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Free love
1967. Mentre a Londra si accende il fuoco della contestazione giovanile c’è chi vive ancora, almeno in apparenza, nel vecchio mondo stabile e borghese dei quartieri residenziali: ecco la famiglia Fischer. Phyllis, bella casalinga impeccabile, Roger, in carriera al Foreign Office, e i figli Colette, adolescente che legge troppo, e Hugh, bambino perfetto. In una calda sera d’estate il figlio ventenne di una vecchia amica va a trovarli controvoglia, invitato a cena; bacia Phyllis in giardino, al buio, facendo divampare qualcosa in lei. Phyllis, tormentata dall’accaduto, fa una scelta di rottura: abbandona la famiglia in nome di un nuovo amore apparentemente libero, e va a vivere con Nicky in una vecchia casa bohémienne. Le conseguenze sulla vita di tutte le persone coinvolte sono imperscrutabili. Come di consueto Tessa Hadley indaga l’animo umano con sottigliezza e va in profondità, mostrandoci luci e ombre di ogni personaggio e insieme una scena sociale che si trasforma con le persone e da loro viene trasformata. -
Il lavoro del lettore. Perché leggere ti cambia la vita
Leggere è un lavoro, un mestiere, una competenza che si acquista solo con l'esercizio e che rischia di perdersi se non la si coltiva. Ma quello del lettore è il lavoro più bello che esista.Chi non sa leggere si trova un po' nella condizione di chi non sa nuotare: non ha la possibilità di fare un'esperienza unica. Poiché nella vita quotidiana però chi non legge libri sembra cavarsela benissimo, verrebbe da pensare che l'incapacità di leggere abbia poco a che fare con la capacità di essere bravi cittadini, lavoratori competenti, persone rispettose ed empatiche. La realtà però è che chi non legge difficilmente troverà altrove quello che chi legge trova nei libri. Nei libri c'è la storia dell'uomo, con le sue conquiste e i suoi fallimenti; ci siamo noi, con i nostri sentimenti, sogni, azioni; c'è quell'esperienza simbolica che ci spinge a sviluppare ingegno, fantasia e immaginazione. I libri sono una delle risorse più straordinarie per salvarci dalle prove della vita: chi sa leggere lo fa anche di fronte alle ansie più drammatiche, alle angosce più profonde, ai dolori più esacerbanti. Piero Dorfles illumina le prospettive che la letteratura può aprirci raccogliendo qui – senza alcuna pretesa di esaustività o sistematicità – alcune opere classiche raggruppate per grandi temi: quelli centrali dell'esperienza umana. Il risultato è una ricognizione personalissima che ci dimostra perché il lavoro del lettore è il più bello che esista. -
Io sarò i tuoi occhi
Eugenio gioca a basket, sfreccia sulla bici e forse diventerà cieco. Chiara è una ballerina formidabile. Hanno deciso che si sposeranno. Lei ha anche deciso che il loro primo figlio si chiamerà Ivano. Lui no. Poi c’è Nino, che sa sempre tutto, e la Fede, che è grassa (non rotonda, non cicciottella: proprio grassa) e lo sa e non le importa. Una banda di dodicenni nella Bologna d’inizio estate: sembra il paradiso. Ma non lo è. Perché quando Chiara scompare, e non è la prima ragazzina a svanire così nel nulla, la polizia indaga senza esito. E i tre amici rimasti indagano a loro volta, di notte, correndo in bici, insinuandosi in una cartoleria che custodisce un mistero spaventoso legato a una serie di foto scattate ai bambini di prima elementare del quartiere. Così almeno dicono Mattia e Selvaggia, che sono strani e molto social però sanno un sacco di cose. Toccherà alla banda dei tre risolvere il mistero e ricomporre la verità. A dimostrare che una ragazzina con la pelle scura, una grassa (non rotonda, non cicciottella: proprio grassa), un ragazzino sapientino e uno che sta per perdere la vista possono rifare il mondo, se ne hanno voglia. O almeno aggiustarlo un po’. Età di lettura: da 11 anni. -
Herscht 07769
