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Il mio viaggio. Una vita alla ricerca del senso della vita
Ervin Laszlo racconta la storia della sua vita, descrivendo le imprevedibili metamorfosi che hanno segnato la sua carriera, iniziata come pianista di fama mondiale prima di dedicarsi alla filosofia e di impegnarsi come attivista globale. Più di una parabola personale, quella di Laszlo è una storia di scelte decisive, nuove e rivoluzionarie intuizioni, e del coraggio di saperle coltivare fino in fondo. È la ricerca stessa dello scopo che sta alla base delle nostre vite. Laszlo ha teorizzato e studiato come il percorso di ognuno di noi non sia un incidente privo di senso, ma l'espressione di un impulso universale insito nella natura: l'impulso verso l'evoluzione di sistemi complessi e coerenti. Nel mondo interdipendente e interattivo in cui viviamo, una simile scoperta conferisce all'esistenza, e a tutto ciò che ciascuno di noi fa nella propria vita, un senso e un significato supremi. In questa autobiografia sorprendente e capace di ispirare, Ervin Laszlo ripercorre i cambiamenti che ha attraversato nella sua vita, da musicista a filosofo e studioso impegnato con le Nazioni Unite e il Club di Budapest, per promuovere il cammino verso un mondo armonico e sostenibile. -
Giorgio de Chirico. Gli anni Quaranta. La metafisica della natura, il teatro della pittura
Elena Pontiggia, con un linguaggio chiaro e leggibile, ripercorre momento dopo momento la vita e la ricerca di de Chirico durante il decennio, analizzando il pensiero dell’artista e le sue opere (tra cui il famoso Autoritratto nudo) e ricostruendo il rovente dibattito critico dell’epoca.Giorgio de Chirico (Volos 1888- Roma 1978) è unanimemente considerato il maggior pittore italiano del Novecento e uno degli artisti europei più importanti dello scorso secolo. La sua pittura, ben conosciuta per alcuni periodi (la celeberrima stagione metafisica degli anni Dieci, l’epoca neoclassica e neoromantica degli anni Venti, gli anni Trenta, la neometafisica degli anni Sessanta), non è ancora stata indagata nel segmento cruciale degli anni Quaranta. È un momento di straordinaria vitalita nella ricerca dell’artista, che rientra in Italia nel 1939 con lo scoppiare della guerra e, dopo un breve soggiorno milanese e fiorentino, nel 1944 si stabilisce definitivamente a Roma. Nasce in questo periodo la sua pittura «barocca», che dialoga con i grandi maestri del barocco europeo da Rubens a Van Dyck, ma anche con Raffaello, Ingres e molti altri. De Chirico scopre di quei maestri il segreto più nascosto, cioè l’uso di una «bella materia», di una tecnica che esalta lo splendore della pasta pittorica. Guardando al Seicento e ritraendosi, in tutti i sensi, in vesti seicentesche, anticipa così il postmoderno. Vivacissimo e il suo repertorio tematico, che comprende ritratti, nature morte, paesaggi, temi mitologici e religiosi, omaggi a maestri antichi, rielaborazioni di propri soggetti precedenti. Elena Pontiggia scopre i punti di continuità fra la metafisica degli anni Dieci e la «metafisica della natura, la pittura come teatro» degli anni Quaranta. Una capillare cronologia in fondo al volume ricostruisce filologicamente per la prima volta, e con numerosi dati inediti, tutta la vicenda dell’artista (mostre, scritti, polemiche, eventi vari) nel decennio. Un ricco e coloratissimo repertorio iconografico, infine, arricchisce il volume, che pubblica tutti i principali dipinti di de Chirico dal 1939 al 1950, affiancandoli a illuminanti raffronti con i maestri cui si ispirava. -
Saggi per un'altra storia dell'arte. Vol. 1: Da Wiligelmo a Crespi.
