Sfoglia il Catalogo feltrinelli008
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2281-2300 di 10000 Articoli:
-
La saggezza del tempo. In dialogo con papa Francesco sulle grandi questioni della vita
Il libro sul tema più caro a papa Francesco: la saggezza come forma di dialogo tra le generazioni. Un volume illustrato che contiene le conversazioni tra il Papa e la gente sulle grandi incognite dell'esistenza.rnrn""I giovani hanno bisogno dei sogni degli adulti per sperare nel futuro""""- Francescornrn«Da un po' di tempo porto nel cuore un pensiero. Sento che questo è ciò che il Signore vuole che io dica: che ci sia un'alleanza tra giovani e anziani. Questa è l'ora in cui i nonni devono sognare, così i giovani potranno avere visioni. Ne ho avuto la certezza meditando il libro del profeta Gioele». Durante le sue preghiere Papa Francesco ha ricevuto un'ispirazione: illuminare il ruolo fondamentale svolto dai nonni e dagli anziani nelle nostre vite. Sempre più spesso ha preso a parlare della necessità che il mondo presti loro maggiore attenzione e ha espresso il desiderio di un libro per dare voce alla preziosa saggezza che è in grado di offrire alle nuove generazioni la comprensione e i consigli di cui hanno bisogno. Se infatti ci sono domande che non trovano risposta, il solo fatto di porle, di affrontarle insieme dona sollievo. Specialmente se si tratta delle parole confortanti di papa Francesco. Come reagire a un fallimento? Come sentirsi amati da Dio anche quando ci si reputa incapaci di amare? Come recuperare slancio quando tutto intorno a noi sembra crollare? Da dove attingere la forza per lottare e realizzare i propri sogni? Come superare una grave perdita? Come ritrovare la pace anche di fronte a tragedie inimmaginabili? Il papa condivide con generosità la sua esperienza di vita mescolandola a quella di tanti nonni, genitori e adulti che hanno conosciuto gioie e dolori, ferite e cambiamenti con i quali ciascuno di noi si trova a fare i conti nel corso dell'esistenza. «Che cosa chiedo agli anziani? Noi, nonni e nonne, dobbiamo formare un coro. Io vedo noi anziani come un coro permanente di un grande santuario spirituale, dove la preghiera di supplica e il canto di lode sostengono la comunità che lavora e lotta nel """"campo"""" della vita. Ma chiedo loro anche di agire! Di avere il coraggio di contrastare in ogni modo la """"cultura dello scarto"""" che ci viene imposta. E che cosa chiedo ai giovani? Chiedo ascolto, vicinanza agli anziani; chiedo di non mandare in pensione la loro esistenza nel """"quietismo burocratico"""" in cui li confinano tante proposte prive di speranza e di eroismo. Chiedo uno sguardo alle stelle, quel sano spirito di utopia che porta a raccogliere le energie per un mondo migliore.»"" -
L' età dell'erranza. Il turismo del prossimo decennio
Dalla sfida tecnologica alla formazione dei nuovi operatori, in questa ampia inchiesta Domenico De Masi raccoglie dati e pareri di esperti per cogliere le sfide che il paese dovrà affrontare per continuare a essere «il Belpaese», guardando al turismo per quello che è e che sarà: la più grande industria del mondo.rnrnNel 2030 quasi due miliardi di persone andranno in vacanza. Se un tempo la «villeggiatura» era limitata a una volta l'anno, oggi la precarietà, l'invecchiamento della popolazione e il benessere diffuso hanno messo da parte le lunghe ferie estive a scapito di viaggi brevi, frequenti e a basso costo. Questa frammentazione delle pause dal lavoro ha un po' alla volta cambiato la nostra prospettiva sul mondo, facendoci entrare in un'età di perenne erranza in cui la stanzialità in un luogo, l'appartenenza a una cultura, o lo stesso motivo del viaggio sono messi in crisi. Ci spostiamo infatti in continuazione e per motivi diversi rispetto al passato: per lavoro, per rilassarci, per vedere posti nuovi o perché non si ha di meglio da fare. Ma per dove ci imbarcheremo tra dieci anni, e come? Che impatto avrà questo immenso e continuo via vai di persone sulle vite dei paesi più ambiti come l'Italia? Dalla sfida tecnologica alla formazione dei nuovi operatori, in questa ampia inchiesta Domenico De Masi raccoglie dati e pareri di esperti per cogliere le sfide che il paese dovrà affrontare per continuare a essere «il Belpaese», guardando al turismo per quello che è e che sarà: la più grande industria del mondo. -
