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Il Betta e la Betta
... Alessandro Betta era un trentanovenne alto e fisicamente prestante con una piccolissima pecca data da capelli poco folti che lasciavano scoperta una fronte alta al di sotto della quale spuntavano lucidissimi occhi verdi. Naso regolare e composto, freddo, dritto. Mascella forte, zigomi alti, mento fermo ed equilibrato che lasciava spuntare nell'asse mediana del collo un pomo d'adamo sporgente, spalle larghe, mani forti, dita lunghe e sorriso aperto. Abiti sportivi, prevalentemente in giacca blu, blue jeans o pantaloni grigi, camicia aperta, scarpe comode, in genere ginniche......Elisabetta Geraci, a tutti nota come Betta, nel lavoro e nel privato, era una donna trentacinquenne che aveva preso il nome della nonna materna, sana abitudine, tranne qualche eccezione, del popolo partenopeo. La nonna, da tutti chiamata con il proprio nome senza diminutivi o altro, tipo vezzeggiativi, era proprietaria di una villa a Sorrento nominata villa Betta, con targa maiolicata messa sopra il campanello e il citofono. Divertente era premere il pulsante di ottone dorato... -
Iperbole trittico Vistomai?
Il sogno di uno scrittore che vive per scrivere e incontra personaggi fantastici e mitologici in un viaggio onirico immaginario che ne esalta la gioia di mettere su carta le sue emozioni, le sue aspirazioni, i suoi sentimenti, i suoi sogni. Soprattutto il gabbiano Vistomai che diventa suo amico e quasi un alter ego che lo consiglia, lo supporta, gli sta sempre accanto. Sono presenti brani nei quali i versi, talvolta ironici talvolta profondi, aiutano il lettore ad entrare nella personalità dei personaggi. -
B52&Eva. Anni 70: dai collettivi al college americano
Roma, inizi anni 70. Antonio è uno studente universitario fuori corso e fuori sede. Vive nel quartiere San Lorenzo con il cugino e un altro amico. Frequenta la sinistra studentesca e operaia, ma condivide anche i valori conservatori della borghesia provinciale, ereditati dalla famiglia. Sempre squattrinato e in cerca di ragazze, coltiva una certa ambizione che lo rende irrequieto e insofferente: cerca di ""sfondare"""" in qualche modo, per uscire dall'ambiente che lo circonda. Dopo varie esperienze di viaggio, che lo portano dalla Svezia al Vietnam, ancora occupato dagli Americani in guerra, prende coscienza della vacuità dei suoi sogni, inconsistenti anche nelle pretese rivoluzionarie, e trova la forza di tagliare tutti i ponti con il suo passato giovanile. Un romanzo di formazione di grande spessore, che traccia un affresco non convenzionale della gioventù e della società di quegli anni."" -
Teoria dell'involuzione
Giorgio Fabretti, in mezzo secolo di studi in loco in 172 culture, fattorie di scimmie e laboratori di zoologia, come il vero Darwin, ha avuto conferma che il concetto di ""Evoluzione"""" è infondato e puramente equivoco. È apologetico per dare speranza con le favole piuttosto che con la scienza. Esiste solo la selezione naturale, sessuale e artificiale, lungo sequenze di """"Involuzione"""" di tutte le specie, Sapiens compreso, che si estinguono e muoiono come gli individui, talvolta mutando in specie simili che sottostanno al criterio della selezione naturale ma mai a quello di un'immaginaria autoreferenziale """"Evoluzione"""": tanto più se viene dato per scontato che sarà migliorativa. Fabretti completa la Rivoluzione Neocopernicana di Darwin aggiornandola con matematica, informatica e genetica, in una versione definitivamente post-darwiniana, che integra e supera quella neo-darwiniana."" -
Sangue normanno
