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Le sostenibili carte dell'Italia
Cos’è la sostenibilità? Riguarda l’ambiente o anche molto altro? È una questione solamente etica che fa appello al senso di responsabilità, individuale e collettivo, o è pure un affare economico? Si tratta di una moda passeggera o è una duratura e sempre più forte tendenza mondiale? Qual è la situazione dell’Italia? E l’opinione degli italiani? Quali carte il Bel Paese può giocare per vincere questa difficile e decisiva partita? Quali valori lo distinguono dai concorrenti e gli danno un vantaggio, se trasformati in fattori per generare benessere? Che ruolo può avere la cultura? E il territorio? E quanto importante è il contributo delle imprese e degli imprenditori? Queste sono alcune delle molte domande da cui ha preso le mosse la ricerca contenuta in questo volume. Le risposte sono incoraggianti e identificano le aree in cui istituzioni e imprese possono e devono fare di più e meglio. Puntano nella stessa direzione: per raggiungere la meta della sostenibilità, la via italiana deve coinvolgere tutti i soggetti, il settore pubblico come quello privato, i singoli e le associazioni. Occorre una strategia complessiva dell’intero Paese, che è chiamato ad affrontare, con spirito imprenditoriale finalmente consapevole, la riconciliazione della crescita economica, dell’equilibrio ambientale e dell’equità. Insomma, della sostenibilità a tutto tondo. -
Stampa meretrix. Scritti quattrocenteschi contro la stampa
La fine del libro cartaceo si avvicina? Qualche anno fa, i primi e-book non facevano certo temere per un'estinzione del sapere stampato; di recente, tuttavia, la tecnologia ha molto migliorato la funzionalità del libro elettronico, rendendolo più maneggevole ed efficace. Alcuni si entusiasmano per le innumerevoli possibilità editoriali che questo cambiamento epocale comporta; altri, invece, evocano scenari apocalittici. Poco meno di seicento anni fa, la comparsa del libro stampato aveva suscitato altrettanti entusiasmi e timori in una società che sino ad allora aveva conosciuto solo la scrittura a mano. A Venezia, città che aveva intensamente vissuto la nascita e gli sviluppi dell'""ars typographica"""" il rapido propagarsi della stampa aveva rivoluzionato i meccanismi socio-culturali, provocando situazioni contrastanti. Se disponiamo di ampie testimonianze circa le vicende giuridiche e amministrative relative ai primi esperimenti editoriali, documentare le diffidenze e i timori che li avevano accompagnati è invece impresa meno agevole. Qualche interessante testimonianza ci proviene da pochi e frammentari scritti marginali (in genere poesie), stesi talvolta a corredo di opere più importanti e raccolti ora in questa antologia. Grazie a essi, l'euforia e l'ostilità nei confronti della stampa, conosciute soprattutto attraverso cifre e statistiche industriali, trovano anche un'espressione lettetaria."" -
Fukushima. La vera storia della catastrofe nucleare che ha sconvolto il mondo
L'incidente di Fukushima ha rilasciato una tale radioattività da essere classificato di livello 7, il massimo di gravità per gli incidenti nucleari, raggiunto solo da Chernobyl. Messa a tacere la paura dei primi istanti, pochi o nessuno si sono avventurati nella difficile impresa di un bilancio. Il giornalista Alessandro Farruggia ha continuato a scavare e indagare. Questo è un completo resoconto non solo, e non tanto, della dinamica dell'incidente, ma delle conseguenze a tutti i livelli che hanno cambiato per sempre il mondo. Il racconto si fa strada tra i segreti della Tepco (l'altra faccia del nucleare giapponese), mette a nudo la realtà dietro la rispettabilità di facciata (gli errori progettuali, una manutenzione mancata o mal eseguita, le prescrizioni non rispettate dell'agenzia per la sicurezza nucleare), ricostruisce l'incidente e la gestione dell'emergenza, con gli errori, che hanno aggravato il bilancio. Infine, il mondo dopo Fukushima: le profonde conseguenze sul pianeta e sulla rinascita del nucleare, l'influenza sulle scelte energetiche. Perché il disastro ha cambiato e sta condizionando le politiche energetiche mondiali. -
Americani a Firenze. Sargent e gli impressionisti del nuovo mondo. Catalogo della mostra (Firenze, 3 marzo-15 luglio 2012). Ediz. illustrata
