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La voce e il logos. Filosofie dell’animalità nella storia delle idee
L’incontro con l’animalità è da sempre un momento chiave del fare filosofia: esso mette infatti la nostra identità di umani (come insieme di biologia e cultura, di corporeità e mente) a confronto con un “diverso” che da un lato stimola la percezione della nostra specificità, dall’altro ci intriga col gioco di analogie e somiglianze che dal piano emozionale risalgono fino al linguaggio. In questo senso, il tema di questo libro si collega a problemi oggi attualissimi non solo in ambito bio- e psicologico, ma anche e forse primariamente dal punto di vista della filosofia e della semiotica. Diciassette studiosi (alcuni noti e affermati, altri giovani ricercatori) aiutano il lettore a scrivere la storia dei modi in cui il pensiero filosofico e filosofico-linguistico ha affrontato “l’animale”, dai tempi di Aristotele e Epicuro fino a Cartesio e alla prima modernità, e poi oltre lungo tutto l’arco del Novecento fino ai dibattiti attuali sulla mente animale, sui risultati della primatologia, sulla misura in cui nozioni chiave come quelle di intenzionalità e di estetica possono essere utilizzate in riferimento agli animali non umani. Il libro (derivante da una ricerca di Ateneo della Sapienza, Università di Roma) è destinato a un pubblico di studiosi, insegnanti, studenti interessati alla storia della filosofia, alla semiotica e alla filosofia del linguaggio. Allo stesso tempo, biologi e psicologi trovano qui un quadro del modo in cui temi importanti del loro ambito di ricerca sono affrontati in alcuni rami dell’odierna ricerca umanistica. -
Marsilio Ficino interprete del «Parmenide»
Un programma di rinnovazione e di restituzione si annuncia nelle pagine dell'In Parmenidem, l'ultimo per composizione e il maggiore per ampiezza e profondità fra i commentari platonici di Marsilio Ficino. La sua filosofia — che si autoconcepisce come una pia philosophia ovvero una docta religio — intende essere una ricerca tanto storica quanto ermeneutica (ovvero interpretativa) in senso originale, volta a mostrare l'accordo della sapienza filosofica con la verità rivelata propria alla religione cristiana. Costituisce una idea peculiare e qualificante di questa filosofia quella della convenienza (nel senso specifico del venire-con) della filosofia platonica con la dottrina cristiana. Propria ai prisci theologi, intravista dal venerando e terribile eleate, quella dell'Uno è verità eminente che si ritrova in Platone e che lo pseudo-Dionigi conferma. Tale idea fondante si manifesta inoltre come un pensiero `architettonico': non solo nel senso che è a partire da questa idea che il filosofo costruisce e sviluppa tutta la sua interpretazione della filosofia di Platone, ma anche nel senso del riconoscimento di una dimensione organizzante il reale. Secondo la traccia profonda sviluppata nell'In Parmenidem è proprio mediante l'individuazione della dimensione strutturale dell'universo che l'anima umana, di per sé commista al molteplice, può fare ritorno all'Uno come al proprio Principio. -
La media education nella scuola multiculturale. Teorie, pratiche, strumenti
Nell'odierna scuola multiculturale la media education può rappresentare un potente strumento di promozione del pensiero critico, dell'espressione creativa e della partecipazione democratica degli studenti. Tuttavia, affinché la media education possa declinarsi concretamente in una pratica significativa di educazione alla cittadinanza sono necessari un maggiore riconoscimento della sua rilevanza sul piano delle politiche educative, un ripensamento dei suoi strumenti in chiave interculturale, una progettazione della didattica mediale particolarmente attenta all'inclusione degli allievi svantaggiati e una formazione sistematica del corpo docente all'insegnamento in classe della media literacy. Attraverso il resoconto analitico dei risultati del progetto ""Media education for equity and tolerance"""" (Erasmus Plus, 2016-19), questo volume offre strumenti teorici e metodologici per la progettazione della media education in contesti multiculturali e indicazioni utili per generare percorsi di apprendimento socialmente situati."" -
