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A viva voce. Percorsi del genere drammatico
Le forme del teatro che si pensano ""naturali"""" (ovvero la gran parte della letteratura drammatica dal XVI al XIX secolo) potrebbero anche ritenersi come una parentesi tra due tradizioni che precedono e seguono, in cui il rapporto tra raccontare e mostrare risulta molto più complesso, fecondo e ambivalente di quanto si supponga. Nel III libro della Repubblica Platone distingue tre """"forme di dizione"""", a seconda che prendano la parola l'autore, i personaggi o l'uno e gli altri insieme. Ne consegue che, accanto a una teoria aristotelica del mimetico come """"incarnazione"""", l'eredità del mondo antico dipana la traccia di una complessa, normalmente ignorata, tradizione del genere drammatico o """"attivo"""", come terreno esclusivo della parola dei personaggi. Questo libro ne disegna alcuni percorsi: l'eredità tardoantica e medievale della teoria platonica (confusa spesso dagli studiosi con la teoria degli stili) e il fondamento, ma anche i condizionamenti, che essa offre alla rinascita moderna della rappresentazione; lo sterminato terreno d'incrocio di dramma e romanzo nei secoli XVIII-XX; le prospettive del teatro epico e del superamento della drammaturgia di parola nel Novecento. Filo rosso il riferimento alla tradizione delle pratiche orali, nel lungo corso dei secoli in cui la lettura individuale e silenziosa - a cui siamo abituati e che percepiamo anzi come """"naturale"""" - si è imposta su quella, un tempo dominante, """"a viva voce""""."" -
La 17ª Agenzia. L'America al bivio: recuperare o recidere le gloriose radici pre-imperiali
Per un mattatore è essenziale uscire di scena con stile, tra gli applausi del pubblico in piedi; ma se si ostina a restare sul palco senza più un copione da protagonista, finisce per esser fischiato come un vecchio guitto col cerone che cola dalla fronte. Lo stesso vale per gli imperi. Anche l'impero americano è giunto al bivio: curare le sue piaghe in modo da rinsaldare l'Unione Federale o rischiare l'implosione per eccesso d'impegno militare e d'iniquità sociale. L'autore di questo trittico s'inoltra nella ""pancia"""" di un Paese meno noto di quanto si creda. Mentre la parte centrale esamina con vivacità le """"Dieci Piaghe"""" che minano il suo corpo non più giovane, la parte iniziale salta a pie' pari in un prossimo futuro per narrare in forma fantasmagorica come l'incapacità di curare quelle piaghe spinga alla secessione 30 dei 50 Stati. Il """"particulare"""" di ogni Stato finisce per prevalere sullo spirito federale; d'altronde nessuna clausola della Costituzione sancisce l'indissolubilità dell'Unione. E il lettore si divertirà col tempo a misurare se e quanto il futuro si sarà discostato da quello immaginato nel 2015. L'ultima parte del trittico torna al presente descrivendo tratti del percorso presidenziale di Obama: dall'inaudito motivo che gli """"impedisce"""" di procedere contro chi negli anni di Bush ha violato la Costituzione, fino al tragico compimento di un destino analogo a quello di Giuliano l'Apostata, un imperatore romano straordinariamente affine a Obama..."" -
Il vuoto condiviso. Spazialità complesse nelle residenze contemporanee
Il volume tratta le nuove strategie progettuali nella definizione di spazi abitativi capaci di accogliere articolazioni spaziali complesse. Vengono approfonditi in particolare all'interno delle unità abitative, gli ambienti a doppia altezza, luoghi archetipi per eccellenza dell'abitare soprattutto per le loro implicazioni funzionali, psicologiche e ambientali. Si tratta di operazioni coraggiose, dove oltre a capacità formali, architetti responsabili hanno cercato di riversare sensibilità civile e impegno etico nella ricerca di un vero confort abitativo. -
Gli italiani di Dalmazia e le relazioni italo-jugoslave nel Novecento
