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Sconcerto
La recita sociale, il consumismo compulsivo, le morti sul lavoro, la sete di potere della classe dirigente, gli oscuri meccanismi della finanza, l'immigrazione, una lingua sempre più astratta e irrelata... Com'è possibile orientarsi in un mondo così confuso? Dov'è il senso? Da queste domande è travolto un direttore d'orchestra, che quasi dimentica di dirigere i suoi strumentisti. Fra pause, dubbi, incertezze, interrogativi enormi e piccole verità, il musicista riscopre come proprio la musica possa essere il mezzo per passare dal caos al cosmo, per ritornare al cuore semplice della vita. Dall'incontro eccezionale di tre artisti, un libro che è anche uno spettacolo teatrale diretto e interpretato da Toni Servillo con l'Orchestra del Teatro San Carlo, musica di Giorgio Battistelli, testo di Marcoaldi. -
L' ultima salita. La via crucis di Cerveno e il compianto di Breno di Beniamino Simoni. Ediz. illustrata. Con 2 DVD
La Via Crucis di Beniamino Simoni ci porta nel cuore del 1700, in Valle Camonica, a Cerveno, dove il Parroco Gualeni commissiona a Beniamino Simoni, artista di Fresine, in Valsaviore, 14 cappelle di statue lignee e di stucco che raccontino il Calvario di Cristo. L'opera di Beniamino Simoni nel Santuario di Cerveno, improvvisamente, si interrompe per essere proseguita, in loco, dai meno talentuosi fratelli Donato e Grazioso Fantoni. E quella che doveva essere l'ultima Stazione della Via Crucis, il Compianto sul Cristo morto, Beniamino Simoni la termina nel vicino paese di Breno, dove tuttora è collocata. Fu Giovanni Testori, nel 1976, il primo a entrare nel misterioso mondo di questo straordinario artista della Valsaviore e il primo a dare una interpretazione non solo storica ma anche ideologica e teologica delle motivazioni che portarono all'abbandono di questo artista dal Santuario di Cerveno. L'analisi di Giovanni Beale prosegue idealmente il solco tracciato da Giovanni Testori. Il libro di Giovanni Beale e il film di Elisabetta Sgarbi si pongono, dunque, come un dialogo a distanza con Giovanni Testori, oltre che con una lunga tradizione filosofica. Il volume è arricchito inoltre da un apparato iconografico realizzato appositamente dal fotografo Andrea Samaritani. Con i contributi di Tahar Ben Jelloun, Bemo Bodei, Emanuele Severino, Vittorio Sgarbi e Giovanni Testori. Il volume contiene inoltre un'Appendice dedicata ad Antonio Stagnoli. -
Il bambino che sognava la fine del mondo
«Correte. Mio padre sta uccidendo mia madre». La telefonata arriva alla stazione di polizia alle due del mattino. A farla è un bambino biondo con due grandi occhi blu che fissano il vuoto. Ma la mamma gli toglie la cornetta dalle mani: non è vero, non è accaduto niente, suo figlio urla nel sonno, si aggira per la città nel cuore della notte, suo figlio è sonnambulo. È un bambino che, notte dopo notte, sogna la fine del mondo. Trenta anni più tardi, un terribile sospetto scuote una città del Nord Italia: i bambini di una scuola materna accusano gli adulti di azioni orribili. Ben presto, propagato da giornali e televisioni come una pestilenza del nuovo millennio, il contagio della paura si allarga all'intero Paese. Tutta l'Italia si sente minacciata dal Male. In molti cominciano a sussurrare il nome del Diavolo. È in atto una cospirazione diabolica o si sta scatenando una caccia alle streghe? Nella stessa città, un professore universitario disilluso, legato a una donna che ama ma dalla quale non vuole figli, viene sollecitato da un grande giornale a condurre un'inchiesta sul caso che spaventa l'Italia. Lui oppone resistenza. Ben presto, però, risucchiato dal gorgo della cronaca nera, dovrà scoprire quanto sia sottile la linea che separa la vittima dal carnefice, l'accusato dall'accusatore. E i terrori notturni di quel bambino che sognava la fine del mondo riemergeranno implacabili, almeno fino all'alba di una speranza. -
