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Avere cura del parto ed esserne felici
È possibile riappropriarsi del parto come evento non solo clinico ma anzitutto umano? Il volume, a due voci, prova a descrivere questo mutamento di prospettiva, che trova corrispondenze nelle recenti linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), mettendo a fuoco tre temi attraverso i quali si può diversamente parlare della nascita: fisiologia, etica, affettività. Concetti in grado di ridefinire la stessa idea e pratica della ""cura ostetrica"""", come cura dell'altro e cura di sé, e di istruire una esperienza felice del parto per ogni donna."" -
Pedagogia della crisi, crisi della pedagogia
Come sottrarsi all'azione corrosiva di una crisi che attanaglia le coscienze e le immobilizza, inibendone le possibilità di pensiero e di azione? Dietro una stessa parola, si celano realtà differenti: vi è la crisi che attraversa i nostri mutamenti più profondi e ci interpella per le domande di senso che pone al mondo dell'educazione; vi è la crisi cupa e chiusa in sé stessa, che non ammette sbocchi né alternative e rischia di contagiare i nostri quotidiani gesti educativi. Non è possibile agire oggi, come educatori responsabili, senza spezzare l'incantesimo di una temporalità ridotta al silenzio, che precipita nei giochi dell'arbitrio e dell'assurdo. Sciogliere i ""doppi legami"""", che tentano di ingabbiare il cammino dell'umanità e le sue più arricchenti tensioni, per favorire la promozione di prassi capaci di restituire respiro e orizzonte universale all'azione educativa: ecco il compito di una pedagogia della crisi, che non si risolva in crisi della pedagogia."" -
Agenda 2030. Una sfida per la scuola. Obiettivi e strategie per educare alla mondialità
Numerosi strumenti programmatici a livello mondiale, europeo e nazionale hanno assunto come scadenza il 2030, l'anno in cui i bambini che oggi iniziano la scuola primaria conseguiranno il loro diploma. Questo volume presenta scenari, obiettivi e strategie per la scuola nell'orizzonte dei prossimi dieci anni, a partire dall'educazione allo sviluppo sostenibile, alla cittadinanza globale e al pensiero complesso. Le sfide della postmodernità (ambiente, economia, democrazia, tecnica, comunicazione) rendono più che mai necessaria la prospettiva di un nuovo umanesimo planetario, che potrà nascere solo dall'incontro tra le diverse culture del pianeta e dalla capacità di pensare insieme unità e molteplicità, meticciamento e pluriversalismo. Una mondialità inclusiva e democratica, radicalmente alternativa al sovranismo, al fondamentalismo identitario e al rifiuto dell'altro e del diverso. -
Figure dell'educazione nel mondo
Questo volume si occupa delle grandi figure che, nel corso dei secoli, hanno segnato l’evoluzione dell’educazione, con un impatto che ha superato il loro periodo storico e il contesto nel quale sono vissute. Da Confucio a Platone, da Averroè a Ibn Khaldun, da Rousseau, Condorcet e Ferry a Piaget, Vygostkij e Dewey, da Freud a Montessori e Freire, all’evoluzione dei concetti di educazione in Africa: ai lettori viene proposto un ampio ventaglio di epoche e di contesti. -
Il meeting di Rimini. Dalle inquietudini alle certezze
Chiarire e spiegare il Meeting di Rimini, a quarant'anni dal suo esordio in un'Italia e in un'Europa profondamente diverse da quelle di oggi, implica un lavoro che è solo in parte una ricostruzione storico-politica. Il Meeting è un evento culturale con un'attenzione alla polis, alla città e quindi al Paese. Una storia condivisa che, con il passare degli anni, ha fatto del Meeting un appuntamento di riferimento anche per le massime autorità istituzionali. Diviene essenziale rintracciarne lo spirito che lo anima e la visione dell'uomo che lo giustifica. Ciò porta ad analizzarlo come ambiente morale: là dove solidarietà e analisi critica non sono mai scisse da un interrogativo sull'uomo e sul senso dell'esistenza. Politica e cultura si declinano dentro la provocazione di una domanda più grande sulla vita interiore che sovrasta tutto e costituisce l'anima del Meeting; perfettamente visibile in quella dimensione religiosa che ne è alla base e lo alimenta. -
