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Leale consigliere
Il volume costituisce la prima traduzione in assoluto (sia pure non integrale) di una delle opere più importanti della letteratura medievale portoghese, il Leale consigliere, del re-filosofo Dom Duarte (1391- 1438). Scritto negli ultimi mesi di vita dell'autore, questo trattato di «morale e virtuosa scienza», idealmente destinato a fornire alla corte un modello di condotta cristiana, è rimasto, purtroppo, inedito fino al 1843. Ma, più che come manuale di filosofia pratica, incentrato su una interessante rilettura del sistema dei vizi e delle virtù, il Leale consigliere deve la sua fama postuma soprattutto ad alcuni capitoli, come quello che analizza per la prima volta il concetto di saudade o quelli in cui, quasi duecento anni prima di The Anatomy of Melancholy di Robert Burton, prende corpo un'anatomia della malinconia basata interamente sull'esperienza personale del sovrano, vittima di questo male oscuro. -
L' età contemporanea. Prospettive di storia europea e globale
La storia politica delinea tuttora le coordinate di fondo per la comprensione e la periodizzazione dell'età contemporanea su scala europea e globale. Con l'intento di contribuire al suo rinnovamento, il volume ripensa alcuni fenomeni e processi fondamentali che hanno determinato le rotture e le continuità del divenire storico, dalla seconda metà dell'Ottocento in poi. Grazie a una serie di prospettive innovative, aperte agli sviluppi storiografici più recenti, il libro ripercorre la relazione tra imperi e nazionalismi, il nesso di democrazia e violenza, le dinamiche di disintegrazione, transizione e ricostruzione nei dopoguerra, le fasi di ascesa e crisi degli assetti europei e transatlantici, i flussi migratori e il ruolo degli organismi internazionali, i rapporti tra l'Europa e il mondo nelle esperienze coloniali e postcoloniali, i mutamenti ambientali dell'Antropocene. L'immagine di un ""lungo Novecento"""" che arriva fino a oggi è il risultato di questa ampia lettura della contemporaneità."" -
Archeologie del contemporaneo. Paesaggi, contesti, oggetti
L'accostamento di archeologia e contemporaneità crea a prima vista un evidente paradosso: come si fa a concepire un discorso antico sul passato prossimo? La contraddizione si risolve con una buona dose di realismo: per quanto a noi vicino, anche quello contemporaneo è un passato. E se nessuno mette in discussione il valore della storia contemporanea, il vero paradosso sarebbe negarlo all'archeologia. Studiare la materialità di ogni periodo storico, aggiornare i propri metodi, inventare nuovi strumenti e scoprire temi sempre diversi: è un orizzonte multiforme che permette all'archeologia di individuare anche le tracce più recenti, di contestualizzarle e di connetterle alle grandi questioni del mondo globalizzato. Quella del contemporaneo è un'archeologia plurale, come molteplici e sfuggenti sono i paesaggi, i contesti e gli oggetti dell'umanità degli ultimi secoli. Al tempo stesso ritrova la sua unità nel riconoscimento di un proprio patrimonio, delle possibili comunità che può esprimere e di nuove forme di partecipazione. -
La filosofia del Rinascimento. Una guida per temi
Il Rinascimento è un'epoca tormentata e feconda, tesa fra la spinta al rinnovamento di ogni ambito – artistico, letterario, filosofico, religioso e politico – della vita culturale e sociale e la realtà terribile di scontri durissimi culminati nel dramma delle guerre di religione e nell'instaurazione di un rigido controllo sulla circolazione delle idee, con effetti di lunga durata sulla civiltà europea e in particolare italiana. Il volume tratta i nuclei concettuali fondamentali per comprendere la filosofia dell'Età del Rinascimento chiamando in causa i principali pensatori di questo periodo difficile e complesso: la condizione umana (Ficino, Pico, Pomponazzi, Alberti), la crisi religiosa (Cusano, Erasmo, Lutero, Calvino, gli “eretici italiani”), la nuova politica (Machiavelli, Moro, Bodin, Castiglione, Guicciardini, Botero), la ricerca di un nuovo sapere (Cardano, Montaigne, Bacone, Galilei), la filosofia della natura (Telesio, Bruno, Campanella) sono i temi affrontati secondo una scansione in cui l'analisi delle diverse teorie filosofiche si accompagna alla restituzione della realtà storica nella quale hanno avuto origine. -
Heidegger
