Sfoglia il Catalogo feltrinelli013
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 4941-4960 di 10000 Articoli:
-
Per una rivoluzione italiana
Questo libro pone delle domande apparentemente banali, come sempre appaiono le grandi questioni: viviamo davvero in una democrazia? I politici ci rappresentano davvero? Lo Stato pensa davvero al bene dei cittadini? La risposta degli autori è sempre no, il cittadino non possiede, in realtà, nessun potere, per cui l'intero progetto della vita sociale deve essere ripensato da un ''laboratorio per la rivoluzione'' composto da studiosi che sostituiscano i politici. Pubblicato per la prima volta nel 1996, questo dialogo si mostra oggi in tutta la sua preveggenza, anticipando fatti come la nascita del MoVimento 5 Stelle, spronandoci a ripensare questioni cruciali come la cultura, i flussi migratori, la scuola e i mass media attraverso una difficile ma necessaria operazione di ''dissolvimento dell'ovvio''. -
La grande caccia allo squalo
In questo libro Hunter Thompson affronta i temi a lui più cari: lo sport e la politica. E come al solito l'argomento trattato è un pretesto per affrontare questioni più ampie e dilungarsi sulle proprie esperienze personali ''La grande caccia allo squalo'', che dà il titolo al volume, è l'articolo di Thompson che più si avvicina al celebre ''Paura e disgusto a Las Vegas'': Hunter viene inviato da ''Playboy'' in Messico per documentare un torneo di pesca d'altura, ma decide di abbandonare l'incarico e di darsi alla festa. E di rientrare negli Stati Uniti con un grosso quantitativo di droga che in qualche modo deve superare la dogana. Dal Super Bowl a Muhammad Ali, allo scandalo Watergate, il libro raccoglie molti degli articoli di Thompson, dai primissimi a quelli sportivi, da quelli politici della maturità ad altri di vero e proprio commento culturale. Pubblicati negli anni Settanta su ''Rolling Stones'', su ''Playboy'' e sul ''New York Times'' sono un indispensabile compendio di gonzo journalism e lo sfolgorante esempio della lucida follia del suo irriverente inventore. -
Fiabe centimetropolitane
Surreale è tutto ciò che non potrebbe mai succedere. Ma se poi succedesse lo stesso? A questa domanda Elio ha sempre cercato di rispondere, con le sue canzoni e ogni altro mezzo, costruendo castelli di ipotesi in aria che acquistavano realtà via via che sollevavano pinnacoli immaginari: oggi nessuno più dubita dell'esistenza di un vitello dai piedi di balsa. Trenta secoli di buon senso ci hanno fatto credere che una fiaba con animali, da Esopo in poi, sia solo un modo cifrato di parlare della realtà: la cosiddetta allegoria. Ma c'è ben altro nel dare la parola alle bestie. Una minaccia per l'ordine delle cose, e una speranza di riscatto per tutti gli universi paralleli. Se poi la fiaba finisce nel mirino alieno di uno scrittore (e scrittore Elio lo è sempre stato, almeno da quando lo è diventato) per il quale il surreale non ha niente di irreale, allora le storie si tendono al verosimile, le bestie non spacciano più pillole di velato buon senso, ma si limitano a vivere la loro vita quietamente assurda infischiandosene di noi lettori stupiti ed esilarati, e la lettura si trasforma in una specie di iniziazione. La zoologia del pianeta Elio non contiene solo giraffe, pettirossi e grillitalpa, ma opera innesti nei regni cosiddetti naturali, e genera alberi antropomorfi, nobiluomini di cristallo e di cotone, autoarticolati ambiziosi, ammaestratori di cozze, coccodrilli idrosolubili e via surrealizzando. Si ride molto, ma anche per difendersi, giacché sotto sotto serpeggia la stessa inquietudine che circola nei capolavori di Lewis Carroll: che il surreale sia soltanto il reale di qualcun altro. (Davide Tortorella) -
I giganti silenziosi. Gli alberi monumento delle città italiane
