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Il segreto
Roseanne McNulty è chiusa in manicomio da molti decenni, impegnata a redigere meticolosamente e in assoluta clandestinità i suoi diari. Roseanne ci racconta di una vita avventurosa: sposata e poi ripudiata a causa di un breve incontro con un ribelle conosciuto durante la guerra civile irlandese, Roseanne vive del poco che le resta. A interrompere la sua solitudine, una notte d'amore in cui viene concepito suo figlio. Poi più nulla nei suoi ricordi, solo le mura scrostate di quel fantasmatico e sinistro manicomio. Anche il dottor Greene, lo psichiatra che ha in cura da trent'anni Roseanne, affida alla scrittura di un diario le considerazioni sulla propria esistenza e su quella strana paziente, sempre più convinto che il suo internamento celi ben altri misteri. Sarà proprio la rivelazione del segreto custodito da anni nella memoria di Roseanne a sconvolgere la sua vita e quella del dottor Greene. -
Chiaroscuro
E' possibile lasciarsi tutto alle spalle? Sfuggire alle colpe dei padri? E quali sono le colpe dei figli?rnFederico Principe è un giovane e brillante magistrato di Reggio Calabria. Non ha paura di dire quello che pensa contro la 'ndrangheta e l'atto d'accusa pronunciato durante un talkshow su una rete TV locale lancia la sua candidatura a sindaco della città. Ma le cose precipitano in fretta: una festa in una villa sul mare, una bella ragazza, una serata di alcol e sesso e poi, nel cuore della notte, uno sparo e un letto insanguinato.rnFederico è convinto di essere innocente ma la ragazza è in fin di vita. Gli ospiti, fin troppo solleciti, si affrettano a scagionarlo davanti alla polizia: è stato un incidente, dicono, e lui comincia a convincersene. Ma è costretto a fare un passo indietro e trasferirsi a Roma. Chi credeva in lui legge nella sua scelta un tradimento, uguale a quello di suo padre Santo trent'anni prima.rnA Roma, Federico prova allora a ricominciare: nuove abitudini e prove d'amore, vizi e passioni da sperimentare per non venire risucchiato dalla Procura. Finché, nelle indagini quotidiane sul mondo criminale, ecco riaffiorare i fantasmi del passato. -
La vita, se altro si dice
Giacomo Leopardi è a Napoli, stanco, sfinito, malato. C'è molta gente che avrebbe tutto l'interesse a impossessarsi dei suoi averi, ora che è diventato celebre. E ci sono gli amici, i buoni amici che lo sanno bene e sono pronti a difenderlo. Sono loro ad aiutarlo a cavarsi dal pericolo mettendo in scena la sua morte, con tanto di cadavere e funerale, mentre lui prende il largo diretto ai porti spagnoli, poi a Calais, infine, via terra, a Parigi. Ma le cose non vanno come previsto: una nave corsara incrocia quella che lo trasporta, e Giacomo, malato e scosso, viene curato da una bella fanciulla mora, Josephine. È l'amore, finalmente: vero, appagato, fisico, profondo. Giacomo e Josephine concepiscono un figlio. Sono felici, possono esserlo. Ma non è questa la fine della storia... -
La traversata
Dal vincitore del Costa Award per il romanzo ''Pura'' un ritratto viscerale e ipnotico di amore e di maternità, di viaggi dentro e fuori da noi stessi.Maud e Tim si conoscono da poco. Hanno vite diverse e caratteri diversi, ma un grande amore in comune: quello per il mare. Mentre stanno sistemando la barca a vela di Maud, lei si sente male e cade. Un incidente da poco, ma tanto basta a far capire a Tim che la vuole, vuole proteggerla, vuole starle accanto, più di quanto pensasse. Maud però è una donna che basta a se stessa, indipendente e forte, con un gran talento per la sopravvivenza: anche dopo il matrimonio e la nascita della loro bambina, per lei il lavoro e la vela vengono sempre per primi. Finché non accade il peggio, gli equilibri della coppia si incrinano e Maud cerca rifugio nel mare, intraprendendo un viaggio che le farà raggiungere i propri limiti e cambierà ogni cosa. -
