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Il cinema del nuovo millennio. Geografie, forme, autori
A cosa pensiamo quando parliamo di cinema contemporaneo? A quali oggetti ci riferiamo? Il volume è una riflessione teorico-critica a più voci intorno al cinema degli anni Duemila, al modo in cui esso ha concepito le sue forme, ridisegnando i propri territori e confini e individuando nuove autorialità. Da questa indagine emerge una mappa per orientarsi nel panorama audiovisivo contemporaneo, attraverso quattro strade diverse – corrispondenti ad altrettante parti del libro: temi, geografie, autori, opere –, nel momento in cui la sua storia è consegnata a un destino i cui contorni sono ancora tutti da immaginare. -
La stilistica inglese contemporanea. Teorie e metodi
Il volume fa il punto sullo stato di salute di una disciplina il cui tramonto è stato più volte annunciato. In realtà la stilistica prospera, continuando a mostrarsi necessaria per l’analisi e l’interpretazione di tutte le forme del messaggio comunicativo, dalla letteratura al discorso politico, al linguaggio dei nuovi media o dei giornali. Presupposto di questo approccio è la convinzione che gli aspetti formali di un testo, in altre parole la sua struttura linguistica ma anche il contesto e l’uso in cui questa si colloca, siano determinanti per stabilirne la funzione e il significato, e che siano dunque una componente necessaria, seppur non sufficiente, per consentire l’interpretazione. Il panorama inglese è particolarmente fecondo e a partire dagli anni Novanta del secolo scorso ha inaugurato una forte dimensione interdisciplinare che consente alla stilistica di inglobare nei propri percorsi ambiti e metodi della linguistica, che vanno dalla pragmatica, alla linguistica cognitiva, alla ""discourse analysis""""."" -
Insegnare italiano L2 con il cinema
Il cinema è un valido e utile strumento per avvicinare il pubblico alla lingua e alla cultura italiana. Il volume offre ai docenti di italiano L2 che operano in Italia e all'estero una guida per analizzare, selezionare e utilizzare i film come veicolo di conoscenza della nostra cultura di ieri e di oggi, come oggetto di riflessione e discussione, come specchio e modello di comportamenti linguistici e non verbali. Le parti in cui si articola il testo coprono gli ambiti fondamentali per avvicinare al cinema italiano gli apprendenti stranieri: la sua storia, che riflette quasi un secolo di mutamenti sociali e culturali; la sua lingua, quella dei film italiani e di quelli stranieri poi doppiati; le sue potenzialità didattiche. Chiude il libro una sezione contenente schede di lavoro fotocopiabili e utilizzabili in classe, relative a sequenze filmiche facilmente reperibili online o in DVD. Il volume è adatto sia per i diversi livelli della formazione universitaria (corsi di laurea di primo e secondo livello, master, corsi di specializzazione), sia per la formazione dei docenti di italiano L2 e per la preparazione agli esami di certificazione didattica. -
L' ambiguità delle lingue
L'ambiguità pervade molti aspetti del pensiero e dell'esperienza, sfidando non solo le nostre certezze nel valutare, percepire e comunicare la realtà, ma anche i tentativi di definizione: lo stesso termine ""ambiguo"""" si rifrange infatti in una costellazione di significati che evocano sia ciò che è incerto, dubbio, oscuro, e quindi difficile da interpretare, sia ciò che è equivoco, doppio, molteplice, e dunque interpretabile in modi diversi. Per questo l'ambiguità ha spesso attratto gli specialisti e i creativi del segno linguistico: filosofi e giuristi, retori e scrittori, teorici e critici della letteratura, lessicografi e traduttori, ma soprattutto linguisti, che su di essa si pongono molte domande. Perché le lingue hanno parole ed espressioni ambigue? La loro presenza è un vantaggio o un ostacolo per la comunicazione? Quali meccanismi intervengono nella disambiguazione? E qual è il ruolo dell'ambiguità nei processi del cambiamento linguistico? Per rispondere a questi interrogativi, il libro accompagna il lettore in un percorso attraverso le diverse manifestazioni del fenomeno, considerato nella sincronia e nella diacronia di numerose lingue, antiche e moderne."" -