Gli alberi più antichi delle nostre città hanno uno strano destino: li sfioriamo, li guardiamo ogni giorno, ma difficilmente i nostri occhi vanno oltre. Eppure sono le creature più longeve della Terra: quando nasciamo sono già lì e con buona probabilità ci sopravviveranno. Testimoni muti delle epoche, assistono apparentemente impassibili ai cambiamenti ambientali e allo scorrere delle nostre vite. Alcuni di loro hanno fisionomie e storie eccezionali, sono individui unici e riconoscibili. Tiziano Fratus, appassionato e scrupoloso cercatore di alberi, col piglio rigoroso del naturalista e il suo inconfondibile afflato poetico, ci offre un viaggio inedito attraverso le città d'Italia in cui è possibile incontrare questi immensi eremiti secolari e ci invita a guardarli con attenzione, ad ascoltarli. Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Cagliari sono solo alcune delle tappe di questo itinerario che attraverso apposite mappe e un ricco apparato di immagini mostra il lato più ancestrale dei luoghi che pensiamo di conoscere meglio, in cui le storie dei giganti arborei si intrecciano a quelle degli umani. -
Privati abissi
Un racconto disincantato di desiderio e perdita di due belli e dannati in fuga dal loro mondo agiato, vittime degli oscuri abissi del cuore umano.rnrnVincitore del Premio Bagutta 2012rn«Quattro amici e un preziosissimo toro da monta: una farsesca epopea che approda al teatrino off nascosto nel Fontanone del Gianicolo. Tutto sembra precipitare, fino a quando arriva un capriccioso miliardario...» - Robinson, La Repubblicarnrnrn«Un romanzo il cui impianto è creato non tanto da azioni e colpi di scena ma dalle atmosfere, e le atmosfere sono create dallo stile» – Paolo Di StefanornrnQuesto romanzo è la storia di un giocatore di professione col cuore in dissesto che trascorre le sue giornate invernali in un casinò su una costa fuori stagione ricostruendo, in una lontana estate romana, la tormentata storia d'amore di due giovani rappresentanti di un mondo dorato e cosmopolita che, sul finire degli anni sessanta, avevano trovato nella Capitale un'ultima, accogliente spiaggia per le loro esistenze al limite. Esponente di una grande dinastia industriale lui e bellissima ereditiera lei oppressa da un pesante segreto familiare, i due scivolano in un precipitoso matrimonio cercando reciproca salvezza ma solo per perdersi e inseguirsi in un gioco estenuante e disperato fino all'imprevedibile epilogo. Sullo sfondo di una Roma indimenticabile, febbricitanti capitali europee e le sponde di un lago notturno, i due danno vita a un disincantato racconto di desiderio e perdita di due belli e dannati in fuga dal loro mondo agiato, vittime degli oscuri abissi del cuore umano. -
L'arte del macello. Come Joseph Lister cambiò il mondo raccapricciante della medicina vittoriana
Come Joseph Lister cambiò il mondo raccappricciante della medicina vittorianarnrn«In ""L'arte del macello"""" Lindsey Fitzharris diventa il nostro Dante e ci conduce attraverso il macabro inferno della chirurgia del XIX secolo per raccontarci la storia di Joseph Lister, l'uomo che risolse uno degli enigmi più spaventosi della medicina» – Erik Larsonrnrn«Brillante e avvincente. È la storia di uno dei grandi della medicina e del trionfo del metodo scientifico e della tenacia più ostinata sull'ignoranza dogmatica» – Henry MashrnrnTeatri anatomici stipati di studenti e curiosi, il tavolo operatorio incrostato del sangue di interventi passati, il lezzo inconfondibile di carne putrefatta: nel XIX secolo assistere a un'operazione chirurgica non era cosa per deboli di stomaco. """"L'arte del macello"""" rievoca un periodo della storia della medicina in cui anche una ferita lieve poteva portare a una morte orribile. I chirurghi, elogiati per la forza bruta e la velocità di esecuzione, raramente si lavavano le mani, il camice o ripulivano gli strumenti. Ancor più delle patologie dei pazienti, a essere mortali erano le infezioni postoperatorie, che i medici non sapevano sconfiggere. In un tempo in cui la chirurgia non avrebbe potuto essere più pericolosa, un giovane chirurgo quacchero di nome Joseph Lister osò sfidare i contemporanei affermando che i germi erano la causa di ogni infezione e che potevano essere trattati con un antisettico. E così facendo cambiò per sempre la storia della medicina, portandoci dritti nel mondo moderno."" -
