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Tolkien, mito e modernità. In difesa della Terra di Mezzo
Un saggio importante e una chiave di lettura per l'opera del grande maestro che mette in luce il messaggio universale di tolleranza e rispetto dell'ambiente.rnrn«La Terra di Mezzo trova sempre più ammiratori, ma coloro che vogliono sapere cosa ammirare esattamente e perché farlo, non possono far di meglio che leggere ""Tolkien. Mito e modernità"""". Curry guarda in profondità al cuore spirituale del mondo di Tolkien, e lo spiega con un linguaggio chiaro e semplice» – Tom ShippeyrnrnL'universo mitologico di J.R.R. Tolkien è qualcosa di più di una semplice creazione narrativa. Per lettori di ogni età e provenienza da più di sessant'anni la Terra di Mezzo è diventata un luogo nel quale proiettare sogni, progetti, visioni del mondo reale. Alcuni critici hanno giudicato questo immaginario come pura evasione o favola reazionaria. Il libro di Patrick Curry, pubblicato per la prima volta nel 1997 e finalmente disponibile anche in italiano, ci rivela con chiarezza e accuratezza scientifica quanto si siano sbagliati. Curry analizza l'opera di Tolkien, da """"Lo Hobbit"""" al """"Signore degli Anelli"""", mettendo in evidenza la profonda difesa dell'autore della comunità, dell'ecologia e dei valori spirituali contro le forze distruttive della modernità più violenta. Un saggio importante e una chiave di lettura per l'opera del grande maestro che mette in luce il messaggio universale di tolleranza e rispetto dell'ambiente."" -
La lunga vallata
Pubblicata per la prima volta nel 1938, La lunga vallata è una raccolta di racconti che rappresenta la perfetta introduzione all'intera opera di John Steinbeck.«Tutte queste storie hanno una rara caratteristica creativa in comune: una schiettezza che le fa brillare di vita» – The New York TimesAmbientate nella valle di Salinas in California, luogo d'origine dell'autore, dove semplici famiglie di agricoltori lavorano la terra e lottano per conquistarsi un posto nel mondo, queste storie riflettono i temi centrali della narrativa del grande scrittore: il conflitto tra città e ambiente rurale, tra braccianti e proprietari terrieri, tra presente e passato. Tra le altre, Il pony rosso è diventato un piccolo classico, mentre L'omicidio ha vinto il prestigioso O. Henry Prize. -
Io, la Divina
Soprannominata ""La Divina"""" da suo nonno, in omaggio a Sarah Bernhardt, Sarah Nour el-Din, la protagonista del romanzo, è nata a Beirut, e cresce negli anni difficili della guerra civile. Eppure non si abbatte, non perde mai, anche nelle situazioni più difficili, la sua smagliante voglia di vivere e il suo desiderio di piacere. Nelle trasgressioni dell'adolescenza - la prima sigaretta, il primo bacio, la ribellione verso la severa matrigna, la scoperta dell'eros - e nell'età adulta - in cui affronta il fallimento del proprio matrimonio, la perdita del figlio e l'internamento di una sorella - Sarah rimane profondamente se stessa e, anzi, decide di raccontare, senza pudori e senza remore, la sua storia."" -
Crepuscolo
Tennessee. Il giovane Kenneth Tyler e la sorella Corrie fanno una terribile scoperta: la bara del padre è stata profanata. Capiscono ben presto che la stessa sorte è toccata a molti defunti del cimitero cittadino: cadaveri evirati, morti composti in pose oscene. Primo indiziato di questo scempio è Fenton Breece, l’impresario funebre. Mentre Corrie propone di ricattare il becchino, Tyler vuole a tutti i costi consegnarlo alla legge. Per farlo dovrà sfuggire al violento killer assoldato dal becchino per farlo fuori e recuperare le prove incriminanti. -
Moneta del sogno
