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Lector in aula. Didattica universitaria della letteratura
Insegnare “la letteratura che cambia” è l’oggetto e la sfida di questo volume. Insegnare la letteratura della modernità, che si è definita e sviluppata all’insegna del mutamento di forma e di statuti, grazie al confronto con differenziati e molteplici orizzonti comunicativi, sistemi di produzione e circolazione, pubblici; insegnare che la letteratura ci cambia, come può cambiarci; formare, attraverso lo studio universitario, a una lettura letteraria “aumentata”, analitica, risonante, duttile, consapevole. I saggi qui raccolti tracciano una mappatura articolata di nodi problematici centrali per la costruzione oggi di una didattica della letteratura italiana contemporanea, secondo quattro aree di discorso: configurazione del campo disciplinare (periodizzazione, spazi dell’esperienza di scrittura e lettura, dinamiche di interazione fra generi, linguaggi e tradizioni), metodi del leggere e dell’interpretare (il commento, la scrittura critica), strumenti (dai più tradizionali e consolidati, come il manuale, a quelli più nuovi, meno praticati, in dialogo vivace con un mondo culturale sempre più fatto di immagini e modellato dalla rete, come le mappe, le fotografie, le visualizzazioni e altri dispositivi delle digital humanities), contesti (la diversa declinazione richiesta alla disciplina dai differenti tipi e livelli di corsi di studio, l’attuale paradossale stato di esclusione della letteratura italiana contemporanea dall’impianto istituzionale del percorso di formazione degli insegnanti). -
Lirica e destino. Il libro di poesia nella Spagna del Novecento
Da un lato il 1898, anno del desastre, con la sua enorme portata simbolica, dall’altro il 1939, anno del conflitto civile: sono gli emblematici termini cronologici entro i quali si ambienta il presente studio, che intende coniugare le questioni teoriche legate all’assetto strutturale del libro di poesia con il problema della costruzione dell’idea di nazione, centrale per il destino moderno della letteratura spagnola. È, infatti, a partire dall’ultimo scorcio dell’Ottocento che nella penisola iberica si definisce, in modo forse più spiccato rispetto al resto d’Europa, l’urgenza di una riflessione sull’impegno della lirica, non solo nei confronti della crisi e del ristagno culturale, ma anche rispetto ai modelli tradizionali. A quest’altezza cronologica, il libro di poesia, conquista definitiva della soggettività, si presenta, proprio per la sua natura altamente formalizzata, come uno dei principali dispositivi di promozione e di costruzione di discorsi che intendono coniugare il tema dell’autobiogra a e dell’autorialità poetica con la riflessione sul presente, stringendo insieme il soggetto con la nazione, o in altre parole, il destino singolare con quello generale della comunità. -
Luzi e lo sguardo dell'arte
«La pittura per me – ha dichiarato Mario Luzi – è come la parola». Il rapporto di Luzi e della sua poesia con le arti figurative si configura precocemente come un rapporto strettissimo di condivisione e di scambio, di complementarità di dicibile e visibile. Il volume illustra alcuni episodi salienti di un'esperienza dell'arte rivelatasi per il poeta esperienza conoscitiva fondante, vissuta a contatto diretto con i protagonisti della cultura artistica contemporanea e nel dialogo continuo con la grande tradizione figurativa della sua terra toscana. -
Pan all'ombra dei flauti
È possibile un mondo migliore? Quale umanità è uscita dagli ultimi, ""lunghissimi"""", cento anni di storia? Quale rapporto tra l'uomo e la natura? Sono proprio questi, gli interrogativi che muovono la narrazione per immagini del libro di Mauro da Caprile. L'autore ce ne suggerisce una possibile soluzione attraverso un percorso, in parte storico ed in parte simbolico, sviluppato come un """"graphic novel"""". L'ultimo secolo di avvenimenti costituisce l'orizzonte temporale, in buona parte anche autobiografico, scelto da Mauro per la sua riflessione per immagini. Ne vengono ripercorsi molti momenti e snodi significativi: le due guerre mondiali, i totalitarismi – in primis il Fascismo – la ricostruzione ed il cosiddetto """"boom economico"""" del secondo dopo guerra italiano, la """"cortina di ferro"""" ed il mondo diviso tra le due superpotenze USA e URSS, la globalizzazione economica e culturale, le devastazioni ambientali, i nuovi mezzi di comunicazione di massa, la digitalizzazione. Si tratta