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Primo, non curare chi è normale. Contro l'invenzione delle malattie
Considerato dagli psichiatri di tutto il mondo il testo imprescindibile di riferimento, il DSM (Diagnostic and Statistical Manual), pubblicato dalla American Psychiatric Association e tradotto in decine di lingue, è la fonte primaria che definisce il limite tra ciò che è normale e ciò che è patologico in relazione alla psiche. Passato attraverso quattro edizioni, il manuale è giunto ora alla quinta stesura, il DSM-5, ma questa volta la pubblicazione ha scatenato feroci e allarmanti polemiche. A capo dei critici più agguerriti si trova Alien Frances, l'autore di questo libro, scienziato autorevole e psichiatra tra i più apprezzati, che sa bene di cosa parla, dal momento che proprio lui aveva diretto la redazione del precedente DSM-IV. Secondo la sua analisi, precisa e convincente, la nuova edizione del manuale diagnostico rischia di fare più male che bene. L'impostazione del volume allarga infatti a tal punto lo spettro delle patologie psichiche da lasciare ben poco spazio alla ""normalità"""", che quasi scompare. Siamo tutti malati: un regalo alle industrie degli psicofarmaci e una resa di fronte alla crescente medicalizzazione della società, divenuta sempre meno capace di gestire serenamente fenomeni comuni, che sono sempre esistiti, come il lutto, l'invecchiamento o la naturale vivacità dei giovani. Si moltiplicano invece le diagnosi di patologie per ogni comportamento, perdendo in questo modo la visione pluralista dell'universo psichico e forse condannando in futuro milioni di persone a cure non necessarie. «Non medicalizziamo le differenze umane – ammonisce Allen Frances – celebriamole»."" -
Il sacro e il profano
Concepito come introduzione generale allo studio fenomenologico e storico delle religioni, questo libro cerca di mettere a fuoco quei valori dell'esperienza religiosa che possono riscontrarsi sia nell'ambito di una sacralità arcaica, sia all'interno di una concezione profana del mondo, quale si presenta oggi. Gli stretti rapporti che Eliade individua tra simbolismo e coscienza e tra gli stessi caratteri specifici del profano e del sacro non solo mostrano in che termini l'uomo laico moderno, all'interno di una società che ha fatto della morte di Dio una vera e propria teologia, rimanga l'erede della religiosità dei progenitori, ma sembrano avallare la tesi che la secolarizzazione di un valore religioso costituisca essa stessa un fenomeno religioso. -
L'uomo Mosè e la religione monoteistica. Tre saggi. Ediz. integrale
Ultima opera del padre della psicoanalisi, indagine inquieta sull'origine del monoteismo ebraico, ""L'uomo Mose"""", è stato più volte rimaneggiato ed è giunto alla versione che noi oggi leggiamo dopo i ripensamenti e i dubbi di un Freud ormai in esilio. Libro sull'identità di un uomo e di un popolo, scritto in uno dei momenti più cupi della storia, resta lo stupefacente tentativo di indagare in quale modo e perché gli ebrei siano diventati ciò che sono. Se forse non se ne possono più condividere le conclusioni storico-critiche si può continuare ad ammirarne le magistrali argomentazioni e l'esposizione, come sempre in Freud, chiara e stringente."" -
La piramide rovesciata. Il modello dell'oasi per il pianeta terra
"Nelle sabbie del deserto è sepolta una piramide rovesciata, che racchiude la verità sulla specie umana"""". Così un canto nomade trascritto da uno storico arabo medievale allude alla fossa di condensazione dell'acqua. Quella struttura ipogea è l'opposto del suo omologo monumentale che svetta dal suolo: non la celebrazione magniloquente e dispendiosa del potere, bensì il tentativo riuscito di consentire la vita in ambienti difficilissimi, con l'aiuto degli umori sottili dell'aria, della terra, del sole. La sapienza tradizionale che guidò la costruzione di quell'umile, prezioso collettore fu all'opera ogni volta che si trattava di drenare, canalizzare, irrigare. È il tipo di interazione con l'ambiente a cui si devono infatti le oasi del Sahara e delle isole aride del Mediterraneo e del Mar Rosso, lo splendore di Petra e San'a, i Sassi di Matera, gli eremi scolpiti nelle valli d'erosione della Cappadocia, della Palestina, dell'Etiopia. Pietro Laureano, tra i maggiori esperti al mondo di sistemi oasiani, ne ricostruisce qui la prodigiosa varietà, documentandoli attraverso uno splendido apparato iconografico e presentandoli come un modello di sostenibilità e di ecocompatibilità per tutti gli insediamenti umani. Recuperare oggi l'antica sapienza che si avvale di materiali poveri e tecniche ingegnose significa dare al pianeta una possibilità in più di sopravvivere." -
