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Ossigeno
Sacha Naspini porta aria nuova nel romanzo italiano: un soffio di mistero e poesia.rnDopo il successo delle Case del malcontento l’autore offre ai lettori nuove emozioni, nuovi brividi, nuove sorprese e nuovi turbamenti. rn«Naspini gestisce un’idea brillante con l’entusiasmo del narratore puro, ed è un’idea che ammalia, annichilisce e confonde» – Sergio Pent, Tuttolibri La Stamparn«Con questo romanzo potentissimo, Sacha Naspini si riconferma una delle voci più interessanti e originali del panorama letterario italiano contemporaneo.» – Illibraio.it rnIl punto non è che mio padre è mio padre. Il punto è che sono suo figlio.rnrnrnLaura scompare nel nulla il 12 agosto del ’99, a otto anni. Viene ritrovata in un container il 6 ottobre del 2013. Adesso di anni ne ha ventidue. Luca sta cenando con suo padre, i carabinieri irrompono, portano via l’uomo. Le accuse mosse nei confronti dello stimato professor Carlo Maria Balestri sono gravissime: dietro la facciata di un antropologo di fama si nasconde il Male. Suo figlio non può che assistere alla scena, impotente. Cosa succede se un giorno scopri che la persona che ti ha generato è un mostro? Ossigeno è la storia di ciò che resta. La cattura del maniaco non è la fine di un incubo: segna l’inizio di nuove vite. L’esperimento perverso del professor Balestri continua: non imprigiona più delle bambine in una scatola di ferro, ci sono altre gabbie con le quali in molti devono confrontarsi. Per esempio quella genetica, del sangue, da cui Luca non ha via d’uscita. E com’è parlare a una figlia sopravvissuta a quattordici anni di reclusione? Laura sorride, si comporta come una ragazza normale. Ma a volte è colta da una sorta di raptus: dopo essersi persa nella città entra in un bar qualsiasi e si chiude in bagno. Se può, resta lì anche per un’ora. È il suo modo per riprendere fiato e poi tornare all’aperto, in apnea. Qualcuno è lì, la sta seguendo e lei lo sa. La domanda che continua a risuonare è questa: chi ha rinchiuso chi? -
La memoria di Babel. L'Attraversaspecchi. Vol. 3
Nel terzo intenso volume della saga Christelle Dabos ci fa esplorare la meravigliosa città di Babel. Nel cuore di Ofelia vive un segreto inafferrabile, chiave del passato e, nello stesso tempo, chiave di un futuro incerto.rn«Una serie affascinante dalla prosa elegante e con ambientazioni originali» – Robinsonrn«Nel cuore di Ofelia vive un segreto inafferrabile, chiave del passato e, nello stesso tempo, di un futuro incerto»rnDopo due anni e sette mesi passati a mordere il freno su Anima, la sua arca, per Ofelia è finalmente arrivato il momento di agire, sfruttare quanto ha scoperto nel Libro di Faruk e saputo dai frammenti di informazioni divulgate da Dio. Con una falsa identità si reca su Babel, arca cosmopolita e gioiello di modernità. Basterà il suo talento di lettrice a sventare le trappole di avversari sempre più temibili? Ha ancora una minima possibilità di ritrovare le tracce di Thorn? -
Il figlio di Noè
La guerra. Un ragazzino ebreo in pericolo. Un'avventurosa fiaba moderna. La nuova edizione di uno dei maggiori successi di Eric-Emmanuel Schmitt. Ispirato a una storia vera.rnrn«Quando avevo dieci anni facevo parte di un gruppo di bambini che tutte le domeniche venivano messi all'asta.»rnrnBelgio, primavera 1945. Nel collegio-orfanotrofio di Villa Gialla i piccoli ospiti sfilano trepidanti davanti a una platea ogni settimana diversa: sperano di essere riconosciuti dai genitori miracolosamente scampati alla guerra o di trovare una nuova famiglia disposta ad adottarli. Fra i bambini in cerca di mamma e papà c'è Joseph, ebreo, affidato alle cure di padre Pons perché sia sottratto, almeno lui, al rischio della deportazione. A Villa Gialla Joseph ha cambiato cognome e ha imparato a conoscere e amare i riti cristiani a cui assiste per non destare sospetti. Ma padre Pons non vuole che Joseph dimentichi le sue origini e gli dice: «Tu, Joseph, farai finta di essere cristiano e io farò finta di essere ebreo. Sarà il nostro segreto». Perché nell'Europa minacciata dal diluvio della violenza nazista, salvare vite non basta. Un mondo intero rischia di scomparire e padre Pons, come Noè, vuole salvarlo. -