Pietro Aretino tra Roma e Venezia. Ritratto di un intellettuale rinascimentale
Il volume propone una storia della vita e delle opere di Pietro Aretino (1492-1556) di agile lettura, ma allo stesso tempo fondata sui testi e sulle testimonianze del suo tempo. L'esistenza di uno dei maggiori scrittori del pieno e del tardo Rinascimento italiano, dopo secoli di fraintendimenti e di diffamazioni, viene rivisitata alla luce dei nuovi studi e della pubblicazione dell'Edizione nazionale delle opere. Il libro colloca la figura e l'opera del poligrafo aretino all'interno della densa temperie culturale della prima metà del Cinquecento, non senza indagare tra le pieghe della società italiana di quegli anni, alla ricerca della giusta valutazione degli scritti letterari del celebre libellista. L'antologia di lettere e le testimonianze coeve (specie quelle relative alla morte dello scrittore), riportate in appendice e corredate di brevi note esplicative, intendono offrire al lettore la possibilità di un agevole approccio alla complessa personalità artistica di Pietro Aretino. -
«And love finds a voice of some sort». Omosessualità e (auto)censura nella letteratura inglese e francese (1870-1930)
L'amore tra due persone dello stesso sesso ha costituito a lungo un tabù innanzitutto lessicale, un peccatum mutum, la cui sola nominazione esponeva a pesanti sanzioni sia religiose sia legali. Di conseguenza, gli autori che nel corso dei secoli hanno avvertito il bisogno di parlare di omosessualità non solo hanno subito censure esterne, ma sono stati anche costretti a mettere in atto preventive forme di autocensura, relative sia al linguaggio sia alla diffusione delle proprie opere. Nel periodo storico 1870-1930 si assiste a un fenomeno, almeno in apparenza, paradossale: un'epoca generalmente considerata come una tra le più repressive e omofobe (a causa di una serie di riforme legislative e la messa in atto di condanne esemplari) è al contempo l'epoca che testimonia l'invenzione stessa del termine ""omosessualità"""" e, dunque, la nascita di una """"letteratura omosessuale"""" nel senso moderno del termine. A partire da tali premesse, il volume esplora l'emergere e il successivo consolidarsi di una letteratura velatamente o scopertamente omosessuale nell'Inghilterra fin de siècle e nella Francia della belle époque: da Wilde ai poeti uraniani, a un insieme di autori semiclandestini, fino a Forster e a Proust. Ne viene fuori un quadro ampio e variegato, in cui convergono storia della sessualità e storia del libro e in cui non solo si rileggono autori noti attraverso percorsi critici inediti, ma si ridà anche voce a un corpus di testi sommersi, strappandolo a quel silenzio al quale la censura del tempo l'aveva condannato."" -
Il chimico libertino. Primo Levi e la babele del lager
Primo Levi ha spesso sottolineato la sua curiosità per la linguistica, che l'ha accompagnato fin dall'infanzia e dall'adolescenza, quando già si interessava alla grammatica latina e all'etimologia. Ma la sua vocazione sarebbe rimasta, forse, a un livello modesto e disinteressato se non avesse dovuto affrontare l'esperienza terrificante, ma anche straordinariamente fortificante, di Auschwitz. Il valore delle lingue per la vita o la morte nel Lager, il caos babelico e l'ordine, l'uso di Dante e dei classici per salvarsi, raccontare, ripensare la sopravvivenza, il rigore nella scelta delle parole e l'attenzione alle parlate del suo mondo di ebreo piemontese, il rinnovamento del proprio linguaggio nell'Italia degli anni 1960-70 sono solo alcuni dei temi di questo libro, che ripercorre l'opera di Levi e le importanti pagine da lui dedicate, in modo insieme ""libertino"""" e competente, all'uso di lingue, parole e segni."" -
