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Manuale del critico
"Come si spiega che sul palcoscenico la realtà possegga un fascino di cui è totalmente priva quando è lontana dalle scene?"""" Intorno a questo interrogativo ruota il """"Manuale del critico"""", raccolta di testi brevi in cui Polgar affronta il tema del teatro da tutte le possibili angolature." -
La via per l'Oxiana
Gentiluomo erudito, eccentrico ed esteta, Robert Byron scrisse opere innovative sulla civiltà bizantina e sull'architettura islamica. Si sa che per un vero viaggiatore esiste un epicentro dell'attrazione e questo sta ad alcune migliaia di chilometri nell'Asia centrale fra l'Afghanistan, l'altopiano iranico e quella terra di sogni che si chiamò Oxiana, semideserta, ma popolata dal ricordo di un antico, verdissimo paradiso. Verso l'Oxiana si può procedere sulle orme di Alessandro o di Marco Polo, ma è più divertente seguire quelle di Byron, partendo da Venezia, porta di ogni Oriente e poi risalire verso il cuore dell'Asia da Cipro alla Palestina alla Siria e così via. -
L' arte di trattare le donne
Fin dai tempi antichi, come insegna il caso di Socrate e Santippe, il rapporto tra il filosofo e le donne è stato conflittuale. Talché, se ripercorriamo la lunga storia di questo conflitto, ne ricaviamo l'impressione che la filosofia sia una faccenda prettamente maschile. La necessità di estirpare siffatto pregiudizio si impone con le grandi figure dell'Illuminismo e del Romanticismo, quando prende avvio quella che sarà l'emancipazione della donna. Scottato dall'esperienza patita in casa con la madre, Schopenhauer avverte con lungimirante intuito l'incombente pericolo, e oppone resitstenza. Leva quindi la sua voce impertinente per mettere in guardia il sesso maschile dalle suadenti insidie e dai pericoli che riserva il rapporto con le donne. -
Mosè l'egizio. Decifrazione di una traccia di memoria
In quesro saggio l'autore analizza i molti enigmi connessi a Mosè, nella storia, nel culto e nella nostra psiche. -
Un posto piccolo
Per molti Antigua è soltanto un'isola di spiagge bianchissime accarezzate dagli alisei, una per ciascun giorno dell'anno. Jamaica Kincaid, che ci è nata, ce ne mostra una faccia diversa. E d'improvviso, è come se nello smalto verde-azzurro dei Caraibi si scoprisse una ferita in supporazione, prodotta da politici predatori, interessati solo a perpetuare lo sfruttamento di chi, tanto tempo fa, colonizzò l'isola. Nulla riesce a contenere gli insulti che l'autrice, pur con grande sofferenza, riversa su tutti, turisti compresi. Che il turista sprovveduto sfogli pure le pagine patinate delle solite guide: chi metterà in valigia questo scarno libretto, scorgerà un'altra Antigua. -
Il morto di Maigret
Che ci fa Maigret dietro il bancone di un bistrot di periferia? E perchè mai c'è un agente di polizia che serve ai tavoli? E' una lunga storia. Tutto è cominciato in una fulgida giornata di febbraio: uno sconosciuto ha chiamato Maigret dicendo di essere braccato e in pericolo di vita. Il solito burlone? Un esaltato? Ma lo sconosciuto ha continuato a chiamare, a invocare aiuto, tracciando con i suoi spostamenti una mappa dall'angoscia, un diagramma del terrore. E quella stessa notte il corpo dell'uomo, barbaramente accoltellato, è stato ritrovato in place de la Concorde. Da allora il commissario non ha più pace. Quel morto gli appartiene, è suo e ne vuole rintracciare la storia e vendicarne la morte, come fosse un amico. -
Salons
Nel 1986 l'editore Franco Maria Ricci sottopose allo sguardo di Giorgio Manganelli immagini disparate: tabacchiere e stemmi come celebri quadri e affreschi, vetri preziosi e fotografie, disegni e frammenti di templi. Immobile al suo tavolo di scrittore, Manganelli elaborava prosa sulla base di queste immagini, scriveva cronache di visite immaginarie come un nuovo Diderot che ci offra resoconti di sempre innovativi Salons. -
