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L'incantesimo della buffa
Nel paesino di Roccazzelle, periferia siciliana dell'impero, anche gli echi della guerra, la seconda mondiale, arrivano quasi appannati, affidati ai volantini lanciati sulla campagna dagli aerei alleati e ai manifesti del Partito Fascista. Sullo sfondo di una comunità abituata al poco e che sa vivere anche del niente, che guerra o meno continua nelle sue abitudini, nei suoi riti, e nelle sue credenze (come quella dell'incantesimo della buffa, la femmina del rospo, che se la si fissa negli occhi poi non si cresce più), si muovono personaggi ai margini e notabili del luogo - dal poetico Agostino, venuto dal mare e in fuga dal proprio passato al pavido podestà Agnello che infligge alle sue mani lavaggi d'ammoniaca pura - sempre in sbilenco equilibrio tra il dramma e il grottesco. Ma soprattutto il tredicenne Gesù, figlio di quella terra bruciata dal sole, e la coetanea Tea, di origine austriaca e cieca per una malformazione agli occhi, vivono a Roccazzelle un idillio adolescenziale fatto di salsedine e scogliere, di esclusività e dolcezza, nel tentativo di dimenticare il loro essere rimasti orfani di madre, mentre l'ombra della guerra si fa improvvisamente più minacciosa fino alla tragedia dei bombardamenti e al conseguente sbarco alleato anglo-americano. -
Hacker. Il richiamo della libertà
Essere hacker oggi ha di nuovo senso. Sono migliaia i dissidenti digitali attivi ogni giorno in tutto il mondo che rischiano la vita per opporsi a forme di governo liberticide e a politiche votate al controllo dei comportamenti dei cittadini. Dediti allo sviluppo di tecniche per aggirare divieti e per nascondere, cifrare, rendere anonime e svelare informazioni, sono costantemente sorvegliati da gruppi di potere. Muniti di telefoni cellulari, macchine fotografiche, telecamere e computer portatili, trasmettono in tempo reale gli orrori della società. Si attivano per eliminare filtri; si battono per squarciare veli di omertà e per eludere sistemi di censura; rifiutano l'idea di segreto nelle questioni d'interesse pubblico e la consacrano nell'ambito del loro privato; mirano a erodere monopoli mediatici e a smentire false verità di Stato. Allestiscono siti web che pubblicano documenti riservati o aggiornano blog al solo fine di rendere il loro (e il nostro) mondo più trasparente e più libero. Sviluppano codice informatico di grande complessità e affinano le loro competenze con in mente un unico scopo: opporsi. -
L' albero di Giuda
L'amore di un giovane intellettuale siciliano per una bella friulana ripercorso - sempre in bilico tra melodramma e opera buffa - quando la vita è già trascorsa, quando gli occhi e il cuore vivono una prospettiva di nostalgia e rimpianto. Un'ironia tagliente e un'intensità quasi poetica cadenzano il ritmo narrativo e colorano per contrasto un romanzo che usa il comico-grottesco e la densità vulcanica della scrittura per raccontare la solitudine come scelta e come destino, la forza e la sensualità della natura, la violenza dei rapporti umani, il decadimento fisico e mentale della vecchiaia. -
Eau de Cologní. Gocce di saggezza
«Pensare non è nemico del fare: anzi, riflettere e fare bene sono due facce della stessa medaglia. Che vale più di tutte le coppe del mondo». Un'arguta e poetica dichiarazione d'amore per l'Italia e le sue tante eccellenze. Prefazione di Cesare De Michelis. -
Leonardo da Vinci. La scapiliata. Catalogo della mostra (Napoli, 6 luglio-2 settembre 2018). Ediz. italiana e inglese
Alle Gallerie d'Italia, Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli, grazie a un prestito eccezionale dal Complesso Monumentale della Pilotta di Parma, è esposta ""La Scapiliata"""", capolavoro di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, Leonardo da Vinci. L'appuntamento si inserisce nella rassegna L'Ospite illustre, che propone nelle sedi espositive di Intesa Sanpaolo un'opera di rilievo proveniente da importanti collezioni italiane e internazionali."" -
