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Il piccolo Mediterraneo scopre la Schita dell'Oltrepò Pavese
Una storia che parla di un prodotto tipico del territorio dell'Oltrepò Pavese. Con la partecipazione straordinaria del Tia. Età di lettura: da 8 anni. -
Il marmo e Vincenzo. Vita, morte e (anti)miracoli di Vincenzo Santini scultore
Raccontare Santini e, attraverso la sua vita, gli eventi che dalla riapertura delle cave sul Monte Altissimo a cavallo degli anni Venti hanno portato dapprima all'istituzione della Scuola d'Arte e, dopo uno stentato abbrivio, alla creazione di quel nugolo di laboratori ed atelier di scultura che ancora oggi sono il tratto caratterizzante di Pietrasanta nel mondo, consente di aprire la porta alla riflessione su un immaginario che ha significati ben più interessanti delle semplici e ristrette vicende storiche locali. Il successo turistico e la mitologia contemporanea della città versiliese, avviati inizialmente sui pilastri robusti della propria storia industriale ed artistica, sembrano aver perso ormai quegli elementi che ne avevano dato significato. L'arte organizzata per il mercato senza più legami con il territorio, esibita compiaciutamente in mostre-evento, porta ad isolare la rappresentazione identitaria dei luoghi alla sola ingannevole figurazione della tradizione, intesa come sterile ostentazione dell'antico e non come studio, ibridazione e ammodernamento continuo della specificità locale. -
«Per aspera ad astra». Studi per il cinquantesimo anniversario di sacerdozio di monsignor Iwan Dacko
Il volume raccoglie sette studi incentrati sull'Europa orientale, il Mediterraneo, le scienze storico documentarie e il diritto, omaggio dell'Accademia Maria Luisa di Borbone a monsignor Iwan Dacko in occasione del suo cinquantesimo anniversario di ordinazione presbiteriale. -
Ranieri Paulucci di Calboli. Il divenire storico nella prospettiva internazionale di un italiano
Il presente saggio illustra la figura di Raniero Paulucci di Calboli alla luce del contesto internazionale politico, economico e sociale nel quale egli visse. Non se ne ricava solo una semplice biografia, giacché assume un ruolo centrale l’analisi della prima globalizzazione di fine Ottocento e dei suoi esiti: la prospettiva storica è la cartina di tornasole dell’originale attività diplomatica e di scrittore del Paulucci. Brillante osservatore della società, egli produsse opere pioneristiche sul traffico di minori e sul tema dei migranti, influenzando l’opinione pubblica e i legislatori italiani. Contestualmente, poi, sulla scena internazionale, prima e dopo la creazione della Società delle Nazioni, partecipò alla costruzione di un sistema sovrastatale composto da una diplomazia sempre più attenta alle voci della società civile europea e particolarmente incline a tracciare un percorso verso soluzioni istituzionali e un inquadramento giuridico-normativo alla ricerca di risposte nel campo dell’attività umanitaria e della tutela dei più deboli. -
Il trenino Andrea va in montagna. Ediz. CAA
Età di lettura: da 4 anni. -
Tornatore e il suo lagotto. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 3 anni. -
Nonno Mimì dai, racconta!. Chiese il nipotino al nonno e il nonno incominciò...
