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Un paesaggio di ceneri
Nella Francia occupata dai nazisti, Lea Lévy, di cinque anni, viene separata dai genitori, ebrei russi, nella speranza che così le sia più facile sfuggire alla deportazione. Accolta in un collegio religioso della regione di Bordeaux, la bambina si rivela testarda e ribelle, dando filo da torcere alle suore che la nascondono e proteggono. Sarà la grande amicizia che la lega a Bénédicte, di due anni più grande, ad aiutarla a evadere in un mondo infantile, lontano dalla violenza degli adulti. Ad accomunare le due bambine, il pesante tormento di non sapere più nulla dei genitori scomparsi. Ma se alla Liberazione per l'una ogni cosa si chiarisce, tutto rimane immerso nella tenebra più fitta per l'altra, che niente e nessuno riuscirà a distogliere dalla sua ostinata ricerca della verità. Bénédicte si batterà per restituire un futuro a Lea. Ma quando l'identità di una ragazzina è stata distrutta, la sua coscienza saccheggiata e devastato il suo immaginario, è ancora possibile rinascere dalle proprie ceneri? Salutato all'uscita in Francia come un avvenimento letterario, ""Un paesaggio di ceneri"""" costituisce sotto molti aspetti il seguito ideale di """"Suite francese"""", il romanzo capolavoro di Irene Némirovsky, madre dell'autrice. Nella drammatica e struggente storia della piccola Lea si rispecchiano, trasfigurate in grande letteratura, le vicissitudini personali e famigliari della Gille."" -
La nebbia del potere. La politica divisa tra il silenzio del Palazzo e l'urlo della Piazza
La classe dirigente italiana sembra essersi smarrita nei meandri del labirinto politico. Soprattutto, si è smarrita quella lunga tradizione di fiducia, consenso e speranza nell'azione pubblica senza cui è a rischio la stessa vita democratica. Così il Palazzo è oggi sfidato da una Piazza in tumulto e in nome della rete avanzano gli alfieri di un'idea (falsamente) assembleare di democrazia. Marco Follini, che quel labirinto lo ha frequentato a lungo, con un misto di passione e disincanto riflette in questo libro sulle cause dell'attuale disfatta. E giunge a una diagnosi: ""la crisi della politica italiana è essenzialmente una crisi di potere"""". Per capire cosa ci ha condotti a questa impasse, Follini si addentra nel labirinto, ripercorre le vicende del potere nella prima e nella seconda Repubblica, in un bilancio amaro ma ricco di spunti preziosi. Se """"il potere si è fatto di fumo e di nebbia e resta solo un po' di polvere nell'aria a ricordare i fuochi d'artificio che ci hanno abbagliato in questi vent'anni"""", forse non tutto è perduto. Per riguadagnare questo ventennio si dovrebbe """"cambiare musica"""" e trovare una colonna sonora che accompagni in modo più armonioso la ricerca di nuovi equilibri: i violini di Mendelssohn - suggerisce l'autore -, contrapposti agli elicotteri di """"Apocalypse Now"""". """"Continuo a credere - scrive Follini - che un paese di grande civiltà debba tornare ad ascoltare il suono dei violini e non farsi troppo inebriare dal rumore degli elicotteri""""."" -
Moderati. Per un nuovo umanesimo politico
"L'Italia si trova oggi a un bivio. Può ancora avere un grande futuro se lo costruisce sulle fondamenta della sua tradizione e sulla modernità di un progetto basato sull'efficienza di una dimensione pubblica essenziale e, soprattutto, sulla vitalità della sua società"""". Forti di questa convinzione, Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella e Maurizio Sacconi lanciano la loro proposta per costruire il centrodestra del futuro: mettere la persona al centro di ogni decisione politica, per porsi come alternativa inequivocabile alla sinistra. In questo libro gli autori definiscono i capisaldi di tale visione, suggeriscono tre linee coerenti d'azione - difesa della tradizione, riforma dello Stato, nuova cultura di governo - e avviano un confronto con le nuove generazioni per dare vita fin da subito a un progetto di società attiva e inclusiva. All'Italia, e all'Europa intera, serve infatti """"un nuovo umanesimo, che riproponga il primato non solo della libertà ma anche della responsabilità, la tutela non solo dei diritti ma anche dei doveri, la certezza non solo delle garanzie di ciascuno ma anche della legalità per tutti, il rispetto non solo dello Stato ma anche delle libere comunità"""". Prefazione di Angelino Alfano." -
