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The Boy. Matteo Renzi e il cambiamento dell'Italia
Chi è davvero Matteo Renzi? Quali sono le idee che ne hanno ispirato fin da ragazzo l'impegno politico? Chi sono le persone di cui si fida, quelle che ha conquistato negli anni, gli avversari politici che ha sconfitto e quelli che possono ancora rappresentare un rischio per il suo futuro? E soprattutto: dove vuole arrivare con il suo progetto di cambiare il Paese? La formazione di un leader da sempre controcorrente - dai primi passi nella politica locale fino alla grande ambizione di riformare l'Italia - raccontata da un giovane giornalista che ne segue l'attività dal 2008. David Allegranti ricostruisce le tappe di un'ascesa che è sempre apparsa irresistibile, ma nella quale non mancano i tranelli tesi e subiti, i colpi di genio e quelli di fortuna: dal Dante - il prestigioso ginnasio fiorentino che forma la classe dirigente e quella dell'entertainment - alla segreteria provinciale del PPI, dal ruolo di collaboratore di Lapo Pistelli alla presidenza della Provincia, dalla ""presa di Firenze"""" alla Stazione Leopolda e alla formazione del Giglio magico, fino ai giorni nostri, a Palazzo Chigi, capo del governo e conquistatore incontrastato della politica italiana. Un ritratto in presa diretta, nel quale la viva voce dei protagonisti si alterna a interviste e racconti inediti su una delle vicende politiche più appassionanti della storia repubblicana."" -
Tintoretto. La Crocifissione nella Scuola Grande di San Rocco a Venezia. Ediz. illustrata
La Crocifissione, la tela più vasta che Jacopo Tintoretto abbia mai dipinto per la Scuola Grande di San Rocco, è stata forse per lui anche la più impegnativa, sia dal punto di vista professionale, sia da quello contenutistico. Dopo l'ambigua vicenda della turbativa durante il concorso per l'ovato del soffitto nella stessa Sala dell'Albergo, l'artista doveva infatti riscattarsi per radicare la sua presenza quale pittore ufficiale della confraternita. Al tempo stesso la Scuola Grande, a Venezia ormai l'istituzione principale nel campo della pubblica assistenza e beneficenza, aveva bisogno di un manifesto, cioè di un'icona di sicuro effetto che ne palesasse apertamente le convinzioni e gli obiettivo, ovvero la ragione sociale. Tintoretto doveva quindi interpretare l'intendimento della confraternita, che esigeva dal pittore la creazione di un ambiente di intensa spiritualità, cioè di un lavoro santo. Per ottenere questo risultato egli pensa così di rappresentare la convinzione religiosa e l'impulso caritativo dell'ente, intercettando con un'opera dal forte valore simbolico, appunto la Crocifissione, il tragitto cerimoniale che, dall'ingresso esterno per lo scalone monumentale, conduce alla sala dell'Albergo. È questo il percorso della processione, che in andata e in ritorno si svolge dal campo di San Rocco, inquadrando la drammatica morte di cristo come termine dell'itinerario prospettico che, attraverso il portale marmoreo, giunge alla sua conclusione davanti al dipinto. -
Tintoretto. The Crucifixion in the Scuola Grande di San Rocco in Venice. Ediz. illustrata
La Crocifissione, la tela più vasta che Jacopo Tintoretto abbia mai dipinto per la Scuola Grande di San Rocco, è stata forse per lui anche la più impegnativa, sia dal punto di vista professionale, sia da quello contenutistico. Dopo l'ambigua vicenda della turbativa durante il concorso per l'ovato del soffitto nella stessa Sala dell'Albergo, l'artista doveva infatti riscattarsi per radicare la sua presenza quale pittore ufficiale della confraternita. Al tempo stesso la Scuola Grande, a Venezia ormai l'istituzione principale nel campo della pubblica assistenza e beneficenza, aveva bisogno di un manifesto, cioè di un'icona di sicuro effetto che ne palesasse apertamente le convinzioni e gli obiettivo, ovvero la ragione sociale. Tintoretto doveva quindi interpretare l'intendimento della confraternita, che esigeva dal pittore la creazione di un ambiente di intensa spiritualità, cioè di un lavoro santo. Per ottenere questo risultato egli pensa così di rappresentare la convinzione religiosa e l'impulso caritativo dell'ente, intercettando con un'opera dal forte valore simbolico, appunto la Crocifissione, il tragitto cerimoniale che, dall'ingresso esterno per lo scalone monumentale, conduce alla sala dell'Albergo. È questo il percorso della processione, che in andata e in ritorno si svolge dal campo di San Rocco, inquadrando la drammatica morte di cristo come termine dell'itinerario prospettico che, attraverso il portale marmoreo, giunge alla sua conclusione davanti al dipinto. -