Venezia. Ca' Pesaro. Il palazzo. Le collezioni. Ediz. illustrata
La guida rende conto del nuovo allestimento della Galleria internazionale d'arte moderna di Ca' Pesaro che custodisce alcuni tra i capolavori dei maggiori esponenti delle arti figurative italiana ed europea tra Ottocento e Novecento. Dalla Biennale di Venezia provengono i pezzi più importanti di maestri non italiani presenti nella collezione museale (Khnopff, von Stuck, Klimt, Kandinskij, Nolde, Bonnard, Rodin, Arp, Ernst, Moore), mentre si legano alle esperienze capesarine di contestazione alla cultura accademica opere di artisti quali Boccioni, Valeri, Casorati, Martini, Rossi, Moggioli e Cadorin. I decenni tra le due guerre sono rappresentati dai lavori di Cagnaccio di San Pietro, Donghi, Carrà, Sironi, di de Pisis e di de Chirico, di Guidi e di Campigli, così come da quelli di Morandi, di Licini e di Rosai. Numerose sono anche le testimonianze dell'esigenza di rinnovamento esplosa nel secondo dopoguerra, con le opere di protagonisti di primo piano del mondo artistico italiano (Santomaso, Vedova, Birolli, Afro, Deluigi, Tancredi, Morandis). -
Venise. Ca' Pesaro. Le palais, les collections. Ediz. illustrata
La guida rende conto del nuovo allestimento della Galleria internazionale d'arte moderna di Ca' Pesaro che custodisce alcuni tra i capolavori dei maggiori esponenti delle arti figurative italiana ed europea tra Ottocento e Novecento. Dalla Biennale di Venezia provengono i pezzi più importanti di maestri non italiani presenti nella collezione museale (Khnopff, von Stuck, Klimt, Kandinskij, Nolde, Bonnard, Rodin, Arp, Ernst, Moore), mentre si legano alle esperienze capesarine di contestazione alla cultura accademica opere di artisti quali Boccioni, Valeri, Casorati, Martini, Rossi, Moggioli e Cadorin. I decenni tra le due guerre sono rappresentati dai lavori di Cagnaccio di San Pietro, Donghi, Carrà, Sironi, di de Pisis e di de Chirico, di Guidi e di Campigli, così come da quelli di Morandi, di Licini e di Rosai. Numerose sono anche le testimonianze dell'esigenza di rinnovamento esplosa nel secondo dopoguerra, con le opere di protagonisti di primo piano del mondo artistico italiano (Santomaso, Vedova, Birolli, Afro, Deluigi, Tancredi, Morandis). -
Anni '70. I peggiori della nostra vita
L'Italia appare oggi su più fronti un paese bloccato. Il welfare, la scuola, il mercato del lavoro, l'assetto istituzionale sono ancorati a schemi ormai desueti e ogni tentativo di modernizzare la società deve scontrarsi con resistenze corporative fortissime. Ripercorrendo le vicende che hanno prodotto questo ritardo il libro mostra come l'origine dei nostri mali sia da cercare negli anni settanta, ""il decennio lungo del secolo breve"""" del quale larga parte dell'opinione pubblica sembra essere ancora prigioniera. Un conformismo sfacciatamente conservatore si cela sotto le sembianze di un'ideologia progressista, e l'autocelebrazione costante della generazione del Sessantotto rivela, in realtà, un cinico egoismo interessato soltanto a difendere lo status quo. È oggi vitale accantonare il retaggio di un passato infausto e riconoscere l'irresponsabilità delle scelte di quegli anni per liberare il futuro del Paese come tempo delle ambizioni e delle speranze. Introduzione di Maurizio Sacconi."" -
Restituzioni. Tesori d'arte restaurati 2011
Il volume è il Catalogo della mostra di Firenze (Palazzo Pitti, 22 marzo - 5 giugno 2011). -
Oliviero Rainaldi. Tutto scorre. Catalogo della mostra. Ediz. illustrata