La piazza europea
Le strade e le piazze costituiscono la sfera collettiva del nostro vivere la città, piccola o capitale che sia. Di queste strade, e soprattutto di queste piazze, è urgente riesumare la nozione, sia per tentare di porre rimedio alle ""malefatte"""" del passato sia per non riprodurle in avvenire. Tassello fondamentale di questo programma è una precisa cognizione del significato delle piazze nella dimensione simbolica della città. Se oggi si tende a riconoscere una piazza soltanto nel suo aspetto materiale - uno spazio racchiuso da una cortina di case -, in realtà ogni singola piazza progettata e costruita nel passato aveva un suo significato, e proprio la familiarità con tale significato le rendeva riconoscibili a tutti i cittadini. In questo saggio Marco Romano si propone di evocare il senso originario delle varie piazze comparse nel corso del tempo: la piazza principale, quella del mercato, il prato della fiera, la piazza conventuale, quella della chiesa, quella dello Stato, la piazza monumentale, lo square, la piazza nazionale. Un compito non facile, perché a quello iniziale si sovrappongono nei secoli molti altri significati. Pertanto il libro non segue il filo rigoroso di una storia, ma diventa un dialogo incessante tra presente e passato, tra testo e immagini, alle quali è affidato il compito di evocare, come semplice traccia, ciascuno di questi sensi stratificati."" -
Nuove energie. Le sfide per lo sviluppo dell'Occidente
La storia dell'energia è la storia del mondo. Abbiamo bisogno di energia per vivere, ma hanno bisogno di energia anche tutti gli strumenti, necessari o futili, che accompagnano la nostra vita. La ricerca di questa fonte che mette in moto le nostre industrie, muove le nostre automobili, carica i nostri cellulari passa attraverso scoperte e imprese che raccontano l'evoluzione della società. Da metà Ottocento, quando vennero perforati i primi pozzi petroliferi, ai tempi di John D. Rockefeller, dall'avventura di Enrico Mattei fino ai giorni nostri, la storia dell'energia è stata una continua sorpresa. Al dunque, la mossa decisiva l'ha sempre fatta l'innovazione tecnologica. Giuseppe Recchi ripercorre le vicende dell'energia nel mondo moderno con la consapevolezza che il futuro è costruito sulle intuizioni del presente. Al centro del dibattito, la rivoluzione dello ""shale gas"""", che sta trasformando gli Stati Uniti - fino a qualche anno fa destinati a un futuro da acquirenti di risorse energetiche - in paese esportatore. Quali saranno le conseguenze di breve e lungo periodo per l'economia mondiale? E perché l'Europa sembra fuori dai giochi? Così come l'energia a basso costo sta diventando una fondamentale leva di sviluppo per gli USA, lo stesso potrebbe avvenire da noi, se solo le regolamentazioni si confrontassero con il progresso e con le nuove necessità dei tempi. Prefazione di Sergio Romano."" -
La rotonda. Ediz. tedesca
È lo stesso Palladio a introdurci alla Rotonda, nei suoi quattro libri. In essa pare concludersi la lunga evoluzione di un pensiero, la definizione di un'idea, tanto che la rotonda è per molti sorici e critici dell'opera palladiana la sintesi di tutte le sue realizzazioni. La novità del modello, in certo modo trasgressivo, superò qualsiasi riferimento all'antichità e di fatto essa divenne uno degli edifici più imitati della storia dell'architettura. -
La rotonda. Ediz. francese
È lo stesso Palladio a introdurci alla Rotonda, nei suoi quattro libri. In essa pare concludersi la lunga evoluzione di un pensiero, la definizione di un'idea, tanto che la rotonda è per molti sorici e critici dell'opera palladiana la sintesi di tutte le sue realizzazioni. La novità del modello, in certo modo trasgressivo, superò qualsiasi riferimento all'antichità e di fatto essa divenne uno degli edifici più imitati della storia dell'architettura. -