Kana sembra una delle tante cittadine dimenticate della Turingia, e proprio la sua remota desolazione ha attratto un manipolo di neonazisti. Gli abitanti li guardano con timore e sospetto. Solo Florian Herscht è convinto di avere amici da entrambe le parti. È un uomo robusto, gentile, chiaroveggente in virtù della sua innocenza, che crede devotamente in Bach, ha paura dei tatuaggi, è convinto che l'universo sia condannato a perdersi nel nulla e per informare tutti della catastrofe scrive lettere in modo ossessivo, persino ad Angela Merkel, che non gli risponde mai. All'improvviso al limitare della foresta arrivano i lupi: la fine del mondo si avvicina. Modulando l'umorismo malinconico che è un tratto inconfondibile della sua straordinaria scrittura, László Krasznahorkai spiazza ancora una volta i lettori con un romanzo di terribile attualità, che parla di una piccola città ma ha il respiro universale della grande letteratura. -
Fake accounts
New York. Una giovane donna con opinioni molto decise sulla Rete, di cui pure fa uso nella vita privata e su cui si fonda il suo mestiere, sbircia il cellulare del suo ragazzo, Felix, e scopre che è un celebre complottista anonimo. Questo spiega in parte il suo distacco e la sua elusività, ed è quasi un sollievo, perché le offre una buona ragione per lasciarlo, come già stava pensando di fare. Ma poi un incidente fa precipitare la situazione, e la protagonista di questa storia decide di lasciare New York e tornare a Berlino, dove lei e Felix si sono conosciuti. Qui si immerge in un mondo di expat, che come lei sembrano dotati di identità evanescenti e si guardano bene dal mettere radici, tutti sospesi in una sorta di acquario, in attesa di non meglio precisate certezze. Chiaro che di gente così non ci si può fidare, come del resto di Felix. E di lei ci possiamo fidare, noi che leggiamo la sua storia e ascoltiamo divertiti e sconcertati la sua versione dei fatti? Mentre scandaglia le app di incontri alla ricerca di distrazioni, la nostra protagonista scoprirà che non tutto è come sembra, anzi, tutto è come non sembra. Un ritratto lucido e sarcastico del nostro mondo, in bilico tra la realtà e il racconto che ne facciamo, i fatti e la loro messa in scena accuratamente orchestrata perché appaia attraente a chi la guarda attraverso uno schermo. -
Il ragazzo sbagliato
Desi è sola. Prima dell’estate aveva una migliore amica, Simo, che è partita per il Messico e non ha più risposto ai suoi messaggi, non l’ha più cercata. L’inizio della scuola è desolante senza Simo. Che c’è, ma non per lei. E poi Desi ha rischiato di perdere anche Pippi, il fratello grande vittima di un incidente in moto da cui si sta riprendendo con difficoltà. I silenzi in famiglia non aiutano. Il solo amico rimasto a Desi è il frigorifero che in cucina si anima di ronzii molto espressivi; la sola consolazione, ogni tanto, il violino. E poi arriva il ragazzo sbagliato. Si chiama Jader, è più grande degli altri compagni, è segnato da un zigzag di cicatrici sul collo, porta una felpa col cappuccio che lo veste di mistero. Parla pochissimo, di sé non dice nulla. Chi è Jader? Come mai mette a segno più assenze che presenze? Perché Simo è cambiata? Come fare per aiutare Pippi a tornare alla vita? Età di lettura: da 10 anni. -
Tre modi per non morire. Baudelaire. Dante. I Greci
Gli alfieri dello strapotere digitale ci ricordano che potremmo essere liberati dai lavori più faticosi e noiosi, ma questo non accade: la nostra evoluzione è bloccata e l’infelicità ci assedia. Aspettarsi dalle istituzioni culturali e politiche un intervento è inutile, se non illusorio, in quanto agenzie del potere. E allora, l’antidoto al pessimismo e all’analfabetismo emotivo e mentale è “toccare” le persone con parole di senso e di bellezza, alimentare la fiamma che un verso di Dante o di Baudelaire, un frammento di Eraclito o l’eros secondo Platone fa divampare. Un cambiamento a portata di mano perché già dentro di noi. Basta tornare a vivere il teatro e la letteratura nel senso più pieno, farne occasione di incontro con gli amici, per condividere di nuovo ciò per cui vale davvero vivere: poesia, emozione e verità. -
