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La cruna dell'ego. Uscire dal monoteismo del sé
La libertà dell'individuo, l'affermazione di sé e dei propri diritti e desideri, punto focale della modernità, è diventata oggi il culto ossessivo dell'identità personale. Un vero e proprio 'monoteismo del sé' che, consumando compulsivamente il mondo e gli altri come puri strumenti della propria realizzazione, finisce per consumare la sua stessa umanità. Il primo santo del calendario post-moderno non è più, come annunciava Marx, Prometeo, che sfidava gli dei in favore degli uomini. È Narciso, che vive dell'amore dell'altro ma non lo riconosce e non restituisce nulla. È un destino segnato per l'umano? Questo dogmatico 'tutto intorno a me' che ormai mostra in molti modi il suo carattere distruttivo - dal ripiegamento narcisistico dell'amore al fanatismo religioso, dallo svuotamento della comunicazione alla soggezione della tecnica, dalla commercializzazione del dono alla burocrazia del diritto - non conosce alternativa? Pierangelo Sequeri dice di no, noi non siamo questo, l'umano non funziona affatto come lo racconta il pensiero unico. E una via d'uscita c'è. Occorre avere il coraggio di disarmare questa pulsione ossessiva che conduce al nulla, andando al meccanismo che la innesca: si tratta, nelle parole di Sequeri, di «rovesciare il tavolo del soggetto moderno». Invece di accanirsi sulla domanda 'chi sono io', alla quale l'individuo non è in grado di dare risposta, guadagnandone solo frustrazione e maggiore aggressività, bisogna imparare a chiedersi 'per chi sono io', un interrogativo capace di aprire il varco verso un'avventura personale e di relazione che ha il sapore della libertà. Rovesciando l'ordine delle sue domande di senso, l'umano trova eccome la sua destinazione, e cambiare rotta non è poi così difficile: «Non si tratta di cancellare la dignità del soggetto libero e consapevole, sacrificandola all'alterità o alla collettività. Si tratta di uscire - mentalmente, anzitutto - dall'incantamento di Narciso, impasticcato e afasico, rompendogli lo specchio e mandandolo a lavorare. Scoprirà di essere migliore, sarà felice. (E anche noi)». -
La costola perduta. Le risorse del femminile e la costruzione dell'umano
Parlare della donna significa spesso, oggi, soffermarsi sulle discriminazioni cui va incontro, sulla necessità di fare altri passi importanti nel campo dell'uguaglianza con l'uomo, sulla preoccupazione per l'escalation della violenza di genere. Molto cammino ci aspetta ancora, ma un aiuto prezioso può arrivarci da una strada finora poco percorsa, che supera gli stereotipi dei luoghi comuni e rovescia i termini della questione: non si tratta di promuovere la rincorsa della donna a essere 'come l'uomo', ma di evocare l'identità femminile come risorsa anche per l'uomo e per la società. Partendo dalla teoria psicoanalitica della donna come portatrice di un'apertura che crea varchi nella realtà ordinata e regolata dallo sguardo maschile, Francesco Stoppa costruisce un'originale riflessione su come l''anomalia' femminile, con la sua capacità di accogliere l'inatteso, di tracciare solchi e aprire spazi di incontro, possa rappresentare un modello diverso di approccio alla vita e di costruzione dei legami. Questa diversità della donna oppone infatti all'autoreferenzialità e alla semplificazione maschile l'esercizio di civiltà che consiste nel dare ospitalità a tutto ciò che non entra mai a regime, ma in cui riposano i tratti più autentici dell'umano. È come il comune 'gioco del quindici', ci suggerisce sorridendo Stoppa, dove è la casella assente a far funzionare tutto, a permettere, per il fatto di essere vuota, il movimento delle altre. Ed è come la costola perduta di Adamo: una 'rottura', una perdita di equilibrio, capace di riportare all'uomo un surplus di vita. «Questo è una donna per l'uomo: il precipitato, la forma, certo effimera ma per i suoi effetti miracolosa, grazie a cui il richiamo della vita, il suo mistero, trovano di che incarnarsi. La vita di cui allora possiamo anche cessare di avere paura, che possiamo accogliere in noi fino a prendercene cura, fino a esserle grati di aver interrotto il nostro sonno senza sogni». -
