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Wil
Con una lingua ruvida ma letteraria, Wil è la confessione sincera di un bisnonno che affida al nipote le proprie memorie, il racconto di una formazione in cui la tentazione di stare dalla parte dei forti è prepotente, tanto quanto impelle la necessità di restare umani.rnrn«Un altro libro sulla Seconda guerra mondiale? Jeroen Olyslaegers è riuscito a scrivere un romanzo che vale davvero la pena di leggere su un periodo storico inflazionato» – Knackrn«Tra sbronze, poliziotti antisemiti e storie di amicizia, i ricordi scorrono in un flusso di coscienza che aggredisce la Storia con una lingua semplice e spezzata» - Robinsonrn«Senza alcun dubbio uno dei romanzi fiamminghi migliori dell'anno» – Het NieuwsbladrnrnIn una fredda Anversa occupata dai nazisti, Wilfried Wils, poliziotto e aspirante poeta, è un ventenne in cerca d'identità; remissivo e ligio al dovere, si dibatte tra gli ordini contraddittori che gli impone l'Arma, le dimostrazioni antisemite in cui viene trascinato dall'insegnante di francese e le attività della Resistenza in cui milita l'affascinante amico e collega Lode. Durante le ronde notturne, le retate nelle strade del quartiere ebraico, le sbronze nelle birrerie e le feste nelle sale da ballo, Wilfried osserva, si domanda, partecipa, uccide, si lava la coscienza. -
Trilogia della memoria. Tre romanzi all'ombra delle leggi razziali: Una bambina e basta-L'albergo della magnolia-L'amore mio non può
Tre romanzi all'ombra delle leggi razziali.rnrnUna bambina vede improvvisamente cambiare l'intero scenario di una tranquilla vita borghese, un professore di lettere classiche precipita nel baratro di una famiglia spezzata e di un figlio allontanato, una donna, rimasta sola dopo il suicidio del marito a crescere una bambina, deve affrontare un cammino di difficoltà e umiliazioni. Sono tutti destini a confronto sotto la stessa fosca cupola (le Leggi contro gli ebrei del 1938) quelli affrontati nei tre romanzi di Lia Levi, ora riuniti in un unico simbolico volume. Si tratta di Una bambina e basta (Premio Elsa Morante opera prima) che ha superato da tempo la decima edizione, dell'Albergo della Magnolia (Premio Moravia 2002) e dell'Amore mio non può, da cui Manuela Kustermann ha tratto un monologo teatrale. -
Il mostro della memoria
Un romanzo implacabile che è anche una riflessione straordinaria sulla Shoah e sulla sua percezione nella società contemporanea israeliana. Il protagonista del Mostro della memoria racconta la sua inquietante esperienza come accompagnatore di gruppi di studenti, di politici e di ufficiali dell'esercito israeliani in visita ai campi di concentramento nazisti in Polonia.rn«Feroce e privo di retorica, finalmente uno scrittore capace di scrivere una pagina nuova nella letteratura della memoria» – Il VenerdìrnRitenuto non idoneo a intraprendere la carriera diplomatica, il protagonista accetta una borsa di studio per un dottorato di ricerca sulla Shoah. Ben presto, per arrotondare lo stipendio, comincia ad accompagnare in veste di guida gruppi di studenti, di politici e di ufficiali dell'esercito israeliano in visita ai campi di concentramento nazisti in Polonia. Le sue capacità oratorie e la sua competenza fanno sì che venga molto apprezzato e diventi sempre più richiesto, al punto di doversi trasferire a Varsavia, lontano dalla propria famiglia. Per quanto cerchi di mantenere un atteggiamento distaccato verso gli orrori che descrive e di spiegare la meccanica della Shoah da un punto di vista puramente tecnico, senza coinvolgimenti emotivi (scoprendo persino, con enorme raccapriccio, un'inconscia ammirazione sua e di alcuni dei ragazzi per la forza e l'efficienza dell'apparato di distruzione di massa nazista), qualcosa a poco a poco si incrina in lui. Dietro le fredde cifre e le laconiche esposizioni sulle tecniche di sterminio comincia a vedere le persone, i drammi umani, le atrocità del passato con i quali è in contatto quotidiano e di cui vorrebbe rendere ormai partecipi anche gli altri. In un crescendo di orrore e insicurezza viene risucchiato in una spirale di squilibrio dove rischia di perdersi definitivamente. -
La vita perfida