«Il Politecnico» di Vittorini. Progetto e storia di una narrazione visiva
Il rapporto tra Elio Vittorini e la visualità è ancora fervido di nuove prospettive di indagine, specie se scrutato nelle zone di passaggio tra esperienze maggiormente esplorate. È questo il caso della rivista ""Il Politecnico"""", edita da Einaudi e diretta dallo scrittore dal 1945 al 1947 dopo essersi congedato dall'esperimento di illustrazione dell'antologia Americana e prima di dedicarsi alla riscrittura """"fotografica"""" del suo capolavoro letterario, Conversazione in Sicilia. Nell'immediato dopoguerra, infatti, il periodico promuove un progetto di rinnovamento culturale che affida l'espressione di alcuni dei tratti di più spiccata originalità alle immagini e al loro rapporto con le componenti testuali, paratestuali e grafiche, in un dialogo intermediale di cui il volume prova a seguire le declinazioni, riconnettendole anche al coevo contesto fotogiornalistico."" -
Imparare attraverso le lingue. Il translanguaging come pratica didattica
Il termine translanguaging, molto diffuso in ambito nordamericano, si riferisce all’uso dinamico di tutte le risorse linguistiche di un parlante/apprendente bi/plurilingue. Il volume fornisce uno sguardo teorico e pratico su questo concetto, ponendolo in continuità con i documenti di politica linguistica europei e con la tradizione dell’educazione linguistica democratica in Italia. Dopo una panoramica sui principali studi su bilinguismo e translanguaging e un’analisi della gestione del plurilinguismo nella scuola italiana, vengono presentati esempi didattici e aspetti di ricerca tratti dal progetto L’AltRoparlante, vincitore del Label europeo delle lingue 2018. Il progetto, sviluppato in diversi ordini e gradi di cinque scuole italiane, ha l’obiettivo di integrare le lingue e i dialetti degli studenti nella didattica quotidiana, attraverso strategie basate sulla pedagogia del translanguaging. Grazie a una forte collaborazione fra ricerca e scuola, il progetto ha permesso la diffusione di pratiche didattiche inclusive e rispettose dei diritti linguistici degli studenti con background migratorio, in una cornice di legittimazione simbolica ed educativa del plurilinguismo. Prefazione di Jim Cummins. -
Il moderno principe di Gramsci
Gramsci è il pensatore che ha più innovato la concezione marxista dello Stato. Consapevole dell’inarrestabile declino del potere statale, generato dal contrasto tra «cosmopolitismo dell’economia e nazionalismo della politica», ha orientato il suo pensiero verso la ricerca di nuove forme politiche capaci di trasferire il nucleo democratico della nazione moderna sul piano della sovranità sovranazionale. Il volume è dedicato all’esplorazione della categoria di cosmopolitismo seguendone, nella complessa officina dei Quaderni, le evoluzioni semantiche e concettuali che sfociano nella sostituzione del termine «internazionalismo» con «cosmopolitismo di tipo nuovo». Per rendere pienamente comprensibili i motivi che spingono Gramsci a tale scelta, viene riesaminata la rete dei concetti – dalla filosofia della prassi alla rivoluzione passiva, dall’egemonia al moderno Principe – che animano la sua revisione del marxismo, culminante in un inedito profilo del soggetto storico della nuova epoca. -
Nella terra di Iside. L'Egitto nell'immaginario letterario italiano