L'Italia di tutti. Per una nuova politica dei beni comuni
Acqua, energia, trasporti, scuola, salute, monumenti, paesaggio, ambiente: l'Italia di tutti è fatta di questi e altri 'beni comuni'. Beni essenziali per la qualità della vita dei cittadini, a cui sono destinati. Beni che vanno sottratti a due opposte dissipazioni: quella di uno Stato inefficiente, indebitato e incapace di rinnovarsi; ma anche quella di un Mercato speculativo, insaziabile e iniquo. Urge, come spesso si dice, un cambiamento di paradigma, che superi entrambi i modelli, oggi non più sostenibili. I beni comuni sono il terreno privilegiato di un mutamento di rotta che abbia come stella polare i legami sociali e la loro tenuta. In questa prospettiva il pubblico assume la funzione di istanza regolatrice — non sostitutiva — del privato, che dovrebbe a sua volta generare ricchezza sostenibile ed equamente condivisa tra tutti i soggetti del sistema (famiglie, associazioni, imprese, cooperative, reti di territorio). Questa visione complessiva — delineata nella prima parte del saggio di Johnny Dotti e Andrea Rapaccini — non appartiene al regno della teoria astratta e velleitaria, ma è già concretamente praticata in molte esperienze di successo, che hanno creato valore non solo in termini economici ma anche sociali e antropologici. Un'alternativa è realmente possibile. Ma perché i beni comuni possano costituire un varco verso il futuro di tutto il sistema, sono indispensabili scelte politiche che orientino la gestione della cosa comune in una logica più inclusiva e innovativa. Il libro traccia questa promettente rotta, aiutando a immaginare concrete forme di governance, strumenti finanziari, modelli manageriali e assetti normativi che diano corpo alle sempre più pressanti attese di cambiamento. -
Fratelli in affido: una famiglia o più famiglie?
Essere in affido con un fratello biologico aiuta il minore a vivere la complessità di un duplice riferimento familiare o al contrario rende più difficile l'inserimento nella famiglia affidataria? E come vedono il legame fraterno i minori che sono in affido presso due diverse famiglie? Il volume presenta la prima ricerca qualitativa italiana sull'affido congiunto e disgiunto di fratelli, che mostra come i fratelli in affido congiunto siano in generale più capaci di vivere pienamente l'esperienza di rapporto con la famiglia affidataria, compresi i nuovi 'fratelli', figli degli affidatari. Il testo è diretto sia a chi si occupa di affido a livello teorico di ricerca, sia agli operatori psicosociali e giuridici, chiamati a progettare le modalità di affidamento, nonchè agli studenti che nel percorso di studi affrontano il tema dell'affidamento familiare. -
Celebrare con le immagini nelle Chiese italiane. Committenza, orientamenti, realizzazioni
Dopo il Concilio Vaticano II il dibattito sulle immagini nelle chiese cattoliche in Italia ha conosciuto una stagione molto vivace, anche se le opere realizzate non sono particolarmente soddisfacenti. Il Concilio da una parte ha ribadito la dottrina tradizionale del Concilio di Nicea sulla legittimità delle immagini negli edifici di culto e le norma del Concilio di Trento sull'autorità del Vescovo in materia e, dall'altra, ha promosso una linea di sobrietà accanto a una cauta apertura a favore dell'arte contemporanea, dopo un lungo periodo di ostracismo. Il libro di Giancarlo Santi mette in luce il ruolo e il comportamento della committenza ecclesiastica negli ultimi cinquant'anni in generale e in rapporto a casi concreti (il crocefisso). Richiama l'insegnamento dei pontefici fino a Benedetto XVI e Francesco. Rende conto di numerosi interventi di Valentino Vago, un pittore milanese, in alcune chiese milanesi. Presenta un breve rassegna di opere di artisti contemporanei nelle chiese della metropoli ambrosiana e, infine, pubblica un documento contenente gli orientamenti circa i rapporti tra le diocesi italiane, gli artisti e l'arte contemporanea. -
