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Leopardi: la bellezza del dire. Società, educazione, testualità nella Crestomazia italiana della prosa
Sociologo ante litteram, educatore, operatore culturale, oltre che esperto filologo e appassionato ricercatore. Questo il profilo leopardiano che emerge dallo studio della Crestomazia italiana della prosa"", pubblicata nel 1827 per l'editore Stella di Milano. Si tratta di un'opera che rompe gli schemi letterari consolidati dalla tradizione: così facendo Leopardi mette in discussione il canone critico della letteratura italiana del suo tempo, con l'obiettivo di renderla intellettualmente accattivante e moderna. Ne risulta un'opera affatto personale, che obbedisce a istanze sociologiche, pedagogiche e comunicative ben precise, rivelandosi la sede più adatta per sviluppare un percorso di ricerca incentrato sullo studio della modernità ispirato alla lezione degli antichi. Al di là delle reazioni accese e polemiche dei contemporanei, emerge la cifra innovativa dell'antologia nel panorama editoriale italiano dell'epoca, dove anche la semplice trasmissione di nozioni e pensieri partecipa del meccanismo generale del lavoro. Il presente volume mira non solo a scandire le vicende redazionali dell'opera, ma anche a scandagliare il fitto sostrato bibliografico alla base dell'attività di ricerca leopardiana, con la prospettiva di ricostruire il contesto socio-culturale in cui prende forma il progetto dell'antologia, destinata a un mercato editoriale in rapida evoluzione."" -
Così fan tutte
Apparentemente caratterizzata dal ritorno agli schemi tradizionali dell'opera buffa settecentesca, con personaggi fortemente tipizzati e per di più trattati come veri e propri burattini da quel vero e proprio regista-factotum (nonché alter ego di Da Ponte) che è Don Alfonso, ""Così fan tutte"""" rappresenta forse l'esito più raffinato della drammaturgia mozartiana prima di quella sorta di sconfinamento romantico costituita dalla """"Zauberflöte"""". La complessità d'intreccio e il realismo psicologico dei due precedenti lavori dapontiani, """"Le nozze di Figaro"""" e """"Don Giovanni"""", cedono il passo in """"Così fan tutte"""" a tipologie drammatiche meno contaminate. Per molto tempo nessuno ha compreso che, insistendo su plurimi livelli di lettura, """"Così fan tutte"""" spaziava dal modello dell'opera seria fino agli stilemi della più scanzonata parodia farsesca e annoverava tanto le più intense espressioni dell'affettività soggettiva quanto gli stilemi ieratici e impersonali della musica sacra. Con tali mezzi la sfaccettata partitura di Mozart ubbidiva insomma a un'intenzionalità drammaturgica capace di aprire squarci insospettabili entro il solido e coerente impianto razionalistico della trama dapontiana."" -
Così fan tutte. Ediz. inglese
Apparentemente caratterizzata dal ritorno agli schemi tradizionali dell'opera buffa settecentesca, con personaggi fortemente tipizzati e per di più trattati come veri e propri burattini da quel vero e proprio regista-factotum (nonché alter ego di Da Ponte) che è Don Alfonso, ""Così fan tutte"""" rappresenta forse l'esito più raffinato della drammaturgia mozartiana prima di quella sorta di sconfinamento romantico costituita dalla """"Zauberflöte"""". La complessità d'intreccio e il realismo psicologico dei due precedenti lavori dapontiani, """"Le nozze di Figaro"""" e """"Don Giovanni"""", cedono il passo in """"Così fan tutte"""" a tipologie drammatiche meno contaminate. Per molto tempo nessuno ha compreso che, insistendo su plurimi livelli di lettura, """"Così fan tutte"""" spaziava dal modello dell'opera seria fino agli stilemi della più scanzonata parodia farsesca e annoverava tanto le più intense espressioni dell'affettività soggettiva quanto gli stilemi ieratici e impersonali della musica sacra. Con tali mezzi la sfaccettata partitura di Mozart ubbidiva insomma a un'intenzionalità drammaturgica capace di aprire squarci insospettabili entro il solido e coerente impianto razionalistico della trama dapontiana."" -
