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Felice è colui che non è niente. Lettere a un giovane amico
Nelle due brevi opere che compongono questo volume, Krishnamurti ha in mente soprattutto i più giovani, ma i suoi insegnamenti sono in realtà rivolti a chiunque voglia rapportarsi alla vita in un modo radicalmente diverso. La purezza di uno sguardo privo di condizionamenti, il superamento della dualità soggetto-oggetto e la libertà intesa come abbandono di ogni schema mentale, sono al centro di «Lettere a un giovane amico», che costituisce la prima parte del volume. In «Krishnamurti ai giovani» (la seconda parte) è delineata invece una pedagogia nuova, libera dalla paura, dal confronto e dalla competizione, in grado di preservare l'immaginazione e il senso di meraviglia tipici dell'infanzia. Scritte in un linguaggio semplice ma suggestivo e ricco di immagini poetiche, le pagine di Felice è colui che non è niente ci indicano la strada verso la crescita, la liberazione e la felicità. -
Sabbia
Un'esplorazione del deserto e dei suoi abitanti; un'avventura alla scoperta di una cultura sconosciuta; l'incontro con gli elementi nella loro forma più affascinante e minacciosa: Sabbia è molte cose, fuorché un romanzo comune. Poco o nulla sappiamo di Eliseo, l'occidentale che parte alla volta della Mesopotamia e si muove lungo gli itinerari delle carovane, proprio perché non è lui il vero protagonista della narrazione; lo è invece il deserto, o lo sono i beduini che il viaggiatore incontra sul suo cammino e che, dal dorso del loro cammello, guardano con stupore e diffidenza un'automobile; o lo sono i rituali, le usanze, le musiche, le preghiere, le piccole vicende quotidiane, e soprattutto le paure e le speranze degli uomini e delle donne che abitano questo tappeto sterminato. ""Sabbia"""" è, al tempo stesso, il paradigma dell'incontro con l'Altro e di quello tra l'Uomo e la Natura, meravigliosa e spietata."" -
Il dito e la luna. 101 storie sufi
Le storie qui presentate sono state attinte dall'immenso tesoro dell'Oriente sufi e riconvertite in moneta corrente per il distratto Occidente. Una raccolta di veri gioielli rubati, riadattati per la comprensione dell'uomo contemporaneo, che può così scoprire come il Sufismo sia una via di evoluzione personale all'interno del viaggio della vita. Attraverso una breve storia, i Sufi sono capaci di trasmettere la conoscenza con più rapidità ed efficacia di quanto si potrebbe fare con una spiegazione discorsiva, logica o filosofica. I racconti sono pensati per sortire un preciso effetto: inviare alla mente condizionata dell'allievo un messaggio impossibile da esprimere in modo diretto. Ogni storia è una chiave in grado di aprire una porta; offre un modo di vedere la realtà, un suggerimento su come affrontare i problemi della vita quotidiana. -
Fiabe giapponesi
Naturalizzato giapponese con il nome di Koizumi Yakumo, Lafcadio Hearn è stato uno dei più celebri divulgatori della cultura del Sol Levante. I suoi racconti catturarono i lettori europei di fine '800, ma risultano estremamente attraenti anche per il pubblico di oggi, grazie alla prosa brillante e alla forza evocativa. Prepariamoci dunque a farci conquistare dalle cinque fiabe che compongono questa raccolta, tra samurai che combattono sinistri mostri sorti al calar delle tenebre, vecchiette che cercano ravioli magicamente scomparsi e fate che proprio non sopportano gli indolenti che non si prendono cura della propria dimora. Ci immergeremo in un mondo remoto che ci incanterà con le sue atmosfere fantastiche e surreali. -
Stickeen: la storia di un cane