Uomo o donna. Una differenza che conta
Nella dimensione relazionale della sessualità si trova una chiave fondamentale per capire sia la complessa storia dei rapporti fra uomini e donne, sia i drastici cambiamenti che negli ultimi decenni si sono prodotti nel mondo del lavoro, nella vita in famiglia, nella politica e nella cultura, dove gli uomini e le donne sono diventati ugualmente attivi. Ma l'uguaglianza stabilita al livello delle attività significa forse che le differenze non abbiano nessun tipo di valore personale o sociale? Appoggiandosi sui recenti dati della ricerca psicologica e sociologica, Antonio Malo mette in luce come né le concezioni naturalistiche della sessualità, contrarie a ogni tipo di cambiamento, né quelle postmoderne, che pretendono di de-costruire i sessi, i generi e anche la famiglia, sono in grado di dare una risposta soddisfacente a questa domanda. Egli propone allora di ripensare la sessualità umana da un punto di vista analogico rispetto a quella dei mammiferi più evoluti, senza però cadere in una sorta di biologismo. L'autore evidenzia infatti che qualsiasi tipo di separazione tra sesso e genere equivale a un'astrazione (che presenta come reale qualcosa che esiste solo nella nostra mente) da cui derivano lo stereotipo e l'ideologia. La sessualità umana è invece, una struttura complessa e articolata. Non riguarda solo il sesso corporeo e sociale, ma include anche molti altri aspetti finora poco studiati, come la tendenza sessuata, il desiderio, l'innamoramento, la reciprocità nell'amore, le relazioni d'identificazione e differenziazione nella coppia e nella famiglia, ossia la genealogia, la generazione e l'inter-generazione. Ne consegue che un'identità matura richiede di integrare tutti questi elementi, per migliorare - come uomo o come donna - la qualità delle relazioni umane. -
I nuovi cinema paradiso. Cultura, territori e sostenibilità delle Sale della comunità
La digitalizzazione sta mutando gli assetti dell'industria cinematografica, le sue prassi produttive e distributive, il suo modo di entrare in relazione con gli spettatori. In questo processo le sale rischiano di essere il soggetto debole, l'anello della filiera su cui si scarica la pressione del cambiamento. Il volume espone i risultati di un esteso sondaggio condotto nel 2016 sulle Sale della Comunità, realtà in Italia fra le più rilevanti per diffusione, longevità e azione culturale. Attraverso le testimonianze di diverse centinaia di gestori, il testo racconta lo stato dei cinema cattolici oggi: la loro presenza sul territorio, la loro organizzazione, le logiche di programmazione, il rapporto con i soggetti istituzionali, con gli altri promotori di cultura e con i pubblici. Una radiografia che rende visibile il processo di riassetto che il cinema sta vivendo e la sua capacità di affrontare positivamente le sfide del nuovo. -
Europa ritrovata. Geografie e miti del vecchio continente
L'Europa ci appare oggi come un mosaico di lingue, confessioni religiose, nazioni; teatro storico di guerre, scismi e frontiere, essa è nondimeno un patrimonio di civiltà condiviso, che permane tessuto vivo, testimone della feconda pluralità delle tradizioni che la animano. Il viaggio che Carlo Ossola propone al lettore è un itinerario di luoghi emblematici - anche meno noti - di questo convivere di simboli che fanno ricca l'Europa nel tempo e nello spazio, da Odessa a Belém, da Otranto a Glendalough, ritrovando segnacoli di un immaginario nel quale ancora ci riconosciamo. Al fascino dei luoghi si aggiunge poi una ricognizione dei miti