"Sangue normanno"""" è la storia di una famiglia. O, meglio, di alcuni membri di una famiglia che, fra alti e bassi, drammi e sprazzi di felicità, lasciano pezzi di vita nel cuore della protagonista, Nicoletta. Seguendo il filo del racconto, che si sposta dalla Sicilia al Venezuela e poi torna di nuovo in Italia, riaffiora alla memoria di Nicoletta la vita di donne forti che non si piegano alla vita, ma che cercano di condurre il gioco in prima persona. Sono figure ingombranti alle quali Nicoletta si sente legata e che la portano a riscoprire una famiglia amata e odiata ma che, comunque, la definisce. Fra tutti i ricordi, le tornano in mente le parole della cugina: """"...non è così che si deve vivere. Allora non ti ho insegnato proprio niente? Ricordati che bisogna approfittarsi della vita e non permettere che sia lei ad approfittarsi di te.""""" -
Altre foto per album. Tutte le poesie (1972-1996)
Rispetto ai linguaggi poetici dell'orfismo e del post-sperimentalismo degli anni ottanta enovanta del novecento la poesia della memoria di Giorgia Stecher (1929-1996) si presenta ai suoi contemporanei così nuova e così antica che passa quasi inosservata, l'ammirazione resta confinata nella cerchia degli amici più stretti, ma oggi la poesia della Stecher può essere apprezzata come una delle espressioni più rappresentative della poesia italiana del tardo novecento. La poesia stecheriana è uno scavo archeologico nel passato e nella memoria a far luogo da alcune fotografie di famiglia. La poetessa siciliana ci rivela che il tempo della fotografia è il tempo organizzato dagli uomini, il tempo dotato di significato, ma la Stecher va oltre, scopre che quei significati organizzati sono un nulla, nulla di nulla e che non è rimasto alcunché di quei significati. È questa la chiave della post-elegia stecheriana, che nasce dalla traumatica scoperta che di quel mondo di significati non resta che la polvere dell'oblio della memoria. È il primo avvistamento nella poesia italiana del tardo novecento della problematica dell'addio della memoria. -
Poesie per gli eroi di tutti i giorni
Queste poesie di Claudio Mazzelli, conosciuto anche sotto lo pseudonimo di Clamaz, testimoniano la leggerezza del concetto di poesia legata a D'Annunzio ma anche il senso di scoperta dell'affermazione di Caproni. Infatti l'io poetico descrive se stesso in relazione sempre con gli altri, in un mondo che spesso non riesce a comprendere, pieno di strutture, contraddizioni, ingiustizie. Infatti sono molte le poesie in cui io poetico afferma quanto sia necessario avere un contatto con se stessi egli altri molto più naturale sereno e fuori dalle strutturazioni sociali e moderne. -
Solitudini e ritorni
La presente raccolta di poesie si risolve essenzialmente in un invito a coltivare, di tanto in tanto, questo rigoglioso giardino che si chiama solitudine: unica dimensione che ci consente di scorgere un universo senza filtri; amarlo nella sua intima essenza, e, infine, ornarlo con arabeschi al nostro ritorno.(Dalla nota dell'autore) Danilo percorre il sottile filo che divide il rumore dal silenzio, la rabbia dalla pazienza, la socialità dall'isolamento. Disegna rime ed assonanze fra i tramonti, fra le terre vicine e lontane, fra la storia passata e presente. Ci prende per mano conducendoci nel suo viaggio. Non opponiamo resistenza alcuna. Lasciamoci cullare dalle parole perché sono il dono più prezioso che ci sia stato dato. Attraverso di esse urliamo il nostro dolore, cantiamo la nostra gioia e facciamo della solitudine una sublime condizione. Dalla prefazione di Marinella Barbero. -
Erano i primi anni '70 e io facevo le elementari
