Sfoglia il Catalogo feltrinelli010
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9861-9880 di 10000 Articoli:
-
La vita in ordine alfabetico
Ugo Cornia compone una sorprendente enciclopedia sentimentale di piccole e grandi storie da una provincia mitica, remota e vicinissima, tra eroi improvvisati e urgenze indifferibili. Un romanzo emiliano distillato in ordine alfabetico, uno sguardo ironico e spiazzante sul disordine della nostra vita.«I libri di Cornia sono sempre un viaggio di ritorno verso casa» – Laura Pezzino, Vanity Fair«Per molto tempo, senza mai scriverne neanche una riga, ho avuto questa idea di fare una specie di Dizionario ragionato della mia vita, anche per vedere quale ""mia vita"""" ne sarebbe saltata fuori. Ero in cucina a Guzzano col computer davanti, avevo scritto Dizionario della mia vita perché non volevo perdere di nuovo uesta frase che ogni tanto mi attraversava la testa, poi mi ero messo a scrivere una lista tipo: cravatte di mio padre, blatte tedesche, cimici, poi cravatte mie, la centoventiquattro special del nonno, la mia Lancia Dedra, sogni fatti a Guzzano tra le 4 e le 6 di pomeriggio in un periodo felice e così via. Era l'elenco delle rime cose che mi venivano in mente. È incredibile quanta roba ci stia in una vita (questo concetto """"vita"""" per fortuna è un concetto quanto più vago possibile, anzi, non è neanche un concetto, ma è questa cosa che ci capita a tutti noi viventi). Ti arriva addosso di continuo qualcosa da dovunque e tutti questi qualcosa uasi sempre non hanno la minima infrastruttura logica che li armonizzi e li renda funzionali a una specie di destino. L'eventuale destino forse lo si vede a posteriori, essendosi ormai perso tutto il ciarpame di cui felicemente siamo fatti.»"" -
Cronache dell'alluvione. Polesine 1951
Gian Antonio Cibotto era lì quando il Polesine venne colpito dalla grande alluvione del 1951. Nelle ore immediatamente successive, si prodigò per aiutare la terra che amava e che vedeva ferita. E lo sguardo di scrittore coglieva in quel dolore la poesia e la speranza delle storie e dei volti della sua gente. Questo libro - insieme inchiesta letteraria, romanzo di un popolo, diario intimo - è la testimonianza di quei giorni, e la lezione eterna di un grande maestro. Con testi di Cesare De Michelis, Gian Antonio Stella, Vittorio Sgarbi, Elisabetta Sgarbi. -
La lampada del diavolo
Dal genio di Patrick McGrath, un romanzo che entra nei pensieri del suo protagonista, e di noi lettori, per far luce sulle diaboliche ossessioni scatenate dai segreti quando decidono di parlare.rn«Un romanzo magnifico, eccitante, che ti cattura dalla prima pagina e ti tiene in ostaggio fino alla fine. Patrick McGrath tocca nuovi folgoranti vertici di emozione» - John BanvilleLondra, 1975. L’anziano poeta Francis McNulty sente avvicinarsi la fine dei suoi giorni ma il suo animo non trova pace, schiacciato da una colpa che non ha mai avuto il coraggio di confessare. Le ombre di un tradimento sotto le armi, durante la Guerra Civile spagnola, si allungano nella casa di Cleaver Square quando un’oscura presenza, con le fattezze del generale Francisco Franco, comincia a fargli visita. In alta uniforme, il contegno di un militare decaduto, l’apparizione perseguita Francis con i ricordi dei giorni drammatici di quarant’anni prima. Perseguitato dalle visioni e spronato dalle domande di un giovane reporter che sta scrivendo un pezzo su di lui, il vecchio poeta accetta l’invito della figlia ad accompagnarla in viaggio di nozze a Madrid, in cui vede finalmente l’occasione per affrontare i fantasmi del suo passato. Mentre nel palazzo reale si consuma l’agonia del Generalissimo, vittima e carnefice di un’epoca che si sta consumando, Francis torna nei luoghi della sua vergogna, in un viaggio liberatorio nel tempo, nei ricordi di famiglia, nei recessi della sua mente. -
Capitale e ideologia
