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Il libro dei libri. Un'introduzione alla Bibbia ebraica
George Steiner, uno degli ultimi grandi spiriti europei, si misura in queste pagine con il libro dei libri, la Bibbia. Le Scritture ebraico-cristiane sono al cuore della cultura occidentale, ne sono il testo di fondo, il 'grande codice'. Come nessun altro libro, la Bibbia ha plasmato la nostra concezione del mondo, di Dio, dell'uomo, della creazione, diventando anche la trama di fondo della letteratura stessa, da Shakespeare a Moby Dick, a Kafka e innumerevoli altri. Lo ha fatto - e continua a farlo - ponendo incessantemente delle domande, fonte zampillante e inesausta di cultura. In questo libro, Steiner regala una meditazione sulla trascendenza e sul senso stesso della lettura e della scrittura, sia essa di Dio o dell'uomo. -
Pensare e innovare l'educazione. Scritti in memoria di Cesare Scurati
La società attuale sta constatando la difficoltà ad affrontare il tema educativo per le nuove generazioni. In questo clima di attenzione all''emergenza educativa' va collocata la riflessione operata da Cesare Scurati, alla cui memoria il volume è dedicato con l'intento di documentare e approfondire le idee da lui elaborate. Egli è stato infatti un acuto analizzatore delle dinamiche dell'istruzione e della formazione e un appassionato ricercatore di possibili approcci e metodologie che potessero far fronte ai problemi e alle sfide della contemporaneità. Nella prima parte vengono ricostruite le coordinate del pensiero sviluppato da Scurati. La seconda parte considera gli assi concettuali della teoria pedagogica e didattica a lui cari. La terza parte mette a fuoco questioni collegate alla pratica educativa. La quarta parte prende in esame argomenti di attualità che scaturiscono dall'intersezione tra le discipline pedagogiche e le altre scienze umane. Il volume è completato dal profilo biografico del professor Scurati e dal profilo bibliografico delle sue pubblicazioni. -
L' etica smarrita della liberazione. L'eredità di Simone de Beauvoir nella maternità «biotech»
La liberazione della donna e della generazione non può essere vera senza una seria riflessione antropologica ed etica. Ma il tortuoso cammino che tale liberazione ha percorso e sta percorrendo, enfatizzando in modo unilaterale la volontà soggettiva, ha rischiato di perdere l'etica per strada: un'etica smarrita della liberazione, nel duplice senso di un'etica che non sa più dove andare, confusa, e di un'etica che è stata persa, a volte per assenza di pensiero. Sono passati poco più di tre decenni dalla nascita di Louise Brown e le biotecnologie legate alla generazione umana sono ormai vissute e rappresentate solo nella loro dimensione tecnico-pratica. Cercando di ricostruire criticamente la storia del pensiero femminile che ha accompagnato la nascita e lo sviluppo delle nuove tecnologie riproduttive, questo testo prende in esame l'apporto di Simone de Beauvoir, mettendo in luce la ricaduta del suo pensiero sull'interpretazione delle nuove biotecnologie e sulla traiettoria della comprensione del rapporto tra maternità e libertà. Il filo conduttore scelto è quello della relazione - tra i generi, col proprio corpo, tra gli esseri umani -, prospettiva e punto di partenza fecondo per la comprensione dei beni in gioco nella procreazione umana. -
L'Athenaion politeia rivisitata. Il punto su Pseudo-Senofonte
Il volume raccoglie una serie di saggi sull'Athenaion politeia dello Pseudo-Senofonte, con l'intento di rendere conto della complessità di un dibattito scientifico ormai di lunghissima data e di offrire alla comunità scientifica una sorta di 'punto fermo' sugli studi su questa controversa operetta, da cui partire per ulteriori indagini con la consapevolezza del peso quantitativo e del valore qualitativo delle acquisizioni passate. I saggi discutono i temi della paternità dell'opera, della sua datazione, della terminologia, dei riferimenti storici interni, dei rapporti con altri generi letterari come la commedia e toccano quindi gli aspetti fondamentali del dibattito scientifico sull'opera di Pseudo-Senofonte. -
