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Amaranto. Amaro Amianto
Il dramma è liberamente ispirato al diario di Manuela Costalli, ""vedova dell'amianto"""", in cui si racconta con vibrante intensità la malattia e la morte del marito della donna. Appassionante e tragica storia che, senza alcun appesantimento dell'intensità e del ritmo narrativo, racchiude al suo interno preziose informazioni e indicazioni su uno dei più gravi e micidiali rischi di inquinamento, ancora incombente in Italia e nel mondo."" -
Il gioco della verità
La commedia di Giorgio Francaviglia si concentra, come fa intuire lo stesso titolo, sul rapporto tra sincerità e menzogna. I tre personaggi principali, Matteo che gioca con la verità, Ninetta che sa fingere alla perfezione e Totò che non sa dire bugie, costituiscono un trio che si caccia in situazioni comiche e imbarazzanti, determinate dal rapporto dialettico tra realtà e maschera. Ne scaturisce una sottile arguzia, ma nello stesso tempo si scopre l'assurdo attraverso il gioco della vita e, soprattutto, che niente esiste di assoluto in essa. -
Italia. Un possibile laboratorio per il superamento del welfare state
La pesante crisi economica del 2008 e la crisi dei debiti sovrani del 2011 nell'Unione Europea hanno esposto l'intero sistema socio-economico al rischio di una implosione. Tale avvento ha ridotto notevolmente la forza dei mercati, anche se i PIL nazionali oggi sono nel complesso migliorati. Ma è possibile che la politica gestisca il sistema economico in maniera diversa per superare definitivamente tale crisi e tutti i cittadini possano vivere in condizioni migliori? L'autore propone diverse soluzioni nel corso del saggio, tra cui flat tax, eliminazione della moneta in senso tradizionale e istituzione di un reddito universale. La realizzazione di tali operazioni economiche, intese in senso completamente diverso da come lo è stato finora, permette dei vantaggi non solo per i cittadini e per le medie e piccole imprese, ma anche per il ritorno a operare in Italia delle grandi realtà imprenditoriali. -
E che cosa sia l'amore mi chiedo
"E che cosa sia l'amore mi chiedo"""" di Danila Marchi già nel titolo racchiude due orientamenti basilari dell'intera raccolta. Il primo legato al sentimento amoroso e il secondo al carattere interrogativo della poesia, come ricerca continua di un'essenza e di una conoscenza dell'essere e dell'esserci. La tensione verso la quiete e la pace è una condizione essenziale ed esistenziale, e si accompagna a un senso del divino molto sentito. Si cerca, in più parti, di avvicinarsi al metafisico nella coscienza che esso è presente attorno all'uomo e che bisogna solamente coglierlo e amarlo." -
Donna Vincenza
Vincenza è una ragazza del popolo della quale s'innamora un nobile locale, Paolo. La famiglia di lui, però, è contraria all'unione, secondo vecchi costumi, e cerca di ostacolarla, ma alla fine i due riescono a sposarsi. Il dramma inizia quando muore Paolo, scomparsa che ha effetti sconvolgenti per la giovane donna e i suoi figli. Dopo un secolo giunge dall'Argentina il nipote che entra in contatto con mondi per lui sconosciuti: quello dei parenti, prima, e quello della società, poi. Comprende, a tal punto, che cercare tra le vecchie carte e tra i ricordi è un modo per riacquistare se stessi, per ritrovare una identità, ma si tratta di un'operazione dolorosa, perché bisogna scontrarsi con una realtà difficile. -
Gabbiani