"Arcangeli non era soltanto uno storico dell'arte e un filologo. Era un poeta, un letterato per gusto e inclinazione, e un uomo appassionato e curioso che non poteva consentire che l'arte fosse un mondo separato di scuole e di tendenze, di antico e di moderno, e non solo nella percezione di un'area geografica definita e recuperata, la Padanìa appunto, ma nella visione universale di quelli che lui chiamava (sua tipica intuizione critica) """"tramandi"""". Cosa sono i tramandi? Sono i fili di pensiero che legano Wiligelmo e Jackson Pollock, determinandone una analoga concezione dello spazio, Piero della Francesca e Piet Mondrian, guidati da un analogo ordine mentale, di pure geometrie; e permettono di ritrovare il corpo, l'azione, la fantasia, i sensi, l'umore, l'espressione, come denominatori comuni degli artisti padani. (...) Dalla concezione aperta di Arcangeli deriva la certezza che la storia dell'arte non è una dialettica di passato e presente, ma un continuum che rende Giotto e Pablo Picasso equivalenti (autori non frequentati da Arcangeli, mossi dallo stesso intendimento, di interpretazione moderna della realtà, in un visione integrata). La stessa modernità è una condizione interiore, non un passaggio storico. Nell'arte il tempo non esiste. Esistono, propriamente, i tramandi. Potremmo dire che Mondrian è più moderno di Piero della Francesca, che Gustave Courbet è più moderno di Caravaggio? Francesco Arcangeli non è stato uno storico dell'arte antica, è stato un interprete dello spirito dell'arte."""" (Vittorio Sgarbi) Per decenni Piero Del Giudice, allievo di Francesco Arcangeli, si è dedicato all'opera del suo maestro, lavorando a una raccolta organica dei suoi scritti d'arte. Ne ha seguito le tracce, reperendo lezioni, conferenze, interventi e articoli, saggi dispersi, presentati per la prima volta in questo volume per comporre """"un'altra storia dell'arte"""". Un viaggio che inizia nel Medioevo e si spinge fino al Settecento, tra capolavori e accostamenti inediti, battendo l'Italia di provincia e i grandi centri, alla ricerca della bellezza." -
La Società dei rimandati a settembre
Giacomo e Marco hanno quarant’anni e sono amici dai tempi della scuola; si rincontrano a Milano nel 2017 e passano una serata assieme come tante altre. La mattina dopo, al risveglio, scoprono però di essere stati catapultati indietro, negli anni novanta, e si ritrovano nei loro corpi da adolescenti. Dopo un primo momento di euforia, con sgomento scoprono che nulla è come ricordavano, e che non è facile affrontare una vita da liceali con la mentalità di un quarantenne. Inoltre le loro personalità si sono ribaltate, Giacomo si adatta ben presto all’assurdità della situazione e la accoglie come una seconda occasione per rimediare alle scelte sbagliate. Marco, invece, che aveva avuto una vita di successo, disperato all’idea di dover cominciare tutto daccapo, prima diventa uno scapestrato irresponsabile, poi, rifiutando di darsi per vinto, comincia a indagare sulle circostanze che lo hanno riportato indietro dal futuro… sarà proprio questa indagine a fare capitare i due amici in mezzo a un piccolo, misterioso, gruppo di sconosciuti che li aiuterà a scoprire la chiave dell’enigma. -
Elogio della prima Repubblica
