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Esame di mezzanotte
Questo libro è stato ideato tutto in una notte, durante un gran mal di denti, accompagnato dall’idea assillante dell’esame di maturità da ridare; ed è il tipico effetto collaterale degli analgesici a base di acido acetilsalicilico. Il narratore dichiara inoltre che non è stata una bella esperienza e che ha molto patito, e invita i dentisti più illuminati a fare una diagnosi: se per caso non è questo precisamente il purgatorio, come lo si può sperimentare già in vita, alternato qui e là da brevi momenti di requie, cioè attimi fugaci e illusori di paradiso. -
Inviato speciale. Cronache da Berlino a Vienna tra le due guerre
All'inizio degli anni Venti del secolo scorso, il giovane Billie (non ancora Billy) Wilder si guadagna da vivere facendo piccoli lavoretti e scrivendo articoli per i giornali viennesi. Il suo sogno è andare negli Stati Uniti, anche se non ha ancora chiara la sua vocazione per il cinema. Questa comincia a mostrarsi quando Billie si trasferisce da Vienna a Berlino: e mentre continua a occuparsi di jazz e spettacoli di varietà, inizia la sua carriera di sceneggiatore per il film Uomini di domenica, di cui racconta l'avventurosa realizzazione. I testi raccolti in questo volume sono una testimonianza della versatilità del giovane Wilder: reportage non convenzionali (Venezia, Genova e Monte Carlo), brevi racconti surreali e satirici, paradossi, provocazioni, recensioni cinematografiche e teatrali, inchieste sul mercato editoriale, interviste a dive del muto come Asta Nielsen ma anche a ballerine, fattucchiere e venditrici di giornali. Un racconto di prima mano dell'Europa tra le due guerre in cui emerge il suo umorismo caustico, un grande amore per la realtà e una capacità di cogliere le piccole e le grandi debolezze degli esseri umani. Spesso Wilder parla in prima persona, come quando racconta la sua faticosa ed esilarante esperienza di ballerino a pagamento in un hotel di Vienna. Ed è facile vedere, in trasparenza, il talento di colui che diventerà uno dei più grandi registi del Novecento. -
Pasolini requiem
Poeta, romanziere, critico letterario, saggista politico, sceneggiatore e regista, Pier Paolo Pasolini è stato uno dei maggiori intellettuali del dopoguerra e ha esercitato una profonda influenza sulla cultura italiana. Questa nuova edizione di Pasolini Requiem offre un ritratto completo e inedito del suo genio eclettico e multiforme. Intrecciando l'analisi delle opere e le interviste di amici, ammiratori e detrattori, Barth David Schwartz segue la crescita di Pasolini da poeta di provincia a romanziere di successo, il suo passaggio alla regia, fino a giungere all'enigma ancora irrisolto della tragica scomparsa. Schwartz racconta le incomprensioni e polemiche con gli intellettuali, spesso sospettosi e prevenuti, ricostruisce efficacemente lo scandalo che destava e la persecuzione di cui fu oggetto da parte dei media, ne mostra le tante contraddizioni e gli inevitabili abbagli. Emerge l'immagine letteraria e storica di un artista solo nel suo genio, spesso incompreso, comunque profetico. -
Paesaggio dopo la battaglia. Note a margine e macerie
Paesaggio dopo la battaglia segna il primo lavoro di Vasco Brondi – cantautore, musicista e scrittore – dopo la conclusione del progetto artistico Le Luci della Centrale Elettrica, tra i più fecondi e incisivi sulla scena musicale indipendente del nuovo millennio. Questo libro raccoglie il diario tenuto da Brondi nel corso della lavorazione dell'omonimo disco, uscito nel 2021 e concepito in parte durante l'epoca più dura e particolare che l'Italia e il mondo hanno attraversato negli ultimi anni. Scritto in una nazione deserta dentro notti silenziosissime tra Milano, Ferrara e ricordi di viaggi in India, a Lampedusa e nei paesi disabitati dell'Italia interna, accoglie tutto ciò che dalle canzoni esonda e che chiede uno spazio e un tempo ulteriori per essere raccontato. Gli eventi incontrollabili, l'evolversi della storia e le circostanze del momento, le sensazioni e il divenire quotidiano catturati con lingua poetica e pura, nella tensione a cercare la trasparenza e il rintocco degli altri in sé e di sé negli altri per costruire nidi anche nei posti più impervi. Un testo limpido e autentico, dove risuonano echi di battaglie universali e minori e di quella pace fiduciosa, friabile e vivida che sopraggiunge in seguito; uno strumento di empatia e connessione con i fan e i lettori, una lente di ingrandimento sul sentire e fare di uno degli artisti più liberi, sensibili e sfaccettati del nostro tempo. -