Lepri che vincono la crisi. Storie di aziende (quasi medie) vincenti nei mercati globali
Lontana dai riflettori, c'è un'Italia industriale che ha resistito con orgoglio alle conseguenze della crisi finanziaria del 2008. Nei settori tipici del Made in Italy manifatturiero, un bel numero di piccole imprese ha tenuto saldamente le posizioni, nonostante l'ambiente fosse diventato improvvisamente ostile. In questo gruppo, si sono presto distinte delle autentiche lepri manifatturiere, che hanno adattato rapidamente i loro modelli di business al nuovo contesto economico, hanno individuato nuovi territori competitivi spesso ancora inesplorati e hanno cominciato a correre, correre, correre. Questo libro analizza le performance di tutte le 1548 imprese italiane del Made in Italy manifatturiero che alla vigilia della crisi avevano un fatturato compreso tra 10 e 12,9 milioni di euro, attraverso lo studio dei loro bilanci dal 2004 al 2010. La ricerca individua le ragioni che spiegano perché certe imprese hanno continuato imperterrite a macinare risultati positivi mentre il mercato crollava. Di tre casi (Gervasoni di Udine, Terruzzi Fercalx di Bergamo e Andrea Montelpare di Fermo) viene ricostruito il percorso di sviluppo, in cui arte manifatturiera e intuito strategico si combinano con la lungimiranza e il senso di responsabilità delle famiglie imprenditoriali proprietarie. -
Il re cervo
Nel 2006, in occasione delle celebrazioni del secondo centenario della morte di Carlo Gozzi (1720-1806), la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia ha messo a disposizione degli studiosi il Fondo Gozzi, l'archivio familiare rinvenuto nella villa patrizia di Pasiano di Pordenone e da poco acquisito. Ricco di novemilacinquecento carte manoscritte - per buona parte stese di suo pugno dal minore dei fratelli Gozzi -, esso conserva di Carlo numerosi testi preparatori, finora del tutto ignoti, di opere edite e numerosi testi inediti: commedie, atti unici, programmi coreografici, componimenti poetici, traduzioni, interventi polemici, saggi, scritture amministrative. La ricchezza, la qualità e la novità dei materiali è tale da costringere a riaprire il cantiere degli studi gozziani. È quanto si propone questa edizione nazionale, che intende offrire i testi noti e ignoti di Carlo Gozzi in edizioni criticamente accertate, corredate dalle redazioni preparatorie e debitamente commentate. Nel ""Re cervo"""", andata in scena per la prima volta a Venezia, al Teatro San Samuele, il 5 gennaio 1762, si conferma pienamente l'efficacia del genere teatrale sperimentato da Carlo Gozzi con le sue fiabe: una produzione che si inserisce nell'ambito della fioritura di letteratura fiabesca registrabile nel Settecento, in rapporto con l'affermazione europea del gusto rococò. Introduzione e commento di Paolo Bosisio."" -
Confessioni di una sociopatica. Viaggio nella mente di una manipolatrice
M. E. Thomas è seducente, carismatica, manipolatrice, ambiziosa, è una donna di successo. Ha un ottimo lavoro, una famiglia, amici che ama e che la amano. Le manca solo una cosa: la coscienza. Lei è una sociopatica, non sa che cosa sia il rimorso e ne è consapevole. Nessuno, al di fuori della sua famiglia, conosce il suo segreto: per la prima volta racconta la sua storia. Scrive sulla sua vita, dalla confusione che provava da piccola nel cercare di farsi andare bene al bisogno di prevalere sugli altri che prova invece da adulta, dai suoi espedienti per raggiungere il successo al lavoro e in amore ai disastri che le hanno permesso di conoscersi meglio, fino alle motivazioni che le consentono di controllare il suo comportamento, almeno la maggior parte delle volte. Si stima che il 4% della popolazione sia affetto da questo inquietante disturbo della personalità, una persona su 25. Con una voce chiara, misurata e spaventosamente sincera, una donna sociopatica ci porta nella sua mente, nella sua vita, nei suoi segreti. -