La folletta sincera
L’adorabile e divertentissimo racconto di come una folletta speciale abbia imparato ad amare sé stessa. Con le parole del portentoso autore di bestseller Matt Haig e le illustrazioni del genio dell’inchiostro Chris Mould.rnrn«La vita può riservare cose terribili ma proprio quelle cose terribili faranno risplendere ancora di più le cose belle. È una lezione dura a ogni età, ma se ti serve una lezione meglio che te la dia una folletta sincera» - Matt Haig -
Antichi nuovi di zecca-Brand new ancients. Testo inglese a fronte
Vincitore del Premio Ted Hughes per l'innovazione nella poesia.Kate Tempest mostra come i vecchi miti vivano ancora nei nostri atti quotidiani di violenza, coraggio, sacrificio e amore, e come le nostre vite non siano meno drammatiche e potenti di quelle degli antichi dèi.rn«Ciò che è nuovo di zecca in questo poema è la diagnosi secondo la quale tutto ciò che serve è un posto cui appartenere» – Tuttolibrirn Kate Tempest è una delle interpreti più entusiasmanti e innovative che siano emerse nella Spoken Word Poetry in molti anni; il suo poema «Antichi nuovi di zecca[ ha vinto il prestigioso Premio Ted Hughes per l'innovazione nella poesia. La miscela assolutamente unica di poesia di strada, rap e storytelling le ha conquistato schiere di seguaci in tutto il Regno Unito. La sua notevole presenza scenica emerge prepotente in questo poema, una storia parlata scritta per essere narrata con musica dal vivo. «Antichi nuovi di zecca» è la storia di due famiglie e del groviglio delle loro vite, ambientate sullo sfondo della città e intrecciate con il mito classico. Qui, Tempest mostra come i vecchi miti vivano ancora nei nostri atti quotidiani di violenza, coraggio, sacrificio e amore – e come le nostre vite non siano meno drammatiche e potenti di quelle degli antichi dèi. -
Forse ho sognato troppo
Più che mai ricco di colpi di scena, Forse ho sognato troppo è anche e soprattutto una storia d’amore senza tempo, il che non impedisce il finale a sorpresa al quale Bussi ci ha ormai abituati.rnrnLa vita di Nathalie, hostess dell'Air France, scorre liscia come l'olio: vive in una graziosa villetta sulle rive della Senna, è amata dal marito ebanista e ha due belle figlie di diciotto e ventisei anni. La sua vita oscilla tra il lavoro, che tre volte al mese la fa volare all'altro capo del mondo, e la famiglia, a cui si dedica con entusiasmo e attenzione. L'idilliaco quadretto si spezza però a causa di una serie di incredibili coincidenze in seguito alle quali si trova a ripercorrere lo stesso itinerario di viaggio, tre voli in rapida successione a Montréal, Los Angeles e Giacarta, durante il quale vent'anni prima si era perdutamente innamorata del giovane chitarrista Ylian. Un amore breve e travolgente, ma all'epoca Nathalie era già sposata e madre di famiglia, così dopo un'ultima notte di passione i due amanti si erano impegnati a non avere più il minimo contatto. C'è qualcosa di strano, però. È come se, vent'anni dopo, una mano invisibile la spingesse a fare le stesse cose che aveva fatto con Ylian, a riandare negli stessi posti in cui era andata con Ylian, a rivivere gli stessi episodi che aveva vissuto con Ylian; un mistero che si fa sempre più inquietante man mano che le coincidenze si susseguono, a al quale forse non è estranea la pietra del tempo, un sassolino sciamanico degli Inuit che sembra apparire e scomparire a piacimento. Nathalie ha paura, crede di impazzire, né le sono d'aiuto gli amici storici, la hostess Flo e il comandante Ballain. Anzi, a ben guardare sembra che tutti le nascondano qualcosa. Un complotto? La situazione passa dal mistero al giallo quando qualcuno, a Los Angeles, tenta di ucciderla... -
Tre
