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Vivere ardendo. Riflessioni sulla poesia d'amore
"Il viaggio critico e testuale intrapreso da Roberta Parenti Castelli si avvale di semplici strumenti umani piuttosto che di tecnicismi post-strutturalisti: la sua parola critica è calda e accogliente, estranea alle freddezze delle descrizioni meramente formali di quegli oggetti linguistici e comunicativi che sono le poesie. A considerare il libro nel suo insieme, risultano particolarmente produttivi i due assi ermeneutici attorno ai quali si dipana la ratio profonda del percorso interpretativo: il primo è quello che concerne e coinvolge la scrittura poetica declinata al femminile, senza graduatorie già predeterminate a priori. Il secondo asse è quello che identifica in tre voci poetiche statunitensi come quelle di Emily Dickinson, Anne Sexton e Sylvia Plath i tre archetipi di una modernità che continua a trasformarsi e riplasmarsi davanti ai nostri occhi in contemporaneità. E così, il libro di Roberta diventa un vademecum e una mappa di riorientamento che ci conferma come la voce della poesia sia oggi, fra le arti, quella meglio predisposta a guidarci nella complessità e nella precarietà """"umane troppo umane"""" delle nostre esistenze occidentali."""" (Dalla Nota di lettura di Alberto Bertoni)" -
Al Vangêli secannd Matî. Il Vangelo secondo Matteo in lingua bolognese
"Abbiamo immaginato un Evangelista nato sotto le Due Torri, Gesù cresciuto all'ombra di San Luca e gli Apostoli dialettofoni di un popolare borgo petroniano"""". Con queste parole, Luigi Lepri e Roberto Serra introducono questa nuova traduzione in bolognese del Vangelo secondo Matteo, dopo oltre 150 anni dalla storica ma oggi superata versione del Conte Pepoli. Tradurre è un'arte, creazione che sgorga dalla competenza tecnico-linguistica e dal genio, capace di cogliere in profondità le vibrazioni del primo autore per comunicarle al lettore e all'ascoltatore, così da entrare in sintonia e aprire nuove prospettive di percezione della realtà. Ciò vale in particolare per il Vangelo, il cui primo Autore con la sua Parola ha creato il mondo e attraverso le nostre parole vuole far giungere ai confini della terra la gioia della salvezza. (Don Stefano Ottani)" -
Il lavoro del futuro nell'industria a Bologna e in Emilia. Soppiantati dai robot che produciamo o destinati a una nuova proposta di valore?
La ricerca contenuta in questo volume guarda alle dinamiche della domanda di lavoro nel territorio della città metropolitana di Bologna, con riferimenti anche a quello regionale, nel futuro prossimo. Esse sono state analizzate sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, nel solco degli studi sugli effetti della robotizzazione e dell'automazione, nonché sull'evoluzione delle competenze richieste dalla rivoluzione tecnologica in atto, che negli ultimi anni hanno avuto un particolare rilievo a livello internazionale. In un momento in cui la tecnologia sta causando una rapida trasformazione della natura stessa del lavoro e la robotica presto sostituirà milioni di posti di lavoro, in Italia non stiamo assistendo a cambiamenti omogeneamente diffusi per velocità, settore e area geografica, nonostante si stiano per verificare veri e propri stravolgimenti a livello occupazionale e sociale, poiché chi verrà espulso dal processo lavorativo solo in misura molto parziale potrà riconvertirsi verso le nuove professioni che si creeranno. Il presente studio guarda a come, da un lato, le imprese - anche a livello locale si preparano e si stanno muovendo nella fase in atto e, dall'altro, al modo in cui il mondo della scuola, dell'università e della formazione sta rispondendo e dovrebbe indirizzarsi al fine di corrispondere alle esigenze di programmazione delle varie realtà coinvolte. Le conclusioni raggiunte, tramite un focus sia strategico-teorico che operativo e pratico, ci auguriamo rappresentino l'avvio di un percorso per la definizione di una road map sullo sviluppo del lavoro a Bologna e nella Regione Emilia-Romagna. -