Il volume narra un'esotica avventura umana e letteraria che parte dalla spedizione napoleonica in Egitto, passando dalla realizzazione del Canale di Suez e dall'Aida di Giuseppe Verdi, dalle battaglie di Dogali e Adua, per giungere al periodo delle politiche giolittiane e fasciste e alla Radio Cairo con cui Fausta Cialente informava gli italiani durante la Seconda guerra mondiale. Proprio Il Cairo e Alessandria sono, tra Otto e Novecento, un grande palcoscenico per gli italiani, siano essi viaggiatori, esuli, emigrati, avventurieri, scienziati, portatori di ideali risorgimentali o anarchici convenuti intorno alla ""Baracca rossa"""" di Enrico Pea. Queste straordinarie esperienze vengono raccontate in poesie, romanzi, testi teatrali, da D'Annunzio, Marinetti, Ungaretti, Rafanelli. """"L'Egitto antico e moderno"""" di Giuseppe Regaldi e """"Le figlie dei faraoni"""" di Emilio Salgari conquistano l'Italia e nelle """"Memorie sull'Egitto"""" di Amalia Nizzoli sono descritti per la prima volta gli harem. Nello stesso periodo lo studioso siciliano Emanuele Ciaceri scopre che il culto di sant'Agata, patrona di Catania - ricordato da Giovanni Verga -, è modellato su quello di Iside, e un viaggiatore etneo, Natale Condorelli, immagina l'Egitto naturale sponda culturale ed economica della Sicilia, crocevia del Mediterraneo. Nota introduttiva di Christian Greco. Prefazione di Lorenzo Braccesi."" -
Diario in caratteri latini
Ishikawa Takuboku (1886-1912) è uno dei poeti moderni giapponesi più popolari e amati in patria, ma poco considerato dalla critica letteraria occidentale. La sua vita si intreccia con i radicali cambiamenti sociali e culturali del Giappone di primo Novecento, caratterizzato da un rapido processo di modernizzazione che tuttavia genera anche una realtà percepita come profondamente contraddittoria, smarrita com'è tra modernità e perdita dei valori tradizionali. Forse proprio l'appartenenza a questo momento storico spiega l'inquietudine esistenziale di Takuboku e la sua incapacità a porvi rimedio. Qui presentiamo per la prima volta in forma integrale il diario, che scrisse dal 7 aprile al 16 giugno del 1909, in cui descrive senza veli la sua realtà interiore, anche nei suoi aspetti più degradanti, sempre alla ricerca di un Io in bilico tra l'autoesaltazione e l'autocommiserazione. Le sue annotazioni giornaliere tratteggiano vividamente non solo la sua vita ma anche l'ambiente dei letterati attivi a Tokyo, con le loro contraddizioni e le loro istanze per una nuova letteratura. Per profondità psicologica e sperimentazione letteraria, il diario occupa una posizione unica nel panorama della letteratura giapponese moderna. -
Viaggiatori dell'utopia. La Riforma radicale del Cinquecento e le origini del mondo moderno
Il viaggio e l'utopia sono le dimensioni che uniscono le storie raccontate nel volume. I protagonisti provengono dal mondo della Riforma radicale del Cinquecento (Bernardino Ochino, Celio Secondo Curione, Lelio e Fausto Sozzini, Francesco Pucci, Christian Francken), ma anche dalla società 'savante' dell'Europa tra Sei e Settecento (Grozio, Spinoza, La Mothe Le Vayer, Bayle, Locke, Montesquieu). Ritenuti spesso rappresentanti di realtà culturali in conflitto tra loro (le aspettative religiose del XVI secolo contro il razionalismo e il secolarismo dell'età dei Lumi), essi risultano invece collegati da percorsi intellettuali che conducono alle origini di principi oggi ritenuti irrinunciabili nelle democrazie dell'Occidente: la libertà di coscienza e di pensiero, la dignità del relativismo e dell'ateismo, la tolleranza e l'antidogmatismo. La Riforma radicale fu uno straordinario laboratorio di idee dal quale uscirono proposte alternative alla logica di confessionalizzazione che spinse l'Europa verso le guerre di religione. In molti casi fu l'eredità di quelle idee ad alimentare la ""crisi della coscienza europea"""" della quale conosciamo l'importanza per la nascita del mondo moderno."" -