Appunti su un'esecuzione
Ansel Packer è nel braccio della morte: ha davanti a sé dodici ore prima di essere giustiziato. Ha ucciso tre ragazze e non c’è possibilità di grazia. Solo una speranza: la complicità di Shawna, guardia carceraria avvinta dal suo fascino equivoco e disposta a farlo fuggire. Mentre il conto alla rovescia incombe, la voce seducente e ossessiva di Ansel si alterna a quelle delle donne più importanti della sua vita: Lavender, la madre, schiacciata da una relazione violenta che ha abbandonato senza pensare alle conseguenze; Saffy, la detective della Omicidi che con intuito e pazienza ha riconosciuto l’assassino, l’ha braccato, l’ha catturato; e Hazel, che ha visto la gemella consumarsi in una passione malata. Sorretto da un ritmo tesissimo, animato da personaggi densi di luce, questo romanzo è anche un’indagine sul tetro, ambiguo mito del serial killer. -
Oscuri talenti
1882. Londra è una città grande come il mondo, dove è facile perdersi, soprattutto se l’unico posto che finora hai chiamato casa è un paesino nel delta del Mississippi o un circo itinerante del Midwest. Charlie e Marlowe sono approdati nel Vecchio Mondo, sotto cieli carichi di nebbia e fuliggine, fino al 23 di Nickel Street West, per andare incontro a una nuova vita in un luogo dove sentirsi finalmente al sicuro, dove i loro talenti non saranno solo fonte di diffidenza, equivoci, dolore e solitudine. Ma ad attenderli c’è un terribile morvide, un non-morto, assetato di sangue, pronto a tutto per servire il suo oscuro signore. Per fortuna ci sono anche gli angeli custodi: Mrs Harrogate con la veletta sempre abbassata a coprire una voglia purpurea e la forza austera, Mr Coulton che nasconde la gentilezza sotto una dura buccia, e Alice Quicke, investigatrice privata decisa a cambiar vita. E via di nuovo, in viaggio alla volta della Scozia, verso una scuola unica nel suo genere, per sfuggire a una figura di tenebre e fumo che non si arrenderà fino a quando Charlie e Marlowe non saranno suoi. Tra meraviglie e tradimenti, passato e futuro, slanci di vita e rischi incalcolati, un manipolo di amici cercano di far luce dove tutto è tenebra, per scoprire la verità sui loro doni e sulla natura di ciò che li sta perseguitando, per arrivare a capire che a volte le gioie più grandi ci arrivano per mano dei mostri peggiori. -
Poliziotto senza pistola. A Milano negli anni di piombo e della malavita organizzata
Una vicenda esemplare che non è solo una biografia, non è solo una storia e non solo una cronaca: è vita, vista e rappresentata, con gli occhi di un uomo delle istituzioni integerrimo che ha affrontato le difficoltà sempre usando la sua arma più potente: il dialogo.«... Estremamente avvincente il libro di Achille Serra, che ha ripercorso il periodo di fuoco tra il 1969 e il 1990. Dal giorno in cui, impacciato vicecommissario in prova di 26 anni, si ritrovò a passare le carte, annoiandosi a morte, in un commissariato di Milano fino alla telefonata in cui ricevette la notizia della nomina a vicecapo della polizia» – Massimo Lugli, la RepubblicaAchille Serra racconta in questo libro la straordinaria esperienza di chi ha vissuto in prima persona anni infuocati della storia italiana, e ripercorre il periodo compreso fra il 1969 e il 1990: gli anni in Polizia a Milano, la ""città che non dorme mai"""". Ne emerge il nitido, quasi accecante spaccato di una vita spesa con radicale coraggio, sulle barricate della babele contemporanea: dalla bomba di piazza Fontana all'omicidio Calabresi, dalle manifestazioni del movimento studentesco al boom dei sequestri di persona e al caso Vallanzasca. È la storia, scritta con un ritmo agile che lascia senza fiato, di un funzionario integerrimo che si cala nel clima arroventato di quegli anni memorabili. Ma è anche la storia di chi cerca di vivere la sua vita privata conciliando i problemi personali con gli impegni di lavoro. E sempre rischiando sulla propria pelle, con l'orgoglio di chi non ha e non vuole controfigure. Una vicenda esemplare che non è solo una biografia, non è solo una storia e non solo una cronaca: è vita, vista e rappresentata, con gli occhi di un uomo delle istituzioni integerrimo che ha affrontato le difficoltà sempre usando la sua arma più potente: il dialogo."" -
