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Meneghello: solo donne
"'Lo so che siete fantasmi, voi donne' esclamò alzando gli occhi al soffitto, 'ma che cosa ci posso fare io?'"""". Il gineceo di Luigi Meneghello, la sua immaginaria e reale """"città delle donne"""": bambine, Madonne, zie, paesane, studentesse d'oltremanica, partigiane e donne di spade..., un mosaico di ritratti di intensa, esilarante potenza figurativa usciti dalla penna di uno dei più grandi scrittori del Novecento italiano e nello specchio critico di due suoi lettori d'elezione. Con uno scoop: per la prima volta un album di immagini presenta Meneghello fotografo." -
Fantasmagoria. Un secolo (e oltre) di cinema d'animazione
La lanterna magica e il taumatropio, le marionette della stop-motion e le creazioni digitali: la storia dell'animazione è un caleidoscopio di invenzioni e concetti studiati per donare vita alle immagini attraverso il genio di poeti del visuale. Realizzato con il contributo di studiosi di fama internazionale e di alcuni tra i più grandi animatori del mondo, Fantasmagoria è uno strumento utile per approfondire l'essenza di questa peculiare arte. -
Ariosto: i metodi e i mondi possibili
Durante i cinquecento anni che sono trascorsi dalla sua prima edizione (1516), l'Orlando furioso è stato oggetto di interpretazioni critiche molto divaricate, che hanno trovato potenti sintesi nel periodo fra Otto e Novecento (soprattutto con Francesco De Sanctis e Benedetto Croce), peraltro di nuovo superate nella seconda metà del XX secolo. In questo volume, impiegando in modo originale il concetto di ""mondo possibile"""", Casadei punta a ricomporre la frattura tra gli aspetti formali-armonici e i contenuti disarmonici, che costituisce tuttora un problema centrale per la critica ariostesca. Vengono perciò rianalizzati alcuni fondamenti di poetica, molti snodi del classicismo rinascimentale e numerosi episodi delle tre redazioni del poema. Composto da saggi scritti fra il 2000 e il 2015, tutti aggiornati e in parte inediti, il volume affronta anche questioni filologiche e culturali relative ad altre opere di Ariosto: al di là delle singole indagini, l'intento è quello di proporre un quadro coerente, nel quale vengono a inserirsi i risultati delle ricerche che l'autore da quasi trent'anni gli ha dedicato."" -
L' impressionismo di Zandomeneghi. Catalogo della mostra (Padova, 1 ottobre 2016-29 gennaio 2017). Ediz. illustrata
"Dopo le due grandi mostre dedicate nel 2005 a Boldini e nel 2013 a De Nittis, era giunto il momento per Palazzo Zabarella, proprio in coincidenza con il centenario della morte avvenuta nel 1917, di realizzare una rassegna sul terzo degli italiani a Parigi, il veneziano Federico Zandomeneghi che, più degli altri due, ha saputo inserirsi nel clima sperimentale della capitale francese, quando grazie soprattutto al movimento degli Impressionisti era diventata la straordinaria officina della modernità. Come gli è stato riconosciuto dall'amico Diego Martelli, che è stato l'unico italiano a capire e a far conoscere quei pittori rivoluzionari cui dedicò la celebre conferenza tenuta nel 1879 a Livorno, Zandò, come veniva familiarmente chiamato dai suoi amici francesi, fu l'unico italiano a fare parte del gruppo, partecipando alle loro mostre alternative a quelle dei Salon ufficiali. Così egli scelse di legarsi anche al loro mercante, il grande Durand-Ruel, senza farsi attrarre come tanti altri che transitarono a Parigi, dalla sirena di Goupil e dai facili guadagni, convertendosi a una pittura piacevole ma senza anima."""" (Federico Bano, Presidente della Fondazione Bano)" -
Venezia, gli Ebrei e l'Europa (1516-2016). Catalogo della mostra (Venezia, 19 giugno-13 novembre 2016). Ediz. illustrata
La storia del Ghetto di Venezia, la sua crescita, la sua architettura, la vita materiale dei suoi abitanti e le loro relazioni con l'intera città sono l'argomento di questo volume. La ricostruzione del Ghetto nelle sue diverse fasi storiche permetterà di seguire lo sviluppo del quartiere; saranno analizzati gli usi e costumi religiosi ebraici, la straordinaria importanza della stampa ebraica veneziana - la prima in Europa - il contesto culturale, artistico e artigianale, linguistico, familiare, economico. In sintesi, un microcosmo completo e affascinante che si sviluppò e prosperò per oltre quattro secoli all'interno della Serenissima Repubblica. -
