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Sotto falso nome. Verità e menzogna nella letteratura cristiana antica
Falsi vangeli, false lettere, false apocalissi, anche fra i libri del Nuovo Testamento, impiegati come armi per affermare alcune convinzioni religiose o per contrastarne altre. In questo nuovo volume Bart D. Ehrman ci conduce in un viaggio nei primi quattro secoli dell'era cristiana, mettendo in luce un altro aspetto di quella ""battaglia per le Sacre Scritture"""" di cui aveva già delineato i contorni nei Cristianesimi perduti: la pratica della contraffazione. Una storia di fede, dunque, ma soprattutto di libri falsi e di falsi apostoli, di imposture patenti e di mezze verità sullo sfondo turbolento e affascinante dei primi secoli cristiani."" -
L' altra genesi. Storia della fecondazione artificiale
Creare artificialmente la vita - un'utopia che ha sempre alimentato l'immaginazione umana - è divenuta una concreta realtà a partire dal Settecento, quando la scienza ha cominciato a investigare il meccanismo della generazione. In questo libro Emmanuel Betta ricostruisce la storia della riproduzione artificiale dell'uomo, dai primi esperimenti dell'abate Spallanzani alla messa a punto di soluzioni efficaci tra Otto e Novecento, fino agli sviluppi più recenti dell'ingegneria genetica, con particolare attenzione alla realtà italiana che ha avuto un ruolo importante in questa vicenda. -
I soggetti e i poteri. Introduzione alla filosofia sociale contemporanea
Il volume è un'introduzione ragionata alla filosofia sociale contemporanea. Esso raccoglie le voci europee e internazionali più rilevanti e propone un'articolata indagine delle linee più innovative e rappresentative della disciplina. -
Fonologie comparate. Suoni e lingue d'Europa, Cina e mondo arabo
Il volume analizza le strutture fonologiche di alcune lingue europee ed extraeuropee. Si rivolge a un pubblico di studenti universitari italofoni, senza una particolare familiarità con le procedure e la terminologia della linguistica moderna. Per conseguenza, si è cercato di dedicare particolare cura all'esposizione dei principi generali di analisi fonologica e, più in generale, linguistica. -
Il racconto. Letteratura, cinema, televisione
Il lettore di un romanzo, lo spettatore di un film o di una serie tv colgono nell'opera qualcosa che va molto al di là dei contenuti testuali. Il consumo di racconti frazionali implica un notevole investimento cognitivo, interpretativo, spesso però trascurato dalla narratologia classica. E ciò è tanto più vero nella contemporaneità, in cui un pubblico transmediale (cioè tutti noi) si avvicina alla narrazione forte di competenze che ibridano sistemi semiotici differenti. Tali sono le più evidenti novità metodologiche di questo manuale di narratologia. -
Filosofia del tempo. Il dibattito contemporaneo
Viviamo immersi nel tempo, lo abbiamo misurato con strumenti di crescente complessità, dalle clessidre agli orologi atomici, e ne parliamo nei modi più svariati. Ma che cosa è davvero il tempo e in che senso possiamo dire che esiste indipendentemente dalle nostre menti? Nel vivace dibattito su questo tema in corso tra i filosofi analitici, si contrappongono due punti di vista. Secondo la teoria A, più vicina al senso comune, è la differenza tra passato, presente e futuro a conferire oggettività al tempo. Per la teoria B, invece, sono relazioni quali la precedenza e la simultaneità a garantire l'oggettività del tempo, in sintonia con la teoria della relatività di Einstein. Il libro descrive e analizza la controversia, soffermandosi in particolare sulla versione della teoria A attualmente più discussa: il presentismo. -
Il buddhismo. Storia di un'idea
Quali sono, in prospettiva storica, le dinamiche che hanno condotto all'elaborazione della moderna nozione di ""buddhismo"""" favorendone, col tempo, l'introduzione nell'ambito del panorama religioso e dell'immaginario occidentali? Ricco di informazioni, il testo fornisce un'approfondita introduzione ad alcuni concetti chiave della dottrina buddhista e al modo in cui si è diffusa in Asia e in Occidente, offrendo numerosi spunti per ulteriori approfondimenti."" -