Nell’atteso seguito di Il capitale nel XXI secolo, best seller mondiale tradotto in 40 lingue e venduto in 2,5 milioni di copie, Piketty lancia la sfida di un nuovo modello economico e culturale, un’autorevole e illuminante chiave di lettura per interpretare il nostro tempo.Ogni comunità ha bisogno di giustificare le proprie disuguaglianze: l’uomo deve trovare le ragioni di queste disparità per non rischiare di vedere crollare l’intero edificio politico e sociale. In questa chiave, anche molte ideologie del passato non appaiono più così irragionevoli, se paragonate al nostro presente. Conoscere la molteplicità delle traiettorie e delle biforcazioni della storia può infatti aiutarci a interrogare le fondamenta delle nostre istituzioni e a intuire le loro trasformazioni. Questo libro, fondato sull’analisi di dati comparativi di inedita ampiezza, traccia il percorso dei regimi basati sulla disuguaglianza e ne immagina il futuro in una prospettiva economica, sociale, intellettuale e politica: dalle antiche società schiavistiche fino alla modernità ipercapitalista, passando per le esperienze comuniste e socialdemocratiche, e per il racconto inegualitario che si è imposto negli anni ottanta e novanta. Con lo sguardo rivolto ai temi più caldi della nostra contemporaneità, Thomas Piketty dimostra come l’elemento decisivo per il progresso umano e lo sviluppo economico sia la lotta per l’uguaglianza e l’educazione, ridiscutendo il mito della proprietà a tutti i costi. Ispirati dalle lezioni della storia, possiamo affrontare il fatalismo che ha nutrito le derive identitarie in Europa e nel resto del mondo, e immaginare un nuovo orizzonte partecipativo per il XXI secolo, basato sull’uguaglianza, la proprietà sociale, l’educazione e la condivisione dei saperi e dei poteri. -
Una breve storia dell'uguaglianza
"Questo libro propone una storia comparativa delle disuguaglianze tra classi sociali nelle società umane. O meglio una storia dell'uguaglianza, perché nel corso della storia si verifica un processo di lungo termine finalizzato a una maggiore uguaglianza sociale, economica e politica. Non si tratta certo di una storia pacifica, e ancor meno lineare. Le rivolte e le rivoluzioni, le lotte sociali e le crisi di qualsiasi natura svolgono un ruolo decisivo nella storia dell'uguaglianza, che è anche scandita da fasi involutive e da derive identitarie. Resta il fatto che esiste, almeno dalla fine del XVIII secolo, un processo storico orientato verso l'uguaglianza. Il mondo dei primi anni del XXI secolo, per quanto ingiusto possa sembrare, è più egualitario di quello del 1950 o di quello del 1900, i quali, di per sé, erano già per molti aspetti più egualitari di quelli del 1850 o del 1780. Affermare l'esistenza di una propensione verso l'uguaglianza non costituisce affatto un motivo di soddisfazione. Si tratta, al contrario, di un invito a continuare la lotta su un fondamento storico solido. Riflettendo sul modo in cui il processo verso l'uguaglianza si è effettivamente prodotto, è possibile trarre lezioni preziose per il futuro, comprendere meglio sia le lotte e le mobilitazioni che lo hanno reso possibile, sia i dispositivi istituzionali e i sistemi giuridici, sociali, fiscali, scolastici, elettorali che hanno consentito all'uguaglianza di diventare una realtà duratura. Purtroppo, però, il processo di apprendimento collettivo delle istituzioni giuste perde la sua forza, spesso a causa dell'amnesia storica, del nazionalismo intellettuale e dell'impermeabilità dei saperi. Per proseguire la marcia verso l'uguaglianza è dunque urgente tornare a studiare la storia e oltrepassare i confini nazionali e disciplinari. Questo libro ottimista e di mobilitazione collettiva tenta di procedere in tale direzione."""" (Thomas Piketty)" -
Figlia femmina
Laurence Barraqué è nata nel 1959, il padre, medico, dopo la prima figlia, sua sorella Claude, sognava un maschio, tanto da darle il nome dell'attore Laurence Olivier. La madre, invece, fa la casalinga, è brava a cucinare e a giocare a tennis. Una famiglia normale della piccola borghesia di Rouen, nel nord della Francia. Fin da bambina Laurence capisce che il ruolo di una ragazza nella vita e nella società è diverso e inferiore rispetto a quello dei ragazzi: alla domanda per il censimento del 1964 se avesse figli, suo padre rispose prontamente: ""No. Ho due figlie."""" Quando Laurence negli anni novanta diventa lei stessa madre deve fare i conti con cosa significhi essere una femmina, una donna, un genitore e quali lezioni dovrebbe cercare di tramandare o evitare. Nella sua analisi dei modi sottili e consueti in cui le donne sono mortificate da una società sessista, Camille Laurens, in questo libro toccante e potente, racconta in forma di romanzo le sue esperienze di donna che ha vissuto i grandi cambiamenti della società francese negli ultimi decenni. """"Figlia femmina"""" è allo stesso tempo intimo, coinvolgente e travolgente nella sua rappresentazione delle grandi sfide che dobbiamo affrontare, come la parificazione del sistema educativo e la trasmissione dei valori femministi alle generazioni più giovani."" -
Walt Disney. Prima stella a sinistra. Nuova ediz.