Buttami in pentola. La cucina degli avanzi per trasformare le zucche in carrozze
Quarantadue cuochi, pasticceri e un gelatiere rievocano per le Cucine Popolari ricette e ricordi dell'infanzia, di una cucina familiare dove per regola nulla andava sprecato. Questo menu eterogeneo, idealmente ispirato alla cucina sostenibile, cosiddetta ""no-spreco"""" o del """"riciclo"""", insomma """"degli avanzi"""", è il racconto di un'Italia che rivendica con orgoglio le proprie radici contadine, quando erano vivi la coscienza e il rispetto per il mangiare (non il cibo, come si direbbe oggi), e le prime reggitrici della cucina e dell'intera economia alimentare domestica erano le nonne, """"zdaure"""" capaci di trasmettere alle nuove generazioni saperi e sapori racchiusi nella sapienza delle mani, come risulta da molte delle proposte e dai ricordi che evocano. Sono ricette che celebrano ingredienti poveri all'apparenza, da trasformare e arricchire con preparazioni di semplice realizzazione, dove il pane vecchio la fa da padrone, ma anche le carni riciclate a nuova vita e gli scarti delle verdure. Non limitatevi a leggerle per il loro valore testimoniale, come reperti """"d'antan"""", adottatele piuttosto nelle vostre pratiche quotidiane di buona e sana cucina perché in esse il passato si proietta in un futuro sostenibile."" -
Di guerra e di genti. 100 racconti della Linea Gotica
Scrivere, da sempre, è salvare l'esperienza e poterla così trasmettere a chi non potrà ascoltarla dalle parole dirette di chi l'ha vissuta. È per questo che la raccolta di storie ed episodi di cui si compone questo libro, ideato dall'Associazione Linea Gotica-Officina della Memoria, appare quanto mai preziosa. Un racconto corale da più punti di vista di un momento storico cruciale per la vicenda italiana ed europea. -
La bottega delle donne
Camilla, alla soglia dei quarant'anni, sorprende il suo insospettabile e tranquillo marito, architetto dell'alta borghesia milanese, a letto con una delle sue migliori amiche. Pur essendo chiaramente una ""scappatella"""" di poco conto, e nonostante lei stessa in passato si sia concessa delle divagazioni erotiche fuori dal matrimonio, la cosa la turba moltissimo, tanto che si convince a lasciarlo. La donna gestisce con passione un negozio di preziosi capi e oggettistica asiatica, che nel tempo è diventato un luogo di ritrovo per amiche e conoscenti: in un momento critico come quello che sta vivendo, le viene dunque naturale progettare un viaggio in India, paese a cui è molto legata. Tuttavia, non riuscirà a partire: gli eventi la travolgeranno, nel bene e nel male, confermandole che quel poco di felicità che ci è concessa è sempre in un luogo diverso da quello in cui la cerchiamo."" -
Il «Werther» di Foscolo. Una lettura
Le Ultime lettere di Jacopo Ortis sono anzitutto un grido di dolore per la patria svenduta? Sono l'accorata espressione del disinganno morale e umano di un giovane scrittore, o la testimonianza non sempre pervenuta a vera realizzazione d'arte dell'amarezza che segue alle illusioni rivoluzionarie? Insomma, il romanzo di Ugo Foscolo è l'esile travestimento autobiografico delle vicissitudini politiche e amorose occorse al suo autore? E il volto del personaggio-Jacopo deve e può geometricamente sovrapporsi a quello dello scrittore-Ugo? Se tutto ciò fosse vero, cosa farne di alcuni fatti empirici che meritano - invece - di essere interpretati? Anzitutto, la precisa divaricazione della parabola di Jacopo rispetto a quella di Ugo. Comune l'angoscia del Dopo Campoformio (per dirla con Roversi), ma opposto il séguito: il ricovero nel romitorio euganeo, per Jacopo; per Ugo, Bologna, Milano, l'esercito, la militanza politica nel cuore della Cisalpina e poi della Repubblica Italiana, l'opera intellettuale sempre dedicata alle vicende dell'oggi. E poi, che genere di racconto autobiografico è quello assemblato sulla falsariga del romanzo (Die Leiden des jungen Werthers) di un altro scrittore (Goethe)? Studiare metodo e forma di questo remake foscoliano significa guardare alle Ultime lettere come a un romanzo, e leggerne il messaggio non consolatorio sulla funzione che letteratura ha in una società in formazione, com'è quella italiana negli anni del proto-Risorgimento. -