La Cala. Cento giorni nelle prigioni libiche
Le storie di Piero e Rosetta, e delle donne e degli uomini che hanno vissuto gli interminabili giorni di prigionia, sono le voci del Mare di mezzo, e ci raccontano l'inganno di credere che il mare possa tenere lontani due mondi bagnati dalle stesse acque.«Di questo sequestro non si doveva parlare e invece questo libro svela la sua incredibile storia. Le vicende di pescatori disperati, di miliziani spietati, di trame politiche nascoste. Un libro da leggere per capire davvero a che punto siamo» – Roberto SavianoGli italiani sono in fila contro una parete come dei condannati a morte. Le braccia appesantite dal sole e dalla paura. Non sono più un gruppo di pescatori sequestrati, ma sei uomini che stanno facendo i conti con la propria anima. La raffica arriva all'improvviso, come un colpo di frusta nell'aria. Un libico ha mitragliato il cielo. Quel rituale sadico viene celebrato ogni volta che li spostano da un carcere a un altro.Sono le nove di sera del 1° settembre 2020. Un gruppo di pescherecci sta battendo i fondali davanti al golfo della Sirte, trentaquattro miglia a nord di Bengasi: è lì che si trova il gambero rosso, l'oro per cui i mazaresi lottano da cinquant'anni. Quella notte il capitano libico che li ha intercettati farà caccia grossa: alla guida di una ciurma di corsari che sparano all'impazzata, sequestra quattro pescherecci e diciotto pescatori e li porta a Bengasi come prezioso bottino da offrire al generale Khalifa Haftar. Da quel momento e per 108 giorni i pescatori vengono tenuti prigionieri dalle milizie del leader della Libia Cirenaica, vittime di violenze, mortificazioni, minacce, finte esecuzioni. Mentre le autorità italiane rassicurano le famiglie, un drappello di donne dalla tempra formidabile combatte per la loro liberazione: sono cristiane, musulmane, italiane e tunisine, unite da una sola speranza. Tra di loro, la più agguerrita è Rosetta Ingargiola, di settantatré anni. La madre del capitano del Medinea Piero Marrone – picchiato e messo in isolamento dopo aver contestato l'accusa dei libici di essere un trafficante di droga – ha già perso un figlio in mare. Non vuole perderne un altro. Il rapporto tra madre e figlio è il filo rosso che lega tutte le storie di questa vicenda, specchio di un popolo che vive di pesca e che ha sempre più paura di mettere la prua in mare verso l'altra sponda del Mediterraneo. Le storie di Piero e Rosetta, e delle donne e degli uomini che hanno vissuto gli interminabili giorni di prigionia, sono le voci del Mare di mezzo, e ci raccontano l'inganno di credere che il mare possa tenere lontani due mondi bagnati dalle stesse acque. -
L' intelligenza artificiale. L'uso delle nuove macchine
Luciano Floridi, una delle voci più autorevoli della filosofia contemporanea, e Federico Cabitza, tra i maggiori esperti di intelligenza artificiale, ci aiutano a scrutare un orizzonte che sembra sconfinato, ma davanti al quale ci si sente smarriti. L'intelligenza artificiale concorrerà alla costruzione di una nuova umanità o a un ecosistema nel quale l'uomo sarà ai margini?