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Tubutsch
Pubblicato ai suoi esordi su ""Die Fackel"""", Ehrenstein fu anzitutto un irregolare nella cultura austriaca del primo Novecento: anomalo già in quanto """"espressionista viennese"""" e anomalo per il suo ebraismo eterodosso e per il suo socialismo individualistico. L'autore offre una inconfondibile versione del monologo interiore in una prosa che trascorre dall'assurdo stralunato, al grottesco-esilarante, al disperatamente nichilistico."" -
Fratelli d'Italia
Vincitore premio Bagutta 1994Un romanzo di avventure intellettuali e picaresche attraverso le follie del boom economico e le metamorfosi della società e del paesaggio, delle illusioni e dei caratteri. Notti senza fine di giovani che discutono dei loro autori e dei loro amori fino all'alba, progettando grandi opere letterarie, teatrali e musicali. Affetti, utopia, irrisioni e rivolte contro un oppressivo establishment culturale e politico. Ma anche la verve della café society, quando Roma era una capitale cosmopolita e ""passavano tutti di qui"""" e le donne erano """"molto più belle e più intelligenti e spiritose e anche più alte degli uomini corrispondenti"""". E che cosa significa aver vent'anni e molti desideri, nell'Italia di Petronio, di D'Annunzio e di sempre..."" -
Il colosso di Marussi
Questo libro appartiene a una di quelle ""prove"""" a cui molti grandi scrittori si sono sottoposti: il """"viaggio in Grecia"""". Miller ha restituito l'intensità e la vibrazione di quei luoghi, il loro """"anemos"""", che subito avverte chi vi giunge. Insieme alla Grecia arcaica, Miller sa far rivivere la Grecia perenne e di ogni giorno, negli incontri occasionali e soprattutto nel ritratto e nelle avventure di un amico: il poeta e saggista Ghiorgos Katsimbalis, il """"colosso di Marussi"""", una figura di adorabile orco."" -
Sei pezzi facili
Queste sono le prime lezioni di Feynman - saranno seguite da ""Sei pezzi meno facili"""" - e partono da zero. Si dice di cos'è fatta la materia, atomi in moto, che sotto la materia c'è dell'altro, il mondo quantistico e i suoi paradossi. L'autore riesce a dare il senso dell'evolversi della fisica nel secolo appena trascorso, mettendone in luce il legame con le altre scienze. Ad ogni lettura cade una buccia della magica cipolla e si apre un nuovo affascinante scenario."" -
Humanitas e ritratto eroico. Studi sul linguaggio figurativo del Settecento inglese
Fra i grandi storici dell’arte del Novecento, Edgar Wind è stato il più affine allo spirito di Aby Warburg. Come per Warburg, infatti, la storia dell’arte ha per Wind il compito di svelare non solo l’essenza dell’immagine, ma le occulte connessioni che la sottendono e che ci introducono ad aree disparate, magari distanti dall’esperienza artistica.rnLo testimonia anche questo volume, che porta il titolo di un magistrale saggio del 1931 in cui Wind dimostra con impeccabile perspicuità come vi fosse uno stretto rapporto tra le differenze di stile nella ritrattistica inglese del secolo dei Lumi e le controversie filosofiche di quel tempo sulla natura e la dignità dell’uomo – evidenza sempre trascurata, anche a causa di «una troppo prudente divisione del lavoro nei moderni studi storici, che ha portato gli studiosi a esaminare i documenti filosofici e artistici separatamente gli uni dagli altri, invece di studiarli nella loro interazione». Principio, questo – l’alleanza e l’intreccio di esperienze e discipline diverse –, che informa anche gli altri saggi qui radunati, tutti ugualmente illuminanti nell’affrontare temi svariati e opere anche in apparenza ‘minori’: l’emblematica figura di mecenate del terzo conte di Shaftesbury; la teoria dell’imitazione dagli Antichi Maestri di Joshua Reynolds; la livorosa avversione che doveva ineluttabilmente