Il sale della terra
La notizia dello scoppio della Prima guerra mondiale giunge a una piccola stazione della Galizia orientale, dove Piotr Niewiadomski, analfabeta quarantenne di etnia hutzul, lavora come uomo di fatica. Richiamato alle armi, lo spaesato campagnolo si trova ad affrontare un percorso dal carattere iniziatico che lo conduce alla sua guarnigione in Ungheria e che si conclude con l'addesttamento militare, durante il quale Niewiadomski scopre l'unica legge che regola la vita delle reclute al campo, ovvero la paura e di conseguenza la sottomissione alla subordinazione che trasforma gli uomini in automi. ""Il sale della terra"""" racconta una Prima guerra mondiale la cui atrocità non consiste nelle scene di battaglia, nello spargimento di sangue e nella massa di cadaveri straziati, bensì nel lento e pianificato omicidio perpetrato sulle anime di migliaia di ignoti soldati. Tramite l'ironica sacralizzazione e la smitizzazione della guerra e dell'esercito austro-ungarico, il romanzo - unica opera letteraria in prosa di Józef Wittlin - offre uno spaccato stilisticamente raffinato e amaramente satirico della crisi della cultura europea nei primi decenni del Novecento."" -
Racconti sensazionali. Testo inglese a fronte
I racconti qui presentati in una nuova traduzione sono tra i più significativi: protagonista il sensazionalismo, linguaggio grazie al quale Poe codifica nuovi generi letterari - il poliziesco, la fantascienza, il racconto dell'orrore - divenuti caratteristici della cultura di massa. Racconti come ""Il pozzo e il pendolo"""", """"Il crollo della casa Usher"""" o """"I delitti della Rue Morgue"""" continuano ad avvincere il lettore moderno per la straordinaria tensione narrativa e forse ancor più per il turbamento provocato dalle questioni a noi contemporanee in essi affrontate - la fascinazione per la violenza, spesso esercitata sul corpo femminile; gli abissi della mente; le inquietanti frontiere della scienza; il discorso razziale e le problematiche di gender, e infine gli effetti dell'economia capitalista e della società urbana."" -
L' ossessione nordica. Klimt, Böcklin, Munch e la pittura italiana. Catalogo della mostra (Rovigo, 22 febbraio-21 giugno 2014). Ediz. illustrata
Vittorio Pica, critico e storico d'arte informato e acutissimo, poi geniale segretario generale della Biennale di Venezia dal 1919 al 1927, definiva come ""ossessione nordica"""" la fortuna della grande cultura pittorica nord-europea presso gli artisti (specie se lombardi o veneti) chiamati a rappresentare l'Italia nelle prime edizioni della Biennale, lasciando tracce evidenti nel gusto e nei linguaggi della loro pittura. Seguendo il filo di questa suggestione il catalogo ricostruisce i caratteri di una così singolare """"malattia"""". Sfilano capolavori noti e meno conosciuti dei protagonisti indiscussi di una stagione culturale fortunata e ricca di sorprese nei suoi due versanti: quello tedesco e nord-europeo, da una parte, e quello italiano, dall'altra. Boecklin, Klimt, Munch, Klinger, von Stuck, Khnopff, Zorn, Larsson, De Carolis, De Maria, Sartorio, Laurenti, Wolf Ferrari, De Chirico: scene allegoriche e vedute, celebri ritratti, nudi in atelier, fantasie mitologiche di una pittura sospesa tra simbolo e realtà."" -
Giuseppe Panza di Biumo. Dialoghi americani. Catalogo della mostra (Venezia, 1 febbraio-4 maggio 2014). Ediz. illustrata