La storia della Prima Repubblica riscritta da chi l’ha vissuta in prima persona.Un saggio per correggere l’arco temporale in cui si inquadra generalmente la Prima Repubblica, retrodatandone la fine all’omicidio Moro (1978), rivalutarla sfatando i luoghi comuni sull’ingovernabilità, la frammentazione dovuta al proporzionale e l’eccesso di ideologia, e ripercorrerne il cammino in relazione alle necessità di riforme e ai problemi del presente, dalla Costituzione, al sistema elettorale, alla separazione dei poteri e alla magistratura. Nel 1978, con l’omicidio Moro, comincia infatti un periodo di “interregno e incerta transizione” che si protrae fino alla morte di Berlinguer nel 1984, durante il quale cominciano a venire a mancare gli elementi caratterizzanti della Prima Repubblica: “l’originale contrapposizione degli anni del centrismo si era oramai attenuata” con la disponibilità al compromesso storico, mentre l’implementazione dei governi regionali portava all’assunzione di nuovi poteri da parte del PCI. La Prima Repubblica così intesa viene quindi riscattata dalla damnatio memoriae evidenziandone i risultati positivi, ossia la capacità di creare prosperità e maggiore giustizia sociale dalle macerie belliche di un paese diviso politicamente e culturalmente, con un alto tasso di analfabetismo e grandi disuguaglianze sociali, tanto da apparire “il periodo aureo della nostra esperienza repubblicana.” -
Arcipelago
Un romanzo che attraversa tutto il Novecento, un secolo di turbolenze, speranze, vittorie e sconfitte le cui conseguenze hanno riflessi sulle vite di tutti noi, anche oggi.Julio Baute ha 94 anni e fa il portiere nella residenza per anziani in cui vive a La Laguna, l’antica capitale delle Canarie, è un uomo tranquillo a cui non piace ripensare al passato e ama la routine del suo lavoro. Sua figlia, Ana, è membro del Partido popular ma il suo coinvolgimento in uno scandalo e nella morte poco chiara di un collega complicano la sua carriera politica nella quale aveva investito tutta se stessa. La sua vita privata, infatti, è già difficile a causa del marito, Felipe Bernadotte, ultimo erede di una delle famiglie più importanti dell’isola, che ha rinunciato alla cattedra universitaria e passa le sue giornate a bere al club, l’unico modo che ha trovato per punire i suoi nobili avi e per superare i traumi che la famiglia gli ha creato. Anche la loro giovane figlia, Rosa, non sta vivendo un momento felice: è ritornata da poco a La Laguna, insoddisfatta e insicura, dopo aver rinunciato a studiare arte a Madrid. Come sono arrivati a questo punto? Cosa ha fatto in modo che le loro vite, fatte di incomprensioni, silenzi, insicurezze ma anche di amore, consuetudini e piccole gioie siano così come sono? Inger-Maria Mahlke, che a Tenerife ha vissuto a lungo, racconta in un viaggio a ritroso le vite e le storie dei suoi personaggi e delle loro famiglie allargate che, inevitabilmente, si intrecciano con la storia dell’Arcipelago e della Spagna. -
La commedia all'italiana. Il cinema comico in Italia dal 1945 al 1975
Torna con una nuova introduzione un testo classico della storia e critica del cinema.Nel primo dopoguerra l’Italia inizia una massiccia importazione di film americani: per fronteggiare il fenomeno il cinema nostrano decise di recuperare risorse che durante il regime fascista erano state scoraggiate o represse, favorendo così la nascita di una tradizione comica popolare che restò a lungo un efficace strumento di critica sociale. Il libro copre un vastissimo panorama: non solo di mostri sacri come Sordi, Gassman, Tognazzi, Monicelli, Risi o Comencini, ma anche le riviste degli anni Quaranta e Cinquanta, i film-parodia, la saga sicula di Franchi e Ingrassia. Un panorama ormai parte della memoria storica, che Masolino d’Amico ripercorre senza dimenticare gli aspetti materiali come finanziamenti, distribuzione e censura. -
L' amico armeno
