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Agrò e il maresciallo La Ronda
Sant'Alessio Siculo, fine estate 1975. Il futuro dottor Italo Agrò è ancora studente di legge nell'università di Napoli e sta terminando le vacanze nel suo paese d'origine. Il maresciallo dei Carabinieri, Augusto La Ronda, che ha già in passato chiesto a Italo di aiutarlo a stilare qualche rapporto particolarmente delicato, lunedì 7 settembre, lo fa prelevare in un bar di Letojanni, dov'era con gli amici, e condurre in caserma: nel pomeriggio è stato ritrovato tra i ruderi della chiesa di Sant'Agostino il cadavere di Biagio Mudaita, un giovane che lavorava nell'amministrazione della falegnameria paterna. Tra i maricaretti familiari, il mare della sua terra, il passaggio definitivo dall'adolescenza all'età adulta e gli aromi di una Sicilia lussureggiante, Italo Agrò non si limita a correggere il rapporto che il maresciallo intende inviare alle superiori autorità: si appassiona al caso e, in modo riservato, ma non troppo, collabora con il maresciallo con suggerimenti e riflessioni che lo aiutano nelle indagini, mentre si consumano quegli ultimi giorni di vacanza, durante i quali Italo inizia la sua storia d'amore con Irene Mangiacola, detta Nené. -
Nemsu, il tumore del faraone. Archeologia medica del Male
"Le malattie"""", scriveva Gina Lagorio, """"sono più intelligenti di noi, trovano la risposta dei nostri problemi prima della ragione"""". Il cancro è la malattia più intelligente di tutte e scriverne vuol dire confrontarsi inevitabilmente con le fragilità dell'uomo, con la sua più grande imperfezione di fronte a un Male astuto, capace di resuscitare ogni volta. Nonostante il Novecento lo abbia definito """"il Male del secolo"""", il cancro accompagna da sempre il cammino dell'umanità e l'uomo lo ha temuto e combattuto con strumenti via via più raffinati. Questo libro ci conduce alla ricerca del cancro nei suoi segni più lontani, per delineare, partendo dalla realtà geografica, una sorta di atlante storico della presenza della malattia, dei tentativi di """"stanarla"""", del grado di consapevolezza nel corso del tempo, degli sforzi per cercare cure credibili risorgendo da continue sconfitte. Il racconto di quest'avventura umana e scientifica - sapientemente condotto evocando atmosfere, episodi, sogni parte dalla preistoria e si addentra di volta in volta nel trascendente, nella magia, nella superstizione, per poi incontrare il metodo cartesiano e una medicina in grado di affrontare con strumenti tecnici adeguati una lotta spesso impari. Sullo sfondo una proposta: la definizione di una nuova disciplina, """"archeologia medica"""", in cui gli apporti della cultura scientifica, umanistica, cibernetica, sociale, religiosa convergano per leggere i segni del passato. Prefazione di Cesare De Nichelis." -
La versione di Tosi. Intervista con il leghista eretico
Da bambino è scappato dalla scuola materna. Da liceale si è tuffato in Adige per recuperare un pallone. Da programmatore ha avviato una centrale idroelettrica nel Bangladesh. Da consigliere comunale ha portato una tigre al guinzaglio in municipio. Da sindaco di Verona ha esordito sostituendo il ritratto ufficiale di Giorgio Napolitano con quelli di Benedetto XVI e di Sandro Pertini. Per anni Flavio Tosi, il primo cittadino più popolare d'Italia ma anche l'unico condannato per istigazione all'odio razziale, ha fatto parlare di sé con le sue stravaganze: la proposta di un'entrata separata sui bus per gli immigrati, le multe ai clienti delle prostitute e dei vu cumprà e ai turisti che mangiano panini, le querele a raffica contro giornalisti e intellettuali. Poi la svolta: l'incontro di pace col capo dello Stato, le ripetute richieste di dimissioni rivolte a Silvio Berlusconi, le ospitate quasi quotidiane nei talk show, l'obolo a Michele Santoro perché potesse continuare il suo programma. Ma soprattutto una lotta serrata e solitaria contro la deriva che alla fine ha travolto Umberto Bossi e il suo ""cerchio magico"""", i quali hanno cercato in tutti i modi di espellerlo dalla Lega. Davide ha vinto contro Golia. E ora, forte del voto plebiscitario con cui i veronesi gli hanno rinnovato la fiducia per la seconda volta, punta dritto al cuore del potere lumbard. Qui Flavio Tosi racconta la verità su di sé, sulla politica, sulla Lega."" -
