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I raccontastorie. Un viaggio nella storia segreta delle fiabe e dei loro autori
Raccontare fiabe è come cucinare, diceva Angela Carter. Chi ha inventato per primo le polpette? In quale paese? Esiste la ricetta perfetta? No, un’unica ricetta non esiste, semmai ognuno di noi saprà prepararne una propria, buonissima versione. Questo vale anche per le fiabe, molte delle quali sono associate agli individui che le hanno trascritte o le hanno raccolte, spesso dando forma letteraria e sistematica a storie del folclore trasmesse perlopiù oralmente. È su queste figure che si concentra il nuovo libro di Nicholas Jubber, che ripercorre la vita e le opere di sette di loro: dal napoletano Giambattista Basile fino al danese Hans Christian Andersen, passando per inventori, ladri, ribelli e geni dimenticati, Jubber ci racconta degli autori che ci hanno regalato fiabe classiche come Cenerentola, Hänsel e Gretel, La Bella e la Bestia e Baba Yaga. Con passo avventuroso viaggiamo per fumanti città italiane e misteriose città orientali, attraversiamo la fitta Foresta Nera, la tundra siberiana e le colline innevate della Lapponia; seguiamo personaggi improbabili come la figlia di un farmacista tedesco, un giovane siriano in fuga e un dissidente russo coinvolto in un complotto per uccidere lo zar, e insieme a loro scopriamo i lati più segreti delle storie che ci appartengono fin da quando eravamo bambini. -
Life force. Come le nuove scoperte nella medicina di precisione possono trasformare la tua vita e quella delle persone che ami
In un mondo in cui la nostra salute è spesso oggetto di paure e incertezze, è difficile trovare qualcuno di fidato a cui rivolgersi per avere i consigli giusti. Ma oggi scienziati e dottori nel campo della medicina rigenerativa stanno sviluppando strumenti diagnostici e terapie efficaci e sicure che possono liberarci dalle nostre paure più profonde: quella di ammalarci, di ricevere una diagnosi terribile, di invecchiare. In Life Force Tony Robbins raccoglie i contributi di più di cento pionieri in ambito medico e insieme racconta del viaggio che l’ha guarito e gli ha cambiato la vita: dopo aver ricevuto la diagnosi di una malattia irreversibile, ha sperimentato infatti in prima persona come le nuove tecnologie rigenerative non solo fossero in grado di guarirlo ma anche di renderlo più forte che mai. Questo è un libro per tutti, da atleti e performer affermati a persone comuni interessate a potenziare forza ed energia: tra le sue pagine ci sono le risposte che possono migliorare e persino salvare la nostra vita e quella dei nostri cari. -
Gustoso e saporito. Introduzione al discorso gastronomico
Nessuno può confondere mangiare con alimentarsi e la tavola è al centro non della sola vita famigliare ma anche di quella sociale. A giudicare dall'aumento di offerta commerciale di ristorazione nelle strade delle città c'è anzi da chiedersi come facessimo ad alimentarci tutti prima. Il fatto è che oggi con il cibo non sostentiamo soltanto noi stessi, ma anche le nostre relazioni. Il cibo infatti significa: elabora valori, narra, costruisce discorsi. Inoltre il cibo comunica: presidia il campo sociale, anima dibattiti, si dispiega in eventi, genera economia. Con Gustoso e saporito Gianfranco Marrone getta le fondamenta di quella semiotica del cibo che negli ultimi anni l'ha impegnato con ricerche sul campo e inquadramenti teorici. Scopre così due veri e propri idiomi: il gustoso, con cui riconosciamo ciò che sta nel piatto; il saporito, con cui percepiamo sensorialmente aromi, temperature, consistenze. Sono le lingue parlate all'interno del discorso gastronomico. -
Il lungo inverno di Ugo Singer