che hanno raccolto in sintesi cartografie della mente e dei sogni europei: Ulisse e Enea, l'anelito della ricerca e insieme l'obbligo della responsabilità; Eros e Psiche, nell'intreccio solidale degli impulsi umani: corpo e anima, amore e desiderio, vicenda terrena e destino divino; l'unità di tempo e luogo nell'agire, di ascendenza aristotelica, che il XX secolo ha messo in discussione, aprendo nuovi orizzonti nelle scienze e nuove aporie nella società; e da ultimo la vicenda millenaria di una formula, di miracoli e di interdetti, che approda - a un secolo dalla rivoluzione d'ottobre - al mausoleo di Lenin. Geografie e miti che richiamano alla persistente unità d'Europa, che ci guarda e ci chiede di essere riconosciuta. -
Donne della Bibbia
Un libro interamente al femminile: dieci ritratti di donne scritti da dieci esperte della Scrittura biblica, di diverse provenienze e confessioni religiose.rnrnIn questi ultimi anni l'interesse per lo studio delle donne della Bibbia (le matriarche, le profetesse, le donne sagge, le regine, le eroine, le schiave, le mogli, le figlie, le prostitute?) e della funzione che esse svolgono all'interno del racconto biblico è cresciuto moltissimo. Su questo sfondo si colloca con originalità il libro curato da Nuria Calduch Benages, un libro interamente al femminile: dieci ritratti di donne scritti da dieci esperte della Scrittura biblica, di diverse provenienze e confessioni religiose. L'approccio è di grande e inedita ricchezza. Grazie alla peculiare sensibilità femminile delle autrici è possibile riscoprire i volti di Sara ,Agar, Tamar, Miriam, Debora, Anna, Betsabea, Ruth, Esther e Giuditta; volti segnati dalla gioia e dal dolore, dal riso e dal pianto, dalla lode e dal lamento, dalla forza e dall'astuzia. Scelte da Dio per compiere una missione, queste dieci donne hanno creduto alla loro vocazione e hanno lottato anche a costo della vita in favore del loro popolo. Si ha qui un vero e proprio esercizio di 'archeologia' dei testi biblici, che riporta alla luce figure sepolte dal silenzio pesante a cui la tradizione di fatto le ha relegate. L'invito è a seguirne le tracce, a conoscerne i nomi togliendole dal loro anonimato, ad ascoltarne le storie con attenzione, per poter così restituire loro una voce. Attraverso questo tipo di lettura la Bibbia viene liberata dalla interpretazione androcentrica a cui siamo abituati, per poter così raggiungere ed esprimere la totalità dell'esistenza umana. -
Il tuffo nel pozzo. È ancora possibile fare del buon giornalismo?
Il giornalismo è morto? E, se è vivo, può essere ancora chiamato giornalismo? Uno dei nostri più bravi inviati in zone di guerra si interroga sul mestiere di dare notizie in questo tempo così veloce e spesso superficiale. Una professione che non solo cambia pelle, ma sta perdendo il suo senso e forse anche la sua etica. In una riflessione maturata a partire dall'esperienza personale Domenico Quirico svela senza sconti le cadute, le scorciatoie, il pressappochismo e a volte il cinismo che caratterizzano un settore sempre più alla rincorsa affannata dei lettori e sempre meno attento al racconto partecipe della realtà. Ecco allora il giornalismo del 'sentito dire', chiuso in redazione o anche nella finzione dorata degli 'alberghi dei giornalisti', vicini ma in realtà lontanissimi dalle zone d'azione. Un giornalismo fatto di collage di flash d'agenzia, notizie rintracciate su internet, articoli altrui scovati negli archivi. Un giornalismo travolto dall'immediatezza della rete e freddo, che si nasconde dietro le regole della neutralità. Invece, un altro modo di raccontare il presente è possibile, soprattutto il presente delle guerre, delle vittime, l'orrore, l'abbandono, scoprendovi squarci di umanità e anche di amore. Si tratta, dice Quirico, di 'tuffarsi nel pozzo', di annullare le distanze, di raccogliere su di sé l'odore terribile e vero della vita che, portato in superficie, diventerà racconto e storia, testimonianza che rimane e fa riflettere, muovere e commuovere. -