opporre William Blake allo stesso Reynolds; la definitiva rottura con le regole accademiche nella pittura a soggetto storico prodotta dall’urto delle idee democratiche sostenute da un gruppo di artisti americani; le recondite fonti inglesi di un celebre dipinto di David; le implicazioni politiche sottese ai modesti dipinti che Antonio Verrio eseguì nella residenza reale di Hampton Court – con la concessione, in quest’ultimo caso, di un piccolo, ma non incongruo, scarto cronologico all’interno di una costellazione di scritti che sono altrettanti memorabili itinerari nella storia della cultura.rnHumanitas e ritratto eroico, che raccoglie scritti composti tra il 1932 e il 1957, è stato pubblicato per la prima volta in forma unitaria nel 1968. -
Gli dèi in esilio
Tutto l'Ottocento è attraversato dalla riscoperta degli dèi pagani. Nei quattro scritti qui raccolti - due di carattere saggistico e due in forma di pantomima danzata - Heine ci racconta ""la trasformazione in demoni subita dalle divinità greco-romane allorché il cristianesimo raggiunse il predominio del mondo"""". Esplorando le leggende, le fiabe e le superstizioni medioevali incontriamo così, sotto tratti demonizzati, gli antichi dèi: segno non solo del loro esilio, ma della loro incancellabile vita."" -
Maigret e la vecchia signora
La luna doveva essere già sorta dietro la nebbia, che ora aveva una leggera luminescenza. Quando Arlette si voltò, Maigret vide la macchia chiara del suo viso e il tratto deciso, sanguigno, della bocca... Sempre immobile davanti a lui, la giovane donna aggiunse allora con una voce diversa, che faceva male sentire: «E... non vuole approfittarne, come gli altri?». Maigret provò l’impulso di fare con Arlette quello che lei aveva fatto con la madre: schiaffeggiarla come una bambina perversa. Si limitò a stringerle un braccio con forza e a spingerla verso la discesa. «Guardi che lo dicevo solo per lei». «Stia zitta!». «Ammetta che si sente tentato». Le strinse ancora di più il braccio, con cattiveria. «È sicuro che non avrà rimpianti?». La sua voce era salita di un tono, si era fatta crudele, sarcastica. «Ci pensi bene, commissario!». -
La vita degli animali
Elizabeth Costello, anziana e popolare romanziera, riesce a mettere in crisi tutti i sapienti accademici, a cominciare da suo figlio, professore di fisica in una città universitaria ""politically correct"""", dove è stata invitata a parlare dei suoi libri. Con la sua voce pacata, Elizabeth parlerà invece delle """"vite degli animali"""" e di come vengono maltrattate dagli uomini, gettando i suoi ascoltatori in un insanabile imbarazzo."" -
Che paese, l'America
Il romanzo narra le vicende del giovane McCourt giunto in America con l'intenzione di riscattare l'infelice infanzia irlandese, raccontata nelle ""Ceneri di Angela"""". La scena è quella di New York nel secondo dopoguerra. Una New York proletaria, dove fra case di mattoni rossi, pub di emigrati irlandesi e banchine ingombre di merci, con la quinta di Manhattan lontana ed irraggiungibile, Frankie si trova a percorrere, passo dopo passo, un faticossisimo apprendistato. Inserviente in un grande e lussuoso albergo, militare durante la guerra di Corea, scaricatore di porto, e infine insegnante, in aule e fra scolaresche che ricordano piuttosto da vicino le rumorose classi di Limerick."" -
Il ratto delle sabine
L'episodio del ratto delle Sabine ha affascinato molti pittori, non altrettanti scrittori e studiosi. Per lo più, lo si incontra nel vigoroso racconto di Tito Livio e finisce per diventare un remoto ricordo scolastico. Ma per un giurista quella leggenda è una vera sfida. Intrecciato in una sequenza di astuzie e sopraffazioni non è solo, infatti, quell'episodio, ma tutto il periodo delle origini romane. E Roma significa una civilità il cui apporto fondamentale fu il dispiegarsi di un'immensa potenza e insieme la fondazione di almeno due parole: legge e Stato. Tanto basta per far intendere come un noto giurista abbia voluto ripercorrere questa storia ricercando i primi passi di una civiltà del diritto. -