Quaderni neri 1942-1948. Note I-V
Con questo volume si pubblica la seconda serie di quelli che Heidegger stesso definì ""Quaderni neri"""", i quali presentano una forma che, secondo le sue caratteristiche, risulta oltremodo singolare non solo per Heidegger, bensì in generale per la filosofia del XX secolo. Questi manoscritti, in cui si alternano osservazioni sugli eventi del tempo, discussioni filosofiche, meditazioni sull’arte e sulla poesia come pure autoriflessioni poetiche, offrono una tessitura di pensiero impressionante. Il presente volume è il primo di due nei quali vedono la luce le """"Note I-X"""". Raccoglie le """"Note I-V"""" e contiene anche quel """"Quaderno nero"""" che fino a poco tempo fa ancora si riteneva disperso. Il primo quaderno del volume comincia nel 1942, l’ultimo si conclude nel 1948. Le """"Note I-V"""" mostrano come il pensiero di Heidegger di una storia dell’essere incominci a sbiadire in favore di un pensiero del Geviert, della """"quadratura"""". Tuttavia proseguono le problematiche interpretazioni dell’ebraismo nel quadro del tramonto spirituale dei tedeschi che già affioravano nelle """"Riflessioni"""". Il dopoguerra è vissuto come un tradimento del proprio compito da parte dei tedeschi, del compito cioè di fondare l’""""altro inizio"""" della storia dell’essere. In relazione a ciò, Heidegger comincia a elaborare non solo il fallimento dei propri progetti di politica universitaria del 1933-1934, bensì anche la sua interdizione all’insegnamento, ufficializzata nel 1946. Con la pubblicazione del primo volume delle """"Note"""" si rende disponibile un’altra porzione del manoscritto che, compilato dall’inizio degli anni trenta fino all’inizio degli anni settanta, rende manifesto il """"cammino di pensiero"""" di Heidegger attraverso gli scossoni del secolo."" -
Capitale e disuguaglianza. Cronache dal mondo
Capitale, disuguaglianza, sicurezza, Europa: quattro parole chiave per comprendere il mondo di oggi spiegate da una rockstar dell'economiarnrnCapitale, disuguaglianza, sicurezza, Europa: quattro parole chiave per comprendere il mondo di oggi spiegate attraverso gli articoli che Thomas Piketty - economista francese diventato una star del dibattito economico dopo la pubblicazione del ""Capitale nel XXI secolo"""" - ha scritto su """"Libération"""" e poi su """"Le Monde"""". Con variazioni infinite tra paese e paese, la disuguaglianza moderna combina elementi antichi, fondati su rapporti di dominio puro e semplice e su discriminazioni razziali e sociali, ed elementi più nuovi, direttamente legati al capitalismo contemporaneo. Solo una vera lotta alle disuguaglianze su scala globale potrà condurre a uno sviluppo sociale equo, presupposto per garantire quella sicurezza che oggi più che mai sentiamo quotidianamente minata. L'Europa è chiamata a un ruolo centrale in questa battaglia, ma saprà interpretarlo solo rifondando democraticamente le sue istituzioni e rilanciando il suo modello di integrazione."" -
Atlante delle isole del Mediterraneo. Storie, navigazioni, arcipelaghi di uno scrittore marinaio
«Perché l'isola che non c'è al contrario esiste eccome, ed è possibilmente bella e vera»rnrnll Mediterraneo è un mistero. Vi aleggiano personaggi oscuri, salvifici, pericolosi, presenze ineffabili in grado di attrarre flotte di girovaghi, pirati turchi inseguiti dagli acerrimi nemici genovesi, anonimi piloti inabissatisi nei pressi dell'isola di Alborán, vichinghi giunti navigando il Dnepr e il Mar Nero, eremiti superstiti e dimenticati. Un arabesco di storie che da geografia disegnata su un foglio diventa manuale di esistenza, mappa alla ricerca geosofica del senso. Seguendo le sue rotte potremmo sconvolgere le categorie della conoscenza, finendo col misurare la terra col canto, tracciare i confini con i colori delle spezie, usare i ricordi per contare le miglia, o le idee per riempire il volume delle cose. E allora le carte mostrebbero ben altro dal semplice profilo delle coste. Semmai il comune dolore e l'ebbra euforia che condividiamo con chi crediamo diverso da noi, solo perché abita sull'altra sponda di questo mare. Quella che sta lì, di fronte a noi, e che ancora non conosciamo. -
