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La cura dell'anima. Profili di una pedagogia del sé
Il volume, che si rivolge tanto ai pedagogisti quanto agli educatori, si divide in tre parti. La prima parte presenta una riflessione sul bisogno di riconoscimento, definito primario e costitutivo per la persona. È ad esso che tentano di portare una qualche risposta tutte le imprese umane di cura che chiamiamo educative; costituisce pertanto il tema e il problema proprio di una pedagogia fondamentale. La seconda parte disegna le linee di una fenomenologia dell'esperienza educativa. Il fenomeno originario è descritto come avvenimento della persona, generato però sempre da una relazione interpersonale di reciproco riconoscimento; l'intenzionalità costitutiva di questo evento è denotata con la dizione intenzionalità vicariante. Nella relazione educativa si tratta sempre di una definita proposta di vita buona, che l'educatore consegna all'educando. All'origine della consegna e a determinarne l'invio, c'è l'attestazione dell'educatore: egli si fa testimone responsabile della proposta e spera che la consegna lasci almeno intravedere a chi voglia accoglierla quanto promette, una possibile piena fioritura della persona. Per parte sua, l'educando conquista la virtù dell'educazione quando, mosso da questa promessa, cerca di dare un senso al suo desiderare, facendolo diventare desiderio di pervenire a una pienezza di vita. La terza parte del volume è dedicata al metodo empatico, movendosi nell'orizzonte di un'ermeneutica del testo. -
Il re di concupiscenza. Saggio su Pascal etico-politico
A dispetto di antichi pregiudizi, Pascal è un pensatore che scruta l'uomo e la società con la speranza cristiana di chi crede che i discendenti di Adamo possano realizzare nella città terrena una giustizia meno ingiusta, per mezzo di istituzioni miranti al bene comune, e non all'interesse particolaristico di individui o di gruppi. E che Pascal non sia nemico dell'uomo si comprende dai tre Discorsi sulla condizione dei grandi, ove si delineano il profilo e l'operato del ""re di concupiscenza"""". A differenza del re tiranno, che domina con la forza, il re di concupiscenza mira al benessere degli altri. Il suo è un """"umanesimo imperfetto"""", che rimane al di qua della linea di demarcazione fra paganesimo e cristianesimo, impantanato in un mondo senza speranza e senza Dio. Da qui il necessario passaggio dal re di concupiscenza al re di carità che, riunendo in sé i valori dell'umanesimo e del cristianesimo, diventa il portatore di un pascaliano """"umanesimo perfetto""""."" -
Il lavoratore coinvolto. Professionalità e formazione nella società della conoscenza
Il passaggio da una società industriale, in cui il lavoro era trattato come merce orientata alla produzione, a una società emergente nella quale il lavoro relazionale consente un legame tra mondo soggettivo e vita sociale, apre la possibilità per un numero considerevole di persone di svolgere un lavoro autentico, più personale e sociale, tramite il quale prendersi cura della realtà determinando un legame tra passato, presente e futuro, e contribuendo alla costruzione della vita sociale. La comparsa di questa figura di lavoratore coinvolto indica la presenza di una struttura sociale dai tratti più morbidi e fluidi, dai poteri molteplici e distribuiti, più ricca di domande che di risposte, che apre la possibilità di un lavoro volto alla configurazione armonica dell'io, in grado di conciliare la dimensione esterna e quella interiore. In questo modo la persona che lavora è posta in gioco attivamente entro la dimensione storica e acquisisce la consapevolezza della propria responsabilità come soggetto di cultura. -
Opere sociali e responsabilità d'impresa. Casi e temi nel Novecento
