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L' oblio di sé
Il diario in prima persona di Charles de Foucauld, il beato fratel Carlo che scelse di vivere tra i poveri nel nulla del deserto, così come lo immagina uno scrittore di oggi. È l'operazione, coraggiosa e riuscita, compiuta qui da Pablo d'Ors, autore spagnolo di punta. D'Ors immagina il suo protagonista nel deserto del Sahara, pochi mesi prima di rimanere ucciso durante una scorreria nel dicembre del 1916, alle prese con il racconto della sua vita. Una vita di una ricchezza incredibile, avventurosa e avventuriera, che, sostenuta dalla scrittura limpida di d'Ors, diventa un racconto coinvolgente fino all'ultima pagina. Aristocratico di nascita, studente difficile, militare svogliato, esploratore di successo, frate trappista, apprendista giardiniere, matto del villaggio, povero tra i più poveri, amico degli arabi, lessicografo, grande mistico? Tutto questo è stato Charles de Foucauld, sempre in bilico ma sempre in equilibrio tra follia e santità, marginalità ed esemplarità. Il suo è stato un viaggio reale, lungo una vita, da Strasburgo alla trappa di Akbès in Siria, da Roma a Nazaret, da Parigi ai villaggi tuareg nel deserto sahariano; e insieme un viaggio interiore dentro le profondità vertiginose del silenzio e dell'oblio di sé per la conquista della felicità dell'illuminazione, fino alla visione che a tutto dà senso: ""Preferisco l'ultimo posto rispetto al primo, la vita anonima a quella pubblica, l'essere umiliato al venir esaltato. Per questo motivo vedo spesso la gente del mondo camminare in senso contrario...""""."" -
Educazione dei giovani alla vita matrimoniale e familiare
I giovani si attendono dallo stato attenzione ai problemi della famiglia, abbisognano perciò di sentire i pubblici poteri non insensibili a ciò che non di rado è per loro cagione di angustia, come il lavoro o l'alloggio. Occorre quindi domandarsi se lo stato, in quanto laico, nel contesto pluralistico della società democratica, debba rimanere indifferente alla diversità delle nuove famiglie, ponendole tutte sul medesimo piano di dignità e destinando ad esse indiscriminatamente le sue provvidenze, oppure se debba operare distinzioni, non dimenticando con ciò i nuclei domestici più svantaggiati né la tutela dei figli. I segnali che esso offre non sono privi di valore per chi pensa di sposarsi. Sono persuaso che un atteggiamento di totale disinteresse nuoccia alla società nel suo insieme e sia contrario al bene comune. Come indica infatti la ricerca internazionale, la famiglia unita è la sede privilegiata per la crescita e la formazione dei figli. Conviene quindi adoperarsi, affinché l'opinione pubblica non assimili la famiglia giuridica all'informale, in cui né i coniugi né la prole possono fare vicendevole assegnamento nel tempo, essendo il loro amore legato non all'istituzione bensì alla volontà, da rinegoziare in permanenza. -
Profili nell'educazione. Ideali e modelli pedagogici nel pensiero contemporaneo
Il testo intende costituire una introduzione allo sviluppo delle idee pedagogiche nella nostra cultura attraverso l'incontro con alcune fra le espressioni che più produttivamente lo hanno caratterizzato negli ultimi decenni. La tonalità dell""incontro' ne rappresenta, pertanto, l'aspetto più tipicamente proprio, e costituisce la modalità specifica di muoversi nell'ambito di quella che si può definire una storia del pensiero educativo in chiave di contemporaneità, tenendo comunque presente l'intero svolgersi e dipanarsi della problematica pedagogica come forma culturale nel quadro dell'intero secolo. Potremmo quindi dire che si tratta di un avvio al contatto con alcune delle formulazioni più tipiche ed influenti delle idee sulI'educazione nell'orizzonte della mentalità e della ricerca moderna sull'educazione. L'analisi prende le mosse dai grandi influssi e