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La complicità del perdono. Romanzo-dialogo
Gertrude Cristianini - 45 anni, affermata esponente del foro amministrativo di Roma, divorziata e madre di due figli - decide di fare chiarezza nella sua vita e di analizzare il rapporto con la famiglia d'origine, l'ex marito, i figli, le persone che ha conosciuto, la società e i problemi del suo tempo tenendo un diario. Vuole vedere chiaro nel groviglio d'idee che ha ereditato e nelle scelte fatte nel corso della sua partecipazione alla vita pubblica del Paese. Il diario diventa per lei una sorta di strumento terapeutico, intervallato da molte conversazioni con gli amici su problemi di attualità. Resta però incompiuto un giorno di primavera davanti a un avviso di garanzia intimato al figlio prediletto... -
Costantino Reyer e Pietro Gallo. Le origini degli sport moderni a Venezia
Attraverso un'accurata ricerca supportata da immagini e documenti inediti, il libro ripercorre quasi un secolo di storia tra Ottocento e Novecento dal particolare punto di vista dell'attività fisica alle origini degli sport moderni a Venezia, valorizzando il basilare contributo di Costantino Reyer e Pietro Gallo. Dei due ginnasiarchi sono rimasti oggi non solo il ricordo, magari sfumato, ma anche una traccia viva e presente del loro operato: sono considerati tra i padri fondatori della ginnastica in Italia, precursori dell'educazione fisica e di tanti sport oggi praticati. Reyer e Gallo scelsero il nord-est per avviare la propria opera, che li vide impegnati in un contesto più ampio, sia nazionale sia europeo. Tante le iniziative che avviarono, con il concorso di collaboratori e allievi che a loro volta si distinsero in variegate discipline fondando nuove società o dedicandosi all'insegnamento nelle scuoi di ogni ordine e grado, e coinvolgendo giovani e adulti, bambini e bambine, istituzioni pubbliche e private. Dalla ginnastica alla voga, dalla scherma all'atletica, dal calcio alla pallacanestro, il territorio veneto ospitò numerosi e qualificati eventi. -
Leonardo da Vinci e Gian Giacomo Caprotti detto Salaì. L'enigma di un dipinto. Ediz. illustrata
Con l'appellativo ""Salaj"""", Leonardo da Vinci era solito chiamare, come documentano i suoi scritti a partire dal 1494, il fanciullo che aveva accolto nella sua casa quattro anni prima, quando aveva solo dieci anni, e che visse al suo fianco per quasi un quarto di secolo: come garzone in un primo tempo, come aiutante e modello in seguito, oltre a divenire, secondo quanto le fonti ci hanno tramandato, suo allievo e compagno nella vita. Di lui, in realtà, si conosce ben poco, tranne questa opera che oggi per la prima volta viene presentata al grande pubblico. L'unica nella quale si trova indicato con precisione il suo nome. Un documento quindi che potrebbe gettare un po' di luce su di un personaggio ancora avvolto dall'aura di mistero e aggiungere un tassello importante nella storia dell'arte. L'autore del volume, Maurizio Zecchini, presenta un racconto storico emozionante e avvincente ma anche, coadiuvato da una squadra di tecnici, i risultati e le numerose analisi fatte durante il restauro dell'opera."" -
Nel labirinto
Quattro voci inaffidabili che seducono il lettore, ognuna con la propria versione dei fatti, trascinandolo in un labirinto di indizi e segreti, dove tutti corrono in tondo in cerca di se stessi, finendo per smarrirsi sempre più e dando vita a mille false piste in un crescendo di sospetti, fino alla fulminante rivelazione finale.«Un romanzo che unisce sapientemente giallo e psicodramma, dando vita a un page-turner irresistibile.» - Elle«Una bambina non può semplicemente sparire nel nulla.»Martin e Åsa Horn - lui noto e apprezzato editor, lei affermata psicologa - sono troppo assorbiti dal lavoro per poter dedicare la loro attenzione a Magda, la figlia di undici anni, una bambina paurosa e difficile. Ma una sera di maggio, mentre Martin e Åsa cenano in un ristorante vicino alla loro casa in un sobborgo bene di Stoccolma, una zona tranquilla abitata da vicini che conoscono e di cui si fidano, Magda scompare inspiegabilmente dalla sua stanza. La polizia è convinta che i genitori nascondano qualcosa, e a Martin e Åsa non rimane che esplorare ossessivamente ogni singola traccia e ogni dettaglio rimosso, nella disperata ricerca di un'illuminazione che possa condurli alla loro bambina. Ma sono davvero angosciati come vogliono far credere? Sono coinvolti loro malgrado nelle indagini anche Tom, fedele collaboratore di Martin, e la sua ragazza Katja, un'infermiera scolastica che, nel tempo trascorso con Magda a scuola, aveva già conosciuto i suoi lati bui. -