Tre donne indimenticabili. E un uomo che avrebbero fatto meglio a non conoscere mai.rnPer mesi in testa alla classifica dei bestseller in Israele, un thriller sorprendente.rnUna donna, insegnante di liceo sulla quarantina, cerca un po’ di conforto, dopo che il marito ha abbandonato lei e suo figlio. Tramite un sito internet per divorziati conosce Ghil, piacente avvocato, e intreccia con lui una relazione. Un’altra donna, una badante lettone immigrata in Israele, cerca una casa e anche un segno da parte di Dio, che le dica se è sulla buona strada. Anche lei, come la prima donna, fa conoscenza di Ghil, a cui si rivolge per una consulenza sul permesso di soggiorno. Una terza donna cerca qualcosa di completamente diverso. Si chiama Ella ed è la giovane madre di tre bambine piccole alla ricerca di una fuga dalla soffocante realtà domestica. Incontra Ghil in un bar. Tutte e tre trovano lo stesso uomo. Sono molte le cose che non sanno di lui, poiché l’uomo non dice la verità. Ma anche lui non sa tutto di loro. -
Gesù il Cristo
Esponente del modernismo teologico, Buonaiuti in questo libro espone le sue convinzioni filosofiche, distinguendo tra il Cristo della fede e il Gesù storico.rnrnGesù il Cristo è l’opera più controversa, iscritta nell’indice dei libri proibiti come eretica da papa Pio X, di Ernesto Buonaiuti (Roma 1881-1946), presbitero, teologo e antifascista italiano, uno tra i dodici accademici che rifiutarono di dichiarare fedeltà al regime fascista dopo i Patti Lateranensi del 1929, dovendo subire, in seguito, la scomunica e l’allontanamento dall’insegnamento. -
Il teatro e la crudeltà
In un tempo in cui tutto appare teatro, e tanta la crudeltà, il saggio di Artaud ci consegna strumenti potenti per capire il presente.rnrnrnIl teatro e la crudeltà è un'antologia selezionata dei testi teorici e filosofici di uno tra i maggiori drammaturghi del secolo scorso. Esponente del surrealismo e inventore del ""teatro della crudeltà"""", Artaud in questi testi approfondisce e teorizza il concetto di catarsi e provocazione del teatro, facendo entrare nella modernità questo linguaggio."" -
L' Italia secondo Fellini
A cent’anni dalla nascita di Fellini un omaggio al grande maestro del cinema italiano.rnrnUna raccolta di testi per celebrare i cento anni dalla nascita del grande regista: un'intervista del 1992 con Goffredo Fofi e i saggi di Piergiorgio Giacchè, Emiliano Morreale e Gianni Volpi nati da un convegno sul ""Fellini antropologo"""". Un omaggio al regista italiano che ha raccontato l'Italia con più assiduità, intelligenza e ironia."" -
La vita bugiarda degli adulti
Crescere per diventare cosa, per assomigliare a chi?rn«Mentre ci pare di star seduti, come Giovanna, sul sedile posteriore di una scalcagnata Cinquecento che sobbalza tra la polvere delle periferie e l'aria tersa di Posillipo, in una storia che sembra assolutamente privata, Ferrante riesce a raccontare non solo il presente ma anche l’infanzia della protagonista e la giovinezza dei suoi genitori, la fine degli anni Settanta, le illusioni, le pose, i miti di quegli anni con la stessa lucidità con cui, nell'Amica Geniale, ci aveva portato negli anni del boom e poi nei decenni successivi.» – Lara Crinò, La Repubblicarn«Un inizio fulminante che accende l’immaginazione, come è una costante nei libri dell’autrice» – La Stamparn«""La vita bugiarda degli adulti” è un viaggio nelle fragilità dei suoi protagonisti, nelle debolezze e nei difetti di tutti noi. Con la consapevolezza, sempre presente, che 'in quello che è successo non c’è colpa, si fa del male senza volerlo'. Comprendere tutto vuol dire perdonare tutto. E, per favore, non mettetevi in testa che la giovinezza è l'età più bella della vita. - Riccardo De Palo, Il Messaggerorn«Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell’appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto - gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole - è rimasto fermo. Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione».rnIl bel viso della bambina Giovanna si è trasformato, sta diventando quello di una brutta malvagia adolescente. Ma le cose stanno proprio così? E in quale specchio bisogna guardare per ritrovarsi e salvarsi? La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo."" -