La rotonda. Ediz. inglese
È lo stesso Palladio a introdurci alla rotonda, nei suoi quattro libri. In essa pare concludersi la lunga evoluzione di un pensiero, la definizione di un'idea, tanto che la rotonda è per molti sorici e critici dell'opera palladiana la sintesi di tutte le sue realizzazioni. La novità del modello, in certo modo trasgressivo, superò qualsiasi riferimento all'antichità e di fatto essa divenne uno degli edifici più imitati della storia dell'architettura. -
Dmitri Prigov. Oltre la poesia. Ediz. illustrata
Il volume Oltre la poesia si presenta, innanzi tutto, come un prodotto a più voci che si dipartono da una, quella, inconfondibile, del poeta concettualista Dmitrij Aleksandrovi Prigov (1940-2007), moltiplicata e ""rifratta"""" attraverso le peculiarità (e le arditezze) di quattro traduttori italiani. Quasi fisiologicamente costretti a interpretare il mondo prigoviano, essi danno vita a una sorta di partecipatissimo hommage, costituito da affondi critici sia """"interni"""" (la casistica delle scelte traduttive operate), sia esterni (quattro brevi incursioni nell'ars poetica dell'autore, con qualche spunto di """"autoanalisi"""" delle tecniche che hanno spinto a privilegiare questa o quella tecnica di traghettamento dell'originale su sponde linguistico-culturali altre). Accanto a Prigov nella sua veste di lirico sui generis, nel volume sfila una serie di immagini che intonano, in un controcanto mai didascalico, una seconda (e non minore) voce fra le tante di questo proteico artista: quella di pittore e disegnatore. Una breve presentazione, un saggio introduttivo su Prigov-poeta e un contributo su Prigov-artista completano questo volume dedicato all'opera di uno degli autori più importanti della cultura russa del secondo Novecento, capace di affacciarsi vigorosamente sul nuovo millennio."" -
Complotto! Come i politici ci ingannano
"Fumo, soltanto fumo"""". Cosi ha replicato Giorgio Napolitano alle accuse di aver complottato a favore di Mario Monti, contro Silvio Berlusconi. Questa è solo l'ultima in ordine di tempo delle fantasie evocate dal complottismo, l'arma più usata dai politici di qualsiasi colore per giustificare le proprie incapacità e ingannare l'opinione pubblica. Il morbo complottistico è cosi diffuso che nessuno crede più a quel che vede e molti pensano davvero che siamo governati da forze imponderabili. Sono vere o false le versioni che dipingono Berlusconi come vittima dei giudici, Grillo & Casaleggio come agenti di una cospirazione internazionale, Monti come mandato dalla massoneria finanziaria, le ruberie dei partiti inventate dai magistrati e, viceversa, i magistrati ossessionati dal desiderio di tappare la bocca ai politici? In questo libro, Teodori e Bordin rispondono raccontando una controstoria anticomplottistica della Repubblica, che smonta trucchi e abbagli della politica: dai comunisti, che ieri vedevano ovunque le forze oscure della reazione, ai democristiani, che inventavano golpe destabilizzanti solo per rafforzare il proprio potere; dalle cospirazioni eurocapitalistiche alla """"bufala"""" della P2 ad opera di Licio Gelli, dalle teorie sulla perfida mano americana al potere della mafia all'indomani dello sbarco alleato in Sicilia; dalla favola del """"doppio Stato"""" a Gladio e Moro." -
L' arte di migliorare. Made in Lean Italy per tornare a competere