La religione a Roma. Luoghi, culti, sacerdoti, dèi
Quando ci accostiamo a quella che un po' semplificando chiamiamo ""religione romana"""", si ha l'impressione di imbattersi in un mondo esotico, per non dire selvaggio, fatto di riti, credenze e divinità che impressionano l'osservatore moderno in virtù del loro essere così antropologicamente distanti. Ma anche le cose della """"religione romana"""", per quanto bizzarre, marginali o lontane nel tempo, fanno parte integrante del grande libro dell'umanità, e come tali sono necessarie alla sua comprensione."" -
Furio Jesi. Mito, violenza, memoria
Furio Jesi (1941-1980) è stato uno studioso dalla straordinaria varietà di interessi, capace di ibridare discipline e di intrecciare temi anche distanti grazie a un'erudizione profonda, un'intelligenza sottile e una scrittura formidabile. Benché la sua opera sia molto apprezzata in ambiti che spaziano tra storia antica, letteratura e politica, l'impianto generale della sua riflessione rimane ancora poco noto. Il libro muove dalla biografia intellettuale di Jesi e affronta gli snodi più significativi della sua produzione mostrandone influenze, parentele, consonanze, problemi; attento alla filologia e alla ricezione dei suoi testi, intende illustrarne le ragioni di attualità e smontare l'immagine del genio isolato e incomprensibile per restituirlo al contesto intellettuale e al dibattito coevo, dai quali possa emergere la sua effettiva originalità. -
Tradurre il russo
Qual è il compito di un buon traduttore? Quali strumenti di lavoro sono necessari? In particolare, che tipo di problemi pone la traduzione dal russo in italiano? Quando è preferibile una traduzione letterale e quando una libera? Il testo, nel rispondere a queste domande, affronta alcuni concetti chiave, come l'equivalenza formale e semantica, la scelta lessicale appropriata al contesto, lo stile, presentando alcune tipologie testuali che esemplificano la diversità dei linguaggi e, di conseguenza, i vari approcci alla traduzione. -
Cligès. Testo francese a fronte. Ediz. critica
Il ""Cligès"""" è forse il capolavoro di Chrétien de Troyes: letteratura classica e contemporanea, scienza, politica, libero arbitrio e rivalutazione della donna, tutto è armonicamente amalgamato in una costruzione rigorosa impostata secondo i dettami della più avanzata retorica poetica. La narrazione scorre fluida e piacevole ma richiede una lettura attenta ai particolari celati nel testo, e la traduzione cerca di restituirne la profondità psicologica, l'ironia e l'eleganza compositiva, mantenendone, nei limiti del possibile, anche alcuni significativi artifici retorici."" -
Il tiranno e l'eroe. Storia e mito nella Grecia antica
Le prime attestazioni di ""tiranno"""" nella Grecia arcaica mostrano che il significato originale del termine è """"signore assoluto"""". Egli può piegarsi alla massima ammirazione come alla massima esecrazione. Il bifrontismo della parola si riflette nella carriera dei personaggi storici ai quali l'appellativo subito aderisce. Le vite dei tiranni si snodano attraverso passaggi ricorrenti che ricalcano la biografia dell'eroe del mito: predestinazione e infanzia marginale; prova di accesso al potere; abnormità erotica; attività di predazione e di fondazione; tragedia familiare del potere e morte eccezionale. Al curriculum dell'eroe il tiranno associa il tratto morfologico che connota i protagonisti del mito: la predisposizione all'eccesso e alla dismisura nella violenza e nell'intelligenza, nell'amore e nell'odio, nel bene come nel male. Il tiranno parla la lingua del mito. Tra apoteosi e maledizione, sacralizzazione del potere e sacrilegio istituzionalizzato, vecchio e nuovo ordine, la figura del tiranno si colloca alla confluenza tra fatti storici e propaganda, schemi di civiltà e archetipi del potere."" -
Forme letterarie della filosofia