Il rapporto dei pittori impressionisti americani con l'Italia, e in particolare con Firenze, fu particolarmente intenso tra la metà dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Dopo la guerra di secessione centinaia di pittori approdarono in Italia: Firenze, Venezia, Roma, erano al centro del grand tour, luoghi mitici per chi voleva conoscere e studiare l'arte del passato. Dai maestri preimpressionisti come Winslow Homer, William Morris Hunt, John La Farge, Tomas Eakins ai grandi precursori come John Singer Sargent, Mary Cassati, James Abbott McNeill Whistler, alle opere degli artisti che soggiornarono a Firenze, e fra questi alcuni esponenti del gruppo propriamente impressionista americano, i Ten American Painters (William Merrit Chase, John Henry Twachman, Frederick Childe Hassam) e Franck Duveneck. -
Maestri del mare. La nautica italiana, una storia di eccellenza. Ediz. illustrata
Per anni la filiera nautica ha registrato tassi di crescita di assoluto rilievo, unici nell'industria italiana, fino ad arrivare a conquistare la leadership mondiale nel segmento della costruzione di yacht. Questa leadership è costruita sul design e sullo stile delle barche italiane, ma anche sulle competenze artigianali, sull'ingegno dell'innovazione, sulla tecnologia, sui tradizionali saperi di alcuni territori e sui valori di una consolidata cultura del mare. Le pubblicazioni, nazionali e internazionali, che affrontano tematiche correlate al mondo della nautica si concentrano prevalentemente sulle caratteristiche, tecniche e progettuali, dei prodotti o sulla storia di un cantiere. In un momento come quello attuale è vitale comunicare anche e soprattutto la cultura e i saperi del comparto, nonché i valori del territorio. Questo libro vuole rivolgersi agli amanti del mondo del mare, dai più esperti velisti a coloro che sognano, prima o poi, di salpare l'ancora; agli appassionati di barche, d'epoca o moderne, e delle competizioni veliche; a chi crede fermamente che la cultura del fare e i saperi artigianali possano rappresentare la vera forza competitiva della nautica italiana e più in generale del sistema Italia. Il racconto di Luana Carcano, interamente costruito sulle straordinarie testimonianze dirette di alcuni dei principali protagonisti del successo italiano (imprenditori, costruttori, maestri d'ascia, artigiani, designer, armatori, capitani). -
Senza alibi. Perché il capitalismo italiano non cresce più
È una chiara visione politica - sostiene Marco Simoni - la grande assente della seconda Repubblica. Di conseguenza le riforme - che pure non sono mancate - hanno avuto l'effetto di bloccare la crescita dell'economia italiana. L'Italia si è impoverita negli ultimi dieci anni: è urgente capire perché. Per smascherare gli alibi invocati da una classe politica inconcludente è necessario ripercorrere le principali vicende economiche e politiche del ventennio appena trascorso - dal caso Fiat al dramma della precarietà e alla disputa sull'articolo 18, dalle privatizzazioni di Telecom e Alitalia alle scelte delle aziende che nonostante tutto ce l'hanno fatta - e confrontarle da un lato con le altre economie (quelle che funzionano) e dall'altro con l'Italia che cresceva, negli anni cinquanta-sessanta trainata dall'industrializzazione di massa, e negli anni settanta-ottanta dalle esportazioni dei distretti. Si capisce allora che il nostro non è ""un paese per Facebook"""" ma neanche una realtà in cui la grande industria manifatturiera riceve i benefici di istituzioni cooperative. L'Italia ha riformato il suo capitalismo in profondità ma in maniera incoerente e, soprattutto, senza tenere in sufficiente conto l'impatto che le riforme avrebbero avuto sulle piccole e medie imprese dei distretti e sulle poche grandi aziende rimaste."" -
La Francia in bilico. Conversazioni italo-francesi su un modello contestato