Roma, 1933. Il romanzo italiano di una grande scrittricernrn«Avevo subodorato l'atmosfera di viltà, compromesso o di prudenti silenzi da una parte, di rudi abusi di forza, di una smania di arrivismo, di quella piatta demagogia accostata alle realtà dell'arbitrario dall'altra, che è, o finisce per essere, l'aria irrespirabile di tutte le dittature» – Marguerite YourcenarrnrnConsiderato il romanzo italiano di Marguerite Yourcenar, ""Moneta del sogno"""" è il racconto, in parte realistico e in parte simbolico, di un attentato antifascista nella Roma dell'anno XI della dittatura, in una giornata di primavera. Scritto nel 1933 e rielaborato interamente nel 1959, il romanzo si snoda in nove episodi intrecciati l'uno all'altro da una moneta d'argento da dieci lire che passa di mano in mano da un personaggio all'altro come in una messinscena teatrale o cinematografica. Iniziato durante una visita in Italia, durante la quale l'autrice fu spettatrice della Marcia su Roma e delle tensioni che seguirono il delitto Matteotti, """"Moneta del sogno"""" si distinse fra tutte le opere letterarie dell'epoca per la forte presa di posizione contro l'immagine che la propaganda ufficiale dava del nostro paese e per l'intuizione dei fatti gravi e irrimediabili che incombevano sull'Europa. Un romanzo importante da un punto di vista letterario e politico, da scoprire o riscoprire oggi in una nuova traduzione che ne restituisce per intero tutta la potenza."" -
Tutti i nostri errori. Trent'anni di racconti in un romanzo controvoglia
Una raccolta di sedici racconti che Mario Fortunato ha scritto e riscritto nel corso degli ultimi trent'annirnrn«Nessun artista giunge mai a realizzare il sogno che lo tormenta, ma quella notte a Venezia, per una volta, il tempo fu dalla sua parte e così lei poté sentirsi vicina al suo sogno»ùrnrn«Mario Fortunato si rivela un maestro del racconto» – Le Mondernrn«Uno stile che non rinuncia alla sua eleganza letteraria e intellettuale» – Luigi Baldacci rnrn""Tutti i nostri errori"""" raccoglie sedici racconti che Mario Fortunato ha scritto e riscritto nel corso degli ultimi trent'anni. Alcuni sono del tutto inediti, altri hanno visto la luce solo in edizioni numerate, oppure sono stati pubblicati all'estero o in rivista, mentre altri ancora sono usciti in libro. Al di là del loro percorso editoriale, essi compongono il ritratto implacabile e febbrile di un autore e del suo Paese, l'Italia, in quel punto in cui il destino individuale, scoprendo i propri errori, dà luogo al comune paradosso che chiamiamo Storia. Intrecciati a specchio nel modo apparentemente casuale e invece necessario in cui la vita lega le persone, il loro presente e la terra incognita del passato, questi sedici racconti sono in realtà un romanzo controvoglia: l'unico forse possibile nel """"tempo dilazionato e revocabile"""" dei nostri giorni."" -
La storia di Kullervo
«Amalgama la prosa distintiva di Tolkien con la poesia epica. Ammalierà ogni lettore che voglia scoprire come si sviluppava il processo creativo dell'autore» – BooklistrnrnKullervo è forse il personaggio più oscuro e tragico creato da Tolkien. Sfortunato orfano con poteri sovrumani, cresciuto nella casa dell'oscuro mago Untamo, che ha ucciso suo padre, rapito sua madre e che per tre volte ha cercato di uccidere lui quando era ancora un bambino, non ha nulla al mondo se non l'amore della sorella gemella Wanona e la protezione del magico cane Musti. Quando viene venduto come schiavo, il ragazzo giura di vendicarsi, ma scoprirà che nemmeno così si può sfuggire al proprio destino. Per Tolkien questo libro non era solo un tentativo di scrivere leggende originali: Kullervo è anche l'antenato di Túrin Turambar, l'eroe tragico e incestuoso del Silmarillion. -
Lettere da Babbo Natale