Welfare responsabile
Il volume presenta una proposta di welfare responsabile ed è l'esito di un lungo e articolato percorso di riflessione e di ricerca a cui hanno partecipato studiose e studiosi di diverse Università italiane. La ricerca si inserisce nel dibattito nazionale e internazionale sulle difficoltà dell'attuale sistema di protezione sociale nel rispondere in maniera efficace ed efficiente ai vecchi e nuovi bisogni delle persone e delle comunità. La proposta assume tre opzioni di fondo, che rappresentano la cornice di senso entro la quale si colloca il welfare responsabile: la centralità della persona, la responsabilità, la dimensione meso quale luogo privilegiato della sua attuazione. Il welfare responsabile si caratterizza anzitutto per il deciso superamento di un'impostazione unidirezionale, dove interviene un singolo attore (Stato o mercato o Terzo settore) oppure più attori non coordinati tra loro. Il welfare responsabile adotta un approccio che include e mette in sinergia (et-et) i vari stakeholder a tutti i livelli e nei differenti ambiti. Ciò comporta collocarsi in una logica di rete, fondata sull'impegno a integrare, a mettere insieme in modo armonico e coeso gli attori sociali, attraverso una particolare forma di governance che privilegia l'orizzontalità rispetto alla verticalità. Il processo di messa in rete di attori differenti che si mobilitano responsabilmente crea una configurazione sociale nuova: lo spazio sociale di prossimità. In questo specifico spazio si generano nuovi canali di comunicazione, inedite modalità di collaborazione e innovative risposte più adeguate alle sfide della contemporaneità. -
Eucaristia e parola. Testi per le celebrazioni eucaristiche. Anni A, B, C
I testi raccolti in questo cofanetto – le invocazioni penitenziali, una traccia di meditazione in vista dell’omelia, la preghiera universale e un testo patristico – vogliono essere uno strumento utile per quelle parti della celebrazione eucaristica che l’ordo liturgico affida alla creatività intelligente, discreta e responsabile di chi presiede l’assemblea o di quanti animano la celebrazione stessa. Oltre all’utilizzo nella liturgia, i testi qui proposti potranno aiutare la meditazione personale, sia come preparazione alla celebrazione comunitaria sia come ripresa e approfondimento di quanto vissuto nell’assemblea eucaristica. L’intento primo di questi testi è di far convergere i diversi interventi che si susseguono all’interno della celebrazione sul vangelo del giorno, che diviene così il testo ispiratore e unificatore di tutta la liturgia. Tale convergenza è ordinata all’ascolto e all’assimilazione della Parola di Dio proclamata in ogni Eucaristia, specie della pagina evangelica, a partire dalla quale è stato scelto sia il brano dell’Antico Testamento sia, nei tempi forti e nelle feste, quello dell’Apostolo. Suggerita dunque dallo stesso lezionario, questa convergenza potrà consentire di evitare ogni dispersione e ogni possibile frammentazione dei contenuti del messaggio biblico. Tale unità potrà al tempo stesso educare la comunità cristiana a una preghiera liturgica e personale nata dall’ascolto della Parola di Dio, così che liturgia sia la prima pedagoga della preghiera dei cristiani e, in particolare, la sinassi eucaristica domenicale assuma i tratti di un’autentica scuola di preghiera. -
L'Unione Europea e promozione della democrazia