Quelli che ami non muoiono
Borges che conosce le persone attraverso le loro mani. Laura Betti che scrive a Tony Blair, Pier Vittorio Tondelli che guarda per l'ultima volta il mare della Grecia, Matt Dillon che telefona per curiosità, Franco Fortini che invece telefona alle sette del mattino. E poi Giulio Einaudi che mangia pollo con Nanni Moretti, Salman Rushdie rintanato dietro a una porta, Natalia Ginzburg che ha paura di parlare in pubblico, mentre Doris Lessing prende l'autobus per Monreale. E ancora, David Grossman che è circondato dai giocattoli dei figli, Brodskij che si rivolge ai gay durante la cerimonia del Nobel e Alberto Moravia che muore in un momento di distrazione. Ma anche l'antipatia di Agota Kristof, la dolce ruvidezza di Hanif Kureishi, lo sguardo smemorato di Bassani, la solitudine di Paul Bowles, i sussurri di Anita Desai. E la Roma del vento e dei poeti, Berlino e un Muro che cade insieme a molte granitiche certezze, New York e gli inquilini dei suoi buildings, Tangeri e il suo pessimo vino, Londra, swinging e abitata dagli squali. Personaggi, scenari, geografie reali e geografie degli affetti. Legami, passioni, litigi, separazioni, nuovi incontri. Con questa incursione nel nostro passato prossimo, negli anni in cui il mondo cambiava e la società letteraria d'antan volgeva al tramonto, Mario Fortunato mette di fronte a una verità semplice e assoluta: solo grazie alla scrittura, la memoria può diventare racconto e dare immortalità alle persone che abbiamo amato. Come in un romanzo. -
Diario verosimile
C'è un piccolo, insinuante dissidio che serpeggia tra le righe di questo libro: quello fra il movimento e la quiete, fra un centro perduto e un centro posseduto, quello fra l'essere sempre lì e l'essere sempre altrove. In ""Diario verosimile"""" di Alain Elkann, narratore instancabile di storie e aneddoti di vita, questa tensione percorre quasi tutte le pagine, discreta ma inesorabile fino al punto di rivelare il lato più intimo e dolcemente malinconico dell'autore. Persone, incontri, viaggi, uomini, donne, figli, amici, paesaggi, vita mondana e vita interiore, libri, ambizioni, insicurezze, paure, lutti, ricordi e desiderio di vivere, e scrivere in pagine di un diario che è privato ma non troppo. Il lettore incontra, pagina dopo pagina, Pier Vittorio Tondelli e Alberto Moravia, Jay Mclnemey e Marcello Mastroianni, Milan Kundera e Simon Beckett, Truman Capote, Umberto Eco. Ma fra le luci e le ombre della mondanità culturale si apre lo squarcio di una camera d'ospedale e il ricordo di un cedimento del cuore; uno scricchiolio che si fa ferita quando a morire è il padre, uomo severo ed enigmatico, presidente di una comunità, quella ebraica, che ha nel proprio destino lo sradicamento. Lo stesso di Elkann che, rincorrendo frammenti di realtà, attraversa scenari e paesaggi, dal cimitero ebraico di Praga a un Coffee Shop di New York fino al limpido cielo di Roma, offrendoli ai suoi lettori in un viaggio senza fine."" -
Sulle strade di Barney. Un viaggio nel mondo di Mordecai Richler
Christian Rocca è un brillante giornalista e in questo suo saggio viaggia insieme a Barney Panofsky per conoscere un po' meglio il suo autore, Mordecai Richler, o forse no... no no, è il contrario... Rocca viaggia insieme a Mordecai Richler per scoprire come sia nato il personaggio di Barney Panofsky, il celebre protagonista del libro ""La versione di Barney"""", che in tutto il mondo e specialmente in Italia ha affascinato milioni di persone. Christian Rocca è il fantasioso autore di questo libro che è saggio, ma anche racconto di un libro di successo, del suo protagonista e del suo autore, e di tutto quanto gravita attorno al loro mondo, in Canada come nella redazione di un giornale italiano alla notizia della morte dell'autore. È un libro simpatico e affettuoso su quello che è il più affascinante degli intrighi letterari: come un personaggio immaginario diventi più vivo dell'autore che l'ha creato. E a rendere il viaggio pieno di volti, veri o finti, contribuisce anche la testimonianza del figlio di Barney Panofsky, Noah, a chiusura del libro. No no... scusate... del figlio di Mordecai Richler."" -