Il volume rende omaggio a uno dei protagonisti del collezionismo internazionale del XX secolo, Giuseppe Panza di Biumo, un uomo la cui passione, intuito e fede nell'arte contemporanea hanno permesso di creare una delle più interessanti raccolte d'arte di pittura americana del secondo dopoguerra. Dal 1955 al 2010 ha creato una collezione di oltre duemilacinquecento opere di arte informale, espressionismo astratto, pop art, minimalismo, arte concettuale, arte ambientale, arte organica e arte monocroma. Della sua raccolta, oggi divisa tra il Gugghenheim di New York e il Museum of Contemporary Art di Los Angeles, il volume presenta una selezione di capolavori dei massimi protagonisti della pop art, della minimal e dell'arte concettuale come Rauschenberg, Liechtenstein, Rothko, Ryman, Franz Kline, Dan Flavian, Hanne Darboven, Jan Dibbets, hamish Fulton, Robert Irwin, Joseph Kosuth, Sol Le Witt, Richard Serra per citarni alcune. -
Un Cinquecento inquieto. Da Cima di Conegliano al rogo di Riccardo Perucolo. Catalogo della mostra (Conegliano, 1 marzo-8 giugno 2014). Ediz. illustrata
Il catalogo ricostruisce con rigore la vicenda storica artistica di Conegliano tra il Quattro e il Cinquecento, ripercorrendo il territorio e invitando a guardare con occhio nuovo fatti figurativi che oggi ancora testimoniano e documentano l'eccezionalità di quell'esperienza. Conegliano e il suo territorio, quindi, i protagonisti sia laici che ecclesiastici, gli artisti, i cittadini, le tensioni religiose, le condizioni di vita. Su tutto e su tutti aleggia incombente come una cappa di piombo l'azione degli inquisitori. Circolano testi ereticali, si diffondono incertezze di fede e dubbi esistenziali; ecco le abiure, le fughe, le sfide, le condanne. Una particolare attenzione è riservata alle tracce che questi drammi e queste speranze hanno portato e lasciato sui linguaggi dell'arte, e sulla pittura soprattutto, tra tradizione e sperimentalismi. -
Neorealismo. Il nuovo cinema del dopoguerra
Il neorealismo attraversa la storia del cinema e della cultura italiana come una sorta di fantasma. Viene continuamente evocato sia da chi ne vuole distruggere la mitologia sia da chi cerca di recuperarlo e riattivarlo nelle dinamiche della contemporaneità. Il neorealismo è l'espressione di un periodo storico, delle sue rovine, dei suoi traumi, dei suoi desideri; è la manifestazione, ibrida e contraddittoria, di una nuova estetica; è un formidabile meccanismo generatore di immagini capaci di ""resistenza"""" al tempo e passibili, insieme, di continue sopravvivenze. Mescolando varie prospettive e metodologie di ricerca, questo libro analizza le vedute e le visioni neorealiste come campi di tensioni, forze dinamiche che operano in molteplici direzioni: iconografiche, concettuali, tematiche, stilistiche, narrative, discorsive, produttive, ricettive. Le immagini del neorealismo sono contemporaneamente quelle impresse nei film del dopoguerra, quelle costruite dai discorsi dei critici e dei teorici, quelle che sono rimaste nella memoria collettiva e che tornano, con la loro aura di inattualità, a incidere su molte esperienze, disperse nello spazio e nel tempo, di riconquista cinematografica di un'identità antropologica ed estetica."" -
Il centro-sinistra di Aldo Moro (1958-1968)
"La puntuale ricostruzione di Pietro Panzarino si snoda attraverso una serie di vicende apparentemente minori. L'autore segue i discorsi e le scelte di Aldo Moro, ripercorrendo la cronaca politica della cosiddetta Prima Repubblica, dal 1958 al 1968. Il libro di Panzarino costituisce pertanto un'eccezione, in una singolare povertà di saggi storici dedicati alla lunga vicenda dell'Italia repubblicana dal 1948 al 1989. E un'eccezione decisamente positiva, che merita attenzione perché controcorrente rispetto a una 'damnatio memoriae' che rivela anzitutto incapacità di confronto critico con il passato."""" (dalla presentazione di Agostino Giovagnoli)" -
Bisagno. Il fiume nascosto