Ragazzo. Storia di una vecchiaia
Una spietata analisi, senza infingimenti, senza autoillusioni, senza autoinganni sulla vecchiaia, al di là delle ipocrisie e della retorica con cui oggi cerchiamo di abbellire ed edulcorare quella che chiamiamo eufemisticamente ""la terza età"""" rendendola così, se possibile, ancor più crudele e beffarda. E, insieme, in un gioco di rimbalzi e di controspecchi, un appassionato inno alla giovinezza, """"quella irripetibile età in cui ci chiamavano ragazzi"""". Animato da ricordi ed esperienze personali, nelle quali il lettore non farà fatica a riconoscersi perché Fini riesce a dare ai fatti che rievoca, ora con tenerezza, ora con ironia, ora con sarcasmo, a volte con lucida ferocia, significati e valenze universali. Il volume è anche una sorta di singolare autobiografia giocata solo sul filo del rapporto giovinezza/vecchiaia, sul cui sfondo domina, enigmatico e incontrastabile, il vero protagonista del libro: il Tempo."" -
L'Armeria di Palazzo Ducale
Una porta massiccia in legno di cedro, costruita con tavole fatte dispendiosamente venire dal Libano nel 1556, custodiva un tempo l'accesso alle Sale d'Armi di Palazzo Ducale. La competenza sulle ""Munitioni"""" - questo l'antico nome del luogo - apparteneva al supremo Consiglio dei Dieci, come testimonia la sigla """"cx"""" incisa sulla placca originale cinquecentesca della serratura, che vi ammetteva per la visita solo re, principi e ospiti eminenti. Da sempre, al fine di tutelare la sicurezza delle assemblee governative, nella sede del potere marciano esisteva un deposito di armi pronte all'uso. Nel XIV secolo fu sistemato accanto al Maggior Consiglio, nella sala - detta perciò dell'Armamento - in cui oggi si ammirano i resti del grande affresco staccato di Guariento con l'Incoronazione della Vergine; la suddivisione in due piani dava modo di sfruttare al meglio quello spazio. Il trasferimento nella sede odierna, dapprima una stanza, più tardi altre due già occupate dalla prigione della """"Torresella"""" (sopravvivono, su una parete, numerose iscrizioni tracciate dai detenuti), risale al 1496."" -
Les collections d'armes du Palais des doges
Una porta massiccia in legno di cedro, costruita con tavole fatte dispendiosamente venire dal Libano nel 1556, custodiva un tempo l'accesso alle Sale d'Armi di Palazzo Ducale. La competenza sulle ""Munitioni"""" - questo l'antico nome del luogo - apparteneva al supremo Consiglio dei Dieci, come testimonia la sigla """"cx"""" incisa sulla placca originale cinquecentesca della serratura, che vi ammetteva per la visita solo re, principi e ospiti eminenti. Da sempre, al fine di tutelare la sicurezza delle assemblee governative, nella sede del potere marciano esisteva un deposito di armi pronte all'uso. Nel XIV secolo fu sistemato accanto al Maggior Consiglio, nella sala - detta perciò dell'Armamento - in cui oggi si ammirano i resti del grande affresco staccato di Guariento con l'Incoronazione della Vergine; la suddivisione in due piani dava modo di sfruttare al meglio quello spazio. Il trasferimento nella sede odierna, dapprima una stanza, più tardi altre due già occupate dalla prigione della """"Torresella"""" (sopravvivono, su una parete, numerose iscrizioni tracciate dai detenuti), risale al 1496."" -
La Armeria del Palacio Ducal
