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Critica della ragione generativa. Seminario virtuale con Francesco Botturi
La cultura moderna ha spesso stornato la generazione dalle categorie ontologiche, antropologiche ed etiche fondamentali, o l'ha mantenuta, ma nel senso dell'autoproduzione idealista. Sennonché la stessa identità soggettiva e, di seguito, l'umana capacità di fare esperienza feconda, richiedono la generazione da parte di altri per essere attivate: grazie alle relazioni benefico-virtuose guadagniamo le nostre capacità fondamentali (cognitive, riflessive, deliberative, espressive, dialogiche, tecniche, ecc.). Insomma, la generatività è la dimensione antropologicamente sintetica, a partire dalla quale è possibile giudicare le relazioni umane, che sono sempre generative o de-generative, sempre istituenti o destituenti altri. A dispetto della sentenza secondo cui «la mia libertà finisce dove comincia la tua», si può invece dire che «la mia libertà esiste perché c'è la tua, e se la tua è benefica, inoltre ha senso anche, e principalmente in vista della relazione generativa benefica reciprocante con la tua». Il presente volume ha focalizzato la categoria della generazione, prefissandosi il compito di conseguire un incremento di riflessione critica su questa categoria ontologica, antropologica ed etica cruciale. Postfazione di Francesco Botturi. -
For the needy youth that we care. Teresa Verzieri and the religious congregations in modern Europe
La storiografia economica e sociale europea continua ad occuparsi del fenomeno delle congregazioni religiose, dimostrando interesse anche per un contesto come quello del Nord Italia, estremamente performante a partire dalla seconda metà del XIX secolo. D’altro canto, pure a livello italiano, da tempo è attestata l’importanza del tema costituito dal rapporto tra Chiesa ed economia, anche e soprattutto con riferimento alla storia finanziaria nazionale, legata in maniera inestricabile e continua con quella del cattolicesimo sociale, comprendente a pieno titolo gli istituti religiosi maschili e femminili. In tale prospettiva, convergono in questo volume alcuni contributi presentati in rilevanti occasioni congressuali svoltesi in Europa negli ultimi anni, tali da mostrare una volta ancora la rilevanza dell’argomento in un senso interdisciplinare ed internazionale. In particolare spicca in il Convegno tenutosi a Brescia nel novembre 2014, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, dal titolo For the needy youth that we care. Teresa Verzeri and the religious congregations in modern Europe, durante il quale venne presentata la recente poderosa biografia di Teresa Verzeri, fondatrice delle suore Figlie del Sacro Cuore di Gesù. -
Introduzione alla lingua araba. Origini, storia, attualità. Ediz. ampliata
«Parli arabo?» Il modo di dire illustra meglio di tanti discorsi l'aura di proverbiale difficoltà che avvolge questa lingua. Ma quali sono le sue caratteristiche? È realmente così difficile? È vero che esiste una grande differenza tra forma scritta e parlata? E che relazione c'è tra arabo e Islam? Il volume si propone di rispondere a questi e altri interrogativi, evidenziando il nesso vivo tra la lingua araba e la civiltà che in essa si è espressa e continua a esprimersi. Le parlate semitiche e i loro principali tratti comuni, l'arabo preislamico e la lingua del Corano, lo sviluppo della riflessione grammaticale, il contatto con la modernità, i dialetti e il loro complesso rapporto con il classico, ma anche i dizionari e la calligrafia, sono alcuni degli argomenti affrontati in questo libro. Questa seconda edizione, rivista e notevolmente ampliata rispetto alla precedente, si rivolge a quanti, avendo già iniziato a studiare arabo, desiderano avere una visione più chiara dello statuto e del funzionamento di questa lingua. -
Rileggendo «Contratto e rapporti di lavoro, oggi» di Mario Napoli