Il posto più pericoloso del mondo
Calista ti amo, credi di potermi amare anche tu? Posso aiutarti con i compiti di algebra. Se vuoi.rnrn«Una prosa acuta e sicure che fruga nei personaggi ed esplora gli abissi spaventosi di un gruppo di ragazzi superprivilegiati. Un esordio fenomenale un compassionevole ""Meno di zero"""" per l'era digitale.» - Anthony Doerrrnrn«Per la capacità di comprensione e l'abilità nel vedere il lato umano anche nelle cose più desolanti mi ha ricordato un po' """"Tempesta di ghiaccio"""" di Rick Moody.» - New York Timesrnrn«Ti fa ricordare tutte le umiliazioni che hai patito a scuola, tutte le decisioni spaventosamente sbagliate. Un debutto saggio, pericoloso, e, sì, ogni tanto anche feroce.» - San Francisco ChroniclernrnrnTristan Bloch ha tredici anni, è lento, grasso, pallido, strano. Innamorato di Cally, commette l'errore di scriverle una disarmante lettera d'amore che per una catena di eventi prima distratti poi maligni finisce postata su Facebook. E' un attimo: Tristan diventa lo zimbello della scuola e compie quella che gli sembra la scelta inevitabile.rnTre anni dopo, la sua scomparsa sembra ridotta a un vago ricordo per gli adolescenti belli, brillanti, competitivi che popolano i corridoi della Tam High School. Ma niente è come sembra, i segreti sono molti e pesanti, e Molly Nicoll, fervente professoressa al primo incarico, nel suo candore di neofita un po' invasata sembra avere un dono per ignorarli tutti.rnAbigail ha una relazione con un insegnante sposato; l'incantevole Elisabeth è del tutto isolata; Nick spaccia e sostiene esami a pagamento per gli altri studenti; Cally ora si fa chiamare Calista e cerca di soffocare in una virata hippie il senso di colpa che non la abbandona mai; Dave è troppo fragile per sopportare le ambizioni dei genitori che scommettono tutto sul suo futuro.rnIl ritratto impietoso di un'adolescenza, di tante adolescenze in cui ogni atto, ogni diceria, ogni sentimento rischia di finire condiviso, ovvero esposto e messo alla berlina in una parodia di socialità che vede tutti soli, tutti incompresi, tutti infelici."" -
Il cane che osava sognare
Con una prosa lieve ma diretta ''Il cane che osava sognare'' è una fiaba saggia sul rapporto tra cane e uomo e la celebrazione di una vita vissuta con coraggio.Chioma è una cagnolina vivace, la più sveglia della cucciolata e la preferita del suo padrone. Il suo mondo è il cortile di casa, che condivide con i fratelli, la madre e gli umani che si occupano di loro. Una vita all'apparenza semplice, ma che nasconde pericoli inaspettati come una vecchia gatta bizzosa, umani che rubano cuccioli e l'ignoto, affascinante mondo al di fuori del cancello. -
Mathematikós. Testo greco a fronte
Il filo rosso che collega gli scritti raccolti in questo volume è la scienza matematica. Porfirio utilizza l'isagoge o introduzione, genere letterario che serve a iniziare i suoi allievi a un'opera del matematico alessandrino Claudio Tolemeo dal titolo ''Tetrabiblos o Quadripartitum'', cioè un trattato in quattro libri che spiega gli effetti prodotti dai corpi celesti sulla Terra. E, giacché lo scritto di Tolemeo si presenta in più punti oscuro per la complessità degli argomenti trattati, Porfirio scrive l'introduzione al ''Trattato sugli effetti prodotti dalle stelle'' per chiarire ai suoi discepoli, o ai neofiti, gli argomenti e i passaggi considerati di più difficile comprensione.rnL'opera - qui tradotta per la prima volta in italiano - pervenuta in modo parziale e corredata degli scolî di Demofilo, un dotto bizantino attivo intorno al X secolo, chiarisce alcuni argomenti quali le figure che i pianeti assumono in cielo e il conseguente influsso che hanno sulle realtà materiali, l'importanza