Adam ed Ester sono due tartarughe d’allevamento. S’incontrano in un brulichio di gusci, si amano, meditano la fuga, ce la fanno. Fuori c’è la guerra, e a quella sopravvivono. Ci sono altre prigionie. Ester resta sola, trova rifugio in una cantina, lì depone il suo unico uovo. E aspetta.rnLa cantina è infestata da una famiglia di topi rumorosi e invadenti. Ma anche premurosi, visto che sono loro a provvedere al cibo di Ester. È lì, tra i topolini, al riparo di una vecchia macchina da cucire, che viene al mondo Ugo Singer. Il piccolo topo Sam diventa suo fratello nell’anima quanto nonrnlo è nel corpo e nei moti: un topo e una tartaruga hanno un tempo diverso, e questo Sam lo sa, noi lo sappiamo. Ugo no. Sam aiuterà l’amico a esaudire il suo più grande desiderio: uscire dallo scantinato e vedere il mondo. Ma dopo? Nella tradizione della favola, ma senza moralismi o messaggi enfatici, con la semplice forza dell’evidenza, Elisa Ruotolo modella la sua parola poetica in una storiarnper tutti, che va al cuore delle cose importanti e non le spiega, semplicemente le mostra. -
Guida all'Italia semplice. Mostri, casalinghe, venti e santi del bel paese. Ediz. a colori
L’Italia è il “paese delle cento città”, spesso magneticamente legate da una preposizione a un personaggio, un’architettura, una specialità culinaria: dai pompieri di Viggiù alla spigolatrice di Sapri, passando per la torre di Pisa, il lupo di Gubbio, il noce di Benevento e molti altri luoghi scritti e disegnati, Giancarlo Ascari e Pia Valentinis delineano vividamente una guida geografico-sentimentale fatta di mostri, casalinghe, cibi, venti, torri e ovviamente santi, e rappresentano quell’Italia semplice tanto amata da viaggiatori locali e globali. -
Adua
Adua vive a Roma da quarant’anni ed è immigrata dalla Somalia all’Italia. Fuggita a diciassette anni da un padre severo e da un regime autoritario, ha visto presto infrangersi il sogno di diventare un’attrice di successo. Ora la guerra civile somala è finita, la sua migliore amica Lul è tornata in patria e anche Adua sente il richiamo della terra natia. Ma suo marito, un giovane immigrato sbarcato a Lampedusa, ha bisogno di lei. Quando suo padre muore, Adua eredita la casa di famiglia e non può più rimandare le domande che la inquietano: è davvero arrivato il momento di tornare in Somalia a reclamare ciò che le spetta? E come può riprendere in mano la sua vita e costruirsi un futuro? Padre e figlia, con voci alternate, raccontano una storia che intreccia i ricordi e i piani temporali ed entra nelle pieghe del loro rapporto irrisolto. -
L' ora desiata vola. Guida al mondo dei rebus per solutori (ancora) poco abili
L'arte dei rebus sta in questo: riuscire a scorgere il messaggio che si nasconde sotto le cose.""È un rebus"""" dovrebbe significare """"è affascinante"""". Invece lo diciamo di ciò che risulta incomprensibile. A questa profonda ingiustizia si ribella un famoso giurista, che da bambino ha imparato a risolvere rebus prima facili e poi difficili e da grande ha notato che pochi si accostano all'arte del rebus, per timore di non capirla. Il rebus è invece il più incantevole degli enigmi. Intreccia parole e figure come accade solo nei sogni, che del rebus sono la variante notturna (come sapevano Artemidoro, Sigmund Freud e Primo Levi). I rebus però hanno sempre una soluzione e per trovarla basta saper usare quelle chiavi, e quei grimaldelli, di cui Pietro Ichino qui fornisce un giocoso e completo assortimento."" -
Gotico americano