Martin Heidegger è indubbiamente uno dei grandi pensatori del Novecento, a cui si riferiscono, approfondendone i temi o discutendoli, tanti filosofi della nostra epoca. Ma è anche una figura controversa, per alcune scelte, compiute nel corso della vita, che hanno comportato in molti un rigetto della sua riflessione. Oggi, dunque, è opportuno riconsiderare tale riflessione nelle sue articolazioni e alla luce della documentazione disponibile: allo scopo – come già suggeriva Gadamer – di tornare a ""sillabare Heidegger"""". A tal fine, i capitoli del libro, redatti da alcuni dei maggiori studiosi dell'autore, presentano in maniera chiara ed esaustiva i principali argomenti della filosofia heideggeriana: dalla fenomenologia all'ermeneutica, dall'ontologia al """"pensiero dell'Ereignis"""", dalle meditazioni sull'opera d'arte e sulla poesia a quelle sulla tecnica e sulle questioni d’impatto ecologico, fino al legame con il cristianesimo. Completano il volume un'aggiornata bibliografia e un indice esplicativo dei concetti usati da Heidegger nella sua ricerca."" -
Studiare la salute. La prospettiva della sociologia
La salute è un concetto complesso, in continua evoluzione, che si determina in relazione al contesto sociale di riferimento e alle necessità medico-sanitarie che storicamente si presentano. L'obiettivo del volume è proporre definizioni, strumenti e modelli esplicativi in grado di migliorare la comprensione del fenomeno da un punto di vista sia teorico – che cos'è la salute – sia empirico – come si studia la salute. Inoltre, la descrizione e l'analisi dei processi che stanno alla base della configurazione della salute e della sanità intendono suscitare una discussione pubblica attorno a questi temi e sollecitare interventi correttivi in grado di contenere o, meglio, ridurre le persistenti e sistematiche disuguaglianze di salute che ancora oggi connotano la nostra società. Si tratta, pertanto, di un agevole testo introduttivo che, adottando una prospettiva sociologica, permette non solo agli studenti universitari ma anche a un pubblico più ampio di riflettere sulla salute e sulle sfide globali che è chiamata ad affrontare. -
Le categorie grammaticali
Lo studio delle categorie grammaticali, cioè genere, numero e caso per il nome e tempo, aspetto, modo, diatesi e persona per il verbo, è fondamentale per comprendere il ruolo che nomi e verbi svolgono nelle lingue del mondo. Adottando una prospettiva tipologica, il volume offre una trattazione sistematica di come le categorie grammaticali si manifestano sul piano morfologico, di come vengono impiegate dai parlanti in un ampio spettro di funzioni linguistiche e di come mutano nel tempo. -
Leggere in Europa. Testi, forme, pratiche (secoli XVIII-XXI)
La lettura, come altre pratiche culturali, ha attraversato i secoli registrando continuità e fratture. Oggi stiamo vivendo la più radicale delle sue trasformazioni. Milioni di lettori e lettrici si aggirano sulle piattaforme e sui social network di tutto il mondo non solo per leggere i testi scritti da altri ma anche per proporre i propri, in una comunità senza confini che sta cambiando profondamente l'editoria tradizionale. Il volume offre, in una prospettiva interdisciplinare, una riflessione sui contesti storici, interpretativi, ideologici e materiali che hanno orientato e orientano, in ambito europeo, le proposte degli editori, le esperienze dei lettori e delle lettrici e la loro “appropriazione” dei libri, in un arco cronologico lungo, dalla “sete di lettura” che percorre il XVIII secolo fino alla rivoluzione digitale del nostro tempo. -
Nella Russia di Putin. La costruzione di un'identità postsovietica
Il 24 febbraio 2022, con l’invasione su larga scala dell’Ucraina, la Russia ha dato ulteriore sviluppo alla guerra iniziata nel 2014 con l’occupazione della Crimea e il sostegno ai separatisti del Donbass. La mossa rientra in un progetto geopolitico e identitario di tipo imperiale e segue una logica neostalinista. Putin agisce infatti per ottenere il ritorno di Mosca da protagonista sul palcoscenico globale, perché convinto che la Russia sia da sempre e sarà anche in futuro un impero. Per consolidare la “fortezza russa”, ha dato vita a un regime illiberale grazie alla rielaborazione di teorie e pratiche ereditate dallo stalinismo: politica da grande potenza, controllo autoritario della società, esaltazione del passato imperiale, rivendicazione di una missione storica. Riscrivendo la storia e statalizzando lo spazio memoriale, il putinismo ha creato una nuova identità fondata su alcuni stereotipi positivi di epoca sovietica ancora radicati in parte della popolazione. Allo stesso tempo ha inglobato, manipolato, censurato o represso le iniziative liberamente nate sui temi del passato russo nella società civile. Sposando una visione catastrofista delle relazioni internazionali, Putin ha dato forma a una Russia postsovietica dalle ambizioni imperiali, decisa a plasmare l’ordine europeo e mondiale. Il libro affronta le tappe della costruzione di questa identità geopolitica, interrogandosi sulla solidità del putinismo e sulle eredità che lascerà ai russi anche dopo l’uscita di scena di Putin. -