L' anima primitiva
Cosa sappiamo quando parliamo di popoli primitivi? Quali nozioni posseggono relativamente alla loro vita, alla loro anima e alla loro persona? Oggetto di quest'opera, un classico dell'etnologia, è proprio quello di studiare in che modo gli uomini ""primitivi"""" rappresentano se stessi e la loro propria individualità. """"L'anima primitiva"""", pubblicato per la prima volta nel 1927, rimane uno studio stimolante e illuminato, una delle grandi opere che hanno aperto nuovi orizzonti al sapere umano."" -
La rappresentazione del mondo nel fanciullo
Il bambino non è, come voleva Rousseau, un semplice homunculus, ovvero un uomo in miniatura non ancora completo, bensì un essere sui generis, il cui sviluppo affettivo e cognitivo passa attraverso fasi differenziate e obbedisce a leggi proprie. È questo l'assunto fondamentale da cui parte Jean Piaget e che segna la sua intera opera: la differenza qualitativa tra il pensiero adulto e quello infantile. Così, quelle nozioni e rappresentazioni che all'adulto possono apparire come il risultato di una lettura immediata della realtà, sono invece il prodotto di una progressiva coordinazione di dati o attività più elementari da parte del bambino: sono insomma l'esito di un processo di ""costruzione"""", irriducibile alle leggi della natura fisica e biologica. L'introduzione di queste metodologie specifiche sono la sfida e il principale contributo di Jean Piaget alla conoscenza scientifica."" -
Storia della tecnologia. Vol. 4/1: La rivoluzione industriale circa 1750-1850
In questo quarto volume scopriamo la nascita della macchina a vapore, l'industria chimica, l'illuminazione a gas, le grandi opere di ingegneria stradale e navale e il telegrafo. Un altro passo in avanti nella narrazione che ci porterà alle soglie della contemporaneità. L'aspetto senza dubbio più stupefacente della Storia della tecnologia è, come scrive Gian Arturo Ferrari nella presentazione alla presente edizione, la sua felice longevità. Pubblicata in Italia a partire dal 1961, laStoria della tecnologia ha attraversato indenne mezzo secolo e rimane un punto fermo nel panorama della divulgazione scientifica grazie alla vastità, la completezza e il rigore assoluto con cui è stata condotta. L'idea di base che ha animato i quattro curatori, tra i più capaci storici della scienza della loro generazione, era di leggere la storia dell'umanità attraverso la tecnologia: è così che due millenni di invenzioni ed evoluzioni tecniche ci sono raccontati in brevi saggi in cui serietà, profondità d'argomentazione e chiarezza espositiva brillano tanto da rendere la lettura fruttuosa e piacevole. Piano dell'opera: 1. Dai tempi primitivi alla caduta degli antichi imperi 2. Le civiltà mediterranee e il Medioevo 3. Il Rinascimento e l'incontro di scienza e tecnica 4. La Rivoluzione industriale 5. L'età dell'acciaio 6. Il Ventesimo secolo. L'energia e le risorse 7. Il Ventesimo secolo. Le comunicazioni e l'industria scientifica. -
Storia della tecnologia. Vol. 4/2: La rivoluzione industriale
Redatta da più di 150 autori, la Storia della tecnologia ricostruisce lo sviluppo delle civiltà dall'età della pietra al ventesimo secolo attraverso la descrizione accurata di come l'uomo ha manipolato la materia e l'ambiente. Offre così a ogni lettore un fondamento per capire il modo in cui l'uomo ha ""costruito"""" se stesso. La tecnologia è vista sempre nella sua accezione più ampia e nelle sue implicazioni economiche, sociopolitiche e culturali: come un grande teatro della vita, in costante collegamento con ogni branca dello sviluppo umano."" -
La donna del piano di sopra
