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Seminari, dimostrazioni, conferenze. Vol. 1: Guarire con l'Ipnosi.
Oltre ai libri e agli articoli pubblicati nelle varie riviste specializzate, Erickson ha lasciato una sterminata mole di scritti e registrazioni di seminari, lezioni, induzioni di trance, dimostrazioni, ecc. Un materiale enorme, eterogeneo, non sistematico, in parte scritto e in parte registrato e quasi mai in stesura definitiva. Questo materiale è stato raccolto, catalogato, selezionato, rivisto criticamente, corredato di note e infine trascritto. Le trascrizioni qui presentate si differenziano dagli scritti già pubblicati in quanto, nascendo da situazioni estemporanee, non accademiche, mostrano un Erickson meno formale ma sicuramente più affascinante e rivelatore. Prive del tono accademico inscindibile dalle presentazioni a carattere ufficiale, assumono una vivacità sorprendente, non premeditata, che comunica in modo unico l'umanità e il calore dei suoi insegnamenti. -
L' estetica del cambiamento
Se da un lato la psicoterapia può giovarsi di forme sempre nuove di strategie, tecniche, programmi e interventi, dall'altro i recenti progressi nel campo della logica, della biologia e specialmente della cibernetica hanno costretto molti teorici e terapeuti ad ammettere che non è possibile trarre tutti i benefici dal processo terapeutico senza una radicale revisione del concetto stesso di cambiamento. In questo libro Keeney illustra in che modo si possa applicare alla terapia della famiglia il pensiero cibernetico contemporaneo. Nei primi tre capitoli l'autore dimostra come la nostra epistemologia convenzionale sia scarsamente aderente all'esperienza del carattere di reciprocità del processo causale. Attingendo a piene mani alle sorprendenti intuizioni di pensatori di grandissimo acume come Bateson, von Foerster e altri, Keeney propone un'epistemologia cibernetica che rispecchia la natura sistematica e paradossale dell'esperienza. I capitoli successivi forniscono gli strumenti concettuali per la riflessione in termini cibernetici sulla terapia della famiglia e sul cambiamento. L'estetica del cambiamento non è semplicemente un'opera erudita sui fondamenti del processo terapeutico: introduce un nuovo, importante campo d'indagine. Presentando il proprio tema sia in veste formale sia con conversazioni e immagini, chiarisce i concetti della cibernetica contemporanea. -
Manuale di feng-shui. Vivere in armonia con la terra
L'antica arte cinese del feng-shui è l'arte di orientare nello spazio tutto ciò che riguarda l'uomo, dalla casa ai mobili a noi stessi, l'arte di collocare ogni oggetto in modo che si armonizzi con l'ordine universale e con le forze ed energie nascoste che attraversano il cosmo e la nostra terra. In Oriente è da migliaia di anni la base del rapporto dell'uomo con la natura; l'Occidente la riscopre solo recentemente, ma l'interesse continua ad aumentare. -
La danzatrice del cielo. La vita segreta e i canti di Yeshe Tsogyel
Nel Tantra la donna occupa un posto particolare e Yeshe Tsogyel, consorte del grande guru Padma Sambhava, è la più famosa fra le donne illuminate del Tibet. Sono poche le opere che trattano della pratica spirituale e dello sviluppo della donna nel tantrismo, e questo libro è praticamente unico nell'ampia letteratura biografica tibetana. La storia mitica colloca la donna nella posizione di eminenza che le compete e traccia, per l'emulazione da parte dell'iniziato, un sentiero di meditazione e prassi esistenziale. Le esperienze di Tsogyel e le sue dettagliate istruzioni ai discepoli sono oggi valide come lo sono state sempre. Il testo è importante non solo come ispirazione, guida e insegnamento, ma anche come opera storica che getta luce sul periodo eroico della storia tibetana, il periodo dei re e dell'impero. È un testo rivelato, scritto in origine nel nono secolo e poi riscoperto da Taksham Nuden Dorje, maestro sagace e anticonformista, nel diciassettesimo secolo. Tradotto solo ora in Occidente, è una grande opera letteraria universalmente ammirata dai tibetani per la sua bellezza lirica nonché per il suo profondo messaggio. I saggi di Keith Dowman sullo sfondo storico e religioso, sugli antichi lignaggi tibetani e sul posto della donna nella tradizione introducono il lettore al Tantra e chiariscono i punti principali toccati dal testo. -
L'uomo superiore