La mano. Le inchieste del commissario Wallander. Vol. 11
Kurt Wallander, leggendario commissario della polizia di Ystad, potrebbe finalmente realizzare uno dei suoi vecchi sogni e trasferirsi in una casa di campagna, fuori città. Un giro di ricognizione del giardino lo porta però a fare una macabra scoperta: dal terreno spunta lo scheletro di una mano umana. A chi apparteneva? Da quanto tempo quel corpo è sepolto in quel giardino? Nei poderi lì intorno, non c'è nessuno in grado di fornire una spiegazione. E passato troppo tempo, e nessuno ricorda più. Proprio mentre immaginava per sé un nuovo inizio, una vita nella natura, con un cane, e magari anche una donna al suo fianco, Wallander viene coinvolto in un caso che lo mette ancora una volta di fronte alle proprie incertezze. E i contrasti con Linda, la figlia che ha deciso di entrare in polizia ed è tornata a vivere con lui, non semplificano certo le indagini. Non resta che scavare indietro nel tempo per cercare di ricostruire la storia di una morte oscura e riportare alla luce un dramma in cui, come sempre accade, tra il bene e il male il confine sfuma, rendendo difficile stabilire dove abbia inizio la colpa e dove finisca l'innocenza. -
Nessuno conosce il mio nome
Dan Sommerdahl vive nella tranquilla cittadina di Christianssund, affacciata su un fiordo pittoresco, con un delizioso porticciolo, un quartiere di ville eleganti e un'orribile zona pedonale. È un quarantenne di successo in temporanea crisi esistenziale. Brillante pubblicitario, l'ultimo avanzamento della carriera gli ha provocato una depressione dalla quale stenta a riprendersi, nonostante una famiglia affettuosa e un cane molto amato. Ma quando l'amico di sempre Flemming Torp, ispettore di polizia, lo coinvolge nell'inchiesta per l'omicidio di una giovane donna avvenuto nella sua stessa agenzia, Dan sembra ritrovare l'energia. La conoscenza delle abitudini e delle relazioni tra i colleghi e il suo senso dell'osservazione si rivelano doti preziose nella sua nuova carriera di detective. Cinico e sentimentale, brillante e spiritoso, Dan si appassiona al gioco e si butta a capofitto nelle indagini che conducono a una rete, alla quale molti tra i cittadini benestanti della comunità in cui vive sembrano segretamente aderire. Una sorta di associazione umanitaria che offre aiuto alle donne in fuga da sfruttatori senza scrupoli. Ma è davvero aiuto quello che le vittime ricevono? -
Eccellenti pittori. Gli artisti italiani di oggi da conoscere, ammirare e collezionare
Quattro secoli e mezzo dopo Vasari, Langone racconta gli artisti italiani partendo dalle loro biografie. Con un paio di non trascurabili differenze: gli artisti del Vasari erano quasi tutti morti mentre quelli di Langone sono tutti vivi; nelle ""Vite"""" si parla anche di scultori e di architetti mentre in """"Eccellenti pittori"""" ci si concentra appunto sui pittori per il semplice motivo che nel frattempo gli scultori si sono quasi estinti e gli architetti sono quasi totalmente fuoriusciti dall'ambito artistico. Libro fortemente selettivo secondo criteri il più possibile oggettivi che sono espressamente dichiarati in modo che il lettore possa condividerli o respingerli: quanto di più lontano dalla critica castale e incomprensibile che ha reso l'arte contemporanea italiana autoreferenziale e semimorta. Pittori di ogni generazione e di ogni quotazione: giovani e vecchi, celebrati e sottovalutati, purché capaci di ricordare che la pittura italiana è viva e lotta insieme a noi, anche se noi non sempre lo sappiamo."" -
Pietro Bembo e le arti