Una porta massiccia in legno di cedro, costruita con tavole fatte dispendiosamente venire dal Libano nel 1556, custodiva un tempo l'accesso alle Sale d'Armi di Palazzo Ducale. La competenza sulle ""Munitioni"""" - questo l'antico nome del luogo - apparteneva al supremo Consiglio dei Dieci, come testimonia la sigla """"cx"""" incisa sulla placca originale cinquecentesca della serratura, che vi ammetteva per la visita solo re, principi e ospiti eminenti. Da sempre, al fine di tutelare la sicurezza delle assemblee governative, nella sede del potere marciano esisteva un deposito di armi pronte all'uso. Nel XIV secolo fu sistemato accanto al Maggior Consiglio, nella sala - detta perciò dell'Armamento - in cui oggi si ammirano i resti del grande affresco staccato di Guariento con l'Incoronazione della Vergine; la suddivisione in due piani dava modo di sfruttare al meglio quello spazio. Il trasferimento nella sede odierna, dapprima una stanza, più tardi altre due già occupate dalla prigione della """"Torresella"""" (sopravvivono, su una parete, numerose iscrizioni tracciate dai detenuti), risale al 1496."" -
Die Armeria des Dogenpalastes
Una porta massiccia in legno di cedro, costruita con tavole fatte dispendiosamente venire dal Libano nel 1556, custodiva un tempo l'accesso alle Sale d'Armi di Palazzo Ducale. La competenza sulle ""Munitioni"""" - questo l'antico nome del luogo - apparteneva al supremo Consiglio dei Dieci, come testimonia la sigla """"cx"""" incisa sulla placca originale cinquecentesca della serratura, che vi ammetteva per la visita solo re, principi e ospiti eminenti. Da sempre, al fine di tutelare la sicurezza delle assemblee governative, nella sede del potere marciano esisteva un deposito di armi pronte all'uso. Nel XIV secolo fu sistemato accanto al Maggior Consiglio, nella sala - detta perciò dell'Armamento - in cui oggi si ammirano i resti del grande affresco staccato di Guariento con l'Incoronazione della Vergine; la suddivisione in due piani dava modo di sfruttare al meglio quello spazio. Il trasferimento nella sede odierna, dapprima una stanza, più tardi altre due già occupate dalla prigione della """"Torresella"""" (sopravvivono, su una parete, numerose iscrizioni tracciate dai detenuti), risale al 1496."" -
Il doge. Vita pubblica e privata
Una teoria di centoventi dogi - guerrieri, politici, letterati, perfino un santo, Pietro Orseolo - abbraccia la storia millenaria della Repubblica di San Marco, evocando la grandezza e gli splendori di uno stato che, nel periodo della sua massima espansione, andava dalle terre di Bergamo e Brescia all'isola di Cipro. La forma perfetta di governo - così almeno la si considerava - elaborata dalla classe dirigente veneziana poneva ferree limitazioni all'autorità del principe, non un sovrano, ma un magistrato, seppure di eccelso grado, eletto a garante dell'edificio costituzionale. Si perde nelle nebbie del tempo la veridicità della nomina del primo Dux, che la tradizione, situando l'episodio nel 697, riconosce in Paoluccio Anafesto da Eraclea, comandante militare della provincia veneta subordinato al governatore bizantino di Ravenna. Dinanzi al ripiegarsi dell'impero romano d'Oriente, l'autonomia di Venezia cresce in modo progressivo: è l'anno 810 quando Agnello Partecipazio, dopo avere sconfitto l'esercito franco di Pipino, figlio di Carlo Magno, viene acclamato alla suprema dignità e sposta la residenza ducale a Rivoalto, nel luogo dove sorge tuttora. -
Le doge. Vie publique et vie privée
Una teoria di centoventi dogi - guerrieri, politici, letterati, perfino un santo, Pietro Orseolo - abbraccia la storia millenaria della Repubblica di San Marco, evocando la grandezza e gli splendori di uno stato che, nel periodo della sua massima espansione, andava dalle terre di Bergamo e Brescia all'isola di Cipro. La forma perfetta di governo - così almeno la si considerava - elaborata dalla classe dirigente veneziana poneva ferree limitazioni all'autorità del principe, non un sovrano, ma un magistrato, seppure di eccelso grado, eletto a garante dell'edificio costituzionale. Si perde nelle nebbie del tempo la veridicità della nomina del primo Dux, che la tradizione, situando l'episodio nel 697, riconosce in Paoluccio Anafesto da Eraclea, comandante militare della provincia veneta subordinato al governatore bizantino di Ravenna. Dinanzi al ripiegarsi dell'impero romano d'Oriente, l'autonomia di Venezia cresce in modo progressivo: è l'anno 810 quando Agnello Partecipazio, dopo avere sconfitto l'esercito franco di Pipino, figlio di Carlo Magno, viene acclamato alla suprema dignità e sposta la residenza ducale a Rivoalto, nel luogo dove sorge tuttora. -