"Bisagno è per me storia, gioia, dolore, resistenza"""". Così Don Gallo affrontò il manoscritto di questo saggio, senza poterne finire la chiosa. Narra la storia idraulica, civile e politica del Bisagno, il fiume che i genovesi hanno condannato all'oblio. Fiorentini e romani, parigini e londinesi sono fieri della nobiltà dei loro grandi fiumi. Genova invece si vergogna del suo misero torrente, tanto da nasconderlo, dalla foce ai monti. Iniziò in sordina, seppellendo alcuni affluenti tra l'Ottocento e l'inizio del Novecento; edificò la foce negli anni trenta, quando era diventata Superba; e, verso la fine degli anni ottanta, fabbricò alla chetichella le piastre davanti alla stadio, a vera gloria del calcio nazionale. Continuando a incanalarlo nel cemento, coprirne gli affluenti e mandarne in malora i terrazzi, con una progressione pervicace quanto ostinata. Pagando un prezzo altissimo in vittime per le ricorrenti alluvioni: l'unica ribellione del fiume alla sua condanna. Dimenticando rapidamente i suoi morti, sempre innocenti. Spesso inconsapevoli. Attraverso la voce di coloro che dialogarono con il Bisagno, dal Giustiniani al Magnasco, da Lord Byron a Fabrizio De André, Edith Wharton e Mary Shelley, Genova si specchia nel suo fiume inquieto, mentre parallela scorre la malinconica vicenda del malgoverno dell'acqua e della difesa del suolo in Italia. Un testo scientifico rigoroso, ricco di argomenti tecnici e un spercorso emotivo e sentimentale... Prefazione di Enrico Pedemonte." -
Musica e politica nell'Italia unita. Dall'illuminismo alla repubblica dei partiti
Il volume analizza la concezione della musica nel frangente della nascita della nazione italiana, come arte inestricabilmente connessa al nuovo ruolo dell'opinione pubblica segnato dall'avvento delle repubbliche giacobine. Le torsioni di significato a cui la musica è stata costretta nella modernità ne hanno non solo mutato la natura di disciplina, da scienza ad arte, ma anche imposto il carattere formale e legato alla forma scritta, secondo i canoni della sociabilità borghese incentrati sul teatro. Dal tardo Illuminismo fino al Risorgimento, come nella Scapigliatura, nell'Idealismo e nel fascismo la musica ha giocato un ruolo di rilievo come cartina di tornasole di un atteggiamento più generale verso la sfera pubblica e la modernità politica. Proprio questi caratteri hanno incontrato nel Novecento una crisi ad opera di nuovi movimenti come il futurismo e il comunismo, grazie ai quali la musica ha recuperato elementi come attenzione all'oralità e all'improvvisazione e un nuovo ruolo nella sociabilità politica. Questa ricerca mette in evidenza i nessi tra la espressione musicale e la sua elaborazione da parte dei musicisti, degli intellettuali e di significativi leader politici fino a individuare la catena di significati che la realtà sociale e politica ha impresso alla performance musicale dal Settecento alla fine del Novecento. -
Gli ecomusei. Una risorsa per il futuro
L'ecomuseo è una strategia partecipata volta a favorire processi di sviluppo territoriale attraverso la reinterpretazione ""sostenibile"""" di particolari aspetti del patrimonio, in grado di cogliere il dinamismo produttivo e culturale delle comunità locali. Pur rilevandone le contraddizioni teoriche e le criticità applicative, si confrontano sul progetto ecomuseale Giuseppe Reina, curatore del volume, e altri esperti, tra cui Hugues de Varine, già direttore internazionale di ICOM e fondatore degli ecomusei."" -
Il corpo di ghiaccio
Mancano poche settimane a Natale, quando una donna cerca di fuggire a un misterioso inseguitore, infilandosi nelle gallerie della metropolitana di una Oslo buia e fredda. Quello stesso giorno, dalle gelide acque del porto viene ripescato il corpo senza vita di Sveinung Adeler, giovane funzionario ministeriale impiegato al dipartimento delle Finanze. Aveva trascorso la sera precedente a brindare in un locale, forse aveva bevuto troppo? Potrebbe essere scivolato dal pontile? La polizia dubita che si tratti di un incidente: si dice che Adeler stesse lavorando a un delicato rapporto destinato al Fondo petrolifero norvegese, uno dei più ricchi del pianeta; e pare che a festeggiare con lui, poco prima che finisse nell'acqua a meno venticinque gradi, ci fosse una donna, un noto membro del Parlamento. È Lena Stigersand, il nuovo ispettore al fianco di Gunnarstranda, a occuparsi delle indagini. Poco più che trentenne, Lena è un'attraente poliziotta dai capelli rossi, temprata da lunghi allenamenti sulle piste da fondo, che l'amore per un giornalista fascinoso e imprevedibile rende ora vulnerabile. Una magnifica figura femminile, dolce e tenace, capace di affrontare gli ostacoli con determinazione e di rialzare la testa anche dopo i colpi più duri. Il caso è delicato, sono coinvolti personaggi di spicco, ma Lena vuole la verità, per quanto scomoda possa rivelarsi. -