Partito alla volta dell'Alaska, John Muir è subito incuriosito dal cane di uno dei suoi compagni di viaggio. Piccolo e apparentemente indifeso, Stickeen si rivela invece impavido e resistente alle intemperie. Ma sarà durante l'esplorazione di un ghiacciaio, quando Muir e Stickeen si troveranno nel bel mezzo di una tormenta, soli e di fronte a un ostacolo apparentemente insormontabile, che il cagnolino darà prova definitiva del suo immenso coraggio. Resoconto avvincente di un'avventura tra i ghiacci e suggestivo ritratto di una natura maestosa e sublime, questo testo è anche un omaggio all'intelligenza e alle molte virtù dei nostri amici a quattro zampe. Pubblicato per la prima volta nel 1897, è diventato negli anni un classico della produzione di Muir. -
Punti sul nero ed esce il rosso
Dick gestisce insieme alla moglie Lois un ristorantino in una città mineraria dell'Oklahoma, sulla strada per Dallas. Una sera scopre che lei l'ha piantato e, portando con sé il piccolo Dickie, è andata a Hollywood per inseguire il suo sogno, quello di diventare una stella del cinema. Solo e senza un soldo, Dick salta su un treno merci per raggiungerla. Arrivato a Los Angeles, si perde nel dedalo della metropoli e rimane invischiato in una falsa rapina, durante la quale un uomo viene ucciso. Per Dick, è l'inizio di una serie di avventure che lo portano a incontrare registi, star del cinema, criminali, la possessiva Mamie, che lo accoglie a casa sua, e la misteriosa ragazza-sirena, Sheila, conosciuta una notte vicino all'oceano. Rapine, tradimenti, omicidi, alcol e sesso: ""Punti sul nero ed esce il rosso"""" è un romanzo in pieno stile hard-boiled, il genere reso famoso dalle opere di Raymond Chandler e Dashiell Hammett. Ma è anche un ritratto crudo e spregiudicato di una società allo sbando, disposta a tutto pur di sopravvivere, giorno dopo giorno, nell'incertezza economica generata dalla crisi del '29."" -
Aiutami a stare attento! Attività, giochi, meditazioni per allenare attenzione e consapevolezza nei bambini in età scolare
Mantenere l'attenzione non è facile, soprattutto in una società come la nostra, che ci sottopone quotidianamente a un numero impressionante di stimoli di ogni tipo. Nei bambini, poi, la difficoltà a concentrarsi risulta particolarmente evidente, e questo costituisce uno dei principali problemi degli insegnanti. Fortunatamente, le capacità attentive possono essere allenate fin dalla più tenera età, partendo proprio dai banchi di scuola. Le semplici pratiche, i giochi e gli esercizi di gruppo che Grazia Roncaglia presenta in questo volume sono finalizzati infatti a coltivarla, aiutando i bambini a riconoscere le possibili cause di distrazione e insegnando loro le tecniche per rimanere concentrati. Ma l'utilizzo, nel contesto scolastico, di pratiche riflessive e meditative, nelle quali gli studenti imparano a raccogliere l'attenzione dispersa all'esterno per dirigerla all'interno di sé, non è però solo funzionale al potenziamento delle capacità attentive. Rende possibile, infatti, anche un percorso di consapevolezza di sé che include l'alfabetizzazione corporea ed emotiva e la regolazione cognitiva. -
Un posto al mondo
Romanzo dalla struttura inusuale, ""Un posto al mondo"""" ha come vero protagonista Port William - il villaggio immaginario sulle colline del Kentucky in cui Berry ha ambientato buona parte delle sue storie -, ritratto durante gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, quando la piccola comunità misura il vuoto lasciato dai giovani richiamati alle armi, vive con smarrimento l'annuncio della bomba atomica su Hiroshima, esplode di gioia per la fine del conflitto. Su questo scenario s'intrecciano le piccole e grandi vicende dei memorabili personaggi di Berry. Storie a volte dolorose come quella di Virgil Feltner, disperso