È possibile promuovere la democrazia al di fuori dell’Occidente? La questione è stata tra i temi più dibattuti della politica internazionale. Oggi, di fronte all’ascesa di attori illiberali quali Cina e Russia, e in virtù degli effetti che l’azione di Donald Trump sta producendo su alcuni elementi cardine dell’ordine internazionale liberale, il tema appare ancora più controverso e attuale. Tra gli attori protagonisti in questo campo figura l’Unione Europea, che considera la promozione di riforme democratiche in Paesi terzi uno degli obiettivi fondamentali della politica estera e un fattore chiave della propria strategia di sicurezza. Tale strategia si è espletata soprattutto sul piano regionale, dapprima verso i Paesi candidati e poi verso quelli inclusi nella Politica europea di vicinato. Esaurita la fase dell’allargamento, tuttavia, l’impatto di queste politiche risulta limitato. Proprio dallo spazio geopolitico del Vicinato, infatti, sembrano giungere oggi le maggiori sfide per l’Unione: dalle conseguenze delle transizioni interrotte delle Primavere arabe, alle crisi migratorie, alla recrudescenza del Jihadismo, alle tensioni con la Russia, ai conflitti ‘congelati’ del Caucaso Meridionale. Alla luce di tali sfide, questo volume indaga le politiche di promozione della democrazia sviluppate dall’Unione Europea, dalle loro origini nei primi anni Novanta sino ad oggi, concentrandosi in particolare nell’area del Vicinato. Muovendo da un’analisi dei dibattiti teorici sui temi della democrazia, della democratizzazione, del rapporto tra democrazia e sistema internazionale, e delle peculiarità dell’Unione Europea, il saggio offre un contributo alla riflessione sul ruolo degli attori esterni nel quadro della dimensione internazionale dei processi di democratizzazione. -
Cultura in azione. L’Eni e l’Università Cattolica per lo sviluppo dei popoli. Con DVD-ROM
Il libro propone una riflessione storica aggiornata sulle radici culturali dell’esperienza imprenditoriale di Enrico Mattei e dei suoi collaboratori nei momenti cruciali dello sviluppo economico nazionale e internazionale, sottolineando la relazione dialettica e originale che c’è stata fra valori morali e civili ed esigenze produttive e di mercato. In particolare, si concentra sul rapporto d’interazione che si è sviluppato fra l’Università Cattolica e la grande azienda creata da Mattei, per verificare se l’elaborazione scientifica maturata nell’Ateneo tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta ha contribuito alla formazione della cultura d’impresa di Eni, e dunque a definirne il ruolo peculiare nello sviluppo del Paese e delle aree economicamente e socialmente emergenti del pianeta. Il volume racconta le radici culturali, gli orientamenti e i mezzi attraverso cui la prospettiva dell’Eni di Mattei si è dispiegata, approfondendo la sua “politica estera” in Medio Oriente, in Unione Sovietica e in Africa, specie dal punto di vista del patrimonio valoriale cui si è ispirata. Questo aspetto emerge anche nel film-documentario Oduroh di Gilbert Bovay (Eni, 1964), allegato al libro, che racconta la storia di un giovane ghanese il quale, dopo aver frequentato la Scuola Eni di San Donato, è tornato nel proprio Paese a spendervi la formazione acquisita in Italia. -
La parola della porta. Per vivere di misericordia
C'è una strada che indirizza verso il segreto stupefacente di Dio e della sua misericordia, un'apertura attraverso cui si può accedere alla pienezza della vita. È l'ascolto meditato della Parola, dentro la cui ricchezza si rivela nitidamente l'itinerario che conduce al Verbo incarnato, vera ""porta stretta"""" che dà accesso al mistero di Dio e, svelandone l'infinita misericordia, fa da guida e modello all'azione caritativa dei credenti. Pietro Bovati, una delle voci più autorevoli nel campo dell'esegesi biblica, propone qui una serie di riflessioni, spiegazioni e attualizzazioni del testo biblico, affinché l'ascolto della Paola diventi davvero una porta spalancata verso una vita di amore. Vengono analizzati in questa prospettiva sette brani della Scrittura: tre dell'Antico Testamento, che illustrano la misericordia eterna del Signore, la sua predilezione per gli umili e i più piccoli, la larghezza del suo perdono; quattro provenienti dal Nuovo Testamento, che aiutano a mettere a