della luce negli effetti prodotti tra le stelle e la realtà terrestre, i calcoli matematici per computare un oroscopo, il ruolo dei segni zodiacali e il potere che essi hanno su particolari punti del corpo umano. In quest'opera Porfirio espone numerosi argomenti provenienti dalla tradizione astrologica caldea, egizia e greca, e li confronta in modo critico con il pensiero di Tolemeo, apportando a sua volta importanti innovazioni.rnGli altri scritti raccolti all'interno di questo volume trattano alcune testimonianze e frammenti su opere di aritmetica e geometria. Sugli studi di aritmetica rimangono solo poche testimonianze, mentre sulla geometria rimangono cinque frammenti, in cui Porfirio, esponendo alcuni enunciati di Euclide, ne riporta le dimostrazioni geometriche. -
Commento al Vangelo di Giovanni. Testo latino a fronte
Del magistero universitario parigino del domenicano tedesco Eckhart (1260-1328 ca.), chiamato dai contemporanei proprio Meister, ovvero ''magister'', questo ''Commento al vangelo di Giovanni'' è senza dubbio l'opera maggiore e più rilevante, giunta fino a noi dopo l'oblio di molti secoli: non a caso è da essa che sono state estratte alcune delle proposizioni più sconvolgenti tra quelle condannate come eretiche dalla Bolla papale ''In agro dominico'' (1327).rnIl testo giovanneo - il vangelo di Dio come spirito e dell'uomo parimenti come spirito - permette infatti al ''magister'' di sviluppare appieno la sua dottrina mistica fondamentale: la generazione del Logos nell'anima dell'uomo completamente distaccato, che diviene così uomo divino, come il Figlio.rnContro l'esclusivismo biblico, Eckhart afferma che la stessa luce ha sempre illuminato e illumina tutti i popoli - pagani, ebrei, cristiani -: ''Mosè, Cristo e il Filosofo (Aristotele) insegnano la stessa cosa, che differisce soltanto nel modo, cioè in quanto credibile, dimostrabile o verosimile, e verità''.rnDifendendo il primato della ragione che si fa spirito, il domenicano interpreta perciò la Scrittura in modo che essa sia sempre in accordo con la filosofia classica.rnNon meraviglia quindi che tanto pensiero occidentale, da Cusano ad Hegel, si sia nutrito dell'opera di quello che Heidegger chiamò ''Lebemeister'', maestro di vita, ben più che ''Lesemeister'', professore. -
Commento al «Cratilo» di Platone. Testo greco a fronte
Il ''Commento al Cratilo'' di Proclo è una raccolta di appunti o di estratti (probabilmente di un allievo) dalle lezioni che il filosofo neoplatonico tenne su questo articolato e complesso dialogo di Platone. Si tratta di un testo significativo per comprendere la concezione tardo-neoplatonica relativa alla natura dei nomi e del linguaggio nel suo insieme.rnIn esso s'intrecciano considerazioni di vario genere, di carattere non solo ''linguistico'' e ''etimologico'', ma anche e soprattutto concezioni teologiche desunte dall'interpretazione dei teonimi.rnLa riflessione sulla natura della realtà divina, nelle sue diverse articolazioni, è strettamente connessa in questo commentario a una ripresa e rielaborazione di arcaiche concezioni mitico-sacrali sulla natura dei nomi divini, cui fa eco un'ampia serie di riferimenti a quella particolare forma di ''magia filosofica'' nota come teurgia. In questo testo, la riflessione di natura logico-razionale sul linguaggio viene così a fondersi, in modo affascinante e suggestivo, con prospettive di matrice magica e mistica, anche attraverso una fitta serie di citazioni e rimandi agli oscuri versi degli ''Oracoli Caldaici'', considerati come il prodotto della diretta comunicazione divina. -
Papà Gugol