A oltre vent'anni dalla prima pubblicazione il saggio ""Contratto e rapporti di lavoro, oggi"""" di Mario Napoli conserva un'attualità da """"piccolo classico"""" della materia, volto come era a ricostruire la nozione unitaria di contratto di lavoro in un periodo storico in cui la moltiplicazione delle tipologie contrattuali e la diffusione delle collaborazioni autonome si andavano sempre più affermando. La distanza concettuale tra il lavoro subordinato prestato all'interno di un'organizzazione produttiva e le prestazioni autonome continuative rimane ancora oggi un punto fermo anche per le imprese impegnate in nuovi modelli di gestione delle relazioni di lavoro. Quel saggio viene ora pubblicato accanto ad una rilettura di Roberto Voza con l'obiettivo di fornire nell'attuale scenario giuridico, economico e sociale alcune linee di fondo che aiutino gli interpreti a orientarsi di fronte a un mercato del lavoro sempre più articolato, mutevole, e anche critico."" -
Fino al sacrificio. La condizione morale dell'uomo in Vladimir Jankélévitch
Nel panorama della filosofia francese del Novecento, Vladimir Jankélévitch (1903-1985) emerge come figura di rilievo ma anche di complessa collocazione storiografica e ardua interpretazione teoretica. In ""Fino al sacrificio"""", Giulia Maniezzi si propone di ricostruire e discutere criticamente uno degli aspetti del pensiero di Jankélévitch rimasti finora nella penombra: la condizione morale dell'uomo e il suo fondamento metafisico. La celebre affermazione jankélévitchiana secondo cui «la morale ne se distingue-t-elle plus de la métaphysique» è come il baricentro dei tre momenti argomentativi articolati nei tre capitoli del volume. Iniziando con un'indagine dettagliata circa lo statuto e il compito della filosofia prima, il testo si dirige successivamente alla presentazione critica della teoria jankélévitchiana della creazione e della temporalità, giungendo, infine, a scandagliare la questione della condizione morale nella sua portata metafisica."" -
Profeti. Sette meditazioni bibliche
Il biblista Bruno Maggioni propone in questo libro semplici e sapidi ritratti dei più noti profeti dell'Antico Testamento.rnrnIl biblista Bruno Maggioni propone in questo libro semplici e sapidi ritratti dei più noti profeti dell'Antico Testamento: da Amos, voce della giustizia sociale, a Osea, teologo dell'amore di Dio, a Geremia, uomo dalla preghiera interrogante, fino a Ezechiele, profeta dell'esilio, e Isaia, con la sua luminosa e poetica esperienza della fede. Ognuno con la sua spiccata caratteristica, ma tutti accomunati dalla medesima urgenza, quella di interpretare e annunciare la volontà di Dio in un momento preciso della storia di Israele. Il profeta sa leggere i segni dei tempi e il suo messaggio risulta di sorprendente forza e attualità, ma spesso, e forse proprio per questo, suscita irritazione. I profeti infatti sconvolgono gli schemi consolidati su cui poggiano le religioni e le società: i rapporti di forza che producono ingiustizia e povertà, l'amore per gli idoli, l'arrogante fiducia in se stessi, il culto separato dalla vita e dal cuore. Sì capisce perché, allora come oggi, tutti i profeti siano rimasti incompresi e isolati, quasi sempre messi a tacere o uccisi. E tuttavia, attraverso la loro testimonianza critica e perseverante, Dio ha tenuto fermo il suo spazio originale dentro la vita di un popolo dalla dura cervice, aprendosi sempre un varco verso il futuro. -
Universale, plurale, comune. Percorsi di filosofia sociale
Tre aggettivi (universale, plurale, comune) compongono il titolo di questo libro a indicare le direttrici del suo discorso. Tre prospettive oggi culturalmente e speculativamente rilevanti, che delimitano lo spazio di complesse problematiche e di importanti questioni sociali. Tre qualificazioni che stanno tra loro non come una neutra sequenza descrittiva, ma come espressione di opposizioni e composizioni dialettiche. Il volume si articola in otto capitoli che, due a due, ne tracciano i percorsi secondo aree o strati significativi: secolarizzazione e laicità; universalismo, contestualismo, interculturalismo; legame sociale e globalizzazione; comunanza, comunità, bene comune; alla ricerca di una possibile prospettiva socio-politica nell'età della crisi totale degli universali accomunanti e dell'emergenza delle differenze autoreferenziali. Risalire alla secolarizzazione dell'universale cristiano e all'invenzione dei grandi universali moderni, sino alla loro smentita nel radicalismo nichilista, significa cercare l'origine del processo epocale in atto, che si rifrange nei problemi del pluralismo socio-politico e del multiculturalismo, del legame sociale e della globalizzazione, ma che permette anche di interrogarsi se una certa idea comunitaria, in quanto sintesi concreta di universalità e di particolarità, non possa riaprire la prospettiva antropologica e politica. -