Controcorrente. Saggi di storia delle idee
In questo volume sono raccolti una serie di saggi dedicati al ""pensiero controcorrente"""", ovvero a quelle figure intellettuali che sfidarono lo Spirito del tempo e seppero veder oltre il velame della chiarezza illuministica. Note o meno note, tali figure vengono così inquadrate in una prospettiva inedita: Machiavelli diventa così scrittore scomodo sia per il mondo cristiano che per i pensatori liberali, giacché tale etica ha come referente più la collettività dell'individualità; Montesquieu si rivela come un grande maestro di scetticismo; Hamann vede successivamente nei filosofi dei Lumi che aveva amato dei """"terribili semplificatori del pensiero"""", Moses Hess precorre Marx ed Engels e Sorel si collega ad un'altra tradizione di insofferenti."" -
Le ceneri di Angela
Siamo negli anni fra le due guerre e le travagliate vicende coinvolgono una famiglia così misera che può guardare dal basso la povertà, fra un padre perennemente ebbro e vociferante contro il mondo, gli inglesi e i protestanti, e una madre che sbrigativamente trascina la sua tribù verso la sopravvivenza. Tutto ci arriva attraverso gli occhi e la voce del protagonista mentre vive le sue avventure. Questo ragazzino indistruttibile, sfrontato, refrattario a ogni sentimentalismo, implacabile osservatore crea con le sue parole un prodigio di comicità e vitalità contagiose, dove tutte le atrocità diventano episodi e apparizioni di un viaggio battuto dal vento verso la terra promessa. -
Il quaderno nero
"E qui comincia il mio Quaderno nero che ancora oggi odora di terra: un tempo fu sotterrato in una cantina e si ricoprì di macchie di muffa verde scuro."""" Con queste parole Nina Berberova introduce il suo diario segreto, intermittente, fedele ai ritmi oscillatori delle emozioni e del pensiero, una sorta di nucleo primigenio intorno al quale andarono via via formandosi le concrezioni madreperlacee della memoria, quelle stesse che avrebbero visto la luce nel 1969, in forma autobiografica, con """"Il corsivo è mio""""." -
Cécile è morta
"La fidanzata di Maigret"""": così la chiamano ormai al Quai des Orfèvres, quella pallida zitella vestita di nero, con un ridicolo cappellino verde in testa e gli occhi storti che da sei mesi, regolarmente chiede di vedere il commissario, e rimane seduta per ore in sala d'attesa. E per che cosa poi? Un paio di volte lui ha acconsentito a riceverla, e lei gli ha raccontato una storia senza capo né coda: qualcuno, sostiene, penetra di notte nell'appartamento in cui vive con la vecchia zia inferma, non porta via niente, ma sposta gli oggetti. La polizia ha sorvegliato per un mese l'edificio, ma di notte non è mai stato visto entrare nessuno. Eppure Cécile è tornata di nuovo..." -
Le ragazze da marito
Pierre Costals, uomo non d'amore ma di ""piacere"""", scrittore insolente e sprezzante, vive la sua inesauribile sete di donne sottoponendosi a una tortura delle più sottili, per sé e per le sue vittime: fa il giro delle case dell'alta borghesia parigina in cerca di una fidanzata, ben sapendo che alla fine rifiuterà tutte le candidate. Così soggiace al cerimoniale della visita ai genitori, così svaga la fanciulla nei modi prescritti, mentre scatena intorno ad essa una crudele commedia degli equivoci. La storia delle sue relazioni diventa così la cronaca di una lotta contro ciò che lui stesso chiama """"l'Ippogrifo"""", ossia la Chimera su cui le donne montano """"a ogni occasione per cavalcare l'assoluta irrealtà in cui si trovano a loro agio""""."" -