È la notte delle elezioni. Bruna - che insegna Scienze politiche in un college di New York - è stata in tv per commentarne i risultati, ma l'angoscia che prova rientrando a casa non è dovuta alla vittoria del candidato repubblicano bensì al segreto che deve confessare a suo marito Tom. Da tempo intorno al loro matrimonio si affollano lunghe ombre: quella dei genitori di Tom, italoamericani perbenisti, radicalmente conservatori; l'ombra del tormento del figlio Mario, che manifesta un precoce disagio verso il suo corpo maschile; quella dell'alien number attribuito a Bruna dalla burocrazia statunitense. Questo libro è la storia di una famiglia, dei suoi segreti, delle sfide a cui è chiamata, ma è anche un appello rivolto a tutti noi. Yunus, il giovane studente afroamericano con il quale Bruna ha intrecciato una relazione, le lascia infatti un memoriale che è una requisitoria contro l'ipocrisia delle democrazie occidentali, un romanzo nel romanzo e una lettera d'amore. Ciascuno dei protagonisti cammina solo, dentro un buio più forte delle luci di Manhattan, alla ostinata ricerca della propria identità. Arianna Farinelli fa della diversità - etnica, culturale, religiosa, di genere - la lente attraverso cui misurare il mondo in cui viviamo. E attraverso la voce di Yunus ci addita come specchio il quadro di Grant Wood, American Gothic: ""Facce bianche di vecchi impauriti che pensano di proteggere il mondo con un forcone, ma il loro mondo già non esiste più"""". È la voce di chi ha perduto tutto, tranne la speranza che le parole possano costruire ponti verso un futuro di uguaglianza e libertà."" -
Il re
James Clavell ci regala un nuovo capitolo della sua saga asiatica, la storia coraggiosa di un uomo che deve vivere e sopravvivere alla terribile esperienza dei campi di prigionia giapponesi, un racconto basato sui tre terribili anni che lo stesso Clavell passò a Changi.«James Clavell è un narratore avvincente, un osservatore brillante, un uomo che comprende molto e perdona altrettanto» - The New York Timesrn«Changi divenne la mia università invece che la mia prigione. Tra gli internati c'erano esperti in ogni campo, in ogni percorso di vita, dai più alti ai più vili. Studiai e assorbii tutto quello che potevo, dalla fisica alla contraffazione, ma soprattutto appresi l'arte di sopravvivere, il corso più importante di tutti» - James ClavellrnrnSeconda guerra mondiale. Nel brutale campo di prigionia di Changi, in territorio occupato dai giapponesi, nei pressi di Singapore, un caporale americano detto il Re, tiene in pugno più di ottomila uomini senza speranza e attaccati alla vita. È un uomo spietato quanto brillante, capace di tener testa ai prigionieri e ai carcerieri, continuamente alla ricerca di un’improbabile salvezza all’interno di un abisso di sofferenza ma anche dell’opportunità di espandere il proprio potere, corrompendo o distruggendo chiunque gli si metta di fronte. -
L'ultima canzone di Bobby March
Glasgow, estate 1973. Bobby March, rockstar in declino dopo un esordio illuminato dal mito dei Rolling Stones, viene trovato morto in una camera d'albergo, la siringa nel braccio. E Alice Kelly, tredici anni, sembra scomparsa nel nulla. Il caso viene affidato all'ispettore Harry McCoy, incaricato anche di ritrovare un'altra ragazzina, Laura, nipote dell'ispettore capo Murray, in apparenza fuggita di casa. Le indagini si rivelano più complicate del previsto. Cercando di districare un groviglio di intrighi e menzogne, l'ispettore McCoy, affiancato dall'inseparabile Wattie, lotta contro il tempo per trovare Alice e Laura. Ma chi è il colpevole quando nessuno sembra realmente innocente? E dove sono finiti gli appunti musicali su cui Bobby March contava per tornare alla ribalta? In una Glasgow più calda che mai e più nera dei suoi crimini un altro caso per il tormentato ispettore McCoy. -
Memorie di un infedele