La filosofia attraverso il prisma delle culture. Dialoghi con Maurizio Pagano
Il volume, pubblicato per la conclusione dell'insegnamento universitario di Maurizio Pagano, affronta in dialogo con lui i temi principali che hanno orientato la sua ricerca. Il mondo globale, fortemente segnato dal pluralismo culturale e religioso, sollecita un ripensamento della filosofia: nasce di qui la proposta di una ermeneutica capace di varcare i confini dell'Occidente, entro i quali si è sviluppata finora, e di svolgersi secondo una linea che unisca l'interpretazione con l'argomentazione razionale. Risulta così centrale la domanda sulla verità e la riflessione sull'universale, che non va opposto al particolare, ma considerato nella sua relazione sempre rinnovata con il concreto. Punto di riferimento fondamentale per questa ricerca è la filosofia di Hegel: al cuore del suo pensiero sta, secondo la lettura di Pagano, la relazione e l'intreccio tra la dimensione logico-universale e l'interpretazione dell'esperienza, anzitutto di quella religiosa. Il tema del pluralismo culturale, il rapporto tra filosofia e religione, l'interpretazione dell'esperienza religiosa, con le connesse questioni del male, della violenza, del radicamento, dell'ospitalità e del dialogo, delineano l'orizzonte più vasto entro cui si collocano le ricerche sopra descritte. Sui temi della prima parte intervengono Giovanni Ferretti, Claudio Ciancio, Ugo Perone, Gerardo Cunico, Enrico Guglielminetti, Alessandra Cislaghi, Alessandro De Cesaris e Giuseppe Nicolaci. Nella seconda i temi hegeliani sono sviluppati da Leonardo Samonà, Paolo Diego Bubbio, Juan José Padial, Haris Papoulias, Roberto Morani e Mario Farina, mentre nella terza parte intervengono Giuseppe Riconda, Adriano Fabris, Kurt Appel, Francesco Tomatis, Luca Ghisleri, Iolanda Poma, Silvia Benso e Aldo Magris. Nella Prefazione Gianluca Garelli e Graziano Lingua delineano un profilo dello studioso, che nella Postfazione riprende e rilancia i temi emersi nella discussione. -
Il calcolo estetico di «Cosi parlò Zarathustra»
La grande e discussa questione sul valore filosofico dello Zarathustra di Nietzsche tiene occupata la ricerca nietzscheana da decenni. Secondo Claus Zittel se ne verrebbe a capo andando ad indagare le forme estetiche della sua rappresentazione. E questo non per una pura ragione di forma o di gusto, né per dare ancora una volta la visione di un Nietzsche ambiguo e poco preciso filosoficamente perché “distratto” dalla poesia. Claus Zittel ambisce a collocare con maggiore esattezza la ricerca della rappresentazione estetica del testo forse più controverso delle opere nietzscheane e fonda la sua interpretazione sul fatto che, conciliando considerazioni di tipo letterario e filosofico, gettando luce le une sulle altre, si raggiungono dei risultati che si allontanano da quelli ottenuti dalla ricerca separata delle due discipline. Così parlò Zarathustra non costituisce una ricaduta su posizioni antecedenti a quelle critiche da parte di Nietzsche, bensì ne dimostra la trasformazione riuscita e coerente in una nuova forma estetica. La critica estetica toglie altresì il terreno sotto i piedi a quelle interpretazioni che, in particolare, si dedicano alle presunte dottrine o miti dell’ultimo Nietzsche, come quelle del superuomo o dell’eterno ritorno. -
Filippetto de Marinis
Filippetto de Marinis, unico figlio maschio di Giovan Andrea, marchese di Genzano e principe di Striano, a 21 anni aderì alla Repubblica Napoletana del 1799, ricoprendo incarichi importanti inizialmente come sergente nella Guardia Nazionale e poi come tenente nella compagnia di Niccolò Pacifico e, soprattutto, come aiutante di campo del generale Pasquale Matera. Fallita quella esperienza dopo solo sei mesi di vita, fu arrestato, processato e condannato alla decapitazione, che fu eseguita il 1° ottobre a Napoli, in piazza Mercato. In questo libro Michele Battaglino, servendosi di documenti inediti, ne ricostruisce ampiamente le vicende biografiche e l'attività politico-militare. -
Perspectives on autism. Spectrum Disorder