Ovunque tu vada
Il Pubblico Ministero Jakob Dekas, al riparo dal caldo umido che attanaglia Bolzano in pieno agosto, riceve una visita inattesa: è Milena Roman, una vecchia conoscenza, a chiedere aiuto. Il suo ex fidanzato è uno stalker, la tormenta, la tempesta di telefonate, si apposta sotto casa, compare e scompare nel suo bus ogni giorno. Dekas si secca, convinto che l'uomo in realtà non commetta alcun reato. Dopo qualche mese, il cadavere del vecchio Otto Pixner viene ritrovato in pieno inverno nel giardino di Villa Clemens, residenza delll'avvocato Lukas Plattner, amico fidato con cui condivideva la passione per il gioco d'azzardo. Un malore, uno svenimento, e l'assideramento durante la notte. Tutto normale, se non fosse per un sospetto del medico di base del vecchio che richiede l'autopsia. Una giovane donna accusa un prete di aver abusato di lei quando era ancora ragazzina: per anni la violenza sarebbe rimasta confinata in chissà quale meandro nascosto della sua psiche, per poi riaffiorare gradualmente, grazie all'aiuto di una psicoterapeuta. Tre casi che impegnano il pm Dekas, all'apparenza distanti, ma che nascondono i segreti di una comunità benpensante e piccolo borghese dietro la bellezza incantata delle Dolomiti. -
Il delitto dell'Immacolata
Filippo Solimèni, detto Lollo, narra la propria storia, dall'arrivo dei carabinieri in viale San Martino 447, dove abita con i genitori. È l'alba del 4 marzo 1977. Lollo viene condotto in caserma e interrogato sulla morte di Immacolata Pianuzza in Barbalonga Chirò, la vicina di casa assassinata nella tarda serata dell'8 dicembre 1976, festa dell'Immacolata Concezione. Ascoltata la sua deposizione, la dottoressa Adele Piraino Limongi, sostituto procuratore, lo arresta e lo rinchiude nel carcere di Gazzi. Fabrizio Prisicianotto, penalista di Messina, viene incaricato della difesa e la delega in gran parte al giovane praticante procuratore Italo Agro, suo sostituto e cugino dell'indagato. Qualche tempo dopo che è stato considerato estraneo al delitto e, quindi, rilasciato, la sua situazione si complica a causa di un altro omicidio. Anche questa volta, i carabinieri lo arrestano, ma sono costretti a rimetterlo in libertà per una inattesa risolutiva testimonianza. Ma i guai di Solimèni non finiscono qui. Ambientata tra Messina e Letojanni, nelle atmosfere siciliane raccontate senza veli, mostrandone convenzioni e tabù, tic collettivi e individuali, un giallo serrato e imprevedibile nel quale il giovane Italo Agrò padroneggia il proprio ruolo di legale e lo interpreta con la passione che merita un parente sfortunato. -
Domani non sarò qui
Nel corso di un'estate che sembra senza fine, Lorenzo, brillante ventiquattrenne romano neolaureato in economia, esplora la periferia della città, cominciando un viaggio di violenza e sesso in cui lo condurrà Diana, transessuale colombiana e prostituta conosciuta una notte sulla strada. Tra il ragazzo, proveniente dalla Roma borghese, e la sudamericana nascerà un'attrazione fisica e un ambiguo rapporto d'amore, che porterà Lorenzo alla scoperta di un mondo a lui finora sconosciuto, un'isola dentro la città, popolata da sfruttatori, piccoli criminali, spacciatori, travestiti, poliziotti corrotti, clienti cocainomani, prostitute, in cui ogni perversione sembra potersi realizzare. Un'esperienza che metterà a rischio i progetti di carriera accademica del protagonista, le sue amicizie, il legame con i genitori e con la sua ragazza, le certezze su cui aveva basato tutta la sua vita. In bilico tra due realtà tanto diverse e incompatibili, Lorenzo arriverà al fondo di una personale discesa agli inferi, psicologica e fisica, e sperimenterà la lacerante condizione di una resa incondizionata , prima di provare a riemergere tornando nei luoghi della sua infanzia, alla ricerca di un'identità e un posto nel mondo che parevano smarriti per sempre. -