La valutazione della ricerca e la valutazione della didattica
La ""valutazione della ricerca"""" e la """"valutazione della didattica"""" sono argomenti che hanno richiamato negli ultimi vent'anni l'attenzione di moltissimi studiosi in tutto il mondo. Il diffuso interesse e l'enorme numero di contributi scientifici (di cui una parte pubblicati su prestigiose riviste internazionali dedicate) derivano sostanzialmente dalla necessità di disporre di criteri di valutazione il più possibile oggettivi, o almeno di generale applicabilità, e di rispondere in tal modo alle richieste sempre più pressanti formulate da vari organismi e istituzioni, che vorrebbero graduare singoli prodotti di ricerca, oppure singoli ricercatori, oppure gruppi di ricercatori (come quelli appartenenti a diversi dipartimenti universitari), o attività didattiche come singoli insegnamenti universitari, oppure l'organizzazione di interi corsi di laurea."" -
Ripensare lo sviluppo. Sfide e prospettive dalla «Caritas in veritate»
L'appello di Benedetto XVI a ""una nuova e ap-profondita riflessione sul senso dell'economia e dei suoi fini"""" e a """"una revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo"""" (Caritas in ventate, 32) è stato raccolto da un gruppo di studiosi, in gran parte economisti, che da alcuni anni collaborano con il Centro di Ateneo per la dottrina sociale della Chiesa dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Il presente volume - frutto del comune lavoro di ricerca, avviato all'indomani della pubblicazione dell'enciclica - si presenta come un tentativo di ripensare lo sviluppo, misurandosi con alcune delle sfide più rilevanti che il fenomeno della globalizzazione comporta e provando a indicare prospettive di soluzione per alcuni dei problemi più pressanti che assillano il nostro mondo in questo tempo di crisi. Facendo leva sulle rispettive competenze disciplinari, e insieme collocandosi nel comune orizzonte dello sviluppo umano integrale - tematizzato da Benedetto XVI sulla scia della """"Populorum progressio"""" di Paolo VI -, i contributi qui raccolti si interrogano su questioni come i possibili effetti della più recente ondata di globalizzazione, l'insicurezza alimentare e la sostenibilità in agricoltura, le problematiche ambientali dell'energia e del clima, la crisi demografica e le sue ricadute su famiglie, anziani e immigrati, i limiti del paradigma economicistico e l'eticità intrinseca all'agire economico, i possibili percorsi di avvicinamento e di """"contaminazione"""" tra profit e non profit..."" -
Uno sguardo cattolico. 100 editoriali dell'Osservatore Romano (2007-2011)
Dall'autunno del 2007 ""L'Osservatore Romano"""" ha intrapreso un rinnovamento radicale, divenendo una presenza più netta e interessante nel panorama giornalistico e culturale, italiano e non solo. Soprattutto, seguendo il desiderio del suo editore, il Papa, ha ampliato il suo respiro con una larga apertura alle questioni internazionali, che segue con logiche diverse da quelle degli altri media, spesso grazie a fonti privilegiate o addirittura uniche. Nel centocinquantesimo anniversario del giornale (che uscì per la prima volta con la data del 1° luglio 1861), si raccolgono qui, in ordine cronologico e con le titolazioni originali, cento editoriali pubblicati in questi ultimi quattro anni, scelti sia perché costituiscono uno specchio del giornale nel commentare l'attività della Santa Sede e del Papa, sia perché rivelano un nuovo modo di affrontare i problemi che la Chiesa ha incontrato, dalla discussione sul fine-vita al rapporto tra scienza e interessi economici, dall'irruzione di Internet nella vita quotidiana fino allo scandalo della pedofilia. La complessità e la ricchezza con cui la Chiesa cattolica vive la sua presenza culturale nel mondo risaltano anche nelle firme degli editoriali, tra cui compaiono molti non cattolici - cristiani di altre confessioni, esponenti dell'ebraismo e dell'islam, intellettuali laici - a testimonianza di un confronto chiaro e pacato con le questioni della contemporaneità e secondo una linea di fedeltà alla tradizione cattolica."" -
Perché noir. Come funziona un genere cinematografico