I dislivelli di potere nelle imprese moderne sono stati sovente filtrati da azioni di responsabilità sociale classificate dagli storici sotto l'etichetta schematica del paternalismo. Lo studio di alcuni casi esemplari, ben identificabili nel Novecento italiano, evidenzia che le molteplici manifestazioni delle opere sociali d'impresa (o di welfare aziendale) hanno talvolta indotto alcuni piani di rispetto reciproco tra datori di lavoro e lavoratori dipendenti. In questa materia molto densa di situazioni e di comportamenti differenziati, accanto alle forme più retrive del dominio padronale e del duro aziendalismo, sono identificabili esempi di benevolenza imprenditoriale umanamente ispirata e occasioni per ampliare i margini di autonomia economica e sociale dei lavoratori e per consolidare il ruolo delle relazioni contrattuali. La comparazione con altri ambienti evidenzia le sofferte specificità dell'esperienza italiana. Ma nonostante i vincoli materiali e comportamentali, nel nostro secondo dopoguerra una serie composita di iniziative responsabili ha contribuito a realizzare ambiti di tutela della persona destinati ad arricchire l'incerto sistema di welfare state nostrano. -
Sfide globali per il leviatano. Una filosofia politica delle armi nucleari e del riscaldamento globale
Lo Stato sovrano creato all'inizio dell'età moderna non risulta più capace di proteggere noi e tanto meno le generazioni future dal pericolo di una guerra nucleare e dagli effetti del riscaldamento globale, le uniche due sfide veramente globali che chiudono la modernità - ma in modo ben diverso da quel che credono i 'postmoderni'. La politica si trova ormai dinanzi al compito di lavorare per la sopravvivenza della civiltà materiale che rende possibile la vita del genere umano - e non semplicemente per la sicurezza dei singoli Stati. Ci riuscirà o fallirà? Furio Cerutti ricostruisce qui la genesi storica di quelle minacce letali sorte dalle attività stesse degli uomini e s'interroga sul significato profondo del nostro rapporto con i posteri, la vera chiave per capire se siamo tenuti o meno a fare sacrifici a loro beneficio. Rinuncia invece a fornire ricette di immediata - e caduca spendibilità politica, preferendo penetrare con sguardo analitico i problemi normativi e istituzionali che soggiacciono alle sfide globali. -
Immanuel Kant, critica della ragion pratica. Un commento
Il libro presenta per la prima volta dopo oltre due secoli un commento al testo della seconda Critica di Kant. Paragrafo per paragrafo l'autore guida il lettore a una intelligenza diretta del testo che tiene presente sia il complesso degli scritti di Kant sia il contesto della riflessione morale alla fine del secolo XVIII. Nell'intento di cogliere il significato obiettivo della Critica, l'autore evita una lettura armonizzatrice che passi sopra a scabrosità e incongruenze del testo e che miri a costruire un'etica aggiornata alle discussioni moderne, ma estranea alle argomentazioni del filosofo di Königsberg. Il commento è inframezzato da numerosi excursus nei quali vengono discussi separatamente concetti e problemi di particolare rilevanza che si presentano nel corso della Critica. L'autore ha cercato di distinguere l'esegesi immanente, nella quale ci si prefigge di individuare il significato obiettivo del testo kantiano, da un'esegesi esterna la quale valuti l'etica di Kant dal punto di vista di quell'esperienza morale che è comune a tutti gli uomini. Una siffatta valutazione coincide largamente con la filosofia morale di san Tommaso. -
L'esperienza della parola. Testo, moralità e scrittura
Intento del volume è contribuire alla comprensione della natura del rapporto che il soggetto umano intrattiene con la parola. La riflessione ruota intorno a due interrogativi fondamentali: innanzitutto qual è, se ve ne è uno, lo specifico dell'esperienza umana della parola? Tale questione si è imposta a partire dalla constatazione che il linguaggio è un fenomeno che non coinvolge solo l'uomo, che non riguarda solo il soggetto umano, ma interessa, ad esempio, anche il mondo animale e ampi settori del mondo tecnologico. Il secondo interrogativo al centro di queste pagine è il seguente: qual è il luogo dell'esperienza della parola? A queste e altre questioni il volume risponde sviluppando una riflessione che, sulla base di alcune importanti distinzioni, come quelle tra ""essere loquens"""" ed """"essere eloquens"""", tra """"reagire"""" e """"rispondere"""", tra """"trasferimento di informazioni"""" e """"comunicazione"""", tra """"scrivente"""" e """"scrittore"""", giunge a identificare un rapporto di essenza tra l'ordine dell'esperienza e quello della parola, e quindi tra l'atto di parola e l'atto morale."" -
