Sfoglia il Catalogo feltrinelli006
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3781-3800 di 10000 Articoli:
-
Dizionarietto di arabo per filosofi
Il termine ""filosofia"""" nella tradizione araba è peculiare e interseca i campi della teologia, della mistica e della politica. Inoltre, sebbene la tradizione filosofica araba sia essenzialmente musulmana, non pochi filosofi """"arabi"""" per nascita e lingua furono cristiani o ebrei. L'intendimento degli autori è di fornire un lessico di riferimento per chi si affaccia allo studio della filosofia araba e contemporaneamente di compilare una piccola """"enciclopedia"""" del pensiero arabo-islamico che consenta al lettore non solo di reperire la terminologia, ma soprattutto di comprenderla nel suo significato storico e teoretico."" -
Il figliol prodigo. Parabola dell'educazione
«Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». La ""Parabola del Figliol prodigo (Lc 15, 11-32)"""" ha sempre affascinato e fatto meditare, suscitando molti commenti, dai Padri della Chiesa a Erasmo da Rotterdam, da Calvino a Voltaire, fino ad autori contemporanei come Gide e Rilke. Questo volume presenta una lettura pedagogica della parabola, condotta secondo un angolo visuale, categorie concettuali e sensibilità che vengono dall'ambito educativo. Tale approccio ermeneutico, mai percorso finora, si rivela sorprendente e conduce molto lontano rispetto ai canoni consolidati, evidenziando un """"disastro educativo"""" segnato dall'assenza della madre e riconoscendo nelle conflittuali dinamiche che si vanno configurando tra i personaggi (il padre e i due fratelli) le caratteristiche di tre paradigmi pedagogici dell'educazione, che può essere autoritaria, libertaria o liberatrice."" -
Autismo. Kit di strumenti per l'inclusione nella scuola. Il modello TAE
Questo Kit dimostra come sia possibile proporre in classe buone prassi utili per l'educazione e l'inclusione scolastica degli allievi con autismo. Frutto di un'esperienza internazionale unica nel suo genere, è nato dalla collaborazione tra istituti di ricerca e formazione attivi in Inghilterra, Grecia e Italia. Il progetto Transform Autism Education (TAE) si è basato su una metodologia comunicativa, collaborativa e partecipativa rispettosa delle buone pratiche già in uso in ciascun Paese coinvolto, cercando di mantenere costantemente un equilibrio tra l'identità nazionale e la necessità di ampliare la qualità della risposta rispetto al bisogno degli insegnanti. L'offerta formativa ed i materiali presentati nei capitoli del presente volume (linee guida e indicatori di qualità) sono stati sviluppati in pieno rispetto del contesto di appartenenza, permettendo di instaurare un modello sostenibile di intervento e favorendo un ampliamento delle conoscenze e delle abilità dei soggetti protagonisti del progetto a livello locale, nazionale e internazionale. -
Pedagogia speciale per l'inclusione
Scopo del libro è diffondere le tematiche della pedagogia speciale, la scienza che pone al centro delle sue attenzioni e delle sue riflessioni le questioni educative riferite a bambini, giovani e adulti che presentano problematiche personali particolari, specifiche, differenti, propriamente “speciali”. Oggetto d’attenzione sono le persone con disabilità, con disturbi più o meno gravi o più o meno evidenti, con situazioni di vita marginali e che non riescono ad adattarsi ai normali canoni di convivenza civile. Situazioni di vita evolutiva, sempre più diffuse, dove la sofferenza personale e sociale e il disturbo individuale possono tramutarsi, se non sorretti da un’azione educativa capace e competente, in disadattamento o in devianza. Concludono il testo indicazioni operative utili a favorire i processi di inclusione all’interno delle agenzie educative e sociali. -
Hegel filosofo della storia