in guerra, o della famiglia Crop, con il padre che scappa in preda al rimorso per la morte della figlioletta investita dalla piena. Ma anche situazioni irresistibilmente comiche, come quelle che vedono all'opera lo zio Stanley, un sacrestano ben poco religioso, o il vecchio e tenace zio Jack, che conduce una sua guerra personale contro la padrona dell'albergo in cui vive. Su tutti campeggiano le figure dei coniugi Mat e Margaret Feltner: sono loro che danno la misura dello scorrere del tempo, della dedizione necessaria al lavoro nei campi, della devozione dovuta alla natura, della coscienza del dolore e del significato dell'amore. """"Un posto al mondo"""" racconta un'America lontana dal mondo urbanizzato cui ci ha abituati gran parte della narrativa statunitense, un universo che segue il ritmo della terra e delle stagioni, che affronta con coraggio le sue perdite e che conosce il valore della comunità, della solidarietà e della parsimonia nell'uso delle risorse. Un libro da assaporare e leggere con lentezza."" -
Ecce homo. Una lettura ebraica dei Vangeli
Con questo Frédéric Manns - considerato uno dei maggiori esperti del Nuovo Testamento e del Giudaismo - non si propone di scrivere una biografia di Gesù in senso «storico-critico»; il suo scopo, piuttosto, è di ricollocare i Vangeli nel loro contesto originale. Sottolineare l'ebraicità di Gesù (Yehoshuà') può sembrare superfluo a qualcuno, ma molti cristiani sembrano ancora ignorare questo dato di fatto e restano così culturalmente estranei alle proprie radici. Yehoshuà nasce nella Palestina controllata dai romani. La sua predicazione si svolge in un periodo in cui Israele, che pure subisce il fascino della civiltà ellenistica, è agitato da sussulti messianici: nella società dell'epoca è particolarmente diffusa, a tutti i livelli, la speranza di un intervento divino che liberi il paese dalla dominazione straniera. Di fronte alle opere e alle parole del giovane maestro nazareno, gli ebrei reagiscono talvolta con entusiasmo, talaltra con scetticismo. È un profeta? È il messia? O è semplicemente uno dei tanti impostori ed esaltati che si manifestano in quel tempo di tensione politica e spirituale? Con un ritmo incalzante, il racconto di padre Manns rievoca la vita di Gesù sullo sfondo dei riti, delle speranze e delle delusioni degli ebrei del I secolo, senza trascurare i dubbi dei discepoli, l'ambiguità dei saggi, e la crescente diffidenza delle autorità nei confronti del rabbi galileo, fino al dramma del suo arresto e della sua crocifissione. -
L' imbroglio dello sviluppo sostenibile
La parola «sostenibilità» e la locuzione «sviluppo sostenibile» esprimono lo stesso concetto o invece due concetti opposti? La biosfera può continuare ad alimentare lo sviluppo economico? La fotosintesi clorofilliana può sostenere un incremento dei consumi di materia che del resto hanno già superato le sue capacità di rigenerazione? Può metabolizzare quantità crescenti di sostanze di scarto biodegradabili che hanno già superato la sua capacità di assorbirle? Sono sostenibili ulteriori aumenti dei consumi di risorse non rinnovabili e dei rifiuti non biodegradabili che si accumulano sulla superficie terrestre e negli oceani? Come mai, nonostante 26 conferenze mondiali (Cop) in cui gli esperti di 196 Paesi si sono confrontati sulle strategie per ridurre le emissioni di CO2, la sua concentrazione in atmosfera è aumentata? Perché non si riconosce che la scelta prioritaria per risolvere questo problema non è la diversificazione dell'offerta energetica - il nucleare pulito prodotto da inesistenti centrali di quarta generazione, l'idrogeno, il metano con cattura dell'anidride carbonica -, ma è la riduzione della domanda, che si può ottenere eliminando sprechi e inefficienze e soddisfacendo con le fonti rinnovabili il fabbisogno residuo? Ridurre la domanda di energia consente di ridurre sia le emissioni, sia i costi delle bollette, e di utilizzare i risparmi sui costi di gestione per ammortizzare gli investimenti. Il sinonimo di «sostenibilità» è «conversione economica dell'ecologia». -