Prolegomeni alla pedagogia generale
La pedagogia è la scienza generale della formazione e dell'educazione dell'uomo: è questa la prima delle cento tesi di cui il libro si compone. Mario Gennari e Anna Kaiser richiamano l'attenzione del lettore intorno alle questioni fondative di quel sistema di saperi che va sotto il nome di Pedagogia Generale, della quale è qui resa manifesta la natura critica, problematica e riflessiva. Una logica presiede all'articolazione interna del volume: intrecciare le questioni epistemologiche della pedagogia generale agli interrogativi profondi che emergono dalla formazione e dall'educazione dell'uomo. L'incedere del testo è sintetico e serrato. Il lettore potrà selezionare proprie pause di riflessione, proseguire la ricerca sviluppando autonomamente singole tesi, leggere il volume tutto d'un fiato per avere un quadro organico e introduttivo alla pedagogia generale, la quale - come recita una delle tesi esposte nel volume - è una scienza libera che studia liberamente la libertà nella formazione dell'uomo. La Bibliografia e l'Appendice saranno due strumenti preziosi per il lettore. L'una fornisce tutti i dati relativi alle più significative opere apparse nel Novecento e dedicate alla pedagogia. L'altra riassume - per la prima volta - in modo organico e preciso le modalità principali da seguire per fare ricerca in pedagogia servendosi del ""sistema autore-data"""" nella redazione del testo, della bibliografia e delle note."" -
Morti e sepolti
La meglio gioventù di tanti paesi non è più qua a raccontarci com'è andata. Questa è la storia di uno che non c'entra, finito per caso a guidare un gruppo di persone per tanti versi inadeguate, ma anche testarde, decise a portare alla luce una fossa comune, nei primi anni dell'incerta democrazia argentina. È la storia di un conflitto brutale contro chi non vuole permettere che venga fatta giustizia né chiarezza. È una storia di azioni - scavare con la pala, mettere in posizione i martinetti, trasportare corpi dissepolti - corrose dai pensieri e dai colloqui dei protagonisti, che come un tamburo continuo battono un unico tempo. È la storia di un passato ancora presente, che tutto avvolge e copre come un manto scuro. Ed è una storia pervasa di dubbi sul senso di una ricerca che potrà al massimo (e a caro prezzo) restituire alla famiglia alcune ossa di una persona che comunque non tornerà più. Ma se alla morte vera e propria non c'è rimedio, contro la seconda morte, la cancellazione della memoria, si può combattere. Ha scritto Sofia Caravelos, figlia di genitori desaparecidos: ""Quello che è seguito alla loro scomparsa non riesco a definirlo. Un tempo illimitato e un'attesa che è diventata eterna. Sognare di tornare da scuola e trovare la casa in festa per il loro ritorno... Il desaparecido è una figura sinistra: dolore continuo, speranza eterna. La certezza della loro morte spazza via tutte le fantasie infantili che mi sono portata dietro."" -
La bambina che disegnava cuori
Rosanna è una bambina del Sud e frequenta la scuola elementare, dove la maestra Mara, buona e sensibile, le mette accanto il nuovo arrivato Mario: ed è amore a prima vista. Un invito a pranzo, il primo casto bacio su una guancia, la speranza e il sogno di uno sviluppo ideale, in corsa verso una felicità che solo i ragazzi sanno intravvedere. Ma non si possono fare i conti senza le madri, e quelle che si muovono in questa vicenda sono possessive, egoiste e rabbiose; soltanto la ""strega"""" del paese, Ernestina, donna turbata dall'abbandono del marito, possiede la luce intima dell'innocenza e della profezia, e sarà di aiuto. Il tempo ha però la sua parte. Nel vortice degli avvenimenti (la cresima di