Storia e geografia dei geni umani
L’opera fondamentale per chi vuole cominciare a capire il rapporto fra il nostro patrimonio genetico e la storia delle civiltà. «Questo è lo studio a tutt’oggi più completo delle variazioni genetiche umane, e getta le basi di ogni futura ricerca sull’antropologia genetica. Una straordinaria commistione di sintesi e analisi» «Science». -
Riflessi e ombre
Di Saul Steinberg si può dire che incarnasse un genere d'arte di cui era l'unico rappresentante, cultore e maestro, circondato da un'invisibile ed ecumenica platea di spettatori ammirati. Nemico di ogni clamore teatrale Stenberg si decise solo negli ultimi anni a raccontare la prima parte della sua vita. Anni travagliati e fascinosi, ma questo frammento di autobiografia doveva toccare qualche corda segreta se Steinberg non si decise mai a pubblicarlo. E solo oggi, a un anno dalla morte, può apparire in Italia nella sua prima edizione. -
Il più grande uomo scimmia del pleistocene
"Il libro che avete tra le mani è uno dei più divertenti degli ultimi cinquecentomila anni. Detto così alla buona, è il racconto comico della scoperta e dell'uso, da parte di una famiglia di uomini estremamente primitivi, di alcune delle cose più potenti e spaventose su cui la razza umana abbia mai messo le mani: il fuoco, la lancia, il matrimonio e così via. È anche un modo di ricordarci che i problemi del progresso non sono cominciati con l'era atomica, ma con l'esigenza di cucinare senza essere cucinati e di mangiare senza essere mangiati."""" (Dalla presentazione di Terry Pratchett)" -
La letteratura e gli dei
Vincitore premio Bagutta 2002A lungo gli scrittori hanno parlato degli dei perché la comunità avrebbe ignorato o avversato quegli stessi dei e il divino da cui promanano. Le loro figure si mescolano ora a un rivolgimento delle forme, a una fuga della letteratura dal maestoso edificio della retorica che a lungo l'aveva ospitata, verso una terra che non è descritta nelle mappe ma dove siamo ormai abituati a ritrovare la letteratura stessa nella sua metamorfosi più azzardata ed essenziale. -
Kurt di Koppigen
Kurt di Koppigen è come un personaggio di Dostoevskij perso nel Medioevo e delle foreste del bernese - con qualche anno di anticipo su Dostoevskij stesso. La sua anima mal sbozzata e agitata da impulsi incontrollati lo spinge dalla tetra rocca dove è nato verso le strade più impervie. Così per scalfire l'indifferenza di una madre cui è legato da un rapporto di oscura soggezione, Kurt commette un delitto e si fa brigante di strada. Di qui in poi, ogni suo gesto si inscrive, quasi per incantesimo, in un destino di perdizione che nulla sembra poter capovolgere il riscatto. La fiaba di Kurt ha per sfondo valli folte e aspre, per comprimari loschi eremiti e spietati assassini, e per quinta interiore le agghiaccinati visioni del protagonista. -
In margine a un testo implicito
Nelle profondità dell'America latina si celava da decenni un territorio tenuto gelosamente nell'ombra: così ha detto di questo autore Alvaro Mutis. Sono brevi, taglienti proposizioni che additano imperiosamente una verità che non muore per sottrarla alle fallacie della modernità. Figlio di ricchi possidenti, formatosi da autodidatta nella Parigi delgi anni Venti e ritornato poi a Bogotà, Gomez Davila si ritirò da allora nella solitudine della sua biblioteca raccogliendovi giorno dopo giorno un corpus di sentenze notevole, di cui qui è presentata una prima silloge. -
Il Don Giovanni di Mozart