El dux. Vida pùblica y privada
Una teoria di centoventi dogi - guerrieri, politici, letterati, perfino un santo, Pietro Orseolo - abbraccia la storia millenaria della Repubblica di San Marco, evocando la grandezza e gli splendori di uno stato che, nel periodo della sua massima espansione, andava dalle terre di Bergamo e Brescia all'isola di Cipro. La forma perfetta di governo - così almeno la si considerava - elaborata dalla classe dirigente veneziana poneva ferree limitazioni all'autorità del principe, non un sovrano, ma un magistrato, seppure di eccelso grado, eletto a garante dell'edificio costituzionale. Si perde nelle nebbie del tempo la veridicità della nomina del primo Dux, che la tradizione, situando l'episodio nel 697, riconosce in Paoluccio Anafesto da Eraclea, comandante militare della provincia veneta subordinato al governatore bizantino di Ravenna. Dinanzi al ripiegarsi dell'impero romano d'Oriente, l'autonomia di Venezia cresce in modo progressivo: è l'anno 810 quando Agnello Partecipazio, dopo avere sconfitto l'esercito franco di Pipino, figlio di Carlo Magno, viene acclamato alla suprema dignità e sposta la residenza ducale a Rivoalto, nel luogo dove sorge tuttora. -
Der Doge. Oeffentliches und privates Leben
Una teoria di centoventi dogi - guerrieri, politici, letterati, perfino un santo, Pietro Orseolo - abbraccia la storia millenaria della Repubblica di San Marco, evocando la grandezza e gli splendori di uno stato che, nel periodo della sua massima espansione, andava dalle terre di Bergamo e Brescia all'isola di Cipro. La forma perfetta di governo - così almeno la si considerava - elaborata dalla classe dirigente veneziana poneva ferree limitazioni all'autorità del principe, non un sovrano, ma un magistrato, seppure di eccelso grado, eletto a garante dell'edificio costituzionale. Si perde nelle nebbie del tempo la veridicità della nomina del primo Dux, che la tradizione, situando l'episodio nel 697, riconosce in Paoluccio Anafesto da Eraclea, comandante militare della provincia veneta subordinato al governatore bizantino di Ravenna. Dinanzi al ripiegarsi dell'impero romano d'Oriente, l'autonomia di Venezia cresce in modo progressivo: è l'anno 810 quando Agnello Partecipazio, dopo avere sconfitto l'esercito franco di Pipino, figlio di Carlo Magno, viene acclamato alla suprema dignità e sposta la residenza ducale a Rivoalto, nel luogo dove sorge tuttora. -
Fondazione Paradiso. Le inchieste di Annika Bengtzon. Vol. 2
Al porto di Stoccolma, tra le macerie rimaste sulle banchine dopo che un violento uragano si è abbattuto sulla Svezia, vengono ritrovati i corpi di due uomini assassinati con un colpo di pistola alla testa. Sembra trattarsi di una vera e propria esecuzione, e Annika Bengtzon fiuta lo scoop che potrebbe finalmente dare slancio alla sua carriera; è da tempo che alla redazione della ""Stampa della sera"""" è relegata a correggere bozze durante il turno di notte, e il posto le va stretto. Le indagini parlano di contrabbando, in particolare sigarette, un traffico che punta all'Europa dell'Est e incrocia la strada di Aida Begovic, una giovane disperata e in fuga. Alla sua richiesta di aiuto, Annika le consiglia di rivolgersi alla Fondazione Paradiso, un'istituzione su cui medita di scrivere un articolo - che promette di cancellare il passato delle persone minacciate offrendo loro una nuova identità. Quello che ci vuole per una donna che ha visto troppo ed è braccata da una brutale organizzazione criminale. Mentre una nuova serie di omicidi scuote un'inchiesta che si fa sempre più intricata, Annika, divisa tra l'amore per la sua professione e una vita privata che è ordinata e tranquilla solo nei suoi desideri, segue il suo istinto di giovane reporter e si avvicina alla verità, rendendosi conto che né Aida né la misteriosa Fondazione Paradiso sono davvero ciò che sembrano."" -