This book represents one of the intellectual outputs of the European project “Innovative Academic Course on Integrative Interventions for Children with Autism Spectrum Disorders – IACIIC-ASD” (KA2 – Cooperation for Innovation and the Exchange of Good Practices – KA203 Strategic Partnership for Higher Education), which lasted from 2017 to 2019. The coordinator of the project was the West University of Timisoara (Romania), and the partners were the Sveuciliste u Zabrebu Educacijsko-Rehabilitacijski Acijski Facultet (Croatia), and “Lucian Blaga” University of Sibiu (Romania) and Università degli Studi di Firenze (Italy). Autism Spectrum Disorder (ASD) refers to a group of complex neurodevelopmental disorders characterized by repetitive and specific patterns of behavior and difficulties with social communication and interaction. At international level, the theme of ASD has received particular attention in recent years from the point of view of educational policies and educational institutions, from which the need to take stock of this issue at European level. The book is structured in three parts: the first one is theoretical, the second one includes contributions concerning specific aspects of ASD, and the third gathers some studies emphasizing the national contexts. Loredana Al Ghazi, Dr., is a senior lecturer at Educational Sciences Department, Faculty of Sociology and Psychology from West University of Timisoara, Romania. She has BA in Psychology, MEd in Special Education and PhD in Psychology. She is a licensed expert psychologist in special education, clinical psychology, educational psychology and counselling. She is the cofounder and Director of the University Clinic for Therapies an Psycho- pedagogical Counselling. Her professional, academic and scientific activity is focused on educational and therapeutic approach of person with TSA, well-being, developmental psychology and existential therapy. She is author and co-author of several books and articles on these topics and has developed and conducted trainings for teachers and specialists from educational field. Tamara Zappaterra, Ph.D., is Associate Professor in Teaching and Special Pedagogy at the Università degli Studi di Ferrara, previously at Università degli Studi di Firenze. She has been a member of the Board of the Italian Society of Special Pedagogy (SIPeS). She collaborates with the Ministry of Education (MIUR), as a member of the scientific committee to train teachers and educators on the issues of inclusion. Her research concerns pedagogical and didactic topics on the subject of disability and inclusion. Among her last publications: La dislessia (with L. Trisciuzzi, 2014); Disturbi Specifici di Apprendimento all’Università (co-edited with S. Zecchi and G. Campatelli, 2016); Children’s play. Multifaceted aspects (co-edited with S. Besio, 2018). -
Les métamorphoses de l'aliment. Les frontières entre les aliments, les médicaments et les cosmétiques
“Les métamorphoses de l'aliment. Les frontières entre les aliments, les médicaments et les cosmétiques” propone un viaggio di esplorazione intorno e a partire dalla nozione di alimento. L'opera s'interroga sulla pertinenza della costruzione di frontiere fra gli alimenti, i medicinali e i cosmetici alla luce delle conoscenze giuridiche e di quelle di altre discipline scientifiche e sui rapporti tra ciascuna delle categorie. L'insieme dei contributi presenti nel volume mostra la dinamica in permanenza instabile del concetto di alimento la cui vera natura risiede in un processo di metamorfosi permanente. Son presenti alcuni contributi in inglese e italiano. -
Intertestualità. Testo e mondo a partire dalle variazioni
Rispetto allo Studio dal ritratto di Innocenzo X di Bacon, il Ritratto di Innocenzo X di Velasquez rappresenta senz'altro una ""fonte"""", tuttavia lo """"studio"""" di Bacon non è una semplice copia a causa di una variazione che è un'interpretazione creativa, tanto che il lavoro di Bacon rappresenta esso stesso un'opera d'arte. Ciò che differenzia l'opera di Bacon da una qualunque riproduzione del Ritratto di Innocenzo X deriva, così, dall'analisi delle variazioni e da ciò che esse hanno di nuovo e creativo. Esse si costituiscono, dunque, come nuova possibilità interpretativa. Quest'esempio, proposto nell'Introduzione, mostra che attraverso l'intertestualità s'intende approfondire la relazione tra linguaggio e realtà, al di là della sfera filologico-letteraria che le è propria verso quella filosofica. Il reale è pensato come testo da interpretare, in una forma del tutto nuova rispetto all'ermeneutica o alla logica. Se, in generale, i paradigmi interpretativi si sono sempre caratterizzati per la ricerca di invarianti e tratti comuni, questo tipo di intertestualità si basa sulla ricerca delle variazioni, di tutti quei tratti che costituiscono l'irriducibile specificità dell'oggetto d'indagine."" -