Che profumo quei libri. La biblioteca ideale di un figlio del Novecento
L'autobiografia sentimentale del più appassionato bibliofilo italiano, che si racconta attraverso la sua personalissima – e talvolta spudorata – biblioteca del Novecento.rnrn«Storie antiche, di altri tempi, del Novecento. Nessuna nuvola virtuale, nessun catalogo immateriale riuscirà a replicarne le emozioni» – Pierluigi Battistarnrn«Si prenda una qualsiasi pagina di Mughini e la si ficchi nelle antologie per mostrare alle nuove generazioni come l'italiano si possa scaldare, martellare, curvare, e strappare alla ruggine» – Camillo LagonernrnUn libro in onore dei libri, quelli di carta. Libri come cavalieri, che vanno alla carica, disperata e inane, contro il fuoco battente dell'artiglieria digitale. Fragili creature da pochi centimetri di larghezza, ma che non per questo hanno un'aria meno imponente nel loro osare contro un nemico ben equipaggiato. Giampiero Mughini ha scelto alcuni dei libri a lui più cari fra quelli della sua collezione dedicata al Novecento italiano, non necessariamente i più famosi e riconosciuti, anzi spesso i più obliqui, azzardati e trascurati dal grande pubblico. Quei libri, che Mughini mette in vetrina come una mostra o racconta come in una telecronaca sportiva, sono descritti minuziosamente nella veste e nelle caratteristiche che ebbero quando apparvero in prima edizione, perché quello è il momento in cui un libro arrischia la sua avventura nel mondo. Tutti insieme compongono una biblioteca ""ideale"""" non nel senso oggettivo del termine, bensì arbitraria e soggettiva e talvolta spudorata, modellata dai capricci della memoria e a volte dalle sue malizie."" -
A tutto volume. Una storia epica dello stile, del suono e della rivoluzione della chitarra elettrica
Un libro che attraverso dodici chitarre, vere pietre miliari, fa rivivere la storia di uno strumento iconico e del gruppo di innovatori che ha trasformato un'idea in una rivoluzionernrn«Sono me stesso solo quando ho una chitarra tra le mani» – George Harrisonrnrn«Ogni chitarrista vorrà leggere questo libro due volte. Ma tutti gli amanti della musica troveranno qui un racconto elettrizzante che si intreccia alla storia della cultura, della musica, alla politica, a storia d'impresa e di scoperte tecnologiche» – Wall Street Journalrnrn«Una storia completa e approfondita della chitarra elettrica è qualcosa di indispensabile che ho a lungo desiderato e aspettato. E finalmente è arrivata» – Billy GibbsonsrnrnPer generazioni la chitarra elettrica è stata un simbolo universale di libertà, ribellione e edonismo. Attraverso dodici chitarre, vere pietre miliari, ""A tutto volume"""" fa rivivere la storia di questo strumento iconico, di come un gruppo di innovatori ha trasformato un'idea in una rivoluzione. Come Leo Fender, che non sapeva suonare neanche una nota, ma che ha contribuito a far diventare la chitarra quella macchina del suono esplosiva che è oggi. La chitarra si è colorata nel tempo di un significato politico e culturale dirompente: elemento essenziale nella battaglia per l'uguaglianza razziale nell'industria dell'intrattenimento, fu anche specchio dell'ascesa degli adolescenti come forza sociale, nonché un pilastro del suono e dell'etica punk. Per chiudere il cerchio, si passa poi ai giganti contemporanei come Jack White dei White Stripes, Annie Clark (aka St. Vincent) e Dan Auerbach dei Black Keys, che hanno riportato sotto i riflettori alcuni dei primi, leggendari modelli di chitarra elettrica."" -
Tutto su Mariangela. Biografia di una donna