di un percorso visivo e didascalico coinvolgente, di un'avventura nel tempo e nello spazio, al confine tra sogno e realtà. Evocazioni mitologiche, scenografiche storiche e di fantasia, costituiscono il linguaggio di Mauro da Caprile. La luce, l'armonia cromatica ed il ritmo, rendono visionaria e fantastica la narrazione. Per compiere questo viaggio, all'interno del quale si compenetrano e si mischiano le esperienze, le emozioni del vissuto e del mondo interiore dell'autore, con i fatti storici e sociali, Mauro ha scelto due protagonisti simbolici; due motori della narrazione: il dio Pan della mitologia classica e Peter Pan, il personaggio nato dalla penna del romanziere scozzese James Barrie. Pan o Fauno è un'ancora gettata verso la classicità, riferimento sempre presente nella nostra cultura di italiani; una spinta a cercare l'equilibrio, la rassicurante evidenza delle nostre radici."" -
La cerco ancora
Una figlia che la madre riconosce d'avere avuto per caso, quando proprio non se la aspettava e per di più in tempo di guerra e in un paese straniero, passati i cinquant'anni le pone una domanda: ""Come mai, mamma, in tanti anni che abbiamo trascorso insieme, non c'è mai stato qualcosa di me che ti sia piaciuto, che tu abbia condiviso o anche solo accettato senza giudicarmi male e senza irridermi?"""". La madre una risposta ce l'ha, e non esita a darla: """"Cosa vuoi che ti dica, mi sei antipatica"""". Il giudizio è categorico e la figlia se lo aspettava, lei troppo simile al padre, troppo legata a lui, ma non riesce a liberarsi del passato. E un giorno che vuole salutarla per tornare a casa la madre la trattiene, e finalmente le dice: """"Ho capito che sei la più buona e la più intelligente delle mie figlie, ma ricordati che riconoscerlo alla mia età è segno di intelligenza"""". Ha compiuto novant'anni, e ora non c'è più niente da dire, è tutto chiaro, ma lei, che ha continuato a scavare nel groviglio del suo passato, è arrivata a riconoscere di essere simile alla madre che non c'è più e per questo la ricorda e la cerca ancora..."" -
Operazione Zurigo. Una storia vera
Il 27 settembre del 1915, poco dopo l'ingresso nel conflitto mondiale da parte dell'Italia, la più bella e potente nave della Regia Marina cola a picco nel mentre è ancorata nel porto di Brindisi portando con sé quattrocento cinquantaquattro marinai. Il due agosto dell'anno successivo la stessa sorte tocca alla Leonardo Da Vinci, alla fonda nel mar piccolo di Taranto con duecento quarantanove perdite. Misteriosi incidenti si susseguono su tutto il territorio nazionale distruggendo installazioni civili e militari. Il neonato Servizio Segreto Italiano è privo di uomini e risorse. Il delicato compito di scoprire chi si cela dietro questi sabotaggi è affidato al Tenente di Vascello Pompeo Aloisi. Con una squadra quanto mai eterogenea, formata da irredentisti, marinai e operai civili sceglierà la via più pericolosa ma anche la più radicale per portare a termine il suo compito. Una storia realmente accaduta più di cento anni fa. Una storia di eroi nazionali, una battaglia combattuta lontano dalle trincee della prima guerra mondiale. Una storia di spie e operai uniti dal patriottismo e dall'irredentismo che animavano un paese molto diverso da quello che oggi conosciamo. -
Ambiente e territorio. I parchi tra crisi e rilancio
Con questo libro, che raccoglie contributi dedicati non solo ai parchi, ma anche al rilancio di nuove politiche ambientali, la collana ""Le aree naturali protette"""" inaugura un nuovo percorso con l'obiettivo di contribuire a colmare il vuoto dovuto alla mancanza di una vera politica nazionale per la conservazione della natura e per le aree protette. Negli ultimi tempi chi ha avuto funzioni politiche o istituzionali in questo settore ha cercato di scaricare le proprie responsabilità sui presunti limiti della legge quadro (394/1991) e di presentare o suggerire proposte in contrasto con i suoi principi fondamentali. Il dibattito svoltosi nel corso della XVII legislatura, dove per fortuna quelle proposte non sono passate, ne è chiara dimostrazione. Dinanzi alle attuali politiche che stanno mettendo a rischio il futuro del pianeta non possiamo però continuare a considerare le aree protette come un ambito circoscritto e separato dal resto del territorio: con questo libro di critica e di proposta si intende andare in tale direzione e aprirsi a quanti - consapevoli che non è più sufficiente il lavoro di approfondimento di situazioni specifiche e di mera denuncia delle incapacità - intendono contribuire con il proprio bagaglio di idee a realizzare una nuova politica di gestione territoriale effettivamente sostenibile e in grado di valorizzare il ruolo strategico della conservazione della natura e delle aree protette."" -