Faculty development. Il docente universitario tra ricerca, didattica e management
L'università italiana, complici le molte sfide dell'ultimo decennio, sta vivendo un processo di cambiamento destinato a incidere profondamente nella sua evoluzione. Tale trasformazione è nata in primo luogo dalle spinte al rinnovamento della didattica, che negli ultimi anni si sono fatte sempre più decise, ma la portata del suo impatto è destinata a incidere anche su aspetti diversi della vita accademica. Il faculty development rappresenta uno strumento essenziale per gestire questa metamorfosi, supportando l'istituzione universitaria in un percorso di crescita organica e coerente rispetto alle sue molteplici dimensioni costitutive. Il volume presenta un modello di faculty development di stampo olistico che mira a valorizzare le interconnessioni fra le diverse “anime” della higher education affinché tale approccio sistemico sia occasione di arricchimento e di collegamento tra ricerca, didattica, governance e terza missione. -
La parola intonata. Scrivere per il teatro in musica da Orfeo a Suor Angelica (1607-1918)
La drammaturgia per musica, ovvero quella sequenza di “cose” che chiamiamo libretti, è oggetto di studio e interesse per musicologi e letterati. L’autore, che si colloca fra i secondi, ha disegnato un percorso dalle origini del melodramma fino ai suoi estremi creativi attraverso saggi specifici e altri più ampi, considerando la teoria dell’opera lirica come punto di arrivo e di partenza per dimostrare la straordinaria vitalità del genere operistico nell’estetica contemporanea e nel quadro processuale secolare. La parola intonata assume un’identità derivata dalla parola poetica drammatica “prima della musica”, ma nello stesso tempo, nel corso dei secoli, diventa qualcosa di diverso dalla parola letteraria “ingenua”. L’iter è incredibilmente complesso, e arriva all’attuale status del melodramma come spazio di sperimentazione e reinvenzione. La totale adesione a questa estetica dell’opera d’oggi, polimorfa e talora perversa, è il culmine e il presupposto di questo volume. Il testo è rivolto ai lettori, pazienti e curiosi, e certamente appassionati, affinché possano orientarsi in una impresa storico-critica sincera e altrettanto appassionata. -
Italo Calvino nel mondo. Opere, lingue, paesi (1955-2020)
Conosciuto in 67 paesi e tradotto in 56 lingue, Italo Calvino è l'intellettuale italiano del Novecento che ha avuto il più significativo impatto su scala mondiale. Partendo dal Catalogo delle traduzioni, che raccoglie oltre 1.500 edizioni, questo volume ricostruisce la diffusione internazionale delle sue opere dal 1955, anno della prima pubblicazione straniera, al 2020. Oggetto di analisi sono la realizzazione editoriale, la collocazione e la fortuna dei libri tradotti in rapporto con la biografia intellettuale dello scrittore, protagonista nella promozione dei suoi titoli anche all'estero. Studiare Calvino come classico universale significa rintracciare le scelte, gli incontri, le riflessioni che determinano per l'autore l'esperienza dell'essere tradotto, vissuta come radicale cedimento delle qualità più vere di un testo, ma anche come possibilità di un arricchimento costante che permette di illuminare le ragioni e le potenzialità distintive del racconto. Le forme che i libri di Calvino assumono fuori dall'Italia offrono un approccio inedito che coinvolge il senso della scrittura in rapporto alla lettura, dell'opera nella sua dimensione stabile e transitoria, della letteratura che – di fronte alla certezza della non traducibilità della lingua, del pensiero e della realtà – conserva la smisurata ambizione di superare, trasformandosi, ogni perdita e ogni distanza. -
Il «teatro» della Commedia. Dante e il genere drammatico