L' arte di morire
Nel reality sull'isola Dan Sommerdahl ha un ruolo preciso, che consiste nel chiarire un caso di omicidio fittizio. Qualsiasi cosa faccia, penseranno tutti che sia parte dello spettacolo e nessuno sospetterà mai un secondo fine.rnrn«Suspense, personaggi originali, molta cucina danese e divertimento in tutte le lingue: da Anna Grue un altro giallo ricco di charme e di dolce follia» - Sud Ouestrnrn«L'arte di morire è uno spaccato della nostra società, dominata dalle apparenze e dal potere dell'immagine e delle telecamere» - Livres.Blogs.Fr rnrnrnRientrando in casa, la scultrice Kamille Schwerin – artista di successo e moglie di uno degli uomini più ricchi e influenti del paese – trova il suo atelier devastato: decine e decine di sculture, pronte per una mostra, sono state distrutte, sbriciolate a colpi di martello. E al centro delle macerie c’è il corpo senza vita di sua madre. Poco dopo, Kamille comincia a ricevere lettere di minaccia e a subire misteriosi incidenti, e la polizia si convince che il vero obiettivo dell’assassino era lei. L’ispettore Flemming Torp, da parte sua, ha molti dubbi sul comportamento della donna e della sua potente cerchia, e di fronte a un’assoluta mancanza di prove è costretto a interrompere le indagini. Un anno dopo, quando Dan Sommerdahl, meglio conosciuto nella tranquilla cittadina di Christianssund come il Detective Calvo, si fa coinvolgere in un reality show al quale parteciperà anche l’artista, Flemming Torp intravede una nuova possibilità di risolvere il mistero. Prima, però, deve riconciliarsi con il suo vecchio amico Dan, superando l’orgoglio e le incomprensioni dell’ultima indagine alla quale hanno collaborato. E il compito sembra essere più difficile del previsto.rnIntanto Dan si trova su un’idilliaca isoletta, circondato da donne affascinanti, sotto gli occhi delle telecamere e quelli ben più critici di suo figlio, assistente di produzione del programma Caccia all’assassino. Ma nell’ex ospedale psichiatrico sulla suggestiva Isola dei Sospiri, dove i partecipanti sono rinchiusi, gli avvenimenti prendono una piega inattesa, e ben presto la finzione arriva un po’ troppo vicino alla realtà. -
Nessuno muore in sogno
All'ombra delle Dolomiti, affascinanti e gravide di mistero, Dekas e i suoi dovranno destreggiarsi tra insospettabili e soliti noti, trappole e depistaggi, femminicidi e maltrattamenti di minori, in una corsa contro il tempo per scongiurare un'altra, terribile violenza.«Più lasci che qualcuno si avvicini, più gli permetti di farti del male.»Bolzano, primavera 1999. Una ragazza viene trovata senza vita, riversa a pancia in giù sul divano, in un anonimo monolocale immerso nel bosco. E nuda, i capelli le sono stati tagliati di netto, e sul corpo ha strane cicatrici. Secondo il medico legale, è morta per soffocamento. Pochi giorni prima, una stimata dentista del posto era stata uccisa con le stesse modalità: il capoluogo altoatesino è forse minacciato da un serial killer? Il pubblico ministero Jakob Dekas è costretto a rientrare dalle ferie e a immergersi nel caso insieme alla collega Emma Blaas, al maresciallo Barra, agli altri membri della squadra investigativa e a un nuovo consulente: il capitano dei carabinieri Santo Malacarne, esperto di omicidi seriali. Ma le indagini si rivelano più difficili del previsto per il cinico e solitario pm, che della ragazza assassinata, Claudia Von Dellemann, è stato amante. La doppia vita della vittima, architetto di giorno ed escort di notte, accende i riflettori sul lato più oscuro della mondanità cittadina, svelando un intreccio di corruzione, giochi di potere, prostituzione e perversioni in cui vittime e carnefici si scambiano i ruoli, e niente è come sembra. -