«Solo se si capisce che l'AI è una nuova forma di capacità di agire, e non una nuova forma di intelligenza, si può capire veramente la sua sfida etica e quindi affrontarla con successo» – Luciano Floridi«Sta a ciascuno di noi decidere come usare la nostra ""ultima invenzione"""" e scegliere quale futuro vogliamo contribuire a realizzare per l'homo faber che è in noi» – Federico CabitzaUna sera d'autunno del 1998, nell'Aula Magna dell'Università degli Studi di Milano, Carlo Maria Martini presentava con trepidazione il tema della decima Cattedra dei non credenti, dal titolo """"Orizzonti e limiti della scienza"""". Martini esprimeva il desiderio di ascoltare da persone coinvolte in vario modo nell'impresa scientifica come vivessero le frontiere della loro conoscenza. Cercava una riflessione che si collocasse sull'orlo della scienza, una testimonianza sul conoscere al limite del non conoscere e sul credere al limite del non credere. La nuova edizione della Martini Lecture Bicocca vuole raccogliere l'eco di quella trepidazione. Luciano Floridi, una delle voci più autorevoli della filosofia contemporanea, e Federico Cabitza, tra i maggiori esperti di intelligenza artificiale, ci aiutano a scrutare un orizzonte che sembra sconfinato, ma davanti al quale ci si sente smarriti. Mentre si celebrano le """"magnifiche sorti e progressive"""" dell'intelligenza artificiale una domanda si fa pressante: concorrerà alla costruzione di una nuova umanità o a un ecosistema nel quale l'uomo sarà ai margini?"" -
Viaggiatore solitario. Interviste e conversazioni 1980-1991
Il racconto di una vita scandita da incontri e passione per letteratura, per conoscere meglio o scoprire Pier Vittorio Tondelli, un autore nel cuore di tante generazioni.«La voce della scrittura in Tondelli va a cercare una finzione per raccontare con libertà di sé e del proprio mondo interiore. È autentica nel momento in cui si proietta oltre l'autobiografia, per farsi narrazione» – dall'Introduzione di Fulvio PanzeriPer la prima volta raccolte in volume le più importanti interviste rilasciate nel decennio tra il 1980 e il 1991, completate dal dialogo con Fulvio Panzeri, pubblicato con il titolo ""Il mestiere di scrittore"""". Quest'ultima è una testimonianza corretta dall'autore stesso prima della morte e copre tutto l'arco della sua esperienza letteraria. Viaggiatore solitario è il titolo di un contributo intimo che descrive meglio di tutti gli altri due temi centrali nella produzione di Pier Vittorio: il viaggio, dunque l'incontro con l'altro, e l'apprezzamento per i momenti di raccoglimento nei quali elaborare quelle che lui chiama """"le posizioni linguistiche dei sentimenti""""."" -
I miei fantasmi
Helen detta Hen è una manipolatrice, una millantatrice, una bugiarda brava a ingannare prima di tutto se stessa. È anche la madre di Bridget, voce narrante di questo romanzo crudele che ci trascina nelle sabbie mobili di un legame implacabile. Dopo un’infanzia avvelenata, all’ombra di un padre che ha inflitto alle sue bambine ripetuti atti di prepotenza sottile, Bridget tiene a distanza l’insostenibile, vociante Hen limitando i contatti a sporadici scambi telefonici e all’annuale cena di compleanno che riesce sempre a trasformarsi in un disastro. Dopo un’operazione Hen è confinata in casa ed esige la presenza della figlia nel suo appartamento impersonale e provvisorio, nel quartiere sbagliato di Manchester, che diventa subito un ring. Un giorno e mezzo di convivenza in cui Bridget fatica a tenere testa alla sua avversaria. Una commedia umana di rara ferocia, un libro disturbante, grottesco e sopra le righe come Hen, che però va letto anche tra le righe. Che cosa c’è di vero nelle accuse di Hen, nei suoi silenzi gonfi, nella sua instancabile critica del mondo intero? Impossibile saperlo. Ma forse quando è in gioco la famiglia non lo sappiamo mai. -
La guerra delle belve e degli animali. Testo russo a fronte