Con “drammatico” (o “attivo”) si indica nella tradizione tardoantica e mediolatina il genere in cui i soli personaggi parlano e l'autore tace. Nella Commedia Dante si rivolge ai suoi lettori – mentre la scrittura si fissa sulla pagina e il libro si compone – ma è insieme il personaggio primo, in una costruzione dialogica, nel tempo del viaggio nell'aldilà, che si pone tra le decine e decine di persone introdotte a parlare. Comedi, intesi anche come istrioni e cantatori di piazza, canto, cantica, e naturalmente comedìa e tragedìa (nell'accezione della materia, ovvero del contenuto e non in senso stilistico) sono, in una più ampia costellazione, le parole che guidano il filo argomentativo del volume: non per attribuire una “teatralità” retrospettiva alla Commedia, ma per ripercorrere alcune tracce di un'idea di “teatro” nei limiti storicamente determinati della consapevolezza medievale. -
La macchina fragile. L'inconscio artificiale fra letteratura, cinema e televisione
Alcune delle principali raffigurazioni dell'automa nell'immaginario letterario e audiovisivo. Il dialogo tra l'essere umano e il cyborg, l'androide, il robot, sul confine tra interrogatorio e seduta psicoanalitica. Che cosa significa essere umani? L'osservazione della macchina antropomorfa, intesa come metafora rovesciata, o nostro negativo, fa emergere la presa di coscienza della nostra fragilità, umana e di tutto il pianeta. -
Cinema e turismo. Dalle Film Commission alle strategie di promozione del territorio
Frutto di un lavoro pluriennale svolto in collaborazione con la cattedra di Geografia umana dell'Università IULM di Milano, il libro analizza i rapporti esistenti tra le produzioni audiovisive e la promozione territoriale. Sviluppato considerando tre dimensioni principali – cineturismo, film commitment e Public Funding –, il volume fa un'analisi territoriale di tipo comparativo dei vari fenomeni che parte dalla scala globale, passando per quella europea, sino ad arrivare a quella italiana, e sviscera in maniera approfondita ma divulgativa tematiche riguardanti il cineturismo nella sua complessità, le tecniche e le strategie di location placement e di marketing territoriale audiovisivo, le legislazioni vigenti, le normative fiscali, la data analysis, riportando i maggiori casi studio, molti dei quali inediti. Ad oggi risulta tra i lavori più esaustivi sull'argomento tanto da essere stato annunciato in anteprima nel corso della 79ª edizione del Festival del Cinema di Venezia nel panel dedicato al cineturismo. -
Ritorno ai princìpi. Concezioni della storia da Machiavelli alla Rivoluzione francese
È opinione comune che gli antichi abbiano pensato la storia come un circolo mentre i moderni l'abbiano immaginata come una linea. La figura del ritorno ai princìpi, di cui il volume ricostruisce la vicenda, mostra tuttavia come nei primi secoli della modernità queste ipotesi si siano a lungo intrecciate, talvolta anticipando l'idea della rivoluzione, talvolta trattenendo il corso degli eventi rispetto a un avvenire inquietante. Ritornare all'origine ha dunque significato imitare quegli antichi che hanno fondato città, ucciso tiranni e trasformato ripetutamente la loro storia, oppure riappropriarsi del passato, di valori e costumi dati una volta per sempre. Tra conflitti e istituzioni, medicina e politica, appare così una concezione del tempo che unisce Machiavelli alla Rivoluzione francese, passando per Spinoza, Montesquieu, Saint-Just. Tracciare una storia del ritorno ai princìpi consente dunque di chiedersi se la nostra tradizione abbia prodotto solo linee e circoli, se il nostro destino sia quello di dover scegliere tra Polibio e Voltaire, Hegel e Nietzsche, Heidegger e Deleuze, o se esista una possibilità diversa. Se, tra la nostalgia dell'origine e un progresso dall'orientamento già segnato, si possa scorgere un'alternativa. Un passato che, invece di ancorarci a sé, mostri come rinnovare il presente e proiettarci nel futuro. -
Agricoltura e territori nel Mezzogiorno. Dalla «grande trasformazione» europea al secondo dopoguerra (secoli XVIII-XX)
Il fil rouge che attraversa l’intero volume è rappresentato dal ruolo preponderante giocato dalla domanda estera nello stimolare lo sviluppo dell’agricoltura nel Mezzogiorno sia prima che dopo l’unificazione nazionale, e che fu all’origine, nell’ambito del medesimo prodotto, di inediti processi di differenziazione territoriale a una scala sub-regionale. Questa lunga parabola iniziata con la “grande trasformazione” europea, determinata dalla prima rivoluzione industriale nella seconda metà del Settecento e all’interno della quale le regioni dell’Italia meridionale si collocarono come fornitrici di materie prime agricole e semilavorati, conobbe una significativa battuta d’arresto durante il fascismo. Le politiche economiche volute da Mussolini provocarono, infatti, la perdita di competitività dell’agricoltura