Nuova edizione ampliata in occasione dei 120 anni dalla nascita. Con un'introduzione di John Landis.Walt Disney è stato uno dei personaggi più importanti e controversi dell’ultimo secolo e ora, a 120 anni dalla nascita, avvenuta a Chicago il 5 dicembre 1901, richiede una nuova, approfondita, lettura. Mariuccia Ciotta, in questa nuova edizione ampliata, aggiorna il suo percorso critico di fronte a nuovi avvenimenti, riconoscimenti e falsità con un libro che sfata i luoghi comuni su Walt Disney, a torto considerato un imperialista della fantasia. Pioniere dell’animazione Disney non solo ha dato vita ad alcuni dei personaggi di fantasia più iconici e importanti del Novecento, ma figura tra i grandi esponenti dell’avanguardia artistica del secolo scorso. Il suo “nuovo mondo” unisce la creatività europea con l’America di Roosevelt e nasce dall’incontro tra Biancaneve e il Midwest, tra i castelli medievali e la prateria americana, in una sinfonia di voci, incanti e poesia. -
Il tuffatore
Nel tuffatore convivono eleganza e passione per il rischio. Raul Gardini aveva imparato da ragazzino a tuffarsi dal molo di Ravenna. Bello, seduttivo, sempre abbronzato, erede acquisito di una delle più potenti famiglie industriali italiane, aveva l'ambizione di cambiare le regole del gioco e la spregiudicatezza per farlo. Spinto dal desiderio, dall'ossessione di andare più dritto e veloce verso la risoluzione di qualsiasi problema. A qualunque costo.La vicenda di un imprenditore partito da Ravenna per conquistare il mondo entra nella vita e nei ricordi della scrittrice, intreccia le canzoni di Fabrizio De André, si muove sullo sfondo di una provincia romagnola tra fantasmi felliniani, miti eroici, ascese improvvise e cadute rovinose. Intorno, i sogni di gloria di un paese che guarda all'uomo della provvidenza con speranza prima, e con sospetto poi. Fino a quando tutto crolla. E il tuffatore resta lassù, da solo, sospeso in volo tra la vita e la morte. -
Oscuramento
Boris Pahor, uno dei grandi testimoni del Novecento, ha fatto di Radko Suban il proprio alter ego per raccontare le vicissitudini sue e del suo popolo all’alba e durante il secondo conflitto mondiale.Radko Suban è un giovane triestino di origine slovena che, nell’autunno del 1938 sentendosi inadeguato, sbagliato e incompreso abbandona il seminario e una strada già decisa per partire in cerca di sé stesso. Si trova però impigliato nelle pieghe della Storia: da un lato insegue in modo quasi ossessivo il reinserimento a pieno titolo nella società laica, dall’altro cerca di ricostruire il suo universo di giovane uomo attraverso un’educazione sentimentale tardiva resa più difficile dalla situazione politica del periodo e dall’incombere della guerra. É in questo contesto che incontra Mija, ma proprio quando la loro amicizia si sta trasformando in qualcosa di più Radko è chiamato al servizio di leva e viene inviato in Libia. Mentre lui è lontano Mija sposa Darko Licˇen, militante comunista come lei, ma al ritorno di Radko, dopo l’8 settembre, Darko è in galera e Trieste è occupata dai nazisti. É qui che lui e Mija si ritrovano pienamente, in un incontro necessario, quasi un appuntamento sancito dal destino. Ma la guerra non si ferma e travolge tutto quello che incontra, anche Radko, Mija e Darko. -
L' enigma della camera 622
Un fine settimana di dicembre, il Palace de Verbier, lussuoso hotel sulle Alpi svizzere, ospita l'annuale festa di una importante banca d'affari di Ginevra, che si appresta a nominare il nuovo presidente. La notte della elezione, tuttavia, un omicidio nella stanza 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l'intero mondo finanziario svizzero. L'inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, molti avrebbero avuto interesse a commettere l'omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità. Quindici anni dopo, un ignaro scrittore sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di farsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto, e da una donna avvenente e curiosa, anche lei sola nello stesso hotel, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo, e perché, nella stanza 622 del Palace de Verbier. -