Il 12 ottobre 2018 Maryse Condé è stata insignita del New Academy Prize in Literature (Premio Nobel alternativo assegnato quest’anno in assenza del premio tradizionale).rnrnrnQuella dei Louis della Guadalupa è la storia avventurosa della nascita di una borghesia nera cosmopolita, un’epopea in cui si succedono donne e uomini orgogliosi o disperati, fantasmi che gridano vendetta, sogni di emancipazione, rabbia e violenza.rnrnFondatore della dinastia è il bisnonno Albert, detto Boccaccia d’Inferno, che all’inizio del ’900 fugge dalle piantagioni di canna da zucchero della sua isola nei Caraibi per cercare fortuna nei cantieri del canale di Panama e poi nella Chinatown di San Francisco. Uomo ambizioso e tenace, con un pessimo carattere ma dotato di uno spiccato talento per gli affari, Albert porterà la famiglia dalla miseria agli agi di una vita ricca di cultura, di viaggi e di rispetto. Tuttavia la sua eredità conterrà anche la vergogna per le umiliazioni subite dalla sua razza, l’odio verso i bianchi, la confusa ricerca di identità etnica.rnrnOrgoglio e frustrazione di un popolo che troveremo nel viaggio secolare dei Louis fino ai nostri giorni, raccontato con una bella scrittura musicale e a tratti lussureggiante. -
Una piccola morte
La biografia romanzata di uno dei padri del sufismo. Un romanzo storico, d'avventura, di viaggio e d'amore, che restituisce un'immagine del santo sufi ripulita dall'alone di leggenda: Ibn 'Arabi uomo in carne e ossa, che si sposa e divorzia, che piange e ride, che viaggia alla ricerca del senso della vita.rnVincitore dell'International Prize for Arabic Fiction 2017.rnVincitore del Premio Sharjah 2019.rn«Il romanzo si rivela una lettura preziosa per la capacità di offrire una rappresentazione vivida e ben documentata della varietà del mondo arabo all'apice del suo splendore intellettuale» - Vanni Santoni, La Letturarn«La ricetta del successo di Alwan in occidente sta nella combinazione fra esotismo, atemporalità e individualismo, saggiamente utilizzati» - Il Fogliorn«Un brillante romanziere, un grande romanzo» – IlSole24orernIn questo ambizioso romanzo, Mohamed Hasan Alwan ci conduce in un'epoca lontana, a cavallo tra il XII e il XIII secolo, ricostruendo passo dopo passo e con dovizia di particolari la vita del ""sommo maestro"""" Muhyi-d-din Ibn 'Arabi, uno dei più grandi sheikh sufi di tutti i tempi, filosofo, mistico e poeta la cui opera ha influenzato molti intellettuali e mistici tanto in Oriente quanto in Occidente (secondo alcuni studiosi avrebbe influenzato, seppur indirettamente, anche Dante Alighieri e San Giovanni della Croce). In apertura del romanzo, Alwan immagina Ibn 'Arabi, in eremitaggio su una montagna in Azerbaigian, intento a scrivere la propria autobiografia. Le pagine che seguono ripercorrono, sotto forma di narrazione in prima persona, l'intera vita del mistico musulmano, sempre legata a doppio filo agli eventi storici e politici dell'epoca, che hanno influito, spesso in modo diretto, sul suo vissuto quotidiano e sul suo percorso esistenziale. Tradotto in più di dieci paesi, «Una piccola morte», biografia romanzata di uno dei padri del sufismo (la corrente mistica dell'Islam), è un romanzo storico, d'avventura, di viaggio e d'amore, che restituisce un'immagine del santo sufi ripulita dall'alone di leggenda: Ibn 'Arabi uomo in carne e ossa, che si sposa e divorzia, che piange e ride, che viaggia alla ricerca del senso della vita. Il titolo si riferisce proprio a un detto di Muhyi-d-din Ibn 'Arabi: «L'amore è una piccola morte»."" -
Ora che sono Nato
In una strampalata famiglia del Meridione il piccolo Nato sogna di diventare una Spice Girl. Spietato, emozionante, sempre in bilico tra la commedia e la tragedia, Maurizio Fiorino scava a mani nude nel nostro intimo e con tocco delicato ci immerge nel racconto, strappando qualche lacrima e subito dopo una risata.rnrnUna madre nevrotica con un ego fagocitante, un padre megalomane e scaramantico fino all'inverosimile, una sorella bugiarda patologica ai limiti dell'indecenza e un fratello diventato il primo caso della storia di bullo balbuziente. Poi c'è Nato, ultimo discendente della famiglia Goldino e aspirante Spice Girl. È lui a raccontarci, tra un Calippo Fizz e sgangherate dichiarazioni d'amore, sullo sfondo di una provincia del Sud Italia negli anni Novanta, le improbabili vicende che hanno segnato l'infanzia e l'adolescenza di un ragazzo che si sente diverso dalla sua scombinata famiglia e cerca di emanciparsi. «Ora che sono Nato» è il diario di una diseducazione sentimentale che dai meandri più remoti della nostra anima ci porta per mano fino alla più sorprendente e mai scontata dichiarazione d'amore, quella per se stessi e la propria libertà. -
