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Cammino
In cammino, dunque, se la poesia traccia una strada, se il verso la segna graficamente, se la letteratura, come tradizione ed istituzione ne accompagna le circonvoluzioni, le tappe, le fermate e le ripartenze, gli arrivi. È che il camminare si pone come gesto ancestrale, raccontato dalla lingua della poesia, atto comune a tutti gli esseri viventi, che attraversa la divisione tra specie, razze, generi, come una primaria realizzazione dell'esistere. -
L' ultima Cenerentola
Le pagine de ""L'ultima Cenerentola"""" sono piene di sogni, ma anche di realtà. Coesistono gli Angeli e le persone amiche, Rino Gaetano, Pitagora, Sbarbaro, il cagnolino Zorro, la squadra di calcio finalmente in serie A, i luoghi intatti e quelli deturpati dall'indifferenza dell'uomo. I paesaggi che Paola ci presenta sono quelli di una città, Crotone; pur conservando la precisa identità, i luoghi descritti potrebbero appartenere a decine, a centinaia, a migliaia di città del mondo. E questo non per l'effetto globalizzazione, ma per la chiave interpretativa che ne ha dato l'autrice. Anche lei pensa, come il sottoscritto, che non sono i luoghi a fare le persone, ma le persone i luoghi. (Dalla prefazione di Francesco Vignis)"" -
I ragazzi della comitiva
"Il protagonista assoluto di questo romanzo è Gianni, l'unico borghese immerso in un ambiente che lo attrae profondamente ma gli appare diverso dalla educazione familiare, che pure si sforza di superare o rigettare. Protagonisti collettivi sono """"i ragazzi della comitiva"""" che si riuniscono a piazza Farnese, una generazione di adolescenti che si vorrebbe spensierata tra battibecchi di combriccola e primi intrecci amorosi ma la storia si apre con un funerale, quello di quattro amici della """"comitiva"""" morti in un incidente stradale in Portogallo. La narrazione è scandita proprio come nella sceneggiatura di un film giallo e sulla vicenda si aprono subito interrogativi inquietanti, come inquietante è il volto della più interessante figura femminile, Lorella, sospesa tra una naturale genuinità e torbide frequentazioni."""" (Dall'introduzione di Valerio Ochetto)" -
Viola Norimberga
Il Processo di Norimberga iniziò il 20 novembre 1945 e durò fino al 1 ottobre 1946. Oltre ai 24 accusati avrebbero dovuto essere processati anche Adolf Hitler, cancelliere della Germania e principale responsabile di tutti i crimini, Heinrich Himmler, capo della SS e della polizia e Joseph Goebbels, il capo della propaganda nazista, ma costoro si erano suicidati già una settimana prima della fine della guerra. Nella lista degli accusati avrebbe dovuto esserci anche Adolf Eichmann e Josef Mengele, due dei massimi responsabili del genocidio degli ebrei, ma entrambi erano riusciti a fuggire in Sudamerica. Mi chiedo: perché una poetessa italiana, Letizia Leone, dà alle stampe un'opera che si ispira al famoso processo? La poetessa romana racconta con un senso di orrore e di disappunto, come una colpa, con un linguaggio irrigidito da quella immane tragedia che è diventata la tragedia dell'umanesimo europeo; in realtà, la cultura e l'arte nulla possono per fermare la mano di un assassino, è questo il punto. -
Racconti del mondo qualunque
"C'era una volta un mondo, un mondo particolare, abitato da gente altrettanto strana. Queste persone diventavano pazze, completamente folli: si sforzavano continuamente di non affondare nelle sabbie mobili della vita, cercando allo stesso tempo qualcosa che probabilmente neanche esiste e spesso addirittura illudendosi di averlo trovato. Perché, vi chiederete voi, queste persone diventavano pazze? Beh, la risposta è semplice: erano imperfette. E quando una cosa è imperfetta ha dei punti deboli. Chiaro no?""""" -
Il fantasma di Lacan