L' altra te
Tutti ci siamo chiesti almeno una volta come sarebbe stata la nostra vita se avessimo fatto scelte diverse. Chissà come saremmo ora se avessimo passato quell'esame, se avessimo scritto quella lettera, se avessimo parlato con quella persona. D'altra parte è una caratteristica peculiare della natura umana quella di domandarsi e di immaginare che forma potrebbe avere questo altro sé. Joyce Carol Oates racconta quindici realtà alternative, vite che hanno preso sentieri diversi, o che avrebbero potuto farlo, tra nostalgia per un passato spesso più vagheggiato che vissuto e malinconia per quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Con ambientazioni e protagonisti che potremmo incontrare tranquillamente nella nostra quotidianità, questi quindici racconti, conturbanti e a tratti inquietanti, coinvolgono il lettore grazie alla forza della scrittura di una delle voci più importanti della letteratura americana contemporanea. -
Il pittore che divora le donne
Kamel Daoud, vincitore di un premio Goncourt e di un prix Méditerranée, sfida le nostre certezze e i nostri pregiudizi narrando la meraviglia dell’arte, e in quello stupore accende la luce di una libertà assoluta, contro ogni fondamentalismo.«Daoud è uno di quei pochi scrittori disposti a rischiare la vita per quello che scrive.» – Roberto Saviano«I versi satanici incontrano Una notte al museo.» – Le MondeUn uomo arabo cammina di notte nelle sale del Museo Picasso di Parigi. Non è un visitatore qualunque. Una fantasia, un volto scuro venuto dal deserto, dalla Siria o da Timbuctù o da Algeri, si chiama Abdellah, è un jihadista che vuole distruggere per sempre le tele di un pittore infedele, colpevole di aver vissuto un amore proibito con una donna molto più giovane di lui e di averne esposto le nudità in opere blasfeme. Di fronte a quei quadri osceni, racconto di una caccia erotica, immorale, senza limiti, Abdellah vacilla, quello sguardo è lontano dal suo mondo, da quello che sa dell’amore, del piacere, della libertà. Può l’arte guarire un uomo dalla violenza, portarlo a scegliere il desiderio qui sulla terra invece della beatitudine eterna? -
La voglia
In una valle nelle alpi austriache, Hermann è il direttore della cartiera che dà lavoro a metà del paese. È un uomo che si crede generoso ma che conosce solamente il possesso e il controllo come modo di rapportarsi al mondo. A farne le spese non sono solo i suoi dipendenti, ma anche la moglie, Gerti, trattata come un oggetto per appagare le sue insopprimibili voglie sessuali. Gerti, da parte sua, soffre ed è scissa tra i doveri di madre e moglie e il desiderio di sfuggire al dominio sessuale e morale che il marito esercita su di lei, nonché alla ripetitività e alla noia della vita di provincia. Si sfoga andandosene di casa, sparendo quando può, bevendo e ubriacandosi. Per lei la tensione tra maternità e sessualità è insuperabile, l'una annulla l'altra, e per questo è ancora più frustrata. Un giorno, durante una delle sue fughe, incontra Michael, un giovane studente seduttore seriale, e se ne innamora perdutamente. Ma per Michael è solo l'ennesima preda da conquistare e umiliare e Gerti non può sopportare per sempre. Con questo romanzo molto discusso Elfriede Jelinek racconta, senza alcuna pietà né commiserazione e con una scrittura precisa e violenta, ironica e diretta, il dominio che l'uomo esercita impunito sui suoi simili, sulla natura ma soprattutto sulle donne. -
No. L'opposizione di uno
Negli oltre venti anni di impegno parlamentare, prima come deputato e in seguito da senatore, Furio Colombo ha portato avanti il suo impegno civile nelle forme di una assoluta fedeltà a se stesso e ai propri princìpi. Questo volume raccoglie i suoi interventi in aula e disegna una cronaca della Seconda Repubblica, forse delle sue macerie, attraverso i molti ""no"""" espressi in aula, in piena libertà di coscienza. Di fronte a leggi ad personam, ritagliate per interessi particolari e irriguardose di una democrazia, Colombo ha espresso il suo diniego, ha argomentato il suo dissenso, ha difeso con vigore le posizioni che riteneva giuste, per quanto minoritarie. Di questo infaticabile impegno civile questo libro dà conto, nella sua testimonianza di integrità e cultura repubblicana.."" -