L'importazione del capitalismo. Il ruolo delle istituzioni nello sviluppo economico cinese
Il successo di trent'anni di riforme economiche cinesi ha posto in discussione l'efficacia delle politiche di sviluppo - note come ""Post-Washington consensus"""" - promosse dalle organizzazioni multilaterali. Partendo dall'assunto che le istituzioni sono importanti per la crescita, il consenso prescriverebbe che i paesi in via di sviluppo si dotino di governi che disciplinino un sistema di diritti di proprietà stabili e definiti e creino istituzioni capaci di rafforzare i mercati: in sostanza la good governance ossia un mix di liberalizzazione, privatizzazione delle proprietà statali, trasparenza della pubblica amministrazione e assenza di corruzione - dovrebbe indurre lo sviluppo economico. Non era così nella Cina di Deng Xiaoping: i diritti di proprietà non erano né stabili né chiari, la corruzione era diffusa, il governo era coinvolto in tutti i settori dell'economia. Ancora oggi le istituzioni cinesi si conformano poco ai paradigmi liberali. Eppure la Cina si è sviluppata con estremo successo. Come si spiega questo esito in apparenza paradossale? Per dare una risposta il volume utilizza gli strumenti della political economy. Quindi la Cina si è sviluppata importando (pur senza ammetterlo) il capitalismo, e da questa esperienza è utile trarre conclusioni che sfidano il consensus, soprattutto ora che la crisi finanziaria del 2008 costringe anche i paesi storicamente industrializzati a rivedere i rapporti tra stato e mercato."" -
Il «Corriere dei Piccoli» in un secolo di riviste per ragazzi. Atti del convegno (Milano, 28 marzo 2008)
Sul centenario del ""Corriere dei Piccoli"""" la cattedra di Letteratura per l'infanzia dell'Università Cattolica ha promosso un Convegno nel 2008: gli Atti qui pubblicati mettono in luce la qualità dei risultati, nella varietà delle angolazioni scelte e delle preferenze metodologiche manifestate. Il """"Corriere dei Piccoli"""" e le sue tavole ancora oggi dicono prima di tutto colore, ma anche segno grafico, dinamica teatrale, invenzioni dialogiche, concretezza milanese e aperture sul mondo. Moltissimi nomi di scrittori e poeti sono passati fra quelle pagine: eppure nemmeno tale ricchezza dice tutto della rivista. La sintesi accattivante che emerge dalle articolate relazioni sembra potersi condensare in un'immagine: la mantellina rossa di Bonaventura, che fa sgranare gli occhi di un bambino e fa riflettere l'adulto su quel colore e quel personaggio come su una pagina o una parola teatrale di Pirandello. La cultura profonda che si scioglie senza perdere identità nella misura del bambino può essere la testimonianza più significativa e lungimirante del Convegno e degli Atti."" -
La salute ad ogni costo. Medicina e biopotere
La salute ad ogni costo. È questa la parola d'ordine che domina le nostre vite, l'imperativo che guida comportamenti, attese, modi di essere e sentire. Sempre più viviamo nell'angoscia di una malattia imminente, avvolti in una sensazione di pericolo che ci spinge a sottoporci a divieti e limitazioni, ad affidarci alle mani di specialisti d'ogni genere, in un continuo monitoraggio di ogni singolo organo del nostro corpo. La medicina assume così il potentissimo ruolo di magico solutore dei nostri problemi, di risposta sicura alle nostre paure. Chi non ha un parente o un amico affetto da Alzheimer o da un tumore, o segnato da un handicap o dalla depressione? E come non affidarci, in questi casi, alla forza rassicurante della competenza medica? Ma, ci ricorda qui Miguel Benasayag, questa fiducia senza remore ha ""effetti collaterali"""" importanti, su cui è bene riflettere. Il ruolo totalizzante che la medicina si trova a ricoprire ha a che vedere con una visione dell'uomo che travalica il campo propriamente medico e tocca più in profondo le nostre vite: un uomo, e soprattutto un uomo malato, sempre più ostaggio della tecnica spersonalizzante, che vede nel corpo un assemblaggio di organi da riparare, da perfezionare e, in definitiva, dominare."" -