Sull'arte. Scritti dal 1955 al 2016
Quasi a sua insaputa, nel corso degli anni, Umberto Eco ha scritto un autentico trattato sull'arte. Un opus magnum frammentario, discontinuo, divagante, stratificato e, appunto, inintenzionale. Vi confluiscono saggi, presentazioni, conferenze, articoli e Bustine di Minerva. Materiali eterogenei in larga parte dispersi e dimenticati che, ora, per la prima volta, sono stati ritrovati, riorganizzati e riletti da Vincenzo Trione. È un trattato segreto e sorprendente, caratterizzato dall'inconfondibile stile di Eco: un misto di originalità interpretativa, di curiosità intellettuale, di fantasia, di erudizione e di ironia. Vi incontriamo meditazioni estetologiche, studi semiologici, indagini sociologiche e incursioni militanti. E ancora: investigazioni sulle poetiche del Novecento, sulle avanguardie e su movimenti come l'Informale e l'arte programmata. Molte pagine sono dedicate ad artisti-compagni di strada (tra gli altri, Arman, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Eugenio Carmi, Fabio Mauri, Ugo Mulas e Tullio Pericoli). Rivelatori i passaggi su alcune figure decisive: la bellezza, la bruttezza, l'imperfezione, il kitsch, la vertigine della lista. Inattesi gli interventi sullo statuto della critica d'arte e quelli, d'impronta civile, sul futuro dei musei e sul destino del patrimonio culturale. Ne emerge un involontario e inquieto teorico-criticostorico dell'arte. Che sembra abbandonarsi a ininterrotte scorribande. In realtà, Eco tende a ritornare sempre sulle medesime ossessioni: l'opera come luogo aperto, destinato a essere abitato e continuato dallo spettatore; l'esperienza del fare come avventura fondata sulla centralità del ""formare"""". Infine, l'arte come problema, come interrogazione. Il libro è accompagnato da un'inedita galleria di ritratti di Tullio Pericoli."" -
I 75 fogli
I settantacinque fogli sono il nucleo originario di Alla ricerca del tempo perduto: le primissime pagine che Marcel Proust ne ha scritto. Riuniscono i temi emotivamente e narrativamente più importanti del romanzo: l'infanzia, la casa di campagna e le sue due passeggiate, il bacio negato della mamma, i soggiorni al mare con le ragazze in fiore, i nobili, Venezia. Compaiono inoltre figure e momenti poi abbandonati: la morte straziante della mamma, che ritrova in quel momento il viso della giovinezza, e passaggi schiettamente comici (un capriccio del fratellino Robert, una lettera esilarante della nonna). Cercati a lungo, solo ora sono stati ritrovati, in casa del proustiano e grande editore Bernard de Fallois, scomparso nel 2018. Sono testi molto autobiografici, vicini alla vera vita di Proust – il narratore si chiama Marcel, ma già compare l'""Io"""" narrante, intimo e universale, che fonda la Recherche. Un maestoso apparato di note della specialista Nathalie Mauriac Dyer (una pronipote di Proust) ricollega questi fogli ai manoscritti successivi, prima che questi passaggi approdino al romanzo come lo conosciamo: e così si chiariscono gli aspetti (come l'omosessualità, l'ebraismo, e molti altri) cui quelle pagine perse alludono. Sono sequenze brevi, ma Proust già scrive pienamente come nel suo capolavoro; la traduzione è stata perciò affidata a una letterata proustiana, Anna Isabella Squarzina; l'introduzione per il pubblico italiano è di Daria Galateria, che ha annotato la prima edizione commentata al mondo della Recherche. I settantacinque fogli sono uno storico tassello nell'universo proustiano, finalmente rivelato ai lettori italiani."" -
La semiosfera. L'asimmetria e il dialogo nelle strutture pensanti. Nuova ediz.