La filosofia non è un genere di scrittura, come suona una frase troppo spesso ripetuta, ma molti generi differenti tra loro. La storia della filosofia è una storia di dialoghi, trattati, lettere, commenti, saggi, autobiografie, aforismi, racconti, romanzi, dizionari, enciclopedie. In ognuno di questi generi la filosofia ha prodotto alcuni capolavori, e in certi casi - pensiamo al dialogo o all'autobiografia - sono stati proprio i filosofi a dare un contributo decisivo alla creazione del nuovo genere. In questo volume alcuni tra i migliori studiosi italiani di filosofia (Maria Bettetini, Riccardo Chiaradonna, Franca D'Agostini, Paolo D'Angelo, Elio Franzini, Carlo Gentili, Maddalena Mazzocut-Mis, Roberto Pujia, Emidio Spinelli, Franco Trabattoni) ricostruiscono la nascita e le vicende delle forme nelle quali si è espressa la ricerca filosofica, mostrando come letteratura e filosofia abbiano continuamente intrecciato le loro strade senza annullare ciascuna la propria specificità. -
Ottocento inquieto e misterioso. Romanzi popolari e altri scritti dimenticati della letteratura italiana
Ottocento inquieto e misterioso: due aggettivi che nascondono opere assai diverse fra loro, ma tutte ""minori"""", sconosciute o dimenticate, e tuttavia spesso best seller dell'epoca. Per lo più romanzi ancora intriganti, perché """"misteriosi"""", ambientati in quartieri e luoghi malfamati, abitati da briganti, ebrei, malfattori, prostitute, operai; ma anche nei sontuosi palazzi in cui l'eros si traduce in crimine. I temi aggreganti sono ancor oggi attuali: . i misteri, l'altro, il diverso - in particolare l'ebreo -, inquieti esploratori di terre esotiche, fanciulle vittime e perseguitate, i prodromi del giallo; nell'insieme, un'umanità difforme, perciò perturbante il perbenismo borghese, quando la trama non è anche metafora della contemporanea situazione politica. Il volume si concentra su una cinquantina di romanzi italiani dimenticati e ingiustamente emarginati, dei quali offre talvolta una lettura analitica, quasi sostituto di diretta consultazione. Dal percorso offerto e dalla selezione degli autori e delle opere emerge un coacervo di temi, poi metabolizzati e sfruttati nel secolo successivo, e anche una letteratura non solo di transito, ma che già conosce la suprema arte accattivante capace di eccitare l'altrimenti asfittica realtà del comune lettore, trascinandolo nel vortice delle deviazioni d'ogni genere e specie."" -
Louis Hjelmslev. Fra lingua e linguaggio
Louis Hjelmslev è stato a lungo considerato esponente dello strutturalismo formalista, interessato a quell'algebra della lingua intesa come luogo d'insieme di combinazioni formali e d'astratte relazioni fra elementi. Oggi, la teoria hjelmsleviana può riemergere nella sua ricchezza, quella di uno strutturalismo dinamico che punti su due livelli: un'epistemologia analitica che rilevi la complessità degli oggetti linguistici e al contempo l'idea di una stratificazione dei processi semiotici e più in generale del senso. Tentando di sganciarsi dall'eredità storiografica e critica, il libro - che vuole porsi come un'introduzione al lavoro di Hjelmslev per specialisti e per studenti - intende restituire l'elasticità di un pensiero linguistico capace di guardare alla dinamica della produzione testuale e allo spessore e alla densità delle forme linguistiche. -
Il romanzo neostorico italiano. Storia, memoria, narrazione
I mutamenti epocali, che in questi ultimi decenni hanno trasformato gli strumenti e il modo di rappresentare il mondo, si riflettono anche sugli scrittori. Alcuni di loro sono tornati a guardare al genere del romanzo storico, riscoprendo il suo significato critico nei confronti della società. Ma per gli scrittori di oggi, quelli degli anni Zero, questo nuovo sguardo comporta nuove domande: quale rapporto esiste tra verità storica e finzione letteraria? Qual è il ruolo della letteratura nel sistema dei media? Si può riscrivere la storia da punti di vista oscurati e dimenticati? Di fronte a questi interrogativi, sembra che la scrittura di una contro-storia sia l'unica strada possibile per praticare una indagine romanzesca sul passato. La narrazione, così, si insinua nelle fessure della Storia ufficiale, intrecciando memoria e finzione. Il romanzo neostorico - che è metapop nei Wu Ming, oppure concentrato nello scandaglio degli abissi dell'inesperienza, come in Scurati, o ancora votato a portare alla luce le vicende degli oppressi dal potere coloniale nel romanzo postcoloniale - reagisce al costume postmodernista, ironico e citatorio nei confronti del passato, e converte le immagini del tempo in quella pratica politica che è la riscrittura della storia. -