Il volume raccoglie gli esiti del seminario internazionale ""Pietro Bembo e le arti"""", curato dal Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nel febbraio 2011, con i contributi di: Barbara Agosti, Alessandro Ballarin, Guido Beltramini, Giulio Bodon, Lina Bolzoni, David Alan Brown, Marco Collareta, Elisa Curti, Massimo Danzi, Caroline Elam, Iain Fenlon, Massimo Firpo, Patricia Fortini Brown, Davide Gasparotto, Silvia Ginzburg, Elena Granuzzo, John Oliver Hand, Michel Hochmann, Rosella Lauber, Sergio Marinelli, Susan Nalezyty, Stefano Pagliaroli, Debra Pincus, Guido Rebecchini, Vittoria Romani, William H. Sherman, Adolfo Tura, Claudio Vela, Lucy Whitaker."" -
Napoli-New York. Una storia inedita per il cinema
Il volume propone questo soggetto dal sapore neorealista, scritto nella seconda metà degli anni quaranta da un Fellini non ancora regista, ma già fertile inventore di molti soggetti con l'inseparabile amico e collaboratore Tullio Pinelli. Attraverso le tristi e difficili vicende di due scugnizzi napoletani costretti dalla vita a tentare l'avventura americana, ""Napoli-New York"""" presenta una Napoli ancora distrutta dalla guerra e una New York totalmente fantastica, frutto dell'invenzione felliniana. Documento fresco dell'Italia postbellica e racconto rocambolesco si intrecciano in una storia dal finale sorprendente."" -
Ero Bergoglio, sono Francesco. Il primo reportage sul papa dalla fine del mondo
Un reportage da Buenos Aires, tra immagini e parole, nelle stesse ore in cui il nuovo papa Francesco sale al soglio pontificio. L'autore parte verso quella ""fine del mondo"""", evocata proprio dal Santo Padre il giorno della sua elezione, per constatare quanto sapore di frontiera si respiri realmente in quella terra. E scopre una realtà sociale alquanto inquieta. L'Argentina è un paese che potrebbe sfamare oltre trecento milioni di individui ma che al suo interno contiene sacche di povertà assoluta. Un paese dove la delinquenza di strada è fenomeno comune anche nei quartieri più rinomati e dove il paco (la droga) miete giovani vittime. Nel libro vengono intervistati due parroci di periferia che, anche attraverso il contributo personale di papa Francesco, oggi si dedicano al recupero di questi ragazzi. Jorge Mario Bergoglio nel suo percorso, prima di provinciale dei gesuiti, poi come vescovo ausiliare di Buenos Aires e quindi come cardinale, è sempre stato vicino agli emarginati. Ha fatto della predicazione del Vangelo il cuore stesso del suo stile di vita. Uno stile sobrio, semplice, umile. Molti degli aneddoti riferiti confermano questa immagine arricchendola di nuove storie e curiosità. Quello che emerge è il ritratto di un uomo che comunica più con le azioni che con le parole, e quando parla utilizza esperienze personali, storie realmente accadute, perché è solo attraverso la testimonianza di vita vissuta che si può trasmettere la vera esperienza del Vangelo. Introduzione di Giovanni Maria Vian."" -
Comédia infantil
Dal tetto di un teatro in un porto africano un uomo contempla la città. Ai suoi piedi, sdraiato su un materasso sporco, c'è Nelio, bambino di strada e profeta. Ha solo dieci anni, ma la saggezza di un vecchio. Chi è Nelio? Da dove viene? Chi è stato a sparargli dal palcoscenico vuoto? E perché? Nove notti: è il tempo che serve a Nelio per raccontare la sua storia, la storia di un bambino africano, in un paese funestato dalla guerra civile. Ferito da un colpo d'arma da fuoco, sa che morirà non appena il racconto sarà finito. -
La sinfonia del tempo breve
Nato nell'immobilità pigra di un piccolo paesino dell'Inghilterra, nel breve intervallo della pace precaria tra i due conflitti mondiali, Green Talbot sa che per rendere la sua esistenza degna di quel nome deve andare incontro al mondo. E nel suo avventuroso viaggio che attraverserà l'Occidente, ma anche il tempo del secolo breve - dall'America della Grande Depressione all'Europa del dopoguerra, della ricostruzione e del boom economico - Green Talbot diventerà lo specchio degli uomini e dei luoghi che incontrerà, raccogliendone la vita, i sentimenti e il loro significato. -