Scenari urbani in trasformazione. Dialoghi interdisciplinari sul quartiere della stazione di Pisa
I quartieri delle stazioni sono da sempre uno spazio cruciale della vita urbana e, per la dinamicità che li caratterizza, rappresentano un punto di osservazione privilegiato delle trasformazioni delle città. Il volume fa il punto su un percorso di ricerca che ha avuto come oggetto il quartiere della stazione della città di Pisa. L’utilizzo di un approccio interdisciplinare ha permesso la decostruzione delle immagini stereotipate cui spesso rimanda il discorso politico e mediatico. Enfatizzare gli elementi di conflitto legati ai mutamenti dei quartieri delle stazioni impedisce di far emergere il potenziale positivo presente nella mixité che popola questo importante spazio urbano. -
Elena e le altre. Il lato oscuro della seduzione
La rivisitazione del mito di Elena diventa il punto di partenza per un'indagine sul fascino femminile ed in particolare sul suo lato più oscuro ed inquietante. Gli Autori lo fanno da psicopatologi proponendo una vera e propria “autopsia mitologica” volta a cogliere gli snodi critici del percorso mitologico di Elena. Nelle splendide immagini che il mito propone vengono messi in luce quei passaggi, segni ed anche “sintomi” che alludono a possibili ricadute cliniche e che oggi si possono ricondurre ad un particolare assetto di spettro autistico. L'opinione degli Autori è che sia proprio questo a dare a Elena quella “eccezionalità” che l'ha resa un'icona dell'incanto e della terribilità che compongono il fascino femminile. Capace di muovere le guerre come di far germinare la poesia; l'incanto come la sciagura. Elena è la Bellezza che si è fatta donna, con un in più di “fascino” che ne fa, a tutti gli effetti, un “eroe” del mondo antico. Dunque un essere eccezionale che va oltre i limiti dell'umano, verso il nuovo, il diverso ed il “divino”. Additando in questo una via di emancipazione e di elevazione all'umanità tutta, ma insieme rivelando i possibili aspetti di deficit e di inadeguatezza che vi si accompagnano e che magari vi sono ineluttabilmente connessi. L'indagine sul fascino è il cuore del lavoro con una particolare attenzione su quelle che possono esserne sia le vie psicogenetiche, sia gli effetti sulle persone su cui il fascino fa presa. Le vicende mitologiche di Elena vengono poi ricercate in due moderne “bellissime”, vere e proprie attualizzazioni della regina di Sparta: Hedy Lamarr, attrice e scienziata, “la donna più bella del mondo”, e Marilyn Monroe, la “dump blonde”, icona del fascino femminile nell'immaginario collettivo. -
Boccaccio pop. Usi, riusi e abusi del Decameron nella contemporaneità
Questa monografia ha come oggetto di analisi la presenza del Decameron nel Novecento e nel secondo Ottocento. Il proposito è quello di indagare il ruolo del capolavoro di Boccaccio, come pure la funzione di quello che, a buon diritto, può essere chiamato il “personaggio Boccaccio”, lungo il XX secolo, e sino ai nostri giorni. Per far ciò Marco Bardini esplora e discute molte di quelle opere d’invenzione (non soltanto letterarie, ma altresì filmiche, teatrali e musicali, in prima battuta; nonché i prodotti delle industrie culturali, sino alle prassi della controcultura e delle subculture, inclusi gli oggetti e le merci) che al Certaldese e alla sua opera maggiore si rifanno, o dichiarano, più o meno apertamente, di collegarsi. Il volume si apre con un repertorio di trecento schede. Esso registra un copioso numero di riscritture “boccacciane”, disposte in ordine cronologico dal 1849 a oggi. Sorta di praticabile galleria d’ingresso, l’archivio fornisce una prima descrizione del selezionato materiale di cui questa monografia intende trattare. Quindi, nella sezione centrale del libro si ragiona di tali riscritture – e di molto altro – secondo un’ottica tematico-culturale che prevede l’esame dei testi. E a conclusione, l’ultima parte raduna, oltre alle bibliografie, un’articolata serie di indici (dei nomi, delle novelle, dei personaggi, dei titoli, dei luoghi), che intendono dotare il lettore di un’ulteriore e più agevole porta di accesso alla monografia stessa. -
Raccontare la meraviglia. Saggi di estetica