Età di lettura: da 4 anni. -
Sesto il senso
Età di lettura: da 4 anni. -
Orlando e il pinguino. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 3 anni. -
Leo nel giardino delle stelle
Età di lettura: da 6 anni. -
Casa di morti
«""Casa di morti"""" è un romanzo mito-biografico, perché si tratta di una biografia, più che romanzata, mitizzata, dell'autrice, la quale riassume in sé un'antichissima schiatta, austera, dignitosa, profondamente fiera dei propri valori, tra i quali spicca primario quello della cultura. La lotta secolare per emanciparsi passa nel racconto proprio attraverso il sacrificio, il lavoro, la scuola, lo studio, la lettura e la scrittura, valori ai quali la famiglia dell'autrice ed essa stessa hanno sempre creduto e che hanno a lungo perseguito, fino a giungere al momento attuale, forse il migliore dell'intera loro storia, nonostante la decadenza del mondo, che assiste al proprio sfacelo senza pressoché alcuna reazione. La denuncia del crollo della società e della Storia del Villaggio è il vero cuore del romanzo, che ripercorre le vicende di una famiglia come esemplare della storia di tante altre famiglie, con l'intento di salvare dall'oblio la vita degli ultimi, coloro che non hanno storia e non hanno parola, che si dibattono nei brevi giorni della loro esistenza e poi si addormentano nel sonno perenne della dimenticanza, quasi non fossero mai venuti al mondo. Il romanzo si compone di due parti: in una lingua ricchissima, barocca e sovraccarica, dilagante come un magma incandescente, nella prima parte si rievocano gli ultimi due secoli della storia della Sardegna, tra Ottocento e Novecento, nella persona e nelle vicende degli antenati più prossimi. Nella seconda, come in una ideale galleria di ritratti, sfilano i personaggi che hanno compiuto la meravigliosa e generosa opera di donazione di sé, per permettere alla stirpe di perpetuarsi, affidando all'Estrema Discendente, anche grazie alla memoria orale degli antichi cantori della sua famiglia, il compito di narrarne le vicende attraverso la scrittura. La conclusione è inconclusa, come la vita stessa, che prosegue oltre l'umana esistenza, senza fine. """"Casa di morti"""" è il libro di tutte le stirpi, le generazioni dei Farjas mescolate ad altre di più o meno nobile ascendenza che si succedono per circa due secoli nella storia del Villaggio. Il tempo storico della narrazione inizia con la guerra di Crimea, da cui tornò l'Antenato, fondatore della stirpe, e termina con la diaspora in Toscana, alla fine degli anni Sessanta del Novecento, della famiglia dell'estrema Discendente', ossia la narratrice. La narrazione è popolata di corpi e soprattutto di anime, quelle che abitano la casa-palazzo nella parte alta del Villaggio, luogo di acque che diventano, quando si scatena la tempesta, portatrici di morte... Ci sono i generatori di stirpe ma anche quanti non hanno avuto né potuto avere figli, il Padre e la Madre, il pastore e l'ancella, il rancore come moneta di scambio, la fatica, il dolore, i silenzi e la solitudine, mitissime e terribili Parche, vestali caste e spose feroci...» (Natalino Piraso)"" -
Buon appetito. Uno, due, tre... pappa! In CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa). Ediz. illustrata
Età di lettura: da 3 anni. -
Piccole storie sotto l'albero. La lettera di Babbo Natale
Età di lettura: da 4 anni. -
Siamo uomini o calciatori. L'altra faccia del pallone in 12 storie di vita
Il volto umano di dodici campioni, la parte meno sovraesposta dei supereroi nel gioco più seguito al mondo. Spaccati di vita in cui il confine tra l'essere padroni del proprio destino e il venir travolti dalla notorietà è labile. Sportivi contemporanei e di epoche passate, protagonisti di un gioco e ingranaggi di un'industria imponente, ma soprattutto persone in carne, ossa, mente e spirito. Divi e antidivi, schivi e sfacciati, uniti in questo libro da una sottile linea letteraria incentrata su virtù e debolezze di uomini, poi calciatori. -
Dalla terra
Raccolta di poesie. -
Ogni giorno un nuovo inizio