e furono responsabili del formarsi, anche nel settore primario, di un divario tra Sud Italia e regioni settentrionali. Negli stessi decenni in cui lo sviluppo del triangolo industriale attrasse consistenti flussi migratori, producendo un sensibile aumento della domanda di derrate agricole e un forte incentivo alla modernizzazione delle campagne del Nord-Ovest, la scelta del regime di rivalutare la lira fissandone il cambio a “quota 90”, l’autarchica “battaglia del grano” e l’arenarsi a Sud della bonifica integrale determinarono, da un lato, la drastica riduzione delle esportazioni di prodotti agricoli e, dall’altro, la crescita nel Mezzogiorno delle superfici occupate dalla cerealicoltura estensiva, ben oltre la fine del Ventennio. -
Città mito. Luoghi del Novecento politico italiano
Roma, Venezia, Trento e Trieste, Fiume, ma anche le capitali del repubblicanesimo, quelle dell'antifascismo e della Resistenza, il Veneto bianco, Predappio, Bologna, Sesto San Giovanni, Perugia e Assisi, i reticoli urbani del terrorismo, la Napoli della tradizione laurina, la provincia leghista, la Milano di “Mani pulite”. Protagoniste di questo volume sono le città che hanno nutrito l'immaginario politico dell'Italia unita, orientando la “mappa mentale” di varie gene - razioni. Gli autori, recuperando alcune radici ottocentesche, si muovono tra casi eclatanti – per importanza e sedimentazione del rispettivo mito – e altri di conio prettamente novecentesco, i cui echi arrivano talora fino ai giorni nostri. Si interrogano sulle ragioni che hanno dato origine a determinate immagini delle città, nello specifico dei contesti storici e territoriali di riferimento; ne indagano l'evoluzione, il successo così come l'eclissi nello spazio pubblico, i canali di trasmissione e i meccanismi narrativi che hanno accompagnato la loro circolazione nella vita del paese. Anche da questa prospettiva originale, che intreccia storia e rappresentazione, le città si rivelano una preziosa cartina di tornasole per comprendere il profilo politico del Novecento italiano e cogliere i mutamenti più generali in atto nella società. -
La filosofia come risorsa educativa. A philosophical approach to thinking skills
PATHS – Per Parole è un modello didattico ideato dai ricercatori di INDIRE che promuove un approccio filosofico al pensiero critico. Nato in risposta alle sollecitazioni contenute nel documento MIUR Orientamenti per l'apprendimento della Filosofia nella società della conoscenza, è rivolto agli studenti – e ai lettori interessati – ed è articolato in quattro fasi che mettono al centro la parola del linguaggio ordinario: semplice nella sua articolazione, esso è svincolato da una tecnologia specifica e, attraverso la filosofia, rafforza il pensiero critico e contrasta l'impoverimento linguistico. In questo contesto PATHS – Per Parole contribuisce ad ampliare il vocabolario e a sviluppare la capacità di comprendere nonché quella di esprimersi in modo chiaro. Tali abilità permettono agli studenti di non cadere in trappole logiche o essere ingannati da discorsi manipolativi. Nel volume il lettore troverà la descrizione del modello accompagnata da quei rimandi teorici che hanno contribuito a realizzarlo. La parte finale presenta studi di caso su esperienze specifiche in scuole di diverso ordine e grado. -
Radicalizzazione religiosa, de-radicalizzazione laica. Sfide giuridiche per l'ordinamento democratico
Il tema della radicalizzazione di matrice religiosa e delle relative attività di contrasto occupa la scena pubblica da ormai due decenni, senza che il tempo trascorso abbia condotto a una soluzione condivisa tanto a livello sovranazionale, quanto nel panorama italiano. La materia, che vede intrecciarsi i rapporti tra diritto, sicurezza e religione, risente infatti ancora di criticità essenziali, che il libro affronta muovendo da una prospettiva giuridica e in specie ecclesiasticistica. Su tutte, l'individuazione di una definizione compiuta di “radicalizzato”, e quindi di “radicalizzazione”, tuttora foriera di confusione. L'autore, dunque, ne propone una propria, che vaglia alla luce delle attuali strategie di contrasto esistenti nel nostro paese e, soprattutto, dei principi costituzionali su cui si fonda l'ordinamento democratico, laico e pluralista. Infine, si interroga sulla perdurante assenza di un piano nazionale di prevenzione e de-radicalizzazione, con l'auspicio che da questa riflessione teorica possano maturare frutti concreti, in ossequio alla tradizione che vuole il diritto, anzitutto, una scienza pratica.