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Storia della storiografia. Dall'antichità a oggi
Qualsiasi conoscenza del nostro passato è veicolata innanzitutto dalla memoria storica e da ciò che è trasmesso e filtrato dalla narrazione degli storici: è quindi conoscenza storiografica. Questo libro traccia un ampio profilo della storia della storiografia occidentale dal mondo antico a oggi. Il lavoro degli storici è qui indagato nel suo farsi concreto, evidenziandone i metodi, le impostazioni, le visioni generali, sempre inseriti nei differenti contesti in cui essi sono nati e si sono sviluppati, profondamente condizionati da modelli sociali, eventi politici, climi culturali diversi. Il volume dedica una particolare attenzione all'età moderna e contemporanea e riflette sulle modalità con cui le opere di storia sono state prodotte e sulla loro circolazione, senza trascurare le vicende degli storici in carne e ossa, le loro avventure intellettuali e le condizioni materiali del loro lavoro. -
La trasmissione dei testi latini. Storia e metodo critico
La conoscenza che abbiamo delle opere latine dell'antichità e del Medioevo è legata all'affascinante percorso attraverso il quale esse sono giunte fino a noi. Un percorso che fu condizionato da fattori materiali, economici e culturali: la forza o la debolezza di scuole e biblioteche, la posizione sociale e l'attività di lettori e studiosi, i meconismi di circolazione dei testi, l'evoluzione delle tecniche librarie e scrittorie, l'interesse o il disinteresse per i singoli generi letterari. Conoscere e saper interpretare queste vicende è un presupposto necessario per la ricostruzione e la comprensione dei testi originari. Il volume propone una storia sintetica della trasmissione delle opere latine, dall'antichità fino alla prima età moderna, e illustra i metodi critici con cui i filologi di oggi analizzano quanto è tramandato nei manoscritti, alla ricerca delle forme primitive. La trattazione è basata prevalentemente su casi di studio, divisi in due serie: la prima presenta alcuni episodi e temi significativi della trasmissione storica dei testi, a partire dalla loro circolazione antica fino allo studio di cui furono oggetto nell'umanesimo; la seconda esemplifica i principali punti del metodo critico, chiamando in causa le opere di alcuni grandi scrittori latini classici e medievali, da Lucrezio ad Apuleio, da Tacito a Dante. -
Poemetti in prosa. Testo francese a fronte. Ediz. critica
Molti dei cinquanta poemi in prosa che tra il 1855 e il 1866 Baudelaire andò pubblicando in sedi disparate subirono modificazioni rilevanti dalla prima redazione all'ultima, talvolta nelle dimensioni fisiche, altre volte con sovvertimenti radicali del significato complessivo e dell'orizzonte ideologico implicato. Questa edizione, rivolta a un pubblico attento non solo alla configurazione finale delle opere letterarie, ma anche al loro costruirsi, è la prima in Italia che renda visibile, nella sua linearità, l'intero ciclo elaborativo, le cui fasi dipesero in parte dall'evoluzione dell'estetica del poeta, in parte da un lavoro di ridistribuzione del materiale tematico fra testi considerati come tessere di un mosaico in corso di costruzione. La ricerca di un titolo unificatore e molteplici indicazioni esplicite nel suo epistolario testimoniano della volontà di comporre una raccolta organica, destinata a «fare da pendant alle Fleurs du Mal», un «libro singolare» inteso a iscrivere il prosaismo — in senso proprio e in senso figurato — nell'ordine della poesia, estraendo dalla realtà quotidiana più dimessa, più bizzarra, più crudele, la bellezza che poteva esservi racchiusa. Libro illuminato, nondimeno, da frequenti e multiformi epifanie dell'Ideale, fra le quali spiccano «l'architettura mobile delle nuvole» e la musica di Listz, i (fragili) sortilegi dell'amore e la malia di remote rive edeniche. -
Flash letterari. Narrativa e poesia di lingua inglese
