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Raffaello e l'eco del mito
La presenza in Accademia Carrara del ""San Sebastiano"""" di Raffaello è all'origine della mostra """"Raffaello e l'eco del mito"""". Intorno al capolavoro, l'opera più celebre dell'intera pinacoteca, prende forma un'esposizione che indaga sulla formazione dell'artista, dichiarato magister già a 17 anni, e sulla sua capacità precoce di innovazione. Il catalogo della mostra omonima, introdotto dal contributo di Maria Cristina Rodeschini, raccoglie saggi con un ampio corredo fotografico a colori di Paolo Plebani, Giovanni Valagussa, Cristina Quattrini, Vincenzo Farinella, Maria Rita Silvestrelli, Fernando Mazzocca, Giacinto Di Pietrantonio. La seconda parte del volume accoglie le schede scientifiche delle opere esposte in mostra – suddivise in sezioni tematiche che rispecchiano il percorso espositivo – redatte da Vincenzo Farinella, Paola Frau, Sara Fumagalli, Valentina Gervasoni, Elena Lissoni, Stefano Raimondi, Maria Rita Silvestrelli, Cristina Quattrini. Ciascuna sezione è introdotta da un testo a cura di Emanuela Daffra. Chiude il catalogo un'ampia bibliografia."" -
Didone. «La tragedia dell'abbandono». Variazioni sul mito
Didone, esule regina fenicia, fonda Cartagine, accoglie Enea, profugornda Troia, se ne innamora follemente e, abbandonata, si toglie la vitarnper aver tradito la fedeltà alla memoria del marito Sicheo. Questa è larnstoria che racconta Virgilio nel iv libro dell’Eneide: una commoventerntragedia incastonata nell’epos, forse il testo più celebre e fortunato dellarnletteratura di Roma. Esisteva però un’altra Didone, l’eroina del mitorn– precedente all’Eneide – che si gettava tra le fiamme proprio per nonrnvenir meno al primo vincolo nuziale. Di qui il paradosso della sua fama:rnda eroina della fedeltà coniugale, Didone diviene, grazie a Virgilio, protagonista di una tragedia di amore e di abbandono. Ma, nelle riscritturerndel mito, il dialogo allusivo tra le “due Didoni” riaffiora, a partire darnOvidio, ogni qual volta un autore vorrà scontrarsi con Virgilio (e conrnla tradizione culturale “ufficiale” che si identifica con la sua poesia). Exemplum morale in Boccaccio, tormentata eroina intertestuale nellernrinnovate forme tragiche del Rinascimento, amante moderna che inaugura la rivoluzione del melodramma settecentesco, straziante simbolorno allegoria nello sperimentalismo della poesia del Novecento: infiniterne sempre nuove le sfumature nelle quali Didone si rivela nei testi dirnquesto volume. Poiché inesauribile è la ricchezza della poesia da cuirnproviene, e universale la sua tragedia d’amore. -
Re Lear. Testo inglese a fronte
Composta tra il 1603 e il 1606, ""Re Lear"""" è stata definita, tra le grandi tragedie shakespeariane, la più «immensa», a significare con questo termine la straordinaria vastità in cui si espande, a tutti i livelli: molteplici sono le fonti, storiche, narrative, poetiche e mitologiche; molteplici gli intrecci, che si rispecchiano l'uno nell'altro in un sistema complesso e anche dispersivo; molteplici le linee tematiche, che dai nuclei generativi dell'ingratitudine filiale e della perdita del potere si affacciano vertiginosamente sull'abisso del nulla, della follia e della morte, che è la morte non solo di un vecchio re e della sua perduta identità, ma di un'epoca e di un'umanità. Molteplici sono infine le voci. A differenza delle altre grandi tragedie - """"Amleto"""", """"Otello"""" e """"Macbeth"""" -, concentrate sull'itinerario dell'eroe principale e sul suo monologare introspettivo e segreto, il percorso tragico di Lear si rifrange in una compartecipazione di voci, che mettono in scena gli inganni della parola e la morte del linguaggio: le voci stridenti di figlie ingrate e infelici, i silenzi di Cordelia, i frammenti beffardi del Matto, i camuffamenti di Edgar, lo sperduto vaneggiare di Lear nella tempesta. Una grande, sconvolgente e dissonante sinfonia: questa è la chiave dell'accorata lettura di Alessandro Serpieri, nonché della sua traduzione, qui più che mai attenta a ritrovare le frizioni e gli smarrimenti del linguaggio."" -