Hegel filosofo della storia è una testimonianza rigorosa e acuta della rinascita degli studi hegeliani nei primi decenni del Novecento. Accompagna l’edizione delle Lezioni di filosofia della storia, promossa da Georg Lasson e dalla casa editrice Meiner dal 1911, nell’ambito della prima edizione critica dei testi di Hegel. Vi si propone un’interpretazione “conservatrice” della filosofia hegeliana, come sistema totalizzante della conciliazione di filosofia e religione cristiana protestante. Benché sia stato oggetto di feroci polemiche, condotte in particolare da Györky Lukács, questo libro ha il merito di considerare la filosofia hegeliana come un grande sistema speculativo dell’esperienza storica, un’antropologia logico-metafisica, in cui l’uomo si forma e diviene consapevole di sé nel rapporto politico con gli altri uomini. «Era ormai giunto il tempo in cui la fede nell’umanità si affermava grazie al concetto di filosofia, e la suprema conoscenza dello spirito pensante fu dimostrata essere in unità con il profondissimo sentimento dell’anima che spera, e fu davvero raggiunta nel puro pensiero, come pensiero della religione, la conciliazione, viva nella realtà. Con piena coscienza assunse Hegel questa posizione per la sua filosofia; ed era in piena sintonia con lo spirito del suo tempo». -
Umanesimo europeo. Sigmund Freud e Thomas Mann
Questo non è, o non è solo un libro su Freud, ma l'esito di un tentativo, condotto anche alla luce dei saggi di Thomas Mann su Freud e su Nietzsche, di identificare nell'opera del padre della psicoanalisi elementi di umanesimo, secondo una linea interpretativa finora rimasta in sordina, se non deformata e persino negletta. Emerge un pensiero segnato dalla domanda etica, o dal problema della moralità che è comunque in gioco nel comportamento psichico e mondano degli esseri umani. Tale immagine dell'uomo freudiano delinea un uomo della pietas che è tale perché il suo pensiero si riconosce come capace di 'sopportare' l'inconscio. È infatti la diminutio della centralità della ragione-coscienza, la conseguenza della presenza dell'inconscio al centro della vita psichica, ciò che rende pietoso il pensiero, ossia ciò che attiva la sua disponibilità ad aprire e ad aprirsi all""altro' radicale e alla morte immortale."" -
Carl Schmitt. Saggi
I testi raccolti in questo volume scandiscono le tappe principali del dialogo intellettuale che Gianfranco Miglio intrattenne per molti anni con le ipotesi di Carl Schmitt. Benché rendesse sempre un sincero omaggio alle intuizioni del giurista tedesco, Miglio non nascose mai che il suo intento era superare i limiti oltre i quali Schmitt non aveva avuto l’ambizione di avventurarsi. Il suo obiettivo era infatti recidere definitivamente il residuo legame nostalgico con l’esperienza dello Stato moderno che aveva impedito al «grande vegliardo della politologia europea» di riconoscere il cuore oscuro e irrazionale dei fenomeni di aggregazione politica. In quel lungo confronto possiamo così riconoscere, oltre a una grande ammirazione, i segnali di una divergenza significativa. Ma anche per questo le pagine in cui, partendo da Schmitt, Miglio ambiva a procedere «oltre Schmitt», continuano a riproporci una serie di interrogativi fondamentali. -
Confini. L'altra Italia
Puntare l'attenzione sulla formazione della nazione al centro è prospettiva ben diversa che guardare ai suoi margini, dove la ricerca di una propria fisionomia si configura nel confronto con quella di altri popoli. I rapporti qui si intrecciano dando forma a un disegno complesso, data l'evoluzione continua dei confini d'Italia, così come le narrazioni dei progetti di autonomia nazionale di volta in volta proposti. Sorprende l'immagine di un paese che dall'angolazione delle sue frontiere appare molto diverso da come si è proposto attraverso una ricostruzione mirata della sua storia e della sua letteratura. Le differenze profonde che segnano, ad esempio, la cultura trentino/alto atesina e quella triestino/giuliana sono evidentemente dovute non solo a motivi geografici, economici, morali, ma anche ai conflitti ideologico-politici che hanno talmente inciso gli animi da confermare l'idea che una demarcazione forte tra popoli esista. Così come il diniego degli svizzeri italiani a voler far parte della madre patria pone dei dubbi anche sulla capacità unificante della lingua. In un momento così delicato per l'unità europea può valere la pena interrogarsi sui motivi che l'hanno resa così fragile. -
Didattica interculturale con gli EAS. L'aula come spazio narrativo di inclusione