Riforma cattolica e filosofia moderna. Vol. 1: Cartesio
Questo volume approfondisce una tesi centrale nel lavoro di Augusto Del Noce: la necessità di ridiscutere la concezione tradizionale della storia della filosofia moderna, vista come un processo necessario verso una radicale immanenza, e per questo è cruciale l’incontro con Cartesio, considerato il suo iniziatore. Oltre le classiche, ma unilaterali, interpretazioni razionalistiche, idealistiche, positivistiche o religiose emerge l’ambiguità della filosofia cartesiana, per cui se da un lato si danno momenti immanentistici, in conseguenza della separazione fra ragione e storia, dall’altro non è possibile mettere fra parentesi la teoria della libertà divina. Cartesio, nel quale si può cogliere l’espressione della Riforma cattolica come compiuta reazione all’ultimo momento naturalistico-scettico-libertino del pensiero Rinascimentale, reagisce alla «non desiderabilità» atea dell’esistenza di Dio visto come un Dio malvagio che non permette di distinguere il vero dal falso. La ricerca della vittoria sul Dio ingannatore e malvagio è quindi l’anima della metafisica cartesiana, che si specifica nella storia del pensiero religioso come un antinaturalismo – antitesi esatta del tomismo – strettamente connesso con la genesi, della cui portata Cartesio non è consapevole, del principio d’immanenza. Perciò il cartesianismo, sorto nell’orizzonte della Riforma cattolica, ne rappresenta, insieme, la crisi. Postfazione di Enzo Randone e Giuseppe Riconda. -
La pedagogia, la scuola, la cultura
Giovanni Gentile (1875-1944) è uno dei massimi filosofi del Novecento. Ha avuto una profonda influenza su tutta la cultura italiana non solo attraverso la sua opera di filosofo e di pedagogista, ma altresì come riformatore della scuola e dell'università italiana e grande fondatore e organizzatore di istituzioni culturali. Il presente volume, diviso in tre sezioni (La pedagogia e la didattica – La riforma della scuola – La cultura) è una raccolta organica di scritti pedagogici del filosofo, organizzati in ordine cronologico sì da consentire di comprendere la sua azione di teorico dell'educazione, di ministro della Pubblica istruzione, di promotore di cultura nell'intento di connettere in modo inscindibile la vita pubblica con l'etica. -
Discorso sul metodo
«Il Discorso sul metodo può essere considerato come il 'manifesto' della filosofia moderna; e così l'anno della sua pubblicazione - 1637 - può essere, per convenzione, fissato come la data di nascita della nuova speculazione. Per questa considerazione sulla natura del metodo, si deve concludere che l'importanza del Discorso dipende da una specie di energia di posizione storica. Energia di posizione consistente in ciò, che veramente con questo libretto si annunciava qualcosa di nuovo: uno spirito nuovo, un orientamento nuovo, una rivoluzione, insomma, nel campo del sapere». Con queste parole Gustavo Bontadini introduce la sua edizione commentata del ""Discorso sul metodo"""", che si è affermata come un classico degli studi cartesiani."" -
Manuale delle Scuole ECS. The Neuroeducational Approach. La sfida del cambiamento educativo per il benessere e l'apprendimento