Tommaso Alfieri guarda la sua vita e si rende conto di averla sperperata. Ha fatto carriera, ha viaggiato per mezzo mondo, ha avuto donne audaci, ma di tutto questo pare che non gli sia rimasto nulla. Ha perso Evelina, moglie adorata che ha trovato attenzione altrove, e i figli hanno preso le loro strade. È solo. Crede di aver capito dove ha sbagliato, vorrebbe restituire il giusto valore ai suoi giorni, però non sa quanti gliene rimangano: se è facile mettere al sicuro i soldi guadagnati, niente è garantito nell’esistenza di un uomo, specie se la salute vacilla. Tommaso non si arrende, insegue ciò che gli sembra possibile. “Vivere quello che resta, ricordare. E conoscere qualcuna delle mille cose che non so. Comincio in ritardo, ho poco tempo, ma spero di non sprecarlo più.” Per questo forse accetta di aiutare Jolanda, albanese dagli occhi molto celesti confinata in un campo alla periferia di Roma, che però con lui si fa esigente fino alla sfrontatezza. Per questo, abbandonato lo storytelling aziendale, racconta fiabe al nipotino Giovanni cullandosi nel tepore di un affetto incondizionato. Si commuove spesso, Tommaso, piange perfino di fronte a una statua, la Pietà Rondanini. Dentro una baracca di lamiere e cartone, fra le pagine di un libro di favole, ai piedi di un capolavoro del non finito “che ci ricorda che noi apparteniamo a un amore infinito” succede comunque qualcosa: Tommaso intravede la via per una rinascita, non importa quanto effimera. -
Saggi del primo periodo (1765-1787). Testo tedesco a fronte. Ediz. bilingue
Questo volume rappresenta una lettura necessaria per chi voglia scoprire le origini della svolta copernicana della filosofia occidentale in senso antropologico e conoscere le più importanti tappe dello sviluppo dell’estetica del Settecento tedesco. Nel “laboratorio della modernità” di Herder si attua un rinnovamento radicale del sistema dei saperi; esso implica un accurato confronto con i maggiori pensatori e scrittori europei, protagonisti di una lunga stagione che va dal Rinascimento al tardo Illuminismo. I dodici saggi presentati nel volume, accuratamente introdotti e commentati, mostrano lo sviluppo originario del pensiero critico herderiano in campo filosofico, estetico-letterario e storico-politico. Troviamo qui le fondamenta delle sue opere più corpose, cioè Ancora una filosofia della storia per l’educazione dell’umanità e Idee per la filosofia della storia dell’umanità. Gli scritti raccolti interessano gli anni tra il 1765 e il 1787 e si coagulano intorno all’urgenza della formazione di un gusto e di un’opinione pubblica, validi per il presente come per il futuro. Viene dato particolare risalto all’incontro di Herder con Goethe, che fu risolutivo per la redazione finale del capolavoro del 1778, cioè la Plastica, vero manifesto della nuova estetica empirica dell’Illuminismo. -
Biancaneve e i settenari. Antologia di poesia giocosa
Alcuni erano venuti a conoscenza dei Limerick leggendo Linus. Alcuni avevano visto Gigi Proietti recitare con frenetiche rotazioni di pupille la fànfola del Lonfo, di Fosco Maraini. Altri avevano incontrato componimenti di Toti Scialoja sia in libri illustrati per bambini sia su riviste d'avanguardia, con tanti topini, folaghe e paronomasie. Qualcuno risolveva rebus e cruciverba; altri erano stati a Parigi e spargevano leggende fumistiche su una certa setta di scrittori e matematici. Qualcuno ha osato per primo usare la parola proibita: ""gioco"""". Parola da perdigiorno, parola non seria, parola puerile. Tra autrici e autori, le sette firme che si sono date appuntamento per esercitarsi nelle discipline dell'Amletica leggera sono note a chi frequenta luoghi e siti dediti alla fantasia verbale e alla sua estrosa grammatica. Le loro poesie stupiscono per la virtuosa giocoleria delle soluzioni ma anche per quel che riescono a dire, sotto """"il legame de li versi strani"""" (semicit.). Si gioca, ma non si scherza. Si ride, ma non si smette di pensare.Con i testi di: Marco Ardemagni, Duccio Battistrada, Alessandra Celano, Gianni Cossu, Matteo Pelliti, Luciana Preden, Giuseppe Varaldo. A cura di Stefano Bartezzaghi."" -
Lusiadi. Testo portoghese a fronte