La signora del martedì
Non esiste oggi in Italia un altro autore che sappia raccontare,rncome Massimo Carlotto, il dolore e la capacità di resistenzarndegli esclusi; uno scrittore che sappia descrivere meglio i meccanismirnattraverso cui una società civile si trasforma in un’arenarndove il pubblico reclama lo spettacolo del “diverso” colpevolerne del sangue che scorre.rn«Con questo romanzo Carlotto va oltre il noir. Non racconta più solo il lato oscuro e criminale della società. Siamo tutti noi a essere interpellati. Perché oggi le gogne mediatiche, i giornalisti a caccia di scoop e i politici dell'ambizione sfrenata stanno trasformando la società in un'arena dove il pubblico reclama lo spettacolo del ""diverso"""" colpevole e del sangue che scorre»rnTre personaggi che la vita ha maltrattato.rnBonamente Fanzago, attore porno dal nomernimprobabile che un ictus ha messo in panchinarne che assiste angosciato all’ascesa dei giovanirnconcorrenti. Tiene duro aspettando che ognirnmartedì una donna affascinante dal passatornmisterioso paghi i suoi servizi da gigolò allarnpensione Lisbona, un alberghetto poco frequentatorndove il proprietario, il signor Alfredo, vive la suarncondizione di travestito nascondendosi da unrnambiente ipocrita e perbenista. Tre esseri umani suirnquali la società si accanisce proprio perché più deboli, ma che troveranno il coraggiorndi difendersi. Non sono eroi senza macchia né paura, hanno debolezze, hanno commessornerrori e a volte azioni riprovevoli. Ma soprattutto aspirano ad amore e rispetto.rnQuando un imprevisto darà il via a una girandola di effetti collaterali, per i nostri trernpersonaggi diventerà questione di vita o di morte scavare, dentro di sé e nel propriornpassato, per trovare le risorse necessarie a tirarsi fuori dai guai.rnCon questo romanzo Carlotto va oltre il noir. Non racconta più solo il lato oscurorne criminale della società. Siamo tutti noi a essere interpellati.rnPerché oggi le gogne mediatiche, i giornalisti a caccia di scoop e i politici dall’ambizionernsfrenata stanno trasformando la società in un’arena dove il pubblico reclamarnlo spettacolo del “diverso” colpevole e del sangue che scorre."" -
La traversata
A cinque anni dall'attentato alla sede di Charlie Hebdo, il libro che ha saputo raccontare alla Francia e al mondo il dramma di un sopravvissuto. Una straordinaria traversata nella trasformazione di un corpo, nella ricostruzione di una vita, nell'attraversamento intellettuale di una cultura che più di tutto, forse, ci rende ciò che siamo.rnrnVincitore del Prix Fémina, e del Prix Renaudot Special -rnFinalista Prix Médicis e Prix Interallié.rnrnrn«Un capolavoro indiscutibile, assoluto» - Le Figaro Magazinernrn«Una testimonianza rara e affascinante» - Libérationrnrn«Un libro straordinario, uno splendido resoconto di un’esperienza terribile» - EllernrnrnParigi, 7 gennaio 2015. È una giornata fresca ma non piovosa. Philippe indossa giaccone e berretto, prende la bicicletta, si ferma in un minimarket a comprare uno yogurt da bere e prosegue fino alla sede di Charlie Hebdo, il giornale satirico di cui è uno dei redattori. La riunione è già cominciata, gli altri sono seduti intorno al tavolo, si parla dell'ultimo libro di Houellebecq, le opinioni sono contrastanti, la discussione si anima. Poi, dal nulla, due uomini armati vestiti di nero fanno irruzione nella sala e cominciano a sparare all'impazzata. Il bilancio è di dodici morti e undici feriti. Philippe Lançon è uno dei sopravvissuti all'attentato di matrice islamistica compiuto dai fratelli Kouachi. Una pallottola lo ferisce alla mano, un'altra gli porta via la parte bassa del viso: mandibola destra, parte del labbro inferiore, denti. Forse gli attentatori lo credono morto. È l'inizio di un'odissea ospedaliera che durerà nove mesi durante la quale la sua faccia viene ricostruita e rieducata, ma è anche un limbo, uno spazio-tempo intermedio sospeso tra una vita di prima che non esiste più e una vita di dopo che deve ancora cominciare, una dimensione strana in cui il ricordo si mischia con la realtà e con l'allucinazione. Philippe Lançon non parla del terrorismo islamico, se non come causa incidentale del suo dramma personale, ma ci accompagna nel suo viaggio di ricostruzione fisica che si svolge in parallelo alla ricostruzione della memoria, una nebulosa popolata di episodi e di personaggi tanto reali, da François Hollande a Ben Bella a Mario Vargas Llosa, quanto letterari, da Proust a Kafka a Thomas Mann. Ma sono ben altri i personaggi veri che lo assistono nel suo timoroso anelito di rinascita, sono la chirurga Chloé, il dottor Hossein, l'infermiera Annette, il portantino Lulu... -