Il narratore tredicenne vive in un orfanotrofio in Siberia durante i giorni del morente impero sovietico. A scuola, difende il nuovo arrivato, Vardan, dai bulli e lo accompagna a casa, in un quartiere malfamato e popolato da ex prigionieri, avventurieri e da una piccola comunità di famiglie armene, trasferitesi lì, a 5000 chilometri dal loro Caucaso natio, per stare vicini ai loro cari imprigionati nel carcere del paese. In questo “regno d’Armenia”, come viene ironicamente chiamato, spiccano figure magnifiche: la madre di Vardan, Chamiram; sua sorella, Gulizar, bella comernuna principessa; Sarven, il vecchio saggio. Vardan però passa molto tempo a letto, a causa di una misteriosa malattia; ma con il suo amico coltiva un sogno: trovare il tesoro di un monastero abbattuto, che potrebbe far arricchire tutta la comunità e permetterle di abbandonare quel luogo inospitale. Quello che per loro è un gioco attira però l’attenzione delle autorità sovietiche e le conseguenze saranno gravi per tutti. -
Diario di un'apprendista astronauta
Questa è la storia della lunga strada che ha portato Samantha Cristoforetti alla rampa di lancio e dei giorni trascorsi a bordo delle Stazione Spaziale, accompagnati dalla prepotente bellezza della Terra e dallo stupore profondo suscitato dal firmamento.«Quando i motori del razzo si sono accesi, si è realizzato il grande sogno della mia vita.»Per quasi sette mesi, Samantha Cristoforetti è stata in orbita attorno alla Terra sulla Stazione Spaziale Internazionale. In queste pagine ci racconta l'intensa vita di bordo con gli occhi meravigliati di chi diviene, giorno dopo giorno, un essere umano spaziale: dalla scienza alla riparazione della toilette, dall'arrivo di astronavi cargo alle passeggiate nello spazio dei colleghi, dagli allarmi alla routine, dai grandi avvenimenti alle piccole scoperte, dai rituali al taglio dei capelli. Ma il viaggio per arrivare fin lassù è stato lungo. Anni di dedizione assoluta nati dal suo sogno di bambina, anni passati con le valigie in mano fra tre continenti, tra circostanze fortuite e altre ostinatamente cercate, tra incontri, lingue e culture, natura e tecnologia, fatiche e attese, gioie e delusioni: tutto per imparare a essere un'astronauta. -
Antichità
Lloyd Wilkinson Petrie durante la sua lunga vita è stato un rispettabile e conosciuto avvocato e ormai anziano è tornato a vivere in quella che era stata la sua scuola, la Temple Academy for Boys. Vi risiede in qualità di socio e membro del consiglio d'amministrazione di quella prestigiosa istituzione, ormai da tempo chiusa, che tanta parte aveva avuto nella sua educazione. Il padre, avvocato appassionato d'archeologia, era morto giovane e gli aveva lasciato una piccola collezione di reperti provenienti dall'Egitto, a cui è molto legato, oltre che un'ossessione per la memoria e il ricordo. Insieme agli altri sei anziani consiglieri che vivono alla Temple, nel 1949, decide di scrivere un breve memoir per raccontare i tempi della scuola. Ma, mentre i colleghi prendono il compito sottogamba, lo scritto di Lloyd si trasforma in un diario lucido e sofferto in cui il passato si mescola con le difficoltà del presente. Ben presto il suo racconto si concentra sul rapporto durante gli anni del collegio con un ragazzo ebreo, vittima dell'antisemitismo di quegli anni, dal curioso nome di Ben-Zion Elefantin, che sostiene essere originario dell'isola Elefantina in Egitto. Un'amicizia breve, ma che influenzerà Lloyd profondamente per il resto della sua vita e gli darà gli strumenti per comprendere l'enigma della memoria. -
Trilogia: La Terra Dell'Abbastanza-Favolacce-America Latina
In soli tre film i fratelli D'Innocenzo hanno ribaltato l'idea del racconto di periferia, partendo dalla messa a nudo del luogo senza compromessi o sentimentalismi (""La Terra Dell'Abbastanza""""), passando poi alla rinuncia eclatante di ogni forma di realismo geografico, sociale e formale (""""Favolacce""""), per arrivare alla scarnificazione ultima, mortifera e spettrale di una cornice ora davvero sola (""""America Latina""""). Questa trilogia dei margini vede il maschile messo in crisi a colpi di silenzi, stordito, sfalsato, con la scrittura dei D'Innocenzo che analizza