Dalla prima lettera scritta al figlio maggiore di Tolkien nel 1920 all'ultima, toccante, del 1943, per la figlia, questo libro raccoglie tutte quelle lettere e tutti quei disegni bellissimi in un'unica incantevole edizione.«Miei cari ragazzi, quest'anno tremo più del solito. Colpa dell'Orso Bianco del Nord! È stata la più grande esplosione del mondo e il fuoco d'artificio più incredibile che si sia mai visto. Il Polo Nord è diventato tutto nero!»Ogni dicembre ai figli di J.R.R Tolkien arrivava una busta affrancata dal Polo Nord. All'interno, una lettera dalla calligrafia filiforme e uno splendido disegno colorato. Erano le lettere scritte da Babbo Natale, che narravano straordinari racconti della vita al Polo Nord: le renne che si sono liberate sparpagliando i regali dappertutto; l'Orso Bianco combinaguai che si è arrampicato sul palo del Polo Nord ed è caduto dal tetto direttamente nella sala da pranzo di Babbo Natale; la Luna rottasi in quattro pezzi e l'Uomo che ci abitava caduto nel retro del giardino; le guerre con le moleste orde di goblin che vivono nei sotterranei della casa! -
Gli ultimi testimoni
Agli interrogativi cui Svetlana Aleksievic cerca di dare risposta attraverso le sue interviste non c'è che una conclusione: non esiste azione attuata per il bene universale che possa giustificare anche ''una sola lacrima di bambino''.rnNell'estate del 1941 le truppe tedesche invadono la Bielorussia, allora parte dell'URSS, e occupano Minsk. Gli eroi di questo libro sono i bambini e i ragazzi bielorussi e russi che hanno vissuto la terribile quotidianità di quegli anni di guerra e sono cresciuti nell'orrore del più disumano dei conflitti. Pubblicato per la prima volta nel 1985 e censurato dal regime sovietico, ''Gli ultimi testimoni'' appare oggi nella sua versione definitiva per raccontarci una storia diversa da quella ufficiale, letta attraverso i ricordi e gli occhi dei più piccoli. -
La guerra non ha un volto di donna. L'epopea delle donne sovietiche nella seconda guerra mondiale
Se la guerra la raccontano le donne; se a farla raccontare è Svetlana Aleksievic; se le sue interlocutrici avevano in gran parte diciotto o diciannove anni quando sono corse al fronte per difendere la patria e gli ideali della loro giovinezza contro uno spietato aggressore, allora nasce un libro come questorn22 giugno 1941: l'uragano che Hitler ha scatenato verso Est comporta per l'URSS la perdita di milioni di uomini e di vasti territori e il nemico arriva presto alle porte di Mosca. Centinaia di migliaia di donne vanno a integrare i vuoti di effettivi e alla fine saranno un milione: infermiere, radiotelegrafiste, cuciniere, ma anche soldati di fanteria, addette alla contraerea e carriste, genieri sminatori, aviatrici, tiratrici scelte. Attraverso un lavoro di anni e centinaia di conversazioni e interviste, l'autrice ha ricostruito il volto della guerra al femminile, che ''ha i propri colori, odori, una sua interpretazione dei fatti ed estensione dei sentimenti e anche parole sue''. -
Vino al vino
Figura eccezionale nella storia culturale del novecento, Soldati racconta i suoi tre viaggi compiuti attraverso l'Italia alla ricerca dei vini genuini, alcuni famosi, altri noti, altri ancora no. Ma non si tratta di una semplice guida enologica: è un libro che parla di paesaggi, di uomini, di case, ville e castelli incontrati e amorevolmente scrutati in un itinerario alla ricerca di una civiltà autentica, legata alla terra e al clima, che ha nel vino uno dei suoi prodotti più sinceri, frutto dell'equilibrio tra natura e cultura. Dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia e alla Sardegna, l'autore si addentra nella provincia italiana alla ricerca del ''vino prelibato, che schiva ogni pubblicità'', che ''vuole essere scoperto e conosciuto in solitudine, o nella religiosa compagnia di pochi amici''. Pur non essendo un enologo professionista, come tiene più volte a ricordare, Soldati considera ciascun vino dotato di una sua unicità, si impegna a comprenderlo e ne apparecchia un ritratto per i lettori, quasi si trattasse di una persona. -
L' attore