La didattica interculturale è un modello pedagogico basato sull'accoglienza, sull'integrazione e sulla valorizzazione della diversità. La proposta presentata in questo volume, che si rivolge principalmente ai docenti della scuola secondaria di II grado, coniuga tre aspetti: la disciplina è la letteratura; la prospettiva critica è quella del femminismo postcoloniale; il metodo è la didattica con gli EAS (Episodi di Apprendimento Situati) e costituisce il cuore stesso della proposta, perché esprime una idea precisa di scuola: attiva, impegnata, in perenne dialogo con il presente. Nella prima parte del testo, L'alternativa nomade, prevale la riflessione sul metodo e sulla didattica e si mette a fuoco una concreta proposta di lavoro, ovvero insegnare con la letteratura progettando EAS interculturali e gender-sensitive, con lo scopo di formare il lettore e il cittadino democratico. La seconda parte, Officina di progettazione, include quattro EAS di letteratura: i primi due sono analizzati fase per fase, gli altri due sono accompagnati da una riflessione sulla didattica di genere e postcoloniale, allo scopo di fornire una cornice teorica e qualche strumento pratico per guidare il docente. Tutti gli EAS proposti nel volume possono essere facilmente sperimentati in classe: sono tessere che è possibile ricomporre in un mosaico, ma anche schegge di uno specchio rotto che riflette la frammentarietà ricca del presente. -
Nonostante tutto
In questa autobiografia - scritta nel 1993, quando sciolse la DC e fondò il nuovo Partito Popolare - Mino Martinazzoli, uno dei protagonisti della storia italiana degli ultimi decenni, si racconta con la sobrietà che ne ha sempre caratterizzato lo stile. Il romanzo di formazione, intimo e non svelato, si intreccia con la riflessione ""inattuale"""" sulle ragioni possibili della politica, che «se vuol pretendere di governare con giustizia, equilibrio ed efficienza, deve fare i conti con i propri limiti, con la propria modestia: deve evitare il troppo di politica»."" -
Scholé. Rivista di educazione e studi culturali (2018). Vol. 1-2: Ripensare le pedagogie
La Rivista intende essere trasversale rispetto ai diversi settori pedagogici (tre dei condirettori rappresentano le aree della storia dell'educazione, della pedagogia generale, della ricerca didattica e sperimentale) e discipline (il quarto condirettore è un filosofo). Il riferimento agli Studi Culturali, poi, non è causale. Esso fa riferimento a un preciso posizionamento teorico della Rivista che riconduce al lavoro dei Cultural Studies, dalla loro nascita all'Università di Birmingham fino agli sviluppi attuali in differenti Paesi. Di quell'esperienza e di quell'approccio Scholé riprende: il rifiuto del determinismo e di soluzioni semplici, nel rispetto della complessità che è propria delle situazioni educative; la trasversalità e la contaminazione dei metodi e delle discipline; l'impegno critico che comporta il rifiuto di soluzioni preconfezionate e la volontà di contribuire al dibattito culturale per apportarvi un contributo trasformativo. -
La riflessività in educazione. Prospettive, modelli, pratiche
Il libro si pone all'interno del filone della interrogazione pedagogica che ha sviluppato, dal punto di vista teorico e metodologico, il costrutto di ""pratica riflessiva"""". Questo viene interpretato alla luce di molteplici e differenti paradigmi, discutendo anche le critiche che sono state avanzate, nel recente dibattito, rispetto all'idea di riflessività. Dopo aver presentato e discusso le teorie e le prospettive epistemologiche utili a interpretare le pratiche educative in una prospettiva riflessiva e trasformativa, il testo si focalizza su alcuni studi di caso, che mostrano in che modo ed entro quali condizioni possano essere progettate pratiche educative riflessive."" -
Insegnare nella scuola secondaria di secondo grado. La didattica disciplinare dell'economia aziendale: una ricerca qualitativa
La ricerca - frutto di sinergia interdisciplinare - esplora il tema della didattica dell'Economia aziendale nella Scuola secondaria di secondo grado, facendo leva sulle buone prassi diffuse. Inserendosi in un territorio di ricerca in parte inesplorato, il presente volume si propone di sistematizzare quel sapere didattico che nasce e si sviluppa nella pratica d'aula: un ricco sapere diffuso che necessita di emergere, perché non ancora codificato e perché privo di piena consapevolezza da parte degli stessi insegnanti. La rigorosa applicazione di metodologie qualitative di ricerca è stata finalizzata alla valorizzazione e alla sistematizzazione di evidenze significative, utili sia per lo sviluppo del dibattito scientifico sulle didattiche disciplinari sia per la crescita delle pratiche didattiche. Il libro, dunque, si rivolge ai ricercatori impegnati nel campo della didattica disciplinare (in special modo in ambito economico-aziendale), nonché ai docenti in servizio e in formazione. -