Il logista
Candidato al Premio Giorgio Scerbanenco 2017 per il miglior romanzo noir italianornrn""Una città in decadenza al centro di un intrigo internazionale. Una rete di terroristi in grado di colpire dalle Maldive al Regno Unito. Una giovane giornalista coinvolta in una pericolosa corsa contro il tempo. Unico indizio: il disegno di uno scorpione dorato""""rnrnAmalia Pinter lavora per «Il Vero Investigatore», un piccolo quotidiano della Capitale specializzato in cronaca nera. Nel suo quartiere, Ponte Milvio, si imbatte in una vecchia fiamma dei tempi universitari, Tancredi, da cui si lascia accompagnare, in un servizio per il giornale, a casa di una giovane coppia, vittima di una strage jihadista durante il viaggio di nozze in un’isola tropicale. Tancredi si è trasferito da anni a Londra, dove si occupa di logistica di guerra: con la sua società, la Stinger Ltd, gestisce i trasferimenti di facoltosi professionisti in paesi ad alto rischio. Un lavoro borderline che lo mette in contatto con servizi segreti e bande paramilitari. In vacanza a Roma, il ragazzo invita Amalia a cena nel suo appartamento, ma lei lo trova morto accanto a una bottiglia di whisky e cristalli di droga. L’ipotesi degli investigatori è suicidio, una pista che convince anche chi conosceva la vittima: zio Doug, l’unico parente rimastogli dopo la morte dei genitori; Iris, la bionda fidanzata e socia in affari; Adam, l’amico libanese con cui si confidava. Amalia riceve però un biglietto: l’immagine di uno scorpione dai contorni dorati e l’avvertimento di una minaccia incombente. Di quale segreto era in possesso Tancredi? E quanto tempo le rimane per scoprirlo? La ragazza inizia un’indagine testarda e solitaria. Senza sapere che, nelle periferie della sua città, anche qualcun altro è a caccia."" -
L' orizzonte della scomparsa
«Sono sicura che un giorno dimenticheremo ogni dolore, che ogni colpa sarà perdonata, e tutto ciò che io e te ci chiederemo allora sarà: si può essere così felici? Si può avere così tanta gioia?»All'undicesimo piano di un grattacielo di Montreal, Christian, pianista talentuoso e tormentato, ha il televisore acceso su Mtv. Sullo schermo c'è Lana, una ragazza di Orlando capace di catalizzare le fantasie più indicibili di chi la osserva. Sta per incontrare il suo amore virtuale, Blaxon. Ma chi è veramente Blaxon? Questo personaggio misterioso e conturbante lega le vite di Christian e Lana giocando con i loro fantasmi più segreti nell'oscurità del web. Quando Blaxon scompare, Lana accetta di partecipare a un reality per modelle a Parigi, mentre Christian comincia a indagare su uno strano forum religioso che sembrerebbe collegare tutte le parti in causa. Dopo l' esordio con ""Corpi di Gloria"""", nel suo nuovo romanzo, tra David Lynch e Chuck Palahniuk, Giuliana Altamura sviluppa una riflessione iper-contemporanea sul virtuale, sul significato dell'arte e sulle inquietudini della realtà che stiamo vivendo, dominata dal desiderio di controllo e sempre più esposta al proprio lato oscuro."" -
Nel segno dei padri. La storia di Guglielmina e Peter
Una storia che può sembrare piccola e periferica, ma contiene in sé un messaggio universale.«Siamo come due bambini persi, diventati vecchi, che si incontrano dopo una lunga vita per riconciliarsi. Pur non avendo commesso niente che meriti una riconciliazione.»Guglielmina Roncigli è la figlia di Vittorio, uno dei quaranta civili fucilati nella rappresaglia che la Wehrmacht mise in atto a Gubbio, il 22 giugno 1944, dopo l'uccisione di un ufficiale medico tedesco, Kurt Staudacher, da parte di un gruppo di giovani armati dal GAP locale. Le polemiche, nella comunità, sulle responsabilità dell'eccidio - il fatto di sangue più grave in tutta l'Umbria nel periodo dell'occupazione - sono durate decenni. Peter Staudacher è figlio di Kurt. Guglielmina e Peter si incontrano - per caso, ma verrebbe da pensare: per destino - quasi settantanni dopo. Si riconoscono. Si parlano. Si scrivono, a lungo. Né le colpe, né i meriti dei padri ricadono sui figli: ma Peter e Guglielmina capiscono che l'incontro, per quanto fortuito, ha lasciato in dono una responsabilità: la responsabilità di raccontare, di capire, di comprendere, di perdonare, di riconciliare.Ovunque un conflitto lascia ferite e macerie; e oggi più che mai c'è bisogno di un esempio come quello di Peter e Guglielmina, che hanno avuto la forza, la tenacia, la capacità di guardare oltre il muro. Le tracce del loro percorso dovrebbero guidarci nelle infinite incertezze del nostro presente. -