Beati pauperes spiritu. Attualità di Meister Eckhart
Nel suo sermone più profondo, che spiega la prima delle Beatitudini, Beati i poveri nello spirito (Mt 5, 7), Meister Eckhart descrive la vera povertà evangelica, che non consiste nella privazione dei beni materiali, ma nel niente volere, avere, sapere, essere. In questo radicale distacco ci si libera da tutti i legami, compresi quelli religiosi (di qui la celebre espressione: «Prego Dio che mi liberi da Dio») ovvero da ogni forma appropriativa dell'egoità psichica, e, al di sopra dello spazio e del tempo, si scopre lo spirito, nostra realtà essenziale e realtà stessa di Dio, con la sua beatitudine. Mentre dal confronto con la cultura contemporanea appare evidente come da un lato la religione positiva sia naufragata nel mare della demitizzazione e, dall'altro, filosofia e psicologia siano impotenti a rispondere alla prima e fondamentale esigenza, quella della conoscenza di noi stessi, l'insegnamento del magister medievale, riemerso dopo secoli di oblio, si mostra ai nostri giorni in tutta la sua verità. -
Per un istante fragranza di terra. La visione della natura dei giapponesi
Negli scritti di Terada Torahiko, che fu fisico e umanista, convivono armonicamente lo sguardo dell'artista e il rigore dello scienziato. Ciò accade anche nei due testi contenuti in questo volume. Nel primo di essi, ""La visione della natura dei giapponesi"""" - apparso in un numero speciale della rivista «Bungaku», dedicato «alla letteratura della natura» -, Terada analizza le caratteristiche naturali del Giappone e mostra come proprio dalla relazione con l'ambiente siano derivati la cultura e certi modi di vivere e sentire dei suoi abitanti. Allo specifico rapporto tra natura e poesia è dedicato il secondo testo, """"Il meteo e lo haiku"""". In esso Terada studia le cosiddette parole stagionali di tipo meteorologico che costituiscono l'essenza del componimento giapponese nato nel XVII secolo e reso famoso da grandi poeti come Bash?. Sono infatti le sensazioni associate alle stagioni a costituire la «vita», a rappresentare la «materia» privilegiata e irrinunciabile dello haiku."" -
La tomba del crisantemo selvatico e altri racconti
"Nogiku no haka"""" (""""La tomba del crisantemo selvatico""""), il lungo racconto che apre e dà il titolo a questa raccolta, è la prima opera in prosa di It? Sachio. La voce dell'autore è però già matura, come dimostra l'apprezzamento espresso da Natsume S?seki, che la giudicò spontanea, leggera, commovente, bella. Gli altri racconti condividono la stessa altissima qualità. La loro semplicità non deve trarre in inganno. Essi indagano i moti dell'animo umano da più angolazioni, per coglierne tutte le sfumature, senza trascurare punti di vista e sensibilità derivanti da esperienze ed età differenti. Ciò che in particolare preme all'autore è però il recupero della memoria, nel tentativo di conservare per sempre il passato, attualizzato in un eterno presente. La condizione di un animo, il sentire di una persona, si rivelano così universali. È il sentimento che si insinua come un germoglio nel cuore di Masao e Tamiko, i protagonisti di La tomba del crisantemo selvatico, oppure quello del bambino per la sua balia Omatsu, di cui ricorda il sorriso e la tenerezza (in """"La casa della balia""""), ed è anche quello dell'anziano agricoltore che ripercorre con nostalgia i fatti accaduti una mattina di molti anni prima (in """"La nipote""""). Come osserva la traduttrice nella postfazione, It? «deve fissare quello che lui ha conosciuto e conosce prima di non riuscire più a vederlo, prima che i suoi occhi, deboli e malati fin da quando era giovane, smettano di funzionare. Così prima rievoca, poi rende presente, poi lo regala a noi, come un magnifico oggetto ben colorato e messo in bella vista in un luogo dove tutti lo possano godere»." -