Il canto dell'usignolo. La saga degli Otori. Vol. 1
Il canto dell'usignolo è il primo libro della Saga degli Otori: ambientata in un Giappone feudale immaginario, ha venduto più di 5 milioni di copie in tutto il mondo ed è stata tradotta in oltre 40 lingue.rnrn«Il canto dell'usignolo ci regala anzitutto un'esperienza quasi fisica della vita nel Giappone feudale, un mondo bellissimo e crudele». - Stefania Auci, autrice di I leoni di Siciliarnrn«La più bella storia di magia, amore, sesso, vendetta e suspense dai tempi di Philip Pullman» - Independent on Sundayrnrn«Una delle saghe più avvincenti del nostro tempo» - The TimesrnrnrnNel XIV secolo, in un Giappone medievale mitologico, il giovane Takeo cresce in seno a una comunità pacifica che condanna la violenza ma che sarà massacrata dagli uomini di Iida, il signore del Clan dei Tohan. Takeo è salvato da Lord Shigeru, del Clan degli Otori, e si troverà al centro delle lotte sanguinarie tra i signori della guerra e dovrà arrendersi al proprio destino. Ma chi è davvero Takeo? Contadino, signore o assassino? Da dove arrivano i suoi prodigiosi poteri? In un mondo fuori dal tempo, dominato da codici d'onore e da rigidi rituali di una tradizione millenaria, Takeo incontrerà per la prima volta l'amore: dovrà forse scegliere tra quest'amore, la sua devozione a Lord Shigeru e il suo desiderio di vendetta? La sua ricerca lo condurrà fino alla fortezza di Inuyama, a camminare sul ""pavimento dell'usignolo"""". Ma quella notte l'usignolo canterà?"" -
I cariolanti
I Cariolanti è un romanzo di deformazione. Tredici fotografie di un’Italia gotica, rurale, notturna. Tredici istantanee della vita di un uomo nato di traverso. Questa è la sua storia.rnrn«Libro dolorosissimo, come non se ne leggevano da anni. Potentissimo» - Valeria Parrellarn«Un romanzo felicemente sorprendente. Teso, sanguigno, ben orchestrato strutturalmente e linguisticamente. Una lingua-immagine che accompagna il protagonista nell’inferno più nero» - Ermanno PaccagninirnAldo è un disertore della Prima Guerra Mondiale. Invece di partire per il fronte decide di costruire un rifugio sotterraneo nei boschi per prendersi cura della sua famiglia: una moglie, un figlio. Bastiano è un bambino e al chiuso della ""tana"""" sperimenta le contingenze della vita: il freddo, il caldo, la fame, soprattutto la fame. Finché la guerra finisce ed entra nel mondo. Ma lo fa segnato dalla privazione; ogni impulso fa capo al luogo da cui proviene: una buca. E poi la propensione alla natura (vera, bestiale), che si infrange con le dinamiche violente che comandano il mondo degli uomini... Bastiano è un ragazzo quando impara l'amore. Sperimenta il carcere, quindi la Seconda Guerra Mondiale. Si confronta con inaspettati segreti di famiglia. Intanto, cerca di donarsi alle esperienze della vita. Eppure non può liberarsi dal filtro animalesco che lo ha marchiato in tenera età. È una pallottola impazzita, sparata da un'arma dalla canna storta, votata a traiettorie imprevedibili, fa capo all'istinto, agli impulsi primordiali. La fame ora ha un'altra accezione: amore, accoglienza, l'idea battente di una casa, una famiglia..."" -
Salina. I tre esili