Con questo volume i lettori europei hanno a disposizione, per la prima volta, un'edizione dei Lusíadas che, finalmente, distingue il testo licenziato da Camões nel 1572 dagli altri esemplari contraffatti con la stessa data. Un giallo brillantemente risolto da Rita Marnoto, una delle più importanti studiose del poema. La versione originale dei Lusíadas permetterà di rileggere l'opera letteraria fondatrice dell'identità portoghese. La nuova traduzione di Roberto Gigliucci, il rigoroso apparato con le varianti a stampa e l'ampio commento (in cui viene ricostruito il fitto dialogo stabilito tra la vastissima cultura letteraria dell'autore e la conoscenza delle recenti rotte, di popolazioni fino allora ignote e di un nuovo sapere scientifico che avrebbe sconvolto gli orizzonti dell'Europa) costituiscono una guida sicura all'affascinante viaggio architettato da Camões. Questa epopea, infatti, si configura come il primo grande poema oceanico. Un racconto in ottave che, attraverso l'avventura di Vasco da Gama in India tra il 1497 e il 1498, ripercorre la storia del Portogallo. Mettendo in parallelo i conflitti tra gli dèi e gli interventi dell'unico vero Dio, il poeta portoghese si ispira all'Eneide di Virgilio e ai modelli classici del mito degli Argonauti. Il tema più sorprendente dei Lusíadas è quello della ri-fondazione di una nazione nata nel 1143: un Paese che, fuori dei confini dell'Europa, ritroverà in remoti e favolosi luoghi una nuova identità frutto dell'immaginazione e della storia. -
M. Il figlio del secolo
«Lui è come una bestia: sente il tempo che viene. Lo fiuta. E quel che fiuta è un'Italia sfinita, stanca della casta politica, della democrazia in agonia, dei moderati inetti e complici. Allora lui si mette a capo degli irregolari, dei delinquenti, degli incendiari e anche dei ""puri"""", i più fessi e i più feroci. Lui, invece, in un rapporto di Pubblica Sicurezza del 1919 è descritto come """"intelligente, di forte costituzione, benché sifilitico, sensuale, emotivo, audace, facile alle pronte simpatie e antipatie, ambiziosissimo, al fondo sentimentale"""". Lui è Benito Mussolini, ex leader socialista cacciato dal partito, agitatore politico indefesso, direttore di un piccolo giornale di opposizione. Sarebbe un personaggio da romanzo se non fosse l'uomo che più d'ogni altro ha marchiato a sangue il corpo dell'Italia. La saggistica ha dissezionato ogni aspetto della sua vita. Nessuno però aveva mai trattato la parabola di Mussolini e del fascismo come se si trattasse di un romanzo. Un romanzo - e questo è il punto cruciale - in cui d'inventato non c'è nulla. Non è inventato nulla del dramma di cui qui si compie il primo atto fatale, tra il 1919 e il 1925: nulla di ciò che Mussolini dice o pensa, nulla dei protagonisti - D'Annunzio, Margherita Sarfatti, un Matteotti stupefacente per il coraggio come per le ossessioni che lo divorano - né della pletora di squadristi, Arditi, socialisti, anarchici che sembrerebbero partoriti da uno sceneggiatore in stato di sovreccitazione creativa. Il risultato è un romanzo documentario impressionante non soltanto per la sterminata quantità di fonti a cui l'autore attinge, ma soprattutto per l'effetto che produce. Fatti dei quali credevamo di sapere tutto, una volta illuminati dal talento del romanziere, producono una storia che suona inaudita e un'opera senza precedenti nella letteratura italiana. Raccontando il fascismo come un romanzo, per la prima volta dall'interno e senza nessun filtro politico o ideologico, Scurati svela una realtà rimossa da decenni e di fatto rifonda il nostro antifascismo.»"" -
Planimetria di una famiglia felice