Giovanni Bellini. La trasfigurazione. Ediz. italiana e inglese
Tra i dipinti più celebrati di Giovanni Bellini, La Trasfigurazione ha da sempre suscitato una profonda ammirazione, sì da essere considerata, assieme alla pala Pesaro, il punto ""zenitale"""" della pittura italiana (Paolucci 2008). È una delle opere che suggellano lo stretto rapporto di Bellini con Vicenza e il ruolo determinante che il pittore svolse nel rinnovamento in città del linguaggio artistico in linea con i massimi protagonisti del secondo Quattrocento europeo."" -
Più che l'amore. Eleonora Duse e Gabriele D'Annunzio
Fra Eleonora Duse e Gabriele D'Annunzio fu vero amore? La più autorevole biografa del Vate rivela i sorprendenti retroscena del controverso legame«Narrata e rinarrata da oltre un secolo, la leggenda dei divi amanti era un castello di carte destinato a crollare.»Venezia 1894. Trentasei anni lei, trentuno lui. Un incontro fortuito, quello tra Eleonora Duse e Gabriele d'Annunzio, che segna l'inizio di una storia lunga un decennio. Un breve tratto nell'arco di una vita, ma per entrambi capitale. Gabriele offrirà alla sua musa una serie di capolavori; Eleonora li metterà in scena. Nasce con questo giuramento il motto araldico della coppia: «More than love». Lui, infatti, è perentorio: esige «più che l'amore». Lei lo corrisponde a oltranza, recitando un trasporto da Baccante orgiastica: «Vorrei potermi disfare tutta! Tutto donare di me, e dissolvermi». Al banco di prova, però, la verità sarà un'altra. Occorreranno anni prima che d'Annunzio prenda atto che l'attrice simula un consenso che si guarda bene dall'accordargli. In questo libro Annamaria Andreoli mette in discussione la vulgata, confermata da oltre un secolo, che dipinge la Duse come sottomessa al Vate. Se corrispondono al vero passione, tradimenti e umiliazioni, sono da ribaltare i ruoli: fu lui la vittima e lei il carnefice. È quanto emerge dai numerosi documenti, sottoposti a nuovo esame con un'avvertenza: a varare la favola dei divi amanti fu Gabriele, maestro nel creare leggende. La personalità carismatica di una donna ben lontana dai cliché dell'epoca e lo sfolgorio di una società europea in cui il teatro e la cultura italiana erano protagonisti sono i cardini di una vicenda che non smette di affascinare. -
Gioiello & jewellery. Ediz. italiana e inglese
"Non esiste «il» gioiello, universale e assoluto, ma molteplici concezioni di gioiello, legate al tempo, alla cultura, al gusto, in sintesi: alla storia dell'uomo."""" (Alba Cappellieri, Direttore del Museo del Gioiello)" -
Poesie. Testo francese a fronte
«... O donna, m'ucciderebbe un bacio Se bellezza non fosse morte...»Questa nuova traduzione accetta la sfida di restituire, nella massima fedeltà possibile, il metro e il ritmo della poesia di Mallarmé, sfuggendo alle due tentazioni più frequenti: semplificare il linguaggio mallarmeano smussandone le ambiguità sintattiche, o impreziosirlo tramite un lessico più sofisticato di quello originale. L’autorevole introduzione e lo scrupoloso commento, primo in Italia dopo cinquant’anni, offrono le indicazioni indispensabili, sul piano filologico ed ermeneutico, per orientarsi nel mistero di un’opera che ha cambiato la storia della poesia europea. -
Lettera di Lord Chandos e altri scritti. Testo tedesco a fronte