Teorie del tempo
"Che cosa si può, dunque, rispondere in fine alla domanda sulla natura del tempo? L'originalità della risposta che l'autore tratteggia consiste nella proposta di un metodo e di un punto di partenza adeguati per valorizzare la pluralità di apporti e di punti di vista e per tentare di ricomporli in un quadro unitario. Originale è, altresì, la concezione del tempo che ne deriva: se del tempo, in quanto parola primitiva, non si può fornire definizione, ma se ne devono accogliere le differenti descrizioni di esperienze, la risposta al problema della sua natura consiste nel riepilogarle, mostrandone la dipendenza reciproca dapprima nell'ordine della conoscenza e successivamente in quello della realtà. Secondo l'autore il tempo si intende come gerarchia delle sue descrizioni nell'ordine della conoscenza e in quello della realtà. Nella ricostruzione sistematica di questa gerarchia, con la quale si conclude il testo, l'autore lascia intravvedere nuove piste di ricerca, che integrino più proficuamente i contributi di discipline differenti"""" (dalla prefazione di S. Galvan)." -
La media reputation dell'impresa e la sua misurazione. Un'esperienza di applicazione della media coverage analysis in Italia
L'assunzione che i mass media possano influenzare le conoscenze e gli atteggiamenti degli stakeholder dell'impresa si colloca oggi alla base di numerosi studi di corporate reputation, poiché la copertura sui mass media viene ritenuta un ragionevole indicatore delle opinioni del pubblico nei confronti dell'impresa. Al fine di individuare i caratteri della reputazione dell'impresa, che emergono dalla copertura sui mass media (media reputation), a livello internazionale è stata notevolmente approfondita e affinata la metodologia della media coverage analysis. La monografia sintetizza i risultati di un ampio progetto di ricerca finalizzato, da un lato, a individuare le fondamenta teoriche della media reputation quale asset strategico dell'impresa e, dall'altro lato, a sistematizzare il processo di media coverage analysis e le sue principali misurazioni, con una particolare attenzione all'affidabilità e alla validazione dell'analisi. -
Metafisica e storia della metafisica. Vol. 33: Credere pensando. L'itinerario filosofico-teologico di Giuseppe Cristaldi
Sono qui raccolti gli Atti del convegno svoltosi ad Acireale nei giorni 7-8 aprile 2008 per ricordare, a dieci anni dalla morte, la figura e l'opera di don Giuseppe Cristaldi. Per un ventennio docente di Introduzione alla Teologia e di Filosofia della Religione nella sede milanese dell'Università Cattolica del S. Cuore, Cristaldi ha sviluppato il suo percorso di ricerca dentro un vasto orizzonte di interessi, che spazia dalla filosofia alla teologia, dalla letteratura all'attualità ecclesiale. Il volume segue l'articolazione del convegno, ripercorrendone le relazioni, la tavola rotonda, le testimonianze, mentre nella seconda parte propone alcuni degli scritti più significativi di Cristaldi. L'eredità che Cristaldi ha lasciato è che la ricerca appassionata della verità e l'intelligenza della fede esigono uno spirito disponibile all'ascolto, capace di stupirsi, di amare e testimoniare. -
Eucaristia e Parola. Testi per le celebrazioni eucaristiche. Anno C