ECS è un acronimo con doppia valenza (Embodied Cognitive Science ed English Curriculum School), che identifica i due fondamentali aspetti di questo approccio: neuroscientifico e multilinguistico. Alla base del modello di Scuola ECS c’è un’idea di scuola inclusiva, equa ed efficace, che pone al centro il valore della singola persona e dell’“umano” nella società globale e tecnologica attuale e futura. La Scuola ECS non rappresenta un modello alternativo di scuola rispetto alle cornici istituzionali della scuola italiana ma una prospettiva che sviluppa al massimo i suoi potenziali innovativi e valoriali, offrendo “percorsi arricchiti” e metodologie innovative che rispondono ai nuovi approcci didattici e che si servono dei contributi delle neuroscienze. Il manuale è articolato in due parti denominate Framework 1 e Framework 2. Il primo è il documento strategico di base dal quale gli autori sono partiti per elaborare un’ipotesi di Scuola ECS e per avviare la sperimentazione presso due scuolepilota; il secondo costituisce un approfondimento delle tematiche introdotte nel Framework 1, in particolare si focalizza sui modelli, sulle strategie e sulle pratiche per la realizzazione dell’ambiente di apprendimento e del curricolo verticale ECS Based in ambito scolastico (I e II Ciclo di Istruzione). «Si tratta di una proposta di metodo forte, che trova nel bilinguismo e nell’embodiment i suoi pilastri. L’ambizione è di farne lo strumento di lavoro di molti insegnanti, di molte scuole: un vero e proprio movimento». (Pier Cesare Rivoltella) -
Personalizzazione e curricolo. Scuola cattolica in Italia. Ventunesimo rapporto. 2019
La riflessione pedagogica ha più volte proposto all'attenzione del mondo della scuola il modello della personalizzazione. Questo Rapporto del Centro Studi per la Scuola Cattolica lo esamina nella sua concreta praticabilità didattica, proseguendo il discorso avviato nel Rapporto precedente che ne ha indagato le premesse teoriche. In un modello che pone al centro dell'azione educativa la persona dell'alunno, le scuole cattoliche (e non solo) possono trovare punti di riferimento e suggestioni importanti e proficue. La prima parte del volume pone a confronto la personalizzazione con tre concetti chiave: istruzione, curricolo e competenze. La seconda parte presenta alcune buone pratiche di personalizzazione in scuole cattoliche di ogni ordine e grado. La terza parte sviluppa approfondimenti sulla personalizzazione in relazione all'autonomia, alla valutazione e all'inclusione scolastica. Il volume si completa con la consueta appendice statistica che raccoglie dati sulle scuole cattoliche italiane nell'anno scolastico 2018-19. -
Bubble Democracy. La fine del pubblico e la nuova polarizzazione
Protagoniste di buona parte del Novecento, a partire dagli anni Sessanta e Settanta le “masse” iniziano a perdere la loro centralità politica, insidiate da nuovo soggetto emergente, il “pubblico” formato dalla sterminata platea televisiva. Oggi i social media innescano la frammentazione del “pubblico” in una pluralità di segmenti privi di radicamento in una sfera comunicativa comune. Dopo esserci lasciati alle spalle la vecchia democrazia dei partiti, ci stiamo così allontanando anche dal modello della democrazia del pubblico. Forse ci troviamo già in una bubble democracy, un nuovo assetto in cui il “pubblico” si dissolve in una miriade di “bolle” in larga parte autoreferenziali e in cui vengono rafforzati i meccanismi di polarizzazione. -
Industria e morale
Il saggio ""Industria e morale"""" (1845) rappresenta uno dei pilastri del pensiero economico di Carlo Cattaneo. Vi sono contenuti tutti i suoi grandi temi: il rapporto fondamentale con l'Europa; l'importanza dei problemi ambientali; il ruolo decisivo dell'innovazione; la necessità di far convergere scienza, cultura, attività d'impresa; l'ampio respiro sociale e morale che deve avere una economia inclusiva, che è quella a cui ha sempre rivolto, con coerenza e sistematicità, la sua attenzione e il suo impegno."" -
Il sogno di un uomo ridicolo e altri racconti dal «Diario di uno scrittore»
