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La fondazione delle città. Le scelte insediative da Uruk a New York
Il libro analizza le preferenze insediative che hanno determinato le fondazioni delle città più importanti dall'antichità a oggi, nonché il loro sviluppo urbanistico. Rilievi e pianori, porti naturali ben riparati, territori ricchi di risorse naturali e geologiche orientarono le scelte dei fondatori di Uruk, Roma, New York, mentre alluvioni, frane, terremoti furono tra le cause del declino e dell'abbandono di Leptis Magna, Sibari, Paestum. Nella prima parte sono descritte le principali motivazioni delle scelte insediative: abbondanza di risorse necessarie per la sopravvivenza, quali acqua, suoli fertili, idonei materiali da costruzione, ma anche stabilità dei terreni di fondazione, assenza di rischi naturali e, in particolare, geologici, oltre a caratteristiche favorevoli, quali foce dei fiumi per un facile attracco e riparo o ubicazioni naturali fortificate. La seconda parte comprende una ricca selezione di casi di studio, relativi a diversi continenti, epoche e contesti geografici, che dimostrano come non solo i coloni in cerca di terre da coltivare, ma anche i generali per i loro accampamenti militari (dove poi sarebbero sorte delle città) considerassero scrupolosamente le caratteristiche naturali del sito prima di ritenerlo idoneo per i loro insediamenti. -
Etica pubblica, giustizia sociale, disegualianze
Che cos'è la giustizia sociale e come la si può realizzare? Esistono diseguaglianze giuste o le diseguaglianze, in quanto tali, sono ingiuste? Queste sono alcune delle domande alle quali il volume risponde, ponendo la giustizia sociale come questione centrale dell'etica pubblica e mostrandone la concreta rilevanza per il disegno delle politiche. Grazie al contributo di alcuni tra i più autorevoli studiosi in materia e a un'analisi interdisciplinare, il testo combina in modo originale riflessione teorica e disamina delle possibili implicazioni in termini di policy, analizzando il rapporto tra giustizia sociale, diseguaglianze e sviluppo, e tra giustizia sociale, merito e responsabilità individuale; interrogandosi sulla possibile estensione delle questioni di giustizia a livello globale; e mettendo in evidenza il ruolo delle politiche nella riduzione delle diseguaglianze e nella promozione della giustizia sociale. Quest'ultima viene tematizzata in tutta la sua complessità ed emerge come una questione di ineludibile importanza e attualità, soprattutto per quanto concerne la possibilità tanto della realizzazione individuale, quanto della convivenza nella sfera pubblica. -
Come distinguere scienza e non-scienza
Uno dei principali scopi della riflessione filosofica sulla scienza è quello di formulare un criterio in grado di distinguere le scienze empiriche non solo dalle scienze formali (logica e matematica), ma anche e soprattutto dalle non-scienze, come la metafisica, la teologia, la religione, il mito e la pseudoscienza. Il problema della demarcazione è emerso con forza nei dibattiti sulle aspirazioni scientifiche di discipline come la psicoanalisi o la parapsicologia, ed è tornato recentemente di grande attualità anche per le sue importanti ricadute culturali, politiche ed educative. Addentrandosi in questo affascinante terreno d'esplorazione filosofica, il volume riprende in modo rigoroso i termini del dibattito tra i neopositivisti (verificazionisti) e Popper (falsifrazionista), mostra che entrambe le proposte sono incapaci di garantire un'adeguata distinzione tra scienza e non-scienza, ed infine propone la versione aggiornata di una terza soluzione, basata sulla teoria bayesiana della conferma. -
John Henry Newman. Identità, alterità, persona