La repubblica dei vinti. Storie di italiani a Salò
Fu solo negli anni novanta, quando per la prima volta si parlò di «guerra civile», che le vicende della Resistenza e di ciò che accadde dopo l'8 settembre 1943 vennero rimesse in discussione da storici e intellettuali, e l'opinione pubblica si confrontò nuovamente con uno dei periodi più tragici dell'Italia del secolo scorso. In quegli stessi anni Sergio Tau, regista di documentari per la RAI, raccolse nella trasmissione radiofonica ""Le voci dei vinti"""" le testimonianze di quanti, dopo la caduta di Mussolini, aderirono alla Repubblica di Salò. Quelle voci raccontavano di ragazzi giovanissimi, di onore tradito, di campi di addestramento in Germania, di lotte senza quartiere contro gli altri italiani considerati «traditori della Patria», di sconfitte e vendette, ma anche di avventure e inaspettati gesti di umanità, di amori nati al fronte, delle donne del Servizio Ausiliario Femminile che contro tutti i pregiudizi dell'epoca si arruolarono, volontarie, andando incontro a rappresaglie anche più atroci di quelle subite dai loro commilitoni maschi. La trasmissione aprì il dibattito su una parte di storia italiana esclusa dai ranghi della memoria condivisa, provocando indignazione fino nelle aule del Parlamento. Consapevole della necessità storica di preservare le testimonianze degli ultimi reduci in vita, per i successivi vent'anni Tau ha continuato a raccoglierne le storie, che oggi fanno di questo libro uno strumento inedito per comprendere speranze e delusioni di chi perse la guerra, e in cui, nelle parole di Pietrangelo Buttafuoco, «ogni pagina è sceneggiatura di un film, di un documentario, di un tornare dentro le profondità dell'essere italiani e cavarsene fuori col terrore di non essere oggi all'altezza di quella tragedia, nell'impasto di ferocia, dignità, odio, coraggio»."" -
Uno non vale uno. Democrazia diretta e altri miti d'oggi
L'utopia di una società orizzontale, trasparente e senza gerarchie è tornata prepotentemente alla ribalta negli ultimi anni, complice l'impatto destabilizzante di internet sul nostro modo di comunicare e di valutare l'operato della classe dirigente. Da dove ha origine l'opinione diffusa secondo la quale, se la gente comune potesse esercitare pienamente il potere, tutto andrebbe meglio? Sappiamo davvero di cosa parliamo quando parliamo di democrazia diretta? Oppure l'uso continuo e la popolarità di cui gode questo ideale all'apparenza cristallino nascondono uno dei più grandi abbagli degli ultimi anni? Attraverso cinque espressioni chiave che richiamano altrettanti «miti d'oggi» - popolo, autenticità, tecnologia, disintermediazione, democrazia diretta -, in questa disamina della politica contemporanea Massimiliano Panarari chiarisce le radici del presunto «primato della gente» che sta scuotendo le fondamenta della nostra democrazia, e offre un'utile chiave di lettura per capire l'evoluzione della galassia populista internazionale e, soprattutto, di quella italiana, dagli esordi con la Lega all'exploit con il berlusconismo, dalle varie fasi del «turbo-renzismo» al trionfo del Movimento 5 Stelle, fino alla sintesi alchemica del governo giallo-verde. -
Eroi senza gloria
Un universo di esistenze vinte, umiliate dalla storia. Tre racconti intensi, sublimi, disperati, che arrivano dritti al cuore.Nei tre racconti, ambientati durante la prima guerra mondiale, il conflitto armato è allo stesso tempo specchio e origine di lacerazioni interiori, che si risolvono solo con la morte. La guerra non è mai spettacolo tragico o grandioso, e i soldati non sono mai eroi, ma semplici individui costretti a misurarsi con un destino ineluttabile. La danza della morte narra un'accesa contesa tra due soldati, decisa dalle pallottole nemiche che colpiscono entrambi a morte. La catastrofe mette in scena il conflitto di coscienza che il protagonista deve affrontare combattendo i suoi «fratelli» rumeni, a cui è legato per lingua ed etnia. Itic Strul, disertore, capolavoro della prosa breve rumena, si interroga sugli obblighi e sul senso di appartenenza dei cittadini di fede ebraica a uno Stato nazionale che sembra escludere al suo interno ogni diversità. -
L' interpretazione dei film. Undici capolavori della storia del cinema. Nuova ediz.