Jurij M. Lotman, introdotto in Italia da Umberto Eco, Maria Corti, Cesare Segre, è stato uno dei geni della cultura russa, marginalizzato dal conformismo di regime da Mosca a Tartu (oggi in Estonia, allora ai confini dell'impero sovietico). Nato come studioso di letteratura, Lotman ha sviluppato un approccio capace di tenere insieme testi poetici, arti figurative, cinema, teatro, vissuti quotidiani, aprendo e definendo quello che poi è diventato un vero e proprio indirizzo degli studi contemporanei: la semiotica della cultura. Al centro di tale approccio sta tuttora l'idea di ""semiosfera"""", coniata in dialogo con quella di """"biosfera"""", per indicare che la cultura è un ambiente vivo, dinamico, dialogico, fatto di molteplici formazioni in costante relazione e traduzione. Un """"corpo"""" che per conservarsi deve evolvere, creando nuovo pensiero e nuove informazioni. È nei saggi di questo volume fondativo - ora in una nuova edizione curata da Simonetta Salvestroni e Franciscu Sedda - che tale teoria prende compiutamente forma."" -
Paradiso
Paradiso è la storia di Yusuf che, a dodici anni, viene dato in pegno dal padre, un locandiere pieno di debiti, a zio Aziz, un ricco mercante.rnNel fermento della città, tra swahili, musulmani d’Africa, colonizzatori tedeschi, camionisti sikh, Yusuf ha il suo rifugio nel giardino paradisiacornal centro della casa. È la storia dell’amicizia con Khalil, poco più grande di Yusuf, anche lui comprato da zio Aziz. È anche la storia dell’amicizia interrotta tra i due ragazzi, quando zio Aziz chiede a Yusuf di accompagnarlo in un viaggio d’affari nell’entroterra. È la storia della scoperta dell’amore di Yusuf, cresciuto, bellissimo, nella casa in cui viene educato. E diventa una lezione su come gli amori, soprattutto quelli proibiti, finiscono all’improvviso. È la storia del sultano Chatu che, nella città di Marungu, fa prigioniero Yusuf e i suoi, e li priva di ogni avere. Ma la prima guerra mondiale è alle porte, gli eserciti europei stanno conquistando il continente, e inizierà tutta un’altra storia per l’Africa, per le sue genti, per Yusuf. -
Patrick Dalli. The journey. Ediz. illustrata
Introduzione di Vittorio Sgarbi. -
Sulla riva del mare
Dall'autore Premio Nobel per la Letteratura 2021.Tra Oceano Indiano e Canale della Manica, Sulla riva del mare ci ricorda che il racconto e lo scambio di esperienze possono offrirci la possibilità di ritrovare noi stessi e gli altri.Il sessantacinquenne Saleh Omar è un mercante di Zanzibar, richiedente asilo in Inghilterra. Sindbad dei giorni nostri, Omar lascia una terra dove il genio del male si è incarnato in governanti ladri provvisti di ogni forma di moderna violenza politica: campi di concentramento, armi e uno stuolo di cortigiani. Al suo arrivo a Londra, all'aeroporto di Gatwick, Omar mostra un visto non valido, rilasciato in patria da un suo parente e acerrimo nemico, Rajab Shaaban Mahmud. A Omar era stato suggerito di mostrare di non capire una parola di inglese, per cui l'assistente sociale che ha preso in carico il suo caso si trova costretta a chiedere la consulenza di un esperto di Kiswahili, uno dei dialetti dell'Africa Orientale: per ironia della sorte, l'interprete è Latif Mahmud, il figlio di Rajab, l'acerrimo nemico di Omar. L'uomo ha tagliato ogni ponte con la sua famiglia di origine dagli anni '60, quando ha chiesto asilo come rifugiato in Inghilterra, dove vive nella nostalgia della sua terra. Ora, Omar si trova faccia a faccia con Latif in una cittadina inglese sul mare. Entrambi rifugiati, con una origine e un destino che li accomuna. Il figlio del persecutore di Omar è anche la persona che può salvarlo e dargli finalmente una nuova vita. Dal premio Nobel per la Letteratura Abdulrazak Gurnah, un romanzo su due uomini che hanno scommesso tutto per cambiare vita, uno sguardo letterario implacabile sull'eredità dimenticata del mondo postcoloniale. -
Manifesto del libero pensiero