In bilico fra passato e futuro, la Francia sembra non aver ancora interiorizzato il passaggio da grande a media potenza, e si trova oggi ad attraversare una dolorosissima crisi di identità. Questo libro di conversazioni a tre voci descrive il paese destinato ad affrontare nel 2012 due sfide elettorali della massima importanza: la scelta del presidente della Repubblica e il rinnovo dell'Assemblea Nazionale. Prendendo le mosse dall'analisi della situazione politica, gli autori raccontano una Francia a disagio, chiamata a misurarsi con problemi in parte conseguenti alla sua lunga storia, in parte legati ai formidabili cambiamenti strutturali che la stanno trasformando insieme all'Europa e al mondo. Nel trattare un'ampia gamma di temi - dalla costruzione del sentimento nazionale al modello di integrazione, dal ruolo dello Stato alla pubblica amministrazione e alla sanità, dalla perduta centralità nell'assetto europeo al tentativo di rilancio del tandem franco-tedesco - non viene mai meno il confronto sistematico con l'Italia, che sottolinea differenze e analogie talora sorprendenti rispetto ai nostri ""cugini d'oltralpe"""". Infatti i tre autori provengono da percorsi intellettuali molto diversi, ma hanno in comune una conoscenza approfondita dei due paesi. Coniugando l'approccio storico-politico a uno sguardo attento alla vita di ogni giorno, emerge il ritratto di una Francia il cui modello - politico, economico, sociale e culturale - è sempre più spesso contestato."" -
Fibre, tessuti e moda. Storia, produzione, degrado, restauro e conservazione
I fondamenti della natura delle fibre tessili, della struttura dei tessuti e il loro impiego nel mondo della moda esposti in un percorso semplice e lineare in cui si fondono contributi di culture umanistiche e scientifiche, con particolare attenzione alle problematiche legate al degrado, al restauro e alla conservazione de tessili. -
Bernardo Bertolucci
Viaggiare nell'opera di Bernardo Bertolucci significa incontrare un modo di pensare e di vivere il cinema, in un'osmosi di arte e vita che a Bertolucci appartiene intimamente fin dagli esordi. Il libro si sofferma su le principali opere del regista con saggi su ""Prima della rivoluzione"""" (Veronica Pravadelli), """"Il conformista"""" (Enrico Carocci), """"Ultimo tango a Parigi"""" (Gabriele Anaclerio), """"Novecento"""" (Simone Villani), """"The sheltering sky"""" (Anaclerio) e """"The dreamers"""" (Carocci). Completano il volume, introdotto da un saggio di Giorgio De Vincenti, un'accurata filmografia e bibliografia."" -
La teoria della recitazione. Dall'antichità al Settecento
È la prima storia delle teorie della recitazione, dall'antichità greca attraverso la trattatistica romana, le condanne della chiesa in epoca medievale, la sperimentazione teatrale dell'età umanistica, lo studio dell'arte dell'attore e le regole tecniche stabilite nel tardo Cinquecento, l'intreccio con la dottrina dell'oratoria e le riflessioni degli esperti seicenteschi di fronte alle grandi interpretazioni dei personaggi di Shakespeare e di Molière, di Corneille e di Racine, fino alla nuova visione che si apre nel Settecento, quando nel dibattito, che si estende dall'Italia alla Francia, l'Inghilterra, la Germania, la recitazione è riconosciuta come arte autonoma, regolata dai principi propri e particolari, e si stabiliscono le nozioni che fondano la moderna concezione dell'attore. Il racconto della lunga avventura della cultura occidentale di fronte alla misteriosa esperienza della recitazione: la difficoltà di comprendere, tra fascinazione e magia, diffidenza e sospetto, quello che fa un'interprete vivo sulla scena, proiettato in una figura diversa da lui, le tecniche che deve impiegare, gli effetti che può produrre e i criteri necessari per riconoscere il valore, le conseguenze, i pericoli della sua attività. -
Il vizio oscuro dell'Occidente. Manifesto dell'antimodernità-Sudditi. Manifesto contro la democrazia
L'Occidente non è più in grado di concepire e di tollerare ""l'altro da sé"""" che, in un modo o nell'altro, deve essere piegato al suo modello basato sul mercato e le crescite infinite. Senza averne piena coscienza è fondamentalista, integralista, totalitario. La democrazia è l'involucro legittimante di questo modello paranoico. Si presenta come il mondo della libertà individuale ma, nella realtà, è un sistema di oligarchie, politiche ed economiche, che schiacciano proprio il singolo, colui che rifiuta gli umilianti infeudamenti a queste mafie. La democrazia, che ha solo due secoli di vita, si pretende eterna ma, come tutte le istituzioni umane, finirà, insieme alla polpetta avvelenata che ricopre, nella spazzatura della storia."" -