Predella (2018). Ediz. bilingue. Vol. 17-18: New Research on Art in Fifteenth-Century Naples-Nuove ricerche sull’arte del Quattrocento a Napoli
IntroductionThis special issue of Predella grew out of a pair of linked sessions held at the annual meeting of the Renaissance Society of America in Boston in spring 2016. Organized by Adrian Bremenkamp and Nicole Riesenberger and chaired by Nicolas Bock and Tanja Michalsky, the sessions addressed fifteenth-century Naples and the city’s role as an artistic center within the overlapping contexts of style, patronage, networks of exchange, and historiography. Together, the presented papers and ensuing discussions formed a stimulating response to and further complication of the topics and themes treated in the seminal Import/Export: Painting, Sculpture and Architecture in the Kingdom of Naples, 1266-1713, a special issue of the journal Art History edited by Janis Elliott and Cordelia Warr that emerged from a trio of sessions at the Renaissance Society of America in San Francisco in spring 20061. In the ten short years since 2008, when Import/Export appeared in print, the field of Neapolitan studies has seen a veritable boom, especially in work that sets Naples in a broader geographical context and positions the city as a node in ever-shifting networks of artists, patrons, iconographies, typologies, and styles. -
L'essere come «dynamis». Heidegger interprete del «Sofista» di Platone attraverso Aristotele
Il volume si propone di analizzare l’incidenza del pensiero platonico e di quello aristotelico su alcuni aspetti della filosofia di Heidegger. Nel suo commento al Sofista di Platone il filosofo tedesco arriva a sostenere che una comprensione autentica del pensiero in esso contenuto richiede di appellarsi ad Aristotele. In questo modo Heidegger finisce per iper-interpretare il testo platonico applicandogli consapevolmente categorie di matrice aristotelica. L’esito teorico di una simile operazione consiste nella determinazione del Dasein in termini di motilità (Bewegtheit) della vita. In questo senso, la vita risiede nella possibilità dell’uomo di autoprogettarsi e di scegliere il come della propria esistenza. -
Tuttomondo di Keith Haring. La nascita della street art a Pisa. 1989-2020
«In questo murale ho disegnato tutto quello che riguarda l'umanità… è fatto di simboli delle differenti attività umane, è una sintesi delle problematiche della vita di oggi. Non mi sono dedicato unicamente alla vita degli uomini ma anche alla vita degli animali, ecco perché vedete delfini, scimmie e altro. È un affresco della Vita in generale». Così Haring descriveva Tuttomondo, il suo testamento spirituale, una celebrazione della vita umanamente gioiosa e un messaggio etico globale rivolto a tutti, nessuno escluso. Grassi e Pasqualetti ci guidano alla scoperta di uno dei più grandi capolavori del '900, un inno alla gioia donato dall'artista alla città di Pisa perché fosse ammirato da tutto il mondo. Testimonianze inedite e interventi autorevoli ci aiuteranno a rivivere quello che è accaduto in quella settimana nel giugno del 1989 e comprendere le sorti successive del murale. -
Il soffitto dell'antico ospedale San Matteo di Pavia. Indagini sulla struttura e sul suo stato di conservazione
Il soffitto dell'antico ospedale San Matteo di Pavia risale al XV secolo. Si tratta di un tipico soffitto a travi e cassettoni tardo medievale, possente nella struttura e arricchito dalla decorazione pittorica nelle tavolette che chiudevano ai lati l'orditura. Nel volume sono raccolti gli esiti delle indagini condotte sulla struttura lignea tra il 2001 e il 2010. -
Le coorti nell'esercito romano di età repubblicana