Chi ha paura della libertà d’espressione? PaolarnMastrocola e Luca Ricolfi cercano la risposta a unarndomanda che si è insinuata pericolosamente nellernnostre vite. La censura autoritaria di un tempo si èrntrasformata in un follemente corretto che piega larnlingua alle mode del momento, tra parole innocentirnmesse sotto accusa e surreali neologismi “inclusivi”,rne in una cultura della cancellazione che rileggernil passato con lo sguardo di oggi. Così, nella giunglarndi internet e della gogna globale che ha banditornl’ironia e il dialogo, dilaga un clima inquisitoriorne intimidatorio imposto da autoproclamati custodirndel Bene. Mastrocola e Ricolfi lo raccontano,rnne individuano le cause storiche e propongonornrimedi, fino a comporre un vero e proprio manifestornper restituire la libertà alla parola oppressa deirnnostri tempi. -
Voci in fuga
Il giovane Ilyas è poco più che un bambino quando viene rapito dalla famiglia per mano di un soldato ascaro di stanza nelle colonie tedesche dell'Ostafrika. Cresce affidato a un agricoltore europeo, impara la lingua e si guadagna un'istruzione, ma la vita insieme ai colonizzatori lo allontana dal suo popolo, ne fa un forestiero a casa propria. Allo scoppio della prima guerra mondiale si arruola volontario per combattere al fianco dei tedeschi, lasciando la sorella Afiya nella casa dell'amico Khalifa. Qui la ragazza incontra il giovane Hamza, tornato dal conflitto senza un soldo e con molte cicatrici nel corpo e nell'anima: dalla loro unione nasce una speranza, un figlio chiamato Ilyas come lo zio scomparso. Ma sono gli anni trenta, i venti di una guerra che sta per scuotere ancora l'Europa arrivano fino alle colonie africane, e il piccolo Ilyas comincia a sentire una voce misteriosa che sembra parlare solo con lui. -
La traversata notturna
Mosso dal desiderio di liberarsi dei ricordi che non smettono di tormentarlo, il narratore di questo libro decide di compiere un viaggio nella sua città, trasformata per l'occasione in un grande teatro della memoria. E come in ogni avventura che si rispetti, si dota delle armi magiche necessarie all'impresa: una mappa quadrata di ottantuno caselle, una raccolta di lettere d'amore e alcune vecchie agende fitte di appunti. La città è Torino, la storia è quella di una coppia italiana del dopoguerra, del loro innamorarsi, sposarsi e vivere prima felici e contenti, e poi infelici e scontenti. S'incontrano nel 1943: lui, ufficiale del Genio e futuro ingegnere, è appena tornato dalla Russia; lei ama la musica e la poesia. Si sposano nel 1946, mettono su famiglia. Gli anni della ricostruzione diventano presto gli anni del miracolo economico, che diventano presto gli anni della contestazione e della crisi. L'ingegnere, soccombendo alla melanconia, scava un tunnel personale dove rimane intrappolato, intrappolando anche la moglie e i figli. Disseminati i frammenti del tempo nello spazio della città, il narratore indaga i motivi misteriosi della depressione del padre. Alla fine, però, nessuna ragione gli sembra sufficiente a spiegare trent'anni di tristezza irrimediabile. Capisce che sono proprio i ricordi più dolorosi quelli che gli permettono di non interrompere il dialogo con i genitori - che, dopotutto, non vuole far scomparire dalla propria vita. In questa Traversata, il lettore sceglierà se indugiare nei luoghi del romanzo familiare o avventurarsi su sentieri più imprevedibili e nascosti. Qui incontrerà case stregate, martiri e reliquie, monumenti equestri, bilance svizzere, papiri egizi, antropologi e architetti; e poi cavalli bianchi, volpi pallide, pesci siluro e molti altri animali. Ma giunto alle ultime pagine riconoscerà le voci che risuonano nitide tra le righe: quelle di chi se ne è andato e offre un'ultima occasione di incontro a chi è rimasto.Proposto da Elisabetta Rasy al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«Parte come un memoir La traversata notturna di Andrea Canobbio, ma diventa subito un potente romanzo famigliare dei nostri giorni, toccando con originalità e intensità il sentimento delle radici che ognuno di noi a suo modo coltiva. Tanto più convincente la storia che Canobbio ci racconta perché lo scrittore evita i modi della saga o delle reminiscenze sentimentali per inoltrarsi in una sorta di ricerca