A Villa Pisani le opere di Rainaldi presenteranno una nuova e moderna versione dell'acqua, non più soltanto oggetto della visione, ma anche materia viva. Il catalogo presenta oltre 50 opere tra installazioni, sculture e dipinti pensate per essere esposte in un parco, a dialogo con alberi, radure e siepi. Il lavoro di Rainaldi, che da oltre trent'anni si muove tra gesso, oro, marmo e vetro, si arricchisce in questo nuovo percorso della presenza vitale ed evocativa dell'acqua utilizzata come materia e superficie da modellare con i suoi segni e le sue invenzioni. -
Il figlio di Cuchulain: Sulla spiaggia di Baile-Purgatorio-La morte di Cuchulain. Testo inglese a fronte
"Sulla spiaggia di Baile"""", """"Purgatorio"""" e """"La morte di Cuchulain"""": tre brevi capolavori del teatro yeatsiano che partendo dal mito sviluppano, come un'ossessione, il nucleo tematico della uccisione del figlio. Cuchulain, invincibile e ribelle, il grande eroe del ciclo mitologico dell'Ulster, uccide senza riconoscerlo il proprio unico figlio, e impazzisce; il Vecchio di Purgatorio, come per un terribile messaggio eugenetico, uccide il proprio figlio per impedire che la contaminazione morale si propaghi alle generazioni future; ed è ancora Cuchulain infine, nell'ultimo dramma (scritto a pochi mesi dalla morte dell'autore), a rivivere nella propria morte la colpa terribile che ha segnato la sua esistenza. Tragedie stilizzate, minime e crudeli, i tre testi, che attraversano tutto il percorso esistenziale di Yeats, mettono in scena, muovendosi tra storia e allegoria, un passato mitico degenerato in presente violento, nichilista e assurdo, che precorre l'immaginario di Beckett e la sua scena essenziale e scarnificata. Nella fine del ciclo generazionale si profila l'uccisione del futuro e la fine di ogni sogno: di una società mossa dall'idealismo e dalla cultura, di un'Irlanda eroica e spirituale, di una vita in cui l'Arte immortale e la carnalità sensuale potessero fondersi in una inscindibile, utopica unità dell'essere. Si evidenziano invece, sotto metafora, i limiti dolorosi dell'uomo e di ogni suo obiettivo, il degrado dell'originario eroismo nel volgare spirito mercantile..." -
L' angolo bello. Testo inglese a fronte
Il ritorno in patria di un americano a lungo vissuto in Europa, New York nella convulsa trasformazione primo novecentesca, gli incerti confini della realtà psichica: con questi ingredienti Henry James scrive ""L'angolo bello"""" (1908). Cosa sarebbe stato del maturo espatriato se non avesse abbandonato New York? Questa questione innesta un ossessivo inseguimento di un possibile altro da sé tra le mura di una bella casa avita, abbandonata da tempo, vuota di famigliari e suppellettili, ma ricca di echi del passato, intatta pur nell'assedio di demolizioni e nuovi, sovrastanti grattacieli. Nelle ampie stanze silenziose il protagonista ricerca non un fantasma del passato ma una apparizione del presente, un essere contemporaneo che, angosciosamente e minacciosamente, pare prendere corpo in una scrittura che scivola nella presa diretta di un qualcosa che sta per accadere e infine accade: le due personalità del protagonista si confrontano, e il confronto coinvolge mondi opposti, Europa e America, passato e presente, agiati ozi e feroce competizione finanziaria, e, infine, si profila l'incubo della sopraffazione da parte di un """"oscuro straniero"""", un altro da sé per destino, volontà e storia. Ne """"L'angolo bello"""" James spinge il racconto verso l'esplorazione di uno stato psichico al limite del conoscibile, e il brivido dell'ignoto modernamente si affina nella verosimiglianza della sua resa."" -
La donna di maneggio