Frutto di una militanza critica trentennale, legata alla collaborazione con le pagine culturali della ""Domenica"""" del """"Sole 24 Ore"""", il libro raccoglie recensioni o saggi brevi sulle letterature di lingua inglese, ripartiti fra Inghilterra, Irlanda, Scozia e Stati Uniti, che permettono al lettore di acquisire lo spaccato di un'opera, sempre inquadrata nel suo contesto storico. Le letterature di lingua inglese hanno un innegabile appeal sul lettore italiano, contando su filoni che la critica ha differenziato per contenuti e culture specifiche. In questa raccolta sono sottolineate proprio tali diversità: dal breve Rinascimento inglese, tra fine Cinquecento e inizio Seicento, a quello, ottocentesco, irlandese e americano sino ai tempi nostri. Autori come Defoe, Byron, Conrad, Dickens, Woolf si affiancano al grande filone irlandese che va da Yeats a Banville, passando attraverso Joyce (a cui è dedicato ampio spazio). Non è tralasciata la specificità della Scozia che ha in Hogg e Stevenson i suoi autori maggiori, fino a Spark e al recente McCall Smith. Gli Stati Uniti, infine, da James e Dickinson a Melville, a Twain, sono presenti con la loro forza rappresentativa."" -
Le particelle modali del tedesco. Caratteristiche formali, proprietà pragmatiche ed equivalenti funzionali in italiano
Le particelle modali sono una classe di elementi non flessi e ridotti dal punto di vista grammaticale che permettono al parlante di esprimere un ventaglio di ipotesi e inferenze, e conferiscono alla frase significati spesso difficili da tradurre. Sebbene siano presenti in diverse lingue, tra cui l’italiano, e siano particolarmente frequenti in tedesco, rappresentano un tema ancora relativamente poco affrontato in studi dal taglio contrastivo. Il presente volume, che si fonda sulla letteratura classica sull’argomento, su un ricco apparato di esempi autentici di lingua parlata e scritta e su un nuovo corpus di traduzioni per le direzioni tedesco-italiano e italiano-tedesco, costituisce il primo studio di ampio respiro sulle principali particelle modali del tedesco (ja, doch, schon, halt, eben, auch, denn, bloß, nur, mal) indagate in prospettiva contrastiva con la lingua italiana. -
Saggezza e altre questioni di filosofia
Il libro riunisce le lezioni tenute nella sede dell'Associazione culturale ticinese ""Orizzonti filosofici"""" tra l'autunno 2017 e la primavera 2018. I primi due contributi esplorano il rapporto tra filosofia e storia della filosofia. La parte centrale del volume affronta il tema della saggezza pratica analizzandolo attraverso i testi di filosofi della tarda antichità e della prima modernità, con l'intento di mostrare quanto la filosofia sia utile a vivere bene. La terza parte, infine, fa il punto su questioni che appartengono tradizionalmente alla ricerca filosofica (il problema della verità e quello dell'identità personale) o che soltanto di recente sono emerse negli studi accademici (l'etica applicata al turismo e quella delle questioni migratorie)."" -
La scienza doppia del linguaggio. Dopo Chomsky, Saussure e Hjemslev
La dualità è il tratto caratteristico dello “spirito scientifico” di Saussure e Hjelmslev che porta a un “ri-pensamento” della linguistica e della semiotica. Si tratta di proseguire la ricerca della scienza del linguaggio in una prospettiva non formalista delle forme del senso, che studia i sistemi e i processi di significazione, che coniuga il principio di formalità, o di organizzazione, con il principio di empiricità, o di sostanzialità o fenomenologicità. Una scienza morfologicamente doppia, o costitutivamente duplice, che rinuncia ad ogni prospettiva unilaterale e riduttiva sul linguaggio: una dualità che non è una mera somma aritmetica (uno più uno uguale due) ma un uno formato da due. Questo filo teorico arriva fino a Umberto Eco, passando attraverso la riflessione linguistica di Antonino Pagliaro e Mario Lucidi, e i loro rapporti con il Corso saussuriano e lo Strutturalismo. -
Le vie della bellezza tra Occidente e Oriente. Percorsi di estetica comparata
La dimensione estetica associa l'umano sentire a un ""comune"""" che si è soliti qualificare """"universale"""" per via di una natura percettivo-sensibile di cui tutti siamo partecipi e che l'arte trasfigura in forme. Di questo sentire ci parlano le voci diversissime eppure segretamente accordate di venti figure esemplari della cultura moderna che hanno intrecciato nei loro sguardi Occidente e Oriente e che sono qui ripartite sotto tre insegne. La prima, Sguardi da Occidente, allinea le voci di Goethe, Schlegel, Schopenhauer, Montessori, Rilke, Focillon, Lacan, Malraux, Lévi-Strauss, Dorfles, Barthes, Zolla. Sotto la seconda, Sul confine tra Occidente e Oriente, troviamo Solov'ëv e Florenskij. La terza, Sguardi da Oriente, raccoglie le interpretazioni di Tagore, Nishida Kitar?, Coomaraswamy, Kuki Sh?z?, Fung Yu-lan, François Cheng. Sono venti perle di un pensiero comparativo con due secoli di storia scelte per costituire un unico filo di riflessioni sulla bellezza, sullo svelarsi inesauribile dei suoi riflessi; perché, come dice Solov'ëv, «la bellezza non appartiene né al corpo materiale del diamante né al raggio di luce che quello rifrange ma è un prodotto d'ambedue nella loro azione reciproca»."" -