L’uomo vive in più di un mondo. Questo è stato affermato dal buddhismo, dalla dottrina sufi e – probabilmente con la maggior forza – da G. I. Gurdjieff nei suoi scritti. Il compito cui si è accinto J. G. Bennett, che di Gurdjieff è stato uno dei maggiori discepoli, è quello di indicare con precisione che cosa tale affermazione significhi per ciascuno di noi. Bennett ha compreso che le pionieristiche e profonde intuizioni di Gurdjieff erano uno strumento di lavoro: erano un mezzo di scoperta, non un punto di arrivo. L’uomo di cui parla questo libro vive simultaneamente in mondi diversi, e Bennett ci mostra come il passaggio da un mondo all’altro sia possibile per ognuno di noi, “in questa stessa vita”. Questa estesa raccolta di saggi è stata redatta e curata da Anthony Blake a partire dalle ultime conferenze tenute da Bennett prima di morire. In esse le idee di Gurdjieff e di Ouspensky sono presentate in una nuova luce, permettendo così, a chiunque desideri iniziare a studiare come raggiungere la parte più profonda di se stesso, di avviarsi lungo la via della trasformazione, facendo di questo libro straordinario il proprio punto di partenza. -
Donne di saggezza. Una via femminile all'illuminazione
Ogni cultura fornisce biografie in qualche forma, che siano di eroi ancestrali, di grandi capi oppure formali biografie di figure culturali o religiose. Sono però pochissime nella nostra cultura le storie di donne dedite alla ricerca spirituale. Eppure la donna ha una naturale tendenza agli stati recettivi della meditazione, della conoscenza intuitiva e della compassione, ma le condizioni storiche, sociali e culturali le hanno sempre reso più difficile esprimere questa potenzialità in modo autonomo. Per trovare una via che effettivamente conduca alla liberazione la donna deve ispirarsi ad altre figure femminili che l'abbiano raggiunta. Le sei biografie di altrettante 'donne di saggezza' tibetane presentate in questo libro mettono in luce ed esaltano il potenziale spirituale insito in tutte le donne. Pur riferendosi a figure vissute in una terra remota e misteriosa, dal dodicesimo secolo fino all'invasione cinese, queste storie hanno una loro profondissima attualità e sanno parlare in modo particolarmente intenso alla donna del ventesimo secolo. Nangsa Obum che muore e rinasce, Jomo Memo che scende nella caverna dell'iniziazione, Drenchen Rema che si ritira in un eremo vivendo per anni di sola acqua, sono altrettanti esempi non solo di sfida al pregiudizio culturale e religioso, ma anche della capacità femminile di raggiungere elevati traguardi sulla via dell'Illuminazione. -
Il segreto dello yoga kundalini
Nella sua essenza, lo yoga non è altro che concentrazione ridotta a sistema. Fissare l’attenzione su un dio o una dea, su un simbolo o un diagramma, sul vuoto, su un mantra o su un muscolo, è l’esercizio principale di ogni antica forma di yoga. Ma il fine comune di queste diverse tecniche è accelerare un processo naturale, già all’opera nell’organismo umano: plasmare il cervello fino a uno stato di consapevolezza superiore. Ed è qui che la concezione della Kundalini riveste un ruolo di primo piano nello yoga. Si tratta di una forza misteriosa latente nell’uomo, che le pratiche dello yoga possono ridestare all’attività, concedendo all’adepto realizzato doti psichiche sorprendenti e stati di coscienza straordinari. Lo scopo di questo libro è di esaminare tale possibilità, sottoponendo le varie idee e teorie sulla Kundalini a un’analisi critica alla luce delle conoscenze moderne sul corpo e sulla mente ed esaminando le varie forme di espressione religiosa e mistica attraverso studi e testimonianze provenienti da ogni regione e cultura. Gopi Krishna, che ha dedicato tutta la vita allo studio e alla pratica della Kundalini, intende far luce sugli errori che per millenni si sono accumulati attorno a questa antica disciplina, mostrando come il risveglio della Kundalini, la chiave della Coscienza Cosmica, sia il vero fine dello Yoga. -
La psicoterapia del corpo. Le nuove frontiere tra corpo e mente