Protagonista di questo libro è una trasformazione silenziosa che sta cambiando l'industria del nostro paese: l'affermarsi del Made in Lean Italy. Già da qualche anno, infatti, le imprese italiane stanno applicando i principi del Lean Thinking, la filosofia che ha rivoluzionato prima il mondo della produzione e poi quello della gestione. Ma quali sono le caratteristiche e i punti di forza del sistema industriale italiano che permettono di utilizzare questi strumenti per ritornare competitivi senza delocalizzare né ridurre l'occupazione? Non si tratta tanto di imitare tecniche produttive sviluppate altrove, infatti, ma di innescare un profondo mutamento che generi una nuova cultura d'impresa. Se sono noti i casi di FIAT, Pirelli, Luxottica e di altri colossi, c'è molto di più: piccole e medie imprese stanno adottando in modo originale la filosofia Lean con risultati sorprendenti. Il libro ripercorre le storie di successo, l'attività dei pionieri, i principi guida e le origini, per rendere accessibili i segreti di questa rivoluzione che è già una realtà. Un percorso ricco di riflessioni e spunti non solo per le imprese, ma per chiunque abbia a cuore la competitività delle nostre aziende, la creazione di valore per i consumatori e gli azionisti, il mantenimento dell'occupazione e il benessere dei lavoratori. Prefazione di James P. Womack. -
Cultura senza capitale. Storia e tradimento di un'idea italiana
Mentre la cultura evoca altrove una generosa apertura intellettuale e il futuro, in Italia lo scontro frontale tra due partiti in eterno conflitto quello di una religione inattuale del patrimonio e quello della svendita sul mercato dei beni culturali - tiene in ostaggio la più importante infrastruttura per la crescita civile ed economica del paese. A loro ausilio, e rafforzato da un dibattito sempre più ripiegato su se stesso, è l'ormai indiscusso strapotere di alcuni equivoci e pregiudizi: più la cultura è ""alta"""" e più è inutile o, al contrario, è utile nella misura in cui riesce a fare cassa. Niente di più falso. Ripercorrendo con linguaggio a tratti narrativo l'invenzione della cultura, dei suoi concetti e della sua gestione pubblica quale una delle più luminose avventure dell'uomo, il libro va alla radice delle pratiche contemporanee, spazzando via ambiguità e strumentali fraintendimenti. Le politiche alle arti, alla tutela e alla conservazione sono, in effetti, un'invenzione del mondo moderno, perché l'emancipazione dei singoli liberi le capacità creative e renda la comunità più forte e competitiva. Moralmente, e quindi anche economicamente. Un'idea italiana, partorita tra Firenze e Roma, e offerta alla storia come suo dono più grande, purtroppo tradita e rimossa nella riluttanza a farsi nazione, prima, e pienamente democrazia, ora, come indica una cultura priva di risorse poiché incapace di vedersi attribuita una chiara missione collettiva."" -
Ore d'ozio. Tsurezuregusa
Opera più famosa della letteratura classica medievale, scritta intorno al 1330, lo ""Tsurezuregusa"""" ha goduto e gode tuttora di enorme successo, sia all'estero, dove è stato tradotto in numerosissime lingue, sia nella madrepatria. In virtù del suo stile raffinato e del suo particolare genere è infatti oggi letto in tutte le scuole del Giappone come esempio più significativo della tradizione classica. All'interno del testo scorrono con suggestiva limpidezza le 243 prose che lo compongono, piccole gemme di un sapere poliedrico e di una lucida saggezza. Riflessioni personali, aforismi, appunti e ricordi si alternano in modo spontaneo e genuino tradendo la profonda sensibilità dell'autore, che fa propri i canoni della letteratura giapponese medievale e i principi estetici del pensiero buddhista nipponico. Estraniatosi dalle accese dinamiche di Corte, l'autore fa dell'immersione nella natura il prisma attraverso cui considerare la realtà circostante: il passato mondano, la società, ma anche la posizione dell'uomo nell'universo, l'essenza stessa della vita. Il """"beato ozio"""" diventa allora un momento di ebbrezza che permette di acuire il proprio sguardo e di inoltrarlo prima verso la contemplazione e poi verso la stesura di queste brevi, penetranti, a volte autoironiche """"quisquilie"""", ineguagliabili nella loro semplicità e bellezza."" -
Piccolo mondo antico