Il perdono della luna. Poesie 1906-1919. Testo ungherese a fronte
Da più di mezzo secolo mancava, in Italia,rnun’antologia delle opere poetiche di Endre Ady.rnrn“Com’è fredda questa capanna di terra.rnCom’è eroico l’essere umano,rnse con ideali e sogni bruciatirnoggi, ancora, non vuole morire”rnrnQuesta raccolta, che spazia dai versi apparsirnnei primi volumi fino ad alcune poesie pubblicate postume, vuole riparare una lacuna. Penalizzatarndalla particolarità della lingua ungherese e dall’eccentricità metrica dei suoi versi, la poesiarndi Ady merita invece di essere considerata da vicino. In primo luogo perché, dando voce profetica alle tensioni e ai conflitti della storia, fa vibrare anche quelli del nostro tempo; e poi perché scavarnnelle lacerazioni, nelle dissonanze, nel dolorernche pare imprigionare la vita individuale, con una nostalgia straziata di esistenza piena.rnL’attenzione alle pulsazioni brevi, agli esigui splendori del vivente così come ai sussulti della storia lo farnvoce anche di questo nostro tempo ansioso e perrni nostri cuori inquieti. -
Jean-Luc Godard
Da «Fino all'ultimo respiro» a «Passion», da «Il disprezzo» alle «Histoire(s) du cinéma», da «Il bandito delle 11» a «Je vous salue Marie», per arrivare a «Adieu au langage»: il cinema di Godard attraversa oltre mezzo secolo di storia (dalla fine degli anni cinquanta a oggi). Questo affascinante itinerario creativo, plasmato da un confronto costante con la letteratura, le arti visive, la musica, la filosofia e la stessa storia del cinema, è sempre stato animato dalla necessità, anche etica, di interrogarsi sulle contraddizioni, le crisi e le utopie del nostro tempo. Godard ha saputo reinventare e insieme criticare, con una provocatoria genialità e una potente volontà innovativa, la funzione e la forma delle immagini. -
Porto Marghera 1902-1926. Alle origini del «problema di Venezia»
Porto Marghera, come si evince dal saggio di Cesco Chinello oggi rieditato, è l'esito di un lungo processo storico che si avvia sin dalla caduta della Repubblica: con Napoleone prima, e con l'Austria dopo, prende corpo il rovesciamento della funzione di Venezia verso l'Oriente e dei suoi interessi sul mare in quella verso l'Europa. Saranno poi, dopo l'annessione di Venezia all'Italia, i nuovi strati di borghesia veneziana a mettere in crisi la tradizionale politica neo-insulare e a perseguire, attraverso alterne vicende, quel disegno. E a Venezia guarda Giuseppe Toeplitz, uno dei capi della Banca commerciale che si occupa dei finanziamenti all'industria chimica (Montecatini), grande amico di Giuseppe Volpi che ben prima di Marghera dà vita alla sade. A Venezia c'è Piero Foscari con il suo sindacato montenegrino magna pars delle iniziative economiche e industriali di cui Foscari è riconosciuto come un ""padre"""". La laguna diventa così un porto industriale che la guerra - i sovraprofitti di guerra - e il fascismo letteralmente regalano a Giuseppe Volpi e, tramite suo, alla grande industria di base. È da questi processi strutturali che si origina quel «problema di Venezia» che esploderà, nel secondo dopoguerra, in nuove acutissime contraddizioni. Cesco Chinello ne aveva tracciato, nell'edizione oggi proposta e arricchita da nuove immagini, una serrata ricostruzione storico-politica su varie fonti, ma soprattutto su quelle dell'Archivio di Piero Foscari. Prefazione di Antonio Foscari."" -
Perché insegnare l'italiano ai ragazzi italiani. E come
Nel 2017 il solito appello degli intellettualirne giornalisti denuncia che i giovani non sannornpiù l’italiano e propone dettati, analisi logicarne grammaticale. Il volume offre tre risposternpiù utili: distingue tra saper usare l’italianorn(comprendere, parlare, scrivere, riassumerernecc.), che va consolidato perché gli studentirnne hanno una competenza limitata, e saperernsull’italiano, che serve pochissimo per la qualitàrndella lingua, ma è fondamentale, essenzialerne irrinunciabile per imparare a ragionare,rna creare categorie e a classificare quellornche i ragazzi sanno meglio: la loro lingua.rnMa loro oggi non vogliono farlo:rn«L’italiano lo so già!». Ecco perché il nucleorndel volume è la riflessione su come motivarerndei (pre)adolescenti e come realizzarernin maniera coinvolgente delle attivitàrndi riflessione sulla lingua (ma anche sui gestirne gli altri linguaggi). -