Il noir o neo-noir è una cifra dell'immaginario mediale in tutto il mondo. Il volume di Massimo Locatelli intende chiarire cos'è e come si forma un genere cinematografico, quali sono i meccanismi che lo rendono vitale e perché può scomparire, rimanere sotto traccia e ricomparire dopo decenni con nuova forza: proprio l'esempio del noir, comunemente riconosciuto come il più specificamente 'cinematografico' tra tutti i generi, è particolarmente efficace e affascinante. Ogni capitolo racconta un momento successivo della sua storia classica nell'età dell'oro hollywoodiana, con specifica attenzione per i titoli cult e per gli attori, i registi, gli scrittori o i direttori della fotografia che più vividamente hanno segnato la nostra memoria: dal guanto nero e travolgente di Rita Hayworth in Gilda, alle mosse maliziose di Ava Gardner ne I gangster; dall'esplosione di Humphrey Bogart ne Il mistero del falco, al capolavoro di Billy Wilder e Raymond Chandler La fiamma del peccato; dall'epopea del B-movie, così vividamente esemplificata da Detour di Edgar G. Ulmer, all'emersione del realismo ne La città nuda di Jules Dassin; dalle paure atomiche di Robert Aldrich (Un bacio e una pistola), alle manie ossessive di Orson Welles (La signora di Shanghai, L'infernale Quinlan); dal deep focus di Gregg Toland, ai magistrali chiaroscuri di Nicholas Musuraca. Ogni tappa serve però al contempo ad approfondire un particolare aspetto o problema storico-teorico: le radici intermediali nella letteratura e nella radiofonia, la peculiarità dello stile, le logiche della narrazione e dell'intertestualità, l'approccio storico-economico al genere, le sue dimensioni sociali e culturali, la ricezione e il consumo, i problemi della categorizzazione e della definizione dei generi - offrendo così infine un panorama ampio e articolato del fenomeno generico, condizione necessaria per la sua comprensione ieri come oggi. -
L' architettura dell'umano. Aristotele e l'etica come filosofia prima
Il secolo scorso ha variamente proclamato la fine della filosofia in quanto metafisica. Nel nuovo millennio si indovinano, a livello istituzionale, sintomi di una sempre più conclamata obsolescenza degli studi umanistici, e quindi della filosofia intesa come disciplina accademica ed esercizio puramente intellettuale. Eppure, nel gesto ampio di questo transito epocale, trovarsi di fronte ai testi antichi può essere occasione di esperienze sorprendenti. Vale a dire, avvicinarsi al testo nella sua materialità impervia, nell'effetto straniante della sua opacità, nella sua refrattarietà alla risoluzione interpretativa o manualistica, può liberare risorse inattese per il pensiero, mettere a fuoco domande che non hanno cessato di riguardarci - che interrogano l'umano, le sue vicende e possibili configurazioni, le scelte, i percorsi, l'ipotesi della felicità. Incontrare l'antico (Aristotele, per esempio) in questo modo implica coltivare l'intimità con ciò che ancora ci elude. Allora diagnosticare la fine, intravedere altri inizi, non significa superare, passare oltre, né ancora andare altrove. L'origine ci scruta enigmatica. Il suo mistero inconsumato ci sta davanti. Lungi dal comportare una deposizione o un ritorno, lo sguardo volto al passato si espone a ciò che nel passato resta impensato, inaudito. Forse è proprio cogliendo l'antico nel suo carattere insondabile che si vi può intravedere la possibilità inespressa: nella fine, in seme, il compito del pensiero a venire. -
Cyberteologia. Pensare il cristianesimo al tempo della rete
Motori di ricerca, smartphone, applicazioni, social network: le recenti tecnologie digitali sono entrate prepotentemente nella nostra vita quotidiana. Ma non solo come strumenti esterni, da usare per semplificare la comunicazione e il rapporto con il mondo: esse piuttosto disegnano uno spazio antropologico nuovo che sta cambiando il nostro modo di pensare, di conoscere la realtà e di intrattenere le relazioni umane. A questo punto, la domanda che Antonio Spadaro si pone e ci pone è: la rivoluzione digitale tocca in qualche modo la fede? Non si deve forse cominciare a riflettere su come il cristianesimo deve pensarsi e dirsi in