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Un' altra pelle
Il titolo è esemplare: Un'altra pelle. E l'immagine che lo accompagna è quella del camaleonte. Ecco! La poetessa trasmigra continuamente da una situazione mentale all'altra. Dalla logica puntuta all'ironia. Dalle sezioni ""uno"""" a """"quattro"""" dove """"Sta riscaldando"""" come una """"serpe sulla pietra / la pelle al sole"""", giunge a """"Sotto la brace"""", l'ultima sezione della raccolta. Che ci sarà sotto? Cenere o tizzoni ancora ardenti? Il viaggio è in corso. Ma è un viaggio di purificazione. O di implicazione? """"Scarsa la luce / il gioco si fa duro / andiamo al sodo.""""Edith Dzieduszycka sperimenta sé stessa, cambia pelle, si denuda, torna indietro, avanza e retrocede. E ne è consapevole. Da una parte sa che sta utilizzando gli haiku non per ciò che questi sono all'interno della tradizione culturale dell'estetica giapponese, ma per ciò che questa forma poetica le può permettere: Un'altra pelle potrebbe intendersi anche in quell'ottica e quel desiderio di evadere dai sentiers battus! (Giuseppe Gallo)"" -
Frammenti
Nei miei versi si respira l'odore della bottega artigiana, versi costruiti sulle osservazioni del quotidiano più che alla scrivania, con le mani sporche di terra e gli occhi attenti alle nuvole, alle bottiglie vuote di birra lasciate sulle panchine, a quanto ci stiamo allontanando dal nostro essere umani. (Dalla nota dell'autore) -
Thanatofobia
Il titolo, Thanatofobia, non lascia scampo: la paura di morire e quella, ancora più profonda, di non sapere cosa ci sarà dopo la morte. La raccolta, infatti, è piena di espressioni dubbiose e di incertezze, le stesse, del resto, che tormentano la nostra esistenza. Per esempio, nella poesia Nulla di buono non è certo nemmeno se il treno (la vita? la giornata?) riesca ad uscire dalla galleria e tornare a vedere la luce. Non è un caso, del resto, che la prima poesia abbia come titolo, in una sorta di gioco ossimorico, Dei seri dubbi e che con il primo verso (il timore è fondato: forse) s'insista in tale gioco. -
Come sarà dolce l'avvenire
Come sarà dolce l'avvenire è un'invocazione alla vita perché, anche nelle peggiori condizioni, la dolcezza dell'avvenire è ciò che dà senso alla nostra esistenza e, quando perduriamo in un presente difficile da accogliere e da sopportare, tenere a mente che i giorni non saranno sempre giorni di pioggia può fare la differenza. L'avvenire si forma nel presente e, quando il presente è da abbandonare, ebbene, resisti! Perché è solo resistendo che si potranno incontrare nuovi mondi, nuovi occhi, nuovi sguardi e nuovi amori! È solo resistendo che la vita avrà modo di riscattarsi e farci vedere anche il suo lato più luminoso. -
Haiku dalla quarantena
Leggere e interpretare, osservare e girovagare intorno alla qualità di questi Haiku dalla quarantena di Andrea Garbin, è una condizione limite. Perché significa assumere su di sé il ruolo dell'osservatore che indirizza il proprio sguardo in una duplice direzione: verso l'esterno e verso l'interno. Mentre da una parte si cerca di definire la scrittura e la forma haiku, dall'altra ci si tuffa dentro un magma di significati per visionare l'interiorità del poeta e intridersi dei suoi umori, delle sue pulsioni e delle sue più intime ""intimità"""".(Giuseppe Gallo)"" -
Versi e visioni. incontri, emozioni, legami
Arte e poesia hanno da sempre avuto un forte legame, basti citare i calligrammi oppure le numerose illustrazioni di Gustave Doré.Questo libro è un ulteriore anello di questacatena infinita di armonia e di emozioni.Infatti, i testi di amore genitoriale o verso il proprio compagno di vita, di rispetto verso la vita e verso se stessi di Antonella Volpe sono accompagnati dai disegni onirici, astratti di Francesco Bellia. -
L' etica di Cesare.