Salina, come già La morte di re Tsongor, fa parte del filone delle storie arcaiche in cui Laurent Gaudé racconta un mondo antico, dell'uomo, senza tempo.rnrn«È un testo semplicemente superbo, il risultato perfetto che unisce i due talenti di Laurent Gaudé: quello del romanziere e quello del drammaturgo» – Livre Hebdorn«Siamo in un racconto leggendario di Laurent Gaudé, a chilometri di distanza dalla nostra vita quotidiana» - Internazionalern«Porta come sottotitolo I tre esili ed è un bell’esempio di come si possano mettere assieme due talenti diversi, quello del drammaturgo, ovvero della persona che scrive tragedie e commedie, come William Shakespeare, per intenderci, e quello del romanziere» - GraziernUn cavaliere scende dalle montagne, attraversa il deserto. Nessuno sa chi sia né da dove venga. Ha con sé un fagotto urlante, un neonato in fasce i cui strilli gli perforano il cranio da giorni. Senza dire una parola il cavaliere entra nel villaggio dei Djimba, smonta, posa a terra il rumoroso fardello e se ne va tra gli sguardi attoniti degli abitanti. Nessuno sa se considerare una fortuna o una disgrazia quell'esserino mandato dagli dei. Nel dubbio il re decide di lasciare che il sole lo uccida o che le iene lo divorino. Ma il sole tramonta, le iene non lo mangiano e il fagotto in fasce continua a spaccare i timpani di tutti. Allora una donna si alza e, senza chiedere niente al re, lo prende in braccio e se lo attacca al seno. Torna il silenzio. La donna si accorge che il neonato è una neonata. «Ti chiamerò Salina» dice, «in ricordo del sale delle tue lacrime». Così comincia la storia di Salina, la donna dai tre esili, la cui ricerca di una felicità che le è dovuta provocherà una successione infinita di sciagure. Un viaggio in cui i sentimenti e le azioni dei personaggi si sviluppano in tutta la loro essenzialità in un paesaggio fatto di pietre e climi estremi, un mondo in cui la cruda realtà della materia convive con il senso magico dell'esistenza. -
Borderless. Ediz. italiana
Veit Heinichen parte della sua Trieste per esplorare il crimine di tutta Europa, firmando il suo romanzo più ambizioso.rnUno straordinario thriller politico di ampio respiro, senza confini, come il crimine del nostro tempo.«Dove altri vedono la sonnacchiosa marginalità di provincia, i romanzi di Heinichen annusano l'inquietante potenzialità del confine: anche in questo ultimo noir costato dieci anni di lavoro e tredici riscritture, ci muoviamo in terre plurilingui, plurietniche, lontane da Roma ma vicine al cuore d'Europa» - Raffaele Oriani, Il VenerdìrnrnrnXenia Ylenia Zannier ha perso i genitori appena nata, entrambi sono morti durante il terremoto che ha devastato il Friuli nel 1976. È stata adottata dalla zia materna e dal marito, che avevano già un figlio di dieci anni, Floriano, da subito affezionato alla bambina che lo considererà sempre l'amatissimo fratello maggiore. Nel 1990 Floriano, nel frattempo entrato nella guardia di finanza a Trieste, viene processato e ingiustamente accusato di tentato omicidio e tre giorni dopo l'udienza si impicca in cella. La strada di Xenia, oggi commissario a Grado, incrocia ripetutamente quella della senatrice Romana Castelli de Poltieri, donna senza scrupoli corresponsabile della morte del fratello e implicata in una rete di corruzione internazionale. Con l'uccisione dell'amico e giornalista austriaco Jordan S. Becker e l'arrivo di una nave carica di profughi siriani, le indagini portano Xenia all'intelligence tedesca e al traffico di armi con base in Croazia. Passando per Trieste, Fiume, Salisburgo, Monaco, la Cancelleria a Berlino, Pullach e il ministero dell'Interno a Roma, tutte le tracce riconducono alla senatrice, capace di qualunque cosa per conservare il proprio potere. A fare da sfondo, la xenofobia di Patria Nostra che istiga all'odio verso gli stranieri, l'Unione Europea e la Germania. -
Niente per lei