Quella di Mariangela Melato è una parabola unica, che attraversa settant'anni di storia italiana, riflettendone stagioni e gusti in una raffinata sintesi di arte e vita.rnrn«Mariangela Melato era una via di mezzo tra una divinità egizia e un extraterrestre» – Federico FellinirnrnManiacale, solitaria, stakanovista, idealista, mossa da un impulso di trasformazione perenne, nel lavoro come nella vita. Sullo schermo è la signora bene con la erre moscia, la prostituta, la rivoluzionaria, la sottoproletaria stressata. In teatro dà corpo alle visioni di grandi maestri, da Strehler a Ronconi, Visconti e Fo: diventa uomo, bambina, vecchia di trecento anni, centaura. Nella vita è un sex symbol, punk e diva, o una creatura androgina, icona gay. Capelli biondo platino o nero pece, taglio lungo, medio, corto, con sfumature verdi. Quando vuole uscire dai ruoli si rapa a zero. Non è una star, ma un caleidoscopio: Mariangela Melato è tutto questo e molto altro, un'attrice sempre pronta a reinventarsi, ''una donna con un progetto'', come l'ha definita Pupi Avati. Ma come ha fatto una bambina piena di problemi, figlia di gente modesta e senza una vera istruzione scolastica a diventare, con le sue sole forze, uno dei simboli del teatro e del cinema italiani? Come è riuscita a non scendere a compromessi e a tutelare la propria libertà? Lo raccontano gli amici, i colleghi, gli amori, i suoi stessi pensieri dai giornali dell'epoca: fili sparsi di memorie individuali e documenti inediti che l'autore intesse in un ritratto corale sospeso tra pubblico e privato, in cerca della vera Mariangela. -
Storie della preistoria
In “Storie della preistoria”, superando gli schemi e la morale talvolta spietata della favolistica classica, Alberto Moravia narra le avventure e le disavventure di una grande folla di animali umanizzati. O meglio: di uomini che si nascondono dietro una maschera animalesca. Come sempre accade sul palcoscenico della favola, il debole si mescola ai forti, l'ingenuo agli astuti, il buono ai cattivi. Qui però la verità non ha le tinte fosche della tragedia o i toni grotteschi della farsa perché Moravia non rinuncia mai alla speranza: così il lettore impara divertendosi, senza rabbrividire di paura e di sgomento. Le sue storie sono a tratti esilaranti, adatte tanto al lettore bambino quanto a quello adulto. -
Storie parallele. Vol. 1: La regione muta
Le catastrofi sono sempre uniche.rnrn«Una potenza immaginifica che toglie il fiato» – The New York Timesrnrn«Un tour de force letterario che merita di condividere lo stesso scaffale con Boris Pasternak e Thomas Mann» – Kirkus ReviewrnrnÈ il 1989, l'anno della caduta del Muro, e qualche giorno prima di Natale uno studente trova il cadavere di un uomo riverso sulla panchina in un malfamato parco berlinese. Mentre la neve volteggia quieta e silenziosa, il dottor Kienast indaga sull'identità della vittima, un uomo curato e distinto, e sulle cause del decesso. Da questa scena parte una trama labirintica che ripercorre la storia di moltissimi europei nel tormentato periodo a cavallo della seconda guerra mondiale. Al cuore dell'intrigo, tre uomini dai destini indissolubilmente legati: Hans von Wolkenstein, figlio di una collaborazionista del regime tedesco; Ágost Lippay Lehr, figlio di un docente universitario ungherese; e András Rott, personaggio affascinante e misterioso dallo sguardo magnetico. Insieme formano una sorta di famiglia d'elezione, con un linguaggio segreto e segreti ricordi. Ai loro destini si uniscono quelli di Erna Demén, l'insofferente madre di Ágost, di Gyöngyvér, cantante giovane e sensuale, e di Irma Szemzó, ex psicanalista che si spaccia per segretaria in un ambulatorio medico: donne coraggiose ma anche fragili. A partire da questa varietà di desideri, impulsi e circostanze Péter Nádas intesse una magnifica rete in cui intreccia le vite dei personaggi, percorrendo il tempo e lo spazio con grande maestria. -
Omelie sull’Esamerone e di argomento vario. Testo greco a fronte