Muri di carta
Che si tratti di un edificio in un sobborgo di Stoccolma che comincia a muoversi minaccioso, di una donna con uno straordinario sesto senso che si trova più a suo agio tra gli alberi della foresta che tra le persone, o di un'anziana pensionata che si lascia coinvolgere in uno strano giro di furti ai grandi magazzini, queste storie inquietanti e magiche nascono tutte da un quotidiano così desolato e spaventoso che solo il sovrannaturale può promettere un riscatto. Dall'ultimo capitolo di ""Lasciami entrare"""", in cui scopriamo cosa ne è stato di Oskar ed Eli dopo la loro fuga da Blackeberg, a """"La soluzione finale"""", scena che conclude le vicende di Flora e Elvy alle prese con i morti viventi, Lindqvist avvolge le sue storie in un'atmosfera sospesa e spietata, riuscendo a raccontare quanto sia impalpabile il confine tra la realtà e l'incomprensibile."" -
La vendetta del traduttore
Un beffardo traduttore si ribella al libro mediocre che sta traducendo e lo cancella progressivamente moltiplicando ed espandendo le note a pie pagina, le famose N.d.T., che usa per dare voce al disgusto che gli provoca il romanzo, al disprezzo che nutre per il suo autore e soprattutto per riferire le ferite inflitte al testo: prima elimina aggettivi e avverbi superflui, poi paragrafi e infine intere pagine, facendo spazio alle proprie considerazioni, sogni, digressioni. Ma i protagonisti di ""Translator's Revenge"""", il romanzo americano tradotto in modo cosi poco ortodosso, s'insinuano inesorabilmente nel testo che leggiamo: Abel Prote, noto e irascibile scrittore francese sul viale del tramonto, autore di un romanzo intitolato (N.d.T.), e David Grey, il giovane traduttore newyorkese che ama travestirsi da Zorro, il """"vendicatore mascherato"""", che lo sta traducendo in inglese. È un vero e proprio romanzo nel romanzo che prende corpo, costellato di passaggi segreti, amore, odio, tradimenti, colpi di scena. Finché il traduttore trionfa sull'autore e s'insedia nella parte alta della pagina per proseguire meglio la propria storia."" -
Il fiuto dello squalo
Sergio Scozzacane è un impresario musicale. Lo chiamano ""lo Squalo"""" per la forma a pinna del suo naso. Un soprannome, ma anche un destino da carnivoro: è il proprietario della casa discografica Musica Blue Records, che produce dischi a pagamento, vendendo illusioni a cantanti privi di talento che lui chiama """"pazienti"""". Alloggiato in una pensione d'infimo ordine e sommerso dai debiti contratti anche con la camorra (costatigli il mignolo del piede sinistro), lo Squalo progetta una improbabile uscita di scena. Ma quando tutto sembra perduto, una speranza si riaccende: Mattia, un giovane cantante che ha ancora sotto contratto per due mesi, vince un talent show televisivo, e portarlo al festival di Sanremo sembra l'occasione di riscatto della sua vita da discografico fallito e per salvare la pelle. Con passo incalzante e capacità dissacratoria, Gianni Solla mette in scena un romanzo sull'impossibilità di sottrarsi alla propria natura, la storia di un antieroe che lotta per la sopravvivenza in una Napoli divisa tra mediocri cantanti neomelodici e clan della camorra, una commedia amara sui fallimenti umani."" -
Sognando California
Vent'anni: una vita trascorsa serena, una maturità appena intravista, senza raggiungerla e tanta tanta insicurezza. Così, con mille problemi irrisolti, la protagonista di questo romanzo parte per Los Angeles, ripetendo l'itinerario di sua madre, venti anni prima. C'è in lei il desiderio di ripercorrerne i passi, di doppiarne le esperienze, di svelarne i segreti: nella madre, nella sua sicurezza, nella sua vitalità si specchia, illudendosi di essere adulta. Una figlia, una madre, l'american dream: la vita che si ripete in un mondo apparentemente senza conflitti che però ha perso la bussola. -
Il porto degli spiriti