L' Italia in Istria. Tutela, conservazione e restauro dei beni culturali tra le due guerre mondiali
1918. Con l’annessione dell’Istria al Regno d’Italiarnla tutela dei suoi beni culturali passa nelle manirndell’Ufficio belle arti che si installa a Trieste.rnCon la successiva creazione nel 1923 della RegiarnSoprintendenza alle opere d’antichità e d’arte si aprernnella penisola istriana e a Fiume, nel frattempo unitarnall’Italia, una stagione di grande fervore per quantornriguarda il censimento, la tutela e il restauro delle operernd’arte, gli scavi archeologici e la creazione di museirne lapidari. Tutto cambia il 10 giugno 1940. L’Italia entrarnin guerra e i monumenti e le opere d’arte sono protettirne celati in vista di possibili attacchi aerei… -
Veneto 2000: il cinema. Identità e globalizzazione a Nordest
La nascita delle film commission e di rilevanti realtà produttive e distributive, l’emergere di nuovi registi, nuovi attori e centri di formazione, l’apertura dei multiplex: il sistema-cinema in Veneto ha conosciuto negli ultimi anni importanti cambiamenti, che riflettono in parte quelli nazionali. Nel frattempo, la regione è andata incontro alla crisi economica e a una crescente tensione fra rivendicazioni localistiche e spinte della mondializzazione. Il cinema ha saputo farsi interprete di queste dinamiche? E in che modorni cambiamenti hanno contribuito alla formazione di una diversa identità territoriale e culturalerndel cinema veneto? -
François Truffaut. La letteratura al cinema
«Spero che libri e pellicole si mescolino e rimescolino, spero che facciano l’amore» François TruffautrnrnLettore attento, critico cinematografico, sceneggiatore, romanziere, Truffaut ha saputo trasferire all’interno dei suoi film il valore di una geografia letteraria fatta di adattamenti, forme di scrittura, scambi epistolari, diari, amori e influenze letterarie, uomini-libro, romanzi. I film di Truffaut rappresentano essi stessi una forma di riflessione sul concetto di narratività.rnrnrnScritti di: Adone Brandalise, Denis Brotto, Roberto Calabretto, Fiona Dalziel, Paola Malanga, Attilio Motta, Rosamaria Salvatore, Alberto Scandola, Aldo Tassone, Giorgio Tinazzi. -
Food and the City. Il cibo e la città. Ediz. bilingue
Il cibo ha sempre avuto una grande influenza sulla storia della cittàrnpermeando le attività economiche e le relazioni sociali, l’articolarsirndelle funzioni, la conformazione degli spazi costruiti e aperti,rnla distinzione e la convivenza tra gruppi, etnie, religioni, lo scorrererndella vita quotidiana e la ritualità degli eventi collettivi, il rapportorncon il sacro e il simbolico, l’intimità del desco e la condivisione di episodirnstraordinari, in tempo di pace e di guerra.rnIl volume, attraverso le sintesi di centinaia di contributi presentatirnal vii Congresso dell’aisu - Associazione Italiana di Storia Urbana,rnFood and the City, organizzato in occasione dell’Expo di Milanorn2015, analizza i molteplici legami tra il cibo e la compagine urbanarndall’antichità all’età contemporanea. I processi inerenti la produzione,rnla preparazione, lo scambio, la distribuzione e il consumo del cibo;rnle architetture degli spazi a essi dedicati, gli allestimenti e lernrappresentazioni dei conviti e delle cerimonie; la continua dialetticarntra produttori e consumatori, tra norme e pratiche, tra regolamentazionerne libera iniziativa; i mutamenti dei costumi e delle mode mettono in lucerngli innumerevoli ruoli assunti dal cibo nelle trasformazioni delle cittàrne dei loro territori. I legami del cibo con la vita dei luoghi hannornprodotto valori culturali che oggi vengono riconosciuti come unarncomponente essenziale di memorie e narrazioni collettive, comernfondamento di identità locali, regionali e nazionali. -