La grande guerra. Storia e parole di giustizia
Il primo conflitto mondiale non è un avvenimento passato e concluso, su cui è “già stato detto tutto”. La Grande Guerra abita ancora il nostro presente, in primo luogo perché molti dei problemi geopolitici che oggi affliggono il mondo hanno avuto origine da quel conflitto e dalla “pace” che ne è seguita. Le voci che risuonano dalla Grande Guerra continuano, inoltre, a parlarci e a interrogarci dall’abisso immenso delle sofferenze patite e ci aiutano a comprendere le ingiustizie di oggi. La letteratura della grande Guerra rappresenta poi una delle massime manifestazioni dell’esigenza umana di confrontarsi con l’altro da sé, in primo luogo con il nemico. Solo attraverso questo confronto si può sottoporre a giudizio ogni convinzione e tentare di superare confini che appaiono invalicabili, anche al fine di costruire una società basata sulla giustizia e su relazioni di solidarietà non solo nell’ambito europeo. Il volume raccoglie i saggi che traggono spunto dal Ciclo seminariale “Giustizia e letteratura della Grande Guerra”, organizzato dal Centro Studi “Federico Stella” sulla Giustizia penale e la Politica criminale (CSGP) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nell’anno accademico 2017-2018. -
Delle virtù e de' premi
Giacinto Dragonetti (1738-1818), nobile aquilano che percorse la carriera di magistrato nei regni di Napoli e di Sicilia, ma che aderì anche alla Repubblica Napoletana, scrisse Delle virtù e de' premi quando era ancora un giovane avvocato. Il breve trattato, pubblicato per la prima volta a Napoli nel 1767, ebbe una rapidissima fortuna, sebbene non incontrastata, come dimostrano le polemiche suscitate intorno all'opera e gli attacchi cui fu sottoposto l'autore. Nel giro di nove anni ne uscì quasi una ventina di edizioni e il libro fu tradotto in francese, tedesco, inglese, russo, svedese, polacco e spagnolo. I modelli immediati di Dragonetti erano, da un lato, il trattato Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria, pubblicato nel 1764, e, dall'altro lato, l'insegnamento dell'economia civile di Antonio Genovesi, del quale Dragonetti medesimo era stato allievo. Tanto ""Dei delitti e delle pene"""" quanto """"Delle virtù e de' premi"""" si inserivano, peraltro, nel più ampio dibattito in corso intorno al tema delle punizioni e (più frettolosamente) delle ricompense, che aveva avuto la sua origine più prossima nella reazione alle tesi sostenute da Hobbes. All'interno di questo variegato quadro di influenze, Delle virtù e de' premi si venne a caratterizzare per tre elementi principali: la concentrazione del discorso sulle sole ricompense, dissociandolo da quello sulle punizioni; l'accantonamento esplicito di qualsiasi discorso sulle virtù cristiane e sugli esempi proposti dalle Sacre Scritture; il riferimento a una concezione eroica della virtù, fondata sulla tradizione dell'antichità classica. È proprio la complessità dei riferimenti filosofici, etici, giuridici, economici e politici presenti nel trattato, dettagliatamente analizzati nel saggio che accompagna il testo critico, che contribuisce a spiegare la vastissima diffusione avuta dal trattato stesso negli anni immediatamente successivi alla sua prima uscita, così come la nuova stagione di successo editoriale conosciuta nei decenni centrali dell'Ottocento, e che induce a riflettere sulle ragioni della terza fase della sua fortuna, quella attuale, iniziata alla fine del Novecento."" -
Felicemente italiani. I giovani e l'immigrazione
