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Il restauro dei dipinti murali in Italia. Alcuni esempi. Ediz. illustrata
Il libro Il restauro dei dipinti murali in Italia è frutto di un progetto nato dalla collaborazione tra l'Università Cattolica di Milano, il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e l'Università Tsinghua di Pechino ed è l'edizione italiana del testo già pubblicato in lingua cinese nel 2015. Nel volume sono raccontati alcuni casi esemplari di restauro di dipinti murali svolti negli ultimi decenni in Italia e guidati dai più importanti Istituti di ricerca e restauro italiani. Tra questi gli Istituti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, che sono l'Istituto superiore per la conservazione ed il restauro (ISCR) e l'Opificio delle Pietre Dure (OPD), e i Musei Vaticani. Viene inoltre illustrato il restauro del Cenacolo di Leonardo da Vinci, durato vent'anni e seguito dal punto di vista scientifico dagli Istituti del Ministero. Il tutto narrato dai restauratori stessi e messo in relazione con una sintetica storia dell'evoluzione del restauro in Italia. Questa edizione italiana è arricchita da un'introduzione di Pietro Petraroia, che analizza i principi metodologici e le prassi operative sviluppate negli ultimi decenni in Italia, evidenziandone i fattori qualificanti senza tralasciare le complessità della situazione attuale. Contributi di: Fabrizio Bandini, Pinin Brambilla Barcilon, Alberto Felici, Maria Rosa Lanfranchi, Paola Ilaria Mariotti, Emanuela Ozino Caligaris, Maria Ludmila Pustka, Lidia Rissotto, Rosalia Varoli Piazza. -
I gesuiti e il Papa
Da quando nel 1540, quasi cinque secoli fa, Paolo III istituì ufficialmente la Compagnia di Gesù, gesuiti e papato sono legati da una relazione speciale che ha attraversato la storia della Chiesa e della modernità. Da subito, con il loro 'quarto voto', i gesuiti dichiarano obbedienza incondizionata verso il pontefice, ponendosi come strumento al servizio dei disegni di Roma dapprima nella strategia missionaria e poi anche nella formazione delle classi dirigenti e nei rapporti con le grandi istituzioni politiche europee. Ma questo rapporto esclusivo e intenso non è stato sempre fluido e in armonia: ha conosciuto, anzi, momenti di grande difficoltà e incomprensione, come nel XVIII secolo, quando la Compagnia fu soppressa da papa Clemente XIV o in tempi più recenti, dopo il Vaticano II, per le acute tensioni con Paolo VI prima e Giovanni Paolo II poi. Con il suo stile consueto, di grande rigore storico abbinato a una capacità di narrare in modo sapido e avvincente le vicende umane dei protagonisti, John O'Malley dipinge in questo libro un colorato affresco nel quale il rapporto singolare, tumultuoso e variegato, tra gesuiti e papato si muove sul palcoscenico ben più ampio delle vicende storiche e politiche, tra svolte clamorose e colpi di scena, tragedie e risalite, polvere e onori, fino ad arrivare all'evento più inatteso: il primo papa gesuita della storia, Francesco. -
Chiamate in attesa
Che cosa hanno in comune Hannah Arendt e Springsteen? Pasolini e le librerie d'occasione di Bogotà? I graffiti di Pompei e la farfalla Monarca a rischio di estinzione? Stanno tutti, da protagonisti e portatori di senso, in questo piccolo libro che in realtà è una vera e propria miniera di spunti per vivere con gusto la normalità di ogni giorno: la grazia dell'istante accolto per quello che è, l'esperienza della casa, il possesso e l'uso delle cose, l'arte di perdere tempo giocando, la capacità di condividere il silenzio, il sapore dell'infanzia, la sapienza dei percorsi tortuosi, la libertà di abitare il presente e incontrare le sue voci, il sale della vita nelle piccole gioie. Ancora una volta José Tolentino Mendonça, il teologo poeta portoghese, non ci delude e ci aiuta ad aprirci alle domande esistenziali, quelle che spesso non riusciamo neppure a formulare con le parole; a lasciarle agire dentro di noi come un dono che ci è dato e non come l'ombra di un debito verso noi stessi. Come ?chiamate in attesa', appunto: le più preziose, quelle che aprono un varco per congiungere l'istante di adesso a ciò che è da sempre, per unire la semplice parte che vediamo alla totalità che non riusciamo a vedere. -