Centopiedi va a scuola. Ediz. a colori
È mattina e i piccoli insetti si stanno preparando per andare a scuola. Si sciacquano il viso con una goccia di rugiada, mettono il grembiule e indossano le loro scarpine, una per ogni zampetta. Certo è facile per chi ne ha solo sei, ma il povero Centopiedi come farà a non arrivare in ritardo? Se solo non avesse questo problema, sarebbe il re del prato: forte e velocissimo, nessunogliterrebbetesta. Matutticontinuano a giudicarlo in base alla sua abilità di indossare le scarpe, e si è ormai quasi convinto di non valere niente. Ma anche un altro animaletto è triste perché rimane sempre indietro, e forse i due possono aiutarsi a vicenda... Raccontata da Matteo Princivalle e illustrata da Alessia de Falco, ""Centopiedi va a scuola"""" è una storia che parla di amicizia, di cooperazione, della ricchezza della diversità e dell'importanza di credere in sé stessi. Età di lettura: da 3 anni."" -
Pier Paolo Pasolini. Salò o le 120 giornate di Sodoma. Nuova ediz.
Torna, a cent'anni dalla nascita di Pasolini, in una nuova edizione ampliata e corretta, questo saggio su ""Salò o le 120 giornate di Sodoma"""", ultima opera cinematografica del regista: un «film in forma di enigma», la lucida visione di una società ingorda e assassina, contro cui il poeta ha lottato fino a restarne oscuramente vittima. Il film dipinge more geometrico il volto terribile e grottesco del fascismo repubblichino attraverso l'immaginazione sessuale di un grande sovversivo: il marchese De Sade, rivoluzionario e conservatore, violento e scandaloso intellettuale sui generis. Il «Divino Marchese», incarnazione dell'Illuminismo che per eccesso di razionalità degenera nel suo diabolico contrario, è strumento di una narrazione agghiacciante e bloccata, specchio di una società dei consumi fatta di parole, leggi e comportamenti concepiti per privare l'umanità della sua autonomia pensante. Salò ne descrive cause ed effetti, oggi più che mai attuali: l'orrore della strage trasformato in quotidiana normalità."" -
L' architettura nel cinema
Un film è un'opera composta da diversi elementi. Dalla sceneggiatura alle scenografie, dai costumi alle musiche, è lungo l'elenco di ciò che concorre alla nascita di una pellicola. Per dare vita alla storia che si vuole raccontare, è spesso di fondamentale importanza la scelta di una particolare ambientazione. Per questo volume, l'architetto e cinefilo Giorgio de Silva ha selezionato più di ottanta pellicole, presentandole dal punto di vista degli edifici che vi compaiono e dei luoghi in cui si muovono i personaggi. L'impatto visivo di numerosi film di ieri e di oggi si fonda sulla presenza di strutture iconiche, in grado di rappresentare l'essenza visiva della vicenda raccontata. Luoghi caratteristici, originali, unici, che evocano nello spettatore sentimenti e sensazioni indimenticabili e rendono immediatamente riconoscibile l'opera in cui compaiono. Oltre ad analizzare le architetture presenti in capolavori della storia del cinema come Metropolis, 2001: Odissea nello spazio, Blade Runner, Arancia Meccanica e Matrix, l'autore riserva la sua attenzione anche a film meno noti, come Non si sevizia un paperino, Koyaanisqatsi e Architecture of Infinity. Registi del calibro di Kubrick, De Palma, Antonioni e Riefenstahl dialogano con i più grandi architetti della storia: Le Corbusier, Mies van der Rohe, Wright e molti altri. Prefazione di Riccardo Bedrone. -
