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Il futuro cede al ritorno
La poesia accede al mondo posto oltre lo specchio: «Specchi, nessuno mai coscientemente ha descritto la vostra vera essenza. Voi, intervalli del tempo, crivelli fitti di innumerevoli buchi», scrive Rilke nel terzo dei suoi ""Sonetti a Orfeo"""". Poesia quale interruzione, quale piena libertà di rimescolamento e ricomposizione dei saperi, della memoria, ovvero di quel sedimento vivifico che si plasma con affastellamenti di vissuti intrecciati, personali e collettivi, di comunità universale, di idee e pensieri, financo di scintille che incendiano l'esistenza. Pesca nel passato, nella densità emozionale, non deposito di accadimenti; si pone in ascolto del futuro, quale immaginazione di desideri: l'irraggiungibilità delle stelle. Da questo magma effusivo, dallo sconvolgimento tellurico della genesi, prende forma la poesia che non attecchisce in un tempo definito, assumendo un profilo sbiadito e incerto: «paziente quasi come una meridiana», usando un verso mirabile di Wislawa Szymborska."" -
Tra il sole e la luna
"Tra il sole e la luna, / sul mare, col vento, / volgiamo la nostra matassa / guardando la vela leggera. / Chi dice che il tempo migliore / è quello di ieri? / Il tempo migliore / è quello che arriverà domani.""""" -
Nemo propheta in patria
"Da quanno fiema / è diventata 'no dottore / à cominciato a parlà / comme fosse 'no prete. / Così l'antra sera, / mentre tornevamo a casa, / 'mpò 'ngrugnata m'à detto: / """"E' proprio vero, madre mia, / nemo è profeta in patria.""""""""" -
Pillole di letteratura
"Società non ha ruote, / solo testa per camminare... / Guardiano d'onestà, / amante di giustizia, / politico operoso, / trasparente. / Accusato, condannato / rifiuta compromesso. / Sceglie l'esilio""""." -
Sogno o son desto?
"Venite a me, voi oppressi, / cambiate il vostro modo errante / di pensar solo al personale, / allargatevi all'orizzonte. / Interpella, o uomo, / la tua tanto breve esistenza, / richiedi una risposta / al tuo posto nel mondo...""""" -
L' iniziazione educativa
Francesco Altea propone, oramai da anni, una progressiva lettura dell'Italia e dell'Europa contemporanee, analizzando, da un punto di vista pedagogico, ma anche politico e civile, le situazioni che via via vanno creandosi, al fine di delineare non solo un quadro storico, ma, ancor meglio, una eventuale soluzione alla graduale frammentazione che ogni giorno è possibile visualizzare sotto gli occhi di ciascuno. Nella linea di pensiero che caratterizza l'autore, è certo che l'impulso primario per una soluzione proviene dall'educazione e, com'è logico, dall'organo ad essa deputato: la scuola. Questa non offre solamente l'opportunità della formazione, come sarebbe consueto pensare d'acchito, ma fornisce anche e soprattutto gli strumenti per una autoanalisi dell'individuo e, quindi, permette il passaggio all'autoformazione. Lo stato di crisi attuale, difatti, ha una motivazione nella mancanza di orientamento dell'istruzione che, in Italia, è sempre più scollata dalla possibilità lavorativa e soffre della mancanza di un corretto avviamento. -
Fili della vita
"La parola scritta è sempre figlia del suo tempo e madre di chi la scrive. Questa sorta di principio letterario emozionale si fa assoluto nei racconti di Palma Civello che della luce e delle ombre del nostro essere sa descrivere con efficace leggerezza ogni sfumatura. Con quella leggerezza, beninteso, di cui parlava Calvino, che non è superficialità ma """"planare sulla vita dall'alto"""", cercando di fare pace con i macigni che abbiamo sul cuore. I racconti di Palma sono popolati di uomini e donne del nostro tempo, fragili, insicuri, spaventati e violenti, oppressi e oppressori ciascuno ugualmente debole e inetto di fronte alla vita, alle occasioni mancate, a quell'amore salvifico che a tentoni cercano di raggiungere. Alcuni sono capaci di vedere nel buio e di mostrare agli altri lo spazio oltre l'odio e lo scherno, la vita al di là della meschina e insensata malvagità.""""" -
Nei meandri dell'essere
Esiste un filo conduttore nella raccolta di racconti che Maria Dolores Suma presenta ai lettori, una sorta di sottotraccia da seguire e che risiede nella volontà di scrutare l'uomo nelle sue molteplici sfaccettature. Ciò comporta non solo una indagine psicologica dei personaggi, ma anche una visione particolare (e particolareggiata) dei luoghi. Se volessimo, infatti, trovare una coordinata topografica unitaria, essa va individuata nella marginalità di paesi, città e quartieri che più di ogni altro spazio mostrano la dialettica dell'essere, tra sofferenza e desiderio di miglioramento. -
Il consolatore
Luigi Solo, il protagonista del romanzo di Gaetano Bonaccorso, sembra avere la missione ben specifica di consolare gli altri. Il professore percorre, infatti, giorno per giorno le strade europee della sua città, gli ambienti del benessere piccolo-borghese e rimane incuriosito in modo particolare dalla solitudine che traspare nei volti e nel cammino di alcune persone che incontra e, sebbene le conosca quasi sempre solo di vista, è disponibile ad attivare percorsi dialogici che diano loro nuovi stimoli e motivazioni. Ma ""il consolatore"""", anche lui solo, ha motivi ben più profondi per instaurare questi rapporti e, forse, la sua vera missione è cercare una parte di sé che ha perduto."" -
Quando la sera...