Il leone di Orvieto. Un uomo venuto dal nulla
Un uomo venuto dal nulla. Trovatello dalle origini ignote. Un ex cameriere di una cittadina di provincia che parte sulle navi per scoprire quanto sia grande il mondo e che al ritorno si chiede quanto costi comprarselo tutto. Ma chi è, davvero, Giancarlo Parretti, self made man di Orvieto che volle farsi re del cinema mondiale? La sua scalata alla Metro Goldwyn Mayer nel 1990 resta una delle più memorabili e controverse imprese finanziarie nella storia di Wall Street. Spregiudicato, determinato, istintivo, Parretti ha vissuto più vite in una. Ha servito da cameriere l'ex premier inglese Winston Churchill. Ha venduto il Milan a Silvio Berlusconi. Ha mangiato al tavolo con Kissinger e Agnelli, con Lew Wasserman e Steve Ross. Ha avuto a libro paga le più celebri star del cinema americano. Ha conosciuto John Fitzgerald Kennedy e Yasser Arafat, Saddam Hussein e Muammar Gheddafi, Francois Mitterrand e Papa Paolo VI. Con la sua prima produzione filmica, Bernadette, ha fatto commuovere Papa Wojtyla. In questo libro, Parretti racconta la sua vicenda umana e professionale, dall'infanzia turbolenta ai successi e alle cadute dell'età adulta, passando per i guai con la giustizia, per certi retroscena sul legame a filo doppio fra politica e affari negli anni in cui si compiva la sua ascesa nel mondo della finanza. Pagine ricche di aneddoti e rivelazioni che gettano anche una luce diversa su certi momenti che hanno segnato la nostra storia contemporanea. -
Un sindaco in esilio. La mia storia a Cortina d'Ampezzo
È il 2006 quando Andrea Franceschi, una laurea in Economia all'Università Bocconi e un lavoro come consulente finanziario, decide di cambiare vita. Fa ritorno alle sue radici, all'amata Cortina d'Ampezzo, con l'intento di realizzare un ambizioso progetto incentrato su quattro punti: uno stop netto alle speculazioni edilizie; il ritorno alla montagna, con il rifiuto di una mondanità degli eccessi venuta dall'esterno; l'attenzione alla dimensione della famiglia, della scuola, del sociale; un deciso investimento su sport e natura per internazionalizzare Cortina e allargarne il bacino d'utenza in un momento in cui il turismo italiano mostrava già i primi sintomi di crisi. Il progetto strategico diviene ben presto programma politico e alle amministrative Franceschi, insieme a una squadra di giovani - ""senza partiti, senza segreterie, solo dei ragazzi con delle idee"""" - incassa la fiducia dei concittadini e diventa uno dei più giovani sindaci in Italia, riconfermato nel 2012 a un secondo mandato. Ma non saranno pochi gli ostacoli che incontrerà sul suo cammino fino a pagare un prezzo molto alto. In questo libro Andrea Franceschi ripercorre la sua vicenda umana e giudiziaria che ha tenuto banco per settimane sulle prime pagine dei giornali ed è ancora aperta. È il racconto - scrive Franceschi - di """"una """"nuova"""" Italia ogni giorno in lotta contro quella vecchia che non molla"""", """"di come in questo Paese sia difficile cambiare, raddrizzare le storture""""..."" -
Ragionamento ingenuo. Dai «preamboli» all'«appendice». Scritti di teoria teatrale
Un'innovativa ""visione"""" del teatro dalla Venezia di fine Settecento si irradia col """"Ragionamento ingenuo"""", qui riletto nel suo travaglio compositivo e nel suo spessore critico. Agli antipodi dalle """"false in parte, in parte muffate, e in tutto pedantesche"""" teorie del suo tempo, quella di Carlo Gozzi si rivela infatti una visione inedita, limpida, del fare teatrale, ricondotto alle sue coordinate produttive e alle dinamiche che ne regolano la varietà repertoriale, in un approccio intriso di forti umori etico-politici e lontanissimo da tanti consolidati clichés storiografici. Intento a sondare gli effetti dell'unilateralità, delle """"imprudenti insidie"""" di quelli che definisce i """"ciechi alluminati"""", il Solitario trasforma la riflessione sul fenomeno teatrale in una riflessione a più ampio raggio sulla società di cui quel fenomeno è espressione. La lucidità con cui ripercorre la storia del teatro italiano ed europeo si viene così intrecciando all'acutezza con cui analizza le magnifiche sorti e progressive delle lumières. E l'ingenuità si rivela come lo strumento più adatto a demistificare un mondo che ha eletto l'impostura a suo nume tutelare."" -