José Lezama Lima è considerato una delle figure più influenti della letteratura latino-americana del XX secolo. La sua prosa è enigmatica, evocativa piuttosto che dichiarativa, barocca, a tratti scomposta; la sua scrittura, libera da ogni modello argomentativo prestabilito, percorre cammini espressivi inediti, volti a cogliere la complessa polifonia del pensiero umano. Attraverso tre saggi di estetica, scritti tra il 1957 e il 1968, si prova a ricomporre l'atlante di riferimenti, suggestioni, riflessioni sul tema dell'uomo di fronte alla meraviglia. Dall'esperienza dei cronisti delle Indie, uomini che ebbero il privilegio di vedere la natura inaudita e meravigliosa del Nuovo Mondo che si dischiudeva ai loro occhi, prende l'avvio una riflessione sulle possibilità di descrivere ciò che è nuovo e straordinario, su come raccontare l'incantesimo del mondo. La meraviglia si offre quindi agli occhi dell'uomo come una circostanza magica, un contesto, un locus caratterizzato dalla straordinarietà. È un mondo ancora da conoscere, «un paesaggio dove la natura non è ancora cultura» quando non esiste un canone da imitare o una tradizione retorica di cui potersi avvalere. -
Bourdieu va in città. Una sfida per la teoria urbana
Basandosi su tre decenni di ricerca comparativa su marginalità, etnia e penalità nella metropoli postindustriale, Loïc Wacquant offre una nuova interpretazione di Pierre Bourdieu come teorico urbano. Invita a esplorare la città attraverso la trialettica di spazio simbolico (le categorie mentali attraverso le quali percepiamo e organizziamo il mondo), spazio sociale (la distribuzione del capitale nelle sue diverse forme) e spazio fisico (l'ambiente costruito). In questa lettura, la sociologia topologica di Bourdieu fornisce gli strumenti, non solo per rinvigorire, ma anche per sfidare il canone degli studi urbani e per ridisegnarne il paesaggio teorico. Il volume formula un programma neobourdesiano per lo studio sociale della metropoli, che mette in primo piano il ruolo del potere simbolico e dello Stato e che ha l'obiettivo di cambiare il modo in cui i lettori interpretano Bourdieu e vedono la metropoli. -
Hierà kai Hosia. Antropologia storica e letteratura greca. Studi per Riccardo Di Donato
Il tratto unificante tra i saggi riuniti in ""Hierà kai Hosia"""" è rappresentato dalle relazioni che è possibile stabilire fra Antropologia storica e Letteratura greca, le due discipline menzionate nel titolo del convegno organizzato, nel mese di Febbraio 2018, presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Pisa, a venticinque anni di distanza dall'istituzione dell'insegnamento di Antropologia del mondo antico presso l'allora Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Ateneo pisano. Con l'avvio, da parte di Riccardo Di Donato, di quel corso universitario è infatti iniziata un'esperienza scientifica e didattica nuova, un modo innovativo e originale di leggere i testi del patrimonio letterario greco. Si tratta di un cammino fatto di relazioni scientifiche di lunga durata, cominciato agli inizi degli anni ‘70 e ancora in corso di svolgimento, in grado di intrecciare l'analisi dei testi e la storia della cultura, destinato a guardare già oltre l'antropologia storica del mondo antico, verso una storia culturale dell'antico. Il tema intorno al quale sono stati pensati i contributi qui raccolti riguarda tanto gli intrecci che nel corso degli ultimi cinque decenni si sono determinati tra i due ambiti scientifici evocati, quanto il rapporto tra questi intrecci ed il modo in cui la letteratura greca è stata insegnata. In questo volume, studiosi di letteratura e della civiltà greca propongono loro riflessioni intorno al rapporto tra forme dell'espressione, forme di pensiero e forme della realtà, nella Grecia di età arcaica e classica."" -
Abitare in Magna Grecia: l'età arcaica
Il programma di incontri e pubblicazioni ""Abitare in Magna grecia"""" nasce da una collaborazione tra il Parco archeologico di Paestum e il Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo dell'Università L'Orientale a Napoli: questo volume raccoglie le presentazioni del primo incontro di studio, tenutosi nel mese di marzo 2018 e incentrato sull'epoca arcaica. È uno dei temi più complessi fra quelli suggeriti dalla ricerca sull'edilizia domestica in Magna grecia e Sicilia, poiché, tranne che per significative ed eccezionali scoperte, è spesso difficile ricostruire con interezza le planimetrie stesse delle case o identificare la funzione delle stanze che le componevano, mentre, ancora più spesso, risulta quasi impossibile definire il contesto abitativo di cui quelle abitazioni facevano parte, impedendoci di riconoscere appieno il ruolo e il comportamento sociale di coloro che vi risiedevano. La ricerca archeologica negli ultimi anni ha tuttavia restituito nuovi dati e stimoli significativi sul tema dell'architettura domestica, delle dinamiche insediative e dell'urbanistica, nonché dei modelli sociali e politici che determinarono le forme dell'abitare sin dalle sue prime manifestazioni."" -