Manuale di studi strategici. Da Sun Tzu alle 'guerre ibride'
Il volume è la nuova edizione aggiornata del Manuale di Studi strategici pubblicato da Vitae Pensiero nel 2010 e più volte ristampato negli anni successivi. Che cos'è la strategia? Come si è sviluppato il 'pensiero strategico' nella storia? Esistono alcuni principi 'immutabili' della guerra? Che cosa sono le 'nuove guerre', i 'conflitti asimmetrici' e le 'guerre ibride'? E gli 'studi strategici'? Domande come queste hanno attirato l'attenzione di molti brillanti studiosi, da Tucidide a Sun Tzu, da Machiavelli a Clausewitz, per arrivare ai contemporanei Liddell Hart, Kissinger, Luttwak e molti altri. Muovendo dall'opera di tali autori, questo volume intende spiegare in modo sintetico da dove provengono i concetti e i termini riferiti alla strategia, che spesso i media utilizzano così male, e chiarire quali sono le dinamiche che condizionano l'uso della forza militare. Ne risulta un agevole manuale - aggiornato con riflessioni sui più recenti sviluppi strategici in questa sua nuova edizione - rivolto nello specifico agli studenti di scienze politiche, relazioni internazionali, cooperazione e sviluppo e peace studies, ma che, più in generale, si dimostra utile a tutti coloro che sono interessati a capire i rapporti tra politica e logica di guerra, nella convinzione che in democrazia diventa fondamentale conoscere questi temi per poterne discutere apertamente. -
L'università tra competizione globale e sviluppo della persona. OECD e policy-making dell'istruzione superiore
Le conseguenze dei cambiamenti avvenuti negli ultimi vent’anni nello scenario socio-economico globale stanno trasformando le funzioni e le peculiarità dei sistemi di istruzione superiore europei. Il riconoscimento del ruolo strategico dell’istruzione superiore nel progresso sociale ed economico dei paesi ha condotto alla nascita di nuovi spazi deputati al policy making che hanno ridefinito e trasformato la governance della higher education. In questo processo le organizzazioni internazionali, tra cui l’Organisation for Economic Cooperation and Development - OECD, hanno assunto un ruolo cruciale nel fornire evidenze empiriche a supporto e avvaloramento dei processi decisionali e nel porsi come forum intergovernativi in cui i Paesi possono discutere ed elaborare strategie politiche su questioni di interesse comune. L’influsso dell’OECD nel policy making dell’istruzione superiore acquisisce ancora più interesse in ragione della prospettiva economica sottesa alle azioni dell’Organizzazione nel campo dell’istruzione. Questa dinamica pare non priva di rischi e possibili derive che richiamano questioni strettamente legate al rapporto tra istruzione, educazione, formazione e progresso. Attraverso un’organica e documentata ricerca il volume presenta un contributo originale allo studio delle politiche dell’istruzione superiore: movendo dall’analisi dei principali documenti programmatici dell’OECD e avvalorando gli aspetti di maggiore attinenza alle problematiche educative, offre alcune chiavi interpretative utili per posizionare questo tema all’interno della riflessione pedagogica. -
Lavoro, cittadinanza, famiglia