Carlo detto Carl abita al numero 7 di via Spensierati. Vicino c'è una casa in costruzione e Carl è un po' preoccupato: se i nuovi vicini non gli piacessero? Se fossero rumorosi come il cantiere? Antipatici? Prepotenti? Invece poi arriva Emilia, che è gentile, curiosa ma un po' bizzarra: quando vuole sapere una cosa la chiede via telefonino a un certo Papà Gugol. Anche i suoi genitori sono piuttosto telefonici, collegati, telecomandati, efficienti. Invece Carl abita con i nonni in una casa vecchiotta e polverosa, però piena di libri che sanno dare risposte. Come faranno a incontrarsi questi bambini, questi mondi? E che cosa succede quando Papà Gugol entra in sciopero e si rifiuta di rispondere alle domande di Emilia? Dopo ""La mucca volante"""", Paolo Di Paolo torna a parlare di bambini veri e interrogativi seri, e lo fa col suo tono lieve e profondo, accompagnando le parole con i disegni. Età di lettura: da 9 anni."" -
Bambole giapponesi
Finalista al Premio Andersen 2018, miglior libro 9/12 annirnFiore e Felicità sono due bamboline giapponesi che dopo uno scomodo viaggio dentro una scatola finiscono tra le mani di Nona. Anche lei dopo uno scomodo viaggio è finita dall'India all'Inghilterra, e non è per niente contenta. Le mancano i colori e i profumi di quando era piccola; in Inghilterra fa sempre freddo; gli zii sono tanto gentili con lei, ma i cugini sono strani e un po' pungenti, soprattutto Belinda. Fiore e Felicità vorrebbero tanto che una bambina gentile e intelligente si prendesse cura di loro; e conversando in sussurri, come fanno le bambole giapponesi, si confidano la speranza che Nona sia la bambina giusta. E' proprio così, e lo scopriranno a poco a poco, quando Nona deciderà di dar loro quello che meritano: una casa di bambole giapponese da costruire e arredare, complice il cugino Tom e via via anche il resto della nuova famiglia. Perché avere una casa è importante per tutti, bambini e bambole; e quando non c'è, o non c'è più, bisogna essere capaci di inventarsela. -
La bambina selvaggia
Finalista del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2018. Categoria 6+rnrnUn classico del nostro tempo che parla di bulli, anzi, bulle, di libertà, di convivenza e accettazione; pubblicato nel 1972, vincitore del Whitbread Award, è diventato un dramma radiofonico e una serie televisiva.Kizzy è una bambina metà e metà: un po' zingara un po' no. Vive con la vecchissima nonna in un carrozzone dentro un frutteto, e il suo migliore amico è Joe, un cavallo. I compagni di scuola la prendono in giro perché è strana, selvaggia, diversa, ma a lei non importa granché, finché ha il suo mondo a cui tornare. Poi la nonna muore e tutto cambia. Per fortuna c'è l'Ammiraglio, un burbero gentiluomo che vive in una grande dimora ed è disposto a prendersi cura di lei. Ma al villaggio ci sono un sacco di ficcanaso che pensano che per una bambina ci voglia un altro genere di casa e di famiglia. E i ragazzi della scuola, soprattutto le femmine, sono sempre più ostili. Per Kizzy, abituata a essere indipendente, non è facile accettare regole e confini; e per gli altri non è facile accettare le sue stravaganze. Eppure un modo per incontrarsi c'è sempre, quando lo si vuole cercare. -
Il bambino irraggiungibile. Storia di un ragazzo autistico non verbale ma pensante
Manuel, sedici anni, vive a Catanzaro e sta per finire la quarta ginnasio. Non possiede le parole parlate, ma quelle scritte sì: ha trovato attraverso la scrittura il suo modo di mettersi in comunicazione col mondo. È lui, con grande consapevolezza, a raccontare la sua storia e quella della sua famiglia, e il loro lento aprirsi verso gli altri, anche quando non capiscono o non sanno. Fino a nove anni non ha parlato: semplicemente, urlava il suo malessere al mondo, come faceva la scienziata autistica Temple Grandin da bambina, sognando di liberarsi del silenzio che lo opprimeva. Poi grazie ai genitori e a un percorso attento ha scoperto la comunicazione facilitata e ben presto ha cominciato a scrivere. Da allora scrive sempre, con grande passione e precisione, e col gusto di chi ama le parole e le possibilità che offrono, per raccontare quello che non riesce a dire, per smentire chi pensa che ""il quoziente intellettivo sia proporzionale alla quantità di parole emesse nell'aria""""."" -