I dodici sospetti. Le inchieste di Annika Bengtzon. Vol. 3
È la vigilia della notte di mezz'estate, la più breve dell'anno, e Annika Bengtzon sta finalmente per lasciarsi Stoccolma alle spalle insieme a Thomas e ai bambini. Le valigie sono pronte, il traghetto per l'arcipelago li attende, quando una telefonata imprevista dalla redazione della ""Stampa della sera"""" la costringe a un repentino cambio di programma: Michelle Carlsson, popolare conduttrice televisiva, è stata assassinata durante la registrazione di un talk-show in un castello del Sörmland, l'elegante e idilliaca regione a sud della capitale. Le vacanze sono annullate e la famiglia insorge, ma l'istinto del reporter prevale, la notizia promette tirature eccezionali e Annika non può che buttarsi a capofitto nella delicata inchiesta sul luccicante mondo della televisione e delle sue celebrità. Al momento dell'omicidio, oltre alla vittima, dodici sono le persone presenti nel castello, e ognuna di loro sembra avere un buon motivo per uccidere. Potere, sesso e ambizione, una miscela esplosiva: a quanto pare, nel mondo vacuo e folle delle star, l'egocentrica e seducente Michelle era la vittima perfetta da sacrificare. Sempre attenta a dubitare di verità troppo facili, Annika, determinata e vulnerabile, indaga portando alla luce relazioni difficili e contraddittorie, tanto più che tra i dodici sospetti ci è finita anche Anne, la sua amica del cuore."" -
Visto per Shanghai
Feng Dexiang, arrestato negli Stati Uniti, promette alle autorità americane di testimoniare in un processo contro un capo di una Triade cinese, a patto che la moglie, Wen Liping, possa lasciare la Cina e raggiungerlo in America. Il governo cinese cede a malincuore alla richiesta, ma quando l'ispettrice Catherine Rohn arriva a Shanghai per prelevare la donna e scortarla oltreoceano, Wen è misteriosamente scomparsa. Vittima di un rapimento organizzato dalla Triade? O il governo cinese ha cambiato idea a proposito della cooperazione con gli Stati Uniti? All'ispettore Chen Cao viene affidato l'incarico di indagare sulla scomparsa di Wen e di accompagnare l'ospite americana per la città, illustrandole quanto di meglio la sua terra ha da offrire. -
Il denaro «Sterco del demonio»
Un attacco corrosivo e radicale alla società contemporanea di cui il denaro, con il suo abnorme sviluppo, è insieme metafora e concretissimo strumento. Il denaro - che non va confuso con la moneta in cui si incarna - è in realtà una logica, affascinante ma terribilmente insidiosa, che ha finito per soggiogarci. Una storia del denaro documentata che è anche una storia di un'affascinante scommessa sul nulla. -
Il signore degli orfani
Pak Jun Do è figlio di una madre scomparsa, una cantante rapita e portata a Pyongyang per allettare i potenti della capitale, e di un padre influente, direttore di un orfanotrofio. Crescendo, si fa notare per lealtà e coraggio, tanto da convincere lo Stato a offrirgli una carriera molto rapida. E per lui comincia un percorso senza ritorno attraverso le stanze segrete della dittatura più misteriosa del pianeta. ""Umile cittadino della più grande nazione del mondo"""", Jun Do diventa un rapitore professionista, costretto a destreggiarsi tra regole instabili e richieste sconcertanti da parte dei suoi superiori per sopravvivere. L'amore per Sun Moon, attrice leggendaria, lo porterà a prendere in mano la propria vita, con un sorprendente colpo di scena. Ambientato nella Corea del Nord dei nostri giorni, il libro di Adam Johnson descrive vita e accadimenti di un moderno Candido in un regime isolato e folle, un vero e proprio regno eremita in cui realtà e propaganda si sovrappongono fino a essere indistinguibili. Romanzo d'avventura, racconto di un'innocenza perduta e romantica storia d'amore, """"Il signore degli orfani"""" è anche il ritratto di un mondo che fino a oggi ci è stato tenuto nascosto: una terra devastata dalla fame, dalla corruzione, da una crudeltà che colpisce a caso, dove esistono anche solidarietà, inaspettati squarci di bellezza, e amore."" -