«Mi è stata diagnosticata la sclerosi multipla nel 2007, diversi anni dopo la comparsa dei primi sintomi. Da allora, mi impegno quotidianamente nella comprensione delle sue dinamiche, al fine di mantenere il mio corpo in buona salute ed evitare, quindi, di spianare la strada alla progressione della malattia; non è semplice né sempre possibile, ma penso sia doveroso fare il nostro meglio in tale direzione. A partire dallo stesso anno, ho cominciato ad avventurarmi, a suon di grosse batoste ed umiliazioni, nei meandri di una legislatura a dir poco vergognosa, costruita ad hoc per fare economia sul malato. Indifferenza, ignoranza e voluta mancanza di informazione sono i presupposti più efficaci per mantenere le cose esattamente come stanno. Questa è la ragione che più di tutte mi spinge alla divulgazione di ogni esperienza, di ogni scoperta, per far sì che il malato di sclerosi multipla abbia la sclerosi multipla come unico ostacolo da affrontare; e non è poco.» -
Storie di animali & animaletti. Ediz. illustrata
Età di lettura: da 4 anni. -
La forza della (mia) vita
Dopo la vittoria dello show Rai ""Ora o mai più"""", Paolo Vallesi si racconta in un libro autobiografico """"La forza della (mia) vita"""". Una vita artistica quella di Paolo legata a doppio filo alla canzone """"La forza della vita"""", classificatasi terza al Festival di Sanremo del 1992 e diventata subito dopo un grande successo discografico. Una canzone che ha segnato l'inizio vero e proprio della sua carriera artistica e al tempo stesso è diventata un punto di riferimento costantemente presente nella sua vita personale e professionale. """"La forza della (mia) vita"""", il libro che prende spunto proprio dal successo discografico, è una breve autobiografia in cui Paolo Vallesi si racconta, ripercorrendo gli avvenimenti della sua esistenza e della sua carriera artistica, ma anche la storia di un grande amore, quello per la musica, nonché gli ideali e le speranze di un uomo del nostro tempo. """"Ho una compagna di vita che fin dall'infanzia mi consola, mi aiuta, mi soddisfa e mi fa felice. Si chiama musica. [...] Da ragazzo, timido quale ero, benché mi relazionassi piuttosto bene e facilmente con gli altri, avevo sempre un po' di pudore nel farlo; anche per questo motivo la musica è sempre stata per me uno strumento con cui creare un rapporto con le altre persone oltre che per esternare emozioni"""". Con queste parole Paolo apre il racconto della sua vita ricca di emozioni e musica. Un riscatto professionale e personale quello di Paolo che ha trovato nella musica la sua ancora di salvezza: """"Ho rinvenuto un messaggio di speranza e di salvezza proprio in una delle mie canzoni più conosciute: La forza della vita. [...] Il resto, come si dice, è narrazione, è storia, è... vita: quando nessuno voleva fare musica con me ho incontrato un musicista che mi ha detto: «Vieni a casa mia che dobbiamo scrivere qualcosa insieme»; quando nessuno voleva investire su di me ho conosciuto un produttore discografico che mi ha proposto un contratto; quando pensavo di aver perso la stima di tutti coloro che mi stavano intorno, Francesco mi ha detto: «Sei il babbo più bravo del mondo.»"""""" -
Il sole è seppia a Borgopigro
Dopo avere letto Il sole è seppia a Borgopigro, ho pensato... ""Che peccato non avere avuto un figlio!"""". Già, perché io ho sempre odiato le favole, ma questi racconti leggeri e surreali, incentrati sugli abitanti stravaganti di Borgopigro, sono nutrimento per la fantasia, sono l'ingresso verso un mondo che non c'è, ma che ci piacerebbe esistesse, insomma sono fiabe del terzo millennio. (Dalla prefazione di Nino Formicola)"" -
Bananopoli. Una dimentica memoria civica
In una ridente cittadina lombarda, qui elevata a paradigma politico-morale del Paese, per anni si è assistito ad un vero e proprio assalto dei beni comuni e ad un’altrettanto sistematica e occulta irrisione delle norme civili. Tutto questo inconsapevolmente suffragato dal laissez-faire dei media e di buona parte della società civile. Scarti minimi, come il mancato rispetto delle regole, o sotterranei, come la compra del consenso di giornali radio e tivù attraverso la pubblicità hanno elevato l’arbitrio a norma, incrinando il tessuto democratico, dandogli progressivamente scacco.