Bellissimo
La magica storia dell'amore e della rivalità tra due fratelli.rnrnMiguel è bellissimo, di una bellezza rara e miracolosa che sin dalla nascita scatena un culto appassionato in tutta la popolazione della città. Il fratello maggiore Santiago assiste ammirato e intimorito alle prodigiose reazioni che la bellezza dell'altro suscita nel padre e nella madre, nei passanti, nelle vicine di casa che affollano il cortile, nelle pretendenti smaniose che lo incalzano ovunque. Ama il fratello più piccolo ma finisce per diventarne l'ombra. Così come Miguel cattura sempre la luce dei riflettori, a Santiago tocca invece il buio degli angoli nascosti. Gli sguardi delle donne sono tutti per il fratello, la sua bellezza mantiene in secondo piano ogni aspetto dell'esistenza del primogenito. La vita tuttavia non fa sconti a nessuno e anche Miguel dovrà, attraverso un faticoso apprendistato, cercare la via per un rapporto maturo con gli altri. Il romanzo è ambientato in Messico, uno scenario che illumina la storia dei colori del realismo magico. Tutti gli eventi sembrano risplendere di una luce mitica e leggendaria. Il conflitto tra i fratelli, il ruolo dei genitori, le storie d'amore, la violenza, i viaggi sono raccontati attraverso un'introspezione psicologica profonda e realistica, ma assumono al tempo stesso un'aura di leggenda. La storia si snoda fra dispiaceri, fughe, rimorsi, ritrovamenti, abbandoni e illuminazioni, mentre seguiamo le vicende dei due fratelli, dei genitori, delle donne amate, degli abitanti del posto, tutti in modo diverso travolti e segnati per sempre da questo straordinario incontro con la Bellezza. -
Amore nei giorni della rivolta. Quartetto ottomano. Vol. 2
Il secondo volume del Quartetto ottomano. Un affresco impressionante per potenza e vivacità della crisi dell'Impero ottomano all'inizio del '900, attraverso le storie intrecciate di personaggi vivissimi alle prese con amori tormentati, intrighi, giochi di potere e rivolte.rnrn«Raffinatissimo e di rara bellezza» – Matteo Strukul, Tuttolibrirn«Sullo sfondo di amori, tradimenti, fedeltà e odi, religione e laicismo, lusso e povertà, carrozze sontuose e sobborghi miseri, Altan racconta un mondo parallelo all'attuale, come se cento anni non fossero trascorsi: la rivoluzione latente, la repressione, la manipolazione del popolo e le grandi passioni politiche. Fino al crollo dell'impero» – Chiara Cruciati, Il manifestornQuesto secondo romanzo dell'affresco-capolavoro dello scrittore turco Ahmet Altan segue le vicissitudini dei personaggi che avevamo conosciuto nel primo volume, «Come la ferita di una spada. Si apre subito dopo il tentativo di suicidio di Hikmet Bey, figlio del medico personale del sultano, mentre cerca di dimenticare la donna all'origine della sua tristezza, la sua sposa, la bellissima e superba Mehpare Hanım. Mentre in un ospedale di Salonicco Hikmet ritrova lentamente le forze e la voglia di vivere, le cose cambiano nella capitale ottomana. Il potere del sultano è minacciato, si prepara la rivolta, le strade di Istanbul diventano teatro di ogni violenza. Siamo alla vigilia di un episodio della fine dell'Impero: la controrivoluzione del 31 marzo 1909. Il lettore si ritrova così trasportato in un affresco allucinante dove la Storia si svolge attraverso i ritratti e i destini di una moltitudine di personaggi a tutto tondo. Ciò che colpisce è anche l'attualità di questa storia. A oltre cent'anni di distanza da quegli eventi, la Turchia contemporanea resta alle prese con problemi e situazioni che vengono da quell'epoca e ancora ne portano i segni evidenti. -
L' invenzione occasionale