Tullia, il personaggio al centro di questo maturo romanzo d’esordio, cresce insieme alla città di Roma che, colta nel suo continuo mutamento, è l’altra grande protagonista di Niente per lei.rnLe bombe piovono sul quartiere romano di San Lorenzo e Tullia, all’età di sei anni, vede crollare la propria casa. Inizia così la storia di una donna che, testimone in penombra del Novecento, ha cara la pelle e poco altro. Tullia affronta le difficili sfide che le capitano in sorte con l’incredibile determinazione di chi deve sopravvivere a ogni costo, senza però rinunciare a coltivare una ricca interiorità. Né la salute né la solitudine sembrano preoccuparla. Dopo un’infanzia trascorsa per strada da venditrice ambulante al fianco dei fratelli e la perdita dell’amatissimo padre, sopporta le durezze del lavoro operaio con ostinata energia, tra lotte sindacali e rivoluzioni culturali che la sfiorano appena.rnrnI quattro decenni di narrazione procedono per piccoli affreschi, urbani e umani, di profonda intensità: la protagonista cresce insieme a Roma che, colta nel suo continuo mutamento, è l’altra grande protagonista di Niente per lei.rnrnLungo tutto il romanzo si snoda il rapporto complesso con Rosa, figura materna dal fascino feroce, e Marzia, la figlia smarrita e senza padre. Le due polarità femminili obbligano Tullia a una resa dei conti con l’incomunicabilità che spesso divide chi è visceralmente unito. -
A sua immagine
Un romanzo d’amore, di morte e di lotta, che vola sulle ali della trascinante prosa di Jérôme Ferrari.rnrnFerrari intreccia percorsi di vita e storie avvincenti in una lingua ammaliante e dai tanti registri: ironico, solenne, tragico, commovente.rnrnAntonia, nata in un piccolo paese dell’entroterra còrso, cresce in un contesto di forti tradizioni e solidi legami familiari. La sua passione è la fotografia, passione che ha sviluppato fin da quando a quattordici anni lo zio prete, personaggio chiave della sua vita, le ha regalato la sua prima macchina fotografica. Comincia col fotografare la famiglia, i paesaggi, le amiche e gli amici al bar, in un paese in cui i ruoli maschile e femminile sono ben definiti, per certi aspetti addirittura a compartimenti stagni. E in effetti non c’è posto per le donne tra i militanti indipendentisti con passamontagna e fucile in cui, una volta diventati grandi, si sono trasformati gli amici d’infanzia. Antonia continua a fotografare, si trasferisce in città, viene assunta da un quotidiano locale per riprendere sagre paesane e gare di bocce, ma il suo sogno è diventare reporter di guerra: una guerra vera, però, e non l’insulso conflitto che si combatte in Corsica tra l’amministrazione francese e le varie fazioni di indipendentisti, peraltro in lotta fra loro, anche se i morti non mancano. Ci riuscirà? La chiave di questo libro è nel titolo, A sua immagine, perché è l’immagine di Dio quella che lo zio prete è costretto a vedere suo malgrado negli uomini che lo circondando, ma è anche l’immagine che Antonia fissa nelle sue foto ponendosi l’eterna domanda del fotografo: fissare un’immagine vuol dire renderla eterna o confinarla per sempre in una rigidità mortale? «Se fosse esistita una fotografia della morte di Cristo» pensa a un certo punto il prete, «non avrebbe mostrato altro che un cadavere straziato consegnato alla morte eterna». -
Evie e gli animali
«Il motivo per il quale Evie era così speciale risiedeva nel fatto che possedeva un’Abilità. E una di quelle con la A maiuscola, perché era molto importante. Poteva comunicare con gli animali».rn«La bellissima storia di una bambina che vuole salvare il pianeta, con i meravigliosi disegni di Emily Gravett, di grande attualità, che sarà apprezzata da tutti i fan di Greta Thunberg… un’avventura mozzafiato» - The Times, Children’s Book of the WeekrnrnL’undicenne Evie ha un talento. Un supertalento. Un talento che le permette di sentire i pensieri di un elefante e di fare amicizia con un cane e un passerotto. L’unico problema è che il suo talento è pericoloso. Molto pericoloso. O almeno questo è quello che le dice suo padre.rnrnDopo qualche incidente, Evie giura a se stessa che il suo talento rimarrà un segreto. Ma in seguito all’incontro faccia a faccia con un leone le cose iniziano ad andare storte. Suo padre e gli animali della città sono in pericolo. Evie è determinata a salvarli. E a scoprire la verità sul proprio passato. Per farlo dovrà sconfiggere un uomo misterioso che possiede un potere ancora più grande. Il tempo corre, ed Evie dovrà cercare aiuto per gli animali e il coraggio di essere se stessa.