Romanzo Premio Campiello 1970, amatissimo dal pubblico e ampiamente lodato dalla critica, ''L'attore'' è senza dubbio l'opera di maggior successo di SoldatirnAl centro della vicenda, realistica e allo stesso tempo singolare e imprevedibile, è Enzo Melchiorri, vecchio caratterista senza lavoro alle prese con i debiti causati dal vizio del gioco della moglie Licia. Implicato in una serie di ricatti, si rivolge a un vecchio amico regista sperando grazie a lui di trovare un impiego. La trama, ricca di personaggi inquietanti, tra cui la domestica Giovanna e un faccendiere determinato ad allontanare i due vecchi amici, getta luce su un interno famigliare avvolto in una rete ambigua di inganni e seduzioni, sacrifici e tormenti. Tra una villetta liberty di Bordighera, i casinò della Costa Azzurra e la Roma delle classi abbienti e della burocrazia Rai, la narrazione miscela con sapienza azione e suspense, regalandoci una vivace descrizione dell'Italia del boom, di una borghesia in declino e in mutazione. -
I piaceri della cantina
Un bouquet di stili e sapori, di luoghi e personaggi ritratti dalla sapiente scrittura di uno dei più grandi autori americani contemporanei.rnrn«Una delle tante virtù di McInerney come scrittore di vino è che sembra non seguire altro percorso se non quello della massima ricerca di piacere pochi libri sul vino sono così piacevoli da leggere» – The New York TimesrnrnFin dal suo esordio con la dirompente prosa di ""Le mille luci di New York"""", Jay McInerney ha ricevuto molti riconoscimenti. Tra essi c'è anche quello di """"miglior scrittore di vini"""" da parte della rivista """"Salon"""". Le sue recensioni enologiche sono state definite «brillanti, acute, comiche e spesso sfacciatamente provocatorie». Sul """"New York Times"""" hanno scritto: «I giudizi sui vini di McInerney sono attenti, pieni di aneddoti sfiziosi e impeccabili citazioni letterarie». """"I piaceri della cantina"""" raccoglie i testi, scritti nell'arco di oltre cinque anni, che testimoniano il continuo viaggio dell'autore alla ricerca di novità, di classici, di sorprese, solleticando sia il palato sia la curiosità dei lettori. Una guida indispensabile e sfaccettata alle infinite varietà di vino che presenta. Riesling dei Finger Lakes, Armagnac di Gascony, Amarone della Valpolicella, le bottiglie ideali da degustare con il cioccolato, sono solo alcuni esempi delle delizie che si assaporano nella raccolta."" -
Grandi problemi risolti in piccoli spazi. Codicillo dell'essenzialismo
Anche se il premio Nobel è previsto per le scoperte scientifiche e non per quelle filosofiche, dice Sossio Giametta, quelle filosofiche ci sono. Molte sono sparse con naturalezza in questo librettornAl pari delle scoperte scientifiche, quelle filosofiche hanno bisogno, per essere esposte, di poche pagine. Ma questo dipende dal fatto che quando si colpisce il bersaglio non c'è bisogno di descrivervi intorno ampi giri, di tracciare arditi arabeschi e di intrecciare strutture acrobatiche nel tentativo impossibile di recuperare con la complessità ciò a cui solo con la semplicità della ''profunda claritas'' si può accedere.rnIl male, la morale, la natura, il bene, il libero arbitrio, la logica, la religione, l'immortalità e altri problemi millenari vengono in questo libro risolti con lo stile chiaro ed essenziale che è magistralmente analizzato dal postfatore Marco Lanterna. -
In viaggio
Viaggiare con Henry James in queste pagine è come prendersi una vacanza senza fretta in compagnia di un giovane amico brillante, dalla grande esperienza, con un'istruzione fuori dal comunernrn«In queste pagine James scopre il suo tratto caratteristico come romanziere, un timbro al tempo stesso preciso e rilassato, fatto di frasi ben fatte, arguto, tagliente e lungimirante» – Colm TóibínrnrnLa nostra guida è un osservatore curioso di paesaggi, strade e chiese delle città che visita ma anche di gallerie d'arte o spettacoli e delle caratteristiche delle persone che incontra. ""In viaggio"""" è un libro da leggere molto lentamente, per assorbire al meglio lo sguardo, le intuizioni e le riflessioni di un grandissimo scrittore. Ricca di fascino e critica pungente, questa raccolta inedita di appunti di viaggio ci restituisce un Henry James inconsueto, tutto da scoprire. Che racconti del viaggio al Lago George, dei pomeriggi in visita alle mostre d'arte a Parigi o delle avventure in Toscana e a Roma, James delizierà i lettori con le sue osservazioni mai banali, capaci di suscitare in tutti la nostalgia di luoghi in cui non si è stati."" -