Cinquantuno frammenti eterogenei di esperienze e di poetica, di intuizioni e di autobiografia. I testi sono stati pubblicati originariamente in inglese sul «Guardian» nella traduzione di Ann Goldstein nel corso del 2018.rnElena Ferrante concede ai lettori di entrare nel suo spazio privato. Attenzione, non aspettatevi smancerie, la scrittura è essenziale, molto rigorosa: simile a quella dei tanto apprezzati romanzi» - Robinsonrn«""L'invenzione occasionale"""" è una polifonia di temi, una trama di pensieri, un laboratorio di scrittura e di poetica che prende spunto dalla dimensione apparentemente ordinaria della vita. La raccolta intercetta, sonda, incalza ciò che preme sotto l'ordine convenzionale della memoria e del presente: immagini, gesti, relazioni, necessità ed emergenze. Violare, inceppare, disturbare sono gli atti anarchici e sovversivi che ritornano di continuo nelle tessere di questo mosaico, ispirate allo scavo e al recupero perturbante» – Tiziana de RogatisrnrnL'invenzione occasionale è composta da cinquantuno frammenti eterogenei di esperienze e di poetica, di intuizioni e di autobiografia. I titoli dei brevi testi modellano una mappa in movimento, definita di volta in volta dall'occhio del lettore. Attraversando soglie e frontiere diverse, rovesciando le stesse pertinenze di alto e basso, ogni tessera apre varchi tra contesti lontani, devia dal solco per meglio segnarne la traccia. Ed ecco che il racconto dell'insonnia porta all'urgenza di scrivere, i puntini sospensivi alla viltà, l'attrazione per un attore all'autonomia dell'opera d'arte, il trauma dei traslochi all'emancipazione delle donne, le piante alla smarginatura. La scrittura si definisce così come uno strumento paradossale, che afferma perentoriamente proprio quando sembra negare e divagare. Per incidere le apparenze dello stereotipo, per recuperare il vero occultato sotto la patina del verosimile, entra in scena un punto di vista nomade, al tempo stesso vicino e lontano dalla nostra vita quotidiana. Scavare, andare in profondità sotto questa superficie significa, in particolare, ripensare l'immaginario femminile come uno splendido graffito ancora parzialmente sepolto. Oltre il denso strato dell'immaginario neo-patriarcale, della retorica dell'emancipazione o dei buoni sentimenti: da lì si sprigiona L'invenzione occasionale."" -
La danza dei veleni. Il ritorno di Blanca
Un personaggio più unico che raro nella letteratura poliziesca, la detective ipovedente Blanca Occhiuzzi, una scrittura altrettanto sorprendente e raffinata, un'indagine ben costruita. Questi gli ingredienti per una serie che ha già deliziato molti lettori e che prossimamente arriverà anche sugli schermi.rn«Patrizia Rinaldi ha scritto un romanzo unico che eccelle per la qualità della scrittura, sempre raffinatissima, e per la scelta sapiente del ventaglio di emozioni che trasudano dalle parole che compongono queste pagine attente e mai banali. Il risultato è, quindi, una prosa che scorre in maniera fluente e che riesce ad ammaliare con la sua dolcezza, verità e bellezza i suoi lettori.» - HuffingtonpostrnLa detective ipovedente Blanca e i suoi colleghi, il commissario Martusciello, l'agente scelto Carità, Liguori e Micheli, si ritrovano a dover risolvere due casi che sembrano scollegati: il traffico di animali illegali provenienti dall'estero e la morte di una donna, apparentemente avvenuta a causa del morso di un ragno, rarissimo e letale. Nel primo caso, delle circostanze fortuite porteranno a galla indizi che provocheranno la morte di due veterinari, mentre il secondo caso sembra opera di un assassino seriale che usa i ragni come armi, ma le vittime non sono collegate in alcun modo. Nel commissariato regna l'anarchia, ognuno conosce solamente un pezzo dell'indagine e spesso lo nasconde agli altri, il puzzle fatica a comporsi fino all'ultimo perché le vicende private dei personaggi si ergono come muri tra di loro: ognuno come un animale ferito cerca con le proprie forze di aprirsi la strada verso la verità, senza accorgersi di essere mutilato lontano dal resto della squadra. Blanca si dibatte nei suoi sentimenti per Liguori e cerca un riparo nell'amore di Micheli, pur non ricambiandolo. Di tutte le bestie che abitano questo romanzo è proprio Blanca la più selvatica. -
La giornalaia
L'incredibile scorreria a Porto Vecchio, il porto franco di Trieste, porta la firma di Diego Colombo, l'antico nemico di Laurenti. L'istinto di caccia del commissario si è risvegliato. Nel profondo di se stesso deve ammettere che la precisione con cui è stato commesso il crimine gli suscita un certo rispetto, tuttavia un innocente è morto, e Proteo Laurenti è più che deciso a mettere finalmente in manette Diego. Il commissario Laurenti, infatti, non ha mai creduto alla presunta morte di quest'ultimo. Ma cosa può spingere Diego a mettere a repentaglio, dopo così tanti anni, la sua latitanza? Avidità, avventatezza? O forse voglia di vendetta? Laurenti realizza che troverà risposta a questa domanda nei circoli più esclusivi della Trieste bene, a cui appartengono da molto, moltissimo tempo i complici di Diego... -