In un contesto antropologico che Michel Foucault definisce come ""il vuoto dell'uomo scomparso"""", l'idea di persona di John Henry Newman (1801-1890) è il candidato migliore per rispondere alla dissoluzione dell'io e all'individualismo contemporanei. In una serrata dialettica all'interno della coscienza, l'io rinuncia a porre se stesso come fondamento: riconoscendosi come persona, riconosce anche l'""""altro"""" che gli sta di fronte e l'""""Altro"""" che dimora dentro di sé. In questa """"grammatica del riconoscimento"""", Newman si rivela naturale interlocutore - oltre che di Locke, Hume e Smith - della fenomenologia di Edmund Husserl ed Edith Stein, e della filosofia ermeneutica di Hans-Georg Gadamer e Paul Ricoeur. Il suo pensiero si radica in modo originalissimo nel medesimo humus, la riflessione empiristica sulla coscienza di sé e del mondo, e l'enfasi romantica sull'esperienza vissuta prima che sulla sua mediazione intellettuale. Nel contempo, le supera entrambe, rivelandosi capace di denunciare i limiti dell'invulnerabilità antropocentrica e di andare al di là della frammentazione dell'umano e della sua perdita di senso, effetto dell'incapacità delle antropologie moderne e postmoderne di dare espressione all'esigenza di unità e di integralità che l'uomo nutre verso se stesso."" -
La filosofia francese e i greci. Deleuze, Derrida, Foucault
In che modo la filosofia francese contemporanea si richiama alle tradizioni di pensiero antiche? Qual è il senso di tale richiamo? Per rispondere a queste domande il libro cerca di ricostruire, in una cornice unitaria, l'influsso esercitato dalla filosofia antica (classica, ellenistica e tardoantica) sul pensiero post-strutturalista, concentrandosi sulle figure di Gilles Deleuze, Jacques Derrida e Michel Foucault. Ampio spazio è dedicato anche alla generazione precedente (Merleau-Ponty, Lacan e Lévinas), nonché ad alcuni degli esiti più recenti del dibattito filosofico francese, individuando nel pensiero di Henri Bergson il momento inaugurale di una vicenda storiografica caratterizzata dal complesso intreccio fra recupero delle tradizioni filosofiche antiche e rottura nei loro confronti - intreccio che si rivela come una delle cifre più significative del pensiero francese degli ultimi decenni. -
Spagna '82. Storia e mito di un mondiale di calcio
Il trionfo dell'Italia di Enzo Bearzot al mondiale spagnolo del 1982 - terzo titolo conquistato dalla nostra nazionale di calcio - costituisce un evento penetrato in profondità nella memoria del paese. Ancora oggi, molti fotogrammi legati a quell'impresa sportiva - dall'urlo forsennato di Marco Tardelli all'esultanza fanciullesca del presidente della Repubblica Sandro Pertini fanno parte dell'immaginario collettivo degli italiani. Muovendosi tra le diverse fonti dell'epoca - radio, televisione e giornali, resoconti parlamentari, diari e interviste ai protagonisti - ma distaccandosi dalla sola cronaca sportiva, il volume ripercorre la storia di quel grande evento globale. Lo fa attraverso una serie di ripetuti cambi di prospettiva, che portano il lettore dal campo da gioco alle postazioni dei media, dalle piazze prima scettiche e poi in tripudio alle stanze delle istituzioni e dei partiti pronti a cavalcare politicamente la vittoria, dal vortice degli affari economici alla costruzione del mito del mundial nelle immagini, nella musica e nella letteratura. In tal modo, l'evento del giugno-luglio 1982 diventa una finestra aperta sul quadro internazionale e sulla società italiana dei primi anni Ottanta, uno specchio in grado di restituirne l'identità e i problemi, le contraddizioni e le speranze. -
La democrazia del talk show. Storia di un genere che ha cambiato la televisione, la politica, l'Italia
La politica ha invaso la televisione con un lungo, ininterrotto talk show; la televisione ha contaminato con la sua logica e i suoi linguaggi l'intera scena pubblica. Un'anomalia tutta italiana, non priva di conseguenze per gli attori e le forme della democrazia rappresentativa. Incrociando ricerca d'archivio e dati quantitativi, il libro ripercorre l'evoluzione del talk show politico puro, impuro e ibrido, analizzandone i meccanismi della ""messa in scena"""" e gli effetti. Un percorso che inizia con la televisione pedagogica di """"Tribuna elettorale"""" e """"Faccia a faccia"""", procede con la deriva spettacolare di """"Bontà Loro"""" e """"L'Altra campana"""", per arrivare alle piazze di """"Samarcanda"""" e """"Milano, Italia"""", alla democrazia del pubblico di Funari leader e """"Braccio di ferro"""", al racconto della seconda Repubblica proposto da """"Porta a porta"""" e """"L'Arena"""". Sino all'attuale ibridazione del talk show con la rete, esperimenti di una nuova scena pubblica orizzontale e democrazia digitale."" -