Una bambina di cinquant'anni fa descrive il modo di vivere, i luoghi e le persone che hanno lasciato una traccia nei suoi pensieri e ne racconta le storie di vita insieme alla sua. L'aspetto temporale apre quindi a riflessioni sia personali che oggettive, legate alla protagonista stessa, al suo carattere e alla sua personalità. Un intreccio di vite ricostruisce uno spaccato sociale oggi giorno ormai estinto: la bambina vive e osserva quel contesto e la sua memoria ne fa tesoro. Le espressioni usate per descrivere il più realisticamente possibile quanto vissuto rendono la lettura a tutto tondo, mentre i disegni, riproducendo particolari indelebili, accompagnano, strizzando l'occhio, la narrazione. Le avventure, così come i pensieri, i rapporti familiari e la mentalità di allora, sono permeate da un sottile umorismo, indispensabile per cavalcare con arguzia i decenni che separano il tempo attuale da quello passato. Lo sguardo di quella bambina bionda con le treccine abbraccia un panorama che, sbiadito con gli anni, si colora di nuovo a tinte vivaci. -
Un pezzetto di cielo
Nedo, protagonista di questo romanzo, vive la sua gioventù senza aver troppa cura di sé stesso, tra l'indifferenza del mondo e il suo menefreghismo. Una volta entrato in fabbrica, conoscerà la realtà di essere un lavoratore e, come tale, costretto a vivere di doveri beneficiando, però, anche di diritti. Si imbatterà nell'omertà del padrone, raffigurato da ogni persona che si innalza a capo, cercando sempre, per l'innata dignità che lo accompagna, di sfidarlo pur soccombendo spesso. Arriverà a misurarsi nel mondo sindacale, dove proverà a scalare il meritato successo basato su sani principi esacrosanti diritti del lavoratore. Il rugby alimenterà il suo senso di sostegno verso coloro che non ce la fanno e la sua audacia coinvolgerà, come in una mischia vincente, tutte le persone che gli sono accanto.Ma sarà il cancro della radicata corruzione sindacale che dapprima ne limiterà gli affetti, come quello per il suo collega Gianpaolo, e poi lo spingerà davanti a un grande bivio:la libertà della pecora o la gabbia del leone. -
Le donne del Mister
La storia di un uomo, Enrico, in cui protagoniste sono le donne: una figlia adolescente, una moglie avvocatessa, un'amante calciatrice della squadra che allena. Sono loro, le donne, a tracciare nell'esistenza di Enrico percorsi di vita, emozioni sportive, conflitti interiori, pesanti sensi di colpa, drammi morali, passioni infuocate. Nei rapporti con tutte le figure femminili della sua vita, Enrico affronta continue cadute e rinascite, fino all'epilogo finale. -
I misteri del capitano Olimpo
Il Sahara e le sue leggende, un capitano italiano e gli intrighi dell'intelligence, lo scontro tra le potenze coloniali in Africa e l'amicizia tra nemici. Sullo sfondo dell'Italia tra le due guerre mondiali, le avventure del capitano Marcello Olimpo attraversano personaggi e vicende storiche, avvolgendole nei misteri degli spiriti del deserto e delle leggendarie oasi perdute. La maturazione umana di un giovane patriota diventa esemplare di una generazione che sognava di cambiare il mondo e che si scontra con il disastro delle guerre fasciste. Una lenta presa di coscienza attraverso il contatto con culture ed esperienze diverse e che trova nell'amore la propria sublimazione, ma anche la propria condanna. -
A dimora
L'espressione ""A dimora"""" designa il luogo nel quale è fissata l'abitazione di qualcuno e anche l'azione del mettere una pianta nel suo terreno. La raccolta """"A dimora""""sviluppa in effetti entrambi questi significati, dando forma e sostanza attraverso le sette sezioni a uno spazio claustrale entro il quale abita un """"io"""". Quella via, quella casa, quel riquadro, finestra o schermo che sia, sono le coordinate e insieme le fondamenta di un posto unico al mondo, di una precisa condizione esistenziale nella quale la voce poetica, nutrita dall'humus nel quale è radicata, può finalmente varcare la porta dell'egocentrismo umano e, di stanza in stanza, dispiegarsi in canto."" -
La seta e il cotone