"Nella poesia di Mariella Colonna Filippone si verifica lo spostamento del baricentro narrativo, dal tempo cronologico (fondato sul presente, sull''hic et nunc', assunto come unica realtà), ai tempi simultanei e compossibili. Si tratta di una scelta non da poco, per un duplice motivo. In primo luogo, per l'intrinseca labilità che sembra avere questa dimensione compossibile del presente. La pratica poetica della poetessa «confonde» personaggi reali con i personaggi delle loro poesie (Evelyn, Miss Swedenborg, il 'corvo', Marilyn, etc.), addirittura con certe situazioni che si trovano in altre poesie, fino a generare un senso di comunanza, fratellanza e anche di coappartenenza; la poesia prende tutto da tutti. È d'obbligo sottolineare l'aspetto scenico della poesia colonniana, la sua natura squisitamente letteraria dove il soggetto si ritrova come osservatore e autore al contempo di quella che può a tutti gli effetti essere definita la narrazione della sua mancanza, del suo venir meno: il Fantasma. Il Fantasma è, infatti, una entità frastica che rappresenta lacanianamente il limite del simbolico."""" (Giorgio Linguaglossa)" -
Vince chi piega la luce
"La raccolta poetica di Caterina Bigazzi è come la goccia d'acqua che resta nell'aria dopo la tempesta e scompone la luce in un arcobaleno di sfumature iridescenti. Uno spettacolo da togliere il fiato, poiché pulsante di suggestioni e rimandi, tanto più prezioso nell'essere testimone di una ricerca mai abbandonata e di una scoperta che si fa protagonista dell'esperienza di ogni giorno, contro la resa dei sensi e l'annichilimento dell'afflato creativo. I cinquanta componimenti riescono a far risuonare di significato e interpretazione quella luce a cui si anela, o il cui barlume si rincorre, o di cui ci si illumina per un istante, esplorandone dunque tre diverse origini. Nondimeno, la tripartizione poetica non esclude che opere di diverse sezioni si riflettano fra loro, in un gioco di, è proprio il caso di dirlo, luci e ombre."""" (Dalla Presentazione di Manuela Potasso)" -
Tra le righe del pensiero
"Non esiste una strada al cui termine ci attende la felicità. La felicità è nella stessa strada che percorriamo"""" (Wayne Walter Dyer). Nella poesia di Sergio Camellini si trovano momenti che vivono di saggezza e di felicità nello scrivere, nel cercare in sé uno spazio in cui tuffarsi per captare echi di uno ieri vissuto a viso aperto e voci di un presente che si racconta con bagliori di luce e sogno. Mai dimentico delle sue radici, i suoi versi esprimono un vivere propositivo per costruire un """"ponte colorato"""" che porti a uno scambio comunicativo. Nella vita quotidiana, nei mestieri e nella creatività della sua terra, l'autore trova una spinta vitale che ha un respiro universale e tocca l'esistenza umana, fino a convincerci che la poesia è la migliore cura preventiva per guarire gli affanni e vivere nella pienezza della relazione con l'altro, vincendo l'individualismo imperante. In Camellini la poesia porta in sé il raro dono dell'immediatezza, prende forma nel tessuto creativo: versi brevi, ritmati, con una sintassi piana, rinvigorita dal lessico e dagli aggettivi, resa scattante dal rapido susseguirsi dei verbi. Ed è un piacere seguirne gli sviluppi, le aperture..." -
La comitiva della Simca 1000
Romanzo che coniuga la descrizione dell'animo umano e dei rapporti interpersonali con il disegno della realtà politica e sociale degli anni '70, quelli della rivoluzione giovanile e dell'affermarsi di nuovi messaggi culturali. Le vicende di tre giovani, Sarino, Pio e il baronetto, e dei loro amici, accomunati dagli stessi ideali, si svolgono nella realtà di una provincia italiana del Mezzogiorno. -
I semi di un albero