Per l'italiano medio la Dalmazia, regione dell'Adriatico orientale, oggi parte della Croazia e del Montenegro, rimane un'entità dai contorni esotici e sconosciuti, di cui si apprezzano le spiagge e le bellezze naturali, ma verso la cui storia si mostra disinteresse e incomprensione. Poco noto è il fatto che sino alla seconda guerra mondiale siano esistite in Dalmazia vivaci collettività italiane e che siano originarie di quelle terre importanti personalità della nostra storia nazionale, da Niccolò Tommaseo a Enzo Bettiza e Ottavio Missoni. Obiettivo di questo volume, fondato su approfondite ricerche archivistiche e su una vasta e inedita documentazione, è ricostruire i momenti fondamentali delle vicende politiche delle popolazioni italiane di Dalmazia nel corso del Novecento, dagli ultimi anni dell'impero asburgico alle tragiche vicende delle due guerre mondiali, all'esodo dei dalmati italiani e alla loro difficile integrazione nell'Italia della Prima Repubblica. Da questo libro emerge un inedito e appassionante ritratto di un mondo complesso e variegato, quello dell'italianità dalmata, scisso fra un amore idealistico e passionale per una nazione madre, l'Italia, spesso arcigna e indifferente, e il legame indissolubile e nostalgico con la patria d'origine, la Dalmazia, con il suo mare e le sue montagne. -
Nord Est 2015. Rapporto sulla società e l'economia
Il Nord Est alla prova della discontinuità. La crisi ha profondamente modificato il sistema produttivo di queste regioni, amplificando dinamiche già avviate prima del 2008. Il manifatturiero tradizionale così come il comparto delle costruzioni hanno conosciuto in questi anni una profonda riduzione delle imprese e degli occupati. Per la prima volta dopo vent'anni, il Nord Est non conosce la piena occupazione e fatica a mantenere la sua attrattività. Nonostante le criticità emerse in questi anni, l'evoluzione dello scenario economico internazionale suggerisce ottimismo. Le potenzialità di una nuova manifattura sempre più digitale e intelligente spingono Europa e Stati Uniti a investire in modo nuovo in attività a lungo considerate obsolete. Questo rinnovato contesto economico e tecnologico offre alle regioni del Nord Est la possibilità di candidarsi come apripista per una nuova stagione di innovazione e di elaborazione sociale e culturale. Il rilancio del capitale umano, una più compiuta relazione tra cultura e manifattura e un ecosistema regionale dell'innovazione sono gli ingredienti che il rapporto mette in evidenza per una nuova stagione di crescita e di proiezione internazionale. -
Raccontare il Made in Italy. Un nuovo legame tra cultura e manifattura
Raccontare la qualità del prodotto italiano è una delle sfide cui è chiamata la manifattura del nostro paese. Il Made in Italy continua ad essere un brand di grande successo nel mondo: ciò non toglie che l'allargamento dei mercati in cui operano le nostre imprese coincide con la necessità di spiegare in modo nuovo ed efficace le ragioni su cui si fonda il valore del prodotto italiano. I linguaggi del marketing tradizionale, dalla pubblicità sui mass media alle pubbliche relazioni, si devono confrontare le grandi opportunità tecnologiche che oggi offre la rete: un impegno che richiede competenze e professionalità su cui è necessario investire. -
Spazio metropolitano. Per rilanciare la competitività del Nord Est
Lo sviluppo e la competitività delle regioni europee è sempre più legata alla capacità di dare forma a spazi metropolitani dinamici e attrattivi a scala globale. Creare spazi metropolitani significa fornire risposte innovative alle esigenze di mobilità dei cittadini, alla domanda di servizi complessi, all'insediamento di istituzioni, organizzazioni e imprese internazionali. Ciò richiede una scala di governo delle funzioni e dei progetti urbani che supera di molto quella dei comuni e delle province del nostro paese. Il Nord Est, un sistema policentrico per eccellenza, è chiamato oggi a inventare un suo modo specifico e originale di essere ""metropoli"""". Una sfida cruciale, da cui dipende la sua possibilità di crescere in modo sostenibile, attraendo talenti e capitali da tutto il mondo."" -
Vacche amiche (un'autobiografia non autorizzata)