Il tema della dignità della donna, oggi tornato alla ribalta della cronaca, costituisce un nodo centrale della ""Donna di maneggio"""". La protagonista si distingue infatti per una fortissima autonomia, manifestata anzitutto dalla conquista di uno spazio personale, all'interno del palazzo maritale: Donna Giulia ha le sue camere, il suo scrittoio, il suo segretario. Ma non ne approfitta per portarsi in casa il cicisbeo di turno; rivendica il proprio piacere, ma non è piacere sessuale, sibbene realizzazione di una sua capacità di comando. Ha messo in piedi una vera e propria industria epistolare, che è alternativa all'industria del divertimento e della dissipazione esistenziale cui è dedito solitamente il ceto aristocratico. Peraltro Donna Giulia, formalmente personaggio di aristocratica, è, di fatto, una borghese travestita da aristocratica. Benché affascinato dalla 'femme savante' di importazione francese, Goldoni non rinuncia ai fondamenti morali della borghesia mercantile. Giulia è forse ricalcata sul personaggio storico della poetessa Madame Du Bocage, ma per Goldoni la donna di lettere (che scrive poemi) diventa, semplicemente, una donna che scrive lettere. Il suo esercizio di scrittura è come la scrittura mercantile, serve a registrare la partita doppia del dare e dell'avere. Introduzione di Roberto Alonge."" -
La gestione dei piani urbanistici. Perequazione, accordi, incentivi
Gestire la trasformazione della città significa organizzare una nuova relazione tra pubblica amministrazione e soggetti privati. Strumenti come la perequazione urbanistica, gli accordi di partenariato e gli incentivi premiali hanno trasformato alla radice l'idea di pianificazione. L'accordo si sostituisce all'azione coercitiva, l'imposizione si trasforma in intesa. Il negoziato non rappresenta più un'eccezione quanto il modo in cui si costruisce il futuro della città mediante il consenso di cittadini e portatori di interessi nel quadro di regole urbanistiche ed economiche fissate dalla comunità. Con un saggio di Roberto Camagni. -
John Ford
John Ford è un gigante del cinema, il grande padre del western, un grande narratore e un raffinato inventore di immagini. Tra il 1917 e il 1966 ha attraversato quasi tutti i generi del cinema classico, è passato dal muto al sonoro, dal bianco e nero al colore e al Cinemascope, dall'egemonia dello Studio System hollywoodiano al suo declino, dimostrando sempre una visione potente e complessa della società e della storia americane, di cui è stato uno dei più geniali testimoni. -
Futuro artigiano. L'innovazione nelle mani degli italiani
Cosa unisce le principali griffe italiane all'industria delle macchine di precisione che esportiamo in tutto il mondo? Cosa lega la produzione di pezzi di design in serie limitata e la realizzazione di luna park e grattacieli su misura? Il filo rosso che attraversa il Made in Italy di successo è ancora oggi il lavoro artigiano, un tratto della nostra cultura cui spesso non diamo il giusto valore. Questo libro descrive le tante realtà del nostro paese in cui il saper fare continua a rappresentare un ingrediente essenziale di qualità e di innovazione. Racconta i molti modi in cui è possibile declinare al futuro un'eredità che merita di essere proposta a scala internazionale. Il libro è un viaggio in un'Italia forse poco nota, ma vitale e sorprendente. La riscoperta del lavoro artigiano, non solo in Italia, supera i confini dell'economia. Ci costringe a riflettere su cosa dobbiamo intendere oggi per creatività e meritocrazia e sulle opportunità di crescita che si offrono alle nuove generazioni del nostro paese. -
Gus Van Sant
Gus Van Sant è il regista che ha affiancato grandi produzioni hollywoodiane a film di radicale sperimentazione, sviluppando un percorso fatto di metamorfosi successive che passo dopo passo hanno trasformato il nostro sguardo sull'America e sul presente. I corpi in movimento dei suoi adolescenti inquieti, gli spazi dell'oggi rivisitati con il linguaggio del cinema d'autore, i capolavori del passato duplicati con fedeltà parossistica costituiscono i tasselli di un progetto artistico e concettuale che ruota attorno a un unico vero protagonista: l'immagine filmica e la sua profonda intimità con il mondo. -
La ricchezza delle comunità. Guerra, risorse e cooperazione nella Geradadda del Cinquecento