dai grandi testimoni di questo movimento per concentrarsi soprattutto sulle linee di pensiero presenti ed operanti nel contesto italiano e ripartire poi in direzione di un 'viaggio' espositivo e critico verso i contributi ed i protagonisti: Neill, Makarenko, Huxley, Gramsci, Illich, Piaget, Rogers, Fromm, Skinner, Bruner, Freire, Maritain, Mounier, Guardini, Casotti. Stefanini, che occupano la parte più estesa ed intensiva del volume. Di ognuno di questi esponenti idealtipici della produzione di idee pedagogiche nel nostro tempo si presentano una ricostruzione essenziale (ma esaustiva ed organica) del contributo scientifico e di riflessione, un inquadramento critico, alcuni elementi e qualche testimonianza di carattere biografico, un prospetto bibliografico. Il viaggio si chiude con una puntualizzazione di ordine tematico e prospettico intorno alle questioni più salienti dell'orizzonte educativo e scolastico nell'ottica del personalismo pedagogico."" -
La sfida dell'integrazione. Un patchwork italiano
Approfondendo i concetti di multi-, inter-, transcultura e di interlegalità, questo volume, con uno sguardo attento anche ai processi di inclusione, appartenenza e identità, cerca possibili risposte capaci di favorire un'effettiva promozione e integrazione della persona in quei contesti che sembrano viepiù caratterizzare l'Italia del XXI secolo, intrappolata in una ragnatela di pregiudizi e stereotipi che non stanno agevolando il formarsi di un modello efficace di integrazione dei nuovi italiani. Riflessioni teoriche e comparazioni di esperienze si interrogano sui percorsi da intraprendere per una migliore comprensione dei processi socio-integrativi, etici e promozionali, di per sé indispensabili per una governance più umana. Si focalizzano possibili implementazioni di politiche sociali che potrebbero, pur dentro a innegabili difficoltà, favorire in Italia lo sviluppo di una democrazia sostenibile tanto per i 'vecchi' quanto per i 'nuovi' italiani. -
Responsabilità e creatività. Alla ricerca di un uomo nuovo (secoli XI-XIII). Le settimane internazionali della Mendola. Nuova serie. Vol. 4
Nel solco della decennale esperienza delle Settimane Internazionali della Mendola. Nuova Serie, questo volume offre una riflessione quanto mai attuale sui fondamenti del modello di uomo, realtà antropologica che ha segnato tutto il secondo millennio, mettendo in luce come, a partire dai secoli XI-XIII, il principio della responsabilità personale e lo slancio creativo individuale connotarono il nuovo volto dell'Occidente medievale. Questa complessa metamorfosi si riverberò non solo nella riflessione filosofica, ma anche nella rinnovata percezione dell'umanità di Cristo, legata con una altrettanto innovativa considerazione dell'uomo e della donna e della loro possibilità di proiettare l'intraprendenza individuale nella realtà sociale, politica e religiosa. Ne derivò un modo inedito di porsi verso gli uomini da parte di tutte le istituzioni sociali e religiose, che adattarono pratiche e linguaggi diversi rispetto al passato, assecondando così questa rilevante trasformazione. -
La comunicazione di una «chiesa in uscita». Riflessioni e proposte
«La Chiesa è nata in uscita». Sono le parole di papa Francesco che Armando Fumagalli riprende nel titolo del suo nuovo libro che analizza la qualità della comunicazione dei cattolici e della Chiesa. Dallo stile degli ultimi tre papi – Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco –, alle serie tv di successo, come don Matteo, fino al cinema, italiano e internazionale e alle performance di noti personaggi dello spettacolo, come Roberto Benigni. Quello di Fumagalli è un appello da cattolico ai cattolici, un richiamo alla responsabilità di diffondere il messaggio attraverso tutti i mezzi oggi disponibili, primi fra tutti quelli della comunicazione. Non si parla solo della Chiesa