Queste poesie rappresentano un percorso quasi onirico e mnestico, in cui immagini fanciullesche incontrano la cruda realtà del presente, fatta di ombre. L'intenzione è di mostrare che nel chiarore che sembra totalizzante c'è sempre una macchia scura e che ogni buio porta in sé la luce. Basta avere il coraggio di guardarsi e di guardare nella complessità degli opposti: appunto, la seta e il cotone. -
Il monello della chiusa
In questo libro Puccetti racconta la sua infanzia vissuta in una ampia proprietà contadina. La Chiusa è il luogo dove l'autore è cresciuto, a contatto con la natura, la terra, gli animali. Una vita caratterizzata da cose essenziali e semplici in cui il valore dell'amicizia è parte fondamentale. Tutto ciò visto attraverso gli occhi di un bambino che riconosce nella saggezza popolare i valori della vita di un futuro uomo. -
1 per 2. Le celle della vita
1 per 2 è lo spazio angusto dell'esistenza, in cui è più facile trovarsi di quanto si creda. Le celle della vita sono, spesso, gli spazi in cui ci rinchiudiamo, da soli, per sfuggire a ciò che non ci piace, alla ricerca di una possibile realizzazione dei nostri sogni e desideri. I protagonisti del romanzo, Joseph e Magdalene, fratello e sorella, compiono la scelta di lasciare le vie convenzionali di una crescita serena per cercare il loro posto nel mondo. Joseph conosce il carcere per aver rubato un mazzo di fiori: il carcere diventerà, poi, la sua casa. Magdalene, tranquilla in apparenza, è una pentola in ebollizione: una giovane inquieta, che trama e attua la sua fuga dalla protezione eccessiva del padre. Scompare nel nulla e la famiglia cade nello scompiglio totale. I personaggi, sotto il peso del dolore, si chiudono nel loro 1 per 2, la cella, in cui passeranno anni in tormenti interiori e cadute nel fondo più scuro della loro umanità. Un romanzo con una decisa impronta familiare, sociale e morale, in cui la contrapposizione tra il bene e il male caratterizza la vita dei genitori di fronte alla perdita dei figli. -
Ridenti e fuggitivi
Questi ragazzi e ragazze degli anni cinquanta ne hanno mandati giù di magoni, ma hanno ancora gli occhi vivi della lunghissima giovinezza riminese. Oggi, che sono diventati nonni, consegnano alla scrittura un compito difficile. Lasciare semi, segni di sé, oltre il proprio tempo. Anna Rosa Balducci macina la costruzione di buoni libri che ci offrono uno scorcio indimenticabile. Come eravamo, senza perdere quell'ironia e quella segreta gioia di vivere che sfugge alla retorica, alla doppiezza delle circostanze. Amanti del mare, esseri liberi. (Pietro Caruso) -
Dylan beve solo rum
Sono ritornato da tre giorni dal mio ultimo viaggio e ora sono qui, nella mia casa, con un bicchiere di rum in mano. Vedo la mia valigia ancora intatta appoggiata sopra il divano. È sempre lì e, tra il disfarla e il rifarla, è un continuo andare e tornare. -
Cieli di carta
Verso e baci convergono, nella più classica delle comunioni terrene che la poesia di ogni tempo sancisce. Lioce, poeta colto, saggista di valore, raffina al fuoco della chiarezza citazioni criptiche, certa sua tendenza precedente ad atmosfere rarefatte e velate per condensare qui un distillato pregiato di versi di immediata lettura e insieme ricercati.In cui non manca il riferimento ad una esperienza capitale: la vicinanza a Piergiorgio Welby e alla moglie Mina a cui si dedicano due tra le poesie più belle di questo florilegio.(Fabio Pierangeli) -
La clessidra incrinata
«Glauco Saba dimostra una maturità espressiva che favorisce uno sviluppo semplice ed essenziale nel rispetto dei canoni tradizionali, unita ad una naturale capacità di lasciarsi attraversare dalle vicende del mondo (mono no aware ????), siano esse naturalistiche oppure umane: fiori di pescos'intrecciano le ditafuori da scuola» (Luca Cenisi, già presidente dell'AIH(Associazione Italiana Haiku)