Il volume contiene una trattazione aggiornata di due temi fra i più attuali del dibattito odierno, interrogandosi sul ruolo che la nazionalità e la famiglia possono ricoprire per rendere più saldi i legami di solidarietà nell'Italia di oggi. I due temi sono indagati non solo nella prospettiva del diritto, ma anche dal punto di vista di discipline diverse, così da restituire una visione completa delle questioni affrontate. Gli scritti qui raccolti prendono spunto da due convegni organizzati dal CEDRI - Centro europeo di diritto del lavoro e relazioni industriali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sotto la guida del professor Mario Napoli. Contributi di: Maurizio Ambrosini, Domenico Bodega, Antonio G. Chizzoniti, Matteo Corti, Maurizio Logozzo, Mariella Magnani, Luigi F. Pizzolato, Alessandro Rosina, Francesco Totaro, Tiziano Treu, Antonio Viscomi. Prefazione di Mario Napoli. -
Cultura, etica e finanza. Per una economia al servizio dell'uomo. Scritti in onore di Angelo Caloia
Il volume raccoglie una serie di contributi scritti in onore di Angelo Caloia da colleghi, amici e allievi che hanno seguito il suo percorso accademico e professionale, ne hanno condiviso la consapevolezza dell'importanza di un approccio allo studio dell'economia aperto alle dimensioni etiche e la necessità di un impegno coerente dell'economista nella società. Angelo Caloia è stato professore di Economia politica nelle facoltà di Scienze politiche delle Università statali di Torino e di Milano e nella facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica. All'attività scientifica e accademica ha sempre accompagnato un forte e qualificato impegno istituzionale e professionale che lo ha portato ad assumere ruoli di grande responsabilità, dalla presidenza del Mediocredito Regionale Lombardo a quella dell'Istituto per le Opere di Religione (IOR). Ha fondato, animato e diretto il Gruppo ""Cultura, Etica e Finanza"""" per favorire la riflessione sulle articolazioni del rapporto tra economia ed etica, dalla necessità di un'appropriata regolazione dell'economia alle sfide di una finanza al servizio dell'economia reale, alla centralità della responsabilità sociale degli agenti economici. L'attenzione per gli aspetti politico-istituzionali, la dimensione etico-culturale e la responsabilità dei decisori privati e pubblici sono più che mai decisive per affrontare molte delle sfide aperte nei nostri sistemi economici."" -
Lavoratori e cittadini
Essere lavoratori ed essere cittadini: due esperienze profondamente intrecciate l'una all'altra, anche se il loro legame resta quasi sempre sotto traccia. Ce ne accorgiamo, però, nei momenti in cui ci capita di cambiare condizione di vita, magari per un'improvvisa perdita del posto di lavoro. Allora diventiamo acutamente consapevoli di quanto l'occupazione influisca sul nostro status giuridico e lavorativo, ci apra o ci chiuda l'accesso a certi diritti di protezione sociale, costruisca o modifichi il nostro ruolo sociale e famigliare. Essere occupati o disoccupati, impiegati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o lavoratori atipici, incastrati tra le maglie del lavoro irregolare, impegnati a curare i figli e a seguire la casa: in ciascuna di queste occasioni scopriamo che tra lavoro e cittadinanza c'è un legame stretto, che però non si realizza sempre allo stesso modo. Questo legame è a tal punto importante che in Italia lo troviamo inscritto nel testo della Costituzione. Nel tempo, tuttavia, i pilastri su cui è fondato sono stati messi in crisi dalle trasformazioni intervenute negli assetti economici, politici e sociali dei Paesi occidentali più avanzati, compreso il nostro. Globalizzazione, terziarizzazione e digitalizzazione dell'economia, flessibilizzazione e femminilizzazione dell'occupazione, intensificazione delle migrazioni internazionali sono solo alcune delle trasformazioni che hanno eroso il patto tra lavoro e cittadinanza, rendendone urgente un ripensamento creativo di forme e modi. -
Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia. Vol. 3: I media alla sfida della convergenza (1979-2012)
In poco più di trent’anni – tra il 1979 e il 2012 – il volto dell’Italia muta radicalmente i propri connotati: cambiano il sistema politico e istituzionale, le relazioni economiche e industriali, i consumi, gli stili di vita, le tecnologie. Il trentennio assiste alla fine della divisione del mondo in blocchi, alla crisi delle grandi narrazioni ideologiche, alle sfide e alle minacce della globalizzazione, e l’Italia, da Paese provato dalla stagione del terrorismo, entra nella cosiddetta ‘fase del riflusso’, dalla quale emerge una società sempre più orientata al soddisfacimento di bisogni e ambizioni individuali, accompagnati da un rinnovato fermento creativo e produttivo. In quest’arco di tempo si sviluppa una parabola particolarmente interessante per i media italiani, in più di un’occasione chiamati a dirompenti cambi di passo in termini di attori, linguaggi e pubblici, fino a contaminarsi e ibridarsi tra loro in quella stagione della ‘convergenza’ che caratterizza in maniera pervasiva l’ambiente comunicativo contemporaneo. Le pagine di questo volume, terzo della serie Storia della comunicazione e dello spettacolo in Italia, accompagnano il lettore dentro il processo storico di trasformazione dei media: la televisione con il consolidamento del duopolio, prima, e l’esplosione della multicanalità, poi; il giornalismo e l’editoria con la crisi della carta stampata e la nascita delle testate online; il cinema con il sempre vivo binomio tra commedia all’italiana e pellicola d’autore; i media digitali capaci di aprire nuovi spazi e forme di produzione e partecipazione. Senza dimenticare naturalmente altri linguaggi specifici come la radio, l’industria musicale, la pubblicità, il teatro, che completano il mosaico di un periodo storico cruciale per la storia della comunicazione nazionale. Attraverso il racconto dei cambiamenti tecnologici, delle culture politiche e dei consumi, il volume ripercorre un pezzo di vita dell’industria mediale italiana, arrivando fino all’alba di un nuovo inizio per l’intero sistema della comunicazione, chiamato a raccogliere le sfide di una convergenza che investe tanto l’orizzonte della produzione quanto le pratiche di fruizione e condivisione. -
Ecologia integrale. Laudato si'. Ricerca, formazione, conversione
Il creato è un dono. Non è qualcosa che si compra. Ci precede e ci succederà. È un dono che deve essere condiviso. Come vogliamo lasciare questa terra? A che scopo lavoriamo, perché studiamo? Ci viene chiesto di guardare la realtà in modo organico, dal momento che tutto è in relazione. E la vita ci sfida a rispondere a due domande: perché la terra ha bisogno di noi? Dov'è tuo fratello? Sono questi gli interrogativi al centro della lettera enciclica Laudato si' sulla cura della casa comune con cui Papa Francesco si rivolge a tutte le persone che abitano il pianeta. Da tali questioni prende le mosse il volume curato da Claudio Giuliodori e Pierluigi Malavasi. Ai giovani, protagonisti del cambiamento, è dedicato questo libro, nel quale autorevoli studiosi si confrontano sui temi toccati dal documento pontificio. La radice umana della crisi ecologica chiama in causa la politica e l'economia, i percorsi educativi e la ricerca scientifica. I saggi qui riuniti, frutto di sensibilità disciplinari diverse, concentrano l'attenzione su quell'ecologia integrale che costituisce il cuore dell'enciclica. Ecologia integrale intesa come ""una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia"""". Tutto è connesso: la responsabilità verso l'ambiente e l'inclusione sociale dei poveri, il rispetto delle culture umane e le linee d'azione per uno sviluppo equo e solidale. Ecologia integrale per puntare su nuovi stili di vita: alleanza, dialogo e pellegrinaggio per custodire la Terra Santa di Dio. Saggi di: Francesco Botturi, Roberto Zoboli, Pier Sandro Cocconcelli, Stefano Pareglio, Luigi Bruzzi, Enrique Toscano, Francisco Serrano, Cristina Birbes, Ilaria Beretta, Alessandra Vischi, Sara Bornatici, Caterina Calabria, Orietta Vacchelli"" -