intesa come istituzione, quanto dell’approccio alle dimensioni comunicative e al dialogo culturale da parte dei singoli cristiani: il rapporto fra ragione ed emozioni nella comunicazione, l‘uso dello storytelling, l’importanza centrale ancora oggi della comunicazione più ampiamente “popolare” che passa attraverso le forme dell’audiovisivo di massa come il cinema e la televisione. La forte presenza del Papa sui media è indiscutibile ed è accompagnata, come scrive l'autore, da «serie televisive ancora oggi di grande successo come Don Matteo (giunto alla sua nona stagione), alle tante miniserie televisive a contenuto religioso degli ultimi vent’anni, alle performance televisive di Benigni sull’ultimo canto del Paradiso o sui Dieci Comandamenti». Tra le fiction Rai che hanno riscosso grande successo a partire dalla metà degli anni Novanta, Fumagalli analizza i casi delle serie su Giovanni Paolo I, Preferisco il Paradiso su San Filippo Neri, Sant’Agostino, Maria di Nazareth, Padre Pio, Papa Giovanni, Madre Teresa e, ultima, quella su Papa Wojtila. La seconda parte del volume intitolata Testimoni analizza due ""casi"""", quello di San Josemaría Escrivá e l’impatto della presenza di Giovanni Paolo II nella televisione italiana e internazionale."" -
Crescere in un tempo di crisi. Come aiutare i nostri figli a credere nel futuro
Adolescenza e crisi sono parole che da sempre vanno di pari passo. Tutti i genitori lo sanno bene. Ma cosa succede quando questo processo di trasformazione, insieme fisica e d'identità, che investe i ragazzi si svolge sullo sfondo di una crisi economica, come accade oggi? Le preoccupazioni per i figli in crescita rischiano di sfociare nel pessimismo e nello sconforto, portando i genitori a vedere solo i problemi e le conflittualità dell'adolescenza e a dimenticarne invece la dimensione creativa, il suo portare dentro di sé la spinta verso il cambiamento, il seme potente del futuro. Philippe Jeammet, psicanalista francese e vera autorità nel campo dell'età adolescenziale, arriva in soccorso degli adulti disorientati e preoccupati con questo libro che invita a ""schierarsi dalla parte della vita"""", a fare proprio il dovere della speranza, oltre lo spirito depressivo che affligge il nostro tempo. Ricorrendo alla sua esperienza clinica e utilizzando anche le testimonianze, raccolte appositamente, di una ventina di ragazzi provenienti da ambienti diversi, affronta tutti i """"nodi"""" dell'età ingrata: la paura di non essere all'altezza della felicità, il delicato passaggio all'età adulta, il faticoso controllo delle emozioni, la scoperta dell'affettività, il rapporto con la scuola e la cultura, l'incognita del lavoro e del proprio ruolo nella società... Per ognuno, troviamo qui una serie di riflessioni ma anche di indicazioni pratiche, da mettere subito in atto."" -
Islamismo e democrazia
Le cosiddette primavere arabe, con il loro sostanziale fallimento, hanno suscitato nel mondo occidentale una delusione che ha portato molti a concludere che il rapporto tra islam e democrazia sia impossibile. Questo libro affronta finalmente il problema nella prospettiva corretta, mettendo in luce i meccanismi attraverso i quali culture e storie politiche diverse finiscono per fraintendersi. La prima cosa da capire - ci dice Riccardo Redaelli, che da anni si occupa di geopolitica e storia del Medio Oriente - è che la religione islamica non è una realtà monolitica, bensì storicamente diversificata secondo le etnie, le culture e le regioni di quel mondo. Il secondo punto è che i concetti di democrazia e di Stato nazionale, affermatisi nei nostri sistemi occidentali e basati sul concetto di libertà individuale, risultano difficilmente applicabili nelle società islamiche perché estranei alle loro tradizioni. È invece la rivelazione coranica il fondamento dei loro sistemi politici e statuali, pur se in declinazioni molto diverse. Ma le esperienze di (teo)democrazia islamica sono state finora deludenti, come mostra qui Redaelli analizzando le più significative, e spesso hanno addirittura finito per dividere e polarizzare quelle società. A complicare la situazione, le visioni radicali e militanti hanno rinverdito il mito del califfato islamico da riportare in vita sulle ceneri degli Stati nazionali moderni. -