I Nabis, Gauguin e la pittura italiana d'avanguardia. Catalogo della mostra (Rovigo, 17 settembre 2016-14 gennaio 2017). Ediz. illustrata
"Questa mostra è dedicata al movimento dei Nabis e, quindi, al ruolo giocato attivamente o di riflesso dalla figura e dall'opera di Paul Gauguin, da un lato; e, dall'altro lato, ai riflessi che quel movimento e quei protagonisti hanno determinato nelle convinzioni teoriche e nell'opera di grandi sperimentatori italiani quali Gino Rossi e Arturo Martini (cioè nel nucleo più avanzato del vivacissimo gruppo di Ca' Pesaro). Essa viene in un certo senso a completare un'indagine critica che, iniziata con la mostra dedicata all''Ossessione nordica' e proseguita con quella intitolata il 'Demone della modernità', ha affrontato in termini crediamo originali e talvolta inediti proprio il crogiolo culturale e artistico che tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX ha animato, messo in crisi e sconvolto il panorama artistico e letterario, filosofico e poetico, di saperi e addirittura di pratiche cliniche, di spiritualità e di convinzioni religiose: panorama che è uscito, da un tale travaglio, del tutto rinnovato.""""" -
La cultura è come la marmellata. Promuovere il patrimonio italiano con le imprese
Una formula collaudata per superare l'antagonismo pubblico-privato, unire le forze e vincere le sfide che ci attendono.«L'Italia non è solo un museo a cielo aperto o un paese popolato dalle ombre dei grandi. È un luogo abitato da giovani che vivono il presente e credono nel futuro.»«La cultura è come la marmellata: meno ne hai, più la spalmi». Marina Valensise parte da questo slogan, apparso sui muri della Sorbona nel maggio '68, per illustrare uno dei paradossi italiani: il paese con il patrimonio più ricco del mondo è incapace di valorizzarlo, mentre altri prosperano su fortune molto meno cospicue. Fin dal titolo, il suo libro ha il sapore di una provocazione, ma è frutto di un'esperienza concreta. Tra il 2012 e il 2016, infatti, l'autrice ha diretto l'Istituto italiano di cultura a Parigi ed è riuscita a rinnovarne la sede, a moltiplicare il numero dei suoi frequentatori e a raddoppiare le entrate proprie rispetto alla dotazione statale. Il segreto? La virtuosa contaminazione e la potente sinergia tra pubblico e privato a favore del patrimonio, che Marina Valensise ripercorre in queste pagine proponendole come modello di valorizzazione partecipata. La differenza di impostazione non è banale e sta in un concetto apparentemente semplice: la capacità di evolversi, abbandonando un ruolo passivo per una funzione più innovativa, che vada oltre quella di semplice cinghia di trasmissione del sapere dato, per produrre cultura in nome di un'idea più dinamica dell'interesse generale. La lievità del racconto, ricco di aneddoti gustosi e frutto di mille incontri con personalità che nei più vari settori - dal design alla cucina, dall'architettura alla musica - danno lustro all'Italia nel mondo, si unisce al monito a tornare protagonisti in nome della cultura sul piano internazionale, offrendo un decalogo di semplici regole per applicare questo modello alla realtà quotidiana delle istituzioni e delle imprese. -
New craft. Ediz. italiana
Il catalogo racconta l'incontro virtuoso fra saper fare artigiano, innovazione tecnologica e cultura del progetto. La rivoluzione tecnologica sta trasformando i modi della produzione e del consumo e assieme ad essi, inevitabilmente, anche le forme del progettare. Una leva di artigiani di nuova generazione punta a sfruttare design e nuove tecnologie per promuovere varietà e personalizzazione. Punto di forza di questi artigiani tecnologicamente evoluti è aver rinnovato la tradizionale sequenza operativa idea-prototipazione-materializzazione-distribuzione, che ha caratterizzato l'epoca eroica dello sviluppo industriale, puntando sulla rete come piattaforma di dialogo e di contaminazione. -
Il castello sforzesco di Milano