Le vie della ripresa. Studi su Kierkegaard
«Lo studio di Kierkegaard fu da me vissuto sin dall'inizio come una necessaria integrazione della mia formazione metafisica, volta ai temi costitutivi dell'essere: temi che, per se stessi, sarebbero privi di senso se non fossero percorsi partendo dalla carne viva dell'esistenza e solo per ritornare nel suo cuore cercandone senso e destino». Virgilio Melchiorre raccoglie qui in un'unica opera i contributi che ha dedicato al pensiero di Søren Kierkegaard dal 1953 fino a oggi. Venti scritti che, mediante un'accurata ricognizione storico-teoretica del dettato kierkegaardiano, ne analizzano i diversi aspetti - estetico, etico, teologico - senza tralasciarne la valenza critica rispetto alle categorie di un idealismo oramai al tramonto. Attraversando oltre mezzo secolo di ricezione italiana del filosofo danese, il volume è a un tempo occasione e testimonianza: occasione, per chiunque intenda comprendere e approfondire il pensiero di Kierkegaard, di accedere a testi ancora fondamentali e ormai difficilmente reperibili; testimonianza di un percorso di ricerca e di riflessione rigoroso, di alto valore etico e teoretico, caratterizzato dalla tenace attenzione alla struttura ontologica dell'essere umano e alla trascendenza metafisica del suo fondamento nella loro inscindibile unione. -
Il lavoro nelle Carte internazionali dei diritti
Le riforme del diritto del lavoro, realizzate negli ultimi anni in molti Paesi sotto l'impeto della crisi economico-finanziaria, hanno travolto precedenti tutele e ridimensionato consolidati diritti. Il volume si interroga sui principali strumenti europei e internazionali di protezione dei diritti dei lavoratori, soppesandone l'impatto e l'utilità per frenare e correggere gli eccessi antisociali delle politiche contro la crisi e dell'integrazione dei mercati mondiali. La pubblicazione è completata da una sezione comparata nella quale si investiga il ruolo dei diritti fondamentali nello sviluppo degli ordinamenti lavoristici in alcune esperienze emblematiche. Il volume, che raccoglie gli atti di un ciclo di convegni organizzato dal CEDRI (Centro europeo di diritto del lavoro e relazioni industriali) nell'Università Cattolica del Sacro Cuore nel maggio 2014, è dedicato alla memoria di Mario Napoli. Il volume, curato da Matteo Corti, offre contributi di: Ombretta Fumagalli Carulli, Vincenzo Ferrante, José Luis Gil y Gil, Enrico Mastinu, Michele Faioli, Tito Ballarino, Piera Loi, Alessandra Sartori, Patrick Rémy, Sonia Fernández Sánchez, Luciana Guaglianone, Tiziano Treu. -
Studi sull'epitome di Giustino. Vol. 3: Il tardo ellenismo. I Parti e i Romani
I saggi compresi in questo volume concludono gli Studi sull'Epitome di Giustino avviati nei due volumi precedenti e prendono in considerazione il periodo di storia ellenistico-romana che si estende sino alla conquista romana del Mediterraneo a seguito dei successi contro Cartaginesi e Macedoni nonché importanti sezioni conclusive sui Parti, Roma, la Spagna e l'Occidente. Si affrontano questioni importanti relative all'opera e al suo autore: la datazione dell'Epitome, il problema delle fonti e il mancato orientamento romanocentrico ma non antiromano di Trogo, il suo rapporto con i temi storiografici dell'età augustea e i suoi specifici campi d'indagine. A questo volume hanno collaborato: Luis Ballesteros Pastor, Edoardo Bianchi, Margherita Facella, Bernard Mineo, Federicomaria Muccioli, John Thornton, Giusto Traina, Gianpaolo Urso, Giuseppe Zecchini. -