Food poverty, food bank. Aiuti alimentari e inclusione sociale
Chiamiamo food poverty la dimensione alimentare della povertà, fenomeno presente anche nell'Occidente sviluppato a cui si è cercato di rispondere, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, con iniziative pubbliche e private di grande rilevanza. Tra queste spicca la diffusione - dapprima negli Stati Uniti e successivamente in tutti i Paesi europei - delle food bank, soggetti non profit specializzati nel recupero e redistribuzione delle eccedenze generate lungo tutta la filiera alimentare. Il volume presenta i risultati di un'ampia ricerca condotta sul sistema degli aiuti alimentari erogati agli indigenti da oltre 15.000 organizzazioni caritative accreditate presso l'Agenzia per le erogazioni dell'agricoltura (AGEA) e operanti nei principali comuni del nostro Paese. L'approfondimento delle caratteristiche e del modo di operare di queste organizzazioni caritative si fonda su un'indagine campionaria tra gli enti aderenti alla Rete Banco Alimentare, selezionati in base alla loro specializzazione funzionale (mense, residenze, distribuzione di pacchi alimentari) e alla loro dimensione. L'incremento della food poverty, registrato dalle statistiche ufficiali, viene dettagliato con un profilo degli indigenti, documentandone le caratteristiche sociodemografiche e le cause di impoverimento. -
Bilancio di esercizio e principi contabili nazionali
Questo volume illustra la disciplina contenuta nei principi contabili OIC emanati il 22 dicembre 2016 e fornisce indicazioni e considerazioni utili per la relativa analisi e applicazione pratica. I principi emessi dall’Organismo Italiano di Contabilità recepiscono invero le novità normative introdotte dal D.Lgs. n. 139 del 18 agosto 2015, atto con il quale è stata recepita la direttiva n. 34/2013/UE e che ha modificato la disciplina civilistica concernente le norme relative al bilancio di esercizio, oltre alla disciplina contenuta nel D.Lgs. n. 127/1991 in materia di bilancio consolidato. E le nuove disposizioni vanno applicate con riferimento ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio a partire dal 1° gennaio 2016. Diverse sono state le novità introdotte: il criterio del costo ammortizzato per l’iscrizione dei crediti, dei debiti e dei titoli di debito; la valutazione al fair value dei derivati; l’eliminazione dei costi di ricerca e pubblicità tra gli oneri pluriennali capitalizzabili, nonché l’eliminazione della sezione straordinaria del conto economico. In particolare, l’OIC ha proceduto ad aggiornare diciannove principi contabili e ne ha predisposto uno nuovo riguardante la tematica dei derivati. Pertanto, al fine di facilitare l’esame delle regole dei nuovi principi OIC, è stato ideato questo testo per la cui elaborazione sono stati coinvolti autori, docenti universitari e consulenti, esperti nell’ambito delle materie di matrice contabile e, in particolare, con riferimento all’applicazione dei principi contabili. Il volume si presenta un utile strumento di approfondimento in ambito sia universitario sia professionale per tutti coloro che si occupano a vario titolo dei rendiconti contabili annuali delle imprese. -
Vade mecum in tribulatione