Questo libro illustra un nuovo modo di concepire il rapporto corpo-mente, basato su quelle idee che ormai si possono riconoscere come contrassegno specifico del pensiero scientifico nell'ultimo quarto di questo secolo: la prospettiva sistemica, la prospettiva cibernetica, la concezione olistica, la ricerca interdisciplinare. Esso si propone di dare al lettore una serie di 'nuovi modelli' che lo aiutino a comprendere come il corpo e la mente funzionino in modo unitario quando siamo sani emotivamente, e viceversa, in modo disfunzionale o scisso quando la nostra emotività è disturbata. Tali teorie sono considerate avanzate rispetto alla psicoanalisi e ad altre precedenti teorie psicologiche, in quanto, nel passato, la psicoterapia era un'esperienza verbale, mentre il corpo era 'lasciato sull'attaccapanni'. La situazione ora sta cambiando: i più avanzati ricercatori nel campo della terapia a orientamento corporeo (i due autori sono tra i più conosciuti in Europa) stanno cercando nuove vie per comprendere come il corpo e la mente interagiscano negli stati di malattia mentale e in quelli di salute. -
La lunga attesa. Autobiografia 1879-1919
Le autobiografie solitamente appartengono a uno di due tipi, a seconda che l'obiettivo principale dell'autore sia 'storico' o psicologico'. Bion opta senz'altro per entrambi i tipi, ma la sua scelta è motivata esclusivamente da criteri scientifici. L'obiettivo che Bion si pone, infatti, è nientemeno che la verità, e la verità, per uno psicoanalista, è innanzitutto la verità psicoanalitica, per ottenere la quale non ha alcuna rilevanza che i 'fatti' della memoria corrispondano a fatti oggettivi. Vuol dire allora che Bion ci dovrà proporre una ricostruzione del suo sviluppo interiore attuata applicando gli strumenti della psicoanalisi su un soggetto che è lui stesso? Che ci darà un'autoanalisi per autobiografia? Niente affatto. Bion, coerentemente con i suoi intenti, racconta dunque dei fatti oggettivi (e che fatti! La realtà dell'India coloniale, i valori dell'Inghilterra tardo-vittoriana, la prima guerra mondiale) ma, avverte, quei 'fatti' vanno presi solo come 'memorie', di cui uno psicoanalista conosce bene la dimensione fantasmatica. E tuttavia, la verità psicoanalitica stessa non verrà mai narrata nei suoi termini, ma solo attraverso quei fatti! -
Il mito individuale del nevrotico e altri saggi
Jacques Lacan rimane, fra tutti i seguaci di Freud, un personaggio discusso. Per alcuni è l'interprete autorevole del testo freudiano, il tenace difensore dell'etica della psicoanalisi, il geniale operatore del transfert nella pratica clinica. Per altri, Lacan è il riduttore della teoria analitica alla linguistica, l'innovatore senza scrupoli della tecnica freudiana, l'analista selvaggio per eccellenza. Al contrario di Freud, Lacan non si presta a facili letture. Ma questo non implica che debba prestarsi solo a letture approssimative e rapsodiche come quelle che abbiamo visto sorgere un po' dovunque. Tale è la scommessa di questo libro: sottrarre Lacan alle facili (e spesso mistificatorie) suggestioni culturali che se ne sono fatte una bandiera, e collocarlo, e quindi comprenderlo, come psicoanalista. I mezzi con cui questo libro cerca di raggiungere il suo scopo sono fondamentalmente due: 1) presentare le idee chiave di Lacan (""l'inconscio strutturato come un linguaggio"""", """"l'uomo è un soggetto diviso"""", eccetera) nel contesto in cui sono sorte e per la prima volta sono state introdotte. 2) Comprendere tali idee nell'ambito che ad esse compete, dal quale sono sorte e per il quale sono state pensate: la teoria e la clinica psicoanalitica. Con ciò sono già giustificate, a un tempo, la scelta dei testi lacaniani qui presentati e la funzione dei saggi che li accompagnano."" -
Usare il cervello per cambiare. L'uso delle submodalità nella programmazione neurolinguistica
Questo libro vuole costituire un'introduzione prevalentemente clinica e pratica alle più recenti aree di ricerca nel campo della programmazione neurolinguistica. Le tecniche sono presentate da Bandler nel vivo della loro applicazione, durante vari seminari in cui la vera forza propulsiva dell'apprendimento sta nella dimostrazione pratica, immediata, di come la tecnica raggiunge i risultati per i quali è stata inventata, piuttosto che nella derivazione sul piano teorico. In particolare, la PNL ha già da vari anni individuato tre modalità principali secondo cui opera l'attività rappresentativa dei dati nel cervello umano. Bandler ha cominciato a esplorare quelle che chiama le 'submodalità', cioè differenti modalità secondarie che caratterizzano la rappresentazione all'interno di una data modalità principale. L'autore si è spinto molto avanti nella ricerca di come utilizzare le submodalità per produrre cambiamenti sostanziali nel suo comportamento. Scopo dichiarato, in conformità con la sottostante filosofia rigorosamente pragmatista che informa tutta la PNL, è quello di trovare metodi, non tanto più efficaci, quanto più rapidi per ottenere il cambiamento desiderato dalla persona che si sottopone a terapia. E in questa direzione Bandler raggiunge, nel trattamento di certune patologie, dei tempi operativi talmente ridotti che si può parlare di progressi tecnici definitivi. -