2004, Cambridge, Massachusetts. Nora Eldridge, insegnante elementare sulla quarantina, è da tempo scesa a compromessi con il sogno di essere un'artista di successo, una madre e una donna amata. È piuttosto diventata la ""donna del piano di sopra"""", una persona gentile ma insignificante, un'amica affidabile ma sempre spettatrice dei successi altrui. Finché nella sua vita arrivano i cosmopoliti Shahid: Reza, un nuovo alunno, un bambino di otto anni che sembra uscito da una fiaba, e i suoi genitori, Selene, artista italiana di grande fascino, e Skandar, professore libanese a Harvard per un anno di insegnamento. Quando Reza è vittima di un episodio di bullismo, Nora viene coinvolta sempre più intensamente nella vita degli Shahid, fino a ritrovarsi innamorata di ciascuno di loro. Sarà la loro intelligenza, il loro talento, il loro successo, o la loro sessualità aperta ad affascinare Nora? Oppure la diversità """"europea"""" che emana dalla loro vita libera, dalla loro casa elegante, dalla loro tavola esotica? I rapporti con i membri della famiglia diventano via via più intimi, personali, e la suspense aumenta man mano che i sentimenti si fanno più ambigui. Quando Selene e Skandar torneranno definitivamente in Europa senza più contattare la loro amica americana, Nora cercherà di capire le ragioni del loro allontanamento. Ma soltanto, anni dopo, durante un viaggio a Parigi, saprà cos'è veramente successo, che cosa si sia immaginata e chi fossero in realtà i due esotici europei."" -
Manifesto per la rinascita di una nazione. Scienza, la frontiera infinita
Nel novembre 1944, nel pieno della guerra, il Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt pose al proprio consigliere scientifico, Vannevar Bush, una domanda cruciale: in che modo potremo, a guerra conclusa, sfruttare al meglio lo sforzo che stiamo sostenendo nella ricerca scientifica a scopo bellico e tradurlo in benessere per la nazione? Questo libro è la risposta scritta da Bush e rappresenta di fatto un programma politico e culturale per la ripresa economica, civile e sociale di una nazióne uscita da quindici anni di disastrosa crisi economica e cinque di guerra massacrante. In 70 pagine, chiare e secche, Vannevar Bush sottolinea i vantaggi economici e le ricadute positive della ricerca scientifica, chiedendo di finanziare la ricerca fondamentale, di selezionare le future generazioni di scienziati unicamente sulla base del merito e di diversificare la ricerca il più possibile. Una lezione ancora straordinariamente attuale, anche per un paese complicato e problematico come il nostro. -
Il sogno del prigioniero. Archetipi e clinica
Il miglior attestato di quanto sia vitale la psicologia del profondo junghiana è la sua generatività, nel pensiero come nella pratica terapeutica. Dall'apertura di credito nei confronti dell'inconscio, dalla rinuncia alle pretese egemoniche dell'Io sulla psiche e dal ridimensionamento del valore di verità delle dottrine scaturisce l'incessante drammaturgia in cui, ogni volta, si declina la radicale fenomenicità dell'analisi. La popolano - con la concretezza di esseri viventi - sogni, figure archetipiche, immagini, simboli. Nell'impervio paesaggio della loro feconda discordia e della loro segreta solidarietà s'inoltra Augusto Romano, esplorando via via la terra di mezzo tra teoria ed esperienza clinica. E solidale con l'oggetto è anche lo stile, che sa esporsi all'inquietudine senza rinunciare a una finezza inconsueta nella letteratura analitica. Non a caso Romano si confronta, da sottile analogista, con le retoriche che reggono il teatro intrapsichico e la scena della cura, a partire dall'""acuta follia"""" dell'ossimoro, e assimila suggestivamente il lavoro del terapeuta al fare poetico: espressioni entrambi di somma artigianalità, essi rompono l'ordine rassicurante del discorso e additano la possibilità di sensi ulteriori. Ed è l'esigenza di senso, sempre suscettibile di scacco, che trapela dal rovello del """"prigioniero"""" nella poesia di Montale che dà il titolo al libro: """"ancora ignoro se sarò al festino / farcitore o farcito""""."" -
Storia della tecnologia. Vol. 5/1: L'Età dell'Acciaio circa 1850-1900
Il quinto volume di un classico della divulgazione del pensiero scientifico: ""L'età dell'acciaio"""", dall'invenzione dell'esplosivo al primo volo, dai treni al cinema. Dopo aver attraversato i tempi primitivi, il Medioevo e il Rinascimento, la Storia della tecnologia giunge alla seconda fase della Rivoluzione industriale e ci racconta qui gli ultimi cinquant'anni dell'Ottocento: i nuovi rapporti tra scienza e tecnica, la nascita della lavorazione in serie e dell'automazione, l'esplosione dell'informazione di massa, i mutamenti sociali e le lotte sociali. I curatori e gli autori sono riusciti a condensare l'essenza di un periodo storico complesso in brevi saggi in cui invenzioni ed evoluzioni tecniche ci sono raccontati con chiarezza espositiva e profondità d'argomentazione."" -