Il riformismo a Venezia e in Italia. Gianni Pellicani 1932-2006. Atti del Convegno (Venezia, 26 aprile 2016)
Il volume propone una riflessione articolata sul politico Gianni Pellicani contestualizzandone la figura all'interno del quadro locale e nazionale per contribuire alla ricostruzione in modo ragionato di alcuni temi e momenti significativi della storia più recente del novecento veneziano e italiano. La figura di Pellicani e il suo agire sono inseriti all'interno di un filone preciso che è quello del riformismo della sinistra italiana, ossia quella parte di pensiero politico al quale egli ha aderito fin dalla sua iscrizione nel PCI. A dieci anni dalla sua scomparsa, la fondazione a lui intitolata ha realizzato un percorso di ricerca e approfondimento e lo ha ricordato in un convegno svoltosi ad aprile del 2016. Il libro raccoglie gli atti del convegno e quattro saggi inediti. Saggi e contributi di: Massimo Cacciari, Marino Cortese, Paolo Costa, Cesare De Michelis, Ciriaco De Mita, Michelangela Di Giacomo, Rino Formica, Marco Gervasoni, Maria Luciana Granzotto, Sandro Guerrieri, Livio Karrer, Giorgio Napolitano, Giovanni Orsina, Nicola Pellicani, Annamaria Pozzan, Gianfranco Rocelli, Giuseppe Saccà, Omar Salani Favaro. Prefazione di Cesare De Michelis e Massimo Cacciari. -
Romanzo privato
Paola Mazzaglia restituisce un incisivo ritratto di vita, il romanzo privato e unico di ciascuno di noi, che ricongiunge il presente al passato e alle sue ferite dimenticate, ma mai rimarginate. Un’intensa riflessione sulla difficoltà di essere madre e su quella di essere figlio.rnrnNegli anni Ottanta, Maria e Mariano, madre e figlio, abitano in un paesino della Sicilia. Maria vive e lavora nella farmacia del paese, di sua proprietà. Esperta conoscitrice della medicina officinale, è un’autorità indiscussa per tutti i compaesani, la cui salute dipende dai rimedi che lei, come un vero e proprio medico, prescrive. Maria può così occuparsi della vita degli altri senza guardare troppo alla propria, e ai peccati che la costellano. Le vite di cui si occupa ogni giorno sono quelle di Salvatore, Concetta, Rosina, Lucia, Gaetano e altri conterranei. Di volta in volta la farmacista le analizza, le sminuzza, le taglia, come fa con le erbe officinali. Ognuno è saldamente legato all’altro, e tutti lo sono a Maria, stretti in una comunità viva, che li aiuta a farsi coraggio. La vita che guarda con più attenzione ed esagerata sollecitudine è quella del figlio. Un ragazzo che frequenta l’università e che, travolto dal primo grande amore, non potrà fare a meno di volersi riconoscere come uomo, non solo come figlio. Rosina e Mariano avvieranno la loro relazione con pudore, senza clamori, per poi scoprire quanto quel rapporto è importante e irrinunciabile, un amore che colmerà il vuoto di un padre mai conosciuto, mettendo in discussione il ruolo di una madre troppo invadente. All’improvviso, durante le lunghe serate in veranda, un apparente furto cambia radicalmente la prospettiva di Maria, che sceglierà un doloroso faccia a faccia con le sue menzogne e il suo passato, per ritrovare se stessa come donna e come madre. -
Raffaello Galiotto. Marmo 4.0. Sperimentazioni nel design litico-Experiments in lithic design. Ediz. a colori
Il volume illustra con un potente apparato iconografico a colori una serie di opere in marmo realizzate con le più evolute macchine a controllo numerico dal designer Raffaello Galiotto, che sperimenta, portandole all'estremo, nuove e straordinarie possibilità per la lavorazione della pietra. Un approccio inedito, che sconvolge i tradizionali procedimenti manuali, ma in grado di lasciare l'uomo al centro del processo creativo e operativo e di attualizzare un materiale naturale e antichissimo con lavorazioni precise e in serie, non senza una sensibile riduzione dello scarto. L'analisi critica di queste sperimentazioni è affidata in apertura del volume a tre testi, in italiano e inglese: Marmo e tecnologia. Design, strumenti, opportunità di Raffaello Galiotto, Pietra, la rivoluzione robotica di Vincenzo Pavan, Codice, forma, pietra. Programmare il design litico di Veronica Dal Buono. -