Il Codice dal Verme. Memoria e ideologia a Pavia nell'età di Gian Galeazzo Visconti
Come si tramanda, si modifica, si inventa la memoria cittadina? E quale significato hanno le 'ritrascrizioni' di cronache e cataloghi a distanza di secoli, quando avvengono per opera di uffici che sono specifica espressione del potere politico? Queste domande, su cui già da alcuni anni gli studio si hanno focalizzato la loro attenzione, trovano un esemplare caso di studio nel contesto pavese attraverso l'analisi del codice Dal Verme. Il manoscritto, di cui si presenta qui per la prima volta l'edizione critica, rappresenta la più importante testimonianza sulla Pavia di Gian Galeazzo Visconti. Prodotto nell'ambiente della cancelleria viscontea tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo, esso fu inteso come un vero e proprio ""kit di costruzione"""" per la memoria sociale. La sua analisi consente di mettere a fuoco il ruolo della cancelleria come centro attivo nell'elaborazione dell'ideologia ducale, e testimonia inoltre concretamente il processo di costruzione della memoria storica e politica della città, con le invenzioni di tradizioni di lunga durata che si continuarono a rinnovare nei secoli successivi."" -
I Templari. Grandezza e caduta della «Militia Christi»
Il volume contiene 20 saggi scritti da grandi specialisti italiani ed europei sull'argomento della guerra, del pellegrinaggio armato e dell'Ordine dei cavalieri del Tempio. Fra questi segnaliamo: Cosimo Damiano Fonseca, editore del De laude novae militiae, lo scritto encomiastico di Bernardo di Chiaravalle per la militia Christi; Michel Balard, uno dei maggiori esperti del mondo crociato del Mediterraneo, e Franco Cardini a tutti noto per i suoi studi sull'Islam e sui rapporti del mondo arabo con i cavalieri d'Occidente. Gli scritti sono articolati in sette sezioni così articolate: Lo spazio e il tempo delle origini, Le origini dei Templari e la legislazione, L'evoluzione dei commilitones Christi: i loro insediamenti e le mansiones in Italia, I rapporti dei Milites Templi con le istituzioni di potere in Oriente e in Occidente, Liturgie, cerimonie sacre e corroborazione dei documenti, La fine, La persistenza ideale. Ogni articolo, di facile lettura, occupa una decina di pagine e si conclude con una breve bibliografia ragionata utile al lettore che voglia approfondire. Novità assolute sono presenti negli scritti sulla legislazione, che partono dal contenuto di un importante codice della Biblioteca Corsiniana di Roma; ma anche nel rapporto tra cavalieri del Tempio e pellegrinaggi in Oriente, nonché nella navigazione, nelle cerimonie liturgiche, fondate su di un codice di recente ritrovamento della Biblioteca Capitolare di Modena, e nella sfragistica, o studio dei sigilli dei milites. -
Il grande codice. Bibbia e letteratura
Il grande codice del canadese Northrop Frye ha conosciuto, fin dalla sua pubblicazione nel 1982, una straordinaria fortuna editoriale, diventando un'imprescindibile opera di riferimento per chi si interessi al rapporto tra Bibbia e letteratura. La Scrittura Sacra del cristianesimo, nell'insieme variegatissimo dei libri che la compongono, dalla Genesi all'Apocalisse, costituisce un gigantesco repertorio di archetipi, simboli, miti e storie che ha profondamente plasmato il nostro immaginario, una sorta di grembo sempre fecondo senza il quale due millenni della nostra cultura non sono minimamente decifrabili. La Bibbia è infatti una sorta di opera-mondo, antica e comune a tutto l'Occidente, che contiene tutte le forme e i modi della letteratura. Grazie a una vastissima conoscenza del testo e al dispiegamento di una raffinata strumentazione teorica, Frye offre di questo smisurato libro una fondamentale 'anatomia critica', attraverso l'elaborazione e l'applicazione