La congiura immaginata. Opinione pubblica e accuse di complotto nella Roma dell'Ottocento
Roma, luglio 1847. Sui muri della città compaiono i nomi di alcuni presunti congiurati: la voce pubblica denuncia la tenebrosa trama di una gigantesca cospirazione contro il papa e il popolo romano. L'opinione pubblica italiana ed europea si interroga a lungo sulla verità o falsità della grande congiura, senza riuscire a risolvere davvero il dilemma. Il ricordo di quell'evento abiterà ancora a lungo le menti degli uomini del Risorgimento. Chi erano gli accusati? Perché complottavano? Ed esisteva davvero un complotto? Un evento finora trascurato dalla storiografia, ma intensamente rielaborato dagli attori del tempo, diventa così l'occasione di ripensare a una pratica sociale largamente diffusa nella cultura occidentale. Attraverso il racconto della grande congiura il libro esplora i meccanismi di funzionamento e gli effetti concreti di un'accusa di complotto nel nuovo contesto della politica moderna. Veri o falsi, i complotti sono prima di tutto immaginati. E l'immaginazione può diventare realtà. -
Benedetto Cairoli. Il vessillo della sinistra storica 1825-1889
Benedetto Cairoli fu il primo garibaldino presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia. Ultimo superstite di una famiglia di eroi-martiri del Risorgimento ed egli stesso invalido di guerra, fu celebrato dai contemporanei come cavalleresco campione di patriottismo e onestà. Nonostante le contraddizioni e gli insuccessi in politica interna ed estera nei suoi tre governi (1878, 1879-1881), fu a lungo considerato il «vessillo della Sinistra», secondo la definizione di Francesco De Sanctis; e, per Agostino Bertani, fu, già in vita, il «monumento» di una rivoluzione liberale incompiuta. -
Una vita migrante. Leonardo Zanier, sindacalista e poeta (1935-2017)
Nel secondo dopoguerra i flussi dell'emigrazione italiana sono stati accompagnati da un'intensa attività di studiosi militanti che al desiderio di migliorare le condizioni di vita di milioni di migranti univano un intenso lavoro di ricerca. Tra loro ci fu Leonardo Zanier, che a metà degli anni Cinquanta si diresse in Svizzera. Lì, come viene ricostruito nel volume, trascorse gran parte della sua vita di militante politico sindacale, studiò le sfide della migrazione e scrisse alcune tra le più belle pagine della letteratura dell'emigrazione italiana nel mondo. Prefazione Michele Colucci. -
Linguaggi e rappresentazioni del potere nella Sardegna medievale
A partire dal tardo XI secolo, i regni giudicali di Cagliari, Torres, Arborea e Gallura si aprono a una vasta rete di rapporti mediterranei, per essere poi travolti - nel pieno Duecento - dall'espansionismo del Comune di Pisa e da forme di dominio signorile (Doria, Malaspina, Della Gherardesca) e comunale (Sassari) collegate alla stessa Pisa e a Genova. Su questo quadro, con l'avvento dei Catalano-Aragonesi si innesterà e poi sostituirà, durante i secoli XIV e XV, la dimensione unificante del regno di Sardegna, a lungo alleato dell'unico potentato locale superstite, il giudicato di Arborea. L'attenzione degli studiosi per la geografia politica ha finora lasciato in secondo piano il ruolo delle élites sarde, che appaiono partecipi e interpreti dei cambiamenti (il caso di Sassari in questo senso è paradigmatico). In un contesto così articolato, è possibile osservare da diverse angolature una varietà di linguaggi e rappresentazioni del potere, che attingono dalla tradizione bizantina o sono l'espressione dell'egemonia pisana e genovese, prima, e della Corona d'Aragona, poi, oltre che essere il frutto dell'originale rielaborazione operata nell'ambito dei quattro regni giudicali. Una pluralità di segni che riflette la ricchezza e complessità dei processi storico-culturali che interessano la Sardegna durante tutto il basso Medioevo. -