Firenze e il profeta. Dante fra teologia e politica
Il nesso che stringe Dante a Firenze, oltre che nodo biografico spinoso e in parte irrisolto, è una risorsa primaria della Commedia da comprendere alla luce della tradizione culturale medievale. La riscrittura della storia moderna di Firenze nel poema risponde a parametri esemplari condizionati, pur nell'allontanamento, dal patrimonio memoriale cittadino, come dimostra il confronto serrato con la produzione cronachistica pre-villaniana. Di contro ad ogni presunto realismo, questo libro invita a leggere la Firenze dantesca come attualizzazione del paradigma medievale della civitas diaboli e insieme gli assestamenti di questa rappresentazione e delle ""autobiografie"""" di Dante come l'indice dell'assunzione della fisionomia profetica da parte dell'autore del poema. """"Firenze e il profeta"""" offre una visione dinamica della riflessione di Dante sulla sua città natale ma costituisce anche, resistendo al fascino delle ricostruzioni teleologiche, un osservatorio privilegiato sulle tensioni che attraversano globalmente la speculazione teologica e politica dantesca."" -
Conti e duchi di Urbino. Un epistolario inedito (secc. XV-XVII)
Il volume raccoglie l'edizione integrale di 157 lettere, che i conti e i duchi di Urbino inviarono ai vescovi di Cagli dal 1424 al 1624. Non ancora pubblicate e studiate in toto, le lettere cagliesi rappresentano un corpus documentario unico e prezioso, sia per ricostruire le linee evolutive della politica ecclesiastica dello Stato di Urbino, nella fase di transizione dalla Signoria al Principato, sia per conoscere il rapporto dialettico e simbiotico tra governanti e governati. L'autrice propone, quindi, un insieme di scritture e testi, nell'intento di dimostrare come la comparatio fra analisi (saggi storici introduttivi), contenuti (trascrizione) e forma (nelle riproduzioni) consenta di cogliere il significato integrale di queste testimonianze. La prima parte del volume, storico-introduttiva, ricostruendo le biografie degli scriventi Montefeltro e Della Rovere alla luce delle più recenti indagini archivistiche e bibliografiche, esamina la struttura e la produzione epistolare della cancelleria ducale urbinate e la politica ecclesiastica dei conti e dei duchi, attestata per ben tre secoli (XV-XVII) dall'epistolario cagliese. La seconda parte, invece, è incentrata sulla trascrizione delle lettere, per la maggior parte inedite, accompagnata da una sezione fotografica di 56 testi. -
Il pregiudizio del colore. Diritto e giustizia nelle Antille francesi durante la Restaurazione
Attraverso l'esame di materiale inedito rinvenuto negli archivi di Parigi, Aix-en-Provence e Fort-de-France, Fioravanti ricostruisce alcune vicende giudiziarie, svoltesi nelle Antille francesi durante la Restaurazione, che suscitarono un grande interesse ed ebbero notevoli conseguenze politiche rappresentando il centro del dibattito su diritto coloniale e schiavitù. Si sofferma poi su uno dei più importanti casi politico-giudiziari riguardanti schiavi e liberi di colore: l'""affaire Dreyfus nègre""""."" -
Wittgenstein, l'estetica e le arti
Wittgenstein ha colto alcuni nodi della riflessione sull'esperienza estetica, sull'arte e sulla cultura e dai suoi scritti continuano a originarsi nuove ricerche. Il volume raccoglie i contributi di specialisti europei (fra cui H. J. Glock, S. Majetschak, J. Schulte, A. Voltolini e W. Vossenkuhl) e giovani ricercatori su questi temi. L'obiettivo è anzitutto quello di offrire un quadro della presenza dell'estetica nello sviluppo del pensiero di Wittgenstein e di presentare il suo punto di vista, o un punto di vista wittgensteiniano, su alcune arti (musica, letteratura e poesia, arti visive, architettura) o su specifiche questioni in materia artistica. Inoltre, il testo fornisce alcune chiavi interpretative per comprendere la relazione che Wittgenstein sembra istituire fra estetica e filosofia ed esplora la produttività del suo pensiero per la discussione di specifiche questioni teoriche relative ad arti particolari.