Dostoevskij ci attrae a sé come grande filosofo e teologo, ma non potremo cogliere pienamente il senso delle sue parole senza imparare a leggere il suo linguaggio artistico. Il sogno di un uomo ridicolo e gli altri racconti del Diario di uno scrittore, presentati in questo volume in una nuova traduzione ampiamente commentata, sono testi artistici che l'autore offre ai lettori parallelamente agli articoli di pubblicistica, in cui esprime quasi esplicitamente le sue idee e rappresentano quindi uno strumento unico per cogliere tutta la profondità del suo pensiero. «Pur comprendendo le parole, non riuscivo mai a penetrarne tutto il significato. Era come se rimanesse inaccessibile al mio intelletto, mentre il mio cuore, invece, lo penetrava sempre di più, quasi inconsapevolmente». -
Del bene
Per pensare l’educazione occorre interrogarsi sul nostro continuo parlare del bene: sulla sua speciale evidenza, sul suo nesso con la ragione ma anche con tutto il nostro sentire e con le umane possibilità di felicità. Queste pagine offrono una fenomenologia dell’esperienza umana del bene agli educatori, di oggi o di domani, affinché abbiano l’occasione di fare una sosta filosofica e considerare la responsabilità etica connessa al loro compito. Chi educa è chiamato non solo a rispondere del bene dell’altro, ma innanzitutto ad essere testimone credibile, e persino affascinante, della propria personale ricerca del bene. -
Emilio o dell'educazione. Ediz. integrale
Questa edizione integrale propone una lettura critica dell'""Emilio"""" e ne affronta tutta la complessità a partire dagli aspetti filosofici, così importanti per comprendere quelli pedagogici. L'ampio apparato di note costituisce un commento che accompagna e contestualizza la riflessione di Rousseau, permettendo al lettore di dialogare con lui e di maturare un proprio giudizio. Emergono le grandi questioni centrali nell'Emilio: il rapporto tra il male su questa terra, l'educazione e l'individuo e, soprattutto, uno dei nodi della modernità: libertà di un singolo in una società schiacciata dagli egoismi o libertà nella e della «società ben ordinata»? Qui, non altrove, sta il """"problema"""" che Rousseau ci pone: quale educazione per quale libertà? Da Machiavelli in poi il pensiero moderno sembra essere segnato da questa tensione, apparentemente ineliminabile, tra l'ideale della libertà comunitaria e il rassegnato ripiegamento sulla libertà dei """"particuliers""""."" -
Pedagogia mediterranea
Una riflessione a carattere pedagogico, ma dal respiro storico, antropologico e culturale, grazie al quale la ""questione meridionale"""" viene riconsiderata muovendo dalle radici profonde e di lunga durata che contraddistinguono il Sud d'Italia inserito nella più ampia cornice mediterranea, intrisa di mondi culturali e di valori (occidentali) transitati poi in tutta Europa. La naturale multiculturalità del Mediterraneo può essere orientata verso una interculturalità rispettosa della diversità. Lo sguardo pedagogico mediterraneo è intriso delle eredità culturali dell'antica Grecia, della romanità, della scienza arabo/islamica, della intelligenza vivace e propositiva federiciana, della sacralità spagnoleggiante, della razionalità di matrice francese. """"Paideia"""", """"scepsi"""", """"tradizione"""", """"memoria"""", """"storia"""" sono le parole chiave di una pedagogia che vuol proporsi come modello per un'educazione basata su un'antropologia dell'""""umano troppo umano"""" in antitesi con il post-umano, oggi dilagante e vincente. Prefazione di Cosimo Laneve."" -
Crescere partecipando. Contesti e prospettive educative per il sistema integrato 0-6
“Educare alla partecipazione e attraverso la partecipazione” non è un semplice slogan, ma un impegno verso la creazione di percorsi educativi che vogliono riportare i bambini e le bambine al centro dei contesti di vita, protagonisti insieme agli adulti dei propri processi di crescita. I servizi per l’infanzia (nella logica del sistema integrato 0-6) possono dar vita a una forma di partecipazione che fa crescere le persone e produce cultura, generando comunità educanti fondate su progetti condivisi, co-costruiti, scaturiti dalla voce di tutti i protagonisti. Il volume nasce da questa sfida e le riflessioni proposte hanno preso forma a partire da alcuni interrogativi: perché diffondere una cultura della partecipazione nei servizi educativi 0-6? Quale idea di bambino si vuole promuovere attraverso la prospettiva partecipativa? Come renderla elemento di qualità dei servizi? Come organizzare il contesto educativo? Quali processi generano partecipazione? -