Sulla strada degli uomini senza nome
Cos'è il genere umano? La sua unità è minacciata dall'ascesa dei sovranismi e degli egoismi? Cosa ne è stato dell'ideale della fratellanza? Perché andare così lontano per mostrarlo quando la miseria è già visibile a ogni angolo nelle nostre strade? La guerra è, per caso, piacevole? Perché Don Chisciotte è ridicolo? Cosa ci dicono oggi Achille, Ettore? Cos'è la gloria? E l'eroismo? E perché rischiare la vita quando si abita in una zona protetta? Queste sono solo alcune delle domande sollevate da Bernard-Henri Lévy in questa raccolta di saggi e articoli che ci porta, seguendo le tracce dell'autore, dalla Nigeria di Boko Haram al Kurdistan iracheno e siriano, sulla linea del fronte dove si combattono Russi e Ucraini, nella Somalia abbandonata all'illegalità e alle bande islamiste, nel cuore martirizzato del Bangladesh, nei campi della miseria di Lesbo fino all'Afghanistan che preparava il ritorno dei talebani. Otto reportage sulla scia della tradizione di Joseph Kessel, Graham Greene, Ernest Hemingway o Romain Gary e un saggio in cui Lévy spiega cosa spinge un filosofo ad andare in capo al mondo a testimoniare di guerre dimenticate o ignorate; che cosa dei sogni internazionalisti dei suoi padri gli sembra ancora valido e degno di essere tramandato; e come il gusto per l'avventura - nella tradizione di Cendrars, Byron e Malraux - lo animi sin dalla giovinezza. -
Presidenti d'Italia. Atlante di un vizio nazionale
Ogni anno spendiamo 390 milioni di euro per mantenere oltre 70.000 presidenti, chiamati persino, in certi casi, a presiedere se stessi. Questo libro per la prima volta ne offre una fotografia: chi li sceglie, quali poteri hanno, quanto guadagnano, e perché i troppi presidenti rappresentano un freno insostenibile per il futuro dell'Italia.Se in una via affollata urli ""Presidente!"""", si gireranno in quindici. L'Italia è piena di presidenti, e della più varia risma: ogni autorità pubblica ne ha uno, spesso più di uno. Dal presidente del Consiglio a quello dell'Inps, dalle Regioni ai tribunali, alla miriade di enti e società partecipate che affollano la penisola. Noi, per lo più, non ci facciamo caso. La nostra attenzione si risveglia ogni sette anni, quando c'è da eleggere un nuovo inquilino al Quirinale; ma, in realtà, tutti i giorni s'affaccia un nuovo presidente. Perché i posti sono tanti, così come gli appetiti; e non occorre vincere né un'elezione né un concorso per guadagnare la poltrona, dato che il presidente non è votato dal popolo ma da assemblee ristrette, quando non viene direttamente nominato. Insomma, la riforma più auspicata e contrastata - il presidenzialismo - in Italia è già in vigore, anche se non ce ne siamo accorti. Michele Ainis offre ai lettori un'inchiesta puntualissima, condotta insieme ad Andrea Carboni, Antonello Schettino, Silvia Silverio: 155 schede e 91 voci di rinvio che mostrano quanto sia radicato questo vizio tutto italiano, documentando la moltiplicazione delle cariche apicali. Un esercito con pochi soldati e troppi generali, che difende un presidenzialismo sprecone e un po' straccione."" -
Il teatro del letto. Storie notturne tra libri, eroi, fantasmi e donne fatali
Per Guy de Maupassant il letto è tutta la nostra vita, perché ci nasciamo, ci facciamo all'amore e ci moriamo. E intorno al letto, luogo dei nostri segreti e dei nostri sentimenti più forti, Mario Baudino costruisce un colto itinerario sui piaceri che la posizione orizzontale invita a cullare. Da Ulisse ai giorni nostri, passando per Proust e Mark Twain, il dottor Johnson o il Re Sole, il letto è una scena teatrale almeno quanto è custode di segreti, in una ricca rassegna tra letteratura, arte e storia. Di tutte le attività a esso collegate nei secoli: dall'amore alla nascita, dalla paura alla morte, dal potere alla fantasticheria sino alla lettura, passione intima e sconfinata, il letto racconta di noi. La sua storia è la nostra. -