del tempo perduto che, come in un’antica epopea, si dilata in spazi ed epoche distanti, in un sapiente andirivieni tra passato e presente. Il presente sono le peregrinazioni nella sua città, Torino, che è allo stesso tempo santuario dei ricordi, palcoscenico di una danza di spettri, e geografia esotica da decifrare come una terra straniera. Il narratore, chiedendo aiuto agli antropologi del passato, si fa etnologo della propria tribù famigliare mentre si muove sulle per lui misteriose tracce della vita del padre, come una sorta di nuovo Telemaco che in cerca di Ulisse si aggira per contrade lontane, qui rappresentate da fragili reliquie: lettere del perduto amore dei genitori, agende di una fitta e difficile quotidianità, reperti medici... -
La cameriera
Molly Gray non è come tutti gli altri. Fatica a intrattenere rapporti sociali e interpreta a modo suo le intenzioni di chi le è vicino. La nonna, che l'aveva cresciuta, rielaborava il mondo per lei, codificandolo in semplici regole secondo le quali Molly poteva vivere, ma da quando la nonna è morta, la venticinquenne Molly ha dovuto affrontare da sola le complessità della vita. Lanciandosi con ancor più passione nel suo lavoro di cameriera d'albergo. Il carattere riservato, il suo amore ossessivo per la pulizia e l'ordine, la rendono una cameriera eccezionale. Si diverte a indossare la sua uniforme impeccabile ogni mattina, a rifornire il suo carrello di saponi e bottiglie in miniatura e a riportare le camere degli ospiti del lussuoso Regency Grand Hotel a uno stato di perfezione. Ma la vita ordinata di Molly viene sconvolta quando entrando nella suite del milionario Charles Black lo trova morto. Assassinato nel suo letto. Prima che Molly capisca cosa sta succedendo, il suo comportamento insolito insospettisce la polizia, che la considera la principale sospettata. Si ritrova presto intrappolata in una rete di inganni, che non ha idea di come districare. Fortunatamente per Molly gli amici che non ha mai saputo di avere la aiutano nelle indagini alla ricerca del vero assassino. Riusciranno a trovarlo prima che sia troppo tardi? Molly, però, non ha raccontato tutto ciò che ha visto quando ha trovato il cadavere, e l'ha fatto per una ragione ben precisa... -
La Linea
Il successo. Questa è la stella polare che orienta le vite di Stelio e Angiòla, che sono qualcosa di più di una coppia e forse anche di una famiglia. Lui è un architetto visionario, lei il suo perfetto completamento. Sono megalomani, fragili e sempre in equilibrio. Almeno fino a che il sogno diventa realtà e l'architetto cinquantenne si trasforma improvvisamente in una star internazionale. Intorno a loro, prima di loro e dopo di loro, i frammenti scomposti di una famiglia che attraversa il Novecento ed esplode nel nuovo millennio. In una villa della cintura romana, nell'Eritrea italianizzata, in un appartamento nel cuore del Marais, nella Venezia nebbiosa dei primi anni settanta e nella platea del vorticoso congresso del Partito socialista del 1989, si diramano i destini dei personaggi di questo romanzo. Anita, la primogenita priva di talenti e ambizioni evidenti, il fratello Tullio, fumettista in costante blocco creativo e schiacciato dal peso della famiglia, la sorella Olivia, efebica, caparbia, incapace di realizzare il suo sogno di diventare una campionessa di tennis. E poi i genitori, gli zii, i compagni di sempre. Lucio Pellegrini racconta la storia di una famiglia borghese in un inferno di aspirazioni, incapacità, invidie e tradimenti, a cavallo fra gli anni di Tangentopoli e gli ultimi fuochi di un ""secolo breve"""" che ha prodotto, quali figli di un Dio minore, generazioni tiepide se non già perse."" -
Il miele e l'amarezza