Prima del successo internazionale di Memoria della memoria, Marija Stepanova era già un'autrice famosa: per vent'anni ha contribuito a plasmare la scena letteraria moscovita e si è fatta un nome come poeta sperimentale e indipendente anche all'estero. I cinque poemetti di questo volume, scritti tra il 2015 e il 2020 e raccolti appositamente dall'autrice per il pubblico italiano, si collocano al crocevia di diverse tradizioni poetiche: qui sentiamo e vediamo la poesia che si muove sui campi di battaglia e scava il terreno sotto ai corpi dei caduti, ""riparando la vita"""" a partire da piccoli reperti casuali, per poter poi ispezionare il nostro mondo distrutto e raccoglierne i pezzi, leggerli e rimontarli. Testo russo a fronte."" -
Morire per le idee. Vita letteraria di Pier Paolo Pasolini
Le opere di Pier Paolo Pasolini (dalla poesia alla narrativa, dal teatro al cinema, dal giornalismo alla critica letteraria) vanno lette come un tutt’uno, in cui le diverse fasi di un lavoro artistico articolato si intersecano continuamente in un discorso creativo in costante evoluzione. Roberto Carnero indaga questa “opera totale” senza scinderne i vari generi, ma riportando le molteplici esperienze alla coerenza di un percorso artistico unitario. In particolare vengono scanditi in modo lineare i grandi temi pasoliniani: la giovinezza in Friuli, la vocazione poetica e la scoperta dell’omosessualità; il contrastato rapporto con la religione e con la politica; la scoperta del sottoproletariato romano negli anni cinquanta; la nostalgia del passato e la fuga verso un impossibile altrove spazio-temporale; la fase apocalittica degli ultimi anni, prima di una morte tragica ancora avvolta nel mistero. -
Gli iperborei
Libro candidato da Teresa Ciabatti al Premio Strega 2022«Solo qui voglio incontrarti, dove il corpo fatica e l'imbarazzo ci tormenta. Qui! Dove si muore. E dove si ama. E dove si ama proprio perché si muore.»Sono stati il leone, la balena, il cerbiatto, protagonisti di una recita di fine anno nella quale il canguro era scomparso e i suoi amici dovevano ritrovarlo. Adesso hanno quasi trent'anni e vagano nei meandri di una vita dorata: mangiano pesce crudo e patanegra, bevono vini pregiati, fumano essenze, assumono droghe come da bambini consumavano caramelle, navigano, festeggiano, inseguono le arti, tentano la politica. Hanno corpi scolpiti e vestiti costosi, sono figli di primari e giornalisti celebri, di miliardari dai patrimoni solidi e antichi o recenti e sospetti, ma sono anche gli eredi dei ribelli che hanno caratterizzato stagioni gloriose e disperate della storia: coloro che, prosperando nella pace, hanno invocato la guerra, che amando i genitori ne hanno patito le ipocrisie, smascherato le contraddizioni e sognato l'annientamento. Poldo Biancheri, ""Ciccio"""" Tapia, Guenda Pech, Stella Marraffa, Aldo: hanno tutto ma si sentono in trappola, e questa è la loro estate, quella in cui vogliono uscire dal cerchio. È Poldo la voce narrante della loro ebbrezza, della loro sfida: racconta come se vedesse tutto già da una distanza, registrando ogni cosa con fermezza ma senza nascondere la nostalgia per un'infanzia ancora vicina, la rabbia verso padri che si sono presi tutto non lasciando che briciole, la tenerezza per i fratelli e i coetanei capaci di farsi del male per protesta o per amore. Poldo ha portato in barca con sé L'Anticristo, in cui Nietzsche sembra parlare di loro: «Guardiamoci in viso: noi siamo Iperborei... Abbiamo trovato l'uscita per interi millenni di labirinto. Oltre il nord, oltre il ghiaccio e la morte: la nostra vita, la nostra felicità...» L'esordio narrativo di Pietro Castellitto è sorprendente quanto l'opera d'arte scagliata dai suoi protagonisti dentro una piscina, doloroso come la voce di un figlio che soffre eppure capace di momenti di incanto, come gli occhi di un cerbiatto che brillano mentre la notte si spegne.Proposto da Teresa Ciabatti al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Quanto duri la giovinezza è la domanda sottesa a tutto il romanzo. Pietro Castellitto riesce a definire questo tempo nello spazio di una generazione di modo che lo sguardo in presa diretta contraddica