I testi raccolti nel presente volume vogliono essere uno strumento utile per quelle parti della celebrazione eucaristica che l'ordo liturgico affida alla creatività intelligente, discreta e responsabile di chi presiede l'assemblea o di quanti animano la celebrazione stessa. Oltre all'utilizzo nella liturgia, i testi qui proposti potranno aiutare la meditazione personale, sia come preparazione alla celebrazione comunitaria sia come ripresa e approfondimento di quanto vissuto nell'assemblea eucaristica. L'intento primo di questi testi è di far convergere i diversi interventi che si susseguono all'interno della celebrazione sul vangelo del giorno, che diviene così il testo ispiratore e unificatore di tutta la liturgia. Tale convergenza è ordinata all'ascolto e all'assimilazione della Parola di Dio proclamata in ogni Eucaristia, specie della pagina evangelica, a partire dalla quale è stato scelto sia il brano dell'Antico Testamento sia, nei tempi forti e nelle feste, quello dell'Apostolo. Suggerita dunque dallo stesso lezionario, questa convergenza potrà consentire di evitare ogni dispersione o frammentazione dei contenuti del messaggio biblico e, al tempo stesso, educare la comunità cristiana a una preghiera liturgica e personale nata dall'ascolto della Parola di Dio, così che liturgia sia la prima pedagoga della preghiera dei cristiani e, in particolare, la sinassi eucaristica domenicale assuma i tratti di un'autentica scuola di preghiera. -
Religiosità e civiltà. Le comunicazioni simboliche (secoli IX-XIII)
Il simbolico è una funzione assolutamente necessaria per la comunicazione umana. Si può manifestare in oggetti materiali, in azioni concrete, in strumenti di mediazione e in dimensioni spaziali e temporali. Inoltre le azioni simboliche e gli oggetti materiali simbolici possono diventare concetti tipologici, con i quali ogni civiltà raggiunge una propria identità. Infine, la dimensione simbolica è intimamente connessa alla religiosità, che a sua volta si configura come un'esigenza elementare presente nell'uomo. Sotto la spinta della religiosità, egli attribuisce agli elementi materiali e alle azioni un significato che va oltre la vita sensibile e quotidiana per raggiungere un universo di valori. La religiosità si basa dunque sull'esperienza del quotidiano, ma contemporaneamente lo trascende, permettendo così all'uomo di dare un senso alla sua vita e al complesso dei suoi comportamenti. Questo volume intende approfondire i vari aspetti relativi alla mediazione simbolico-religiosa e scoprire come essi si configurarono in modo innovativo nel contesto dell'Europa cristiana nel pieno Medioevo. -
Lo straniero o l'unione nella differenza
Proposto per la prima volta in traduzione italiana, questo testo di Michel de Certeau venne pubblicato in Francia nell'autunno 1969. È dunque uno dei suoi primi libri, che alla lettura odierna non risulta datato, ma si carica di una valenza speciale, divenendo una sorta di introduzione ai temi che il grande autore francese andò poi sviluppando nel corso degli anni, in particolar modo l'esperienza cristiana e la dinamica dei percorsi individuali nello spessore del corpo sociale. Una forte attualità mantiene anche il punto di partenza che muove il testo: la crisi delle certezze religiose, il sempre meno stringente vincolo delle istituzioni della Chiesa, la scoperta sconcertante che all'esperienza del credente è intrinseco anche un non-sapere. E Dio si mostra come uno 'straniero', un altro che irrompe destabilizzando la logorata 'domesticità' cui il canone religioso l'aveva confinato, che sfugge alla tessitura troppo fitta, automatizzata e risolta della religione praticata dagli uomini. Ma è proprio in questo processo di 'perdita' e trasalimento, puntualizza de Certeau, che può darsi l'accadimento autentico di essere sorpresi da Dio, nell'inaspettato incontro con la sua presenza. Accettando di lasciarsi cambiare, ognuno può imparare a diventare più libero, ma anche più solidale con gli altri, con i quali costruirà, nel messaggio lucido ma fiducioso che sta sempre sotto le analisi sociali di Michel de Certeau, ""l'unione nella differenza"""". Prefazione di Pierangelo Sequeri."" -
Segnati dalle stelle. Romeo and Juliet al cinema