Oggetti e personaggi fittizi. Un dibattito filosofico contemporaneo
Che oggetti e personaggi fittizi non esistano lo sanno tutti. Eppure, di personaggi e oggetti fittizi parliamo, ci interessiamo e ci appassioniamo. Ma come possiamo farlo se non esistono? Da questa domanda trae origine il dibattito filosofico contemporaneo. Alcuni filosofi sostengono che, per poterne parlare, i personaggi fittizi devono pur esserci, altri invece che non c'è bisogno di ammettere la loro esistenza. Il libro, dopo aver presentato in modo articolato le diverse opzioni teoriche presenti nel dibattito attuale, propone di considerare personaggi e oggetti fittizi come prodotti culturali che dipendono - per la loro esistenza - dal coinvolgimento nella finzione da parte di chi vi si accosta. -
Codici neri. La legislazione schiavista nelle colonie d’oltremare (secoli XVI-XVIII)
Lo sfruttamento delle immense risorse degli sconfinati territori nel Nuovo Mondo abbisognava di forza-lavoro robusta e a buon mercato. Per questo motivo tra il XVI e il XVIII secolo milioni di persone furono deportate dall'Africa verso le coste americane per essere impiegate come schiavi nei lavori più duri e usuranti. La presenza di un numero di africani di gran lunga superiore alla ancora sparuta comunità dei coloni europei – e il conseguente timore delle rivolte che periodicamente esplodevano – convinse questi ultimi della necessità di promulgare una serie di norme speciali tendenti a regolamentare la nascita, la vita e la stessa morte degli schiavi. Stiamo parlando dei cosiddetti codici neri nei quali confluiranno, nel corso dei decenni, tanto articoli di orientamento paternalistico quanto direttive che contemplavano punizioni inumane e crudeli. Il libro illustra i punti salienti dell'evoluzione storica di questa codificazione nei possedimenti spagnoli, francesi e portoghesi del Nuovo Mondo, tra i primissimi anni del Cinquecento e la fine del Settecento, non prima di aver ripercorso le origini tardo medievali di tale legislazione, del commercio triangolare, della tratta e della schiavitù in età moderna, le cui tracce sono ancora vive e operanti nella nostra epoca. -
Da Puebla ad Aparecida. Chiesa e società in America Latina (1979-2007)
Il rapporto tra Chiesa e mondo, politica e società ha mantenuto nel contesto plurale e cangiante dell'America Latina contemporanea un peso centrale e fondativo, da cui è impossibile prescindere, nonostante crisi e turbolenze, processi di modernizzazione e globalizzazione, per avere delle chiavi di lettura e degli strumenti interpretativi. Di qui la periodizzazione scelta per un volume che intende sondare nuovi terreni storiografici: dalla Conferenza di Puebla, in Messico, promossa dall'episcopato latino-americano nel gennaio del 1979, alla Conferenza di Aparecida, in Brasile, tenutasi nel maggio del 2007, alla presenza di Benedetto XVI e dell'allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio. Un trentennio chiave per la storia del mondo, dell'America Latina e della Chiesa, in gran parte coincidente con il lungo pontificato di Giovanni Paolo II (1978-2005), che ridefinì il rapporto tra Roma e il subcontinente. -
Branded content. Studi, casi, esempi nel contesto italiano
Come si può promuovere un brand facendo cultura? La strategia comunicativa del branded content vuole essere una risposta a questa domanda. Considerato una forma di branded entertainment, si differenzia da altre forme come il product placement, ma anche dalla pubblicità tradizionale, per la mancanza di intrusività e ripetitività. Il suo tratto più caratterizzante è l'assenza di una immediata associazione fra brand e prodotto culturale. Il branded content diffonde e promuove un brand senza parlarne esplicitamente. La marca emerge in quanto produttrice di contenuti culturali realizzati in accordo con i propri valori o con valori largamente condivisibili. Il volume esplora la novità di questa forma di comunicazione, la molteplicità di piattaforme utilizzate – web, tv, eventi e supporti cartacei – e il suo carattere interattivo sulla base di una ricerca quali/quantitativa che coinvolge professionisti e pubblico. Ne emerge l'impatto socioculturale di questo fenomeno, la ricezione da parte dei consumatori, la sua collocazione fra le strategie di comunicazione commerciale, la valutazione che i professionisti gli attribuiscono. -