Le differenze topiche. Testo latino a fronte
"Le differenze topiche"""" è l'ultima monografia logica di Severino Boezio (ca 480-524 d.C.) scritta intorno al 522 d.C., poco prima della sua carcerazione e morte. L'opera, composta in quattro libri, illustra l'arte di risolvere ogni genere di questione mediante il ricorso a principi e schemi universali del ragionamento, chiamati """"luoghi"""", in grado di racchiudere e contenere entro se stessi lo sviluppo di tutte le argomentazioni poste a servizio di qualsiasi ambito disciplinare. Boezio ereditava tale insegnamento dalla tradizione greca e dalla tradizione latina: l'una risalente ai """"Topica"""" di Aristotele mediata attraverso Temistio e di natura eminentemente dialettica, l'altra proveniente dai """"Topica"""" di Cicerone e di natura prevalentemente retorica. Alla luce delle divergenze riscontrate, Boezio intraprese la stesura del trattato su """"Le differenze topiche"""" proprio allo scopo di mostrare la possibile via di conciliazione tra queste due tradizioni filosofiche e trasmettere una visione unitaria della materia. Ciò non poteva, tuttavia, avvenire senza che a nascere fosse al tempo stesso qualcosa di nuovo. Era, infatti, inevitabile che ad essere trasmessi fossero non soltanto due distinti insegnamenti, ma che ad emergere fosse anche l'originalità propria con cui Boezio operò la loro sintesi. Infine, il quarto libro, interamente dedicato alla retorica, conserva il dato più originale dell'opera, laddove il filosofo romano ha definitivamente riformato il modo di concepire quest'arte, fondando teoreticamente la direzione verso cui la retorica, insieme alla dialettica, deve guardare per realizzare se stessa e raggiungere il proprio fine: la ricerca della verità.rnL'arte dell'argomentazione contenuta nel trattato su """"Le differenze topiche"""" rappresenta lo snodo principale di trasmissione della dialettica aristotelica al Medioevo latino e rende quest'opera una tappa essenziale per chiunque voglia comprendere gli sviluppi della logica europea attraverso il Medioevo e il Rinascimento." -
Logica ed esistenza. Testo francese a fronte
"Logique et existence"""" si interroga sui rapporti strutturali tra la """"Fenomenologia dello spirito"""" e la """"Scienza della logica"""" hegeliane, offrendo una panoramica complessiva dell'opera di Hegel a partire da alcuni snodi cruciali della riflessione del filosofo di Stoccarda. Affrontando il problema della controversa questione del rapporto tra eternità e tempo, l'analisi hyppoliteana lascia emergere, in modo quasi schivo, alcune questioni centrali che verranno fatte proprie dalla speculazione di Foucault, Deleuze e Derrida: la questione del rapporto tra genesi e struttura e tra esperienza e trascendentale, il tema della desoggettivizzazione del pensiero, il tentativo di pensare la differenza senza subordinarla all'identità." -
L'opera d'arte nel tempo della sua riproducibilità tecnica (1935-36). Testo tedesco a fronte