con feroce dolcezza gli sbagli di una somma di generazioni (l'infanzia creativamente lugubre di """"Favolacce"""", l'adolescenza febbrile e scarica de """"La Terra Dell'Abbastanza"""" e l'età adulta pietrificata, sconfitta e raggelante di """"America Latina"""") tracciando un filo invisibile e stupefacente tra il lirico e l'orrifico che determina la coppia di gemelli come tra i più lucidi narratori di questo secolo. Con sceneggiature più simili a romanzi i D'Innocenzo spalancano le porte della loro visione del mondo, si perdono in dettagli labirintici, si dileguano dal già visto, si scansano sia dalla prevedibilità quanto dalla scoraggiante imprevedibilità."" -
La dama delle lagune
Anno Domini 807, foce del fiume Po. In seguitorna una violenta tempesta, le lagune di Comaclumrnrestituiscono un antico sarcofago di piombo cherncustodisce il corpo incorrotto di una fanciulla.rnUn miracolo, secondo il vescovo Vitale. Un cattivornpresagio, invece, per l’abate Smaragdo, che sirntroverà diviso tra l’obbligo morale di svelare ilrnmistero e la necessità di proteggere un segretornlegato alla sua famiglia. Il contrasto per il potererninfiamma il castrum e sconvolge le vite dei suoirnabitanti, come il magister piscatorum Bonizo ernsuo figlio, l’ambizioso Grimoaldo, il giovane orfanornEutichio, il falegname Gregorius dall’oscuro passatorne Partecipazio, il viscido diacono della cattedrale,rndetto “Mano di Legno”. Proprio nel momentornin cui le tensioni tra l’imperatore Carlo Magnorne la lontana Bisanzio minacciano di attirare unrnvento di guerra sulla piccola Comaclum, tra lerninsulae dell’abitato inizierà ad aggirarsi l’ombrarndi una ragazza. Forse uno spirito inquieto, forsernuna fuggiasca in cerca di protezione. -
L' «italiana»
Walsche è il termine, non privo di disprezzo, che i sudtirolesi di lingua tedesca utilizzano per identificare le persone italofone. Olga è una ragazza nata e cresciuta in un minuscolo paesino arroccato sulle montagne, una comunità piccola, diffidente, chiusa e sciovinista. È stato un sollievo per lei raggiungere la madre che era fuggita in città dopo aver abbandonato il marito, maestro del paese e dedito alle carte e alla bottiglia, per cercare una vita che fosse sua. Olga in città trova gli spazi che in montagna le mancavano, nuove prospettive e si innamora di Silvano, un meridionale, il tradimento definitivo delle sue origini, agli occhi dei compaesani. Diventa la Walsche, l'""italiana"""", e quando è costretta a tornare al paese per il funerale del padre deve fare i conti con quella realtà che pensava di essersi lasciata alle spalle. E con le sue radici. Joseph Zoderer dà vita a un romanzo ricco di personaggi vivi e affascinanti, Olga su tutti, affrontando, con rispetto e coinvolgimento, il tema difficile e doloroso della convivenza e del rispetto reciproco tra culture diverse."" -
Serotonina
Florent-Claude Labrouste è un quarantaseienne funzionario del ministero dell'Agricoltura, vive una relazione oramai al tramonto con una torbida donna giapponese, più giovane di lui, con la quale condivide un appartamento in un anonimo grattacielo alla periferia di Parigi. L'incalzante depressione induce Florent-Claude all'assunzione in dosi sempre più intense di Captorix, grazie al quale affronta la vita, un amore perduto che vorrebbe ritrovare, la crisi della industria agricola francese che non resiste alla globalizzazione, la deriva della classe media. Una vitalità rinnovata ogni volta grazie al Captorix, che chiede tuttavia un sacrificio, uno solo, che pochi uomini sarebbero disposti ad accettare. -
Lettera alla madre