Nei primi anni duemila a Tangeri, in Marocco, un insospettabile professore è in realtà un pedofilo che abusa di ragazzine, adescate promettendo loro la pubblicazione di poesie sulla rivista che dirige. Agisce indisturbato, senza destare il minimo sospetto, protetto dalle regole imposte dalla cultura e dalla società. Samia, una ragazza di sedici anni sensibile, amante della cultura e della poesia, finisce nella sua trappola. Di ciò che le accade, per vergogna e pudore, non racconta nulla ai genitori, che scopriranno troppo tardi quello che la figlia ha subito. La tragedia che li colpisce e le sue ripercussioni trascinano la coppia in una crisi duratura, che li porterà a invecchiare tra l'odio e il risentimento reciproci; incapaci di lasciarsi, sono ormai uniti più dal dolore che dall'amore. La loro vita sembra destinata a terminare nell'amarezza ma l'arrivo di Viad, un giovane immigrato africano che con gentilezza e affetto si prende cura dei due anziani, porterà un po' di sollievo, e aiuterà a lenire le ferite che segnano la loro esistenza. Tahar Ben Jelloun racconta una storia di dolore e di speranza in cui il miele dell'amore può ancora addolcire la sofferenza di chi ha subito i colpi del destino e della malvagità umana. -
Domani e per sempre
Kajan ha avuto una fortuna rara, un talento indiscusso per il pianoforte, e una sfortuna tragica: nascere nel corso della Seconda Guerra Mondiale, in Albania. E il 1943 e Kajan vive in una fattoria con la famiglia e con suo nonno Betim nella campagna albanese. I suoi genitori sono partigiani e sono sulle montagne a combattere contro i nazisti. L'esistenza di Kajan scorre in qualche modo al riparo dalle atrocità belliche, fino a che un giorno un disertore tedesco di nome Cornelius bussa alla loro porta, cercando rifugio. Il soldato è un abile pianista e il piccolo Kajan decide di approfittarne per imparare; si rivela un allievo disciplinato e talentuoso, e sviluppa un rapporto di affetto viscerale con il soldato, Poco prima della resa dei tedeschi, una truppa di nazisti invade la fattoria. I tre ascoltano impotenti gli spari, nascosti in una botola sotterranea. La tensione cresce fino a quando i tedeschi non scoprono il loro nascondiglio: è lì che Cornelius esce fuori senza esitazione e ancora una volta, uccidendo i suoi connazionali, salva la vita di Kajan. Betim, però, è rimasto mortalmente ferito dagli spari. È la notte della liberazione dell'Albania. Cornelius ha la possibilità di tornare a casa, in Germania, con l'aiuto di Selie, la madre di Kajan, leader di un comando di partigiani che ha molto peso nel partito. Quindici anni dopo circa, Kajan è divenuto uno stimato professore di musica, a soli 20 anni, per merito del suo prodigioso talento. Ama, ricambiato, una sua alunna di nome Elizabeta. Ma c'è un problema, accentuato dalla figura della rigida e irreprensibile madre Selie, ormai elevata agli alti ranghi del novello regime comunista: Elizabeta è la figlia di un traditore. La guerra che Kajan pensava finita sta per iniziare in una nuova forma con nuovi nemici.COME COMINCIA""Nonno, dov'è la guerra?""""""""La guerra è lontana da qui, Kajan. Finisci la tua cena.""""""""Perché noi non la vediamo?""""""""Perché non ci interessa. Io sono troppo vecchio e tu sei troppo piccolo,"""" rispose Betim sorridendo.""""È per questo che Mami e Babi non sono qui con noi? A loro la guerra interessa?""""""""No, figliolo, sono loro che interessano a lei.""""""""Perché?""""""""La guerra nasce prima nella mente di pochi, poi in quella di molti, poi dalle menti passa alle mani e alle gambe e da lì si sposta negli occhi. E poi, anche quando finisce, negli occhi rimane. Resta lontano dalla guerra, Kajan, non guardarla mai, è una cosa brutta, io lo so.""""Proposto da Furio Colombo al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«""""Mi ha molto colpito Domani e per sempre (La Nave di Teseo), esordio narrativo del cantautore Ermal Meta che oggi ha 41 anni e arrivò in Italia dall’Albania quando ne aveva 13. Il protagonista si chiama Kajan ed è un ragazzo che vive in una fattoria con il nonno, mentre i genitori partigiani sono sulle montagne a combattere i nazisti. La sua vita cambia il giorno in cui arriva un disertore tedesco, che si rivela un bravo pianista e introduce il ragazzo all’arte della musica. Mi... -
Il lato sbagliato del telescopio