Il ""Vade mecum in tribulatione"""" è l'opera più celebre del profeta Giovanni di Rupescissa, il frate minore alvergnate che, arrestato nel 1349 e inizialmente detenuto in un carcere dell'ordine francescano, fu poi trasferito in una prigione papale ad Avignone e liberato solo alla vigilia della morte (1366). Nelle sue prigioni Giovanni viene progressivamente a conoscenza dell'intero patrimonio dei testi profetici medievali, che trascrive e interpreta per costruire un sistema previsionale dei tempi finali unitario e coerente. Nei venti brevi capitoli (chiamati """"intenzioni"""") del Vade mecum, il frate fissa i tratti delle imminenti tribolazioni e i modi per non esserne travolti, in attesa del successivo inizio dei mille anni di pace preconizzati nel libro dell'Apocalisse, e riporta attese apocalittiche e profili messianici entro un lessico profetico originale, destinato a notevole fortuna nei secoli successivi, come dimostra la rapida diffusione dell'opera in tutta Europa, sia nella versione originale latina sia nei volgarizzamenti prodotti in sette lingue. Il volume offre la prima edizione critica del testo latino del Vade mecum, allestita da Elena Tealdi sulla base dei quarantasei manoscritti superstiti, la maggior parte dei quali venuti per la prima volta alla luce in questo lavoro. Il commento della curatrice e le ampie introduzioni di Robert E. Lerner e di Gian Luca Potestà permettono di scorgere in controluce le tensioni spirituali e le attese riformatrici..."" -
Pane e spirito
"Non si tratta di opporre il pane allo spirito ma neppure lo spirito al pane; bisogna piuttosto riconoscere e vivere il pane come segno dello spirito e lo spirito come urgenza della condivisione del pane. L'uomo è l'aperto, talmente aperto da riuscire ad arrivare fino alla bocca dell'altro. Da questo punto di vista la carità è forse la forma antropologicamente più aperta di apertura, forse essa è il solo luogo all'interno del quale lo stesso pane, nella mano che lo porta alla bocca dell'altro, si trova trasformato in spirito. Forse l'uomo è un essere spirituale proprio perché sa rispondere al bisogno materiale dell'altro uomo. Forse la spiritualità di quell'essere spirituale che è l'uomo rivela il suo ultimo volto proprio nel pane spezzato e condiviso con l'altro. Forse la carità è l'umanità stessa dell'umano"""". Un filosofo che sa mirabilmente legare parola ed esperienza umana ci aiuta a evitare le 'trappole' dell'evidenza per condurci alle verità essenziali." -
La pallavolo. Nella struttura dei giochi sportivi e di squadra
Il volume scritto per gli studenti universitari della Facoltà di Scienze Motorie, ma pensando a loro già come insegnanti, come allenatori di base e sempre e comunque come educatori si propone di essere fruibile a più livelli: sicuramente come base di preparazione per un corretto curriculum formativo degli studenti, ma anche come contributo e supporto per tutti quelli che abbiano a cuore, oltre alla produzione culturale, anche la trasmissione di valori, principi e messaggi formativi ed educativi. L'idea centrale è quella di fornire una cornice teorica entro cui sia possibile collocare la pallavolo a partire dai suoi elementi motori costitutivi. Nei primi capitoli si è cercato di fare emergere le caratteristiche specifiche della pallavolo a partire da concetti, termini e definizioni generali; si sono tracciati i confini entro cui collocarla a partire dai modelli di prestazione fisico-organici, coordinativi e metodologici relativi alle varie discipline sportive, applicandoli con logica e rigore e non per semplice analogia. Infine, entro questo quadro, si articolano e trovano forma compiuta i contenuti tecnici e tattici per una reale comprensione delle dinamiche del gioco, con particolare attenzione alle sue forme di base e specifiche dell'attività giovanile: un percorso dalle discipline sportive ai giochi sportivi di squadra e da questi alla pallavolo. -
Immigrazione e contesti sociali. Annuario CIRMIB 2015