Scholé. Rivista di educazione e studi culturali (2019). Vol. 2
La Rivista intende essere trasversale rispetto ai diversi settori pedagogici (tre dei condirettori rappresentano le aree della storia dell'educazione, della pedagogia generale, della ricerca didattica e sperimentale) e discipline (il quarto condirettore è un filosofo). Il riferimento agli Studi Culturali, poi, non è causale. Esso fa riferimento a un preciso posizionamento teorico della Rivista che riconduce al lavoro dei Cultural Studies, dalla loro nascita all'Università di Birmingham fino agli sviluppi attuali in differenti Paesi. Di quell'esperienza e di quell'approccio Scholé riprende: il rifiuto del determinismo e di soluzioni semplici, nel rispetto della complessità che è propria delle situazioni educative; la trasversalità e la contaminazione dei metodi e delle discipline; l'impegno critico che comporta il rifiuto di soluzioni preconfezionate e la volontà di contribuire al dibattito culturale per apportarvi un contributo trasformativo. -
«Teoria dell'educazione» e altri scritti pedagogici
Prete dell'Oratorio di Francia, Lucien Laberthonnière (1860-1932) è stato uno dei più vigorosi pensatori cristiani del primo Novecento. Questo volume offre la prima raccolta completa dei suoi scritti pedagogici, compresi alcuni inediti. Tra i testi presentati spicca la Teoria dell'educazione (1901), dove l'autore espone la sua concezione dell'autorità-servizio, che dal contesto educativo estende a tutte le forme che l'autorità assume nelle diverse società, e in particolare nella Chiesa, società spirituale per eccellenza. Alcuni contributi mostrano, per altro, una riflessione attenta non solo ai grandi principi, ma anche ai concreti problemi scolastici e didattici. Chiude la raccolta un singolare testo del 1929, dove Laberthonnière, sollecitato a riflettere sulla natura di una scuola laica, auspica l'avvento di un ambiente educativo che, evitando le derive tanto del confessionalismo quanto della neutralità, si sforzi d'essere una scuola di ricerca e di dialogo. -
Insegnare. La scuola può far molto, ma non può far tutto
Senza negare o giustificare i problemi della formazione odierna, è innegabile che la scuola di oggi sia in grado di ottenere risultati migliori rispetto a quella di ieri (soprattutto perché non vi si distrugge più l’uomo nel bambino). Certo, non tutto è stato inventato o tentato e ai futuri insegnanti/educatori resta ancora qualcosa da scoprire e da provare per affrontare gli inesausti problemi del formare quella costante variabile che è l’uomo. Questo volume propone ai docenti, in servizio e in formazione, e agli educatori riflessioni valide per tutti, perché insegnare in vista dell’autonomia e della consapevolezza è il fine dell’educazione scolastica ma anche la condizione di ogni esistenza veramente vissuta. A scuola ogni ragazzo, grazie all’accesso all’istruzione, può conquistare l’interiorità (Sé), l’interno (relazioni, anche familiari) e uno sguardo sul mondo dall’alto delle spalle di un gigante: la cultura umana, arbitro tra la realtà e le persone. Se si riesce a congiungere serietà e serenità, proposta e rispetto, esortazione e attesa allora l’educazione trova il proprio spazio: si può cambiare il mondo, anche se non con la sola leva della scuola, come sapeva anche don Pino Puglisi nel suo lavoro al Brancaccio per sottrarre i giovani alle regole mafiose della strada. La scuola non può fare tutto, ma può fare molto.