Chi altri avrebbe osato scrivere la sua ""autobiografia non autorizzata"""", offrendola spericolatamente in pasto al mondo in una lingua affabulatoria, epigrammatica, sincopata, di un'eleganza senza pari e di un'oscenità scatenata e al contempo scanzonata? Aldo Busi compie qui un viaggio che riconduce al punto di partenza, secondo un percorso circolare nel quale nulla accade perché tutto è già accaduto e non resta che prendere atto della verità così come la scrittura la riconosce, la indaga e la costringe a uscire allo scoperto, attraverso lo smascheramento spietato dell'imperfetta menzogna coltivata per tutta una vita da personaggi della piccola, media e grande borghesia, ordinari incantatori che vorrebbero sottrarsi e restare misteriosi ma finiscono per venire centrifugati in questo potente caleidoscopio delle umane vanità, cui non sfugge nemmeno chi ne scrive per chiamarsene fuori. Ancora una volta lo scrittore ci coglie di sorpresa avventurandosi in zone fra le meno seriamente esplorate dei rapporti tra uomini e donne, come quella dell'omosessuale innamorato di alcune elette e dannate a non averlo e a non farsi avere, pena il perderlo e con lui perdere l'occasione politica e rivoluzionaria per eccellenza che manca alle donne, l'amore ad armi pari con un uomo: un'amicizia di disinteressata e leale passione. Testo drammatico senza averne né l'aria né gli artifici, a tratti insospettabilmente romantico fino alle lacrime, più spesso esilarante fino alla risata irrefrenabile..."" -
L'elisir d'amore. Melodramma giocoso in due atti. Ediz.francese
Presentato il 12 maggio 1832 al Teatro alla Canobbiana di Milano, fin dalla prima ""L'elisir d'amore"""" è divenuto un classico dell'opera ottocentesca. Un classico, in verità, un po' atipico, giacché non condivide con la stragrande maggioranza delle opere d'epoca romantica l'appartenenza al genere serio. per contro è utile (se non necessario) evidenziare che nemmeno le coordinate della tradizionale opera comica sono in grado di renderne conto appieno, e che il sottotitolo """"dramma giocoso"""" non corrisponde perfettamente ai concreti contenuti della trama e ai caratteri espressivi della musica. Più correttamente """"L'elisir d'amore"""" sarebbe infatti da ascrivere a quel genere intermedio, via via definito come """"opera semiseria"""" o """"comédie larmoyante"""", che dalla seconda metà del Settecento fino all'Ottocento inoltrato si era fatto principale veicolo d'identificazione borghese, ponendo in primo piano la serietà del contenuto sentimentale, inteso come edificante strumento di commozione."" -
Trame disperse
Il volume raccoglie gli atti dell'omonimo Convegno internazionale di studi che, organizzato dall'Associazione di Storia Contemporanea nel centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale, si è svolto tra il 28 e il 30 novembre 2014. Tra le molteplici pagine della grande odissea bellica vengono indagati i casi di uomini e donne che compirono esperienze di viaggio, di conoscenza e di combattimento nel mondo della Grande Guerra: una drammatica e sconvolgente vicenda collettiva che spostò milioni di persone attraverso imperi, nazioni e le periferie più disparate. La ricostruzione di questi itinerari, alcuni dei quali dimenticati o poco conosciuti, è stata affidata a storici e specialisti di discipline contigue alla storia contemporanea. -
San Rocco, Venezia e la peste
La vita di San Rocco è avvolta dalla leggenda, che resiste a ogni ricerca documentale. È proprio questa incertezza sulla sua vicenda storica che ne ha depurato la figura, facendo emergere attraverso l'eccezionalità della testimonianza i caratteri umani di uno dei personaggi più rappresentativi della spiritualità medievale. Di tutto ciò tratta con felice sintesi Antonio Manno in questa agile guida corredata di un ricco apparato iconografico nella quale emerge il ruolo della Scuola Grande di San Rocco, la cui chiesa custodisce il corpo del Santo protettore, quale luogo simbolo dell'intercessione salvifica. -
Riconciliatevi! Ebrei Cristiani Musulmani
Un appassionato appello a favore del dialogo e della pace, contro la paura della diversità che genera l'odio verso l'altro. ""Nel momento in cui scrivo queste righe, nei locali di 'Charlie Hebdo' dieci persone che, pochi istanti prima, vivevano e sognavano di farci ridere, giacciono esanimi. Vi domandate che cosa mi autorizza a esortarvi alla riconciliazione? Nato a Varsavia poco prima della seconda guerra mondiale, so a cosa può portare un solo insulto, un solo gesto di violenza. E la storia non ha mai smesso di ricordarcelo. Oh, amici, fratelli. So quanto è difficile vedere la luce nell'oscurità. Spesso l'odio acceca. E basta una mano posata davanti agli occhi per nascondere il sole. Provateci comunque! Chissà? Forse, alzando la testa, troverete anche voi una luce. Quella che vi mancava per scorgere la mano tesa del vostro vicino. Allora, finalmente, la stringerete in un gesto di riconciliazione""""."" -