Giovani italiani, dai 18 ai 29 anni, vivono nella stessa nazione ma hanno storie diverse. Alcuni di loro sono cittadini italiani per nascita, altri hanno acquisito la cittadinanza provenendo da una migrazione, propria o della famiglia di origine. Il numero di ragazzi italiani con background migratorio aumenta ed è destinato a crescere in futuro: la convivenza delle differenze si fa quotidiana, innalza barriere e costruisce ponti, produce conflitti, ma anche ricchezza materiale, culturale, relazionale. Quali sono le diversità tra i giovani italiani dalla nascita e quelli che lo sono diventati in seguito? Qual è la loro disposizione nei confronti dell'altro, dello straniero, del 'diverso'? È un invasore, un fratello, un antagonista, un amico? Le indagini svolte dall'Osservatorio Giovani dell'Istituto Toniolo restituiscono un quadro nel quale prevale un atteggiamento di difesa e di diffidenza nei confronti degli immigrati. Questa disposizione incide sulla quotidianità delle relazioni? Influisce sui valori e sugli atteggiamenti prevalenti? E sulla progettualità e la visione del futuro? La ricerca, promossa da Fondazione Migrantes e i cui risultati sono presentati in questo libro, ha origine proprio dalla necessità di approfondire i percorsi e i processi attraverso i quali si formano le opinioni rispetto ai migranti, agli stranieri, all'altro percepito diverso da sé. Il campione, formato da 204 giovani distribuiti su tutto il territorio nazionale, comprende 60 intervistati con background migratorio, provenienti da 28 diversi Paesi del mondo. È questa la prima ricerca in Italia che, in maniera così ampia, si occupa di loro. -
«Adamo dove sei?». Interrogativi antropologici contemporanei
La domanda che Dio rivolge ad Adamo all’inizio della Bibbia - ""Dove sei?"""" - risuona oggi nella sua intatta attualità. Le vere e proprie mutazioni antropologiche in atto segnano un panorama inedito nella vicenda umana: si pensi alle nuove frontiere della genetica e delle neuroscienze, all'intelligenza artificiale, al transumanesimo dei cyborg; ma ancora all'infosfera, ai social network, fino allo sfumare della differenza sessuale nella teoria del gender. Questa transizione pone interrogativi sull'uomo davvero radicali, a cui il sapere, anche della religione, fa fatica a rispondere. Il card. Ravasi in questo libro descrive il nuovo paesaggio dell’umano, evitando gli opposti del rimpianto di un mondo che non esiste più o dell’acritica accettazione di quanto accade. Rinnova piuttosto in queste pagine l’atteggiamento di una ricerca sapiente, che attinge la sua forza e vitalità a quel """"grande codice"""" della visione umana occidentale che è stata la Bibbia. In quest’epoca di profondi cambiamenti sociali e culturali, per inoltrarci nel futuro ignoto è indispensabile tenere insieme presente e passato, classicità e modernità, arti e scienze, filosofia e tecnologia. """"Lo stesso cristianesimo, mantenendosi fedele alla sua identità e al tesoro di verità ricevuto da Gesù Cristo, sempre si ripensa e si riesprime nel dialogo con le nuove situazioni storiche, lasciando così sbocciare la sua perenne novità."""""" -
Benedetta concorrenza. Dal monopolio alla liberalizzazione: lo sviluppo delle telecomunicazioni e gli operatori del settore in Italia
Il volume è il risultato di una ricerca, che segue due precedenti pubblicazioni, edite da Vita e Pensiero, dedicate alle problematiche del processo di liberalizzazione nelle telecomunicazioni: La liberalizzazione zoppa (2004) e La concorrenza negata (2013). Nel presente lavoro tali problematiche vengono temporaneamente accantonate per lasciare spazio all'analisi di alcuni innegabili risultati positivi per il settore. Il libro segue l'evoluzione che ha caratterizzato il comparto delle telecomunicazioni italiane e valuta il suo odierno assetto e gli effetti dell'introduzione della concorrenza. Il drastico cambiamento che ha attraversato questo settore ha avuto esiti significativi in termini di diffusione del servizio e del suo arricchimento e, grazie al suo intrecciarsi con l'information technology, rappresenta