La guida introduce alla storia dell'edificio, approfondendo ogni elemento del complesso del castello. In capitoli dedicati ai singoli musei all'interno del Castello Sforzesco descrizioni dettagliate illuminano aspetti storici, artistici ed architettonici delle sale, come anche restauri passati e progetti di allestimento. La guida è arricchita di numerose fotografie a colori, di una mappa dell'intero complesso e di una sezione Da non perdere per ognuno dei musei. -
GialloSvezia. Racconti inediti dei maestri del giallo svedese
I successi editoriali degli ultimi anni hanno mostrato al mondo l'eccellenza del giallo scandinavo, con autori che si sono imposti sulla scena internazionale con i loro personaggi, il sorprendente realismo, il contrasto seducente tra un'immagine quasi idilliaca di quiete e benessere e l'efferatezza di crimini incomprensibili. Dalle suggestive atmosfere di un nord selvaggio degli inizi del secolo scorso di Åsa Larsson alla fantascienza di un giovanissimo Stieg Larsson, questa raccolta di storie inedite di alcuni dei maggiori scrittori nordici di suspense fornisce un prezioso sguardo d'insieme sul giallo svedese. Dalla narrazione più classica di Sjöwall e Wahlöö al delizioso metaracconto di due maestri come Henning Mankell e Håkan Nesser - che ci accompagnano in una strana notte nella vita dei loro due più famosi protagonisti -, fino alla vena mistica di Tove Alsterdal e alla magia dell'isola di Öland raccontata da Johan Theorin, troviamo in queste pagine tutte le sfumature del genere. Autori noti e autori da scoprire compongono una raccolta che svela il lato oscuro della Svezia con le sue ombre più profonde, a riprova del perché il giallo nordico ha stregato milioni di lettori nel mondo. -
Gli imprenditori
Dalla Rivoluzione industriale gli imprenditori sono il motore del cambiamento e dello sviluppo economico. Sono la risorsa essenziale per combinare lavoro e capitale, ma limitata nel tempo e nello spazio. Una risorsa che è figlia della cultura e dei valori sociali, così che si possono creare le condizioni per favorirne l'aumento e la diffusione. Gli imprenditori sono cruciali oggi per uscire dalla crisi, puntando sull'economia reale, e per traghettare la società italiana nel nuovo mondo multipolare e incessantemente plasmato dalle nuove tecnologie. Per riuscirci occorre il coinvolgimento di altri soggetti: i lavoratori, i risparmiatori, i cittadini, i consumatori. -
New craft. Ediz. inglese
Il catalogo racconta l'incontro virtuoso fra saper fare artigiano, innovazione tecnologica e cultura del progetto. La rivoluzione tecnologica sta trasformando i modi della produzione e del consumo e assieme ad essi, inevitabilmente, anche le forme del progettare. Una leva di artigiani di nuova generazione punta a sfruttare design e nuove tecnologie per promuovere varietà e personalizzazione. Punto di forza di questi artigiani tecnologicamente evoluti è aver rinnovato la tradizionale sequenza operativa idea-prototipazione-materializzazione-distribuzione, che ha caratterizzato l'epoca eroica dello sviluppo industriale, puntando sulla rete come piattaforma di dialogo e di contaminazione. -
Pietro Porcinai a Trivero. Giardini e paesaggio tra pubblico e privato. Ediz. italiana e inglese
Il rapporto tra Pietro Porcinai, la famiglia Zegna e Trivero - sede dell'attività industriale -, è caratterizzato da una costellazione d'interventi che interessano gli spazi dedicati al lavoro, alla vita pubblica e familiare, all'esplorazione di nuovi stili di vita. Il contributo del paesaggista fiorentino attraversa tutte queste dimensioni, con una visione progettuale innovativa e la coscienza di una modernità che fa irruzione nel paesaggio italiano del XX secolo. La ventennale collaborazione tra Porcinai e la famiglia Zegna viene ricostruita attraverso un ricco apparato iconografico, composto da immagini provenienti dall'archivio della Fondazione Zegna, dall'Archivio Porcinai e da collezioni fotografiche d'epoca e contemporanee. -
Liu Xiaodong. Migrazioni-Migrations. Ediz. bilingue