I nuovi realismi
Il termine ""nuovo realismo"""" può essere a pieno titolo considerato la parola chiave della filosofia continentale contemporanea. In un movimento che abbraccia pensatori provenienti da tutto il mondo, questa corrente di pensiero si oppone all'antropocentrismo che ha caratterizzato la filosofia occidentale da Kant in poi, sostenendo un ritorno alla realtà oggettiva: c'è un mondo che esiste """"là fuori"""", indipendente rispetto all'intelletto umano, che anzi resiste a quest'ultimo e ne smentisce ipotesi e aspettative. Questa raccolta di saggi include i contributi di diversi filosofi collegati al nuovo realismo nelle sue varie espressioni: Maurizio Ferraris, che ha reso il movimento celebre in Italia, Quentin Meillassoux, pensatore estremamente influente e principale ispiratore del realismo speculativo, Tristan Garcia, Markus Gabriel, Graham Harman, Peter Gratton e Lee Braver."" -
A voce nuda
Uno degli ensemble vocali più famosi al mondo, cinque cantanti di musica a cappella, parte dall'Inghilterra per ritirarsi due settimane nello Château de Luth, un castello settecentesco isolato nel cuore del Belgio rurale. Devono provare un brano molto difficile, per certi versi estremo, il Partitum Mutante, scritto da un musicista italiano, forse un genio, forse un cialtrone. Sono un clan affiatato - almeno è quello che credono - finché la convivenza forzata e gli avvenimenti inaspettati che li attendono, nel giro di pochi giorni sconvolgeranno le loro vite. Catherine, il soprano, moglie fragile ed emotivamente succube del direttore del gruppo, sente ogni notte un pianto provenire dal bosco attorno al castello. La donna, vicina alla mezza età ma mai davvero diventata adulta, forse solo affrontando il bosco e le leggende che lo circondano potrà finalmente iniziare a crescere. Con la capacità di penetrazione che gli è propria, Faber ci presenta un intenso romanzo psicologico, un intreccio di voci che si dipana come una linea melodica e che racchiude le vicende umane dei protagonisti. -
Il romanzo-saggio
«Specialista straordinariamente agguerrito di storia e teoria del romanzo, Ercolino si presenta senza diminutivi con invidiabiale brillantezza.» - Romo Cesarini, Il ManifestornrnIl romanzo-saggio emerse in Francia nell'ultimo quarto dell'Ottocento e raggiunse la piena maturità in Austria e Germania nel periodo tra le due guerre. Stefano Ercolino offre un contesto all'affiorare di questa forma letteraria nell'ambito della crisi ideologica che si abbatté sull'apparato simbolico ed epistemologico della modernità negli ultimi decenni dell'Ottocento e che raggiunse il culmine a seguito dei disastri della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Genere cruciale per una rinnovata comprensione della storia letteraria europea tra Ottocento e Novecento e della varietà dello spettro morfologico e simbolico del modernismo, il romanzo-saggio costituisce l'ultimo e decisivo capitolo del discorso letterario sulla modernità. -
La noia