questo nuovo paesaggio umano? Forse, egli risponde, è giunto il momento di considerare la possibilità di una 'cyberteologia', intesa come intelligenza della fede (intellectus fidei) al tempo della rete. Non si tratta però, semplicemente, di cercare nella rete nuovi strumenti per l'evangelizzazione o di intraprendere una riflessione sociologica sulla religiosità in internet. Si tratta piuttosto, e qui sta la pionieristica novità di Spadaro, di trovare i punti di contatto e di feconda interazione tra la rete e il pensiero cristiano. La logica della rete, con le sue potenti metafore, offre spunti inediti alla nostra capacità di parlare di comunione, di dono, di trascendenza. E, dal canto suo, il pensiero teologico può aiutare l'uomo in rete a trovare nuovi sentieri nel suo cammino verso Dio. -
Legati e delegati papali. Profili, ambiti d'azione e tipologie di intervento nei secoli XII-XIII
I saggi raccolti in questo volume sono il frutto di un workshop internazionale organizzato nel quadro del progetto PRIN 2007: ""Gerusalemme, Oriente latino e Levante: aspetti e problemi dei rapporti tra Italia e il 'continente-Mediterraneo'"""" (coordinatore nazionale, Franco Cardini). Grazie al contributo offerto non solo dai membri dell'unità di ricerca attiva presso l'Università Cattolica, ma anche da alcuni studiosi di altre università europee (Svizzera, Francia, Germania, Regno Unito) è qui offerta una messa a punto dell'attività dei rappresentanti del papa in sede locale: i legati e i delegati. La ricostruzione delle loro carriere e dei loro interventi consente di gettare nuova luce anche sulla vita politica e religiosa dei secoli centrali del medioevo. Sulla base di ampia documentazione - molta inedita e qui pubblicata per la prima volta - emergono così risultati originali circa i compiti della rappresentanza papale e i suoi limiti. Scritto con la collaborazione di Renato Mambretti e Pietro Silanos."" -
La consulenza educativa. Dimensione pedagogica della relazione d'aiuto
La riflessione pedagogica solo recentemente ha posto l'attenzione sulla consulenza educativa concepita come modalità di sostegno alla persona, alla coppia e alla famiglia in difficoltà. Il presente lavoro intende mettere in luce i presupposti e le caratteristiche fondamentali del processo di consulenza rivolto a quanti vivono conflitti, ambivalenze, incertezze che ne limitano le prerogative esistenziali. La consulenza educativa si configura, pertanto, come strumento utile per rafforzare la capacità d'iniziativa del soggetto, aiutandolo a superare i problemi che gli si presentano e ad aumentare la propria consapevolezza circa i compiti educativi da assolvere. Ne consegue che l'educatore potrà essere di aiuto se saprà far leva sulle risorse di chi è in una situazione di bisogno e, lungi dal privilegiare le difficoltà, sarà capace di dare speranza a chi si sente impotente e senza prospettive per il futuro. La consulenza educativa poggia sulla comunicazione interpersonale sostenuta dall'intenzionalità a concretare un originale progetto esistenziale. Questo volume invita a riscoprirne gli aspetti pedagogico-educativi, sia nella ricerca di nuove competenze nelle professioni d'aiuto, sia nella definizione di nuovi assetti epistemologici. -
Il nostro ordine è la carità. Cistercensi nei secoli XII e XIII
Il volume mira a cogliere nel loro sviluppo storico gli elementi identitari dell'ordine cistercense, attraverso un approccio comparatistico e un'analisi del rapporto tra vita regolare e gerarchia ecclesiastica nei secoli XII e XIII. L'abbazia di Cîteaux e i cenobi ad essa legati diedero vita a una rete monastica innovativa, una sorta di 'confederazione' di abbazie che tuttavia mantenevano saldi i propri legami con l'episcopato locale. Esse erano indipendenti dal punto di vista economico e giuridico, ma unite nell'ordine dall'adesione consensuale nel nome della unanimitas. La 'crisi di crescita' del 1152 e il duro scontro tra gli abati più importanti nei primi decenni del Duecento consentono di osservare da vicino tali dinamiche, senza perdere di vista i singoli contesti locali e istituzionali. -
Religions in antiquity. Vol. 1: Christiana.