"Riaffiorano i chiaroscuri del tempo passato e la consapevolezza sta nel sapere che altri semi nel futuro torneranno a germogliare e dall'albero non nasceranno solo frutti marci. Il suo è uno spunto di riflessione e, al contempo, un messaggio di buon auspicio, un'esortazione a credere che il mondo possa ancora cambiare, nonostante tutto. E rimane al poeta l'obbligo etico di ritornare al concetto salvifico di Bellezza, prima di tutto come dato interiore, come incontro imprescindibile tra la forma e il suo contenuto, restituendo così quanto è stato sottratto all'uomo primigenio, nella sua essenzialità e naturalezza, che non ha nulla a che vedere con il concetto di bellezza odierno, consumistico e consumato,reso merce da corpi chirurgicamente traditi e manipolati dai media e dalla società. E credere fermamente che così sarà perché: 'tutto questo è contenuto nell'ordine primigenio e perpetuo delle cose create, il quale io non posso alterare...' (G. Leopardi)."""" (Dalla prefazione di Anita Napolitano)" -
Regina blues
A Regina non è una domenica come tutte le altre. Nel pomeriggio va in scena la finale del ""torneo delle scuole"""" che, per questo luogo di provincia borghese e sonnacchioso, rappresenta un momento importante, quasi solenne, di aggregazione della comunità. Nella partita decisiva, e contrariamente ai pronostici, si affrontano la squadra del Liceo Classico (i Santi) e quella del Liceo Scientifico (gli Eroi). La mattina che precede la finale, si incrociano le storie dei ventidue liceali che daranno vita ad un incontro memorabile sull'erba dello stadio del """"Degortes"""". Giovani vite, ancora adolescenti, costrette a diventare adulte troppo presto a causa di un evento drammatico ed epocale che nel pomeriggio sconvolgerà in pochi istanti i loro sogni e le aspettative future."" -
M'esplosi di poesia. Poesie d'anno 1
"Lanucara apre la sua raccolta con una 'quadriglia' e scrive del mondo che vede: la vanità è un'illusione, una bolla di sapone. I versi di Lanucara sono pietre scagliate, sono un 'sasso' in mano al lettore. Fuori, nel mondo, è tutto contaminato dall'uomo che produce odori e lascia nell'aria la sua scia... Lui, il poeta, scrive al chiuso di una nicchia... Lanucara vuole quasi sfidare il mondo con la sua poesia. I suoi versi sono liberi o ingabbiati, sciolti o ritmati, baciati, ripetuti o alternati. Lanucara sa quello che scrive, e sa quello che vuole, anche se dice di no. A noi fa vedere ciò che sa fare con simpatiche sottigliezze allegoriche e metaforiche."""" (Chiara Di Sarro)" -
Romanzo portoghese
"Qui si raccontano storie... storie di vita, e si compone un romanzo. Ci sono i personaggi, dei flash, degli scatti di movenze fuori da un aereo che sorvola l'Europa. Da lì, da quell'oblò immaginario, prendono vita i racconti di un quartiere della vecchia città di Lisbona... Il romanzo si presenta prima con degli spettatori, poi con gli attori che vengono personalizzati nei loro particolari, fisici e sociali... e poi c'è la trama che scorre su di loro, come un occhio sacro... Scorre come una filastrocca antica, come una favola che viene raccontata, e ri-raccontata, per calmare gli animi, sia dei grandi, sia dei piccini che vogliono sempre sapere storie fantastiche e sanno fantasticare di fronte alle vicende che si snodano durante la narrazione."""" (Chiara Di Sarro)" -
I giorni della pazienza
"I giorni della pazienza"""" sono quelli in cui ci si ferma a tessere trame, i cui fili da intrecciare sono le emozioni, i ricordi, la ricerca, le voci di dentro e quelle di fuori. Provate a combinare questi ingredienti fra loro in una cornice che va oltre i recinti di una narrazione autobiografica o di un diario di memorie, oltre le convenzioni di una trama da seguire o di una storia da raccontare.Provate a salire a bordo di un sentiero percorrendo il quale siete insieme attori e spettatori di voi stessi. E oltrepassati i fossi, vinti i fantasmi, festeggiati i compleanni del Tempo, scoprirete che i pezzi si ricompongono in quel portentoso mosaico finale chiamato Vita in cui devi solo """"restare in attesa e raccontare."""" (Luna Musci)" -
Presupposto oggettivo e soggettivo nella disciplina della crisi d'impresa