Il nodo di Tyrone
I ricchi e nobili proprietari di un'antica villa, affidano l'immenso parco che la circonda alle cure di un affascinante quanto scontroso giardiniere, che trascorre il tempo libero leggendo e ascoltando Bach. Il cuore del parco nasconde molti segreti: un albero monumentale, sculture che raffigurano scene di rapimenti, un giardino nascosto, sentieri in pietra che disegnano nodi celtici, un sepolcro... Mentre il giardiniere e l'anziana proprietaria, una donna colta e spiritosa, tentano di decifrare il significato di quelle strane presenze, la figlia di quest'ultima, Adelaide, direttrice di un giornale economico - e tornata a casa dei suoi per una vacanza insieme a suo figlio, il piccolo Roberto - va alla ricerca del diario di una prozia, in cui forse c'è la chiave per risolvere i misteri della villa. Robertino, col passare dei giorni, entra in confidenza con lo scostante giardiniere, riuscendo a scioglierne l'apparente durezza. Ma il piccolo cade improvvisamente in coma, per un male misterioso, evento che costringe l'uomo a rivelare la sua reale identità... ""Il nodo di Tyrone"""" è un dramma che unisce mistero e sentimento, natura rigogliosa e malattia, abnegazione e struggimento..."" -
Oh capitano! La vita favolosa di Celso Cesare Moreno in quattro continenti, 1831-1901
Celso Cesare Moreno incarna in modo straordinario lo spirito avventuroso dell'Ottocento: la sua vita, che colpì la fantasia di scrittori come Giovanni Faldella, Carlo Dossi e Charles Yriarte, e che del resto pare presa di peso da un romanzo di Emilio Salgari, fu infatti un'ininterrotta serie di rocambolesche vicende dall'Europa all'India, dal Sud Est asiatico agli Stati Uniti, dalla Cina alle Hawaii. Coinvolto in guerre, rivolte e rivoluzioni, sposò la figlia di un rajah di Sumatra, concepì grandi progetti tecnologici, diventò primo ministro di un regno oceanico, ebbe geniali intuizioni sul futuro del Pacifico e della Cina e per decenni fece parlare di sé la stampa internazionale. Incontrò re e imperatori e in generale gli uomini più eminenti del suo tempo, tentò di fare una carriera politica in Italia, esplorò regioni vergini in Asia e sempre nutrì un odio incrollabile contro l'Inghilterra e, ancor più, contro consoli e ambasciatori d'Italia sparsi dall'Estremo Oriente all'America... Benché il suo nome sia noto, in particolare, a tutti gli studiosi dell'emigrazione, in quanto fu proprio Moreno a sollevare, con molto anticipo e con grande energia, il problema dello sfruttamento del lavoro italiano in America, questa è la prima biografia che gli viene dedicata, e non per caso. Per metterla insieme, infatti, è occorso esplorare archivi di mezzo mondo, e incrociare le fonti più varie. -
Speravamo nei miracoli. Il dopoguerra in un rione di Roma
Qui si raccontano storie che si sono svolte tra il 1954 e il 1965 nel cuore di Roma, tra piazza Navona e castel Sant'Angelo. Storie di artigiani e ""stracciaroli"""", preti e assistenti sociali, osti e maestri di scuola. E di una famiglia povera come tante: un padre imbianchino, una madre sballottata dagli eventi, una bambina che sogna svezzando i fratellini, la realtà che incombe. Attraverso gli occhi dei fanciulli rivive un paesaggio di edifici cadenti, muri scrostati, vicoli umidi e maleodoranti. Un mondo misero dove la speranza è fede religiosa, l'assistenza è opera di carità. Ma in pochi anni molte cose cambiano: arrivano la Tv, la plastica, l'automobile per (quasi) tutti. A via dei Coronari esplode la febbre dell'antiquariato. Spuntano decine di negozi di mobili antichi, e altrettante botteghe di restauratori. Le chiese cominciano a svuotarsi, i vecchi abitanti emigrano nei quartieri moderni, quelli con l'acqua calda nelle case. È la società dei consumi. Tutto questo è raccontato miscelando storie orali, ricerche sui giornali, documenti originali, frammenti di antiche emozioni. Ne è venuto fuori qualcosa che non è romanzo né saggio né semplice cronaca. È, semplicemente, l'eco della vita di un popolo che non c'è più.""