Le api non si dirigono indiscriminatamente su tutti i fiori e neppure cercano di portare via tutto da quelli sui quali volano, ma quando hanno preso ciò che è conveniente per il loro lavoro, abbandonano il resto. Anche noi, se siamo assennati, quando abbiamo preso [dagli scritti pagani] quello che ci è adatto e conveniente ed è parente della verità, tralasceremo il restornrnIl volume raccoglie, per la prima volta in un unico libro, le ""Omelie sull'Esamerone"""" e le ventitré di argomento vario di Basilio di Cesarea, nell'originale testo greco con la traduzione italiana a cura di uno dei più conosciuti studiosi italiani dei Padri cappadoci. Le nove """"Omelie sull'Esamerone"""" pubblicate sono le più importanti e le più famose di Basilio. Predicate nel 378 a Cesarea nel giro di cinque giorni, le prime e le ultime quattro una al mattino e l'altra alla sera, mentre la quinta forse da sola al mattino del terzo giorno, di fronte a un uditorio estremamente composito, esse commentano in modo lineare il racconto della creazione contenuto in Genesi 1, 1-25. Quest'opera si presenta come il capolavoro dell'esegesi basiliana e, nello stesso tempo, come una sintesi armonica di teologia cristiana e letteratura classica, utilizzata largamente nella spiegazione della Scrittura Sacra. Ad esse, nel presente volume, sono affiancate anche le ventitré omelie di Basilio su argomenti vari, predicate in occasioni diverse: queste ultime offrono una panoramica dettagliata sulle condizioni di vita sociale ed economica nella Cappadocia del secolo IV."" -
Tutte le opere. Testo inglese a fronte. Vol. 3: I drammi storici
Ma chiunque io sia,né io, né nessun altro che sia solo un uomo,in nulla troverà soddisfazione finché non si sentirà pagodi essere un nulla.""Riccardo II""""rnrnQuesto terzo volume di """"Tutte le opere"""" di William Shakespeare raccoglie i drammi che mettono in scena la storia dell'Inghilterra medievale. Si tratta di rappresentazioni che incontrarono - insieme ad alcune commedie - un immediato successo: il pubblico che assiepava i teatri era avido di informazioni e leggende sui primi passi della nazione e sulle lotte dinastiche che l'avevano funestata in passato. E così il grande drammaturgo rielabora per la prima volta in forma moderna eventi raccontati in ponderosi tomi di disordinate """"Cronache"""" o già messi acerbamente in scena da contemporanei: un """"coacervo informe e grezzo"""" elaborato e trasformato in opere teatrali che si sono imposte all'attenzione degli spettatori londinesi e poi dell'intera cultura occidentale. Frutto di un'inventiva linguistica e stilistica illimitata, questi testi furono capaci di conquistare le platee con lo spettacolo del potere e delle sue malefatte, e con il divertimento che riesce comunque a offrire una via di fuga al di là del male. Si pensi all'arcicattivo Riccardo III che si presenta, in un momento di metateatrale onestà, """"come messer Malvagio, che dà un doppio significato a ogni parola""""; o alla grande invenzione del ribaldo crapulone Falstaff che si interroga sul valore dell'onore, concludendo che """"non sa che farsene"""". Sono esempi eloquenti di quanto inesauribili siano i registri su cui Shakespeare riesce a giocare. Tutti i drammi storici shakespeariani sono ora disponibili in questa edizione bilingue che - oltre a nuove introduzioni, traduzioni e note - segnala anche le novità presenti nella recente edizione della Oxford University Press (2016-2017)."" -
Scritti postumi (1757-2006). Testo francese a fronte
"Le conoscenze rendono miti gli uomini; la ragione induce a comportarsi con umanità: sono solo i pregiudizi che impediscono che cià avvenga"""" (Lettere Persiane, CXLIV)rnrn«Montesquieu fu uno dei pochi pensatori del suo tempo a cogliere una delle caratteristiche centrali della storia morale dell'umanità, ossia il fatto che i fini perseguiti dagli uomini sono molteplici e svariati, e spesso reciprocamente incompatibili» – Isaiah BerlinrnrnQuesto secondo volume di tutte le opere di Montesquieu contiene la quasi totalità dei testi inediti e incompiuti, dagli scritti scientifici giovanili a quelli più propriamente filosofico-politici, dai discorsi al parlamento di Bordeaux ai romanzi filosofici (Histoire véritable e Arsace et Isménie), e dall'Essai sur le goût ai Mes voyages e alle Mes pensées. In particolare, il volume offre la prima traduzione italiana integrale delle Pensées (una sorta di zibaldone leopardiano) e delle Notes de voyage (concernenti non solo l'Italia, ma anche l'Austria, l'Ungheria, la Germania, l'Olanda e Inghilterra)." -
