ai proclami di Beppe Grillo, dall'affermazione di Luigi Di Maio alle scelte ribelli di Alessandro Di Battista, dalla macchina del consenso Rousseau alle mosse di Virginia Raggi, dal ruolo di Roberto Fico al governo di Giuseppe Conte e alla scissione tra due anime della forza politica ormai inconciliabili. Fatti e misfatti di un Movimento anti-sistema arrivato al governo del Paese per poi ripudiarlo. Una parabola fatta di alleanze, scontri e veleni personali che hanno inciso, e non poco, nella storia recente della Repubblica. -
Animaletti, vi amo
«Lo sanno tutti che le zanzare sono molto golose di bambini. Entrano nelle loro camerette come i bambini entrano nelle pasticcerie. Ma Zinz no, Zinz era una zanzara vegetariana». Se questo vi sembra un animaletto dalle abitudini a dir poco originali, sicuramente è perché non avete ancora conosciuto gli altri protagonisti di questo volume, come il cagnolino che voleva un bambino, il maialino santo o il millepiedi con mille raffreddori. Una raccolta di diciotto piccoli racconti legati dalla fantasia, dall’amore e dal rispetto per gli altri esseri viventi. Un viaggio che con passione ci trasporta nell’immaginario di una delle scrittrici italiane per l’infanzia più amate di sempre, che regala a ogni pagina un sorriso e un’occasione per crescere custodendo le emozioni più autentiche.Età di lettura: da 5 anni. -
Il senso dell'inutile. La rinuncia come stile di vita
Cosa ha portato Reinhold Messner sui tetti del mondo? Qual è il segreto dei suoi successi, dei traguardi raggiunti, delle imprese che sembravano impossibili? Lo racconta lui stesso in questo libro, risalendo alla sua infanzia in un piccolo villaggio nelle Dolomiti, in una famiglia numerosa di contadini, dove già da piccolo ha interiorizzato una parola chiave: rinuncia. Nell’ecosistema di un piccolo mondo in cui tutto ha un posto, e tutto una precisa funzione, impara a raggiungere i propri obiettivi con pochi mezzi. Proseguendo nella sua carriera di alpinista, questo apprendistato diventa uno stile che gli permette di arrivare là dove altri avevano fallito. Con il tempo e la maturità, lo stile è diventato una filosofia, un modo di guardare il mondo e se stesso. Un senso complessivo delle cose. In questo cammino, un ruolo importante è giocato da Diane, sua moglie, che in queste pagine ci consegna un ritratto inedito, intimo e coinvolgente, di un uomo che ha trasformato la passione per la montagna in una personale ricerca, centrata su questioni che riguardano tutti noi: sostenibilità, cambiamento climatico, gestione delle risorse. La capacità di liberarsi di ogni zavorra, la scelta di sottrarre invece di consumare alimenta un’ispirazione che risponde a istanze sempre più urgenti. Messner vi risponde con un libro sincero quant’altri mai, in cui si mette a nudo affrontando questioni anche molto private, come la morte, la religione, la spiritualità; parla apertamente di separazioni, di delusioni, di nuovi inizi. Dell’amore e della condivisione di valori comuni come parte essenziale di quella «creazione di senso» che è alla base di una vita che valga la pena di essere vissuta. -
La signora Potter non è esattamente Santa Claus
A Kimberly Clark Weymouth nevica sempre e fa sempre freddo. Sarebbe un trascurabile puntino sulla mappa se non fosse stato per l'eccentrica scrittrice Louise Feldman, che ha consegnato fama duratura a questa cittadina dal clima ostile scegliendola per ambientare il suo classico per ragazzi ""La signora Potter non è esattamente Santa Claus"""". I suoi avidi lettori ne affollano le vie a caccia di emozioni: per accontentarli Randal Peltzer ha aperto un negozio di souvenir, trasformando l'ossessione per la signora Potter in un business molto redditizio. Ma cosa accadrebbe se Billy, suo figlio, stufo di un destino che non ha scelto, decidesse di chiudere e trasferirsi altrove? Kimberly Clark Weymouth riuscirebbe a smettere di essere il posto che è sempre stato per diventare qualcos'altro? Con i suoi intrecci, intrighi e dicerie, il caleidoscopio di personaggi, le bufere di neve e l'eterna atmosfera natalizia, Kimberly Clark Weymouth intrappola il lettore all'interno di un minuscolo universo dove i confini tra realtà e finzione sfumano in un ingegnoso gioco di specchi. Tra modelli in scala di città sommerse, dipinti di remoti paesaggi immaginari, quaderni che racchiudono la vita degli altri, città costruite a immagine e somiglianza di un romanzo, e una dose massiccia di umorismo, assurdità e incantesimi, """"La signora Potter non è esattamente Santa Claus"""" mette in dubbio la natura stessa della narrazione. La scrittura rutilante di Laura Fernández ci coinvolge in una riflessione profonda e sensibile sulla creazione letteraria: rifugio dal fallimento, dalla solitudine, dalle emozioni contraddittorie che la maternità alimenta e da quelle ferite dell'infanzia che ogni adulto nasconde dentro di sé. Così, ogni capitolo si trasforma in una sorpresa e un regalo, un viaggio in un territorio magico che riconosciamo e dove vogliamo tornare, perché in fondo ci assomiglia."" -
La vertigine dell'aquila