La strada, la bisaccia e la pipa. Scritti di montagna
Manara Valgimigli è ricordato come uno dei grecisti più raffinati del '900. Oltre alla passione per l'antichità e per la lingua greca, cui dedicò la sua vita, nutrì anche un vivissimo amore per la montagna, tanto che in un'intervista televisiva del 1962, alla domanda se tenesse più alla sua gloria di grecista o a quella di alpinista, rispose ridendo che teneva senz'altro di più a quest'ultima. Viandante instancabile, all'atto fisico del camminare univa - come spesso accade - quello più intimo della riflessione. Percorrendo le sue raccolte di elzeviri (""Il mantello di Cebète"""", """"Colleviti"""", """"Il fratello Valfredo"""" e """"Carducci allegro""""), ci si imbatte in una cospicua serie di testi sulla montagna (in particolare sulle Dolomiti), che si segnalano per il nitore dello stile e per quell'intreccio, sempre fecondo in lui, tra i ricordi (anche dolorosi) e il presente, che si traduce in pagine di speciale intensità. Questo volume li raccoglie per la prima volta, ponendo così l'accento su un lato meno conosciuto, ma molto affascinante e godibile, della sua produzione."" -
Don Gius: storie di un incontro e di vite cambiate
«Come l'incontro con don Giussani ha riorientato la tua vita fino a farti decidere di imboccare strade inattese, di assumere impegni imprevisti e di realizzare cose che mai avresti immaginato di fare?». È la domanda cui rispondono Plinio Agostoni, Arturo Alberti, Pier Paolo Bellini, Pier Luigi (Pigi) Bernareggi, Giancarlo Cesana, Paolo De Carli, Giovanna Rossi, Eugenia Scabini, Mario Dupuis, Marco Lucchini, Paolo Massobrio, Luigi Negri, i Servi di Dio Andrea Aziani ed Enzo Piccinini, José Miguel Oriol, Walter Ottolenghi, Robi Ronza, Lia Sanicola, Aldo Trento, Alda Maria Vanoni, Emilia Vergani, Antonio Villa e Peppino Zola. In queste pagine scorrono testimonianze di vita molto diverse fra loro, ma tutte raccontano di esperienze, fatti e opere che senza quell'incontro con don Gius (così veniva chiamato confidenzialmente don Giussani dai suoi amici e allievi) non ci sarebbero state. In un tempo di stasi culturale e ideale, e quindi anche sociale e politica, come quello in cui viviamo, l'esperienza cristiana può ancora una volta produrre impensabili novità, anche in campo pubblico. In tale prospettiva questo libro è un segno di speranza in un cambiamento che può accadere. L'augurio, per ogni lettore e lettrice, è che susciti, risusciti o confermi il desiderio di vivere appieno la propria vita con impegno lieto e fecondo. Prefazione di Mons. Massimo Camisasca. -
Monte Verità. Back to nature
Un viaggio alla ricerca della libertà, in un luogo dove respirare l'utopia e sognare un mondo diverso. All'alba del '900, la colonia di Monte Verità, stanziata fra i boschi rigogliosi e le dolci colline affacciate sul Lago Maggiore, ha anticipato in modo profetico temi oggi vitali, fra ecologia dell'abitare ed ecologia dell'anima. I suoi fondatori sono stati pionieri assoluti del vivere bio e dell'eco-friendly, della cultura vegetariana e della cura del corpo in senso naturale. ""Monte Verità. Back to Nature"""" nasce dalla mostra che il Museo Novecento di Firenze e la Fondazione Monte Verità di Ascona hanno dedicato a questa affascinante avventura, ai suoi ideali e ai tanti illustri personaggi che vi furono in diversa misura coinvolti. Dall'anarchico Kropotkin al coreografo Rudolf von Laban, dal dadaista Hugo Ball all'architetto del Bauhaus Walter