Con la settima edizione dell'Annuario CIRMiB si intende sviluppare una documentata analisi del fenomeno migratorio nel Bresciano in rapporto al dibattito sullo stato dell'accoglienza dei migranti. La prima parte dell'Annuario, come di consueto, è dedicata ai dati relativi alla popolazione immigrata (aspetti demografici, socio-economici e culturali), provenienti dal lavoro di ricerca svolto dal Centro, di concerto con: Osservatorio Regionale per l'Integrazione e la Multietnicità, Provincia di Brescia, Comune di Brescia, Prefettura e Questura di Brescia. La seconda parte tratta il tema attualissimo della gestione locale dei profughi e richiedenti asilo a diversi livelli territoriali (internazionale ed europeo, nazionale, regionale, locale), dove l'assistenza legale, socio-sanitaria e l'orientamento ai servizi si incontrano con la capacità di rielaborazione teorica e con le responsabilità istituzionali di chi ha in carico l'accoglienza. La terza parte propone come tema in discussione la condizione dello straniero tra vulnerabilità e risorse. Nella sezione finale dell'Annuario, dedicata a ricerche ed esperienze nel Bresciano, si dà conto di alcune significative attività sul campo svolte a livello locale, come il sostegno caritativo, l'integrazione e le relazioni interculturali e interreligiose nella coppia, la protezione del patrimonio culturale in aree di crisi. -
Ordine e storia. Vol. 2: Il mondo della polis
Dopo il primo volume, dedicato a Israele e a come prese forma in simboli la sua esperienza sullo sfondo degli imperi cosmologici del vicino Oriente Antico, il secondo volume di Ordine e storia, un grande classico della filosofia politica, si rivolge all'area greca. Anche qui si attuò una rottura con la prospettiva cosmologica, grazie a un ""salto nell'essere"""" in cui il mito fu oltrepassato nell'ordine trascendente-divino. Si trattò di un passaggio graduale, scandito dalla transizione dal mito alla filosofia. Esso prese avvio nell'epica omerica, con la creazione del mito olimpico e il risveglio della coscienza di un comune ordine egeo che poggiava su un passato minoico-miceneo. Proseguì con la Teogonia esiodea, in cui il materiale mitico, soprattutto omerico, venne riplasmato secondo un'intenzione speculativa. Approdò infine mediante l'anello intermedio dei """"filosofi mistici"""" Senofane, Parmenide ed Eraclito - alla metafisica di Platone e Aristotele. Il termine di questa transizione trova espressione nella formula """"Dio misura invisibile dell'uomo"""". Questo lungo percorso viene scandito da Voegelin in due volumi: il primo dei quali (quello presente) inizia dal remoto passato minoico e termina con i rivolgimenti dell'età della Sofistica."" -
Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia. Vol. 2: I media alla sfida della democrazia (1945-1978).
L'Italia di cui si parla in questo volume comincia il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione dal nazifascismo, e finisce il 9 maggio 1978, con il ritrovamento a Roma, in via Caetani, del cadavere di Aldo Moro nel bagagliaio di una Renault 4. Nel periodo che intercorre tra queste due date, il nostro Paese cambia, radicalmente e tumultuosamente, nel senso di una modernizzazione articolata e complessa. Nell'arco di poco più di trent'anni si alternano la ricostruzione, il boom economico, la crisi, la contestazione, fino agli esiti tragici del terrorismo. I media accompagnano il cammino della nazione: il teatro, il giornalismo e l'editoria, la radio e la televisione scandiscono la vita collettiva, prima nello sforzo condiviso di 'fare gli italiani', poi raccontando, in modo critico o partecipe, le trasformazioni economiche e sociali del Paese. L'industria culturale intercetta l'aumento dei consumi e si struttura compiutamente articolando la trasmissione dei contenuti in un prodotto destinato a un pubblico, e a volte diventando essa stessa protagonista dei mutamenti. La narrazione dell'evoluzione storica dei media italiani nel dopoguerra, compiuta dagli