Il babbo sa disegnare il mondo, sfida la forza di gravità e costruisce una barca a vela nel seminterrato. La mamma è bellissima, ha i tacchi alti e ancor più alte pile di libri intorno a sé. Maria, la bambinaia, parla in calabrese stretto, non sa leggere e ha un cuore più grande dell'enorme giardino che circonda la casa. I ragazzi sono tre: Marco, alle prese coi primi turbamenti della pubertà, Gioele, afflitto da un'incoercibile balbuzie e da una pericolosa passione per la chimica, e la ""Nana"""", che dal basso dei suoi sei anni osserva e racconta. E poi c'è lei: la villa abbarbicata sulla collina sopra Genova dove la famiglia è appena approdata per provare, forse, a diventare normale. Certo, bisognerebbe disperdere la folla di animali di ogni tipo che ritengono di aver diritto di cittadinanza tra quelle mura. Chiudere le porte per impedire che il vento circoli senza tregua per le stanze. Evitare di dormire tutti per terra in salotto solo per godere della luna piena attraverso le vetrate... O forse è proprio questa la planimetria di una famiglia felice? Aprire questo romanzo è come entrare nella grande casa dove è possibile un'infanzia incantata. Poi l'incanto finisce, tutti lo sappiamo: ma qualcuno ha il dono di rimanere in contatto profondo con quella prima luce. L'esordio nella narrativa di Lia Piano è sorprendente proprio per la sicurezza con cui mescola memoria e invenzione, evitando ogni facile nostalgia attraverso la leggerezza. Lo humour che percorre queste pagine è come un gas sottile, che circonda anche le cose difficili e le solleva dal pavimento e dal cuore, per farle volare in una dimensione dove sorridere, e sorridere di sé, è salvifico e magicamente contagioso."" -
L' uomo di fumo
Londra, 1885. In Edgware Road viene ritrovato il cadavere di una donna. La testa spiccata riaffiora a dieci miglia di distanza dalle acque melmose del Tamigi. L'ennesimo delitto orrendo che rischia di restare irrisolto in una città abitata da relitti umani, attraversata da fogne a cielo aperto, popolata da spiriti vagabondi, fasciata in una perenne nebbia sporca. Il nascondiglio perfetto per l'uomo di fumo, Edward Shade, il criminale che tutti cercano e tutti accusano. Allan Pinkerton, il detective più celebre di tutti i tempi, è morto senza riuscire a catturarlo; e ora tocca al figlio William, che ne ha ereditato l'ossessione, portare a termine l'impresa fallita. Ma anche Adam Foole, gentiluomo trasformista che viaggia accompagnato da un gigante e da una bambina, ha le sue ragioni per ritrovare Shade: e sono ragioni che alludono a un amore perduto, a una lettera, a un viluppo di segreti. Le miniere di diamanti del Sudafrica, i campi di battaglia della Guerra civile americana, un paesaggio vittoriano modellato sul dolore e sulle speranze infrante: questi i fondali di un romanzo dal passo epico e dall'architettura stupefacente. -
La straniera
Sullo sfondo di una Torino multietnica e inquieta, raccontata attraverso gli occhi di due anime in transito provenienti da una cultura altra, una storia d'amore impossibile, insieme toccante e amara, che ha segnato l'esordio di una nuova e potente voce letteraria.«Uno storia orientale nella Torino di oggi. Un romanzo crudele come un crimine, scritto con poesia e fantasia» – Tahar Ben JellounStraniero. Diverso. Estraneo. Così è l'Architetto, un giovane uomo che dall'Iraq si è trasferito in Italia per gli studi universitari e vi è rimasto a lavorare senza incontrare eccessive difficoltà. E così è Amina, una ragazza marocchina che l'uomo incontra per caso e da cui si sente irresistibilmente attratto, contro la sua stessa volontà. Perché Amina vive una vita ai margini, molto diversa da quella dell'Architetto, la vita di chi non si è mai integrato, e per resistere è costretta a vendere il suo corpo. Sullo sfondo di una Torino multietnica e inquieta, raccontata attraverso gli occhi di due anime in transito provenienti da una cultura altra, una storia d'amore impossibile, insieme toccante e amara, che ha segnato l'esordio di una nuova e potente voce letteraria. Una voce in grado di infondere a un romanzo di grande contemporaneità tutto il fascino della letteratura islamica classica, creando uno stile inedito, diverso, straniero. -
L'ultima estate in città