L'uso «politico» del corpo femminile. La legge Merlin tra nostalgia, moralismo ed emancipazione
Il volume ricostruisce il decennale dibattito parlamentare che accompagnò la proposta di legge della senatrice Lina Merlin, fino all'approvazione definitiva alla Camera dei deputati, nel 1958. Una battaglia, quasi isolata, di una donna che nelle case chiuse vedeva la deliberata volontà statuale di mantenere migliaia di donne in una condizione di sfruttamento economico, di limitazione della libertà e di mortificazione della dignità personale, in evidente contraddizione con lo spirito e la lettera della nuova Costituzione repubblicana. Un lungo e insidiato percorso, anche per l'indubbia influenza dell'ampia campagna di stampa e di opinione avversa. In Parlamento sono riportate le stesse posizioni assunte da regolamentisti e abolizionisti circa un secolo prima: le case chiuse sono percepite come strumento di controllo sociale, del mantenimento dell'ordine pubblico e privato-familiare. Riecheggiano le teorie della salvaguardia della salute pubblica, della morale, del male minore e soprattutto della necessità ineludibile della casa chiusa, sempre preposta ad accogliere gli insopprimibili sfoghi sessuali maschili. Il tutto nella cornice di una supposta direzione unilaterale nella trasmissione delle malattie veneree, in cui la responsabilità è unicamente imputata alla donna e mai all'uomo. Una riproposizione della doppia morale mai messa in discussione. -
Teoria e teologia della storia
Per l'uomo che pensa, il primato della domanda non è soltanto relativo all'apparire dell'essere, ma anche al fatto che esso sia destinato a passare. L'uomo, infatti, si chiede che senso ha la propria esistenza nel tempo che trascorre. Perché è costretto a vivere inabissato nella propria storia e da essa non può sfuggire. Il volume presenta la teoria per cui la storia è il dipanarsi di una parola di Dio (teologia), la quale, alla fine e per chi lo vorrà, sarà una parola di salvezza in senso interale. La teoria osserva l'avvenuto inserimento della figura di salvezza attuato dal cristianesimo, in Gesù Cristo, e la conseguente radicale trasformazione antropologica di cui la coscienza storica attuale è lo stigma. La teoria, poi, intende dimostrare che l'esistenza temporale di ciascuno di noi non è una traccia biografica che andrà persa nel nulla. Anzi, il suo valore sarà trattenuto da Dio che, in Gesù Cristo, ha reso storia la propria Parola fattasi carne. La teoria dichiara il nostro tempo non come una insignificante giustapposizione di ""e"""" tra un evento e l'altro, ma che esso, con Dio, può incidere per sempre l'""""è"""" stabile che la storia universale rappresenta, come accade al frammento sul tutto."" -
Le avventure della libertà. Dall'antica Grecia al secolo delle donne
La progressiva affermazione del soggetto femminile tra il XX e il XXI secolo ha fatto cadere una dopo l'altra le barriere che impedivano alle donne l'accesso alla sfera pubblica e sociale. Nelle nostre società democratiche le donne sono ormai considerate in linea di principio eguali agli uomini. Ma l'acquisita cittadinanza dà luogo a inedite questioni etiche e politiche (dall'aborto alla fecondazione assistita, dalla maternità surrogata alla rappresentanza paritaria). Nel volume, Francesca Izzo indaga gli effetti che l'eguaglianza induce sui principi e sulle forme della libertà, mutando l'idea stessa di genere umano. Nel farlo ricostruisce alcune grandi scansioni della storia della libertà, dalla polis greca al pensiero femminista contemporaneo, soffermandosi sul nesso tra libertà e necessità colto in alcune figure chiave del pensiero filosofico, religioso e politico della tradizione occidentale: da Aristotele e Platone a Paolo e Agostino, da Locke a Marx, Nietzsche e Arendt, fino a Simone de Beauvoir, Luce Irigaray, Judith Butler. -
Studi storici (2016). Vol. 2