il luogo comune secondo il quale l'essere ragazzi è trasversale, uguale per tutti. Uguale e felice. Gli iperborei testimonia che ogni epoca ha la sua età giovanile, e qui, per i quasi trentenni protagonisti, questa età coincide con la paura della fuggevolezza, col morire prima di essersi compiuti. Tra il passato più remoto che è l'infanzia e il futuro prossimo – il trentesimo anno, come ha detto Ingeborg Bachmann – che incombe, ovvero la vecchiaia, il romanzo risponde: passa un istante. La giovinezza dura un istante. Con una voce unica e originale, Castellitto smaschera lo scherzo dell'età senza mai tirarsene fuori. La sua è un'implosione. È la bomba che la figlia... -
Mal di Libia. I miei giorni sul fronte del Mediterraneo
Nancy Porsia arriva per la prima volta a Tripoli il 4 novembre 2011, due settimane dopo la morte di Muammar Gheddafi, con la netta sensazione di aver mancato un appuntamento con la Storia. Per un anno viaggia tra Nord Africa, Europa e Medio Oriente alla ricerca di storie da raccontare, ma poi è a Tripoli che ritorna e decide di stabilirsi, diventando l’unica giornalista italiana di base in Libia a scrivere di un paese che, giorno dopo giorno, diventerà anche il suo. Da lì racconta i grandi intrecci della politica, tra colpi di stato e interferenze dei servizi, gli sviluppi della guerra civile, le dinamiche complesse tra rivoluzionari e nostalgici gheddafiani, e poi la tragedia epocale delle migrazioni: dalle strade di Tripoli alle coste di Sabratha, per anni fa la spola tra le case dei trafficanti, le carceri stracolme di migranti catturati nel loro transito verso l’Europa e le spiagge grondanti cadaveri. In queste pagine Nancy Porsia ci porta a conoscere una terra ostile con i suoi figli ma inerme davanti a chi nelle sue acque prova a lavare la propria coscienza sporca; ci accompagna a scoprire un popolo contraddittorio ma spesso incompreso, lontano da quello di cui danno notizia i media mainstream, e insieme ci offre uno sguardo onesto sulla sua vita: cosa vuol dire fare la frontline quando si è donna e madre? Cosa vuol dire avere un legame indissolubile con una terra pericolosa per la propria sicurezza? E soprattutto, qual è il costo di una voce libera e indipendente? -
Alla linea
Questo romanzo-poesia racconta di un operaio interinale che lavora in Bretagna, prima nella conservazione del pesce e poi in un mattatoio. Giorno dopo giorno elenca con precisione i gesti del lavoro alla catena di montaggio, il fragore, la stanchezza immensa, i sogni inghiottiti dalla ripetizione di riti sfinenti, la sofferenza del corpo e l'annullamento dell'anima. A salvarlo è il fatto di avere una vita parallela, interiore, animata dai grandi autori latini, dalle canzoni di Trenet, dai romanzi di Dumas. È la sua vittoria precaria sull'alienazione del lavoro ripetitivo, una vittoria nutrita anche dalla gioia delle domeniche, dall'affetto per un cane, dall'amore per una donna, dall'odore del mare. La scrittura in versi liberi, sospesa e concitata al tempo stesso, asseconda il ritmo della fabbrica che è la colonna sonora di questo poema del contemporaneo, questa Odissea in cui Ulisse combatte contro i suoi ciclopi: i frutti di mare da spalare e le carcasse dei manzi. -
Atlante delle isole remote. Cinquanta isole dove non sono mai stata e mai andrò
Con questo atlante Judith Schalansky ci conduce in cinquantacinque isole remote, lontane da tutto e da tutti, che non troverete mai con Google Earth: da Tristan da Cunha all'atollo di Clipperton, dall'isola di Natale a quella di Pasqua. E ci racconta storie di animali rari e uomini strani, di schiavi naufraghi e solitari studiosi di scienze naturali, di esploratori smarriti e folli guardiani del faro, di naufraghi dimenticati e marinai ammutinati. Storie di Robinson volontari e involontari che dimostrano che i viaggi più avventurosi si svolgono sempre nell'immaginazione. Nuova edizione aggiornata.