"L'interpretazione dei film"""" presenta le analisi di undici grandi film della storia del cinema, effettuate da studiosi specializzati nella lettura del testo. Sono analisi sviluppate con metodi diversi, che consentono di comprendere in profondità l'orizzonte immaginario e gli stili di messa in scena di autori del cinema classico e del cinema moderno. Francesco Casetti legge """"King Kong"""" di Cooper e Schoedsack come configurazione esemplare dell'imprenditorialità e dello spirito industriale nel suo incontro con l'immaginario, lo spettacolo e il consumo. Veronica Pravadelli individua in """"Susanna"""" di Hawks le strutture essenziali dello stile classico e studia il modo di produzione delle identità sessuali nella messa in scena hawksiana. Vito Zagarrio analizza in """"Ombre rosse"""" le tecniche della regia di Ford, cogliendo particolarità e anomalie che allargano l'orizzonte del classico. Giorgio De Vincenti descrive i presupposti estetici del cinema moderno, le sue forme e le sue ambiguità, attraverso """"La regola del gioco"""" di Renoir. Giulia Carluccio ripercorre """"Quarto potere"""", e coglie la varietà del progetto di regia, approfondendo alcuni snodi legati al punto di vista e alla morte. Paolo Bertetto coglie la presenza di un sofisticato meccanismo metacinematografico in un film al limite del cinema classico come """"La finestra sul cortile"""" di Hitchcock. Dario Tornasi allarga il discorso al cinema giapponese, illustrando le tecniche di regia di Ozu e la ricerca dell'armonia formale in """"Fiore d'equinozio"""". Giorgio Tinazzi individua i caratteri fondamentali dell'innovazione narrativa e di messa in scena dell'Antonioni de """"L'avventura"""" e la nuova concezione del personaggio. Paolo Bertetto analizza lo stile della regia del Godard di """"Fino all'ultimo respiro"""", correlandolo alle figure dell'immaginazione esistenziale, dalla libertà al nulla. Sandro Bernardi percorre le strutture narrative e rappresentative di """"2001: Odissea nello spazio"""" di Kubrick, cogliendo i modi di allargamento del cinema moderno. Di Donato analizza l'affermarsi dell'orizzonte filmico postmoderno in """"Strange Days"""" di Bigelow, descrivendo insieme l'emergere di nuove tecnologie del visivo." -
Alfabeto filosofico
Un dialogo tra pensiero antico e pensiero moderno, tra Occidente e Oriente: un «alfabeto» - e non «dizionario» - filosofico, perché l'elenco dei concetti proposti non si pone come premessa per giungere a una definizione conclusiva, ma come pretesto per mantenere aperto un campo di discussione e riflessione da parte del lettore. Un elenco esemplare di alcune idee che si sono formate e consolidate nella storia del pensiero, ma che continuano a dimostrarsi talmente feconde da rimanere aperte a sempre nuove interpretazioni prodotte da un lavoro filosofico inteso come sapere critico che non ha né sede né fine. -
L' urbanista socialista. Le leggi di riforma 1967-1992
Negli anni del centrosinistra i socialisti hanno svolto un ruolo determinante nel percorso riformatore, in particolare nella legislazione urbanistica. L'autore rievoca quel periodo per sottrarlo a una sorta di ""oscuramento"""" sistematico, a una ormai incessante 'damnatio memoriae' del Partito Socialista, che ne cancella, persino dai libri, i meriti oggettivi. Dalla lettura degli atti parlamentari si può constatare come quelle riforme traessero la loro origine da comportamenti ad esse coerenti praticati da molti urbanisti socialisti a sostegno degli enti locali più attenti alla corretta pianificazione dei loro territori. E anche come alcune delle riforme non attuate conservino tuttora una grande attualità. Postfazione di Vittorio Emiliani."" -
New York furioso. Luca Ronconi e «quelli dell'Orlando» a Bryant Park (1970)