Teoria del restauro
Cesare Brandi diresse l’Istituto Centrale delrnRestauro dalla sua fondazione nel 1939 fino al 1960.rnQuesto volume raccoglie il corpus teorico (scrittirne lezioni) e alcuni dei più importanti e memorabilirninterventi che Brandi aveva dedicato al tema duranterni vent’anni della sua permanenza alla direzionerndell’Istituto.Per la prima volta questo breve aureo trattatorndal sapore illuminista dota l’attività di conservazionerne tutela di uno statuto teorico-scientifico e dirnuna dignità concettuale che superano di slanciornl’empirismo e l’approssimatività precedenti.rnLa sensibilità e la conoscenza critica della storiarndelle arti, la cultura dei materiali e la competenzarntecnico-fabbrile del restauratore dovranno cooperarernnelle decisioni da prendere caso per caso nel corsorndell’intervento.L’eredità del nostro patrimonio artistico è inrnprima istanza un’ingiunzione alla memoria e allarnconservazione: a dare, donare o rendere giustiziarnal passato che ci sostiene. (Dall’introduzione di Massimo Carboni) -
Libertà vigilata. Perché le donne sono diverse dagli uomini
Le parole che usiamo ogni giorno, i gesti che compiamo, i commenti con cui accompagniamo i nostri pensieri, ci rappresentano molto più di quanto crediamo. Questo libro è un invito a sceglierli con cura, a partire da uno dei temi più dibattuti del nostro tempo, la discriminazione di genere. Se infatti la saggezza antica, a partire dalla Bibbia, ha dato al linguaggio gli strumenti per raccontare le sfumature della realtà, l'uso distratto di oggi è al contrario una corsa alla semplificazione, di cui a fare le spese sono spesso le donne, designate con formule sminuenti o imprecise, costrette a lottare anche sul piano linguistico per ottenere quello che agli uomini sembra spettare di diritto. Elena Loewenthal racconta il grande inganno di una battaglia che guarda all'uguaglianza invece di rivendicare la complessità e la differenza. Un fronte che litiga sulle desinenze o gli stereotipi culturali, mentre il femminile viene offeso ovunque: all'anagrafe, nei posti di lavoro, sui giornali e nel web. Una riflessione sulle conseguenze delle parole, per conoscerne la storia e il potere, e partecipare in prima persona a fare la differenza. -
Havel. Una vita
Žantovský, testimone in prima persona di una vita straordinaria, costruisce il ritratto inedito di un leader e al tempo stesso il resoconto in presa diretta dei violenti cambiamenti che hanno dato forma al mondo in cui viviamo.Václav Havel ha segnato il corso del ventesimo secolo: intellettuale e artista diventato dissidente politico, ultimo Presidente della Cecoslovacchia unita e primo della nuova Repubblica Ceca, attivista per i diritti civili. Michael Žantovský, già portavoce di Havel e suo grande amico, ne racconta lo straordinario percorso a partire dalla gioventù a Praga, segnata dal colpo di stato comunista del 1948 che emargina la sua famiglia. Un isolamento che alimenta la sua carriera di saggista e drammaturgo, autore di commedie di feroce critica sociale. Dopo il coinvolgimento nella Primavera di Praga, le sue opere vengono censurate e il suo impegno gli vale cinque anni di carcere. Politico coraggioso e visionario, protagonista in un'epoca di dubbi e contraddizioni, Havel rimane sempre fedele a se stesso come leader del movimento Charta 77 e in seguito della Rivoluzione di Velluto del 1989. Da capo di stato, prosegue la sua missione al servizio della democrazia in un'Europa che cerca la sua identità. Žantovský, testimone in prima persona di una vita straordinaria, costruisce il ritratto inedito di un leader e al tempo stesso il resoconto in presa diretta dei violenti cambiamenti che hanno dato forma al mondo in cui viviamo.