Rosanna, le scuole medie, l'istituto magistrale, l'amore fisico scoperto con trepidazione ma subito avvelenato da dubbi e gelosie), quel sogno puro si stempera, si corrompe, come stregato dalla corruzione del mondo, da una legge genitoriale che non ricorda più gli entusiasmi della giovinezza e li combatte senza tregua. Che ne è allora della vita di Rosanna, affacciatasi alla soglia del suo tempo e già delusa da conseguenze che non ha cercato, non ha voluto? Lucrezia Lerro torna a coinvolgere i lettori con un romanzo fatto di piccole cose, di gesti e sentimenti quotidiani che nascondono un dramma in agguato. Un dramma che ci riguarda e che il suo personaggio saprà affrontare in modo diverso, senza lacrime e con un inedito disincanto."" -
Il Piccolo Principe
Una rilettura contemporanea del capolavoro di Saint-Exupéry, in cui lo stesso autore del Piccolo principe diventa compagno di avventure del piccolo aviatore. Il tratto di Sfar reinterpreta, in tutta la sua ricchezza, come mai accaduto prima, il mondo fantastico del Piccolo Principe. -
Tutto il pane del mondo. Cronaca di una vita tra anoressia e bulimia
Fabiola De Clercq è stata prima bulimica, poi anoressica. È guarita e ha deciso di raccontare la sua storia per aiutare le migliaia di malate e malati segreti che, rifiutando di parlarne, non riescono a trovare una via di salvezza. Uno sconcertante documento sui disagi del vivere. Da questo libro di Fabiola De Clercq nasce nel 1990 l'associazione ABA che in vent'anni di attività ha curato oltre ottantamila persone in tutto il mondo affette da anoressia e bulimia. Nuova edizione con un poscritto di Fabiola e Marzia De Clercq. -
Ti ascolto
Diego Tribeca, il protagonista di questo romanzo, ha un segreto: astolta le conversazioni telefoniche di quattro inquilini del suo palazzo e passa le giornate a seguire le loro acrobazie esistenziali e sentimentali. Spinto da una morbosa curiosità comincia ad aleggiare nelle loro vite come un puro pungolo spirituale, come un angelo. Conosce Marta, una donna che sta combattendo contro un tumore al seno e che vuole tenere nascosta la sua malattia; Stefano, un ragazzo che incontra e seduce le donne giocando a Scarabeo su Google; Agnese, una quarantenne che ha appena rotto il setto nasale del suo compagno e infine l'Airone, una ragazzina anoressica che vive sospesa sulle sue ossa. Diego piano piano si insedia nei loro sottosuoli, capisce che ognuno è stretto nella propria sabbia mobile, che ognuno è costretto a celarsi dietro i sintomi di una perfezione, a nascondersi in un'idea che non è un'identità. Il mondo è avvolto in una bugia bianca, senza la quale sembra impossibile sopravvivere. L'incontro di Diego con queste quattro persone cambierà per sempre la sua vita e lo avvicinerà ad un grande segreto, il suo, di cui è totalmente inconsapevole. -
Diario delle solitudini
Un fotoreporter che ha subito un grave incidente, per ritrovare il proprio equilibrio ha preso in affitto una antica villa in mezzo alla laguna, visitato saltuariamente dall'unico suo contatto con il mondo, Norberto. Ben presto, però, la grande casa in cui si trova a vivere da solo, comincia ad animarsi e ad animare il suo desiderio di conoscerne la storia e la storia di chi l'ha abitata. Osserva le tracce del passato, quadri, suppellettili, mobili, e scopre lettere, fotografie, ritagli di giornale, in cui si riaffaccia la vicenda di una famiglia investita dal destino: Rodolfo, sposato ad Amanda e padre di Alvise; e Gualtiero, sposato a Matilde e padre di Lavinia. Rodolfo è un imprenditore, un Cavaliere, mentre Gualtiero è un artista. Le loro voci, e quelle delle mogli e dei figli, gettano il curioso abitante della misteriosa casa avvolta nelle brume in un passato lontano, dove si avvertono i rintocchi della storia del Novecento, le pulsioni di giovani cuori colmi di speranze e delusioni, amori e tradimenti. E tra quelle voci e quelle storie lo colpisce e lo affascina quella dell'amore tra Lavinia e il giovane Alvise, la cui tomba, incongruamente, è assente dal piccolo cimitero di famiglia. È Norberto a custodire il mistero di quell'assenza e di quell'amore che neppure il ""Diario delle solitudini"""" può rivelargli."" -