oggi uno dei principali driver del cambiamento in tutto il mondo e, quindi, anche nel nostro Paese. Tale passaggio è stato pilotato, tra mille difficoltà, dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, l'organismo indipendente che ha avuto, e continua ad avere, il compito di favorire l'apertura dei mercati e il libero gioco della concorrenza, attraverso l'applicazione delle rigorose normative comunitarie. La presenza in Italia di un ampio numero di imprese entrate in questo mercato conferma la vis imprenditoriale che è il frutto migliore generato dalle politiche di liberalizzazione, realizzate sulla spinta dell'Unione Europea. Una concorrenza così ampia ha permesso la sensibile diminuzione dei prezzi dei servizi di telecomunicazione e, nello stesso tempo, ha determinato il netto miglioramento della qualità del servizio, il che giustifica il titolo dato alla nostra ricerca: Benedetta concorrenza. -
Rimessi in viaggio. Immagini da una Chiesa che verrà
Come ha efficacemente sintetizzato papa Francesco, non ci troviamo in un'epoca di cambiamento, ma in un cambiamento d'epoca. Un intero scenario di paradigmi e valori, nel quale la cultura cristiana ha potuto radicare le proprie forme pastorali, sembra di colpo svanito. Lo stato d'animo di molti credenti è esposto ai rischi dello smarrimento, dell'accidia o dell'attaccamento risentito al passato. Ma i cristiani, almeno in Occidente, sono come rimessi in viaggio sulle strade di una storia nella quale testimoniare, senza acrimonia e senza pigrizia, il Dio di Gesù in compagnia di questa umanità irrequieta. Anche oggi, come in ogni tempo, il cristianesimo è possibile. Il complesso panorama di questo passaggio storico esige però lucida consapevolezza e acuto discernimento, condizioni per essere all'altezza del compito pastorale che lo Spirito chiede alle Chiese. Le linee maestre e le prospettive spirituali tracciate dal Concilio si stanno rivelando ancor più preziose, e attendono di essere compiutamente acquisite nella mentalità comune dei credenti. Le concrete pratiche della cura pastorale hanno bisogno di essere creativamente riprese e ripensate attorno ad alcuni nuclei essenziali: la liturgia, la parola, la carità, la trasmissione, la responsabilità. In ognuno di questi ambiti si può immaginare come, passo dopo passo, senza fughe in avanti e senza volgersi indietro, si può stare accanto agli uomini di oggi perché siano toccati dal mistero della grazia di Gesù. -
Elementi di architettura della chiesa. Dieci lezioni introduttive
In Italia, prima e dopo il Vaticano II, sono sorti numerosi complessi parrocchiali comprendenti la chiesa. Si stima che ne siano stati costruiti più di seimila, un numero che si giustifica con le profonde trasformazioni sociali e il rapido processo di urbanizzazione del nostro Paese. L'architettura delle nuove chiese esprimeva il rinnovamento in corso nel campo dell'architettura e nello stesso tempo i nuovi orientamenti promossi dal Concilio in materia di ecclesiologia, liturgia, rapporti con la modernità, relazioni con le diverse confessioni cristiane. Verso la fine del secolo XX si è sviluppata una ricerca che ha messo a fuoco alcuni temi principali di progettazione (altare, ambone, battistero, luce) dal punto di vista liturgico ed ecclesiologico. In questo libro, Giancarlo Santi approfondisce la ricerca in corso analizzando i temi preliminari che stanno alla base della progettazione di una chiesa cattolica, quali l'idea di chiesa (casa, tempio, piazza), il canone estetico, le regole liturgiche, la formazione dei progettisti, i concorsi, integrando la trattazione con una rassegna iconografica riguardante l'arredamento liturgico nelle sue varie componenti (fisso e mobile, tessile e floreale, storico e contemporanea). Un'ampia rassegna bibliografica completa i dieci capitoli che si presentano con una spiccata intenzione didattica. -
Carità educatrice. Riscontri e testimonianze nell’Italia dell’Ottocento