studiosi che firmano i saggi del volume, ci restituisce i colori vividi di questo grande affresco comunicativo che ha educato, divertito, commosso e informato intere generazioni. Possiamo seguire l'evoluzione del teatro da Strehler a Ronconi; le sperimentazioni del giornalismo dal «Mondo» di Pannunzio al «Corriere» di Ottone; le trasformazioni dell'editoria d'élite e di massa; la vita del cinema attraverso il neorealismo, il racconto popolare, le pellicole d'autore e quelle di genere fino allo sdoppiamento fra film d'arte e di consumo; la radio dalla rifondazione postfascista all'utopia delle emittenti libere; la televisione dal progetto pedagogico delle origini del servizio pubblico alla nascita delle prime Tv commerciali. Senza dimenticare altre forme della cultura mediatica italiana, come il fumetto, la pubblicità, la musica, che vanno a completare e ad arricchire il racconto. Attraverso la lente dei consumi mediali, delle scelte della produzione ma anche delle richieste di un pubblico sempre più diversificato, scopriamo un ritratto a tutto tondo di noi italiani nel momento in cui la storia del Paese ci ha chiesto di diventare cittadini moderni, alle prese con la sfida della democrazia. -
Famiglia e matrimonio di fronte al Sinodo. Il punto di vista dei giuristi
L'invito di Papa Francesco di considerare l'anno tra i due Sinodi sulla famiglia tempo di maturazione delle idee ha indotto la direzione di Jus ad inaugurare la nuova serie di Jus online con un International Focus su ""Famiglia e matrimonio di fronte al Sinodo: il punto di vista dei giuristi"""". Autorevoli storici del diritto, canonisti, ecclesiasticisti, costituzionalisti, penalisti e criminologi, civilisti e processual-civilisti hanno trattato importanti profili di particolare attualità con metodo rigorosamente scientifico ma in forma comprensibile anche da chi non è giurista: matrimonio, fecondazione, adozione, violenza all'interno della famiglia, best interest del minore e genitorialità, diritti umani. La presente edizione cartacea è dedicata e donata ai Padri Sinodali."" -
Il profeta del papa. Vita e memoria di Raniero da Ponza, eremita di curia
Il volume ripercorre la vicenda biografica, e poi la fama post mortem, di Raniero da Ponza, monaco cisterciense ed eremita dalla fama di profeta. Raniero, già compagno di Gioacchino da Fiore nella fondazione del monastero che dà il nome all'abate calabrese, divenne in seguito un uomo di fiducia di Innocenzo III e godette di una certa notorietà fino almeno alla metà del XIII secolo. La sua figura viene delineata non solo nelle strette relazioni con Gioacchino e negli incarichi di alto profilo che ricevette dalla curia romana, ma soprattutto sullo sfondo della fama di profeta che lo circondava già in vita, e poi in modo particolare dopo la sua morte, sopravvenuta fra 1206 e 1209. In questa luce, assume grande importanza la testimonianza della lettera scritta in morte di Raniero dal cardinale Ugo di Ostia, futuro papa Gregorio IX, in cui egli piange quello che definisce suo ""padre"""". Più elementi nella politica ecclesiastica di Ugo-Gregorio, in particolare nella promozione degli ordini mendicanti e nello scontro con Federico II, denunciano l'assunzione di temi e schemi interpretativi che si possono ricondurre al profetismo gioachimita: ben oltre l'utilizzo di una """"retorica"""". Tutto ciò lascia intravedere un interesse reale e radicato, che proseguirà oltre la morte del papa, mentre divampa lo scontro fra lo stesso Federico e la sede apostolica."" -
Lettore, vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo digitale