Le competenze digitali nella scuola. Un'indagine dell'Osservatorio Mediamonitor Minori della Sapienza di Roma
La situazione di emergenza sanitaria determinata dalla diffusione del Covid-19 nel 2020 non ha fatto altro che accelerare la legittimazione dell'educazione digitale come percorso di educazione alla cittadinanza, nonché l'acquisizione di una sua dignità istituzionale anche nel dibattito pubblico e politico. La digital education è un sistema complesso che va oltre il tecnicismo mediale e sfrutta le potenzialità del digitale secondo una prospettiva ecologica per migliorare lo svolgimento di attività formative, trasmettere conoscenza, orientare comportamenti sociali, ottimizzare pratiche educative e organizzative e stimolare capacità individuali. Il libro propone una riflessione sulla complessità del capitale digitale scolastico quale aspetto fondante per introdurre e approfondire il concetto di cultura digitale a scuola, per poi focalizzarsi sul grado di diffusione delle competenze mediali tra gli insegnanti attraverso l'analisi dei risultati di un'indagine condotta nel 2018 dall'Osservatorio Mediamonitor Minori della Sapienza Università di Roma. -
Percorsi in Comune. La comunicazione nelle municipalità toscane
Cresciuta rapidamente nel nostro paese, la comunicazione pubblica ha spesso rallentato la sedimentazione di pratiche e percorsi critico-metodologici, che avrebbero dovuto caratterizzare il cambiamento, soprattutto alla luce delle trasformazioni indotte dall'ambiente digitale. Il volume presenta un'articolata analisi dei processi comunicativi nelle amministrazioni locali, che conclude un percorso di ricerca pluriennale sulle municipalità toscane, finalizzato a rilevare in che modo la comunicazione pubblica si stia ridefinendo, anche grazie alle nuove forme di partecipazione dei cittadini. Si passano in rassegna le novità che hanno riguardato gli ambiti comunicativi e relazionali delle amministrazioni locali: negli aspetti interni - dialettica tra politica e amministrazione, tra assetti organizzativi e competenze professionali, tra dettami normativi ed esigenze contestuali - ed esterni: relazioni con la cittadinanza, le altre istituzioni pubbliche e private, i territori. -
La lezione della videoarte. Sguardi e percorsi
La videoarte, nata alla fine degli anni Cinquanta del Novecento e cresciuta nell'intreccio con arti e media, per lungo tempo poco conosciuta e poco esplorata anche per la sua felice inafferrabilità disciplinare, richiede e merita una rilettura dei suoi aspetti più vitali, delle sue domande ancora aperte, delle sue intuizioni di futuro. Ha anticipato le narrazioni anomale del cinema attuale, indicato nuove strade per la parola e la musica, vissuto in modo giocoso e curioso la tecnologia, rielaborato il teatro, la poesia e la pittura, ripensato la TV, creato modalità di fruizione partecipata, inventato effetti, diversificato gli schermi. Ha elaborato estetiche complesse e un complesso discorso sul mondo. Oggi è diffusa, oggetto di mostre, pubblicazioni e riconoscimenti importanti ma la sua lezione è rintracciabile anche in tanti aspetti delle rapide mutazioni audio-visive e dello spettatore. Il libro ripensa la videoarte in un percorso storico, teorico e critico ricco di esperienze, riferimenti ed esempi, che parte dalle origini per arrivare alla contemporaneità attraverso snodi e temi cruciali. Ne rintraccia il contributo pionieristico alla comprensione e alla critica del panorama mediatico, ne illumina il percorso eretico e visionario quanto istruttivo e anticipatorio, la lezione artistica e di conoscenza.