1992. La notte del garantismo
A più di vent'anni dalle vicende di Tangentopoli e dalle stragi di mafia, procedendo per testimonianze e prove, proprio come nel corso di un processo, Tiziana Maiolo - giornalista e scrittrice, all'epoca dei fatti parlamentare ripercorre con ritmo serrato e dovizia di particolari il 1992, che segnò uno spartiacque nella storia repubblicana ""perché vide la fine dello Stato di diritto"""". Fu allora che caddero i confini tra giustizia e uso politico della stessa. Annichiliti, i partiti che avevano governato l'Italia per circa cinquant'anni rimasero - quasi non servissero più - come barriere contro un comunismo ormai tramontato. Non seppero reagire, restarono in ginocchio, porgendo il collo alla mannaia delle inchieste giudiziarie. Infine """"si suicidarono"""", con l'abolizione dell'immunità parlamentare. L'autrice racconta in prima persona quegli eventi dandone una lettura che punta su tre personaggi chiave: Bettino Craxi, """"l'inquisito""""; Francesco Cossiga, """"il picconatore""""; Corrado Carnevale, """"il giudice solo"""". Tre """"rivoluzionari"""" ridotti al silenzio. Un'interpretazione dei fatti che non trascura i confronti con le vicende più recenti."" -
Europa anno zero. Il ritorno dei nazionalismi
In questi anni dieci del terzo millennio stiamo assistendo a un sostanziale ritorno dei nazionalismi in Europa. Movimenti di una destra radicalmente identitaria, populista e con tendenze xenofobe sono entrati nel Parlamento europeo e nel 2015 i risultati elettorali in ben otto paesi dell'Unione hanno decretato l'avanzata incessante delle destre. Sono destre anomale, nuove, destre che non vogliono essere definite tali. Per lo più ""sovraniste"""", non fasciste, per quanto in alcuni casi presentino frange estreme e pericolose. Per raccontare questo fenomeno nelle sue varie declinazioni, Eva Giovannini ha intrapreso un viaggio attraverso sei paesi europei: dalla Francia di Marine Le Pen, che cavalca la riscoperta dell'orgoglio nazionale, al Regno Unito di Nigel Farage, leader dell'Ukip; dalla marcia dei """"nuovi patrioti"""" di Pegida, in Germania, all'estrema destra ungherese; dalla Grecia di Alba Dorata e dell'alleanza tra Syriza e gli indipendentisti cattolici di Anel, fino all'Italia della Lega Nord di Salvini, che riparte dalla Sicilia per rifondarsi e dichiara guerra alle élite europee e all'immigrazione."" -
Exponential organizations. Il futuro del business mondiale
In passato ci volevano vent'anni per creare un business da un miliardo di dollari. Groupon l'ha fatto in diciotto mesi. Quella che abbiamo davanti è una nuova tipologia di aziende: le ""organizzazioni esponenziali"""", che polverizzano i tempi di crescita mediante le tecnologie, riducendo i costi in modo esponenziale. Se nel business la performance è la chiave principale di valutazione, negli ultimi cinque anni queste realtà emergenti hanno sconvolto i parametri abituali: operano online con accesso a banda larga, immensi capitali in crowdfunding, il cloud computing, la stampa 3D, i sensori, la biologia sintetica, e sfruttano complessi algoritmi elaborati attraverso l'Intelligenza artificiale e i Big Data. Non acquistano asset, ma fanno leva sulle idee e le iniziative delle community che le sostengono. Sono innovatori e cambiano le regole, al proprio interno come all'esterno, rivoluzionando interi mercati. Integrando il contributo dei partecipanti e dei membri della comunità della Singularity University, Salirti Ismail, Yuri van Geest e Michael Malone hanno studiato questo fenomeno e individuato dieci caratteristiche delle organizzazioni esponenziali. Prefazione e postfazione di Peter H. Diamandis. Presentazione di Fabio Troiani."" -
Altri canti di Marte. Udire in voce mista al dolce suono