Il corpo e la macchina. Tecnologia, cultura, educazione
Il paesaggio culturale attuale, segnato dal protagonismo della tecnologia e dal trionfo dei dati, necessita che se ne comprendano i significati e si prospettino le conseguenze sull'agire didattico. A due livelli. Nel primo, quello della multidisciplinarità, sono attraversati i problemi-chiave posti dall'innovazione tecnologica: epistemologico (la conoscenza), semiotico (i linguaggi), antropologico (i comportamenti e i valori), ergonomico (le forme), pedagogico (l'educazione), didattico (la mediazione), metodologico (la ricerca). Il secondo livello individua alcuni concetti-chiave trasversali ai diversi ambiti: l'aggregatore e il frammento; il sistema corpo-mente-cervello; la realtà, i dati e lo schermo; il frattale. Il risultato è una mappa. Una sorta di piattaforma programmatica da consegnare allo studioso e al formatore. Un libro-problema, insomma, nel senso etimologico del gettare-avanti per discutere e attivare la logica della scoperta. -
Breve apologia per un momento cattolico
Una lucida analisi delle opportunità che l’esperienza e le virtù cristiane possono offrire a una società secolare e a una laicità scosse nelle loro fondamenta. Il testo – scritto da uno dei massimi filosofi contemporanei – è, al tempo stesso, una riflessione per recuperare, valorizzandoli, i princìpi religiosi alla base dello stesso universo democratico laico, ma anche una ripresentazione del cattolicesimo rivolta ai tanti che ne hanno dimenticato la logica che lo struttura e le ragioni che lo alimentano. -
Il dizionarietto di ebraico
Perché nelle scuole studiamo greco e latino per leggere Platone e Tommaso d'Aquino, ma ignoriamo l'ebraico e ci accontentiamo di leggere la Bibbia in traduzione? Non studiando l'ebraico l'Occidente si preclude la piena comprensione di una delle fonti della propria vitalità, che deriva da una lingua matrice di sensi molteplici. E la lingua della Torah e dei profeti, del Talmud, della qabbalah e dei classici del pensiero ebraico, da Maimonide a Spinoza, da Rosenzweig a Buber, a Levinas. Questo ""Dizionarietto"""" è uno strumento divulgativo ma rigoroso, dà accesso alle principali parole ed espressioni in ebraico, spiegate nel loro valore letterale ma anche nel contesto teologico e filosofico in cui sono state usate nel tempo. Da studiare o solo da consultare, illuminerà chiunque voglia conoscere una delle radici della cultura occidentale."" -
La gloria della lingua. Sulla sorte dei poeti e della poesia
È Dante nel suo Purgatorio, nel canto di Oderisi da Gubbio, a parlare di «gloria de la lingua». Proprio lì, nel canto undicesimo della seconda cantica, l'Alighieri istituisce un arduo connubio tra eccellenza e umiltà, tra scienza e innocenza, come dirà poi Mario Luzi in un saggio sulla Commedia. Il modello dantesco sembra profeticamente adattarsi alla sorte dei poeti e della poesia in epoca moderna: nel Novecento e nella contemporaneità, ma già a partire da quel caposaldo della modernità che è Leopardi. Finita l'epoca della gloria letteraria, ne è iniziata un'altra, che potremmo definire della testimonianza-martirio. Il libro indaga questa mutata condizione - che non è di rinuncia o di abdicazione, ma di aderenza a un diverso e più profondo servizio reso alla lingua entrando nel merito dell'opera di Leopardi e poi di autori novecenteschi come Ungaretti, Montale, Sereni, Luzi, Fortini, Pasolini, Giudici, Merini, Raboni, passando per un autore ancora poco studiato in relazione alla sua produzione poetica, come Aldo Capitini. È l'occasione di un approfondimento, tra filologico ed ermeneutico, sull'uso della lingua poetica. Ricordandoci che la gloria della lingua è possibile oggi solo nel dono di sé che il poeta fa al mondo e agli altri. -
Capire l'Islam. Mito o realtà?