Il tao del Tai-chi chuan. La via del ringiovanimento
Sintesi fra arte marziale, metodo terapeutico e via alla trascendenza, il tai-chi chuan contiene in sé tutti gli ingredienti per conquistare coloro che ricercano l'espressione di una vera forza abbinata ad un'elevazione spirituale. Sorto in seno al taoismo, e mantenuto segreto per molti secoli, ne conserva tutta la visione della vita oltre che i metodi operativi, basati sulla ricerca dell'armonia degli opposti, sull'equilibrio fra yin e yang sul contatto con l'energia universale: il chi. Contemporaneamente, il tai-chi chuan costituisce il rappresentante esoterico delle arti marziali, in grado di sconfiggere praticamente qualsiasi altra applicazione di forza impiegata nelle altre arti marziali. L'autore, uno degli eminenti maestri di questa disciplina, si sforza di spiegare e rendere accessibile a tutti, in un linguaggio chiaro e semplice, tutta la sottigliezza della filosofia e della pratica del tai-chi chuan, dai metodi di ringiovanimento alle abilità nelle tecniche di combattimento, ricorrendo anche a commenti dei testi originali cinesi per mezzo di analogie adatte alla nostra mentalità occidentale. Possiamo senza dubbio considerare questo libro come un testo di studio, correlato da numerosi esercizi, essenziale sia a coloro che già da tempo si dedicano alla pratica di questa disciplina sia a studiosi e ricercatori. -
Principi di terapia di gruppo
Il solo trattato sistematico sull'uso dell'analisi transazionale nei gruppi. Si tratta di un testo insostituibile, sia per la facilità espositiva e la scioltezza con cui Berne anzitutto spiega ciò che intende per terapia di gruppo, sia per la cura con la quale specifica e definisce ogni passo del processo terapeutico, soffermandosi su particolari in apparenza ininfluenti ma in realtà fondamentali quali la scelta, il numero dei partecipanti al gruppo o la disposizione dei posti a sedere. Vitali per qualsiasi approccio terapeutico sono poi le considerazioni sugli obiettivi terapeutici, sulla figura del terapeuta e dei suoi eventuali assistenti o aiutanti, sulla supervisione, sull'atteggiamento del terapeuta e naturalmente sul gruppo, sulle dinamiche interne al gruppo stesso e sul suo rapporto col terapeuta. Tutto questo materiale viene costantemente discusso alla luce di altre esperienze e teorie relative alla terapia con i gruppi, come quelle di Moreno, Bion, Foulkes, Perls e altri. Esauriente e articolato, costruito come un manuale pratico ma attento anche al punto di vista teorico, questo libro sarà utilissimo all'analista transazionale o al terapeuta di gruppo di qualsivoglia formazione, ma anche a tutti coloro che hanno a che fare con i gruppi in altri campi o settori, come nell'industria, nella scuola, nel lavoro sociale, eccetera. -
Potere, coraggio e narcisismo. Psicologia e scienze umane
Heinz Kohut (1913-1981) è stato uno dei più importanti pensatori psicoanalitici del ventesimo secolo. I suoi scritti hanno sostanzialmente aperto la via a un nuovo approccio psicologico, la psicologia del Sé, fondato su un'elaborazione creativa dell'opera di Freud e degli psicologi dell'Io. La sua opera delinea un nuovo modo di accostarsi ai dati dell'osservazione clinica, chiarisce il carattere empatico dell'indagine psicoanalitica e modifica sensibilmente la teoria psicoanalitica classica. Ma Kohut è stato anche un eminente pensatore che si è trovato ad affrontare alcuni problemi fondamentali che oltrepassano i confini strettamente psicoanalitici. Per Kohut è arbitrario separare lo studio terapeutico e scientifico dell'uomo da quello umanistico. La struttura generale di questo volume è concepita per presentare in tutta la loro ricchezza le riflessioni di Kohut sulla psicologia del Sé e le scienze umane. I temi del libro toccano creativamente alcuni concetti teorici centrali nel contesto di un discorso umanistico: l'eroe, il capo, il tragico, il coraggio, la storia, il potere, il narcisismo, la creatività. Il libro si conclude con le ultime interviste rilasciate da Kohut prima della sua morte, direttamente legate al materiale inserito nelle prime due parti del volume. -