"Un'esperienza complessa della Morte nell'arte che ha il dono della grazia ecco come definirei in una sola frase Don Giovanni"""". La precisione di tale diagnosi è un buon viatico a questo saggio in cui l'autore pare avere trovato lo stile giusto per un'impresa tra le più ardue: scrivere di Mozart. Celebrazione in forma di anamnesi del genio mozartiano, Il """"Don Giovanni"""" di Jouve ci regala alcune riletture tendenziose. E dietro ognuna delle sue righe mai imparziali Jouve accenna sempre un inchino all'inflessibile lucidità di Don Giovanni, che relega la colpa a blando corollario dell'evidente connivenza fra vittima e carnefice." -
Balzac e la Piccola Sarta cinese
La storia di questo libro racconta di come la lettura, grazie alla segreta malia di una misteriosa, preziosissima valigia di libri occidentali proibiti, riesca a sottrarre due ragazzi, colpevoli soltanto di essere figli di ""sporchi borghesi"""", a svariate torture e permetta anche a uno di loro di conquistare la """"Piccola Sarta cinese"""". Così, pur vivendo in mezzo agli orrori della rieducazione, i due ragazzi e la Piccola Sarta scopriranno, in virtù di qualche goccia magica di Balzac, che esiste un mondo fatto di pura, avventurosa bellezza. Attraversando, nel frattempo, loro stessi rocambolesche avventure."" -
Il Salotto, l'Accademia, la Lingua. Tre istituzioni letterarie
La Francia è, al massimo grado, una nazione letteraria; anzi è, fra tutte, la nazione che con maggior continuità ha innalzato la letteratura al rango di simbolo della nazione stessa. Ma c'è di più: la letteratura ha contribuito a plasmare i costumi, assumendo un ruolo di primo piano nella sua storia politica e diventando un potere spirituale parallelo o rivale a quello della Chiesa. -
Dell'inizio
Come già dichiara il titolo, Cacciari intende volgere lo sguardo a quel ""cominciamento"""" che è il problema del pensiero filosofico. A questa inattualità nel porre il problema di sempre della filosofia corrisponde una novità perentoria nella articolazione della forma, che abbraccia i tre modi della scrittura filosofica: il dialogo (l'ironia, la ricerca), il trattato (la sistematicità), il parergon (la frammentazione aforistica). Da questi tratti apparirà evidente una voluta arcaicità dell'architetura formale, che implica una vis polemica contro ogni discorso filosofico rassegnato all'inerzia. Qui, al contrario, si riconosce che il pensiero filosofico non può che riproporsi le domande del Parmenide platonico."" -
Religione e futuro
La modernità ha vinto sulla religione, rendendo gli uomini incapaci di credere e di sperare. Contro questa idea della modernità, intesa come tappa di un inarrestabile progresso verso un futuro che dovrebbe essere garantito dalla scienza e dalla tecnica ed è invece insidiato dal fallimento, Sergio Quinzio ha lottato, da profeta disarmato, usando una scrittura lontanissima dalla cosiddetta ""cultura ufficiale"""" di oggi e degli anni in cui il libro fu composto. Per Quinzio proprio l'incapacità di credere rende il credere """"urgente"""" e indispensabile. Perchè perdere il rapporto con la religione significa non tanto una rinuncia al passato, quanto una rinuncia al futuro."" -
Lettere 1942-1943
Le lettere, scritte in gran parte nel campo di Westerboek, che ci permettono di udire la voce di Etty fino all'ultimo, fino a una cartolina gettata dal treno che la portava ad Auschwitz. -
Poemi e liriche
Dai giorni della sua breve vita fino ad oggi i versi di Puskin non hanno mai abbandonato la memoria della Russia. Tradurre Puskin è stato sempre considerato una prova durissima e della più alta importanza, come se dalla conoscenza di questo poeta dipendesse la conoscenza di tutta una civiltà letteraria. I poemi e le liriche raccolti in questo volume delineano un panorama di tutta la sua produzione poetica dal 1815 al 1837.