“L'opera d'arte nel tempo della sua riproducibilità tecnica'' è il saggio di filosofia dell'arte più importante del XX secolo. Ne esistono cinque differenti versioni, a vario livello di incompiutezza, elaborate da Walter Benjamin tra il 1935 e il 1936: quattro in tedesco, una in francese (l'unica a essere pubblicata con l'autore in vita). La presente edizione propone per la prima volta il “Kunstwerkaufsatz” di Benjamin in una forma radicalmente innovativa, che coniuga il rigore storico-filologico nella ricostruzione genetica dell'opera con l'interrogazione teoretica, aperta e problematica, delle cinque versioni del saggio. Il nucleo centrale del volume è costituito dalla collazione del testo tedesco, a cura di Vincenzo Cicero, e dalla traduzione italiana, curata da Salvatore Cariati e Luciano Tripepi: l'intento è di offrire, finalmente in una visione sincronica, la collazione critica di tutti i passi e di tutte le varianti significative delle cinque versioni, graficamente riconoscibili nella loro autonomia, disposte come innesti comparativi sul testo base dell'ultima redazione. La premessa gnoseocritica e la nota editoriale tratteggiano rispettivamente la prospettiva speculativa e redazionale entro cui è sorto il progetto di rimontaggio dell'opera. L'introduzione e la cronologia della vita e delle opere di Benjamin ricostruiscono il contesto della sua genesi e delle sue varie redazioni sulla base della più recente edizione critica tedesca. Infine, la struttura degli apparati, in gran parte bilingui, comprende le varianti testuali più ampie, la sinossi delle cinque versioni, una significativa selezione di paralipomeni, alcuni momenti epistolari essenziali, le note ai testi, i registri terminologici e gli indici. Un'edizione, dunque, che si pone come una novità nel panorama internazionale degli studi su Benjamin. -
Quiet. Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare
Raccontando anni di esperienza come consulente e il suo passaggio da una timidezza riluttante a una timidezza orgogliosa, Susan Cain accende un riflettore sugli introversi che sono fra di noi, spiegandone la forza e il ruolo nella nostra società. Ne nasce un libro unico, diventato un caso editoriale negli Stati Uniti e in tutto il mondornIl mondo è pieno di introversi: li vediamo, anche se non li sentiamo. A volte ci disturbano, con la loro reticenza. Altre volte ci affaticano, perché cedono sempre il passo a noi. Altre volte ancora li apprezziamo, perché sembrano innocui. Sono almeno un terzo delle persone che conosciamo: sono quelli che preferiscono ascoltare, invece che parlare; che preferiscono leggere invece che fare vita sociale; quelli che creano e inventano, ma che non ostentano la loro opinione. A molti di loro dobbiamo alcuni dei più grandi progressi dell'umanità: dalla teoria della gravità all'invenzione del computer, da Harry Potter a Google. Ma come trovano spazio gli introversi in una società che sembra premiare solo le personalità estroverse, competitive ed egocentriche? -
Hollywood trema
«Los Angeles: arrivi spregiudicato, riparti pregiudicato», dice James Ellroy. Ed è una Città degli angeli crudele e corrotta a fare da sfondo a questi racconti che contengono i temi più importanti dell'opera letteraria del re del noirrnC'è il mondo maledetto del giornalismo d'assalto, del divismo che brucia i più fragili, degli abusi di droghe e di sesso. Ellroy tratta in modo magistrale la materia incandescente del male e della violenza anche a partire dalla propria esperienza autobiografica: in ''L'assassinio di mia madre'' riprende il fascicolo dell'indagine sull'omicidio della madre, lo studia attentamente, osservando con cura le foto, anche le più orribili e impressionanti. In ''Dubbio letale'', un uomo viene ucciso durante una rapina in un negozio e un giovane afroamericano viene condannato alla pena di morte sulla base di una sola testimonianza oculare. Partendo dai dubbi di uno dei giurati, Ellroy costruisce un'investigazione parallela che ci conduce nel profondo orrore di un omicidio. O ancora, in ''Sesso, lusso e soldi'' l'autore ripercorre in modo personale quel ''gigantesco romanzo russo ambientato a Los Angeles'' che fu il caso O.J. Simpson. Nel ritmo incalzante e nella prosa asciutta di queste storie sempre in bilico tra realtà e finzione il lettore viene precipitato sulla scena del crimine, fra omicidi irrisolti e sogni infranti, ossessioni che vengono dal passato e incubi che vivono nel presente.