Liu Xiaodong adotta uno stile pittorico in bilico tra pittura di storia e cronaca del mondo contemporaneo. Momenti apparentemente banali o eventi quotidiani assumono nella sua arte un'epica monumentalità, con le grandi tele che diventano fotogrammi di luoghi del mondo segnati da conflitti o tensioni sociali e umane. All'origine di questo progetto c'è l'interesse dell'artista per la comunità cinese di Prato, la più popolosa d'Italia e una delle più importanti di Europa, ormai arrivata quasi alla terza generazione. Inoltre, accanto ad altri luoghi intorno a Firenze dove la popolazione cinese è più diffusa, l'artista si è confrontato con il paesaggio classico toscano, le colline del Chianti fiorentino e senese. -
Una nuova alleanza fra porto e industria. Una sfida e sette risposte per Porto Marghera
Porto Marghera nasce nel 1917 come ampliamento del porto di Venezia ma si trasforma presto nel più grande fenomeno di industrializzazione costiera italiana. È grazie alla vicinanza al mare se oggi può cogliere la tendenza globale ""portocentrica"""" che guida i processi di (ri)localizzazione di quel continuum di attività manifatturiere, quasi manifatturiere, logistiche che caratterizzano l'industria avanzata e che consentirebbero di rimettere in valore i grandi spazi e l'enorme patrimonio infrastrutturale accumulatosi nei decenni. Ecco quindi che la prima sfida da affrontare è quella di restituire al porto piena accessibilità nautica. È questo il passaggio cruciale dal quale dipende un rilancio reale dell'area."" -
Al ristorante. Una storia culturale dalla pancia della modernità
Luogo d'incontro in cui guardare e farsi guardare, il ristorante non è solo un posto in cui si mangia. Da sempre, stellate a alla buona che sia, rappresenta anche un interessante specchio della società. Tra cucina e tavoli convivono tendenze opposte: eleganza e sfruttamento, multiculturalità e razzismo, gusto estremo e duro lavoro. In questo libro agile e curioso, Christoph Ribbat riunisce le appassionanti esperienze di chef, camerieri e filosofi, critici e geni della gastronomia, sociologi, artisti e gourmet, combinandole in un abile montaggio di fatti e aneddoti che ripercorre duecentocinquant'anni di storia, da quando, nel XVIII secolo, apparvero a Parigi i primi ""locali per la ristorazione"""". Dai templi del gusto sopraffino ai banconi dei fast food, fino alle cucine più innovative, come la molecolare, Ribbat entra nei locali noti e meno noti di Parigi, New York, Berlino a Tokyo e, in un affascinante itinerario intorno al mondo - in cui può capitare di imbattersi in star della cucina contemporanea come Ferran Adrià e Anthony Bourdain, o in George Orwell, Marcel Proust, Truman Capote, Edward Hopper o Elvis Presley -, ci guida con brio attraverso più di due secoli di gastronomia. Il suo racconto cosmopolita è un esperimento narrativo, dove l'indagine culturale si accompagna al ritmo del romanzo."" -
Più etica nel mercato? L'inganno di un luogo comune e le responsabilità della politica
È diffusa la convinzione che all'origine dei problemi economici di questi anni ci sia una generale mancanza di principi etici, che dovrebbero invece orientare le dinamiche e gli scopi del mercato. Per porre fine al disordine sarebbe quindi sufficiente ripristinare la funzione originaria che, secondo tale visione, esso dovrebbe svolgere: il perseguimento del bene comune. Così esposto, il ragionamento sembra fondato e persino scontato. La realtà è ben diversa. Come dimostra Paolo Del Debbio in questo libro, basta porsi alcune semplici domande per far emergere le molte contraddizioni che si nascondono dietro un'apparente e seducente ovvietà. I disastri finanziari, l'assenza di un accordo sulla gestione dell'emergenza ambientale e di interventi efficaci nella lotta alla povertà sono frutto dei meccanismi perversi del mercato o forse dell'inadeguatezza dei pubblici poteri? A un'attenta osservazione il richiamo all'etica si rivela infatti un alibi per coprire le responsabilità di chi non compie il proprio dovere. Docente di Etica ed economia all'Università Iulm di Milano, Del Debbio costruisce un percorso che, partendo dalle origini della questione etica in economia, conduce all'analisi di alcuni tra i più recenti modelli e argomenti proposti per affrontarla (Stiglitz, Bergoglio, Latouche, Piketty, Deaton). In particolare, l'autore si interroga sulla possibilità di stabilire un'etica dei diritti. -