Questo volume s'inserisce nel filone di ricerca storiografica che ha visto crescere negli ultimi decenni l'interesse per le nuove Congregazioni religiose dell'Ottocento. Si tratta di un fenomeno su scala europea, con singolare sviluppo in Italia, dove, nei cinquant'anni precedenti l'Unità, si sono contate oltre 140 Fondazioni (in gran parte femminili), 120 delle quali al Nord. Mosse da impulso di carità, le nuove Congregazioni hanno svolto un servizio apostolico e promozionale attento soprattutto ai bisogni di categorie sociali deboli: orfani, giovani, poveri, anziani, ammalati, disabili. Il settore educativo e scolastico è stato fra quelli al centro del loro impegno. L'attività di tali Congregazioni è proseguita anche dopo l'unificazione del Paese, dovendosi misurare con inedite situazioni politico-istituzionali e socio-economiche. Il testo propone approfondimenti storico-pedagogici relativi a figure ed esperienze che hanno lasciato tracce rilevanti sul piano educativo, con incidenza ai livelli sia ecclesiale sia civile. -
La formazione come leva per la competitività delle aziende. L'esperienza dell'Università Cattolica con Fondimpresa
Con questo volume, l'Università Cattolica, impegnata da diversi anni in azioni formative sostenute da Fondimpresa, intende dare un duplice contributo alla diffusione della conoscenza acquisita, a fianco delle imprese, nell'ambito della formazione finanziata. La prima parte del libro espone i risultati di una ricerca pilota finalizzata a far emergere le relazioni esistenti tra le caratteristiche strategiche e organizzative delle imprese e la loro esperienza con i piani finanziati da Fondimpresa. Attraverso l'analisi di quindici casi aziendali, il team di ricerca si è soffermato in particolare su sei possibili determinanti del modo d'uso della formazione finanziata: le dimensioni e la complessità organizzativa dell'impresa; il grado di autonomia strategica reale dell'azienda; la posizione dell'impresa nella filiera produttiva; lo stadio del suo ciclo di vita; il grado di internazionalizzazione; il tipo di relazione con il partner formatore. Lo studio comparativo dei casi ha permesso di avanzare alcune ipotesi su come queste determinanti spingano l'azienda verso un approccio strategico oppure tattico nell'uso della formazione finanziata. Il testo presenta poi la metodologia che un team di esperti di processi formativi dell'Università Cattolica ha ideato e adottato per la certificazione delle competenze dei lavoratori di alcune imprese partecipanti al Piano INDACO. Si tratta di una procedura sperimentale, testata al momento su un gruppo di una sessantina di lavoratori, che tuttavia ha permesso di valutare concretamente i risultati raggiunti dalle azioni formative in termini di sviluppo delle competenze dei collaboratori. -
Apologia del rischio. Scrivere è una roulette russa
Un autore italiano riflette sullo stato della letteratura chiedendosi se la scrittura abbia ancora un senso, e quale, nella società di oggi. Una società senza più punti di riferimento, senza forma e volto, anonima e virtuale, che ha contaminato anche la narrativa. Lo scrittore pare infatti ormai adattato al linguaggio di massa, separato dalla propria identità più profonda, rinchiuso in un orizzonte unidimensionale senza più salti nella vertigine degli abissi né slanci verso le vette dell'alto del senso. Negli interventi raccolti in questo libro, Ferruccio Parazzoli non fa sconti alla narrativa italiana contemporanea, che ha appiattito la tragedia nella cronaca e si è accomodata nel cerchio del nichilismo debole, nel 'niente ha più senso'. Ma nello stesso tempo non rinuncia al «principio tenero della speranza» e, convinto che il linguaggio sia uno dei pochi modi di resistere al caos e al dolore, prova a indicare la strada di un riscatto. Una strada che parte dallo stimolo dell'inquietudine, del rischio, costante motore della scrittura; dalla ricerca della 'pallottola d'argento' che esplode, dopo tanti 'clic' a vuoto, nel 'bang' che dà valore e verità umana alla letteratura; dal desiderio di scoprire ciò che sta dietro la porta sprangata, «la porta che non aprimmo mai» dei Quattro quartetti di Eliot, «sul giardino delle rose». Prefazione di Giuseppe Lupo. -
MelArete. Vol. 1: Cura, etica, virtù.