«Edith Bruck è tra i classici del Novecento, in Italia e nel mondo, a fianco di Primo Levi.» – Le MondeScritto all’indomani della morte di Primo Levi, Lettera alla madre è un “dialogo in forma di soliloquio” in cui, accanto a temi cruciali per l’opera di Edith Bruck, quali il racconto del trauma vissuto in prima persona nei campi di concentramento dell’Europa Centrale, la propria diaspora famigliare e il dramma storico della Shoah, l’autrice affronta, attraverso una prospettiva intima, la contrapposizione tra fede religiosa e laicità e propone una profonda riflessione su cosa significhi per un superstite dell’Olocausto avere la responsabilità di esserne testimone. Il confronto serrato e a tratti impietoso con la figura della madre, ebrea ungherese saldamente ancorata alle tradizioni, diventa il luogo per la rievocazione di un’infanzia sospesa tra ricordi e fantasmi, per un’analisi delle proprie scelte e per una interrogazione di sé e del proprio valore testimoniale. -
Amore manifesto
Un Amore manifesto che è anche Manifesto d'amore, progetto stilistico e visione d'insieme abitati, secondo Dacia Maraini, da uno ""sguardo filosofico"""" volto a scandagliare le diverse declinazioni di ciò che resta oggi dell'amore.Le poesie di questa raccolta si rivolgono prevalentemente a figure femminili senza nome. Un indefinito tu connette idealmente versi e raffigurazioni a una sensibilità neostilnovistica, del tutto inedita, in cui l'amata non è necessariamente reale, talvolta nemmeno conosciuta, secondo un caleidoscopio di esperienze che nelle parole di Pupi Avati sono """"d'amore, di affetto, di riconoscenza, di nostalgia e speranza"""". In queste pagine trovano spazio anche personaggi fiabeschi, della letteratura classica e della mitologia, o """"l'amore dai cento coltelli"""", indagato con ironia e passione in tutte le sue zone d'ombra, dal disincanto al disamore. La lingua di Ennio Cavalli, raffinata e diretta, ricca di riferimenti """"rubati"""" al quotidiano e di incursioni prosastiche, colloca queste poesie su un piano umano e contemporaneo di notevole consistenza e risonanza. Con le Note di Dacia Maraini e Pupi Avati."" -
Annientare
Michel Houellebecq torna a raccontare il nostro tempo con un romanzo impetuoso e fluviale, ancorandoci alla storia di un uomo, Paul Raison, che, di fronte a una minaccia più grande di lui, tenta di ricomporre i pezzi disallineati della propria vita, e si trova a guardare a Prudence, un amore perduto eppure in qualche modo presente, come all’unica isola protetta di una civiltà in pericolo. Dando vita a una storia d’amore fra le più belle e tormentate della sua letteratura.«Una lettura che spinge a indagare il nostro tempo e l’animo umano, e che proprio sul finire infonde un inatteso senso di pace: confortante da trovare in un romanzo che, in fin dei conti, mette davanti ad alcune delle situazioni più dure della vita.» – Carla De Rosa per Maremosso«Avremmo avuto bisogno di meravigliose menzogne.»Bruno Juge è un politico di lungo corso, ministro dell’Economia e uno degli uomini più potenti della scena politica francese che si avvia alle prossime elezioni presidenziali. Ma è anche un uomo solo. Sua moglie lo ha tradito ed esposto a uno scandalo pubblico. Paul Raison è uno dei più stretti consiglieri di Bruno, solo come lui, separato in casa nell’indifferenza della moglie Prudence, fervente ecologista e vegana. Quando un attacco informatico diffonde in rete una serie di violenti video che colpiscono il governo e la stessa persona di Bruno Juge, Paul viene chiamato a collaborare alle indagini della Direzione generale per la sicurezza interna, che suo padre aveva diretto. Mentre difende il paese da pericolosi terroristi digitali, Paul deve affrontare anche i nodi irrisolti della sua famiglia: la fragilità dell’anziano padre, che è disposto a proteggere fino in fondo, il rapporto intenso con la sorella Cécile, contraria a ogni forma di edonismo, la distanza dal fratello minore Aurélien, un artistoide un po’ spiantato. In questa ricerca, a sorpresa, ritrova in Prudence, oltre l’apparente freddezza e distanza, un mondo segreto che ha resistito a tutto. -