C'è una ""emergenza"""" legata all'Islam in Europa? Quella che lo rende, da un lato, una delle religioni meno comprese e più stereotipate del vecchio continente, percepita come radicale, e, dall'altro, una delle religioni minoritarie più significative dal punto di vista numerico. La finalità del libro è capire come e perché la fondamentale questione della compatibilità tra l'Islam e l'Occidente continui a insinuarsi nell'opinione comune, come domanda scontata che si crea e ricrea in modo ciclico e costante da quasi un ventennio. Si intende indagare il complesso intreccio che lega l'Islam contemporaneo al discorso pubblico sul fondamentalismo, sulla radicalizzazione, sulla violenza. L'originalità del saggio risiede nel fatto che non sono le risposte sull'Islam ma la comprensione delle domande rivolte all'Islam a costituirne il filo conduttore. Come e da quando si parla di radicalizzazione di matrice islamica? Perché alcuni segni sul corpo come la barba lunga e il velo integrale suscitano inquietudine se non allarme? Vogliamo capire le dinamiche storiche, sociologiche e antropologiche che portano la società occidentale a dover, oggi, intendere l'Islam come una """"sfida""""."" -
La chiesa e il problema della pena. Sulla risposta al negativo come sfida giuridica e teologica. Ediz. ampliata
«Ad alcuni anni dalla prima edizione di questo volume, emerge in modo ancor più impellente il tema di fondo che esso propone: l’urgenza di por mano – in sede giuridica, ma anche educativa e politica – a una ridefinizione nel profondo dell’idea di giustizia che ha accompagnato per millenni la nostra storia, vale a dire il modello conflittuale fondato sull’agire corrispettivo rispetto al giudizio, negativo o positivo, che si dia dell’altro. Una criteriologia dei rapporti umani che ha prodotto infiniti lutti nel corso della storia ma che oggi, da quanto disponiamo degli strumenti per la distruzione totale, può condurre l’intero pianeta alla catastrofe. […] L’auspicio è che l’idea semplice ma rivoluzionaria secondo cui la giustizia non trova la sua espressione attraverso l’immagine della bilancia, ma consiste nell’attivare pur sempre progetti di bene in rapporto al male e nel mantenere la fedeltà al bene nonostante le suggestioni del male, possa progressivamente farsi strada». Una analisi degli interventi di papa Francesco, del Catechismo della Chiesa cattolica e degli sviluppi più recenti del diritto penale canonico e di quello vaticano nel testo che fonda l’idea di giustizia riparativa. -
Genitorialità creativa. L'antimanuale per genitori
Non c'è un modo giusto o uno sbagliato di essere genitori e di essere figli. Ciò che fa la differenza, nel proprio essere genitori, è la consapevolezza di quanto accade dentro e fuori di sé, la disponibilità a cambiare lo sguardo, ad accettare le fragilità come ""normali"""" e necessarie, ad avere la capacità di godere con tutti i sensi di ciò che accade nella relazione, con la voglia di trasmettere col proprio esempio ciò che può aiutare i figli a essere se stessi nel mondo. Il libro coglie l'intreccio di sensazioni, pensieri, esperienze quotidiane ordinarie e straordinarie, arricchendosi delle voci vere di tanti genitori di figli di ogni età e di esercitazioni da fare da soli, con altri genitori o in famiglia con i figli. Si tratta di un antimanuale perché parte dalle criticità, dai dubbi, dal non trovare subito le risposte e, proprio per questo, invita alla riflessione e a un percorso profondo e ricco di scoperte e soddisfazioni, di comprensione delle situazioni, alla ricerca di visioni e modi creativi di stare nella relazione con i figli.""