«Vincendo i venti nemici». Lettere 1959-1982
Dal carteggio tra Roberto Roversi e Vittorio Sereni - sessanta lettere finora inedite e ritrovate presso la Fondazione Mondadori di Milano e gli Archivi personali dei due poeti - emerge una storia di amicizia e di lealtà come valori che non vengono mai meno, nonostante alcuni dissidi di carattere editoriale. Il legame tra i due, che attraversa più di vent'anni di vita culturale italiana, può sembrare a prima vista un rapporto tra due scrittori e intellettuali agli antipodi. Ma anche le differenti idee di poesia, di letteratura e di impegno civile, che i due maturano seguendo strade coerenti e lontane da ogni poetica codificata (il neorealismo al tramonto, la neoavanguardia e il Gruppo 63), si stemperano di fronte al vero filo rosso che percorre queste lettere e le rispettive vicende umane e intellettuali: il rigore etico e il senso di responsabilità che accompagna l'atto della scrittura, vissuto sempre in connessione con i destini generali e con lo statuto di verità che esso comporta -
Fuori scena. Risate a sipario chiuso
“È un libro che merita la lettura, bello, leggero, vuoto di tecnologia ma pieno di vita vissuta e di una cosa fondamentale: il sorriso.” (dall'Introduzione di Giuseppe Giacobazzi) -
Architettura della natura. Ediz. illustrata
Il volume presenta 70 disegni a matita di altrettanti animali, accompagnati ognuno da una breve citazione poetica, letteraria o filosofica, tratta dall'opera di grandi autori. La maestria della matita di Vacchelli opera un florilegio della natura che ne disvela schemi e meccanismi e ci consegna un volume dal sapore rinascimentale, come quelli che mostravano specie sconosciute agli occhi stupiti di ignari lettori; con animali ritratti così fedelmente e con così tanta arte, da sorprendere e commuovere. -
Ogni spina ha la sua rosa
"Il nucleo ispiratore della silloge è, come si conviene alla forma breve in prosa, essenzialmente anti-romantico; il suo intento - non didascalico, ma sottinteso - è di denudare l'imperante ipocrisia in toni spesso caustici e risentiti; mentre fra le sue pieghe serpeggia, sotterranea, un'aspra e indomita vena polemica che risuona, a volte, con una certa ruvida efficacia, che a orecchie profane può riuscire perfino inattesa in una poetessa."""" (Dalla Prefazione di Amedeo Ansaldi)" -
Tre uomini in branda
Tre scrittori bolognesi. Tre modi diversi di raccontare l'amor carnale. Il nerd onanista riscattato verso un'adultolescenza copulante. La sosia di Emma Stone e gli amplessi impossibili per un nuovo capitolo della saga dell'Uomo Liscio. Il kamasutra universitario del giovane Kevin, Vercingetorige del sesso. -
Lapilli e ceneri
Quando, lungo la strada della propria esistenza, un uomo crede di averne viste e sentite di tutti i colori, può invece capitargli di scoprire, all'improvviso, che la sua corsa ha subito scansioni di tempo e contenuti sfuggiti alla sua attenzione... Ormai alle soglie di un'età che si sostanzia spesso in un buio progressivo di slanci ed emozioni positive, il protagonista, Fabrizio, alter ego dell'autore, si avventura in una lettura serena, forse un tantino umorale, di quella che è stata la sua vita. Grazie a una ""scatola di ricordi"""" (fotografie, ritagli ecc.) prende piede, una mattina, la rievocazione di momenti belli e meno belli che hanno caratterizzato il percorso di Fabrizio e della compagna Daria; un viaggio a ritroso che non trascura gli avvenimenti decisivi della storia contemporanea, fondamentali nello scandire la vita di ognuno. Prefazione di Guido Martinelli. Postfazione di Laura Trezza."" -
La regione orizzontale. Persone, lavoro, diritti, l'Emilia-Romagna insiste