La mente nella terapia. Un modello unitario per le terapie della famiglia sistemiche
L’ultimo decennio ha visto crescere la popolarità e la diffusione delle terapie della famiglia basate su un approccio sistemico. È mancato però un quadro concettuale comune nel quale esse si collocassero, il che ha ostacolato l’uso delle teorie e delle tecniche già esistenti da parte di studenti e professionisti della salute mentale. In un’opera pionieristica, Keeney e Ross presentano il primo modello unitario per comprendere tutte le terapie sistemiche. Si tratta di un modello della mente, dove per ‘mente’ si intende ciò che intendeva Bateson, cioè non lo “spettro nella macchina”, ma “l’organizzazione cibernetica del processo vivente”. Presentando e commentando in dettaglio ampi stralci di casi clinici, gli autori illustrano come vengono costruite le strategie terapeutiche nelle maggiori scuole di terapia sistemica (da Weakland a Silverstein, da Haley e Fishman a Cecchin e Boscolo), e come tali modalità di costruzione si inscrivano nella classificazione basata sul modello. In tal modo Keeney e Ross riescono ad analizzare con rara perspicuità l’azione terapeutica delle singole scuole e mostrano molto chiaramente dove e come avviene il cambiamento terapeutico. È per questo che un volume di intento così teorico rivela poi alla lettura uno straordinario valore sul piano clinico. -
Conversazioni con Milton Erickson. Vol. 1: Cambiare gli individui.
Assistiamo oggi nel mondo della psicoterapia a tutto un fervore di studi e riesumazioni attorno alla figura di Milton H. Erickson. Tutti coloro che lo hanno conosciuto sentono di aver da lui ricevuto un qualche lascito spirituale o di essere stati insigniti di un messaggio unico. Alla sua morte, però, Erickson non ha scelto né nominato alcun 'erede'; infatti ciò che ha lasciato dietro di sé non è un corpus teorico definito, quanto piuttosto uno stile terapeutico creativo e in apparenza miracoloso. L'eredità di Erickson è dunque aperta a tutti, e tutti coloro che furono suoi amici, colleghi e discepoli ne sono stati in qualche modo arricchiti. Tra questi 'eredi' alcuni si sono dedicati con devozione e affetto a raccogliere gli inediti che Erickson ha lasciato dietro di sé. E questi inediti non sono solo articoli o progetti di saggi e libri, sono anche e soprattutto registrazioni di sue lezioni, seminari, induzioni di trance e conversazioni di soggetto terapeutico. Le conversazioni qui raccolte sono quelle che Erickson ebbe con Haley, Weakland e Bateson in occasione del Progetto Bateson sulla comunicazione. Sono dialoghi e scambi esemplari per chiarezza e immediatezza, dai quali la figura carismatica e taumaturgica di Erickson emerge a tutto tondo, insieme alla sua umanità, il suo senso dell'umorismo e la sua stupefacente capacità intuitiva. -
L' uso della metafora in psicoterapia
La forza della metafora è nota da sempre, nella letteratura, nella religione e nella politica, in tutte le comunicazioni e relazioni umane, non esistono invece informazioni sistematiche sul modo di costruire e usare le metafore ai fini del processo terapeutico. L'autore documenta come le metafore, i racconti e gli aneddoti possono essere usati efficacemente in terapia e le tecniche metaforiche applicate in quasi ogni tipo di terapia e praticamente in ogni situazione clinica, a prescindere dall'approccio teorico e clinico del terapeuta. La loro speciale utilità si manifesta in quelle terapie (strategica, sistemica, ipnotica) in cui il terapeuta gioca un ruolo molto attivo per aiutare a effettuare cambiamenti specifici e ben definiti. L'uso della metafora in psicoterapia mostra che le metafore possono essere utilizzate in modo sorprendentemente semplice una volta che sia stato stabilito il 'rapport' con il cliente. Particolarmente utili sotto questo aspetto sono i molti esempi clinici di metafore che si applicano al trattamento dei comuni problemi incontrati nella pratica terapeutica e che possono essere adattate in vari contesti a mano a mano che il terapeuta sviluppa il proprio stile di metafora terapeutica. Un aiuto ulteriore lo si può trovare alla fine di ciascun capitolo, negli esercizi pratici che insegnano al lettore a perfezionare il proprio stile di costruzione delle metafore. -
Seminari, dimostrazioni, conferenze. Vol. 2: La ristrutturazione della vita con l'Ipnosi.