I ""Gabbiani"""" di Mariagina Bonciani sono il simbolo del volo, della libertà, ma anche del ricordo, dell'immersione in un infinito che trova l'uomo e la sua ispirazione al centro di un percorso variegato. Il desiderio di volare è sempre stato espressione della fantasia, di superamento di un dato oggettivo apparentemente invalicabile, quindi di un """"oltrepassamento"""" di barriere che quotidianamente vengono poste. La poesia, a questo punto, è il luogo della contemplazione, della speranza e dei ricordi, tutti elementi attraverso i quali si può ponderare l'unicità della vita."" -
Per non morire
La vita, talora crudele, non si cura del pianto disperato di chi, immerso nel dolore, implora pietà. Per Linda, perdere per sempre il suo amore dopo avere ritrovato la felicità che sembrava svanita, è come smarrire la strada nel buio di una notte senza fine. La giovane donna vorrebbe chiudersi al mondo per cercare nel ricordo dei momenti felici, l'unico motivo di esistere. La vita, però, non è poi così crudele se dà a ogni uomo la forza di ricominciare. Linda slegherà i legacci stretti del suo tormento, e troverà nella sua attività di concertista la vera ragione di esistere. Il tocco magico delle sue mani sprigionerà melodie antiche e nuove che daranno un senso al suo dolore. -
Gocce. Gouttes
È un cammino condotto tra le emozioni, gli stati d’animo, le esperienze positive e negative dell’uomo, le stagioni dell’anno e quelle “della vita”, attraverso le parole, poche, essenziali, a volte ricercate a volte semplici, che Carmela Tuccari sa ben articolare in sequenze poetiche. La scrittrice, da sempre in intimo contatto con la poesia, ha elaborato con il suo “Gocce” un viaggio nell’esperienza umana e nelle sue diverse sfaccettature. (Rita Messina) -
Quell'alieno terrestre chiamato «donna»
Nel rapporto conflittuale tra uomo e donna, tra amore e odio, tra preconcetti psicologici e l'affermarsi quale donna, l'autrice scompone la mente umana, evidenziandone alcuni aspetti, quali la misoginia, la paura dell'altro sesso, la sensualità, le emozioni, viste in una autoanalisi obiettiva, smontando alcuni aspetti del maschilismo e soprattutto affermando la femminilità di quell'alieno terrestre, chiamato donna, e la capacita di emozionarsi, al di fuori di ogni femminismo razionale o irrazionale. -
Il mio vento... sempre
Immergersi nella poesia di Anita Pillinini significa scoprire un mondo fatto di sentimenti e di riflessioni, che posseggono un nucleo primario già reso esplicito nella lirica proemiale: la vita e il suo viaggio. Difatti nella silloge ""Il mio vento... sempre"""" i nodi focali del """"vento poetico"""" sono l'amore con la sua energia, il tempo e la consapevolezza della fine del """"viaggio"""". Tale navigazione costituisce il nerbo dal quale si dipanano alcuni centri d'irradiazione. Il più importante tra questi però, come consueto per l'autrice, è l'amore in tutte le sue sfaccettature."" -
Aurum
"Aurum"""" di Angela Miniello è una dichiarazione di ricerca, si tratta cioè di una indefessa escavazione verso l'essenza al fine di separare la pietra grezza da quanto è più prezioso. Eppure l'aurum è quello che si riversa anche sul foglio, cioè l'entità dell'essere che va a confluire nella scrittura e, nel caso specifico, nella poesia. È la stessa autrice ad ammettere, infatti, di ricoprire ogni riga dei tersi orizzonti che fanno parte della vita, considerando la purezza del cuore come valore imprescindibile non solo negli affetti, ma anche nelle più ampie relazioni sociali. Tuttavia, può accadere di sprofondare nel buio (civile, affettivo o via dicendo), ma è proprio da quella immersione che si ha coscienza dell'esistenza, si comprende cioè quanto essa sia importante e si cerca di trovare la forza per lottare strenuamente sino a raggiungere uno spiraglio." -