Questo primo volume degli ""Scritti di Ugo Bianchi"""" - """"Religions in Antiquity"""" - raccoglie contributi relativi a temi e problemi del cristianesimo antico. Con esso si realizza un progetto, formulato in anni lontani (1983) dallo stesso autore, che contemplava varie sezioni di cui l'ultima - """"Christiana"""" comprendeva i saggi che costituiscono la prima metà del volume; a questi ne sono stati aggiunti altri, sulle medesime tematiche, che risalgono ad anni successivi. Precede i saggi un contributo di carattere metodologico (""""Tipologia storica delle religioni e comparazione: il caso del dualismo""""). """"Ugo Bianchi, nel suo lungo itinerario scientifico che abbraccia alcune delle più significative aree del vasto panorama delle esperienze religiose della storia umana, non ha mai proposto una """"teoria"""" interpretativa generale e onnicomprensiva di esse, quale molto spesso - con esiti e fortune diversi hanno fatto tanti storici delle religioni. Egli, al contrario, ha mostrato riserbo o vera e propria diffidenza nei confronti di tali """"teorie"""" che il progresso della ricerca e la riflessione critica hanno sempre in varia misura smentito o ridimensionato. Di fatto, lo studioso ha costantemente riconosciuto la debolezza intrinseca di tali tentativi alla luce delle mobili e differenziate realtà che la storia ci consegna e che solo a prezzo di un'analisi comparativa condotta con duttilità e rigore..."""" (dall'Introduzione Giulia Sfameni Gasparro)"" -
Religions in antiquity. Vol. 2: Gnostica et manichaica.
I saggi che compongono questo secondo volume degli ""Scritti di Ugo Bianchi"""", Religions in Antiquity, illustrano due ambiti religiosi di fondamentale rilievo nel quadro complesso del mondo mediterraneo in età imperiale e tardo-antica, a vario titolo tangenti e interferenti con le tre grandi componenti di tale quadro, ossia lo scenario variegato delle storie religiose e delle filosofie delle culture tradizionali di questo mondo, a struttura politeistica e a forte densità ellenica, il giudaismo e il cristianesimo. Si tratta infatti di quei movimenti e di quelle comunità che, per il preminente interesse al conseguimento di una """"conoscenza"""" a carattere salvifico, si conviene di accomunare nella denominazione di """"gnosticismo"""" da una parte, e della """"fondazione religiosa"""" del Profeta di Babilonia, Mani, che nel III secolo proclama un messaggio salvifico che si vuole espressione dell'annunzio di un Salvatore divino identificato al Gesù dei Vangeli, dall'altra. I saggi qui raccolti dimostrano la costante presenza del tema in tutto l'arco dell'attività scientifica dello studioso e in pari tempo illustrano efficacemente la duplice e convergente prospettiva in cui esso è affrontato."" -
«Phantasia» in Aristotele
Oggetto di un acceso dibattito fin dall'antichità, il significato ed il ruolo della ""phantasia"""" secondo Aristotele continuano ad appassionare e a dividere anche i commentatori contemporanei, come attesta il gran numero di contributi dedicati al problema. Dopo un'analisi preliminare dello status quaestionis e una rassegna delle principali posizioni interpretative emerse, questo testo si propone di rispondere alle domande relative all'esistenza o meno di una teoria unificata, alle complesse ricadute sia nella psicologia, sia in altri settori del sistema aristotelico e della successiva ricerca peripatetica, e, soprattutto, alla possibilità di attribuire un valore essenzialmente epistemologico alla """"phantasia"""" attraverso il ricorso allo schema della metafora per analogia. Questo permetterebbe d'intendere l'accezione di base della """"phantasia"""", vale a dire quella collegata al """"presentarsi"""" alla percezione, come non equivoca, bensì fondante gli altri differenti utilizzi, coinvolti nell'ambito della rappresentazione mentale e del pensiero; così, l'uso improprio o cosiddetto """"metaforico"""" sarebbe il risultato di un trasferimento di significato da quello proprio o """"non metaforico"""". Una nozione della """"phantasia"""" che """"si dice in molti sensi"""" diventa dunque il punto di partenza della ricomposizione all'interno di una cornice teorica coerente ed organica, sulla base di un significato fondamentale comune. Prefazione di Marcello Zanatta."" -