La tragica storia di Romeo e Giulietta è diventata, come e più di quella di Amleto, sinonimo stesso di Shakespeare nella cultura popolare. Questo lo si deve, in buona parte, al cinema e alle sue molte celebri riletture della vicenda degli sfortunati amanti di Verona. Questo libro passa in rassegna tutte le principali versioni filmiche del dramma shakespeariano, da quelle maggiormente fedeli al testo a quelle più fantasiose, dall'era del muto fino ai giorni nostri, analizzando stile e linguaggio dei registi che si sono cimentati nell'adattamento per lo schermo di questa immortale storia d'amore: dalle pionieristiche produzioni Vitagraph al sontuoso Romeo and Juliet della MGM, dall'elegante pellicola di Castellani alla sfarzosa messa in scena di Franco Zeffirelli, da West Side Story alla vorticosa rilettura di Baz Luhrmann. -
Egesippo-Ambrogio. Formazione scolastica e cristiana nella Roma della metà del IV secolo
Il volume ha per oggetto la traduzione latina del ""De bello Iudaico"""" di Giuseppe Flavio, nota come """"Pseudo Egesippo"""" e intende offrire un quadro della formazione culturale del suo autore, la cui identità è da lungo tempo oggetto di dibattito. La solida preparazione attinta alla scuola classica e fondata su scrittori pagani di cui questo autore cristiano dà prova, unita all'interesse per la storia ebraica, orienta verso l'ambiente romano della metà del IV secolo. Lo studio pone una nuova tessera per comporre il mosaico del clima culturale dell'epoca. Quanto all'identità dell'autore, l'ipotesi è che si tratti del giovane Ambrogio, che prima di diventare vescovo di Milano (374-397) visse proprio a Roma: la tesi getterebbe nuova luce sulla sua formazione romana, classica ma anche già pienamente cristiana e attenta al confronto con il mondo giudaico, termine privilegiato con cui misurarsi. Un confronto che ha indirizzato la sua formazione e ha suscitato in lui la ricerca di risposte alle obiezioni che quel mondo poneva."" -
Giuseppe Dalla Torre. Dal movimento cattolico al servizio della Santa Sede
Giuseppe Dalla Torre Del Tempio di Sanguinetto (1885-1967) è stato tra i rappresentanti più autorevoli del mondo cattolico. Ha iniziato la carriera giornalistica appena diciottenne, collaborando con diverse riviste cattoliche dell'epoca. Dal 1909 ha diretto il quotidiano di Padova «La Libertà». Laureatosi in Giurisprudenza, è stato assessore comunale dal 1910 al 1912. Ha rivestito diversi incarichi nell.ambito del movimento cattolico, arrivando nel 1911 a presiedere l'Azione Cattolica padovana. Nel 1912 Pio X lo ha nominato presidente dell'Unione popolare. Benedetto XV lo ha promosso presidente della Giunta direttiva dell'Azione Cattolica e, nel 1920, direttore dell'«Osservatore Romano», incarico che il conte Dalla Torre ha ricoperto per più di un quarantennio, sino al 1960. Dalla Torre è anche stato presidente dell'Unione internazionale della stampa cattolica. A quarant'anni dalla sua morte, l'Università Cattolica del Sacro Cuore e la Libera Università Maria Santissima Assunta hanno voluto dedicargli due momenti di riflessione e di studio, che si sono svolti nel novembre del 2007 presso la sede dei due Atenei, a Milano e a Roma. Sono stati chiamati a portare il loro contributo diversi studiosi, con l'intento di sviluppare un confronto serio e fondato su nuovi scavi documentari, per offrire un quadro il più possibile ampio e circostanziato della biografia di Dalla Torre, riscoprendo i lineamenti di una personalità lucida e coraggiosa. -
Dalle pratiche ai saperi. La professionalità degli insegnanti fra teoria e azione
La professionalità di un insegnante è legata alla sua capacità di padroneggiare sia conoscenze teoriche approfondite sia specifici saperi d'azione, per agire in modo efficace anche in situazioni incerte e complesse. Il volume approfondisce l'analisi del rapporto fra teoria e pratica - anche in riferimento alle professionalità educative e formative - alla luce della letteratura scientifica nazionale e internazionale, a sostegno della tesi di uno sviluppo professionale degli insegnanti fondato sull'integrazione fra saperi teorici e conoscenze di natura pratica e contestualizzata.