La fuga mi ha spalancato le braccia, mi ha accolto, È andata bene la primavolta, e poi la seconda e poi la terza e... e adesso questa è la mia vita, ormainon so fare altro che scappare, che pensare alla fuga, perennemente apolide,clandestino... altra etimologia, latino: clam più dies, nascosto di giorno. Manon rende l'idea, di giorno sono molto più tranquillo che di notte. Io la nottenon dormo mai, lo sa? Sono decenni che non dormo. Dormo con un occhio solo,come dicono nei film. Dormo col terrore che la porta della mia stanza si spalanchidi colpo ed entrino decine di guardie col mitra spianato. -
La memoria del dolore
Maria Laura Valente mette in ordine il caos magmatico di una materia passionale che tende giocoforza alla sregolatezza tensiva attraverso il ritmo scandente di versi regolari utilizzati con funzione significante. In questo libro troviamo, quindi, endecasillabi, quinari, settenari, ottonari e ottonari doppi accanto a componimenti in versi liberi, intervallati dalla struttura normativa di testi che assumono solo formalmente la veste di haiku e che fungono contemporaneamente da stacco e rilassamento diastolico della tensione emotiva...(dalla prefazione di Sonia Caporossi) -
Così parlò il Vecchio dell'Alpe
"Nella presente opera, il Vecchio dell'Alpe si identifica non solo con Vittorio Rombolà, ma anche con tutte quelle umane coscienze (compresa la mia) preoccupate per le sorti dell'umanità e del """"nostro"""" pianeta che, da troppo tempo, abitiamo e viviamo in maniera scriteriata. Ecco, quindi, che chi si fa portatore di un certo modo di vivere e di pensare, chi semina semi di bene, si fa prezioso. Anche nella necessità dei cambiamenti, anzi soprattutto in queste condizioni, ci serve sempre qualcuno che ci ricordi cosa sia per davvero la vita."""" (Dalla Prefazione di Massimo Wertmüller)" -
L' ombra della verità sulla storia di Luigi XVII
La narrazione contiene, al suo interno, ""forti"""" elementi autobiografici e altrettanto """"forti"""" elementi storici in una commistione di generi che, pur inusuale, qui si compenetra sorprendentemente. L'autore, vittima di un tumore al midollo osseo, getta squarci di luce su una delle vicende del Delfino di Francia Luigi XVII. Ribaltando le conclusioni degli storici, le sue meticolose ricerche provano che il Delfino non sarebbe morto bambino per volontà di Robespierre, ma avrebbe trovato riparo alle isole Seychelles. In questo singolare connubio fra vita e storia, non può sorprendere che il racconto storico proceda fra esigenze trasfusionali, visite mediche, riflessioni personali, pensieri intimi e il segno di ricordi più o meno lontani. Tutto questo a prescindere dall'ammirevole motivazione che l'autore ha voluto dare a queste pagine: non arrendersi di fronte alle avversità della vita anche quando, come nel suo caso, la malattia sembra lasciare poche speranze. Può sempre capitare, infatti, che la fine, come per il Delfino di Francia, non sia quella già scritta..."" -
Poesie scelte (1948-2022)
Questa Antologia delle poesie di Vito Taverna è un journal intime e, al contempo, un journal extime. Il poeta di Bibbiena ha bisogno dell'interlocutrice, di un'anima femminile alla quale indirizzare il colloquio-soliloquio. Una entità femminile che sta in silenzio e consente alla voce del poeta di interagire con essa. In realtà, la voce ""soliloquiale"""" parla con un fantasma, con una estimità interna, con gli oggetti esternalizzati del proprio interno. È questa la ragione della poesia post-elegiaca del poeta di Bibbiena; i toni oscillano da quelli più intimi e languidi propri della poesia lirica a quelli civili dello sdegno e dell'amarezza composti in un dettato di stoica accettazione del mondo. Non è un caso che nelle ultime raccolte pubblicate i toni e la pronuncia siano un compostaggio di vari registri, da quello sentimentale e rammemorante a quello del rimpianto per un mondo che è cambiato sotto i nostri occhi a velocità inaudita rispetto al passato anche recente."" -