fuoco la pratica misericordiosa di Gesù, dal suo modo pieno di bontà e attenzione di insegnare al modello per eccellenza di cura dell'altro incarnato dal Buon Samaritano, dall'accoglienza amorevole dei piccoli alle indicazioni agli apostoli sul modo in cui devono porsi nei confronti dei più deboli e dei lontani. Un vero e proprio esercizio di preghiera meditativa, capace di far risuonare """"la voce del silenzio celeste, più eloquente e consolante di tutte le sonorità della terra"""" e di suscitare il desiderio di rispondere all'infinita tenerezza di Dio facendo dell'agire buono lo stile della nostra vita."" -
Maschi e femmine a scuola. Profili antropologici e personalizzazione didattica
L'educazione è strettamente collegata all'antropologia, ossia alla concezione che si ha in merito all'essere umano. Rispetto a quest'ultima, le identità maschile e femminile sono essenziali e non vanno né trascurate né fraintese. Il volume si ispira a due convinzioni di fondo, strettamente congiunte: che uomo e donna hanno stessa dignità, ma diversa identità. In questa prospettiva, partendo da una sperimentazione di cui danno conto il saluto d'apertura, l'introduzione e i resoconti conclusivi, il libro intende illuminare i profili maschile e femminile alla luce dell'idea di personalizzazione che permette di riconoscere contemporaneamente ciò che è singolare e ciò che è comune. Il testo si sviluppa su diversi assi disciplinari: psico-pedagogico, didattico, filosofico, sociologico e di antropologia culturale. Si tratta quindi di un'ampia ricognizione, fruibile in contesti scolastici ed extrascolastici. -
Questione sociale, questione mondiale. La permanente attualità del magistero di Paolo VI
Nel volume sono contenuti parzialmente gli atti di due iniziative culturali di ampio respiro, promosse nel 2015 dal Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Tutti i contributi qui presentati, da diverse prospettive (teologica, economica, filosofica, politica, storica) e a partire da tematiche decisive quali lo sviluppo umano integrale, la promozione della pace e la responsabilità verso il creato, convergono ad attestare quanto sia stato fecondo il magistero di Paolo VI e come continui a portare frutti nella vita della Chiesa e del mondo. Le porte che ha aperto non si sono fortunatamente più chiuse e le strade tracciate sono state ampiamente percorse, al punto che la sua eredità è per molti aspetti tuttora viva e ispiratrice dentro la Chiesa. Il libro esce in occasione del 50° anniversario della Populorum progressio e vuole essere un segno di intensa e profonda gratitudine della nostra Università nei riguardi di Paolo VI, papa dei molti inizi. -
Chiaroscuri. Figure dell'ethos
Nella tecnica del chiaroscuro le immagini si originano attraverso il bilanciamento, la fusione e la sovrapposizione di tonalità chiare e scure secondo una reciproca ambivalenza. Così in etica: i chiari lasciano trasparire le figure, senza però poter diventare essi stessi trasparenti, gli scuri risaltano sfumature che, senza opacità, non possono essere rilevate. Tuttavia, né i toni chiari né quelli scuri possono diventare totalizzanti, pena l'invisibilità: della luce in un caso, del buio nell'altro. La vita umana può essere colta nella stessa intrinseca ambivalenza, non si dà chiaro senza scuro: le figure dell'ethos appaiono da questa dinamica. È questo il filo rosso del libro di Alessio Musio: diviso in sette capitoli, dedicati ad altrettante figure della vita morale, esso indaga il senso della relazionalità umana e del segreto che la caratterizza, sullo sfondo di un'analisi della temporalità e della drammaticità morale sottesa ai vissuti della scelta e della libertà, della sincerità e della malafede, per arrivare sino al problema del male in cui i chiaroscuri sembrano annullarsi. A partire dalla distinzione tra ambivalenza e ambiguità, il lettore viene introdotto in un percorso filosofico che intreccia le analisi di pensatori come Aristotele, Kierkegaard, Sartre, Arendt, e Jankélévitch con alcune tra le più vertiginose pagine letterarie tratte dalle opere di Dostoevskij. -