«Tutto ciò di cui io abbia memoria, tutto quel che viene sfiorato dai miei più confusi pensieri mi sembra essere qualcosa.»rnrnUn giovane Lord, giunto a età matura, convinto che le parole non bastino a esprimere il suo più intimo vissuto, decide di abbandonare l’attività letteraria, si ritira in un decoroso silenzio,rnsi rassegna a una vita apparentemente priva di slanci intellettuali, cercando con evidenti difficoltà di incarnare il ruolo di marito e di padre. La vicenda posta al centro di questa «novella epistolare» (Magris) potrebbe apparire perfino banale: un consueto percorso di maturazione, inevitabilmente costellato di illusioni perduterne rinunce. Non fosse che il grigiore della vita è a tratti interrotto da attimi di gioia insperata. Non fosse che in quegli istanti felici tutto sembra riacquistare un senso. Non fosse che, nel volgere di poche pagine, Hofmannsthal è riuscito a mostrare quanto sia fragile, mutevole e tuttavia irrinunciabile il rapporto tra l’uomo e la letteratura. La riflessione sul linguaggio è dunque solo uno dei molti temi toccati nel testo: nelle esperienze del protagonista viene a essere condensata quella moderna rivoluzione del pensiero che ha reso la possibilità di leggere il mondo attraverso la ricerca di inattese analogie qualcosa di eccentrico, confinandola nell’ambito della follia o della poesia. Gli altri due testi qui raccolti, scritti a distanza di pochi mesi dalla Lettera, ne completano la riflessione, indagando da punti di vista opposti e complementari la relazione tra l’uomo, il mondo e la letteratura. -
Da una modernità all'altra. Tra Baudelaire e Sartre
Da Baudelaire a Sartre, un viaggio nella modernità che ci aiuta a capire il nostro presente.rnrn«Ogni ermeneutica è comprensione di se stessi passando attraverso la comprensione dell'altro»: questa citazione di Paul Ricoeur sintetizza il carattere di un libro che interroga una fase della nostra modernità a cavallo tra Otto e Novecento. Baudelaire la teorizza e ne fa materia poetica; Sartre decide che è arrivato il momento di relegarla al passato e di ridefinire i fondamenti di una letteratura dei ""tempi moderni"""" a partire dal principio di responsabilità. Esprimono, l'uno e l'altro, la più radicale coscienza di una frattura storica alle loro spalle, ma anche di una irrisolta contrapposizione fra estraneità e presenza nella storia. Si dispiega in questo arco di tempo una letteratura del rifiuto di una società dominata dalle leggi del profitto, del mercato e delle banche che non risparmiano neanche la creazione artistica. Una letteratura dello smarrimento della meta e di ogni centro, cosicché al vettore temporale si sostituisce la ripetizione con il corollario di un inesauribile desiderio di evasione, all'itinerario il vagare: metafore di un inquietante interrogativo sulla propria identità e consistenza. Una letteratura della perdita dell'unità e del naufragio del senso. Una letteratura della malinconia, dunque, e dell'inquietudine, del vano inseguimento di un oggetto assente."" -
Nord Est 2017. Rapporto sulla società e l'economia
Nel corso del 2016, il Nord Est ha messo in evidenza segni di ripresa che, tuttavia, suggeriscono un ottimismo contenuto. Quanto emerge da un'analisi fine della dinamica economica e sociale parla di un territorio che conosce una crescente difficoltà nel mantenere competitività e coesione. Aumenta la divaricazione nei risultati delle imprese, la classe media evidenzia un disagio crescente e diventa sempre più palese la difficoltà del Nord Est nel trattenere i propri giovani e nell'attrarre talenti dal mondo. Solo la costruzione di una nuova prospettiva economica e culturale condivisa, capace di tenere insieme processi di internazionalizzazione, innovazione tecnologica e inclusione sociale, potrà rinsaldare i legami fra crescita e territorio. -
In questo mezzo sonno. Vittorio Sereni, la poesia e i dintorni
Il libro esamina nella loro completezza e complessità la figura e l'opera di Vittorio Sereni (Luino 1913-Milano 1983), poeta, critico e traduttore, articolandosi in tre sezioni che indagano la sua personalità. Questa ricca monografia, che racchiude venti contributi scritti da venti studiosi, approfondisce gli stretti rapporti tra i suoi scritti in prosa e le sue poesie, gli influssi e gli echi di autori precedenti e i contatti con quelli a lui contemporanei, e contiene anche contributi di ermeneutica e notazioni stilistiche e linguistiche, approfondimenti lessicali e indagini sui temi dominanti dell'opera sereniana. Scritti di: Laura Barile, Giorgio Baroni, Alberto Cadioli, Giovanna Cordibella, Marco Corsi, Cesare De Michelis, Sandro de Nobile, Martina Di Nardo, Elisa Donzelli, Andrea Gialloreto, Stefano Giovannuzzi, Alfredo Luzi, Paola Montefoschi, Uberto Motta, Lorenzo Peri, Antonio Pietropaoli, Giancarlo Quiriconi, Silvio Ramat, Dario Tomasello, Stefano Verdino. -