La professoressa di diritto
La morte violenta della professoressa Claudia Molinari fa scoprire un traffico clandestino di diamanti, che catalizzava torbidi intrighi sulla docente in uno scenario gremito da squallidi personaggi, trascinati in tunnel senza ritorno dalla propria ingordigia. Il libro tiene incollato il lettore fino all'ultima pagina.(Sergio Taccone) -
Vittime
Un amore finito, un amore incapace di spiccare il volo... Una storia verosimile, veritiera, scritta con lucidità e senza compassione, in un crescendo di situazioni che porteranno a un finale inaspettato. Due mezze famiglie (padre e figlia - madre e figlio) destinate inqualche modo a completarsi. Due solitudini simili, forse troppo, che si ritrovano ancora più sole in un'inesorabile spirale di triste consapevolezza. Il commissario Goretti avrà modo nuovamente di stupirsi e rammaricarsi delle conseguenze di certe scelte e dialcuni aspetti della natura umana. -
La campagna romana in cento casali
Cento casali da scoprire, ognuno con una storia particolare, piena di personaggi e aneddoti curiosi. Variegato è il ventaglio offerto ai visitatori: dai casali della cultura (veri e propri musei sconosciuti, con sale affrescate che nulla hanno da invidiare ai luoghi d'arte più rinomati) ai casali ""gastronomici"""" (con prodotti genuini e prelibati, disponibili negli alberghi, negli agriturismo e nelle rustiche osterie). Tutti i casali, poi, fanno da base a sentieri naturalistici, da percorrere a piedi o in bicicletta, per insolite passeggiate a contatto con il verde. Una guida, dunque, ricca di notizie, di illustrazioni e di mappe per far conoscere e amare i casali della Campagna Romana."" -
I segreti del generale anarchico
Ancora una volta l'ispettore Priamo Melis del distaccamento di polizia di Bosa si trova a dover indagare su una morte misteriosa: il corpo del Generale Paride Ferralis viene rinvenuto dal garzone di un fornaio. Alcuni particolari della vicenda inducono Priamo a pensare che possa trattarsi di omicidio, anche se il referto medico esclude tassativamente la morte violenta. Come già descritto nei due precedenti romanzi questo strano personaggio, l'investigatore lieve e improbabile, l'uomo schivo e sognatore, è costretto suo malgrado a misurarsi con un altro caso complicato del quale avrebbe fatto volentieri a meno. Il ""pool"""" che gestisce le indagini è composto dalla sua tradizionale """"spalla"""", Antonello, autodidatta credulone e scaramantico e dall'agente scelto Onofrio Pallotta, proveniente dal lontano Molise, che evidenzia un sapere antico frutto di una radicata cultura contadina oltre ad una forte connotazione politica .La vicenda si dipana tra tiepidi entusiasmi investigativi e meste ricadute nel ginepraio della burocrazia tipica degli apparati di polizia. Il finale a sorpresa restituisce slancio e ottimismo a tutti i protagonisti della vicenda."" -
L' ABC del cavallo sportivo
Dedicato a un vasto pubblico, non solo di curiosi e simpatizzanti, ma anche di gente del settore, ""L'ABC del cavallo sportivo"""" è un valido strumento, sia da tenere in scuderia, sia da consultare come fonte di conoscenza e di approfondimento, per tutti gli appassionati, compresi coloro che intendono partecipare ai corsi di formazione nell'ambito equestre. Dunque, un'opera di approccio sistematico al mondo del cavallo. Partendo dalle nozioni basilari, con una essenziale premessa introduttiva sulla storia dell'equitazione, il testo passa in rassegna tutte le tematiche attinenti al cavallo """"atleta"""", con una sezione speciale