Quando Isabelle rimette piede dopo anni nella casa dov'è nata, trova esattamente quello che suo fratello le aveva annunciato: la memoria di suo padre è pian piano inghiottita dall'oblio, e le cose non possono far altro che peggiorare. Per questo Olivier le ha chiesto di tornare, interrompendo la sua lunga assenza da quel piccolo villaggio sulle Alpi, il silenzioso teatro della loro tormentata infanzia che lui, a differenza della sorella, non ha mai abbandonato. Entrambi sanno che è l'ultima possibilità per lei, l'ultima speranza, se non di una riconciliazione, almeno di un contatto con quell'uomo così duro, così impenetrabile, così innamorato della montagna da sembrare in pace solo sulle vette. Certo non in famiglia, non con lei, che non si è mai sentita capita, abbracciata, amata: si è presa la sua rivincita allontanandosi, diventando documentarista subacquea, trovando in un ambiente del tutto opposto quella stessa libertà, quello stesso conforto che suo padre cercava altrove. Ma quello che Isabelle non può sapere è che anche suo padre, in montagna, fuggiva. Da fantasmi incombenti, da cicatrici mai rimarginate che lo imprigionavano a un passato esigente e inflessibile. L'ombra lunga della Storia, come il volteggio minaccioso di un rapace, lo aveva seguito ovunque, pesando sui suoi figli implacabile come una maledizione. ""La vertigine dell'aquila"""" è un romanzo a tre voci che ci porta al cuore dei rapporti famigliari, della loro intrinseca doppiezza: un sistema invisibile di forze che, per percorsi tortuosi, condiziona desideri e scelte, ci lega a ciò che non possiamo mai, di noi stessi, lasciare indietro."" -
Tornare umani
Credevamo di essere onnipotenti e sbagliavamo. Credevamo di aver capito tutto e non avevamo capito niente. Gli anni della pandemia hanno costituito un grande reset, per tante certezze e tante convinzioni, e il risultato è un trauma collettivo di cui oggi viviamo le conseguenze: una situazione di gravissimo contrasto sociale, patologie psicologiche diffuse in forme acute soprattutto tra i giovani, un’incertezza generale sul futuro. Dobbiamo ritrovare un filo di Arianna in ciò che abbiamo vissuto e usarlo per ricucire la trama della nostra convivenza, se vogliamo sopravvivere come specie. E questo filo è fatto di pensiero e di resistenza: alla disinformazione, alle tentazioni del controllo sociale, a un’«era dello squalene» segnata da sopraffazione e sfruttamento, alla deriva del transumanesimo che minaccia innanzitutto la nostra medicina. Una concezione aberrante secondo cui le persone non sono unioni irripetibili di corpo e anima ma solo oggetti da trattare, da riempire di pillole e vaccini, fino all’estremo di sopprimerle quando non più «funzionali». Susanna Tamaro tesse in queste pagine una riflessione profonda e necessaria sulla natura e sul nostro posto nel mondo, dando voce con l’intensità di una grande scrittrice ai dubbi di molti, non solo sulla gestione passata della pandemia ma sulle intenzioni future di una scienza e di una politica che sembrano aver contratto il virus più pericoloso: la cecità di fronte alla verità della vita. -
La foresta di perle. Come ritrovare il nostro contatto con la Madre Terra
Che parole sussurrerebbero gli alberi, se fossimo ancora in grado di decifrare il loro linguaggio? Quale visione unisce l'aquila reale e l'abete bianco? Cosa ci insegnano le formiche o i licheni? Che cosa possiamo imparare dai microbi? Per rispondere a queste domande occorre un'immersione nei regni di natura, alla scoperta delle connessioni segrete che permettono al pianeta di intonare il suo canto armonioso, a cui spesso l'essere umano è diventato sordo. Una visione profonda e alta del creato, che rivela le trame misteriose che compongono un'opera d'arte totale e continua, di cui l'essere umano è protagonista spesso inconsapevole. Un libro di poesia e di conoscenza, di bellezza e di denuncia, che ci apre gli occhi all'incanto e all'orrore. Quando l'uomo è inconsapevole può spingersi a compiere azioni brutali, fino a sabotare quella stessa Madre che gli ha donato la vita. Un libro rivelatore, alla fine del quale il lettore avrà conquistato la chiarezza ineluttabile dell'importanza di agire concretamente nella quotidianità a protezione della natura. Un libro che restituisce al lettore il suo più alto valore: quello di uomo custode del creato. -
Le stelle di Dora. Le sfide del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa
«Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i nostri figli e i figli dei nostri figli.» Il Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa è stato ucciso a Palermo, in via Carini, il 3 settembre 1982 insieme alla giovane moglie Emmanuela Setti Carraro. ""Le stelle di Dora"""" è la graphic novel che ricorda la sua vita e le sue battaglie, contro i nazisti nelle Marche, contro la mafia in Sicilia, contro le Brigate Rosse, fino alla tragica fine a Palermo. Le stelle di Dora racconta anche la sua vita familiare, attraverso le lettere private che scrisse per tutta la vita alla prima moglie Dora. Con lo stile denso e moderno che li contraddistingue, Ciaj Rocchi e Matteo Demonte, in collaborazione con lo Stato Maggiore dell'Arma dei Carabinieri che ha aperto i suoi archivi, e con figli del Generale dalla Chiesa, danno vita e movimento a oltre quarant'anni di indagini e di storia d'Italia.""