Oltre ai libri e agli articoli pubblicati nelle varie riviste specializzate, Erickson ha lasciato una sterminata mole di scritti e registrazioni di seminari, lezioni, induzioni di trance, dimostrazioni, ecc. Un materiale enorme, eterogeneo, non sistematico, in parte scritto e in parte registrato e quasi mai in stesura definitiva. Questo materiale è stato raccolto, catalogato, selezionato, rivisto criticamente, corredato di note e infine trascritto. Le trascrizioni qui presentate si differenziano dagli scritti già pubblicati in quanto, nascendo da situazioni estemporanee, non accademiche, mostrano un Erickson meno formale ma sicuramente più affascinante e rivelatore. Prive del tono accademico inscindibile dalle presentazioni a carattere ufficiale, assumono una vivacità sorprendente, non premeditata, che comunica in modo unico l'umanità e il calore dei suoi insegnamenti. -
La meditazione theravada. La trasformazione buddhista dello yoga
Il primo libro che riconduca le forme moderne della pratica di meditazione theravada alle sue radici indiane. King, avvalendosi delle fonti autorevoli del canone pali, del Sentiero della purificazione di Buddhaghosa e del Sentiero della liberazione di Upatissa, sostiene la tesi che il sistema meditativo theravada, che appare come una curiosa e a volte disorientante mescolanza di caratteri brahmanici e buddhisti, sia di fatto l'adattamento di alcune tecniche yoga alla concezione del mondo buddhista. Di fatto lo yoga, in quanto metodo, si rivelò particolarmente duttile, utile sia nella ricerca upanishadica del Brahman o in quella del Sé assoluto del Samkhya, sia nell''estinzione delle febbri del samsara' propria dell'illuminazione buddhista. Le tecniche ascetiche che sembrano dominare la religiosità indiana fin dall'epoca vedica sono dapprima rifiutate dal Buddha Gautama e poi riscoperte e inglobate dai buddhisti nel proprio sistema meditativo. King si sofferma particolarmente sul rapporto tra jhana e vipassana e sul supremo stato raggiungibile, la nirodhasamapatti o cessazione del pensiero e della percezione, ritenuta dal Buddhismo theravada un'esperienza effettiva del nirvana in questa vita. Nel capitolo conclusivo l'autore spiega un metodo di meditazione poco noto in occidente, semplificato e accessibile anche ai laici, praticato attualmente in Birmania, Thailandia e Ceylon. -
Essere e amare. Come raggiungere l'intimità con un'altra persona senza rinunciare alla propria identità
Dai primi istanti della sua vita ogni essere umano tende verso due obiettivi: l'intimità con un'altra persona (base dell'amore) e la scoperta e l'espressione della propria identità. Spesso però questi due obiettivi appaiono in conflitto e sembrano escludersi a vicenda, e di conseguenza molti di noi ne sacrificano uno per proteggere l'altro, molti si chiudono all'amore e all'affetto per salvaguardare la propria identità o rinunciano alla propria autonomia nell'interesse di un rapporto al quale attribuiscono molto valore. L'alternativa tra essere o amare si presenta allora come un dilemma psicologico e filosofico, cui non sembra convenire altra soluzione se non quella dell'analisi accurata delle cause o motivazioni che ci condizionano a seguire l'uno anziché l'altro obiettivo; cause che risalgono spesso ai primi anni di vita, a 'decisioni' inconsce prese nell'infanzia, le cui conseguenze e ripercussioni si fanno dolorosamente sentire nella vita adulta. Se non ci è possibile riscrivere la nostra vita possiamo pur sempre individuare le forze che hanno agito su di noi, riconoscere i modi in cui queste forze continuano a influenzarci, renderci conto delle nuove possibilità che ci si aprono e su tale base compiere nuove scelte che possano modificare profondamente le nostre primitive decisioni, facendoci approdare a quello stato di equilibrio in cui potremo a un tempo essere e amare.