Schermi della risacca (Poesie 2017-2019)
L'avvio di questa nuova raccolta di Stefano Iucci non lascia dubbi sul percorso intrapreso dal poeta romano, sullo scavo nella profondità dei sentimenti e sul dolore della perdita. Già dalle prime poesie ci sono continui riferimenti al vuoto, all'abbandono, a ciò che poteva essere e non è: ""La tua donna e lì, in alto, / sempre in alto, non la raggiungi, / non la preghi, non ti inginocchi a lei / se prima di perderla / non capisci chi sei"""". Allora l'amore, il suo significato, risiede nell'essere stesso di chi ama, non nell'oggetto dell'amore, non nella donna che sta sempre in alto. È un percorso opposto alla scalata quello che bisogna fare: bisogna scendere, invece, tutti i gradini, andare a fondo, impararsi prima di poter amare, di poter dire """"questa è la mia donna"""". Eppure, malgrado la coscienza di ciò, malgrado la conoscenza di questo ineluttabile cammino, c'è un'amarezza (o forse un disincanto) nei versi di Iucci che fa intravedere l'altra parte della vicenda amorosa, quell'essere sempre soli anche quando si è in due, quel riflettere della pozzanghera che rimanda solo il tuo passo, quel riflesso nelle vetrine che mostra non più lo spazio che occupi ma il tempo. (Mauro Fabi)"" -
Tauromenion (Taormina). Saggi di archeologia
Questa raccolta di saggi è una ricognizione completa ed esaustiva sulla storia di luoghi e resti sui quali, sino a ora, c'era una vasta ma frammentata bibliografia, che va da opere dei secoli precedenti agli articoli specialisti più recenti. Pertanto, i saggi rappresentano un'ottima occasione per rileggere e ricostruire la storia di alcuni dei luoghi più famosi di Taormina e dei suoi dintorni. Tre sono i punti nodali intorno ai quali l'autore si concentra: l'area di Cocolonazzo di Mola, che testimonia la presenza di una necropoli e della quale si fa una nuova mappatura al fine di analizzare anche i rischi che potrebbe subire; il cosiddetto Ginnasio, che in base a una lettura dei testimoni materiali e filologici potrebbe non essere ciò che sino a ora si è ipotizzato; e infine la Naumachia, definita così impropriamente in base alle proposte e ai dati raccolti. -
6090 (SessantaNovanta)
"6090 (SessantaNovanta)"""", settima raccolta di poesie di Diego Baldassarre, si presenta come una riflessione incandescente sul rapporto tra tempo e libertà che corre lungo le sezioni """"Taccuini"""" e """"Diplopia"""", plasmate come due nuclei complementari capaci di sostenere una trama uniforme... Nella generale tendenza di molti poeti contemporanei a ostentare un'originalità quasi sempre fine a se stessa e inautentica, Diego Baldassarre ben consapevole dei propri strumenti artistici sceglie di """"tirare dritto per la sua strada"""", continuando in maniera coerente e sempre più convinta a perseguire una propria specificità stilistica. Versi taglienti e calibrati, assenza di punteggiatura, forza evocativa, una struttura compositiva che rinuncia alla prevedibilità per tenere vivo fino in fondo un dialogo possibile con il lettore; un modo concreto di presentare la poesia come """"testimonianza di una propria intima resistenza""""." -
Raccontami del coraggio
"Raccontami del coraggio"""" di Roberto Barbari affonda le proprie radici nelle pieghe inconsuete dell'uomo per approdare a una riflessione ampia sull'esistenza, sul modo di affrontare le maschere imposte dagli altri, ma al contempo, di sfidare con altrettanta fortezza le paure proprie, le solitudini, le ombre che possono esserci nella vita, al fine di alimentare continuamente la speranza e risorgere, in certo qual modo, come uomo nuovo." -
Lettera a...