Il libro documenta e racconta la parte conclusiva della tournée internazionale di uno degli spettacoli più innovativi e festivi della ricerca teatrale italiana: l'Orlando Furioso di Lodovico Ariosto nella riduzione di Edoardo Sanguineti per la regia di Luca Ronconi (Spoleto, 1969). New York, che lo ospitò a partire dal 4 novembre del 1970, avrebbe dovuto essere il punto di partenza per una lunga tournée nelle principali città americane. Invece, fu il punto del suo ultimo compimento. Una pregiudiziale ricezione compromise la sopravvivenza di un'operazione teatrale di grande impegno produttivo. Dopo molte polemiche, la sede per l'Orlando fu individuata in Bryant Park, nel cuore di Manhattan. Una imponente tensostruttura (Bubble Theater) fu costruita appositamente e il debutto poté avere luogo. Lo spettacolo che meglio aveva incarnato il clima politico-culturale successivo al Sessantotto, applaudito a Parigi con il motto del Maggio francese, a New York mancò il suo pubblico. Grazie alla scoperta di tutta la documentazione, in gran parte inedita, è stato possibile ricostruire l'intera vicenda. Sono state ascoltate e raccolte le voci dei protagonisti di allora, per restituire la forza intatta di un'utopia possibile: quella di un teatro popolare ritrovato perché capace di mantenere in comune l'intero immaginario della sua festa. -
Diario italico (2013-2015). I piccoli fatti della nostra cronaca allo specchio dei grandi valori della modernità
Il volume raccoglie e classifica alcuni fatti di cronaca di un recentissimo passato che hanno colpito le coscienze, restituendoli a una memoria pubblica destinata ad avvizzire in un eterno presente e portandoli a giudizio dei tre valori della modernità: libertà, uguaglianza, rispetto della propria e dell'altrui persona. Tre entità valoriali - con le quali si costruiscono, peraltro, le regole giuridiche di una società autenticamente democratica - che, non raramente in interno conflitto, richiedono di tener sempre salda tra le mani l'asta equilibratrice dell'etica della responsabilità. Sia nei giudizi che nei comportamenti di ciascuno di noi. Prefazione di Sergio Frigo. -
Parole per la vita. Scritti sul «Popolo» 1948-1988
Acuto osservatore delle vicende umane, dal microcosmo familiare agli ambiti comunitari più vasti, ai grandi eventi che hanno segnato la storia dell'Europa e del mondo intero, Pietro Nonis, uomo di Chiesa e di cultura, di fede e di ragione, le ha interpretate alla luce del messaggio evangelico. In un mondo e in un tempo sempre più secolarizzati e insensibili ai valori dello spirito, sua immutabile stella polare è stata «la parola che non passa», la parola di Gesù, cui la stessa ragione può contrapporsi ma non può sottrarsi: una parola capace, se ascoltata e compresa, di rendere la vita di ciascuno, credente e non credente, buona e giusta, responsabile e solidale. Gli orrori e gli errori compiuti dall'uomo, le sue manchevolezze e le sue omissioni, che Nonis non esita a riconoscere e a denunciare apertamente, e in cui egli lo vede facilmente ricadere, non chiudono tuttavia in lui la porta alla speranza in un futuro degno dell'uomo in quanto figlio di Dio. Prefazione di Ilvano Caliaro e con una testimonianza del card. Pietro Parolin. -
La Casa della bellezza
Un centro estetico a Bogotà, il misterioso omicidio di una ragazza. Benvenuti in Colombia, il paese della passione.rnrnrnLa verità è necessaria quando c’è giustizia. Ma la verità senza rimedio non fa che avvelenare l’animarnrn«Un giallo eccellente, che racconta la corruzione, la miseria e la violenza con un approccio inedito.» – Le Figarornrn«Una critica spietata della cultura machista.» – The GuardianrnrnLa Casa della bellezza è un centro estetico di lusso nell'esclusiva Zona Rosa di Bogotà, e Karen una delle sue estetiste più richieste. Ma Karen – che viene da Cartagena, dove ha lasciato un bimbo di quattro anni in cerca di una vita migliore per entrambi – non è solo molto brava a fare manicure, cerette e massaggi. Le sue clienti – psicoanaliste, mogli di politici influenti, personalità televisive – si confidano con lei, le raccontano di weekend a Miami e divorzi, le rivelano segreti intimi. E Karen ha bisogno di soldi, molti più soldi di quelli che guadagna alla Casa della bellezza. Un giorno, una ragazza molto giovane si presenta alla sua cabina con indosso l'uniforme della scuola. È emozionata, forse ha bevuto. Il giorno dopo viene trovata morta. E Karen è l'ultima ad averla vista viva, e a sapere chi doveva incontrare. -