Le coorti romane di epoca repubblicana costituiscono un vero e proprio enigma storiografico, a propria volta legato a importanti quesiti a proposito dell'organizzazione e della fisionomia militare generale delle armate di Roma. Questo libro riprende in esame la documentazione antica, tentando di risolvere il problema della nascita di questa unità tattica, e di definirne le caratteristiche in rapporto al più ampio contesto delle guerre di Roma dalle origini fino alle campagne di Giulio Cesare. In questo studio, che tenta di offrire un quadro coerente e completo delle coorti romane, alleate e pretorie, le teorie moderne sono rimesse in questione, per giungere alla formulazione di un'ipotesi fondata su una visione di lunga durata, che prevede una grande continuità negli eserciti romani repubblicani, sempre all'insegna della flessibilità tattica. -
Verità e narrazioni. Per una storia materiale del romanzo in Italia
"Verità e narrazioni"""" raccoglie i saggi sparsi di Carlo A. Madrignani dedicati al romanzo italiano. Nell'insieme compone un'indagine coerente, sia pure rapsodica, che privilegia la tensione storiografica a cogliere uno scenario ampio delle vicende letterarie. Così, in questi scritti la «grandezza dei minori» illumina un ambiente culturale e i dati materiali della produzione aiutano a comprendere le tendenze del gusto; allo stesso modo, nelle pieghe di biografie e vissuto privato si rivelano psicologie collettive, mentalità, immaginario. Madrignani opta per uno sguardo laterale e diffuso, dando voce ad autori e scritture di secondo piano: da Bini a Fogazzaro, da Gualdo a un «altro» Collodi, a un insospettato De Amicis, fino alla valorizzazione di epoche e forme trascurate come il romanzo del Settecento o quello parlamentare. Emerge la traccia di una storia del romanzo in Italia che, in sintonia con la specificità del genere, sollecita la discussione e il dubbio sulle verità ufficiali, dalla scomoda irruzione di idee illuminate alle irrisolte tensioni psicologiche di tanta narrativa del secondo Ottocento e del Novecento." -
An essay on the idea of comedy and the uses of the comic spirit. A critical edition
In An Essay on the Idea of Comedy and of the Uses of the Comic Spirit (1877) we find the authors, the books and the notes collected in the years of the long apprenticeship of George Meredith (1828-1909). There are many elements in common between the essay and the ‘prose experiments’ - The Ordeal of Richard Feverel and Evan Harrington - of the 1850s and 1860s: as at that time, there was the need ‘to free’ modern fiction from the romantic legacy and the rigidity of nineteenthcentury realism; as at that time, the desire was to give shape to a tension within the language of a surprising modernity. However, ambition was different then: in the mid-1870s, Meredith, even before publishing his most famous novels - The Egoist (1879), The Tragic Comedians (1880) and Diana of the Crossways (1885) - wanted to present a short story in the form of an essay. Precisely, An Essay on the Idea of Comedy, the history of the artistic formation of the last great Victorian. Stefano Bronzini is Professor of English Literature at the “Aldo Moro” University of Bari, Italy. He has already published a monograph on George Meredith ( Il calamo e la piuma , 1995). His research areas can be found in numerous publications ranging from the Shakespearean theatre, to the eighteenth- and nineteenth-century English novel (Defoe, Swift, Dickens, and Thackeray), from the literature of the Great War to twentieth-century North American fiction (Fitzgerald, Cummings, Dahlberg, Purdy), and on the minimalist literature of the 1980s. -
Spots of time. Lectures on the english literary tradition. Vol. 1