Partenariato pubblico-privato e sviluppo degli investimenti
Il volume approfondisce uno dei temi in questo momento di maggior rilievo nell'ambito della realizzazione delle opere pubbliche: il tema del partenariato pubblico privato. L'intento degli autori è quello di fornire approfondimenti tematici finalizzati a chiarire ed evidenziare gli aspetti principali e più significativi dell'argomento. Rispetto alla fase di programmazione e progettazione degli interventi di partenariato, l'opera si sofferma sui profili di management nonché sugli studi di fattibilità e sulle valutazioni di convenienza e finanziabilità dei progetti quali elementi essenziali per il buon esito degli stessi. Il testo tratta inoltre il delicato tema del trasferimento dei rischi e quello dell'equilibrio economico-finanziario dei progetti e della bancabilità delle opere. Descrive le caratteristiche generali proprie degli strumenti di partenariato e ne analizza le tipologie più utilizzate (i.e. project finance e leasing in costruendo) non senza illustrare le novità intervenute nella materia in virtù del decreto 70/2011. Arricchisce il volume un rapporto che illustra gli esiti di una ricerca realizzata da ifel nel corso del 2011 in materia di ppp, basata sull'indagine di campo realizzata al fine di definire problematiche, specificità, caratteristiche e potenzialità degli strumenti di ppp in uso da parte dei comuni italiani (realizzata su un gruppo di comuni target). -
Achille o dell'educazione razionale
"Io sono cresciuto nella casa di un modello di virtù, Chirone, e ho imparato a comportarmi con schiettezza. E così agli Atridi obbedirò se i loro ordini sono giusti, qualora non lo siano non obbedirò. Ma qui come a Troia darò prova della mia natura di uomo libero e, per quanto è in me, onorerò il mio dovere di soldato"""", dice di sé Achille nell'Ifigenia in Aulide di Euripide. Egli è l'espressione di un rinnovato ideale educativo e umano che interpreta la coscienza del passaggio dalle vecchie monarchie ai nuovi valori aristocratici ed è soprattutto l'eroe paradigmatico del primo modello compiuto di paideia, un modello appunto di vita e di cultura. Con Achille si realizza una straordinaria rivoluzione culturale e sociale: il primeggiare come fine ultimo dell'umano eroico non deriva dalla forza in sé o dall'esercizio del potere in sé, bensì dal carattere morale dell'iniziativa umana, da un nucleo etico religioso che l'eroe porta dentro di sé, che è riflesso della coerente congiunzione fra il suo carattere e la sua educazione. Il volume ripercorre il modello pedagogico di formazione dell'eroe come processo graduale e razionale che permette all'uomo di farsi artefice di imprese e di assurgere, quindi, al rango di eroe. Quella omerica non fu semplicemente una educazione pratica, fu qualcosa di più: una paideia razionale, intenta a riprodurre immutato il tipo umano consono alle società aristocratiche del periodo arcaico." -
L'elisir d'amore. Melodramma giocoso in due atti
Il Teatro La Fenice di Venezia prosegue la stagione lirica 2012 rinnovando la linea dei libretti di sala, trasformandoli in un agile strumento di consultazione e di divulgazione presso il grande pubblico, grazie anche all'edizione in lingua inglese. Il primo volume di questa nuova serie, dalla grafica accattivante e ricco di contributi fra i quali un testo di Giovanni Montanaro, è dedicato all'Elisir d'amore . ""Melodramma giocoso"""" in due atti divenne ben presto un classico dell'opera ottocentesca e segnò la definitiva consacrazione di Gaetano Donizetti, affiancato in quell'occasione dal librettista Felice Romani, già allora salutato come il più colto e fine in attività.""