Ma è sempre così, siamo quello che siamo non per le persone che abbiamo incontrato ma per quelle che abbiamo lasciato.rnrn«La qualità essenziale del romanzo è nell'avere illuminato con disperata chiarezza il rapporto fra un uomo e una città, cioè tra la folla e la solitudine» - Natalia Ginzburgrn«È ancora possibile scovare dei tesori: è il caso de L'ultima estate in città. Per questo libro Gianfranco Calligarich passerà alla storia» - Le Figarorn«Scoperto da Natalia Ginzburg e mai tradotto prima in inglese, L'ultima estate in città è un classico dimenticato della letteratura italiana, dello stesso livello de Il grande Gatsby o de Il giovane Holden. La sua recente ripubblicazione ha portato con sé il confronto con scrittore del calibro di Capote, Hemingway, Franzen e Moravia» - dalla quarta di copertina dell'edizione americanarnrnrnApprodato a Roma da Milano, Leo Gazzarra è un trentenne alla ricerca di se stesso, in fuga dal grigiore del nord e dalla mancanza di una prospettiva esistenziale. Colto e amanti dei libri, si accontenta di lavori saltuari e malpagati, girovaga per i caffè della città trovando nell’alcol un rifugio. Le sue relazioni sono quelle effimere e superficiali dei salotti, fatta eccezione per un amico sincero e per la ragazza fragile e inquieta che gli cambierà la vita. Dopo nemmeno mezza giornata di lavoro abbandona il posto sicuro e ben pagato in Rai: è la resa a un dolore che si placa e si riaccende negli incontri con gli affetti più veri. Intorno, una Roma falsamente accogliente, indifferente alle sorti di chi ci vive. Un romanzo feroce e amaro, che indaga il rapporto disincantato tra un uomo e la sua città e la contraddizione che lo condanna a sentirsi parte di un tutto e insieme inesorabilmente solo. -
Neve, cane, piede
Torna, arricchito di nuovi capitoli, il romanzo di Claudio Morandini che ha vinto nel 2016 il premio Procida – Isola di Arturo – Elsa Morante ed è diventato un sorprendente e indimenticabile caso letterario.rnrn«Minuzioso e tragicomico... Un racconto avvincente e crudele, sconcertante, simile a quelle storie leggendarie che si raccontano la sera» - le MondernrnQuell'alpe è suo. Quella conca è sua. E anche tutto il vallone è suo. Può farci quel che gli pare. Gli animali sono suoi, come le rocce e l'erba e l'acqua e il ghiaccio. E se qualche volta ha sparato ai camosci per procurarsi la cena non deve renderne conto a nessuno. I camosci sono suoi. Pelle, carne, ossa, corna, tutta roba sua.Il romanzo è ambientato in un vallone isolato delle Alpi. Vi si aggira un vecchio scontroso e smemorato, Adelmo Farandola, che la solitudine ha reso allucinato: accanto a lui, un cane petulante e chiacchierone che gli fa da spalla comica, qualche altro animale, un giovane guardiacaccia che si preoccupa per lui, poco altro. La vita di Adelmo scorrerebbe scandita dai cambiamenti stagionali, tra estati passate a isolarsi nel bivacco sperduto e inverni di buio e deliri nella baita ricoperta da metri di neve, se un giorno di primavera, nel corso del disgelo, Adelmo non vedesse spuntare un piede umano dal fronte di una delle tante valanghe che si abbattono sulla vallata. ""Neve, cane, piede"""" si ispira a certi romanzi di montagna della letteratura svizzera, in particolare a quelli di Charles-Ferdinand Ramuz, o alle opere ancora più aspre di certi autori di lingua romancia, come Arno Camenisch. Leo Tuor o Oscar Peer: vi si racconta una vita in montagna fatta di durezza, di fatica, di ferocia anche, senza accomodamenti bucolici. Nell'ambiente immenso, ostile e terribile della mon-tagna, il racconto dell'isolamento dell'uomo, del ripetersi dei suoi gesti e dell'ostinazione dei suoi pensieri e reso dalla descrizione minuziosamente realistica che a volte si carica anche di toni grotteschi e caricaturali, soprattutto nei dialoghi tra uomo e animali, questi ultimi dotati di loquacità assai sviluppata.""