Storia della tecnologia. Vol. 5/2: L' Età dell'Acciaio circa 1850-1900
Il quinto volume di un classico della divulgazione del pensiero scientifico: ""L'età dell'acciaio"""", dall'invenzione dell'esplosivo al primo volo, dai treni al cinema. Dopo aver attraversato i tempi primitivi, il Medioevo e il Rinascimento, la Storia della tecnologia giunge alla seconda fase della Rivoluzione industriale e ci racconta qui gli ultimi cinquant'anni dell'Ottocento: i nuovi rapporti tra scienza e tecnica, la nascita della lavorazione in serie e dell'automazione, l'esplosione dell'informazione di massa, i mutamenti sociali e le lotte sociali. I curatori e gli autori sono riusciti a condensare l'essenza di un periodo storico complesso in brevi saggi in cui invenzioni ed evoluzioni tecniche ci sono raccontati con chiarezza espositiva e profondità d'argomentazione. Prefazione di Gian Arturo Ferrari."" -
Storia della tecnologia. Vol. 6/1: Il ventesimo secolo. L'energia e le risorse
In questo sesto volume scopriamo un tema cruciale: l'energia. Dalle fonti naturali e i combustibili fossili all'energia atomica, l'estrazione dei metalli e il loro utilizzo nell'industria, l'elettricità e la siderurgia. Un altro passo in avanti nella narrazione che ci porterà alle soglie della contemporaneità. L'aspetto senza dubbio più stupefacente della ""Storia della tecnologia"""" è, come scrive Gian Arturo Ferrari nella presentazione alla presente edizione, la sua felice longevità. Pubblicata in Italia a partire dal 1961, la """"Storia della tecnologia"""" ha attraversato indenne mezzo secolo e rimane un punto fermo nel panorama della divulgazione scientifica grazie alla vastità, la completezza e il rigore assoluto con cui è stata condotta. L'idea di base che ha animato i quattro curatori, tra i più capaci storici della scienza della loro generazione, era di leggere la storia dell'umanità attraverso la tecnologia: è così che due millenni di invenzioni ed evoluzioni tecniche ci sono raccontati in brevi saggi in cui serietà, profondità d'argomentazione e chiarezza espositiva brillano tanto da rendere la lettura fruttuosa e piacevole."" -
Storia della tecnologia. Vol. 6/2: Il ventesimo secolo. L'energia e le risorse
In questo sesto volume scopriamo un tema cruciale: l'energia. Dalle fonti naturali e i combustibili fossili all'energia atomica, l'estrazione dei metalli e il loro utilizzo nell'industria, l'elettricità e la siderurgia. Un altro passo in avanti nella narrazione che ci porterà alle soglie della contemporaneità. L'aspetto senza dubbio più stupefacente della ""Storia della tecnologia"""" è, come scrive Gian Arturo Ferrari nella presentazione alla presente edizione, la sua felice longevità. Pubblicata in Italia a partire dal 1961, la """"Storia della tecnologia"""" ha attraversato indenne mezzo secolo e rimane un punto fermo nel panorama della divulgazione scientifica grazie alla vastità, la completezza e il rigore assoluto con cui è stata condotta. L'idea di base che ha animato i quattro curatori, tra i più capaci storici della scienza della loro generazione, era di leggere la storia dell'umanità attraverso la tecnologia: è così che due millenni di invenzioni ed evoluzioni tecniche ci sono raccontati in brevi saggi in cui serietà, profondità d'argomentazione e chiarezza espositiva brillano tanto da rendere la lettura fruttuosa e piacevole."" -
Dove va la matematica
È difficile pensare alla matematica come a una disciplina in continua evoluzione. La scienza esatta per eccellenza, immutabile dai tempi di Newton, o persino di Euclide, non sembra poter ammettere al suo interno ricerca o mutamento alcuno. Lo scopo di Devlin è sfatare questo luogo comune, mostrando in quali direzioni inaspettate si sia mossa la ricerca matematica negli ultimi decenni. Il panorama è ampio e differenziato: ad argomenti classici, come il teorema di Fermat e i frattali, l'autore affianca qui settori meno conosciuti della disciplina, come i «gruppi finiti semplici», la «funzione zeta di Riemann» o altri affascinanti oggetti matematici, resi magistralmente accessibili anche al lettore munito solo di un bagaglio essenziale di conoscenze. Scritto da un matematico con grandi doti di divulgatore, Dove va la matematica colma la distanza tra il linguaggio della ricerca e il bisogno di informazione del pubblico, in un'epoca in cui la matematica sembra permeare di sé, con i suoi metodi e i suoi modelli, tutto il discorso scientifico e non solo. -