Il volto verde
"I fatti della vita di Meyrink sono meno problematici della sua opera. Nacque nel 1868 in una città della Baviera. Sua madre era attrice. (Sarebbe troppo facile constatare che la sua opera letteraria è istrionica). Monaco, Praga e Amburgo si divisero gli anni della sua giovinezza. Sappiamo che fu impiegato di banca e che aborrì quel lavoro. Sappiamo anche che tentò due rivincite o due forme di evasione: lo studio confuso delle """"scienze occulte"""" e la composizione di scritti satirici"""". Con queste parole, a sei anni dalla morte dello scrittore, Borges presentava Meyrink ai lettori argentini, mettendone in luce, da grande critico, il principale merito: scrivere narrazioni oniriche che siano anche leggibili." -
I mangia a poco
Da una parte un uomo di pensiero che cerca furiosamente, e invano, di riversare in un libro (un audacissimo trattato di fisiognomica) quanto gli passa per la testa; dall'altra quattro personaggi dalle vicende ordinarie, legati tra loro solo dall'abitudine di pranzare insieme scegliendo puntualmente il menù più economico. Fra questi due poli, come fra due diversi volti di un'unica entità che è la mania stessa, motore immobile del vivere, si intesse ""I mangia a poco"""", dove, non è facile capire se ci si trovi in una commedia o in una tragedia. Ciò che domina è un'indagine maniacale della mania, ad ogni suo livello, dall'infimo al supremo, vista come ultimo, disperato relitto di un grandioso tentativo di imporre un senso all'esistenza."" -
Emozione e coscienza
"Sento quindi sono"""". Potrebbe essere il motto di questo libro, dove Damasio prosegue sulla via intrapresa con """"L'errore di Cartesio"""". Qui si tratta di avvicinarsi alla """"coscienza"""", nel senso di consapevolezza, attraverso l'emozione. Ma come farlo con rigore scientifico? Come sottoporre l'esperienza più volatile e multiforme, tutta in prima persona, ai più sottili criteri della scienza, che sono tutti in terza persona? Tale interrogativo si pone oggi agli scienziati che hanno posto la coscienza al centro delle loro ricerche. In questo libro l'autore mescola e sovrappone l'analisi al livello neurofisiologico e quella al livello psicologico, trattando alcuni casi clinici e delineando i tratti di una teoria generale della coscienza." -
Ottavio di Saint-Vincent
Poeta afflitto dalla miseria e dalla noia, Ottavio di Saint-Vincent vive nella perenne attesa di qualcosa cui egli stesso non sa dare il nome, e solo questa irragionevole ma pervicace attesa lo trattiene dal suicidio. Ma il destino può assumere strane forme: quella, ad esempio di una duchessa ricchissima che, per sfuggire a sua volta alla noia, decide di raccogliere ""un giovane povero, un uomo disperato"""", magari """"ubriaco, addormentato, incosciente"""", e di elevarlo temporaneamente al rango di duca e suo sposo. E può poi accadere che la finzione generi una finzione ulteriore non a tutti gradita, forse neppure al suo rigoroso interprete, che si trova prigioniero di qualcosa che aveva fino ad allora fuggito: la costrizione."" -
I Pitard
L'ha avuta finalmente la sua nave, il capitano Lannec, dopo anni passati a comandare quelle degli altri armatori! E nonostante le proteste della suocera e le lacrime della moglie l'ha chiamata ""Fulmine dal cielo"""", a evocare la sua imprecazione preferita. Ma dei soldi della suocera, della sua malleveria, ha pur avuto bisogno per poterla comprare. Ed è per questo che sua moglie Mathilde, ha preteso di fare il primo viaggio insieme a lui, anche se tutto le sembra sporco, anche se soffre il mal di mare, anche se perfino a bordo non le riesce di abbandonare le sue maniere affettate. E un po' alla volta Lannec comincia a sentirsi inquieto, tanto più che prima di partire ha ricevuto un biglietto, anonimo e minaccioso.""