Il nostro piccolo segreto. Le inchieste di Magdalena Hansson. Vol. 2
Uno scatto e una stretta al collo, prima di finire a terra. In sole due settimane nella zona di Hagfors, nel cuore del Värmland, già otto donne sono state aggredite da un misterioso assalitore che, silenzioso, colpisce alle spalle. Una sera anche Anna-Karin Ehn, assistente sociale in prima linea nei casi di maltrattamento, non rientra a casa dal lavoro e la polizia teme l'ennesimo episodio di violenza. L'indomani la sua auto viene ritrovata in un viottolo che porta al bosco: ci sono evidenti tracce di sangue all'interno, ma Anna-Karin è scomparsa. Scatta l'allarme, e a guidare le ricerche è ancora la squadra di Petra Wilander, mentre Magdalena Hansson, tornata a pieno regime nella redazione del Värmlandsbladet dopo il congedo di maternità, si tuffa nel caso con la consueta passione della cronista determinata ad andare a fondo in ogni inchiesta. Forse la soluzione si trova nella cerchia delle persone di cui Anna-Karin si occupava? O piuttosto nel suo stesso passato? Passo dopo passo, tra mille colpi di scena, le indagini fanno emergere la violenza che si annida, subdola, tra le pareti delle case e non si mostra. Anche una comunità piccola e apparentemente tranquilla come quella del villaggio di Hagfors ha i suoi misteri, custoditi da donne che sono state innamorate e ora hanno paura. Tanti ""piccoli segreti"""" cui troppo spesso nessuno è disposto a credere."" -
La donna che morì due volte
Un pomeriggio di luglio il piccolo Edvin, dieci anni, suona alla porta del commissario Bäckström, suo vicino di casa, nonché suo idolo. Durante un'escursione in solitaria, invece dei funghi che stava cercando, sull'isola disabitata dove è stato depositato dal suo capo scout ha trovato un teschio umano con un foro di pallottola ben visibile sulla tempia. Per l'investigatore più furbo e cialtrone dell'intero corpo di polizia svedese si tratta di un importante ritrovamento dai chiari risvolti polizieschi: non resta che mettere in moto la sua fidata squadra per far luce su quello che ha tutta l'aria di essere un caso di omicidio. I primi riscontri riservano però una sorpresa: la vittima in questione risulta morta in Thailandia dodici anni prima, nello tsunami del dicembre 2004, il funerale celebrato, le ceneri disperse. A questo punto, la domanda diventa di ordine quasi filosofico: si può morire due volte? Dopo un'indagine in cui ricostruire la storia raccontata dalle tracce si rivela particolarmente complicato, Evert Bäckström dimostrerà di avere ancora il solito fiuto. E per una volta, in modo del tutto inaspettato, anche un cuore. -
La rete ombra
In un'aula del Tribunale di Milano, Alessandro Correnti è pronto per discutere il processo più importante della sua carriera. Ha abbandonato i panni di Deus, uno degli hacker più famosi al mondo, e ha indossato di nuovo la toga per difendere la sua cliente Lara da un'incredibile accusa di omicidio. Al momento della sentenza, però, irrompe in aula Nemesys, il più noto e inafferrabile ladro d'identità cinese, che gli consegna una busta e uno strano rotore e poi scompare di nuovo nel nulla. Mentre Deus e il suo nuovo collaboratore, Massimo Foresta, cercano di comprendere un enigma che li porterà nella parte più buia e pericolosa della rete, uno stalker vendicativo e di grande esperienza li prende di mira. Fra droni che volano sui tetti di Milano e hacker cinesi in fuga, spie straniere e criminali senza scrupoli, poliziotti dal cuore buono e ricercatori di virus informatici, ex agenti del Mossad, visionarie studiose di diritto internazionale e affascinanti criminologhe, Correnti deve sfuggire a minacce mortali e proteggere a ogni costo informazioni che potrebbero cambiare il destino del mondo. Innescherà una guerra elettronica che colpirà senza pietà tutta la città e le sue infrastrutture critiche: la metropoli diventerà ben presto terreno di caccia per i più spietati hacker del pianeta. Questa volta Deus avrà bisogno di tutta la sua abilità di hacker per sopravvivere. Soprattutto, dovrà chiedere aiuto a personaggi che riteneva sepolti per sempre nel suo oscuro passato. -