Gropius, da artisti come Jean Arp e Paul Klee allo scrittore Hermann Hesse, dalla danzatrice Mary Wigman allo psicanalista Carl Gustav Jung, molti intellettuali videro infatti in questo luogo un buen retiro sospeso nel tempo e lontano dal dramma delle guerre e dallo scontro ideologico fra capitalismo e comunismo che stava scuotendo l'Europa. Culla di un'esistenza impostata su ritmi primigeni, Monte Verità divenne così il laboratorio di una contro-cultura alternativa al conformismo borghese e al pensiero dominante. Questo libro raccoglie testi di approfondimento su temi centrali come la pratica vegetariana e i bagni di sole della Lebensreform, la nascita della teosofia e le espressioni libere del genio umano attraverso i linguaggi della danza, della pittura, della poesia, fino allo studio dell'architettura in rapporto con la natura del Monte, dal primo insediamento selvatico alle geometrie rigorose negli anni del Bauhaus. A cavallo fra Otto e Novecento, il Ticino diventò meta di visionari e sognatori che trovarono nella regione terreno fertile per piantare i semi di un'utopia, lontani dal mondo industrializzato, in cerca di un santuario per lo spirito. I fondatori della colonia giunsero dal Nord Europa nel 1900. Uniti da un ideale comune, si insediarono sul Monte Monescia, ribattezzato simbolicamente Monte Verità. Vestiti con gli indumenti «della riforma», lavorarono campi, costruirono capanne, rilassandosi con l'euritmia e i bagni di sole. Adoravano la natura, predicandone la purezza e interpretandola come un'opera d'arte ultima. Nel tempo, il Monte fu frequentato da teosofi, anarchici, psicoanalisti, scrittori e artisti. Acquistato nel 1926 dal banchiere Eduard von der Heydt, il Monte visse una seconda straordinaria stagione culturale, legata anche all'approdo dei maestri del Bauhaus. Oggi è proprietà del Cantone Ticino, gestito dall'omonima fondazione ed è un albergo, un centro culturale e congressuale. Il complesso museale include le capanne aria-luce Casa Selma e Casa dei Russi, Casa Anatta, sede della storica esposizione di Harald Szeemann """"Monte Verità. Le mammelle della verità"""", oltre al Padiglione Elisarion con il dipinto panoramico """"Il Chiaro Mondo dei Beati"""" di Elisàr von Kupffer."" -
Per sempre Giò. Un gol oltre l'autismo
Giorgio era un ragazzo di Milano che per tutta la sua breve vita ha fatto i conti con l'autismo, lottando contro assurdi stereotipi, un mondo esterno fatto di regole e numeri spesso incomprensibili, diagnosi impietose, medici e burocrati che non ammettevano discussioni. Giorgio era grande, grosso e forte, e aveva uno spiccato senso dell'umorismo. Era dolce, leale, disponibile e sempre sorridente. Ma non amava perdere al gioco. Era deciso, motivato, curioso. E soprattutto era un tifoso sfegatato dell'Inter, la sua passione più grande, quasi incontrollabile. Giorgio purtroppo non c'è più, se n'è andato il 9 novembre 2020, a soli 26 anni, in seguito alle complicazioni del Covid. La mamma Viviana racconta la sua storia mettendo ordine in ventisei anni di ricordi, fotografie, pensieri e parole. Una storia dura e difficile, segnata dalla disabilità, ma anche in alcuni passaggi divertente. Per i tanti, giovani e adulti, che non vivono in prima persona queste situazioni e ne hanno solo una vaga idea è l'occasione per conoscere la bellezza di persone che sono «speciali» e magari diventarne amici, senza farsi bloccare da paure o pudori. Forse questo è l'obiettivo più grande del libro e dell'ininterrotto impegno di Viviana a tenere vivo il ricordo di suo figlio anche fra chi non l'ha conosciuto: fare in modo che, in numero sempre crescente, ragazze e ragazzi si avvicinino ai loro coetanei pieni di luce come Giò.