In una bellissima giornata d'inverno, dall'alto del faro di Gavasten, Anders ammira con la moglie e la figlioletta Maja la distesa di ghiaccio e neve ai loro piedi. Attirata da qualcosa che nessuno è in grado di distinguere, la bambina corre fuori, e l'incubo comincia. Maja sparisce: non ci sono impronte né tracce di alcun genere, non c'è nulla per chilometri intorno che possa offrire un nascondiglio. Qualche anno dopo, solo e disperato, Anders torna all'isola, e qui Maja (ma è davvero lei?), gli fa sapere di essere ancora nel suo mondo, ma in un posto dove lui non può raggiungerla. Nella sua ricerca senza sosta, esplorando il passato segreto di Domarö, Anders arriverà fino al cuore misterioso del mare: per trovare la persona che ama dovrà attraversare l'abisso. -
Sul sangue ci puoi contare. Cent'anni. Vol. 2
16 gennaio 1920: l'entrata in vigore del Volstead Act stabilisce «il divieto di fabbricazione, vendita e importazione dei prodotti alcolici, nonché la vendita e il consumo dei medesimi nei bar». La gente nelle strade si dispera, i Ragazzi sono al settimo cielo. La scalata è partita dal gioco d'azzardo, ma ben presto il giro si allarga, e il Proibizionismo cambia ogni cosa. L'improbabile squadra italo-ebraica, sotto l'egida dell'elegante farabutto Arnold Rothstein, trasforma il contrabbando di liquori in un'autentica miniera d'oro. Riusciranno i giovani Charlie Luciano, Meyer Lansky, Bugsy Siegel e Frank Costello a gestire la pressione? Oppure i soldi facili diventeranno una scusa per perdere il controllo? -
La cattiva strada. Cent'anni. Vol. 1
"Salvatore il Cervello, Frank il Pistolero, Meyer il Giocatore, Bugsy il Matto. Ancora non lo sa nessuno, ma tempo al tempo lo sapranno tutti. La Banda, signori e signorine, è appena venuta al mondo.""""rnNew York, inizi del Novecento: Charlie Luciano, Meyer Lansky, Bugsy Siegel e Frank Costello sono soltanto dei ragazzini del Lower East Side, il quartiere più infelice della metropoli. Figli di emigranti senza un soldo, hanno sete di riscatto e sono pronti a fare sul serio. Partire dal fondo per arrivare in cima: i Ragazzi si giocano il tutto per tutto, a qualunque costo. I dadi del craps rotolano impazziti, le tasche dei polli si svuotano. Chi non sa stare al gioco finirà per imparare le regole. Con le buone o con le cattive. È il punto zero, l'inizio del viaggio che li condurrà in vetta. Un siciliano, un calabrese e due ebrei, un manipolo di improbabili sognatori: insieme non fanno cent'anni. La squadra su cui nessuno scommetterebbe un centesimo è pronta a far saltare il banco. Il primo romanzo di un'epica saga noir che racconta un secolo di criminalità organizzata nella Città che non dorme mai." -
Mala gestio: perché i veneti stanno tornando poveri
Una vulgata è diffusa senza risparmio: è la crisi che ci ha reso poveri e non poteva essere evitata. Grandi forze oscure hanno congiurato. Rileggere otto anni di fondi che Massimo Malvestio ha pubblicato su Nordesteuropa.it e sul Corriere del Veneto porta a conclusioni molto diverse: aeroporti, autostrade, municipalizzate, banche, fondazioni sono stati tutti mezzi con cui i veneti, cittadini ed istituzioni, hanno perduto in questi ultimi anni cifre colossali. Non vi era però nulla di imprevedibile e gli articoli di Malvestio ne sono la prova. I danni peggiori non sono venuti da forze oscure e lontane, ma dal disinteresse in cui si è lasciata la cosa pubblica. Quel che emerge davvero è che il Veneto è stato sopraffatto dalla cura di tanti piccoli interessi privati. Quel che è peggio è che accanto ad essi non vi era più neppure una visione, un disegno di prospettiva. -
La megalopoli delle Venezie. Tra municipi e capitale
Il decantato ""modello veneto"""", o """"del Nordest"""", da qualche anno mostra la corda e piuttosto che un'occasione, come per un periodo era stato, si rivela un limite. È venuto il momento di affrontare un cambiamento profondo, che nei fatti è già operante da tempo, ma che per produrre i benefici necessari ha bisogno di essere promosso e gestito e non soltanto silenziosamente subito. Dalle infrastrutture alla politica, dall'economia alla cultura. E in un futuro non troppo lontano, la metropoli veneta e veneziana potrebbe non solo affermare di esistere, ma anche pretendere il proprio ruolo nello scenario del mondo globale. Lasciando alle spalle la mitologia autarchica del """"piccolo è bello"""" e cogliendo invece la serie straordinaria delle opportunità a portata di mano.""