Percezione, corporeità e apprendimento in didattica e in riabilitazione
Lo scopo di questo libro, rivolto a genitori, educatori e insegnanti, è riproporre l'attualità di alcune metodologie di recupero e sostegno che hanno caratterizzato la storia della riabilitazione (metodo Terzi, Frostig, Doman-Delacato) individuandone gli elementi di applicabilità sia in campo terapeutico sia in educazione e didattica. Attraverso questa analisi, il testo approfondisce la complessa relazione esistente fra sviluppo percettivo-motorio e apprendimento nel bambino con disabilità e difficoltà in età scolare. In tale prospettiva è affrontato il tema della crescita e della maturazione psicomotoria, condizionate dal patrimonio genetico, ma anche influenzate in modo significativo dall'ambiente (famiglia, scuola, mass-media...) e dalle esperienze di movimento che un bambino può fare (educazione motoria, gioco spontaneo, sport, terapia...). -
Deutsche phonetik und phonologie fur italiener. Eine einfuhrung
Das Erlernen der Aussprache stellt beim Zweit- und Fremdsprachenerwerb ein anerkanntes Problem dar, für dessen Lösung neue Impulse notwendig sind. Die Voraussetzung dafür ist eine umfassende Kenntnis der theoretischen Grundlagen von Mündlichkeit beim Sprachgebrauch und Spracherwerb. In diesem Buch werden die phonetischen und phonologischen Grundlagen des Gegenwartsdeutschen für italienische Lernende ausführlich dargestellt. Deutsche Phonetik und Phonologie für Italiener wendet sich an italienische Studierende der deutschen Linguistik und an DaF-Lehrpersonen und Dozenten, die mit der Problematik des Phonetikerwerbs beim deutsch-italienischen Sprachkontakt bereits vertraut sind. Das Buch setzt sich das Ziel, die Kluft zwischen Theorie, Empirie und Praxis der Aussprache - schulung erwachsener Deutschlernender und Studierender zu überbrücken und theoretische Fragestellungen der ver - gleichenden Phonetik und Phonologie mit konkreten anwendungsorientierten Anleitun gen zur Ausspracheschulung zu verbinden. -
«In principio...». Origine e inizio dell'universo
Questo volume raccoglie gli Atti del Convegno ""In Principio..."""". Origine e inizio dell'Universo, promosso dall'Università Cattolica del Sacro Cuore in occasione del novantesimo anniversario della sua fondazione. Il tema si colloca nella complessa e quanto mai attuale discussione sull'origine dell'Universo e pone la questione dell'orizzonte di senso del cosmo e, in esso, dell'uomo. Affermare che l'uomo è il senso dell'universo non è una frase a effetto. Il progresso delle scienze, proprio mentre rintraccia sempre più approfonditamente le leggi che regolano il cosmo e ne avverte con sempre maggiore consapevolezza l'intrinseca logicità e correlazione, si scopre più che mai impotente a coglierne il significato. È solo nella sua relazione con l'uomo (e quindi con Dio) che l'universo può passare, dalla fredda e impenetrabile perfezione della visione scientifica, alla significatività della visione di fede."" -
Giuseppe Toniolo. Una Chiesa nella storia
Giuseppe Toniolo (1845-1918), docente di Economia all'Università di Pisa, coniugò la serietà dell'impegno scientifico con un'intensa sensibilità religiosa e sociale. Fu tra gli uomini che prepararono il clima della Rerum Novarum e si adoperò per tradurre in pratica gli orientamenti di Leone XIII, affermandosi come uno dei leader più lungimiranti del movimento cattolico. Domenico Sorrentino disegna con nitidezza l'uomo, lo studioso, il cristiano che seppe conservare, nel mezzo di un appassionante impegno nella storia, lo spirito di contemplazione e un'intima unione con Dio. Nella sua esperienza spirituale, qui riletta con metodo teologico, non emerge solo il valore di una grande figura di laico, ma il senso della Chiesa stessa che, in questo orizzonte di santità, manifesta il suo volto e la sua missione.