Nel tunnel
Una rapina a un trasporto valori. Sembra un colpo facile per Jorma Hedlund, l'ultimo prima di tornare a fare qualcosa di costruttivo dopo anni di carriera criminale. Ma le cose prendono una piega diversa, e mentre Jorma è ricercato dalla polizia di tutta la Svezia, il suo amico di gioventù e compagno di malavita Danny Katz sta cercando di capire cosa sia accaduto al suo pusher di un tempo e alla sua ragazza. Da dove arriva tutta la droga che si ritrovano tra le mani? Di nuovo nel giro, Katz rischia di tornare a farsi inghiottire da quel mondo oscuro che lui e Jorma conoscono fin troppo bene. Il mondo di chi si è vendicato dei colpi della vita picchiando e ignorando ogni rimorso e codice morale. Le strade di Jorma e Danny Katz si incrociano sulla scena più nera di una Stoccolma irriconoscibile, dove eroina e pornografi a prosperano con una perversione e una violenza inimmaginabili. Accanto alle coppie che passeggiano al sole e ai ragazzini spensierati per le strade di una città apparentemente colma di benessere, si aprono gli inquietanti sotterranei dei disperati del mondo, vittime dimenticate che ufficialmente neppure esistono e di cui nessuno ha mai denunciato la scomparsa. Danny Katz - assorbito dai ricordi di famiglia e alla ricerca di un senso nella sua esistenza - deve decidere da che parte stare. -
L'Italia del Family day. Dialogo sulla deriva etica con il leader del comitato Difendiamo i nostri figli
Ha nelle vene un po' del sangue di don Enrico Tazzoli, il più famoso dei cinque martiri di Belfiore. Da giovane scelse l'""opzione privilegiata per i poveri"""". Militava nei Cristiani per il socialismo e professava la teologia della liberazione. Aveva i suoi riferimenti spirituali e politici in Giulio Girardi, Ernesto Balducci e Giovanni Franzoni. Votava Psi e leggeva """"Com Nuovi Tempi"""". Al referendum del 1974 si espresse a favore del divorzio. Poteva finire arruolato nelle Brigate rosse o in Prima linea. La svolta avvenne il 14 maggio 1977, quando a Milano partecipò al corteo di protesta in cui il poliziotto Antonio Custra, 25 anni, fu ucciso con una rivoltellata da un manifestante che aveva il volto coperto da un passamontagna. Davanti al sangue che scorreva sull'asfalto, lo studente universitario prossimo alla laurea cominciò a diventare l'uomo che è oggi. Eppure lo descrivono come sanfedista, oscurantista, omofobo, retrogrado, reazionario. Ma chi è in realtà, che cosa vuole e fin dove è disposto ad arrivare Massimo Gandolfini, il presidente del comitato Difendiamo i nostri figli, comparso all'improvviso all'orizzonte dell'Italia con il Family day? E perché ha sfidato il premier Matteo Renzi? Questo movimento di popolo diventerà un partito?"" -
Una medium, due bovary e il mistero di Bocca di Lupo
Nulla sembra muoversi nell'assolata Minervino, patria della medium Eusapia Palladino, famosa invece una volta per l'arte di far muovere oggetti e persone nel tempo e nello spazio. Ed è proprio questo che inizia ad accadere all'indomani dell'arrivo in paese del romanziere Guido Galliano. Lo scrittore viene ingaggiato dal barone e agronomo Ferdinando Canosa perché aiuti la volitiva moglie Finizia a finire il romanzo cui invano lavora da mesi, proprio sulla vita della Palladino. La cosa dovrà però accadere nel più assoluto segreto. Soprattutto, senza che nulla ne sappia Maddalena Videtti. È infatti per contendere il primato a costei - sua rivale da quando le soffiò lo sposo sull'altare e ora, grazie alle sue pubblicazioni a diffusione locale, figura di spicco in quel vero covo di vipere che è il Circolo culturale La Scesciola - che la doviziosa bovary murgiana coltiva il sogno di diventare scrittrice senza averne il benché minimo talento. Così, quando Galliano e Finizia cominciano a lavorare nella tenuta vinicola di Bocca di Lupo, lo scrittore si accorge che del libro esistono solo poche confuse pagine. Ma, appena prima di gettare la spugna, torna sui propri passi un po' per l'aumento del compenso propostogli dal barone, un po' per l'estro che, tra strani schiocchi e ancor più misteriosi fruscii, ritrova magicamente dopo anni. E questi non sono che i primi attori in scena...