Questo libro era nato come continuazione de ""La virtù dell'elefante"""", che di nuovo ha fatto conoscere Paolo Isotta storico della musica e lo ha rivelato protagonista della letteratura italiana. Isotta avrebbe dovuto fare qualche correzione, parlare di qualche amico vecchio e nuovo, di qualche altro libro letto, di qualche film visto, di musica ascoltata. Però quando ha incominciato a scrivere non immaginava che quest'opera possedesse una volontà propria e, nel breve giro della stesura (da gennaio a luglio del 2015), la affermasse progressivamente. Così """"Altri canti di Marte"""" è la serie di aggiunte e correzioni promessa; ma contiene anche le più profonde riflessioni dell'autore sulla musica: scritte adesso ed ex novo. Vi sono le pagine sui prediletti Alessandro Scarlatti, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Cajkovskij, Verdi; e una """"lettura"""" del """"Parsifal"""" di Wagner che apporta nuova luce sul capolavoro. Ma l'indagine di Isotta si è rivolta particolarmente al Novecento musicale: i capitoli più densi sono quelli su George Enescu, Karol Szymanowski, Franco Alfano, Ottorino Respighi e Gino Marinuzzi, che fin qui nessuno aveva considerato addirittura come fra i sommi compositori del Novecento."" -
La Marfisa bizzarra
"La Marfisa bizzarra"""" impegna Carlo Gozzi per l'intera vita, ne riassume le ambizioni letterarie, la visione del mondo, la collocazione appartata e, non ultima, la straordinaria immaginazione. Composta in larga parte sulla soglia degli anni sessanta - gli stessi in cui comincia la prodigiosa avventura delle Fiabe teatrali -, pubblicata dieci anni dopo, riscritta praticamente fino alla morte, nel tentativo di pubblicarne una nuova edizione rivista sulla soglia del nuovo secolo, """"La Marfisa bizzarra"""" si ripropone ai lettori di oggi a partire dall'autografo ritrovato, con l'offerta di un testo rivisto e riconsiderato nella sua lunga storia compositiva. Carlo Magno e i suoi paladini, l'eroina libera e isterica, l'antica Parigi, conoscono una vita postuma, cenciosa e derelitta nella Venezia settecentesca del """"Liston"""", dei teatri, della moda, delle botteghe da caffè, dei baracconi di fiera, e dei nuovi """"libretti"""" filosofici, in una ricreazione anacronistica e impossibile, che trova un possibile paragone solo nell'universo capriccioso e melanconico di Giandomenico Tiepolo. Introduzione di Piermario Vescovo." -
Storia del teatro giapponese. Dalle origini all'Ottocento
Un viaggio attraverso la storia magnifica e complessa del teatro giapponese, dalla grandezza della tradizione alle soglie della modernità. Prendendo le mosse dalle origini rituali, religiose, folkloriche e colte, il libro giunge ai generi principali della tradizione (no, kyogen, bunraku e kabuki) fino alle soglie della modernità, soffermandosi su qualità, tendenze, eventi e spettacoli, gruppi e individui, artisti, scrittori, uomini di teatro. -
Concorrenza, mercato e crescita in Italia: il lungo periodo
Che cosa insegna la storia a proposito del nesso fra concorrenza e crescita? Quale è stato il ruolo della concorrenza nel definire i caratteri dell'economia italiana? Quali sono le implicazioni per la situazione attuale? La ricerca promossa dalla Banca d'Italia mira a misurare il deficit concorrenziale dell'Italia, individuarne le radici storiche, metterne in luce le conseguenze. Dopo aver dato una prospettiva sull'esperienza storica europea, lo studio si focalizza sul nostro paese, anche in una prospettiva culturale di lungo periodo. L'evoluzione della concorrenza, le politiche che l'hanno promossa e ostacolata, sono analizzate a livello aggregato e a livello dei vari settori, con alcuni casi di studio. -
Fuori dal teatro. Modi e percorsi della divulgazione di Verdi
Il volume, nato dal convegno organizzato dall'Istituzione Casa della Musica di Parma a chiusura delle iniziative per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, tratta uno degli aspetti più interessanti e significativi legati alla musica e alla figura del compositore: le modalità attraverso le quali le sue opere - concepite per il pubblico ancora assai ristretto del teatro d'opera del XIX secolo - si siano poi tradotte in un repertorio di temi musicali, vicende e personaggi, luoghi comuni e modi di dire entrato stabilmente nell'immaginario e nelle consuetudini di un numero di persone assai più ampio e vario rispetto a quello dei frequentatori abituali dei teatri. I contributi contenuti nel libro raccolgono i punti di vista di 14 autori di varia estrazione, sia esperti dell'argomento, sia studiosi impegnati in altri settori della cultura musicale, ma che al fenomeno rappresentato da Verdi e dalla sua diffusione hanno voluto dedicare un'attenzione particolare.