L'isola di Sukkvan
Un'isola selvaggia nel Sud dell'Alaska, isolata dal mondo e immersa in una natura incontaminata: Jim si immerge in questo scenario per passare un anno con il figlio tredicenne - Roy - in una capanna isolata dal mondo civile, e recuperare un rapporto trascurato da una vita di eccessi e delusioni (in particolare la crisi del suo matrimonio), vivendo di caccia e pesca. Il rigore della vita in condizioni estreme e l'insicurezza del padre trasformano, però, il soggiorno in un incubo che peggiora giorno dopo giorno e che il piccolo Roy non riesce a sostenere. Fino al violento e imprevedibile epilogo, in cui il padre si trova di fronte all'assurdità di questa sua iniziativa. -
Ho amato un manipolatore
Il mondo di Caroline cambia improvvisamente quando intervista Julian Jones, un cantante impegnato: si ritrova così nel vortice di una grande, sconfinata passione, come mai le era sembrato di vivere prima di allora, come un sogno che diventa realtà. Julian è un principe azzurro non solo bello e seducente, ma anche intelligente e sensibile, al punto che dopo pochi mesi di idillio i due si sposano senza esitazioni. I problemi iniziano subito dopo, quando la tenerezza del marito rivela una profonda fragilità, con imprevedibili cambiamenti d'umore: l'uomo passa dalla seduzione all'aggressività al dominio, e il sogno di Caroline si incrina. Un giorno, lei vede per strada un uomo che picchia sua moglie, si riconosce nella malcapitata e improvvisamente si scopre prigioniera di un mostro. È l'inizio della rinascita per una donna, moglie e mamma, il coraggio di una scelta portata avanti con tenacia, attraverso il divorzio e i giudizi taglienti della gente, fino a ritrovare la libertà. Un libro-denuncia che racconta la storia vera di una donna maltrattata dall'uomo che aveva scelto, una testimonianza lucida e forte per imparare a difendersi dai ladri d'amore. -
Tutte le tragedie. Testo greco a fronte
Frutto di oltre dieci anni di lavoro, questa edizione di tutta la tragedia greca con testo a fronte, la prima a essere realizzata interamente da un unico curatore, insieme poeta e filologo, consente di cogliere con sguardo unificante la fulgida stagione della tragedia ellenica che vide fiorire il genio creativo di Eschilo, Sofocle ed Euripide. Viene così restituita al lettore moderno, in tutta la sua feconda inattualità, una delle culminazioni dell'arte sapienziale e iniziatica del nostro Occidente, capace di riverberare la spiritualità orfeodionisiaca eleusina nella sua dimensione essoterica: in maniera esplicita, attraverso tragedie vistosamente iniziatiche come Baccanti, Oresteo, Alcesti, Edipo re ed Edipo a Colono; e in maniera indiretta, grazie alla forma apollodionisiaca dell'opera drammatica nella sua espressione scritta. Forma che a sua volta rinvia alla struttura stessa del théatron, che è luogo sapienziale in cui si contempla (theàomai) il gioco delle passioni con empatia e distacco. Con il greco a fronte i capolavori dei tragediografi a noi pervenuti brillano nella lingua in cui furono composti, e consentono di restituire con sufficiente approssimazione la phoné originaria in cui furono pronunciati: nel rito consacrato a Dioniso, alla luce del sole ellenico, sotto lo sguardo della collettività riunita nel nome del dio dell'ebbrezza e della contemplazione. -
Reencuentro. Dialoghi inediti. Vol. 4