La rivista affronta i maggiori quesiti storico-storiografici nell'arco cronologico dall'età antica a quella contemporanea. I temi che hanno costituito il filo conduttore della sua storia sono stati: la formazione dello Stato italiano a partire dalle origini del processo di unificazione nazionale al regime fascista, fino al secondo dopoguerra; le grandi trasformazioni economiche a livello italiano e internazionale; la storia del movimento operaio e del socialismo, sia dal punto di vista della storia del pensiero (con particolare attenzione alla figura di Antonio Gramsci), sia dal punto di vista di ricostruzione storica dei partiti e dei movimenti in Italia, nei paesi dell'Est europeo e nell'Unione sovietica. -
Il mare dei califfi. Storia del Mediterraneo musulmano (secoli VII-XII)
Fernand Braudel ha riconosciuto in quella islamica una delle grandi civiltà mediterranee, ma le ha attribuito un ruolo decisamente di secondo piano per ciò che concerne lo sviluppo marittimo ed economico medievale. Tutte le successive storie del Mediterraneo hanno quindi assegnato un posto subalterno ai marinai dell'Islam, generalmente considerati alla stregua di pirati. Il libro di Christophe Picard propone invece una visione radicalmente diversa. La prolifica produzione cronachistica degli Arabi e la documentazione archeologica portata alla luce negli ultimi anni, infatti, hanno permesso di rivalutare l'importanza dei musulmani nella storia medievale del Mediterraneo. Scopriamo così che califfi e giurisperiti non ignoravano lo spazio mediterraneo e che marinai, guerrieri e mercanti non cessarono di solcarlo, mentre veniva contemporaneamente descritto da geografi, cartografi ed enciclopedisti. Esso fu oggetto di un continuo interesse anche e soprattutto come terreno d'elezione del jihad dei califfi. -
Discorso sul romanzo moderno. Da Cervantes al Novecento
Nonostante la geniale originalità dei capolavori di Proust, Joyce e Kafka, il Novecento delle avanguardie, dal futurismo al surrealismo e oltre, ha svalutato e perfino denigrato l'arte del romanzo. 0 ha creduto che quelle opere ""rivoluzionarie"""" di primo Novecento potessero diventare un modello normativo da seguire e da replicare. In realtà, salvo eccezioni, il romanzo dell'ultimo secolo, dalla modernità alla postmodernità, e già dagli anni Trenta, ha ripreso la sua strada senza ignorare una grande e varia tradizione che dall'Ottocento risale fino a Cervantes. Partendo dagli attuali interrogativi sulla forma-romanzo e dalla sua persistente forza di attrazione, Berardinelli offre una lucida e vivace sintesi della storia e dell'identità formale, morale e filosofica del genere letterario più influente nell'Occidente moderno. Dalla triade Cervantes, Defoe, Rousseau, passando per Sterne e Goethe, Manzoni e Melville, Stendhal e Flaubert, Dostoevskij e Tolstoj, l'autore mostra che fino a un maestro novecentesco come Svevo il centro dinamico del romanzo è nell'invenzione di un personaggio e nella storia del suo incontro con la realtà: l'uno e l'altra in continua e sorprendente metamorfosi."" -
Algebra. Origini e sviluppi tra mondo arabo e mondo latino
Il Kitab al-jabr wa al-muqabala, scritto dal matematico arabo al-Khwarizmil tra l'813 e l'833 a Baghdad, segna l'atto di nascita dell'algebra come disciplina a sé, con i suoi specifici oggetti, le sue metodologie e le sue applicazioni. Il libro aprì la strada a un nuovo dominio di ricerca, l'algebra appunto, che pur diventato il linguaggio di tutta la scienza è ancora oggi conosciuto solo in parte. Il volume presenta la prima traduzione in italiano del testo di al-Khwarizmi, affiancata da una trascrizione nel linguaggio simbolico attuale. Racconta inoltre le prime scoperte, i primi risultati, i primi problemi sviluppati nel mondo arabo e, a partire da Fibonacci nel XIII secolo, in quello latino, nell'intento di restituire al lettore il pathos della ricerca, con le sue speranze e delusioni, i risultati parziali e le soluzioni definitive. Ciò mette in luce, tra le altre cose, la grande vivacità scientifica del mondo arabo medievale, quasi del tutto sconosciuta al grande pubblico italiano. -
L' umorismo letterario. Una lunga storia europea (secoli XIV-XX)