Dell'anima non mi importa
Un romanzo sulla forza del corpo e del desiderio in cui la scrittura attenta e precisa di Giorgio Montefoschi porta il lettore fin dentro la vita, le gioie, i dubbi e le difficoltà di una famiglia come tante, racchiusa in una normalità borghese che nasconde molte più sfaccettature e oscurità di quelle che appaiono all’esterno.""Enrico e Carla Rubbiani sono una coppia felice e affiatata tanto da far dimenticare i vent’anni d’età che li dividono e hanno una figlia, Maddalena, che entrambi adorano. La loro vita familiare nella casa dei Parioli, fatta di cene e ricorrenze passate con gli amici, passeggiate, vacanze a Sabaudia e concerti a Santa Cecilia, sembra perfetta, almeno finché Enrico non è colpito da una crisi cardiaca che lo costringe a un breve ricovero in clinica. Il suo ritorno a casa innesca qualcosa d’inaspettato, la noia e la ripetitività della vita di coppia diventano un peso per Enrico che cerca in una storia con una collega una via di fuga alla monotonia del matrimonio. L’equilibrio della relazione tra Carla ed Enrico e la famiglia che formavano sembrano essersi definitivamente spezzati ma, forse, c’è ancora il tempo per tornare a essere quelli di prima."" -
Filosofi in libertà
Questa nuova edizione è integrata dalla sezione Scrittori in libertà, dedicata a Proust, Joyce e Thomas Mann, tra i prediletti dell'autore.Sia di monito per le generazioni a venire: scherzare, sì, ma seriamente.Filosofi in libertà è il clamoroso esordio (1958) di Umberto Eco nel campo, da lui stesso definito, della saggistica leggera. Un piccolo Bignami, si potrebbe dire, della storia della filosofia in forma di filastrocca, un genere assai familiare fin dall'infanzia di Eco, assiduo lettore del Corriere dei Piccoli. Ai testi si accompagnano talvolta delle argute, sapide vignette dell'autore, in armonia con il costume satirico espresso da testate come Candido e Il Travaso. Pubblicato in tiratura numerata di 500 copie, esce firmato con lo pseudonimo joyciano Dedalus, anche per il rischio di compromettere la carriera accademica del giovane Eco. -
Tutto su di me!
L'attesa è finita. Per la prima volta Mel Brooks racconta la sua folgorante carriera: la storia di un ragazzo cresciuto a Brooklyn, dove usava i pochi risparmi per andare al cinema il sabato mattina, e destinato a incantare, commuovere ma soprattutto far ridere il pubblico di tutto il mondo.«L'ultima volta che ho letto un libro così potente e intenso era la Bibbia. E questo è molto più divertente» – Mel BrooksSotto le armi nella Seconda Guerra mondiale o durante i primi lavoretti da adolescente, il giovane Mel raccoglie aneddoti, personaggi, situazioni alla ricerca della battuta perfetta. Dopo l'esordio in tv, inizia a collaborare con alcuni tra i più grandi autori brillanti di sempre: Woody Allen, Carl Reiner, Neil Simon, Larry Gelbart. Un laboratorio di dissacrante comicità che ispira i suoi successi al cinema e a Broadway, con titoli diventati classici imperdibili come Per favore, non toccate le vecchiette, Frankenstein Junior, La pazza storia del mondo, Balle spaziali, Robin Hood – Un uomo in calzamaglia. Mel Brooks svela il dietro le quinte di una carriera leggendaria, ripercorre i successi e le delusioni, le amicizie a Hollywood, le collaborazioni con Sid Caesar, Gene Wilder, Madeleine Kahn, Alfred Hitchcock, e l'incontro con il grande amore della sua vita, l'attrice Anne Bancroft. Un'autobiografia, arricchita da decine di fotografie inedite, che scorre al ritmo di una commedia di Mel Brooks – divertente, corrosiva, piena di sorprese – per raccontare il film della vita di un inarrivabile showman.