"Ho espresso, fin dal titolo di questo libro, il carattere peculiare - se non unico - della nostra maniera di essere italiani ed europei. Perché proprio partendo dall'immagine geografica di questa Regione (distesa in orizzontale in un Paese verticale) si può arrivare a coglierne il significato - anche umano e politico - più autentico e originale. L'idea stessa di """"orizzontale"""" esprime un carattere che non si lascia comprimere, che cerca gli spazi e in essi vuole vivere, che abbraccia invece di allontanare""""." -
Futurtecnica. Canti, suoni, armi, e... motori nella poesia di Primo Brugnoli
Nel presente volume viene riproposto il lavoro più caratteristico di Primo Brugnoli, ""Canti d'armi e motori"""", riprodotto in anastatica e corredato da un commento critico che contestualizza il Brugnoli al pari di altri coevi colleghi scrittori i quali, pur senza conoscersi, trattarono nei medesimi anni tematiche molto più che affini."" -
Considerate i gigli... Lettere a Liliana Segre
«I ragazzi hanno vent'anni d'età. Il loro riso è tremendo, furibondo più della iena tedesca, più duro a sopportare di un supplizio politico. Non danno nulla, non vogliono nulla sapere né altro intendere; sta la loro splendida forza disarmata e dolente come il sasso in un prato. Non riconoscono debiti, non vogliono neppure conoscere la tristezza dei vecchi». (Roberto Roversi). In questi giorni feroci, le parole contenute in queste lettere aperte cingono in un abbraccio umano, civile, politico Liliana Segre, costretta ad essere scortata. Un grazie sentito a: Eraldo Affinati, Alfredo T. Antonaros, Pier Giorgio Ardeni, Guido Barbujani, Marco Belpoliti, Alessandro Bergonzoni, Luca Bottura, Carla Castelli, Valerio Cuccaroni, Silvia Cuttin, Elena Di Gioia, Flavio Favelli, Giorgio Fontana, Paolo Fresu, Elena Galeotti, Enrico Giovannini, Magda Indiveri, Yassine Lafram, Nicola Lagioia, Isabella Leardini, Loredana Lipperini, Fabrizio Lombardo, Loriano Macchiavelli, Giacomo Manzoli, Luca Mercalli, Ermanna Montanari, Gianluca Morozzi, Nicola Muschitiello, Enrico Parsi, Padre Maurizio Patriciello, Roberto Roversi, Gino Ruozzi, Amanda Sandrelli, Cinzia Venturoli, Massimo Zamboni, Classe 3G Liceo Galvani di Bologna. -
Le radici dei fiori
Arianna è albina, bianca come il latte, e molto triste. Vive in una casa di campagna con molti gatti, e un vecchio gentile si prende cura di lei. A tenerle compagnia solo brutti ricordi e tanto alcol. La sua vita cambia quando decide di entrare in clinica per disintossicarsi; lì incontra un variegato e folle mondo di ragazzi perduti, non tanto diverso da quello ""fuori"""". Nonostante le giornate passate principalmente nell'attesa dei pasti e delle terapie, in un'atmosfera disperata e onirica, Arianna incontrerà ancora rabbia, dolore e perdita, ma anche amore e gioia, capendo che la vita può essere anche un caldo abbraccio sotto alla pioggia."" -
L' uomo d'argilla
Uomo, avvocato, marito e amante. Willy Fabbri è tutto questo ma anche molto di più. Alla costante ricerca di novità e cambiamenti, la vita di Willy pare sfuggire al suo controllo rendendolo preda delle passioni e dei sentimenti più incontrollabili. Quasi fosse fatto d'argilla il protagonista muta e si plasma a seconda delle situazioni, senza riuscire però a trovare mai quella pace che, forse, solo la nascita di una nuova vita sarà in grado di portare. -
Tristan und Isolde
Tristan und Isolde: Dramma musicale in tre atti, musica e libretto di Richard Wagner. Prima rappresentazione Monaco, Teatro Nazionale, 10 giugno 1865. Prima rappresentazione italiana Bologna, Teatro Comunale, 2 giugno 1888. -
Dolcissime stagioni
Con questa raccolta variegata, composta di cinque racconti, quindici poesie e una lettera di commiato, Sergio Sabattini mette ordine al disordine – o forse mette in disordine l’ordine – di una vita. Sono pagine intense, divertenti, talvolta struggenti e commoventi, capaci di rispecchiare la semplice magia del quotidiano, lasciando il lettore a domandarsi se quella presentata sia realtà o finzione.