Mina Simpson è una dottoressa di origine siriana che vive e lavora da molti anni negli Stati Uniti. Quando la sua amica Emma le chiede di raggiungerla con urgenza a Lesbo per collaborare con la sua ONG nell'emergenza rifugiati, decide di accettare. Una settimana lontana dai suoi impegni, da Chicago e dalla moglie, e l'occasione di fare qualcosa di buono per gli altri le paiono motivi sufficienti. Oltretutto da anni non è stata così vicina alla sua terra natale, ossia da quando ha deciso di non nascondere più la sua natura, e di andarsene per essere sé stessa, una donna nata in un corpo d'uomo. La sua famiglia l'ha rinnegata e con loro ha perso ogni contatto, tranne che con Mazen, l'adorato fratello con cui è cresciuta e il viaggio a Lesbo diventa un'occasione per ritrovarsi. Tra i profughi che Mina incontra sull'isola c'è anche Sumaiya, una madre di famiglia, forte e decisa, ma anche molto malata, che non vuole rivelare la sua condizione per proteggere i propri cari. Tra lei e la dottoressa nasce un legame particolare che porta Mina a dover fare i conti con la realtà della tragedia dei rifugiati, obbligati ad abbandonare la loro terra, proprio com'era successo a lei. Rabih Alameddine racconta una delle grandi questioni irrisolte del nostro tempo con uno sguardo acuto e ironico, dando vita a una serie di personaggi sfaccettati, tragici e divertenti, e a una protagonista, Mina Simpson, assolutamente indimenticabile. -
Il prezzo del futuro. Perché l'Italia rischia di sprecare l'occasione del secolo
Qual è il futuro dell'economia italiana? Quanto sarà profondo il danno che la guerra in Ucraina apporterà alla ripresa, e quale sarà l'impatto dell'emergenza energetica sulla transizione ecologica? Le riforme di Draghi basteranno per modernizzare il paese in cinque anni? E quali sono i rischi per l'economia dopo le elezioni del 2023? Ecco alcuni dei quesiti a cui risponde Alan Friedman nel ritratto vivido e profondo di un paese al bivio, una nazione travolta prima dalla pandemia e poi da una situazione geopolitica radicalmente mutata. L'Italia ha le abilità e i mezzi per riemergere più forte dopo anni di crisi, ora deve dimostrare di volerlo davvero. Il prezzo del futuro è una guida per evitare i pericoli e le trappole di un percorso accidentato e imboccare la strada giusta, ma anche per riflettere sul passato e cercare di non ripetere gli stessi errori. Alan Friedman affronta i temi cruciali dell'attualità, tastando il polso dell'economia italiana e interrogando la politica, con un occhio sempre attento ai mutamenti della società. Porta il lettore faccia a faccia con quattro ex premier, otto ministri del governo Draghi e svariate figure chiave del mondo della finanza italiana e internazionale, senza aver paura di allargare il raggio della sua indagine a Bruxelles e a Washington, con interviste ai funzionari di massimo grado della Commissione europea e dell'amministrazione Biden. Ne scaturisce un racconto vibrante e reale, che rivela sotto una luce inaspettata non solo i processi decisionali che modellano la vita quotidiana della popolazione, ma anche le persone, gli uomini e le donne, che queste scelte le fanno ogni giorno. -
Il mio padrone, il mio vincitore
Vasco è un curatore della Biblioteca nazionale di Francia, quando a una cena conosce Tina, attrice teatrale ossessionata da Verlaine e Rimbaud, se ne innamora pazzamente e, per fare colpo su di lei, sfrutta proprio la comune passione per la poesia. La relazione che nasce diventa ben presto importante e totalizzante per entrambi. Quando Edward, il compagno di Tina e padre dei suoi figli che sta organizzando il loro matrimonio in Provenza, scopre il tradimento, minaccia Vasco di morte. Tina è quindi costretta a scegliere tra la sicurezza della famiglia e le lusinghe di un amore appena nato. La loro storia ci viene raccontata da un amico comune che, interrogato da un giudice inquirente, svela tutti i retroscena del triangolo amoroso. Ma perché un giudice indaga su questa vicenda? E come possono essere delle poesie le prove principali dell'inchiesta? Ma soprattutto, cosa c'entra la pistola di Verlaine con tutto questo? François-Henri Désérable racconta una storia normale ma anche incredibilmente letteraria, in cui la poesia è grande protagonista.