Questo quinto volume della collana intende approfondire i diversi aspetti dei presupposti del fallimento e dei soggetti a cui esso è destinato. Argomento questo che ha già visto rilevanti discussioni in dottrina e giurisprudenza ma che, a parere degli scriventi, vedrà ancora l'intervento del legislatore per un testo che riguardi tutta la materia relativa alla crisi d'impresa. Si è tenuto in considerazione anche la Legge 155/2017 di Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza. Infine, in apposito capitolo, si è dato uno sguardo alla dimensione transnazionale della crisi d'impresa. -
Poesie. Inattualità di un'antologia
Immergersi nelle poesie di Sandro Valentini è pari al navigare da pirati nei mari Caraibici della saga cinematografica. È un tuffarsi in un mondo di emozioni, luci, colori, gente diversa e spesso strana, potente ed affascinante. Perché la sua poetica sviluppa in modo nuovo ed antico dei poemi in forma di racconti in versi, nei quali si disegnano pensieri, storie, brividi di gioie e dispiaceri, a galla nell'oceano di vissute quotidianità. Il quotidiano, appunto, che può farsi poesia nello scendere in dettagli talmente comuni da farsi universali, il privato che diventa pubblico nell'essere originalmente di tutti e dell'autore, giacché questo lo ha illuminato con tale maestria da farci pensare che proprio quel particolare ha un suo senso, una sua dimensione alla quale non si aveva mai dato importanza. Senza il suo indicarlo, non ci si aveva fatto caso. Poesie diremmo barocche nella esaltazione e nell'affastellarsi non caotico degli stimoli, un barocco cubista nel porsi su molti piani contemporaneamente. -
Sui binari dell'anima
Quando non si viaggia da soli ci sono attese e tempi che il più delle volte non coincidono con i propri. A seguito di un evento inaspettato che lacera la vita affettiva di Giulia, ha inizio un viaggio tra i binari reali e dell'anima, nel tentativo di una ricerca salvifica, in bilico tra bisogni e desideri, nostalgia e amore, legami e connessioni, investimenti emotivi e possibili strategie, radici e nuovi orizzonti... Oltre le parole, le promesse, e le possibili distanze, si ha necessità di gesti di umanità che possano continuare ogni forma di comunicazione. Nel divenire archeologa della propria interiorità, la protagonista ripercorre, nella sua storia con Matteo, aspettative e consapevolezze, nel tentativo di riconferire un senso a quanto accaduto, tra andata e ritorno nei labirinti dell'esistenza, verso il perdono nell'oscurità e nelle possibili imperfezioni di un mondo in costante necessità di raccontarsi, fuggire a false identità e paure, verso la ricerca costante di bene e affetti sinceri. -
Le isole del vento
Teiki, giovane pescatore di perle polinesiano, sfida l'Oceano e ogni convenzione per amore di Maeva, la figlia del capo villaggio. In una Thaiti fortemente legata alle proprie tradizioni, le vicende avventurose del ragazzo si intrecciano con quelle degli amati familiari, ma gli antichi Spiriti del Mare decideranno del suo destino in modo del tutto imprevedibile. Un magico tuffo nel blu profondo, nella memoria e nei sogni di un popolo antico. -
Un placido approdo
Una folata di vento improvvisa, fresca, giovane mi fa guardare l'orizzonte e mi fa sorridere e scendere qualche lacrima.Sono i primi passi, i primi impulsi ingovernabili, le prime parole di una storia pronta a essere scritta inseguendo quel'impulso, ancora vergine. Quel luccichio ormai a portata di mano da un lato mi galvanizza ma un po' mi rattrista perché dovrò lasciar tutto, il libro appena finito andrà nelle mani di un'altra anima pronta per aprirsi a un nuovo viaggio. -
La licenza del sergente
Il Sergente Musumeci, di Palermo, è in missione in un teatro operativo e da settimane non riesce a mettersi in contatto con sua sorella. Preoccupato, chiede cinque giorni di licenza straordinaria. Giunto a casa scopre che sua sorella è morta investita da un'auto pirata, ma in una dinamica troppo strana. Insospettito si mette alla ricerca dell'investitore, infilandosi in un ginepraio di esecuzioni mafiose. Malgrado le peripezie si innamora, ricambiato, dell'amica di sua sorella. Scoperti i responsabili decide di farsi giustizia da solo e, solo per un caso fortuito, non finisce anche lui strangolato dalla piovra.