La guerra non è solo una storia di battaglie, eserciti e bande armate. Grazie a un'ampia documentazione inedita, il saggio di Matteo Di Tullio ricostruisce le pratiche di gestione della guerra a livello locale, addentrandosi nei sistemi di formazione e protezione della ""ricchezza delle comunità"""". Le società locali non furono immobili di fronte agli eventi bellici, ai relativi mutamenti socioeconomici e al formarsi dello """"stato"""" nell'early moderm, ma organizzarono azioni di cooperazione a difesa delle risorse locali, sviluppando innovativi sistemi di credito e favorendo un processo di redistribuzione, seppure non egualitario. Ponendosi come obiettivo principale la coesione sociale, le élites locali non approfittarono della dismissione del patrimonio comunitario o dell'indebitamento dei piccoli proprietari: il formarsi di altre """"ricchezze delle comunità"""", patrimonio di un network chiuso, garantì invece una forza politica che rappresentava un capitale per tutti i membri della comunità e il riprodursi dello status quo socioeconomico."" -
Architettura e arti applicate negli anni Cinquanta. La vicenda italiana. Ediz. illustrata
Al centro di questo libro c'è il passaggio decisivo degli anni Cinquanta, il fare e ripensare l'architettura nella temperie del secondo dopoguerra e, contestualmente, l'apparizione sulla scena del design italiano, vale a dire di un prodotto e di un modello di produzione affatto nuovi e fortemente caratterizzanti. Il contraccolpo è costituito dalla riformulazione, sui diversi livelli e versanti disciplinari, del discorso pertinente, tra recuperi e soluzioni di continuità rispetto al ventennio, tra rinascite e antiche inquietudini, infine tra prassi organica alla modernità e riflessione critica. La soglia considerata è il biennio 1949-50, come utile postazione per cogliere i nessi tra le argomentazioni della politica e le responsabilità intellettuali di architetti e 'ideologues' delle nuove forme. Di qui la scelta, certo rischiosa, di un approccio sincronico tale da sventare la facile retroattività sul passato di idee che si sarebbero affermate in seguito e perciò capace, forse, di dar conto della compresenza di eventi progettuali, tutti in un certo momento dotati di futuro. Ne risulta un quadro assai mosso di elaborazioni teoriche sottese e/o generate dai progetti, nella dialettica con la ricezione da parte di un pubblico che, nei termini di una sociologia delle forme artistiche alla Bourdieu, andava costituendosi come tale e che è dunque esso stesso concetto dinamico. -
Bernardo Bertolucci. Il cinema e i film
Da La commare secca (1962) a The Dreamers (2003), il cinema di Bernardo Bertolucci non ha cessato di confrontarsi con la propria epoca sia storica sia cinematografica e in pari tempo di sfidare il presente con uno sguardo inquisitore e appassionato sul passato (da Strategia del ragno e II conformista a Novecento e L'ultimo imperatore). Dalla ""malattia infantile"""" della nouvelle vague, esemplarmente incarnata da film estremi come Prima della rivoluzione e Partner, al graduale e faticoso confronto con la propria maturità in film come La luna e L'ultimo imperatore, il cinema di Bertolucci può essere letto anche come una forma di terapia psicoanalitica. L'evidenza del cinema - la sua """"accecante"""" mimesi del reale - viene superata dall'immaginazione, che porta Bertolucci a inventarsi mondi paralleli a quello che abitiamo, dove le forze che nella realtà rischiano di travolgerci trovano un loro ordine, una loro energia, una loro sublimazione, che ci consentono di andare al di là di quella evidenza. Da Il conformista in poi, Bertolucci ha deciso di uscire da un confortevole ma ristretto ambito produttivo indipendente per accettare la sfida del confronto con la """"grande"""" industria, riuscendo nella difficilissima impresa di conservare la propria marca autoriale e trasferendo le proprie ossessioni da un dialogo fra intimi a una esposizione impudica col grande pubblico.""