Considerato dalla critica il capolavoro di Antonio Fogazzaro, ""Piccolo mondo antico"""", pubblicato nel 1895, è il primo romanzo della quadrilogia Maironi. Scritto """"col cuore stesso col quale avrei lavorato al ricordo dei miei morti"""", ebbe una gestazione decennale e conobbe un successo immediato e un ininterrotto favore di pubblico. Sullo sfondo del piccolo mondo che si specchia nelle acque del lago di Lugano, Franco e Luisa, sposatisi tra molti ostacoli, vivono il dramma di una crescente incomprensione. A farne le spese è la figlioletta Maria, che annega nel lago, provocando nei genitori un dolore insanabile, al quale però reagiscono approfondendo il solco che li divide. Un piccolo mondo che non è poi tanto antico, piuttosto, grazie alla minuziosa analisi dei protagonisti, di stretta attualità."" -
Nuove poesie
Protagonista del secondo Ottocento italiano ed europeo, Giosuè Carducci (Valdicastello, Pietrasanta, 1835 - Bologna, 1907) è stato poeta, prosatore, studioso di letteratura e intellettuale militante. I suoi versi - dai giovanili ""Juvenilia"""" (1850-60) ai successivi """"Rime nuove"""" (1861-67) e """"Levia gravia"""" (1861-71); dalle robuste invettive politiche e morali dei giambi (""""Giambi ed epodi"""", 1867-79) all'epicità delle """"Odi barbare"""" (1877-89) - hanno costituito un ineludibile termine di confronto per più generazioni. Il suo magistero professorale - avviato nel ginnasio di San Miniato all'indomani della laurea, conseguita a Pisa nel 1856, poi proseguito dalla cattedra universitaria di Bologna, dal 1860 al 1903 - e la ricchissima messe dei suoi lavori eruditi, rivolti con penetranti saggi e accurate edizioni a tutti i secoli della letteratura italiana, dalle origini al Settecento, hanno contrassegnato un intero capitolo della nostra storia letteraria. Nel 1906 gli fu conferito, primo italiano, il premio Nobel per la letteratura."" -
Lo stupore infantile. Con un inedito sui giochi dei bambini
Questo quinto titolo dell'Opera omnia conduce il lettore in uno stupefacente itinerario nella foresta palpitante della mente zolliana, guidato da una lucina nel bosco, come accadeva nelle fiabe di un tempo. Lo stupore infantile, che intitola il libro, è una vertigine che i cuccioli umani, lasciati a se stessi, assaporano naturalmente, trastullandosi in giochi il cui fondo simbolico Zolla scrutava in certe noterelle inedite riportate alla luce qui per la prima volta. Dal saggio di apertura su ""L'infanzia assassinata"""" si dipana un corale di temi scottanti: sulle migrazioni dei popoli, sull'inganno e la truffa consustanziali all'esercizio del potere politico, su apocalissi e genesi, sul matriarcato, sul """"Parsifal"""" e il """"Flauto magico"""" letti come opere-specchio della storia dell'Occidente. Nella tela tessuta da Zolla come un tantra moderno, incappiamo nell'iki, la grazia giapponese secondo Kuki Shuzo, nel poemetto """"The Rose"""" di William Butler Yeats, nell'idea dionisiaca di natura al centro dell'opera di Karl Kerényi, e sulla """"conoscenza senza dualità"""", propria dell'infante-sapiente, il cerchio di un pensiero attratto alle vette si chiude."" -
Stillbach o della nostalgia
Alla morte improvvisa di Ines, sua amica d'infanzia, Clara si mette in viaggio verso Roma per portarle un ultimo saluto. Mettendo ordine tra le sue cose, trova un manoscritto in cui Ines racconta dell'estate del 1978, l'anno in cui, nel periodo delle vacanze, era scesa nella capitale per lavorare presso l'Hotel Manente. Tra quelle pagine, Clara legge anche della storia di un'altra donna che, come loro, veniva da Stillbach, luogo immaginario immerso tra le montagne dell'Alto Adige: Emma Manente dirigeva allora l'albergo che portava il suo nome, e già dal 1938 aveva lasciato la sua valle per amore di un uomo, un italiano, voltando le spalle per sempre alla famiglia, e accettando così di perdere la gioia delle parole dell'infanzia; rassegnata a sentire, per tutta la vita, la mancanza di qualcosa che neppure saprà più di cercare. Tra le voci più incisive di una letteratura che racconta di una terra di confine e di un'identità da ricostruire, Sabine Gruber ha scritto un romanzo in cui, dall'Alto Adige a Roma, il privato s'innesta nella Storia. Alla ricerca di una verità, rivelando crimini e tradimenti, racconta l'intreccio tra i destini individuali e la politica, a volte così potente da determinare la felicità, l'amore, e la nostalgia, di ognuno di noi. -