La sera, richiamata da Michele Nuzzo nel titolo della sua silloge, si può considerare il primo indizio di un'escavazione all'interno dell'Io, fino a configurarsi come sorta di metafora complessa del dizionario dell'anima. Gli scrigni ingombranti dell'interiorità, però, devono essere illuminati e, proprio in questa tensione verso la luce, si rivestono di speranza. Eppure la dialettica conduce all'inquietudine. È necessario, quindi, rivolgere il proprio sguardo alla verità, cercando di scostare i veli che ne occludono la percezione, sino a raggiungere una certa consapevolezza dell'essere e dell'esserci, evitando in definitiva la paura di fuggire. -
Dialoghi con Euridice e altri versi
Da ""Dialoghi con Euridice"""" emerge il senso di una sosta precaria su una zona di confine, in un'atmosfera di sospensione, di pausa dalla vita; questo confine è abitato dalla parola poetica, che si assegna il compito di spianare una nuova via, che si fa sempre più chiara, alla comprensione non solo del passato, ma anche dell'oggi, rispetto al quale esso funge da elemento catartico ed equilibratore, inaspettata possibilità di un superiore distacco, di una nuova """"leggerezza"""", che offre riparo dagli assalti rumorosi del quotidiano e dalla inevitabile stanchezza del vivere."" -
Due donne alla finestra
Le liriche di Maricla Di Dio offrono ""racconti di vita"""", in cui la poetessa, passeggiando tra i ricordi, restituisce integra la bellezza dell'esistenza attraverso un inusitato linguaggio figurativo-simbolico e manifesta una intensa partecipazione emotiva, che scaturisce da un forte sentire e da una grande umanità. La sua poesia accoglie il reale in tutte le sue forme e dimensioni e illumina i segni del divenire con la vocazione di ricondurli sempre nello spazio profondo del mondo, della vita, dell'essere; ma pur stimolando la fantasia, tali segni non rimangono mai circoscritti nell'hic et nunc, bensì diventano - metaforicamente - richiamo nostalgico del finire inesorabile di tutte le cose e ammonimento implicito a vivere intensamente il presente."" -
Una donna salverà il mondo
Saggio di ricerca spirituale che si muove tra testi sacri, studi mariologici, letture valoriali, episodi ""spirituali"""". Maria, considerata nella tradizione della Chiesa Madre del Signore, ma anche Avvocata del Genere Umano, esprime il legame tra Dio e l'uomo e l'uomo e Dio, legame che coinvolge vari aspetti, da quello liturgico a quello eucaristico, da quello profetico a quello redentivo. Si cerca di diffondere una spiritualità mariana in sintonia con la dottrina ecclesiale e in ascolto delle istanze della vita e del mondo contemporaneo. Secondo l'autrice, con Maria, Madre di Gesù, si contemplano, nel suo mistero, le meraviglie compiute da Dio nel suo """"progetto di salvezza""""."" -
Briciole di vita
"Briciole di vita"""" di Annamaria Prospero è una raccolta di racconti la cui lettura può partire proprio dai due termini che compongono il titolo. Si tratta, infatti, di storie che, come frammenti di un tutto del quale fanno parte, narrano vicende e vicissitudini dell'esistenza. Si affrontano sia problemi di emergenza sociale sia moti e visioni dei sentimenti, quasi a voler appurare i confini entro i quali l'anima si muove e si commuove, pur accettando e analizzando le incursioni della storia. L'autrice, dunque, segue un percorso che si rivolge alla possibilità di """"vedere"""" il mondo, di comprendere, per quanto possibile, le briciole di realtà che poi si rivelano alle volte dei macigni." -
Ci sono cuori che non possono salpare