di categorie interpretative quali il linguaggio, il mito, la metafora e la tipologia. Il grande codice mostra però come la Bibbia, pur profondamente radicata in tutte le risorse del linguaggio della nostra cultura, le ecceda. Essa infatti non è solo mito o narrazione storica o poesia, è più di un'opera letteraria, è una 'rivelazione' in forma di annuncio coinvolgente sul significato della storia e della condizione umana. In questa originalità sta il segreto della sua inesauribile forza generativa culturale. Invitato a identificarsi con il Libro dei libri, il lettore farà l'esperienza di Frye stesso, quella di un viaggio «dove ogni passo è accompagnato da sconfinate visioni di territori sconosciuti». Prefazione di Piero Boitani. -
Il profumo del tempo. L'arte di indugiare sulle cose
Viviamo in perenne mancanza di tempo. Quasi in apnea, ci affrettiamo per poter fare esperienza di tutto quello che il nostro mondo iperproduttivo ci mette davanti. Accelerare per avere più tempo è diventato l'imperativo della nostra vita. Ma questa 'epoca dell'affanno', in definitiva, ci rende ansiosi, stressati, disorientati. L'accelerazione della tecnologia e delle trasformazioni sociali non solo ha annientato lo spazio e la geografia stessa (ogni luogo è a portata di un clic o di qualche ora di aereo), ma ha atomizzato il tempo, lo ha frammentato in tanti 'attimi presenti' che si sostituiscono l'uno all'altro, che non conoscono più pause e intervalli, soglie e passaggi, e soprattutto non costruiscono più un'unica storia: la nostra. Perché questa disgregazione riguarda anche la nostra identità, che si impoverisce e si riduce, soffocata dalle proprie attività senza durata. Sono queste le riflessioni che Byung-Chul Han, il filosofo coreano che ama riflettere sull'uomo svelandone la situazione critica di fronte agli stimoli della società contemporanea, mette a fuoco in questo libro dal titolo seducente. Percorrendo in modo originale il pensiero filosofico sul tempo, da Aristotele e Tommaso a Heidegger e Arendt, passando per Hegel, Marx e Nietzsche (ma soffermandosi anche a lungo sull'opera di Proust), egli ci mette di fronte a quella che riassume come un'assolutizzazione della vita activa: la necessità di produrre (e consumare) come forma di realizzazione umana, che finisce per sottrarre all'uomo respiro e spirito. Bisogna allora riguadagnare un posto alla vita contemplativa, nella sua forma più quotidiana e vicina. Vale a dire reimparare a fermarsi, a 'indugiare': bellissimo verbo che parla di pause, di ozio meditativo, di sguardo lungo e cordiale sulle cose. In una parola, lo sguardo contemplativo restituisce al tempo il suo 'profumo', che è lento e permanente, che sa di ricordo e di memoria. Acquista allora un senso nuovo e smette di essere solo una stravagante curiosità l'orologio 'a profumo' dell'antica Cina, cui l'autore dedica pagine piene di poesia, che misura il tempo col bruciare di un profumato sigillo d'incenso: alla fine, resta un'eccedenza speciale, un aroma che riempie lo spazio, che indugia nell'aria in un momento sospeso e denso che apre alla felicità. -
Attraverso i loro occhi. L'Università Cattolica per l'Afghanistan
Il volume racconta l'intervento dell'Università Cattolica in Afghanistan dal 2009 al 2014 attraverso l'operato del CeSI Centro di Ateneo per la Solidarietà Internazionale. Le 'lezioni' apprese 'sul campo' divengono lo strumento per progettare e avviare forme di cooperazione sempre più efficaci e sostenibili in aree di crisi. In un contesto 'di lavoro' nuovo, non solo per l'Università ma anche per i diversi attori convolti - civili e militari -, e in una situazione di perdurante conflitto diffuso, in cui avveniva il lento percorso di stabilizzazione del Paese e di supporto alla popolazione, il CeSI ha promosso alcuni importanti