La briganta e lo sparviero
Una mattina di novembre del 1841, una donna scava un fosso in un terreno cretoso di un paese dell'alta Irpinia, poi si accovaccia e partorisce una bambina. A salvare la neonata dal gelo e dalla follia di sua madre è Reginella, una giovane vicina di casa, che quella mattina la vede, per caso. La bambina si chiamerà Filomena, e nonostante la miseria crescerà sana e forte, e diventerà bellissima e strafottente. Nella primavera del 1862, in un bosco lungo il fiume Calaggio, il suo destino si intreccerà con quello del brigante Giuseppe Schiavone, detto lo Sparviero. Filomena è fuggita da un palazzo di Sant'Agata di Puglia, dove è stata accusata di essere una ladra, e lui è appena stato morso da una vipera, mentre da solo faceva una ricognizione lungo il fiume. Il loro amore sarà immediato, assoluto e disperato, e li porterà a condividere una vita fatta di rapine, assassini e sequestri, mentre, inseguiti ovunque dall'esercito piemontese, percorreranno in lungo e in largo i territori montuosi dove si incontrano Basilicata, Campania e Puglia. Ma la loro folle corsa incontrerà l'ostacolo di una donna, Rosa Giuliani. È stata il primo grande amore di Giuseppe Schiavone e insieme hanno vissuto per anni come marito e noglie, fino a quando lui si è dato alla macchia e ha incontrato Filomena. -
Cyber China
Armonia e integrità: stando ai media ufficiali, il modello cinese è un successo. Ma su internet, la rabbia dei cittadini si scatena. Zhou, un funzionario della municipalità di Shanghai, è il bersaglio perfetto per questo nuovo genere di caccia alla corruzione. Una sua foto con in mano un pacchetto di sigarette di lusso infiamma la rete. Due settimane più tardi, viene trovato impiccato. È stato davvero un suicidio? Sotto l'occhio vigile delle autorità di Partito, preoccupate di quel formidabile movimento che agita la rete, l'ispettore capo Chen, assistito da Lianping, giovane e affascinante giornalista, indaga sul mondo dei blog clandestini, dove la censura rossa si rivela impotente. Smarrito tra i nuovi grattacieli che spuntano come germogli di bambù in una città schiacciata da una corruzione e un'ingiustizia sempre più sfacciate, Chen assiste alla trasformazione del suo Paese in un'enorme ragnatela di relazioni onnipresenti, dove ogni filo è collegato da interessi comuni, intrighi e segreti condivisi. E dove anche a un ispettore capo di polizia viene richiesto di fare il proprio lavoro coscienziosamente, purché non intralci il quadro più ampio. -
Il sintomo
Nella Napoli del post terremoto la famiglia camorrista che controlla i Quartieri Spagnoli è decapitata da due strane stragi: nel primo caso, un fucile di precisione russo, una tecnica da guerriglia e nessuna rivendicazione; nel secondo, un agguato troppo complicato per esser stato messo a punto in così poco tempo. La polizia brancola nel buio. In Questura si scatena una feroce lotta intestina dalla quale esce sconfitto Domenico Ruoppolo, vecchio questore disilluso che, seppure emarginato, continua tuttavia le indagini in proprio. Parallelamente indagano anche un ambizioso praticante notaio, Alberto Spoto, testimone involontario della prima strage, e l'autorevole viceprefetto Guido Dominici, inviato a vigilare sull'inchiesta, tormentato dal ritorno nella città della sua infanzia e dalla lontananza dall'indecifrabile moglie. I tre investigatori, alle prese anche con le proprie vite private e quotidiane, seguono ognuno una pista, che li condurrà nei salotti della Napoli bene, nelle confraternite religiose, nel mondo dell'usura e della prostituzione. L'indagine toccherà il cuore del mistero napoletano: nel groviglio in cui s'inceppa puntualmente il riscatto della città.