Beethoven: Sinfonia Eroica. Una guida
Composta tra il 1803 e il 1804, eseguita in pubblico nel 1805, la Sinfonia Eroica, la Terza di Beethoven, è un'opera d'importanza capitale nella storia della musica per la sua fama presso il pubblico, per le discussioni che ha suscitato e per l'influsso che ha esercitato sui più grandi compositori. La complessità della sua struttura e la problematicità delle sue connessioni storiche e biografiche - che si riassumono nella controversa intitolazione a Napoleone Bona-parte - hanno dato luogo alle interpretazioni più disparate, oscillanti tra gli estremi di un esasperato formalismo, che fa della sinfonia il paradigma della ""musica assoluta"""", e di un altrettanto esasperato contenutismo, che la vede come un caso esemplare di arte politicamente impegnata. Nel sintetizzare i risultati più duraturi della secolare ricerca sull'Eroica, il libro riassume i dati storicamente certi - rileggendo sia i documenti sulla sua genesi esterna sia le fonti musicali che attestano il processo intellettuale della composizione - e li discute criticamente, offrendo così una guida accessibile, ma rigorosa e dettagliata, alla labirintica partitura e, in conclusione, proponendo una lettura del significato storico della sinfonia a partire dalla sua struttura musicale."" -
Antropologia e cultura romana. Parentela, tempo, immagini dell'anima
Il volume — tramite l'ausilio di fonti letterarie e antropologiche — mette in rilievo una serie di fenomeni di carattere sociale, culturale e religioso tipici della Roma antica. La prima parte, dedicata alle forme della parentela, mostra ad esempio che la società romana ha conosciuto l'opposizione fra i vari tipi di zii (uno zio materno indulgente di contro a uno zio paterno severo e duro) ed evidenzia l'importanza sociale e religiosa della matertera, ""zia materna"""", che poteva svolgere il ruolo di """"seconda madre"""" per i nipoti. La seconda parte affronta invece il tema delle molteplici rappresentazioni spaziali del tempo, dei """"luoghi"""" in cui la cultura romana localizzava il """"prima"""" e il """"poi"""", il """"passato"""" e ravvenire"""". La terza parte, infine, è dedicata a tre importanti rappresentazioni simboliche usate dalla cultura antica per manifestare la sopravvivenza dell'anima dopo la morte: il pipistrello, l'ape e la farfalla. Il libro si rivolge sia al pubblico dei classicisti che a quello degli antropologi; ma, per i soggetti trattati e per le caratteristiche stesse della sua scrittura, suscita contemporaneamente l'interesse di tutti coloro che del mondo classico amano ciò che è nuovo e diverso rispetto alla nostra esperienza; soprattutto ciò che è diverso dall'immagine della classicità (e di Roma) che ci viene tradizionalmente offerta."" -
Euripide. Fra tragedia, mito e filosofia
Defunti che risorgono, prigioniere di guerra che si offrono allo sguardo come opere d'arte, vittime sacrificali che scompaiono nell'aria, mogli e madri che decidono il proprio e l'altrui destino nello spazio ossessivo della loro mente, trovatelli che incarnano modelli atavici di regalità, fantasmi e allucinazioni che infestano i palazzi del potere, guerrieri che impazziscono ed eroi che smarriscono il senso del loro agire. Il volume intende mettere in luce come nelle tragedie di Euripide i personaggi entrano in contraddizione con le loro storie; mettono in dubbio il senso e la credibilità delle vicende che li vedono protagonisti; si misurano con l'universo ingannevole delle opinioni, dei simulacri e dei doppi. Il lettore potrà così notare come la tradizione del mito e i percorsi dell'immaginario condiviso della pais vengono sottoposti alle torsioni di un processo destrutturante, al cui termine resta l'illusione sapiente del teatro. -
L' Europa del Cinquecento. Stati e relazioni internazionali
Nell'Europa del Cinquecento prende forma un sistema politico destinato a durare tre secoli o più. Le guerre d'Italia diventano lotta per l'egemonia sul continente; l'impero di Carlo V, prima potenza mondiale moderna, riesce a contenere la Francia e, con maggior fatica, l'espansione ottomana. La crisi religiosa della Riforma favorisce guerre civili e alimenta le tensioni tra Stati protestanti e cattolici, ma anche le speranze di una Cristianità di nuovo unita, o il desiderio di liberare gli Stati dai legami confessionali. Intanto la diplomazia permanente diviene la normale modalità delle relazioni tra Stati; la gestione di una massa sempre più densa di informazioni e l'emergere di un'amministrazione strettamente collegata alla politica modificano l'esercizio del potere; le esigenze belliche promuovono l'incremento (pur mai uniforme o lineare) della potenza dello Stato. Attento alle peculiarità dei vari Stati, il volume ne individua dei tratti comuni nella concezione patrimoniale del potere, nello sviluppo di una società di corte, nella costruzione sempre precaria di identità collettive, restituendoci gli interrogativi di un'epoca inquieta - come la nostra - per la fragilità della politica. -