Architettura della transizione: il Werkbund tedesco
Per una messa a fuoco della rilevanza del Deutscher Werkbund come fenomeno integrale e instaurativo nella storia del Movimento moderno, l'attenzione si è concentrata su alcuni aspetti meno indagati: la ricostruzione del sostrato ideologico e l'analisi del discorso militante di artisti e intellettuali, sincronico all'azione progettuale. L'ambizione del D.W. di promuovere una nuova Bildung si affermò, contestualmente, attraverso la ridefinizione del significato da attribuire a parole-chiave come forma, tecnica, scopo, bellezza, qualità e, su tutte, oggettività. Dalla rilettura del processo innovatore del Werkbund emerge un itinerario problematico e viene illuminata l'idea stessa, controversa in sede storiografica, di transizione. -
Alla luce del mito. Guardare il mondo con altri occhi
Una visione del mondo incentrata sul mito per rifondare la civiltà con mente eroica.«Due vite scorrono in noi parallele: la vita piccola, chiusa nella gabbia dei giorni e dell'ego, e la vita grande, che splende nel mito.»Il mito è il racconto sorgivo sulla nascita della vita, del pensiero e del mondo, che si esprime nella parola e nel silenzio, nell'arte e nella preghiera, nel gioco, nel canto e nella poesia elementare della vita. Non è verità né illusione, abita su un altro piano: è ordine nella bellezza. Sul mito si fondano la storia, la politica, perfino il cinema e la pubblicità; mitico è l'amore e così l'infanzia. Quando però i miti sono negati, crescono al loro posto idoli e surrogati, come quelli che ci circondano oggi. In questo libro Marcello Veneziani si propone di recuperare la dimensione autentica del mito per porlo al centro dell'esistenza e rispondere così a un desiderio profondo e diffuso di «vita superiore». Dopo la disfatta di religione e filosofia, per compensare lo strapotere della scienza e contendere la sovranità alla tecnica e alla finanza, non resta che affidarsi al «mitopensiero». Senza miti, infatti, la vita non è affatto più libera, più autonoma, più razionale; solo più povera, più insensata, più labile. All'uomo di oggi - scrive Veneziani - «il mito non offre profitti ma fondamenti, non assicura vantaggi ma significati. Dona bellezza, irraggia gli eventi e illumina i volti». -
Impero e rivoluzione. Russia 1917-2017
Un'analisi storico-critica per comprendere un drammatico passato che si proietta in un problematico presente.«La Rivoluzione d'Ottobre fu l'inizio del più radicale e duraturo rivolgimento ideo-politico e socioculturale dall'alto che si conosca.»Il 1917 è stato un anno cruciale tanto per la Russia, dove la rivoluzione ha posto fine a un impero secolare e ha dato vita a un ordine nuovo, quanto per l'Europa e per il mondo, su cui gli eventi russi hanno avuto decisive ripercussioni. Tutto il XX secolo è stato dominato dalla presenza del sistema statale nato dalla rivoluzione, l'Unione Sovietica, la cui scomparsa nel 1991 ha chiuso un ciclo storico. La Russia attuale, erede di quel passato, ha intrapreso un nuovo sviluppo in un mutato contesto internazionale. A cent'anni di distanza dalla Rivoluzione d'Ottobre si avverte il bisogno di ripensare una cosi radicale esperienza, inquadrandola in una riflessione globale sul significato di quelle trasformazioni e sui loro esiti. In questo libro Vittorio Strada, fra i massimi esperti del mondo russo, sulla base di una documentazione spesso sconosciuta, presenta una nuova visione dell'intero processo storico sovietico sullo sfondo del plurisecolare passato zarista e nella prospettiva della Russia post-sovietica. Emergono elementi in grado di gettare luce sui fenomeni attuali e sulle loro manifestazioni più inquietanti, come il risveglio di un nazionalismo in realtà mai sopito, la ripresa del «culto» di Ivan il Terribile e di Stalin, l'insistenza sui «valori tradizionali» che si traduce in intolleranza verso le minoranze. In appendice il saggio ""Una città fatale"""" offre un'immagine del tutto inattesa di Costantinopoli.""