Arenaria
Candidato al Premio Strega 2019rnStorie da ridere per non piangere. Una lingua tenera e sorprendente che mai diventa virtuosismo, ma è sempre al servizio della bellezza dei luoghi e delle persone, del racconto di una Storia vista dalla parte degli ultimi. Un finissimo umorismo con venature nere ma sempre gentili.rnrn«Teobaldi non scrive parole: le adotta, le alleva e le accudisce così quando viene il momento di impiegarne una risponderà docilmente alla chiamata dello scrittore» – Stefano Bartezzaghirnrn«Per Teobaldi la realtà che ci circonda è piena di miracoli. Per nutrirsene, bisogna tenere i sensi all'erta e imparare le parole giuste per ""dirli"""". Così come bisogna saper nominare la vita della gente umile e anonima, che svolge al meglio il proprio dovere e sopporta in silenzio le peggiori disgrazie » – Franco MarcoaldirnrnUn monte d'arenaria (che poi non è neanche un monte: 200 m slm il punto più alto): la prima altura che s'incontra scendendo dalla pianura padana, 60 km prima del monte Conero, lungo la costa adriatica. Con un versante, detto le Rive, che guarda verso nord-est, esposto ai venti di maestro, bora, greco e levante; l'altro, verso sud-ovest, benedetto dal sole e dalla storia. Un mondo piccolo, di pochi chilometri quadrati (l'Adriatico da una parte, i fondali dell'Appennino dall'altra) coltivato a mezzadria, pieno di personaggi, carico d'amore, di rabbia e d'ingiustizia. Nessuna indulgenza per come si stava bene una volta, per il pane fatto in casa: neanche per le lucciole. Storie da ridere per non piangere, da tramandare da padre in figlio: nella fattispecie un lascito da nonno a nipote, nella speranza che le parole sommerse siano ancora comprensibili."" -
Finte-La discarica
Questo volume contiene due importanti libri di Paolo Teobaldi, Finte. Tredici modi per sopravvivere ai morti del 1995 e il romanzo La discarica del 1998.rnrn«Questo è il libro che mi piacerebbe mandare a un amico» – Antonio Tabucchi, su ""La discarica""""rnrn«In """"Finte"""" l’autore ha osservato, catalogato, narrato le sue """"finte"""" in quanto modi per spiazzare la morte, un avversario in grado di gelare ogni riflesso. Ma si resta a bocca aperta di fronte all’abilità con cui (...) ci trasmette il piacere di guardarci intorno, collezionare dettagli, modellare di capitolo in capitolo una realissima comica Italia inconsolabile che, sempre vicina a perdere senso e sensi, inventa o reinventa consolazioni». Domenico Starnonern""""La discarica"""" è la storia di un soprannumerario di mezza età (Rossi Tiziano detto Tizio) che nel giro di pochi giorni è lasciato dalla moglie per incompatibilità olfattiva, perde il posto di precario che occupa alla Capitaneria di porto e viene trasferito d’ufficio alla Nettezza Urbana. Invece di abbattersi, Tizio libera la sua casa dagli innumerevoli oggetti accumulati in trent’anni di matrimonio e così ripercorre decenni di vita delle generazioni che, a partire dal secondo dopoguerra, hanno confuso la ricchezza col ciarpame."" -
Il giardino dei mostri
Lorenza Pierirnscrive un ambizioso e riuscito romanzo su un’Italia chernha cambiato pelle negli anni Ottanta, concentrandosirnsul microcosmo di Capalbio, il paese maremmano dovernle classi sociali si sono incontrate e scontrate.rnCi rivela così la sostanza vera e affascinante di un’Italiarndietro il velo del gossip. Un romanzo molto atteso. rn«Mai come oggi avremmo bisogno di delineare e indagare di nuovo le sfumature di classe e i tragitti sociali che ci hanno portati al punto in cui ci troviamo» - Repubblicarn«Lorenza Pieri si conferma bravissima narratrice dell'adolescenza» - il Venerdì di Repubblicarn«Annamaria, sedicenne insicura. Forse tra tutti il personaggio più riuscito di Lorenza Pieri» – Robinsonrn Un romanzo complesso e avvincente,rnsospeso tra epopea rurale, racconto di formazione, biografia di un’artista. La collisione unica tra due classirnsociali, due mondi distanti, è il travaglio da cui nascerà un nuovo paese.rnrnrnSiamo tra il 1987 e il 1990, in