"La metafora del viaggio in mare verso una persona """"altra"""", e del conseguente """"salpare"""" in connessione all'amore, è il punto essenziale dal quale partire per una lettura della silloge di Roberto Barbari. Intraprendere il percorso, però, significa implicitamente accettare i pericoli che ne derivano e per questo la silloge, che potremmo definire acquatica per la stretta connessione all'elemento naturale, considera l'uomo alla stregua di una barca essenzialmente carica di un sentimento totalizzante.""""" -
Emozioni dell'anima
"Emozioni dell'anima"""" è un viaggio interiore che esprime l'universo in cui Agata Valenti si ritrova attraverso un percorso umano che dal particolare passa all'universale. La sua anima meravigliosa si immerge nei sentimenti, trascolora nella natura e s'inchina commossa e fiduciosa al Dio che la consola come un inno alla vita e alla bellezza del creato che la circonda. Le sue parole, ricche di significati, ci conducono alla scoperta del suo mondo, alla magia dei suoi sogni, alla docile tenerezza di un cammino solitario e intimo che ci rimanda tra esperienze ed intuizioni e, con incisiva espressività, alle sue interne ragioni assolute." -
Randazzo e la Valle dell'Alcantara
Dal lavoro del romanziere Federico De Roberto è nata una guida rivolta ai lettori e viaggiatori colti dell'epoca, un testo ricco di costrutti ecfrastici e spunti saggistici in cui la mimesi sopravanza, com'è ovvio, la diegesi. Ma se il lettore avvertito, sulla scorta di Gérard Genette, è ormai ben consapevole che gli stessi costrutti mimetici possono contenere impliciti narrativi, è utile sottolineare che la strategia adottata dallo scrittore, i diversi inserti letterari e odeporici, le ampie digressioni storiche, i cenni alle biografi e dei viaggiatori arricchiscono il testo di non pochi segmenti narrativi che, talvolta, assurgono a toni poetici nell'evocazione dell'Evo Medio. Si tratta di una strategia duttile e complessa che rende utile la lettura della monografia non solo ai fini dello studio della storia dell'arte o dei passi dedicati alla storia locale, ma anche in virtù del valore di non pochi suoi scorci letterari. -
Nuove storie da leggere e da raccontare
Rosaria Vitale, in questa raccolta di ""Nuove storie da leggere e raccontare"""", attualizza la narrazione e la inserisce nella realtà odierna, trasmettendo un intento moralistico alla sua lettrice reale, Alice, ma anche a quel piccolo lettore ideale che si accosta a queste """"storie"""". L'opera, che si presenta come un atto d'amore, vuole stuzzicare la fantasia e nello stesso tempo costruire quella razionalità e comprensione della realtà in cui si vive."" -
Nell'iride di Medusa
La delicata e singolare voce di Dora Coco lascia delle tracce nella memoria del lettore. Il tempo riaffiora, sembra suggerire l'esergo, grazie a un «Bilanciere / fervido», che torna a mutare il suono, a scardinare visioni, a distillare l'incanto. La poetessa ha ritrovato la sua voce che si espanderà nelle successive liriche venate da una flebile ma costante malinconia alla quale fa da controcanto un'inattesa gioia, una ritrovata vitalità. E, affrontando Medusa, riesce a tradurre paradossalmente una condizione di abbandono o di temerarie e disincantate illusioni in una riconquistata modulazione del canto o, ancora, come l'Alceta leopardiano, in una ritrovata «attesa di stelle». -
Incoerenze
«Le poesie di Lavinia Alberti sono caratterizzate da versi brevi, di stile ed ascendenza a tratti quasi ungarettiana, dove anche gli spazi bianchi e le pause assumono un loro preciso significato. Una poesia che è frutto di un profondo scavo interiore, che sembra richiamare, dai recessi dell'anima, sentimenti e sensazioni nascoste, che altrimenti sarebbero rimasti inespressi. Il volume ""Incoerenze"""" dunque, nella propria valenza di racconto ed esperienza di vita, avvalendosi del mezzo poetico, può diventare portatore di un messaggio valido per tutti, ossia quello di dare il giusto peso ai sentimenti e alle esperienze che ci capitano.» (Massimo Beccarelli)""