La nuda verità
La nuda verità, un noir d’amore e vendetta, racconta i pazienti visti dal medico, la cura di un singolo visto dai protocolli collettivi, la malaumanità dentro e fuori le corsie ospedaliere, dove «il dolore non è la misura dell’intelligenza»rnrnDonatella Mugghiarti è medico, lavora in un grande ospedale pubblico di Roma, ha uno studio privato, abita in una casa tutta bianca sulla quale si arrampica un glicine. Vive sola, detesta i colleghi, non ama cucinare o mangiare, non beve, non dorme mai nuda perché non ha intimità con se stessa. E infatti, Donatella, che non ha mai amato una persona, non può amare l'idea di curare gli altri, e non riesce a stare vicino ai pazienti. A chi guarisce, ai parenti, agli amici di chi muore. Quando scoppia un'inchiesta giornalistica sulla Malaumanità negli ospedali della Capitale, Donatella non capisce quanto la cosa la riguardi perché, nonostante odi il corpo degli altri e il proprio, ha incontrato Stefano, che commercia in vini, si appassiona a tutti, ama cucinare e mangiare, ama i corpi. Stefano l'ha rapita emotivamente ed eroticamente per condurla in un luogo dove lei non è mai stata, e dove mai avrebbe pensato di trovarsi: la coppia. Tuttavia, questa storia non ha due protagonisti, ma tre, e il terzo - un'altra donna - non si vede. Così, passo dopo passo, talvolta a passo di danza, sedotta dal fascino di Stefano e allarmata dai suoi tradimenti, Donatella si trova invischiata in un gioco di specchi in cui realtà e finzione, privato e pubblico, amore e morte, paziente e medico, innocenza e colpa si scambiano continuamente i ruoli. -
L' inferno è una buona memoria. Visioni da «Le nebbie di Avalon» di Marion Zimmer Bradley
Passando per l’isola mitica di Avalon e ammettendo finalmente le donne alla tavola rotonda di re Artù, Michela Murgia racconta il suo apprendistato intellettuale dall’infanzia in Sardegna alla vita di oggi.rnrn«Salii sulla nave con in borsa quel librone da viaggio con avventure cavalleresche un tanto al chilo senza immaginare che si trattava di uno degli atti di militanza più forti che mi sarebbe capitato di vedere nella vita, ma l’ho compreso prima ancora di arrivare alla pagina 10, quando era già evidente che quella che fino a quel momento avevo considerato come “la storia di Artù” o al massimo quella “dei cavalieri della tavola rotonda” era in realtà la storia di Morgana, di Igraine, di Morgause, di Viviana e di Ginevra» - Michela MurgiarnrnrnQuanto somiglia Cabras, Sardegna, paese natale di Michela Murgia, ad Avalon, Britannia, luogo mitico legato a Re Artù? Come Morgana, Igraine e Viviana, le ""Signore del Lago"""", hanno il potere di sollevare le nebbie con le loro parole, influenzare e curare le vite dei cavalieri della Tavola Rotonda, così Michela Murgia, nata in mezzo alle acque di Cabras, ha il potere di sollevare le nebbie intorno alle storie e alle idee che stanno alla base dei suoi romanzi e dei suoi saggi: la versione delle donne, la versione degli uomini, la versione di Dio. In un viaggio che comincia in mezzo al mare e in mezzo al mare ritorna, Michela Murgia, una delle maggiori scrittrici italiane, racconta come e perché è diventata femminista, come e perché ha cominciato a temere le gerarchie religiose, come e perché non ha mai smesso di giocare di ruolo nel mondo magico di Lot, come e perché certi libri che ci hanno fatto crescere, in effetti, li abbiamo mangiati più che letti, e soprattutto come e perché creare ogni giorno il mondo che ci circonda è un gesto politico."" -
Pura invenzione. 12 variazioni su «Frankenstein» di Mary Shelley