Giulia, la prima donna. Sulle protoelettrici italiane ed europee
L’opera analizza la figura di Giulia Bernarn(Senigallia,1871-1957), coraggiosa maestra,rnleader del gruppo di giovani marchigianernche, in forza della sentenza della Corte d’appellorndi Ancona del 25 luglio 1906 (nota come sentenzarnMortara), divennero le prime elettrici d’Italiarne d’Europa. Un evento tanto clamoroso e unicornquanto dimenticato per oltre novant’anni,rnche ha costretto a frettolosi aggiornamentirnsui libri di storia e non solo. Dalla nascitarnai primi incarichi di docenza, il libro esplorarnanche il carattere vivace e determinato dirnGiulia che lottò a lungo contro una burocraziarnmaschilista e tradizionalista per vedersirnriconosciuti i suoi diritti di donna e lavoratrice. -
Flat Tax. Aliquota unica e minimo vitale per un fisco semplice ed equo
Per il nostro fisco, così come per il nostro sistema di assistenza, è arrivato il momento di una riforma radicale. rnrnNon è questione di poco conto, perché si tratta di una vera e propria ridefinizione del rapporto tra Stato e cittadini, allo scopo di renderlo più trasparente ed equo. Oggi risulta invece compromesso dal peso eccessivo di una fitta selva di norme e da innumerevoli trattamenti di favore che finiscono per agevolare l’evasione, senza peraltro raggiungere l’obiettivo di aiutare chi davvero è rimasto indietro, come dimostrano i dati sempre più preoccupanti sulla diffusione della povertà. Nicola Rossi mostra come una riforma incentrata su una flat tax – un’imposta personale ad aliquota unica o «piatta» – permetterebbe di superare molti dei limiti del sistema in vigore, mantenendo un equilibrio fra una necessaria riduzione della pressione fiscale e l’urgente definizione di un efficace strumento di contrasto alla povertà. La proposta si articola in alcune semplici mosse: una sola aliquota – pari al 25% – per tutte le principali imposte; la definitiva abolizione di Irap, Imu e Tasi; l’introduzione del «minimo vitale» come sostituto delle mille attuali prestazioni assistenziali; la revisione delle modalità di finanziamento di alcuni servizi pubblici, in particolare sanità e università. Presupposto irrinunciabile: il paese non può permettersi una significativa riduzione delle imposte se non attraverso un rinnovato impegno a contenere la spesa pubblica. -
Il nuovo mondo di Francesco. Come il Vaticano sta cambiando la politica globale
Un atlante di idee per comprenderernla politica internazionale di Papa Francesco.rnrn«Francesco vuole mettere Cristornal centro del mondo. Questo di per sérnè rivoluzionario»rn«L’attuale pontefice è davvero un leaderrnpolitico mondiale e la sua differenzarnrispetto agli altri personaggi in campornlo rende uno dei pochi leader credibilirndi cui l’umanità disponga»rnrnrn«Marxista» o «populista», «profetico» o «rivoluzionario»: sono tante le possibili definizioni e letture dell’operato di papa Bergoglio. Qualunque giudizio si esprima, è innegabile che la sua figura sia ormai quella di un leader in grado di esercitare un’enorme influenza sulla politica internazionale. I suoi decisi – e spesso poco convenzionali – interventi nell’intricato schema della geopolitica globale hanno cambiato il tono del dibattito, generando entusiasmo e stupore, oltre a numerose critiche. E non potrebbe essere altrimenti. La diplomazia di Francesco è ben poco diplomatica perché è anche la risposta a un’alternativa fondamentale: accettare una sorta di «globalizzazione dell’indifferenza», con la fine imminente di un mondo che erige frontiere, governato da un potere che prosciuga le relazioni tra gli uomini e fa della guerra l’unico arbitro della politica mondiale, oppure combattere i presagi di una nuova apocalisse costruendo ponti e forme alternative di azione, ispirate da criteri di accoglienza, inclusione, misericordia. Antonio Spadaro, direttore della «Civiltà Cattolica», accanto ad autorevoli commentatori delle vicende politiche vaticane e non, ricostruisce le strategie attraverso cui Francesco e la sua «Chiesa in uscita» stanno mutando radicalmente il confronto sugli equilibri mondiali. In un viaggio attraverso il Mediterraneo e l’Europa, gli Stati Uniti, il vicino Oriente e l’Africa, si raccontano le sfide di un cambiamento e di una discontinuità reale, e si delinea la rivoluzione di un Papa che contrappone una civiltà dell’incontro all’inciviltà dello scontro, inaugurando una nuova stagione di politica e diplomazia. -