La seconda morte di Mallory
Nel 1924, lo scalatore inglese George Mallory, insieme al compagno Andrew Irvine, tentò la prima conquista dell'Everest. Entrambi morirono nell'impresa - erano al terzo tentativo - ma nessuno ha mai saputo con certezza se prima o dopo aver raggiunto la cima. Di sicuro, entrambi furono avvistati a circa 250 metri dalla vetta, prima che scomparissero per sempre dietro alle nubi. Poi, nel 1999, il ritrovamento del corpo perfettamente conservato di Mallory ha riproposto questa storia leggendaria. Purtroppo Mallory non aveva con sé la macchina fotografica che avrebbe potuto confermare o meno il compimento dell'impresa: non fu mai ritrovata neppure la foto della moglie che intendeva lasciare sulla cima a testimonianza della sua conquista. Reinhold Messner, il più grande scalatore vivente, celebre tra l'altro per aver compiuto la prima ascensione dell'Everest senza ossigeno e in solitaria, proprio sulla parete tentata da Mallory sessant'anni prima, affronta l'enigma della fine del suo predecessore, e ci offre una ricostruzione insieme documentata e romanzesca. Attraverso la vicenda pionieristica di Mallory, riletta alla luce della propria esperienza e ricostruita al di là del mito, l'autore di questo racconto appassionante accompagna il lettore sulla scena himalayana, quando era ancora sede d'imprese eroiche, prima che diventasse meta turistica per comitive. E fornisce, forse, la soluzione dell'enigma. -
Zero. La storia di un'idea pericolosa
Inventato dai babilonesi, venerato dagli indù, bandito dai greci, il numero zero per secoli è stato circondato da un'aura di ambiguità finché, finalmente imbrigliato, è diventato il più importante e potente strumento della matematica. Charles Seife ci offre una brillante descrizione del modo in cui la nozione di zero, con quella gemella di infinito, ha più volte rivoluzionato i fondamenti della civiltà e del pensiero filosofico. Dalla sua nascita come concetto filosofico orientale alla sua combattuta accettazione in Europa e alla sua apoteosi nel quadro della teoria dei buchi neri. Da Aristotele a Einstein e oltre, viene qui presentata la ricca e complessa storia della semplice idea di ""nulla"""" sulla quale si confrontarono scienziati e mistici, cosmologi e religiosi, ogni volta mettendo in crisi le basi della filosofia, della scienza, della teologia."" -
Teoria dei giochi
Chi non ha sentito parlare della teoria dei giochi? Applicata alla guerra, all'economia e, in generale, a tutte le situazioni di conflitto? Se oggi ne riconosciamo l'importanza, soprattutto in campo economico, lo si deve a Oskar Morgenstern, tra i primi, con Jacob von Neumann, a proporre studi matematici avanzati per sviluppare modelli economici ottimali. Sono qui raccolti gli scritti che abbracciano un periodo di quasi trent'anni, fra il 1935 e il 1963, ovvero da quando Morgenstern era ancora uno degli animatori del Circolo di Vienna, fino agli anni del suo insegnamento a Princeton. Interventi fondamentali che hanno rivoluzionato gli studi economici. -
Antropologia dell'uomo globale. Storia e concetti
Apertura: ecco la decisiva parola-chiave per comprendere oggi l'uomo globale. Il cambiamento che ha investito l'oggetto della vecchia antropologia normativa sta trascinando con sé gli steccati disciplinari, destabilizzando i metodi consolidati, pluralizzando i paradigmi, ridefinendo gli ambiti tematici. Lo statuto del sapere antropologico esce sostanzialmente riconfigurato da ricerche che ormai si caratterizzano come transdisciplinari, multiparadigmatiche e transnazionali. È a Christoph Wulf che si devono le riflessioni più conseguenti e lungimiranti sui recentissimi assetti dell'antropologia storico-culturale, così mutati da determinare la sua necessaria fuoriuscita dagli alvei canonici e da spingerla verso altre centralità. Il corpo umano, innanzi tutto, luogo di produzione, trasmissione e trasformazione della cultura attraverso rituali, atti linguistici, processi mimetici e performativi. E con il corpo, la temporalità e la finitezza, la nascita e la morte. In un saggio che convoglia la ricchissima ricognizione del passato verso l'autocomprensione del presente, l'unico presupposto irrinunciabile è la consapevolezza che non esiste un unico, riduttivo concetto di uomo. A questo riguardo, il gioco delle analogie e delle differenze costituisce un fondamentale correttivo nei confronti di una globalizzazione uniformatrice.