Vibrazioni e digressioni; incertezze, ""trivialities"""" e sobbalzi: l'umorista privilegia il discontinuo e l'improvviso rispetto alla linearità delle narrazioni convenzionali. Impregnata degli umori più individuali, questa tradizione letteraria esibisce un soggetto mutevole, che si muove in modo ambivalente tra le convenzioni sociali e la sua propria, costitutiva, mortalità. Mentre il mondo occidentale organizza gli apparati di controllo dei corpi e dei desideri, la letteratura umorista rivendica, e realizza, un'estetica della comunicazione diretta, ma basata sull'ambiguità e il relativismo. Da Petrarca a Montaigne, da Cervantes a Sterne, insieme a Cartesio, Locke e Hegel, e ripercorrendo il sistema della conversazione mondana dalla tradizione retorica antica fino al giornalismo settecentesco, il libro propone un viaggio attraverso il ricco panorama dell'umorismo letterario europeo dal tardo Medioevo ai nostri anni."" -
Che cos'è la metafisica
Nelle poche e intense pagine del suo ultimo libro, il grande filosofo australiano David M. Armstrong, scomparso nel 2014, ci introduce nei segreti della metafisica contemporanea. Stati di cose, proprietà, leggi di natura, verità e fatti negativi, possibilità e necessità, classi, mente e tempo: tutti i principali temi di cui oggi si discute in metafisica sono trattati con la chiarezza e l'illuminante semplicità che erano caratteristiche dell'autore. Una vera e propria ""metafisica sistematica"""", una delle poche oggi in circolazione, che in questa edizione italiana è tradotta e introdotta da Franca D'Agostini."" -
Cina e modernità. Cultura e istituzioni dalle Guerre dell'oppio a oggi
Dall'incontro della Cina imperiale con l'Occidente nel XIX secolo, il volume effettua un percorso - che giunge fino ai nostri giorni - attraverso temi cruciali come identità e nazionalismo, Stato e governo, partito e organizzazione, risorse umane, informazione e media. Temi che continuano ad avere un notevole riscontro nel dibattito intellettuale e politico nella Cina di oggi, e che proprio nel loro rapporto con il passato trovano una rinnovata importanza e attualità. Il filo rosso che unisce e rende omogenee le scelte tematiche che danno corpo al volume è quello di narrazione. Non si tratta di descrivere l'accaduto quanto piuttosto di mettere l'accento sulla rappresentazione e il racconto che la Cina ufficiale (e non) registra mediante il documento scritto. -
Paolo di Tarso: le lettere. Chiavi di lettura
Le lettere attribuite a Paolo hanno segnato da sempre la storia del cristianesimo. Esse accompagnano il lettore alla scoperta dell'evento che ha orientato in modo nuovo l'esistenza dell'ebreo di Tarso e che divenne motivo della sua instancabile predicazione. Il volume offre alcune chiavi di lettura delle lettere, tenendo conto soprattutto dell'intenzione persuasiva che le anima e prestando particolare attenzione alla progressione retorica dei singoli testi, ed è rivolto al lettore interessato a familiarizzarsi un po' di più con questo gigante dell'annuncio evangelico. -
Breve storia di Bisanzio
Con il suo forte meltingpot etnico e linguistico, l'esotismo dei suoi costumi e il complesso cerimoniale della corte di Costantinopoli, il mondo bizantino esercita un indubbio fascino sulla società contemporanea, ma una sua analisi superficiale può dar luogo a molti fraintendimenti. Questo libro non contiene una narrazione dettagliata delle vicende dell'impero bizantino (334-1453), ma mette in primo piano i caratteri originali e, nei limiti del possibile, i momenti chiave della sua lunga storia, per suscitare nel lettore curiosità e interesse nei confronti di Bisanzio: una curiosità che lo conduca ad approfondire ulteriormente almeno alcuni dei molteplici aspetti appassionanti e ricchi di seduzione della grande civiltà bizantina. -
Leopardi: guida allo Zibaldone
Testo inclassificabile, infinito e frammentario, ricco di dottrina e permeato di passione, intreccio di generi, lingue e discipline, lo ""Zibaldone"""" è scrittura vivente che combatte il caos, il dolore, l'oblio, la morte. Il volume ne esplora la ricchezza, da molteplici punti di vista: tempi e luoghi della gestazione, modelli antichi e moderni, fonti esplicite e nascoste, forme di indicizzazione e di organizzazione del discorso, strategie retoriche. E soprattutto idee e problemi, ancora attualissimi, che Leopardi discute e offre ai posteri nei campi più disparati: etica, estetica, metafisica, antropologia, politica, storia e filosofia naturale, filologia e linguistica.""