dedicata al dressage italiano ed ai suoi protagonisti, passati e presenti. Uomo e animale sono analizzati separatamente e nella loro interazione. Non mancano cenni di etologia, di veterinaria e di anatomia quanto mai utili per la nomenclatura e l'acquisizione dei termini tecnici, oltre ad argomenti relativi alla gestione della scuderia, alla cura dell'animale, agli ambienti e agli spazi idonei, alle attrezzature, all'alimentazione e alla cura del cavallo sportivo, anche in età avanzata. Il testo è corredato da interviste a figure di primo piano del mondo equestre."" -
Les choses de la vie
Nella poesia di Marie Laure Colasson è scomparsa la manifestatività scandalosa delle «cose», i frasari post-veritativi mostrano il vuoto sotto vetro chealeggia nelle parole: tutti i messaggi comunicazionali sono finzione, parole alla berlina della loro insignificanza assolutoria. La Colasson, al contrario degli autori ipoveritativi che della ipoverità ne fanno un sistema significazionale, adotta le ipoverità per mostrarne l'involucro. La «nuda vita delle parole» qui dà luogo alla «nuda verità ipoveritativa» della poesia kitchen; assistiamo alla scomparsa totale della punteggiatura e alla quasi di sparizione dei verbi, il che implica l'eclisse totale dell'io plenipotenziario; le onomata risultano galleggiare sulla superficie di un tessuto grammaticale alleggerito, raffreddato, iperbarico. -
Il coraggio di vivere
A volte per imparare a conoscere e valorizzare la propria persona, è necessario un turbamento che vada a sconvolgere completamente la nostra vita. Come accade a Stefano, interprete di questa storia che, in seguito ad un trauma, comprenderà sé stesso e il proprio valore. Il nostro segreto è racchiuso nel nostro cuore. Attraverso l'introspezione e la meditazione, noi riusciamo a modificare il nostro stato di coscienza e questo ci permetterà di modificare in primis noi stessi e le persone da cui siamo circondati. Diventiamo uno ""spanda"""" che emette vibrazioni per poi emanarle a chi ci sta intorno. Ecco perché è fondamentale curare i nostri pensieri affinché siano positivi e propositivi e disciplinarci nella pratica dello yoga e della meditazione."" -
Io, Giulio, centurione romano
"La figura marginale di Giulio, il gentile guardiano di Paolo di Tarso nel suo viaggio da prigioniero verso Roma, è inserita nell'epopea degli albori del Cristianesimo, con le gigantesche figure di Paolo, l'apostolo delle genti e di Pietro, il capo della Chiesa. [...] Un altro motivo di fascino e di attrazione, che mi ha spinto a scrivere sul misterioso centurione Giulio, è stato il mio amore per la letteratura. In particolare come viene descritta dall'autore degli atti, l'evangelista Luca, la burrascosa navigazione affrontata nel corso del viaggio. Vi ho colto il fiore della letteratura di questo tipo (Conrad in primo luogo, Melville, Stevenson...). Ho anche capito come l'amore per la Bibbia, l'eccelso valore delle sue parole (Parola di Dio...) abbiano influenzato positivamente in particolare la letteratura anglosassone e russa. Per noi basti pensare a quanto abbia giovato al Manzoni, al valore letterario dei suoi """"Promessi Sposi"""", la conoscenza e l'amore per il Vangelo."""" (dalla Nota dell'Autore)" -
La vera storia della ParMy Jane. 7256: capitomboli nello spazio-tempo
Una gigantesca forma di parmigiano reggiano viene scagliata a folle velocità nello spazio...Cosa succederà alla fantascientifica astronave collocata al suo interno? Quali avventure dovranno affrontare gli ""strani"""" componenti dell'equipaggio? Che incontri faranno in una dimensione dove il passato si confonde con il futuro? Una storia ambientata addirittura nell'anno 7256: divertente, spassosa e piena di trovate, che non deluderà neanche i lettori più esigenti.""