Essere e destino
Il destino ha davvero un’influenza sulle nostre vite, sull’essere, o è soltanto la reminiscenza di miti che appartengono agli albori della civiltà? rnrnE l’incontro con il limite, con la malattia, fisica o mentale, è parte di questo percorso già scritto o può essere scongiurato?rnDopo aver trascorso la vita occupandosi della mente e dei suoi disturbi con gli strumenti della medicina, Vittorino Andreoli ha sentito il bisogno di andare oltre, di formulare un metodo diverso che si prenda cura dell’uomo «tutto intero» e, a compimento della sua avventura umana e professionale, ci consegna una visione della vita il cui fondamento è la costante promozione del bene per sé e per l’altro.rnIl suo messaggio è rivoluzionario: qualsiasi esistenza, indipendentemente dall’età e dalla condizione in cui ci si trova, può essere migliorata, in un percorso incentrato su una nuova disciplina da lui stesso fondata, il bendessere.rnApprofondendone le radici e le applicazioni, l’autore mostra come, seppur con variazioni linguistiche e diverse sfumature di significato, questa ricerca del benessere sia presente fin dalle origini nella storia e nella cultura dell’uomo, e ci accompagna in un affascinante viaggio attraverso i segreti dell’esistenza umana declinato secondo le tre dimensioni fondamentali del corpo, della mente e del nostro rapporto con il mondo circostante, che comprende la natura e le relazioni con gli altri.rnOggi che – sostiene Andreoli – risulta sempre più difficile distinguere tra la follia dell’uomo e quella della società, dominata dalle apparenze e dal denaro, spendere la vita «il meglio possibile» è un’aspirazione realizzabile per tutti. Un progetto, in questo senso, «veramente umano». -
Franco Angeli. Gli anni '60. Catalogo della mostra (Londra, 4 ottobre-18 novembre 2017). Ediz. a colori
Franco Angeli (Roma, 1935-1988) è stato uno dei grandi protagonisti della stagione artistica dell'Italia del secondo dopoguerra. Spesso etichettato in modo superficiale come ""pop"""" si svela invece, attraverso nuovi documenti e studi, un artista dal percorso sorprendente e inedito. Dagli esordi negli anni cinquanta, in quel laboratorio romano ancora poco noto dove si sono incrociate le nuove generazioni e i maestri dell'arte italiana, vengono qui ricostruite le corrispondenze stilistiche, artistiche e di relazioni di Angeli con i suoi amici e sodali fino agli anni sessanta quando, con il raggiungimento di un'immagine esistenziale e allo stesso tempo carica di impegno polemico e provocatorio, la sua opera si sviluppa in un percorso versatile, in originale dialogo con il contesto internazionale. Presentazione di Maria Angeli."" -
Franco Angeli. Gli anni '60. Catalogo della mostra (Londra, 4 ottobre-18 novembre 2017). Ediz. inglese
Franco Angeli (Roma, 1935-1988) è stato uno dei grandi protagonisti della stagione artistica dell'Italia del secondo dopoguerra. Spesso etichettato in modo superficiale come ""pop"""" si svela invece, attraverso nuovi documenti e studi, un artista dal percorso sorprendente e inedito. Dagli esordi negli anni cinquanta, in quel laboratorio romano ancora poco noto dove si sono incrociate le nuove generazioni e i maestri dell'arte italiana, vengono qui ricostruite le corrispondenze stilistiche, artistiche e di relazioni di Angeli con i suoi amici e sodali fino agli anni sessanta quando, con il raggiungimento di un'immagine esistenziale e allo stesso tempo carica di impegno polemico e provocatorio, la sua opera si sviluppa in un percorso versatile, in originale dialogo con il contesto internazionale. Presentazione di Maria Angeli.""