Contro la cultura. La letteratura, per fortuna
Perché «Contro la cultura»? Il titolo di questo saggio di Silvano Petrosino è volutamente provocatorio, contro il mainstream dell'industria culturale odierna fatta di luoghi comuni: la letteratura si alimenta di pura gratuità, è al servizio della sola bellezza; lo scrittore scrive per se stesso, per dare voce a ciò che viene dal profondo della sua anima... E quest'idea di 'cultura' finisce, tra l'altro, per fornire l'alibi perfetto ai tanti che, convincendosi di inseguire il 'capolavoro' artistico, scrivono e scrivono solo in cerca di gratificazione e consolazione personale. L'antidoto contro queste cultura che appiattisce l'arte nel momento stesso in cui la innalza su un piedistallo c'è, ed è la letteratura, per fortuna, come appunto continua il titolo del saggio di Petrosino. La letteratura vera, che si rivela un dispositivo 'drammatico' e di grande forza rivoluzionaria: una 'finzione' che pretende di dare testimonianza alla 'verità' più profonda dell'umano. Scoprire come questo accada e quali sublimi strumenti lo rendano possibile è il proposito di Petrosino, che chiama in causa gli scrittori più amati, da Kundera a Nabokov, da Kafka a Singer, e i critici più acuti, da Blanchot a Derrida, a Barthes. L'autentica letteratura non necessariamente incontra il favore dei mercati (e comunque non lo chiede), non cerca la patinata rassegna dei sentimenti, si sporca volentieri le mani nelle profondità più buie delle emozioni, non ha paura di usare l'immaginario e il fantastico in voli altissimi e spericolati. E non si stanca di invitare ogni lettore a cogliere, come chiosa alla perfezione Petrosino, il «vibrare sottile e soave di quella finzione che è uno dei più sorprendenti luoghi in cui la verità umana non cessa di far sentire la sua voce». -
Sulle orme di Vincenzo de' Paoli. Jeanne-Antide Thouret e le Suore della Carità dalla Francia rivoluzionaria alla Napoli della Restaurazione
Questo volume, riedito a distanza di un decennio in una nuova versione ampiamente aggiornata e arricchita da ulteriore documentazione inedita, accoglie i risultati di una ricerca dedicata alla figura e all'opera di Jeanne-Antide Thouret (1765-1826) e ai primi sviluppi dell'istituto religioso delle Suore della Carità da lei fondato a Besançon nel 1799. Costruito prevalentemente su fonti archivistiche e a stampa e su una vasta bibliografia internazionale, il libro colloca la vicenda umana e religiosa di suor Thouret e l'attività assistenziale ed educativa del suo istituto nel quadro dei radicali mutamenti e delle profonde lacerazioni che, in Francia e nella penisola italiana, contrassegnarono la vita sociale e civile, così come la presenza e l'iniziativa pastorale della Chiesa, nel passaggio dall'Ancien Regime alla Restaurazione post-napoleonica. Alla base della ricerca si collocano due diverse sollecitazioni. La prima attiene alla questione dei mutamenti che, all'indomani della stagione rivoluzionaria, resero possibile, in Francia e in Italia, la fioritura di istituti regolari di vita attiva, i quali elessero come ambiti privilegiati – e talora esclusivi – del loro apostolato caritativo l'assistenza agli infermi e alla gioventù povera, la cura degli orfani e dell'infanzia abbandonata, l'istruzione e l'educazione di fanciulli e ragazzi d'ambo i sessi, la catechesi e l'animazione religiosa nelle parrocchie. La seconda riguarda il ruolo esercitato dalle nuove congregazioni religiose nel rinnovamento dei modelli educativi, delle istituzioni e delle pratiche scolastiche dell'Ancien Regime e, più in generale, nei processi di modernizzazione dei sistemi formativi nazionali che interessarono l'Europa del secolo XIX. Presentazione di Luigi Mezzadri.