Siamo sulla soglia di una transizione senza precedenti, che riguarda quell'incredibile conquista umana che è il cervello che legge. La riflessione sui cambiamenti indotti nella lettura dall'immersione nel mondo digitale già da qualche tempo sta impegnando gli studiosi più attenti. Ma il tassello che qui aggiunge Maryanne Wolf, che dell'analisi dei meccanismi della lettura ha fatto l'oggetto della sua attività di neuroscienziata e la passione della sua vita, è davvero originale. Anzitutto per il modo in cui ha scelto di parlarcene: sotto forma di lettere in cui si rivolge al 'Lettore' come a un amico,cercando la semplicità nelle spiegazioni scientifiche, la vicinanza del racconto personale, il calore dell'invito a riprendere il proprio posto nella casa confortevole e insieme avventurosa della lettura, dove ritrovare se stessi e gli altri. E poi per lo sguardo particolare della sua analisi, che ci mostra, grazie ai progressi delle neuroscienze, il modo in cui quel capolavoro di adattabilità che è il cervello risponde agli stimoli del mondo digitale: alterando le connessioni neuronali che aveva magistralmente costruito per la lettura su carta, profonda e intensa, e sviluppandone altre più adatte a fronteggiare la continua ed esuberante offerta di contenuti da parte degli strumenti digitali. Qual è la posta in gioco di questo cambiamento? Si guadagna di certo quanto ad aumento dell'informazione, accesso universale al sapere, sviluppo delle relazioni sociali, ma si possono irrimediabilmente perdere qualità umane fondamentali come il pensiero critico, l'immaginazione creativa, l'introspezione, l'empatia, cioè la capacità di assumere la prospettiva e le emozioni degli altri. Tutte qualità stimolate proprio dall'apprendimento della lettura profonda e che, se ci pensiamo, hanno un impatto civile e politico fortissimo: un atto 'privato' e 'solitario' come la lettura, ci sorprende Maryanne Wolf, ha implicazioni sulla vita democratica condivisa. Si tratta allora non di guardare con nostalgia al passato, ma di creare le condizioni per una nuova mente - quella dei nostri figli e dei figli dei nostri figli, il cui cervello impara a leggere proprio in quest'ambiente profondamente mutato - capace di integrare la preziosa eredità della cultura analogica con l'innovazione digitale. È tutta aperta la sfida del cambiamento. A noi il compito di orientarla, consapevoli che ne va non solo dell'intero edificio della cultura come l'abbiamo conosciuto finora, della scuola e dell'educazione, ma anche degli aspetti più profondi della stessa esperienza umana. -
La santa degli impossibili. Rita da Cascia tra devozione e arte contemporanea
Perché santa Rita, donna di un piccolo paese umbro nascosto tra i monti, vissuta all'ombra del marito e poi di un convento nella prima metà del Quattrocento, è diventata così famosa? Lucetta Scaraffia risponde a questa domanda ricostruendo la storia della ""santa degli impossibili"""" (come i devoti la chiamano per la grande potenza miracolosa) e soprattutto seguendo le tracce della sua strana ed eccezionale fortuna, a partire dal 1457, anno in cui compaiono le prime prove della devozione al suo corpo miracoloso, fino agli ultimi due secoli, quando Rita da Cascia, proclamata santa all'inizio del Novecento, diventa la protettrice delle donne delle città industriali. Nel condurre l'indagine, l'autrice intreccia i dati più strettamente religiosi con quelli sociali e culturali, come i conflitti tra città capoluogo e castelli del contado, le relazioni tra Cascia e lo Stato pontificio, l'intreccio tra i modelli cristiani di santità e la religiosità legata alla terra e ai culti femminili primitivi. Ne esce un ritratto inedito non solo della santa, ma di un modo di vivere il rapporto con il sacro. La grandissima e imprevista fortuna di santa Rita presso i devoti è legata, ci dice Lucetta Scaraffia, proprio agli elementi di ambiguità di questa peculiare figura: moglie obbediente e che sa soffrire in silenzio, Rita possiede anche una specie di onnipotenza magica, solo superficialmente cristianizzata e profondamente connessa all'atmosfera stregata dei suoi monti rocciosi.""