Considerato come il cardine di un'ideale trilogia iniziata con Gli indifferenti e conclusa con La vita interiore, La noia (1960) ci offre un ritratto profondo e spietato di un individuo senza strutture, senza appoggi, alienato dalla vita sociale.«Preciso, calcolatore, decadente e brillantissimo» – Kirkus ReviewÈ la storia del pittore borghese e sfaccendato Dino, assalito dalla noia verso tutto ciò che lo circonda, una storia di crisi, di fallimenti, di delusioni. Dal conflitto con la madre, di cui disprezza i valori borghesi, al mancato sollievo che spera di trovare nella pittura, fino alla relazione con la giovane modella Cecilia, che vuole avere, dominare, svalutare, per poterla afferrare, Dino viene descritto nei suoi tre aspetti di artista, di uomo, di amante, finendo per scontrarsi inevitabilmente con la realtà, una realtà che cerca di superare ed evitare e che allo stesso tempo in modo tautologico gli si nega, come una coperta troppo corta. Una volta abbandonata l'arte, il sesso ed il denaro rimangono gli unici strumenti per entrare in contatto con il mondo, finché il sospetto di un tradimento non fa sprofondare Dino in una spirale di lucida follia. -
Londra
Per la prima volta raccolti in un solo volume e in una nuova traduzione, a cura di Mario Fortunato, tutti gli scritti londinesi di Virginia WoolfrnrnArticoli, saggi, pagine di diario, riflessioni, memorie che compongono una guida sontuosa e abbacinante della grande metropoli, centro di gravità dell'intero Novecento, e insieme un commovente autoritratto live dell'autrice che per prima ha visto in Londra il cuore stesso della propria scrittura oltre che della modernità.rn''Mi piace pensare che Vecchio Bloomsbury sia il centro di questo libro - messo insieme raccogliendo gli scritti londinesi di Virginia Woolf, ordinati, tranne il primo, in sequenza cronologica - e che ne sia quindi in qualche modo il cuore: che batte e pulsa della vita vera della scrittrice raccontata in prima persona, senza mediazioni letterarie, senza cioè il ricorso a quelle forme che lei tanto amava e che, per certi versi, l'hanno salvata da se stessa. Vecchio Bloomsbury è in altri termini, secondo me, un testo centrale per capire la topografia woolfiana di Londra, là dove la metropoli non è più unicamente uno spazio architettonico, non è solo la capitale di un impero, ma rappresenta la concrezione storica dello Spirito dell'Occidente, se mai ve n'è stato uno.'' (Dall'introduzione di Mario Fortunato) -
Se il grano non muore
Provocante resoconto autobiografico dei primi ventisei anni del grande scrittore francese Se il grano non muore prende avvio dall'infanzia di Gide, mettendone in evidenza le difficoltà relazionali, l'oppressiva figura materna, il puritanesimo di un'educazione claustrofobica, e ne segue poi la crescita e la continua lotta contro questa rigida impostazione, in nome di una fedeltà inflessibile a se stesso e alla propria, anche contraddittoria, autenticità. Dalla scoperta della propria omosessualità all'amore platonico per la cugina-moglie Madeleine, dalle crisi etiche all'equilibrio tra estasi e purezza morale, Gide in questo libro, parallelamente a quanto stava realizzando nei ''Diari'', fa di se stesso un personaggio letterario, un personaggio però che, a differenza delle creazioni romanzesche, non può essere tacciato di falsità. -
Storia della Turchia contemporanea
Nata alla fine della Prima Guerra Mondiale con la dissoluzione dell'Impero Ottomano, la Repubblica turca, nel secondo dopoguerra, con la guerra fredda e la contrapposizione Est-Ovest, diviene uno stato fondamentale nel sistema della sicurezza della NATO sia a fronte dell'Asia sovietica sia a fronte dell'instabilità politica del Medio Oriente. Con la fine del sistema bipolare si è aperta per il paese una nuova fase politica, caratterizzata dall'avviamento del processo d'ingresso nell'Unione Europea, da molte tensioni interne collegate al fondamentalismo islamico e dal ritorno del tradizionalismo. Questa nuova edizione aggiornata fino al referendum politico della primavera 2017 ripercorre la storia contemporanea di un Paese da sempre punto di contatto tra due mondi e due civiltà, da Atatürk fino a Erdogan, due figure apparentemente antitetiche eppure ugualmente cruciali per capire la Turchia odierna e tanti dei problemi che la contemporaneità si trova ad affrontare.