Finalista premio Intersezioni. Italia-Russia 2019Frankenstein di Mary Shelley diventa con Lisa Ginzburg un manuale di comportamento tra genitori e figli. Perché i genitori devono essere liberi di avere delle aspettative e i figli devono essere liberi di deluderle.rnrn«Non c’è verso: la libertà di creare, per chi scrive, arriva dopo una ri-generazione – è il risultato di un ripartorirsi, dell’audacia di muovere passi nuovi a partire da sé, dalla propria persona. Rinominarsi ma senza sfuggire alle radici» - Lisa GinzburgrnrnrnMary Shelley, la figlia di una filosofa femminista e di un filosofo politico, comincia a scrivere, nel 1816, nell'anno senza estate e per gioco, il romanzo del nuovo Prometeo, la storia di Frankenstein, il mostro reso colpevole dall'evidenza di non essere stato amato, la creatura tratta per amore dalle viscere dei cimiteri e alla quale il fulmine di Victor Frankenstein, lo scienziato, dà la vita. «Frankenstein» è il primo romanzo in cui la scienza si fa mitologia e, come la mitologia, crea i suoi esseri mortali e i suoi esseri immortali. Lisa Ginzburg, figlia di una storica del femminismo e di uno storico, a duecento anni dalla prima pubblicazione del romanzo di Shelley ci racconta, forte e conscia di questa eco bio-bibliogra?ca, il suo «Frankenstein» lettera per lettera, dalla ""F"""" della Felicità di rileggerlo e ritrovarlo, alla """"N"""" di Nascere, che è, sempre, il verbo dove tutto comincia."" -
Una serie ininterrotta di gesti riusciti. Esercizi su «Il grande Gatsby» di F. Scott Fitzgerald
Da una lettura a una vita: gli scrittori italiani raccontano del mondo e di sé partendo da un libro rnrn«Nella grande tradizione di Un marziano a Roma di Flaiano, Alessandro Giammai racconta le impressioni di un giovane romano appena atterrato e altrettanto spaesato a Princeton. Il suo sguardo antropologico sulla provincia universitaria – acuto, allenato, innamorato – è meravigliosamente contraddittorio, tanto sardonico quanto sincero» - Jhumpa Lahirirnrn«I ragazzini a cui faccio lezione, e ancora di più i figli ancora più giovani dei miei colleghi, credono sul serio che il disincanto, l’ironia, la consapevole amareggiata indifferenza degli innocenti saputi siano i caratteri distintivi della loro generazione. Da romano, mi viene da ridere. Aspirano ad affilate mordacità, a sguardi obliqui e obiettivi, indossano maglie che dicono I AM FLUENT IN SARCASM. Poi li porti alla Frick Gallery a vedere Tiziano e rimangono a bocca aperta» - Alessandro GiammeirnrnrnUn giovane arriva a Princeton, l'università di grandi scienziati e grandi scrittori, premi Nobel e ragazzi venuti da ogni parte del mondo per partecipare della stessa inebriante, impressionante, ipertrofica eccellenza americana. Si è laureato alla Sapienza di Roma, si è addottorato alla Normale di Pisa, ha pubblicato poesie, articoli e un saggio sul nonsense vittoriano, ma è cresciuto, come molti italiani nati in periferia alla fine degli anni Ottanta, guardando i «Pokémon», giocando di ruolo sulla rete, fumando di nascosto con la scusa di portare fuori il cane (anche se la faccenda del fumo e del cane non riguarda solo i nati alla fine degli anni Ottanta). Dall'orizzonte conchiuso dal nastro del Grande Raccordo Anulare di Roma nelle campagne di Mostacciano, all'America piena di possibilità del grande Gatsby nelle campagne del New Jersey, la formidabile ascesa di un giovane uomo per cui le cose dette, lette, viste e assaggiate stanno tutte insieme nella memoria, nel presente, nel futuro, nell'incanto e nella carne. -
Piero della Francesca. La seduzione della prospettiva. Catalogo della mostra (Sansepolcro, 24 marzo 2018-6 gennaio 2019). Ediz. a colori
Nel ""De prospectiva pingendi"""" si possono riconoscere le due anime di Piero della Francesca, straordinario pittore e fine matematico. Nel catalogo i contenuti del celebre trattato - dalla descrizione puntuale dei metodi e dei principi del disegno prospettico alla rappresentazione dei corpi geometrici - sono illustrati attraverso ricostruzioni grafiche e modelli tridimensionali, con l'obiettivo di rendere tangibile la dimensione geometrica della bellezza che contraddistingue tutta l'opera pittorica di Petrus Pictor Burgensis. Con numerose immagini tratte dalle pagine dal celebre trattato, le 8 sezioni del catalogo si articolano in 40 schede con rielaborazioni grafiche, modelli tridimensionali e riproduzioni di strumenti quattrocenteschi.""