Terapie alternative per famiglie disperate
Un romanzo grottesco che parla d'amore e di perdita, di genitori e figli, di solitudini troppo rumorose.«Uno psichiatra alle prese con casi controversi e pieni di misteri, ma il centro pulsante della storia raccontata da Arnon Grunberg è una metamorfosi. Di famiglia» - Gaia Manzini, RobinsonrnrnL'amore è nelle bugie, soprattutto lì.rnrnOtto Kadoke è uno psichiatra specializzato nella prevenzione dei suicidi. Nonostante gli onerosi impegni di lavoro non manca mai di andare a trovare l'anziana madre, affidata alle cure di due ragazze nepalesi, Rose e Gloria, i suoi angeli. Un giorno però il delicato equilibrio familiare si spezza: Rose apre la porta di casa vestita solo di un asciugamano e Kadoke, fraintendendo, si lascia travolgere dalle emozioni. Offesa, Rose si licenzia in tronco, trascinando con sé anche Gloria e aizzando l'intera comunità nepalese contro lo psichiatra. Nell'attesa di trovare una nuova badante per la madre, Kadoke rimette in discussione la sua vita, cadendo in una serie di esilaranti malintesi e improbabili equivoci, alla ricerca di una terapia alternativa alla disperazione. -
Un frutto acerbo
Wioletta Greg debutta nella prosa con una storia di formazione dai contorni vividi raccontando il fortissimo legame con la sua terrarnrnrn«Questo esordio brilla quasi quanto una pietra preziosa. Il pieno potere della prosa di Greg si avverte fino alla fine, mentre il romanzo accelera insieme all'adolescenza di Wiola per trascinarci nell'ignoto» - The Guardianrn«Entusiasmante, Greg realizza una forma di alchimia letteraria che affascina per la sua capacità di spingerci all'interno di un paesaggio personale, in cui il passato eterno e il presente convivono» - The Guardianrn«Il primo romanzo di Wioletta Greg brilla di un vigore surreale e inquietante. Da pluripremiata poetessa, Greg scrive con un lirismo che ravviva il fascino e i pericoli della vita di Wiola» - Financial TimesrnWiola vive in una comunità agricola molto unita, ha un gatto nero di nome Nerino, suo padre è un disertore diventato tassidermista, sua madre le dice che uccidere i ragni porta lampi e fulmini. Wiola non deve mai entrare nella stanza segreta della sarta, colleziona le etichette delle scatole dei fiammiferi, è una brava ragazza cattolica cresciuta tra fiabe e superstizioni. È questo il perimetro di un'adolescenza a Hektary, villaggio rurale nella Polonia degli anni ottanta. I ricordi di Wiola sono precisi, intensi, sensuali: giocosità e capricci emergono dai pettegolezzi delle donne del villaggio, dalle voci di visite dal papa e dalla raccolta delle ciliegie, mentre i disordini politici e gli uomini predatori proiettano ombre scure su una vita perlopiù spensierata. -
Il rapimento del principe Margarina. Ediz. a colori
Nel 1879 Mark Twain è a Parigi con le figlie bambine, che ogni sera lo pregano di raccontare loro una storia. Così prende a raccontare di Johnny, un ragazzino povero che mangia il fiore spuntato da un seme magico, acquista la capacità di parlare con gli animali e si avventura alla ricerca di un principe scomparso. Nel 2011 gli appunti di quella storia, sedici pagine, riaffiorano tra i manoscritti di Twain conservati alla University of California a Berkeley. Seguendo le note recuperate, e immaginando di conversare con Mark Twain stesso, Philip Stead ha completato il racconto. Illuminata dai disegni delicati e decisi di Erin Stead, questa favola riemersa dal passato ci restituisce la voce ironica e dissacrante di uno dei più importanti autori della letteratura americana. Età di lettura: da 8 anni.