Parole, economia, storia. I discorsi dei presidenti di Confindustria dal 1945 al 2011
Questo volume raccoglie un insieme di saggi che indagano sul ruolo della Confederazione Italiana degli Industriali nel processo di cambiamento socio-economico del nostro Paese dal dopoguerra fino ai giorni nostri. I discorsi dei presidenti di Confindustria sono stati utilizzati come base informativa per analizzare il ruolo svolto dall'associazione degli industriali nel processo di sviluppo del Paese, per studiare l'evoluzione interna che lo ha caratterizzato dal dopoguerra fino ai giorni nostri e per distinguere forme d'interazione e di coordinamento con le altre istituzioni dello Stato e con i soggetti della politica. Il metodo utilizzato per indagare i discorsi dei presidenti di Confindustria - l'analisi del contenuto testuale - è un approccio innovativo nelle scienze sociali che offre l'opportunità di ricostruire ed esplorare in profondità insiemi anche ampi di testi. Grazie a un team di ricercatori provenienti da una pluralità di ambiti disciplinari, quali l'economia, la linguistica, la politologia, la sociologia e la statistica, è stato possibile analizzare i testi dei presidenti di Confindustria per temi specifici e, al tempo stesso, offrire un quadro sintetico di comparazione inter-temporale. -
Joel e Ethan Coen
Joel e Ethan Coen sono due cineasti geniali che hanno saputo rilanciare la tradizione del cinema indipendente fondendo assieme la bizzarria del B-movie, la graffiante acutezza dell'umorismo yiddish e l'epica narrazione della grandezza e del declino, estetico e morale, dell'impero americano. Scrittori e registi di intelligenza diabolica, specie nell'inventare un catalogo di personaggi assurdi e emblematici al contempo, hanno fin qui attraversato tutti i generi e i toni, alternando commedie grottesche e scatenate a teoremi politico-sociologici, nel segno di un doloroso e straniante senso del tragico. -
Artefici di bellezza. Mestieri d'arte nella moda italiana
Con questa nuova indagine, commissionata dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte, il Centro di ricerca ""Arti e mestieri"""" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con il Centro per lo studio della moda e della produzione culturale (Modacult) dello stesso Ateneo, delinea una storia della moda nel nostro Paese vista da una prospettiva insolita, defilata rispetto ai riflettori del fashion system: quella dei sarti, modellisti, ricamatori, ma anche tessitori, tintori, merlettaie e degli altri maestri d'arte che, con il loro silenzioso contributo di manualità artigiana, assicurano il primato di qualità dello stile Made in Italy. Con la sua centralità strategica, infatti, la figura creativa e visionaria dello stilista lascia spesso in ombra questo background di professioni di altissimo artigianato che, tuttavia, giocano un ruolo basilare nella filiera della moda, trasformando un progetto creativo in un prodotto non soltanto bello, ma anche realizzato a regola d'arte. Il libro esplora la galassia fatta di migliaia di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, che rappresenta il nucleo artigianale gelosamente custodito dalle nostre griffe, in quanto vero cuore del savoir-faire, dello stile, della perfezione formale e sostanziale che sancisce ovunque il successo delle creazioni italiane.""