There are in our existence spots of time, / That with distinct pre-eminence retain / A renovating virtue. William Wordsworth This svolume is a collection of critical literary essays on eleven writers, and aims both to make a contribution to the study of English literature, and to offer a concise survey of the question of literary understanding. It approaches this question in a specific and systematic way, considering texts capable of speaking to all ages, capable of telling each one of us something important about ourselves. Spots of Time: Lectures on the English Literary Tradition is recommended for students of English literature, but it will be of considerable use also to those with an interest in some of the most important works of the English literary canon. The essays include: “Marlowe”, “Shakespeare”, “John Donne”, “Samuel Johnson”, “Wordsworth”, “Keats”, “Tennyson”, “Swinburne”, “Victorian Women Poets”, “T. S. Eliot”, “Pound”. Words, English words, are full of echoes, of memories, of associations – naturally … they are so stored with meanings, with memories, that they have contracted so many famous marriages. Virginia Woolf -
Misurare la distanza. Note sul rapporto tra sguardo e verità nella filosofia moderna
La questione della vista riveste una particolare importanza in relazione al tema della verità: con la vista ci formiamo una rappresentazione del vero e proprio attraverso il modo in cui vediamo un oggetto, lo giudichiamo vero. Descartes costituisce un momento cruciale di effettivo trionfo di una teoria cognitiva fortemente modellata sul piano oculare, e l'oggetto dell'intelletto si esprime come una verità invisibile in sé in quanto verità mentale. Se davvero ""l'occhio vede senza discernere"""", l'oggetto si moltiplica, si disgrega e, sottoposto alla visione individuale, diventa segno di qualcosa di preesistente e invisibile. E le apparenti qualità dei corpi, distanza grandezza e proporzione, vengono distorte da un'evidenza che non prova la verità di quel che si vede. Gran parte del lavoro della filosofia contemporanea è stato dedicato a rispondere alla questione cartesiana del rapporto dell'immaginazione con il corpo, a partire dall'inquietante lettura foucaultiana delle Meditationes. Il nesso particolare-universale che, da Aristotele alla modernità, scaturisce da una teorizzazione cognitiva legata a categorie visive e rappresentative viene preso a prestito dalla filosofia contemporanea per individuare l'""""errore di Cartesio"""" e la mistificazione da questo ingenerata."" -
Documentare il trauma. L'Università Castrense di San Giorgio di Nogaro: saperi e immagini nella Grande guerra
Il volume presenta i risultati del progetto di ricerca Documentare il trauma. Per un archivio digitale dell’Università Castrense di San Giorgio di Nogaro. Saperi, pratiche, immagini nella Grande guerra (1916-1917), dedicato a un caso poco conosciuto di storia locale, ma di più ampia rilevanza, esaminato in una prospettiva interdisciplinare. Attraverso la ricerca sul campo, la sperimentazione clinica e la creazione di reti professionali e interpersonali, l’esperienza inedita della Castrense ebbe ricadute significative non solo sulla medicina militare e sul servizio sanitario di guerra, ma più in generale sulla sanità e la cultura italiana ed europea del primo dopoguerra, nonché sull’elaborazione del concetto di trauma bellico. -
La voce remota. La fiaba, l'infanzia, l'eredità delle storie
Il volume si interroga intorno all’intenso legame che coinvolge l’infanzia, la fiaba e la letteratura per l’infanzia, il cui patrimonio riunisce il fiabesco dell’oralità con le grandi raccolte di fiabe popolari e letterarie. In una prospettiva metodologica di scavo ermeneutico si indaga la complessità della fiaba con orientamento interdisciplinare mettendo in rilievo lo spessore culturale, letterario, storico e pedagogico dell’incontro tra fiaba e infanzia. La ricerca rivolge sostanzialmente un invito a porsi in ascolto della voce remota della fiaba, a non dimenticarne il suono e il discorso, a non cadere ignari nell’amnesia dell’antico narrare che risuona nelle fiabe e nei miti, storie che non si è certo concluso di studiare vista la loro origine nella profondità del tempo, dello spazio e del senso di quei significati ontologici che contengono le domande filosofiche racchiuse nel fiabesco. Una voce che giunge da strati di tanti passati di cui l’immaginario è pregno, ed è di questa permanenza nel mutare progressivo delle narrazioni che anche lo studio della letteratura per l’infanzia ha bisogno di occuparsi per non cedere alle malie di un presente assoluto, privo della potenza metaforica dell’Inattuale. Una voce che vuole salvare la forza simbolica di storie inattuali e per questo sempre rivelatrici dei dilemmi umani. Prefazione di Emy Beseghi.