progetti a sostegno della popolazione locale, con particolare attenzione alle donne. Rileggendo questa esperienza, il volume riporta alcuni temi specifici e cruciali per la comprensione degli interventi. Riccardo Redaelli fornisce un quadro della situazione geopolitica dell'Afghanistan che è il teatro delle iniziative di ISAF - International Security Assistance Force , nel cui ambito operava il PRT italiano di Herat con il quale sono state svolte la maggior parte delle attività di cooperazione. La particolarità della CiMiC - Civil Military Cooperation e, in particolare, della straordinarietà delle iniziative del CeSI è messa a tema da Matteo Vergani e discussa, anche in chiave personale, da Marco Urago per i particolari riflessi che la relazione tra organizzazione civile e organizzazione militare ha avuto nel dipanarsi delle attività di cooperazione. -
Pergamene del monastero milanese di Sant'Apollinare (1204-1263)
Fondato agli inizi del Duecento, il monastero di Sant’Apollinare di Milano fu, fin dalle sue origini, tra i centri nevralgici dell’irradiamento dell’esperienza monastica femminile legata all’ideale di vita di Francesco d’Assisi: un’esperienza promossa dalla sede apostolica, e più particolarmente dal cardinale Ugolino d’Ostia, dal 1227 papa col nome di Gregorio IX. Grazie all’autorità del suo fondatore e al suo stretto rapporto col convento milanese dei frati Minori, il monastero rappresentò a lungo per la città ambrosiana e per il suo territorio un punto di riferimento per la vita regolare femminile, direttamente soggetta alla Chiesa di Roma e da quest’ultima regolamentata. L’antico tabularium di Sant’Apollinare, oggi disperso in vari fondi archivistici milanesi, costituisce una fonte di primaria importanza per lo studio e la comprensione del ruolo di assoluto rilievo giocato nel XIII secolo dall’ente regolare sul piano religioso, sociale, economico e politico nella metropoli lombarda: un mondo nel quale, proprio in quel frangente, cominciava gradualmente a consumarsi il passaggio dagli assetti tardo-comunali a quelli delle prime esperienze proto-signorili. Questo libro offre al pubblico l’edizione critica di 109 documenti provenienti dall’antico archivio di Sant’Apollinare, risalenti tutti al periodo compreso tra il 1204 e il 1263 e attualmente conservati presso l’Archivio di Stato di Milano. -
Shelagh, fa' un inchino. A «Taste of Honey» e il suo contesto
Shelagh Delaney fu tra i protagonisti della new wave che negli anni Cinquanta travolse e cambiò il teatro inglese. Accanto a personalità come Osborne, Wesker e Pinter ci fu anche questa drammaturga di soli diciannove anni che con la sua opera d'esordio sfidò i pregiudizi, e svelò ipocrisie e contraddizioni, di una società classista e troppo compiaciuta. Scritto in un linguaggio ironico, contemporaneo e realistico, A Taste of Honey (1958) fu forse il più innovativo, certamente il più coraggioso, fra i drammi degli autori emergenti, portando all'attenzione temi considerati tabù nel teatro dell'epoca, come l'amore interrazziale, l'omosessualità, le dure condizioni di vita della working class. Autentica teenage wonder nel breve periodo di massima popolarità, Delaney sarebbe poi scomparsa rapidamente dalla ribalta, dopo lo scarso successo del suo secondo dramma. Da allora l'autrice è stata quasi dimenticata, anche se la sua opera ha continuato a influenzare, più o meno direttamente, la cultura britannica: dal dramma e il romanzo della stagione del kitchen sink realism, alla drammaturgia femminista degli anni Settanta, al cinema di denuncia degli anni Ottanta e Novanta. Questo volume si propone una lettura di A Taste of Honey nel suo contesto storico, sociale e culturale, al fine di fornire gli strumenti per apprezzare l'opera e comprenderne la rilevanza nella storia della letteratura inglese.