"Isabella Michela Affinito propone in poesia un epistolario che delinea un percorso estetico e ispirativo ben definito, al di là degli omaggi a personaggi della cultura mondiale, per tramutarsi in un itinerario di lettura di se stessi e del mondo. Osservare le varie facce dell'uomo e dell'arte, nonché la rivelazione dei sentimenti, significa anche guardarsi dentro. Inoltre, il valore figurativo, che si acuisce ogni qualvolta si fanno riferimenti alla storia dell'arte, materializza la possibilità di leggere i simboli che determinate produzioni rappresentano, ma anche la loro capacità di cogliere l'entità della storia. A ciò si aggiunge una peculiarità propria di tutta l'opera: la consacrazione della parola, ovvero la profonda fede che si ha nei confronti della letteratura, luogo in cui l'Io si mostra e tramite i versi riesce ad esprimersi e comprendersi""""." -
Piccole cose. Poesie, riflessioni e descrizioni
Le piccole cose, che sono al centro dei momenti ispirativi di Giuseppe Tumino, costituiscono il trampolino di lancio per l'osservazione del mondo nelle sue variegate sfaccettature. Da questo dipendono anche le stratificazioni o diversificazioni letterarie dell'autore. Eppure, al di là dei temi, che possono essere civili, goliardici, intimistici o narrativi esiste una profonda riflessione linguistica volta a recuperare l'essenza delle cose e dell'uomo, ma che si proietta ancora oltre, alla ricerca di un intenso legame con la propria terra, la Sicilia. Ne emerge un microcosmo complesso, una storia fatta di anime e di ricordi, ma anche di speranze e di riverberi emotivamente forti. -
Goccia su goccia... Il vivere
Le liriche ci propongono una visione capace di esaltare la gioia, l'amore e il tripudio della vita. La poetessa evidenzia lo stretto rapporto tra la natura e il nostro io, e lo fa con una serie di rimandi che danno vita ad un caleidoscopio. Si presentano le varie gradazioni dell'amore materno, paterno, adolescenziale, deluso, sofferto, sognato, che diventa maturo, coniugale, responsabile, appassionato e poi quello per i figli e infine per chi è debole, esule e solo. -
Poesia austriaca del XIX e XX secolo
La poesia compresa in questa antologia va dal surrealismo giocoso, influenzato dal dadaismo, di Hans Carl Artmann, al neoromanticismo e primo espressionismo di Theodor Däubler, dallo stile tagliente, spesso graffiante, di Albert Ehrenstein, ai versi teneri, intimi, chiari, sensuali di Theodor Kramer, dalla satira, dagli aforismi al cianuro, dai versi polemici e sarcastici di Karl Kraus, alla poesia modulata con accuratezza e intelligenza, dai toni asciutti, esenti di sentimentalismi, del poeta contemporaneo viennese Hans Raimund, dalla poesia filosofica, simbolico-profetica, complessa e problematica del grande Rainer Maria Rilke, alla poesia di grande durezza e caustica precisione di Joseph Roth, dai versi pieni di lacerazioni e di scissioni, agitati da ombre e da ossessioni, di Georg Trakl, all'alta arte linguistica e intellettuale di Josef Weinheber, dalle composizioni del poeta per eccellenza dell'espressionismo, influenzato dalla psicoanalisi freudiana, poeta dell'utopia dell'amore, della fratellanza universale e dall'alta gradazione morale di Franz Werfel, al naturalismo realistico, sfociato poi nel simbolismo e nell'espressionismo, di Anton Wildgans, infine al grande cantore della civiltà, dallo stile elegante, raffinato, denso e coinvolgente di Stefan Zweig. -
Un istante di grazia
L'habitat naturale della poesia di Roberta D'Aquino, giunta con questa silloge alla sua seconda prova dopo ""Il senso sparuto del vuoto"""", sembra essere un paesaggio turbolento, soggetto a continui mutamenti atmosferici, annuvolamenti repentini e improvvise, larghe schiarite: «C'erano mille scale e mille ponti / e tetti di tegole aguzze e mattoni rossi / e l'acqua, sempre l'acqua, ovunque» (XV). A voler azzardare una definizione meno impressionistica, si direbbe che """"Un istante di grazia"""" è un libro sul tempo, raccontato nella pienezza delle sue diramazioni semantiche e connotazioni introspettive, dal tempo atmosferico alla malinconica accelerazione del 'time-lapse,' passando per il «tempo morto» (XXXVI) in cui pensiero e parola vedono la luce. Aggirandosi in profondità tra residui del passato e barbagli di vita futura, la poesia di questo libro nasce postuma, dopo un'esperienza d'intensità emotiva che travalica sé stessa, scompagina il prospetto delle cose, mina l'articolazione stessa della parola.(Gianluca Furnari)""