un paese della maremma toscana troppo famoso per essere citato. Le vicende di due famiglie, una locale di allevatori di cavalli, i Biagini, e una romana altoborghese, i Sanfilippi, si intrecciano, mentre il luogo in cui si incontrano diventa il teatro perfetto della messa in scena dei cambiamenti che avvengono in Italia. Così l'amicizia tra Sauro, un buttero ambizioso e Filippo, un politico edonista, una volta diventati anche soci in affari, porterà anche gli altri membri delle loro famiglie a legarsi o a scontrarsi. Nel paese, dove a prima vista si assiste a una diffusione ubriacante di denaro e allegria, le certezze su cui si era sempre contato, le fedi politiche, i legami familiari, il rigore morale, l'identità sessuale, sembrano dissolversi e perdere i contorni nitidi. Sauro e Filippo, le loro mogli Miriam e Giulia si fanno rivelatori di un'umanità debole, apparentemente magnanima ma spesso meschina, in mezzo alla quale, la creatura più fragile, Annamaria, che ha quindici anni e parecchi complessi, fatica a trovare il suo posto, soprattutto nel confronto con la bella e spigliata Lisa della quale desidera attenzioni e affetto, ricevendoli in un modo assai ambiguo. Ma c'è un mondo parallelo che nello stesso periodo sta prendendo forma. È il Giardino dei Tarocchi dell'artista franco-americana Niki de Saint Phalle. Un luogo magico, a cui Annamaria si avvicinerà a poco a poco, e nel quale l'artista la lascerà entrare, dandole accesso al racconto della sua stessa vita, tramite il quale la ragazzina imparerà tutte le lezioni che nessuno ha mai saputo darle. -
La macchina della felicità
La macchina della felicità di Katie Williams è un romanzo ironico, visionario, esilarante, che piacerà in particolare agli appassionati della serie tv Black Mirror.rnrn«Con la sua visione intelligente e avvincente del futuro, dei personaggi profondamente umani e una trama deliziosamente imprevedibile, questo romanzo è esso stesso una ricetta per la felicità» - Kirkus ReviewsrnrnrnIl lavoro di Pearl è rendere felici le persone. Utilizzando la rivoluzionaria macchina Apricity, ogni giorno Pearl fornisce ai suoi clienti delle istruzioni personalizzate per il loro benessere emotivo; dal mangiare più mandarini al tagliarsi un dito, dal comprare un cane al divorziare.rnrnÈ davvero brava nel suo lavoro, le dice il suo capo. Ma Pearl sta iniziando a chiedersi se sia davvero possibile “misurare” le emozioni. Il figlio adolescente di Pearl, Rhett, è un ragazzo sensibile che durante l’adolescenza ha imboccato una cattiva strada. Il ragazzo sembra provare piacere nell’essere infelice. Chissà, se Pearl riuscisse a convincerlo a sottoporsi al test di Apricity… ma forse è meglio di no. Potrebbe scoprire cose che è meglio non vengano alla luce. -
I nostri padri
Il nuovo, bellissimo giallo dell’autrice di Terra di sangue, tra le vigne della roccaforte bianca Stellenbosch e la tentacolare Soweto, la township nera che porta su di sé il marchio a fuoco di un passato di sangue e miseria.rn«Brynard intreccia le sue tre trame con maestria, e allo stesso tempo affronta i grandi problemi che affliggono il Sudafrica» - InternazionalernIn una delle zone più ricche di Stellenbosch un’apparente effrazione per furto nella residenza di un milionario imprenditore edile finisce in tragedia con la morte della bellissima moglie. L’ispettore Albertus Beeslaar, in città per far visita a un ex collega, viene suo malgrado coinvolto nelle indagini condotte dal temibile capitano della polizia di Stellenbosch, Vuyokazi Qhubeka. Ben presto questa città pittoresca, con i suoi storici abbaini bianchi, famosa in tutto il mondo per le sue aziende vinicole e la ricchezza, comincia a rivelare lati oscuri e nascosti.rnrnMillecinquecento chilometri più a nord il sergente Johannes Ghaap è coinvolto in un dramma che lo vede protagonista, mentre lotta per salvare una donna e il suo bambino rapiti e tenuti in ostaggio a Soweto. Il fato lo condurrà da The Fatha, un uomo capace di una tale malvagità che i più lo considerano soltanto una leggenda metropolitana. -
Pelle di foca