La filosofia del Rinascimento. Figure e problemi
I contributi presentati nel volume si propongono di fornire indicazioni di base su alcune figure, da Marsilio Ficino a Pico della Mirandola e a Pietro Pomponazzi, da Erasmo da Rotterdam a Thomas More, da Giordano Bruno a Telesio e a Campanella, e su questioni rilevanti, quali lo scetticismo, la magia naturale, l’astrologia e la nuova medicina, di un’epoca multiforme e ricchissima di fermenti culturali, che dall’inizio del Quattrocento giunge ai primi decenni del Seicento. A una presentazione delle problematiche e degli autori affrontati fa seguito una scelta antologica di testi, con il proposito di mettere a fuoco taluni aspetti cruciali del loro pensiero. -
La tragedia greca. Forma, gioco scenico, tecniche drammatiche
A differenza di altri generi letterari (ad esempio l'epos) la tragedia fu in toto una creazione originale dei Greci. Essa maturò e raggiunse la sua perfezione con la produzione di Eschilo, Sofocle, Euripide, i cui drammi — modelli insuperati per tutte le successive generazioni di tragici — sono ancora oggi letti, studiati e rappresentati. Nel volume viene ricostruita la fisionomia del gioco scenico in tutti i suoi particolari: dalle strutture materiali del teatro e dai condizionamenti che l' acting area imponeva agli interpreti, alle maschere e ai costumi degli attori, all'articolazione e alle funzioni del coro, all'uso di speciali macchine teatrali, alle convenzioni che regolavano la recitazione, alla dialettica fra spazio visibile e spazi invisibili, alle scansioni temporali dell'azione rappresentata. Ampio rilievo viene dedicato inoltre all'illustrazione delle parti costitutive della tragedia. In tal modo il lettore viene guidato in un percorso che lo introduce nel laboratorio dei grandi tragici e lo aiuta a comprendere le ragioni che hanno ispirato ai singoli autori l'adozione di determinati moduli formali, consentendo di apprezzarne l'arte anche in una prospettiva di solito trascurata nelle trattazioni non specialistiche sulla tragedia greca. -
Etnopsichiatria. Sofferenza mentale e alterità fra storia, dominio e cultura
Il volume percorre quel paesaggio contrastato e affascinante che fa oggi dell'etnopsichiatria un sapere inquieto, ma a certe condizioni ""sovversivo"""". Nato in epoca coloniale, lo studio della malattia mentale in società non occidentali ha riproposto a lungo i cupi stereotipi dell'Altro e dell'alterità riprodottisi all'ombra del paradigma evoluzionistico, quando categorie diagnostiche finivano spesso con l'etichettare e stigmatizzare sotto forma di differenze culturali conflitti di natura sociale o politica. È solo con la fine del dominio coloniale che si determinano le condizioni di una nuova stagione di ricerche a partire dalla quale l'etnopsichiatria definisce il suo orizzonte più noto: l'analisi delle rappresentazioni della malattia o della persona, il dialogo con i guaritori e le terapie tradizionali, ma anche la critica della psichiatria occidentale e la clinica della migrazione."" -
La natura delle cose. Introduzione ai fondamenti e alla filosofia della fisica
La teoria della relatività, la meccanica statistica e la meccanica quantistica hanno rivoluzionato il nostro modo di concepire spazio, tempo, materia, probabilità e causalità, nonché il rapporto tra universo fisico e osservatore, nozioni, queste, che sono state al centro della discussione filosofica dal mondo greco fino ai nostri giorni. Il volume intende suggerire non solo nuovi metodi di confronto tra fisica e filosofia, ma prova altresì a rendere esplicite le presupposizioni filosofiche che sono presenti nell'interpretazione che i fisici stessi danno del formalismo matematico. Interpretare significa cercare di comprendere che cosa ci dicono le teorie fisiche intorno al mondo, un compito che, pur essendo eminentemente filosofico, ha visto impegnati i migliori fisici della tradizione occidentale, da Newton a Leibniz, da Boltzmann a Einstein, e da Bohr a Schrödinger, in un dibattito che a tutt'oggi non può considerarsi concluso.