Negli ultimi anni della sua vita Jorge Luis Borges si dedica a indimenticabili dialoghi radiofonici con lo scrittore Osvaldo Ferrari. Queste conversazioni non nascono espressamente come interviste, ma dal piacere condiviso di trattare e discutere su temi vari, nonostante la differenza di età. I dialoghi vengono poi raccolti in tre volumi tra il 1985 e il 1987; una selezione appare nel 1992 in Argentina e in Spagna, e viene poi tradotta in Francia, Italia, Portogallo, Svizzera e Germania. Quest'ultimo volume è pubblicato per la prima volta in Argentina in occasione del centenario della nascita dell'autore e raccoglie dialoghi inediti fino a quel momento. Si tratta del libro definitivo delle ""conversazioni"""", e si concentra (tranne quella iniziale, che è la prima dei tre anni di collaborazione) sui temi tipici di Borges: la letteratura fantastica, la fantascienza, il tempo, il caso, Gesù Cristo e il cinema; o sulla propria opera letteraria o quella di altri autori, come James Joyce, Oscar Wilde, Adolfo Bioy Casares e Robert Louis Stevenson..."" -
Globalmafia. Manifesto per un'internazionale antimafia
Si continua a parlare e a scrivere di mafie vecchie e nuove, mentre le idee rimangono confuse persino sulla mafia-mafia originaria, nata in Sicilia ed esportata nel continente americano. Sull'argomento si moltiplicano le confusioni interpretative e i giudici superficiali, insufficienti e devianti (del tipo canonico ""la mafia è la criminalità organizzata"""") e ambiguamente si invoca la legalità, mentre si impone nel mondo un più complesso interrogativo: con quale dinamica, e con quale natura (antica e nuova), agli oscuri poteri del capitalismo globalizzato si sta avvitando, come l'edera al tronco, il processo della globalizzazione mafiosa? Di certo l'""""egemonia"""" del malaffare sta dilagando dall'Italia al resto del pianeta nelle forme multiple e variabili di un inedito totalitarismo, incorporando sempre più inferme e improbabili """"democrazie"""". Ed è tanto malaffare quanto è politica ed è politica in quanto è economia. Mancava un quadro interpretativo """"globale"""" idoneo a spiegare come la peggiore Sicilia della mafia sia diventata negli anni la peggiore Italia delle mafie fino a intrecciarsi con tutte le altre del pianeta, segnandone metodi, stili, mentalità e mestieri criminali. Lo ha scritto, adesso, lo storico che aveva inaugurato la storiografia critica sul fenomeno mafioso. Con un contributo di Antonio Ingroia."" -
La nostra storia. Cronologia dell'Italia unita. Vol. 1: 1861-1945.
Una cronologia che copre centocinquanta anni di storia d'Italia, dal 1861 ai nostri giorni, e che diventa storia dei nostri padri e delle nostre radici, tutte da scoprire. Questo primo volume va dall'Unità alla fine della seconda guerra mondiale e prende in considerazione, non solo le vicende politiche, economiche e istituzionali, ma anche aspetti della storia sociale e culturale. Una piccola storia d'Italia in date che si propone di lasciar intravedere la complessità e la pluralità dei vissuti cui la stringata elencazione rimanda. Di qui, l'ampio spazio lasciato a documenti e testimonianze ma, di qui, anche le righe bianche poste a conclusione di ciascun anno. Spazi vuoti che vogliono invitare a iscrivere le tracce di una propria autobiografia plurigenerazionale all'interno della storia comune a tutti gli italiani. -
La nostra storia. Cronologia dell'Italia unita. Vol. 2: 1946-2011.
Questo secondo volume della cronologia dell'Italia Unita affronta il periodo che va dal 1946 al 2011. Anche in questo caso, l'invito al lettore è di completare le pagine con le date importanti della propria vita, non solo per ciò che concerne gli ambiti più strettamente individuali e familiari, ma anche per tutto ciò che attiene ai diversi aspetti della propria identità, quali membri di una comunità locale, politica, culturale, di genere. In tal senso, le date proposte vogliono disegnare in primo luogo le tracce di una possibile intelaiatura. Un terreno comune entro cui si snodano milioni di vissuti diversi. Milioni di storie, le nostre, certo tutte differenti eppure, al tempo stesso, sempre unite da infiniti legami. Fili a volte evidenti, più spesso invisibili, ma comunque sempre esistenti e determinanti.