Questa commovente storia d’amore è ispirata a una tradizionale leggenda scozzese. rn«Il talento dell'autrice sta nella delicatezza di fare della leggenda un canto universale» - Tuttolibrirn«Questo romanzo mostra che il cambiamento e la crescita sono possibili, anche ai margini della società» - Internazionalern«Il romanzo dell’autrice – basato su un amatissimo rito scozzese – va oltre la semplice narrazione fantastica, supera i potenti messaggi della favolistica: l’accettazione del diverso, la forza dei legami familiari, della comunità, della redenzione» - La LetturarnDonald, un giovane pescatore, si ritrova una notte di colpo sconvolto quando si imbatte in un gruppo di donne dall’aspetto esotico che danzano sulla spiaggia illuminate dalla luce della luna. Si tratta delle selkies, delle foche che una volta l’anno abbandonano la loro pelle animale e diventano umane per poche ore. Sopraffatto dalla loro bellezza e dall’incantesimo, Donald ne rapisce una di nome Mairhi: sarà una decisione che determinerà il suo futuro. Dopo essere tornato a casa nel suo piccolo villaggio scozzese, dovrà assumersi la responsabilità di ciò che ha fatto. Naturalmente l’accoglienza da parte del villaggio di pescatori non sarà semplice e i due innamorati dovranno affrontare molti ostacoli e insidie, mentre lei, pur innamorata di Donald, continuerà a sentire fortissimo il richiamo del mare. Un romanzo che cattura dall’inizio alla fine, una favola senza tempo che ci parla della responsabilità dell’amore e della forza interiore necessaria per redimersi dagli errori. -
Perdersi è il meglio che possa accadere
Antoine è un quarantenne con due sole, grandi passioni: il tennis e le macchine sportive. Per il resto, la sua esistenza è un vivacchiare tranquillo...rn«Lo sceneggiatore e la giovane attrice. Potrebbe essere il più classico dei cliché invece niente è come sembra in questa originale storia d'amore on the road che, attraverso una Francia di provincia popolata da bizzarri personaggi, da Parigi ci porta in Costa Azzurra e poi a Bordeaux, sino ai piedi dei Pirenei, a bordo di una Jaguar. Alla sua seconda prova, Alain Gillot racconta ancora una volta la storia, universale, di un nuovo inizio» – RobinsonrnrnLavorare il giusto per potersi concedere le meritate ricompense con un volante o una racchetta tra le mani, portare avanti senza grandi ambizioni una relazione amorosa tutt’altro che scoppiettante, mantenersi a debita distanza di sicurezza da qualunque eccesso emotivo. Persino il suo lavoro di script doctor, ovvero di esperto che in caso di problemi di budget durante le riprese apporta tagli e modifiche a una sceneggiatura, non gli suscita particolari emozioni: semplicemente, Antoine si è scoperto bravo nel farlo e lo fa, ma senza lasciarsi coinvolgere più del dovuto né prendendosi troppo sul serio. Il regolatissimo tran tran di cui il protagonista ha fatto quasi una ragione di vita viene sconvolto il giorno in cui, chiamato a salvare le riprese di un film, Antoine taglia inconsapevolmente la parte di Emma, giovane attrice emergente dal carattere impetuoso e appassionato, che non ci pensa due volte a “ringraziarlo” assestandogli un sonoro ceffone nel bel mezzo di una partita a tennis. Mosso dai sensi di colpa, o forse da un interesse sentimentale che non ha il coraggio di confessarsi, Antoine cerca di capire allora cosa possa aver scatenato tanta furia in Emma, e a mo’ di risarcimento si offre di riaccompagnarla in auto a Bordeaux. Quel che dovrebbe essere un semplice passaggio si trasforma in un’immersione totale nella vita di una famiglia che definire particolare è un eufemismo: un fratello con problemi di droga e poco incline a disintossicarsi, una madre persa nei ricordi del proprio - idealizzato - passato dopo il suicidio del marito, una figlia, Emma, che faticosamente insegue la propria strada cercando di mantenere i fragili equilibri del suo mondo. Un mondo esattamente agli antipodi di quello di Antoine, che tuttavia lo affascina, lo rapisce, lo induce a riflettere su se stesso e la propria storia, fino a perdere tutte le proprie certezze per ritrovarsi come uomo nuovo. -
La follia Mazzarino