È ineludibile la necessità di una rinnovata e vitale cultura etica. L'etica, intesa come quella forma di riflessione che va in cerca di coordinate di senso per fare della vita un tempo buono, riesce a generare nuovi modi di esserci se sta in relazione con la qualità ontologica essenziale della condizione umana. Poiché essenziale è la dimensione della cura e poiché il nucleo della pratica di cura consiste nell'agire secondo virtù, Luigina Mortari sviluppa una filosofia dell'educazione all'etica delle virtù secondo il paradigma della cura. -
La sfida dell'educazione
La ricorrenza del termine educazione in riflessioni, progetti e pratiche mostra la sua centralità nell’intersecare le esigenze più profonde del nostro tempo. Innumerevoli difficoltà delle persone richiedono di interpretare condizioni di crisi, emergenza, fragilità, così come di prestare attenzione a dimensioni come cura, legame, affettività, libertà, bellezza, cittadinanza. Cercando di andare al di là di atteggiamenti improntati al lanciare grida d’allarme intorno a disagi e mancanze, occorre piuttosto sottolineare la valenza trasformatrice dell’educazione, per non disperdere ciò di cui è portatrice ogni persona. Per tali motivi, gli studi raccolti in questo volume, dedicato al prof. Giuseppe Vico nella ricorrenza dei suoi 80 anni, esplorano la questione educativa da punti di vista diversi, ma tutti convergenti sul riconoscimento della dignità dell’essere umano e della sua libertà. L’educazione, come ciò che compete in modo distintivo a ogni persona, invita a raccogliere la sfida – oggi come sempre – di un agire educativo orientato non a inibire ma a liberare potenzialità e risorse. -
Saggezza e cura nell'azione educativa
Questo volume tratta di questioni antropologiche ed etiche legate all'azione educativa e si propone di offrire una definizione di azione educativa stessa che eviti il paradigma tecnico-strumentale. Per fare questo viene recuperata l'idea di prassi aristotelica, riletta in chiave prettamente educativa, come prassi bisignificante fronetico-epimeletica (della saggezza e della cura). La prima parte, dal tenore gnoseo-antropologico, recuperando il concetto di opposizione polare di Romano Guardini tenta di presentare una giustificazione antropologica dell'agire educativo, ovvero di indagarne un senso più profondo, legato all'idea guardiniana di essere umano come concreto vivente e come capace di agenzialità (concetto quest'ultimo che viene proposto per riassumere la condizione agente dell'uomo). La sezione seguente dell'opera, articolata in sette tesi, facendo tesoro delle acquisizioni antropologiche stesse, mette in seria questione alcuni concetti largamente diffusi e ben considerati dal discorso pedagogico attuale e ne propone, a seconda dei casi, un superamento o un'integrazione. Prefazione di Mino Conte.