Un romanzo pirotecnico corredato da una galleria di personaggi bizzarri, che come un crescendo rossiniano comincia in sordina per poi evolversi in una serie di rocambolesche avventure fino al ritrovamento dell'agognato tesoro. Ma quale?rnrn«Mi piace l'idea che questo romanzo possa essere ancora più inclassificabile degli altri miei libri e che diventi di fatto un libro intergenerazionale, avventuroso e intrigante per un pubblico giovane, sensuale e crudele per un pubblico adulto» – Michel Bussirn«""La follia di Mazzarino"""" è il più picaresco dei romanzi di Michel Bussi dove luoghi e persone cambiano faccia. Proprio come nei ritratti di Picasso» - RobinsonrnrnA sei anni il piccolo Colin Remy vive la tragedia della perdita di entrambi i genitori: la madre in un incidente stradale, il padre suicida in seguito allo scandalo che ha travolto il cantiere di scavi archeologici da lui diretto dopo un incidente che ha causato la morte di tre operai sull'isola anglo-normanna di Mornesey. Colin cresce con gli zii. Nel tempo, però, insieme a lui cresce il sospetto, e poi la convinzione, che il padre non sia davvero morto: Colin lo capisce da alcuni indizi, vecchie fotografie, parole scambiate a mezza bocca dagli zii... Finalmente, alla vigilia dei suoi sedici anni, con la scusa di frequentare un corso di vela decide di tornare sull'isola di Mornesey alla ricerca della sua infanzia e possibilmente del genitore scomparso. Un mondo nuovo gli si apre davanti. Scopre che il padre archeologo non si dedicava soltanto agli scavi e al restauro della vecchia abbazia di Saint-Antoine, ma era anche sulle tracce di un tesoro leggendario chiamato la Follia Mazzarino. Scopre che l'isola delle vacanze è in realtà un'isola di criminali. Scopre che i parenti possono essere serpenti. Scopre infine di essere, suo malgrado, depositario di un segreto che quegli stessi criminali stanno affannosamente cercando. Aiutato da Madi, graziosa sedicenne borderline, e Armand, l'amico gracile con quoziente d'intelligenza 140, Colin spazia dalla superficie dell'oceano ai labirintici sotterranei dell'isola alla ricerca in realtà di un doppio tesoro, cioè suo padre e la Follia Mazzarino, inseguito da malfattori senza scrupoli decisi a carpirgli il suo misterioso segreto a costo di fargli la pelle. rnrn«Come nella maggior parte dei miei romanzi, almeno i primi, La Follia Mazzarino si diverte a giocare con la Storia, simboleggiata giustappunto dalla Follia Mazzarino: i protagonisti partono alla ricerca di un tesoro, dispongono di una mappa cifrata, si perdono in gallerie sotterranee... In questo senso La Follia Mazzarino può apparire come un romanzo di formazione, solare e ludico. Io invece lo considero il mio romanzo più personale. Mi piace che abbia l'eleganza di mascherare la propria crudeltà e la gravità del destino disperato di Colin, il protagonista adolescente che non può fidarsi degli adulti, con una caccia al tesoro piena di sviluppi. (...) Ho un affetto particolare per la leggerezza di questo romanzo turbato da un intreccio da incubo. Mi piace l'idea che possa essere ancora più inclassificabile degli altri miei libri e che diventi di fatto un libro intergenerazionale, avventuroso e intrigante per... -
Isole minori
Sospeso tra romanzo di formazione, saga familiare, parabola sugli ultimi quarant’anni di storia italiana, ilrnromanzo di Lorenza Pieri è un libro intenso e luminoso, in cui la lingua ha la forza magnetica della naturarnselvaggia e del mare a cui si ispira.rn“Poetico ed entusiasmante.” - Huffington Postrn“Due sorelle, un’isola e quarant’anni di storia d'Italiarnsono cuore e motore di uno dei romanzi d’esordio piùrnbelli del 2016. L’isola è il Giglio, i quarant’anni sono glirnultimi, l’autrice è Lorenza Pieri e il libro è impeccabilerngià nel titolo: Isole minori”. - D- La repubblicarnUn racconto che dura quattro decenni e ha come centro geografico, politico e sentimentale l’isola delrnGiglio. Un luogo apparentemente paradisiaco e lontano dal resto del mondo, ma che diventa punto dirnpartenza e di arrivo di eventi che segnano una storia familiare e al tempo stesso la storia del Paese.rnDue sorelle nate negli anni Settanta su un’isola con meno di mille abitanti, una madre combattiva e unrnpadre edonista, una nonna partigiana, un ragazzo selvatico. Teresa, figlia minore e voce narrante, tenterà dirnfuggire per trovare il suo posto nel mondo, ma con l’isola dovrà tornare a fare inevitabilmente i conti, cosìrncome dovrà farli con il distacco dall’amata e soggiogante sorella, con le vicende politiche che non ha vissutornma continuano a ossessionarla, con la nostalgia della lunga estate che è stata la sua infanzia, con la suarn“minorità”, la cui accettazione è la chiave per recuperare tutto quello da cui le sembrava necessario fuggire.