Heorté. Azioni sacre sulla scena tragica euripidea
Questo lavoro è dedicato all'intreccio tra azioni rituali e alcune tragedie euripidee. Più in particolare, l'oggetto delle ricerche che compongono il volume riguarda i modi, le forme e le finalità dell'evocazione, entro la rappresentazione tragica, di una festa (una heortè) o di una sequenza specifica di azioni sacre. All'interno delle tragedie, heortai e complessi rituali coerenti divengono oggetto di un'allusione indiretta, costruita attraverso la mediazione della voce corale e fondata sulla sollecitazione delle competenze rituali di ciascun cittadino, che partecipa in forme collettive alla dimensione religiosa, nel quadro di molteplici occasioni nel corso dell'anno. Si tratta di occasioni strutturate intorno a un ritmo irregolarmente cadenzato, ma caratterizzato da elementi di coerenza che trovano espressione, per gli Ateniesi, nel calendario che aveva inizio con il mese estivo di Ecatombeone. Ciascuno dei casi esaminati consente di osservare un aspetto specifico di una questione più generale, vale a dire l'esistenza di un codice comunicativo in grado di arricchire, ed in un certo senso potenziare, la dialettica esistente tra dimensione autoriale e ricezione degli spettatori. Fondamento comune di questo codice è la competenza rituale dei cittadini, da questi ultimi progressivamente assimilata con l'esperienza della cadenza, costante e irregolare, dei calendari festivi politici. -
Metafisica e immaginazione. Da Suarez a Vico
Quello fra metafisica e immaginazione è uno strano connubio. L'immaginazione è legata al corpo e ai sensi: come può far conoscere ciò che è incorporeo e sottratto alla percezione sensibile? Eppure Vico nella Scienza nuova parla di una «metafisica fantasticata» dai giganti dopo il diluvio, intrisa di corporeità e immaginazione, contrapponendola alla metafisica astratta dei filosofi, colpevole ai suoi occhi proprio di aver smarrito il nesso con la fantasia e l'immaginazione. Unendo metafisica e immaginazione, Vico prende le distanze da un lessico filosofico che era anche il suo. Come giunge a questa posizione? Quali sono le sue condizioni di possibilità storico-filosofiche? Quali le implicazioni per una ""scienza"""" della politica, della retorica, della storia? Questo volume prova a rispondere a tali domande. Lo fa a partire da quel Francisco Suàrez che Vico lesse con passione in gioventù, allargando poi l'indagine ad altri autori dell'età moderna: Locke e Spinoza, Galileo o Cartesio. Studiare il dibattito sul rapporto tra immaginazione, ragione e metafisica è anche una maniera di riflettere su cosa sia stata (o sia) la modernità filosofica e sul modo in cui Vico vi contribuì o vi appartenne."" -
La logica della Rivelazione. Trinità, incarnazione e comunità nel pensiero di Hegel
La Logica della Rivelazione è un'espressione che riassume la vita e il movimento del Dio trinitario, il Soggetto assoluto, che rivela se stesso. Il contenuto, l'oggetto, della religione cristiana è il medesimo della filosofia. Per Hegel l'Assoluto non è una vuota astrazione: Dio diventa un evento, entra nel tempo, si fa storia individuale, vita biologica che non esclude la dimensione naturale, perché in questa storia non viene meno l'assoluta devastazione, la morte, che però è altrettanto superata. Al proprio tempo, rivolto sempre più all'ateismo o all'impossibilità di cercare e conoscere l'Assoluto, Hegel risponde con una nuova interpretazione della verità della religione cristiana, la quale, pur mantenendo la sua integrità, deve essere compresa e rivitalizzata dal pensiero filosofico. Infatti, il concetto filosofico deve prendere sul serio il contenuto della religione cristiana affinché Dio venga posto nuovamente al vertice della filosofia come unico principio 'essendi e cognoscendi' del reale. -
Sophocles deperditus. Tradizione ed ecdotica dei frammenti sofoclei tra XVI e XVII secolo
Il volume prende in esame un versante della storia del testo di Sofocle sorprendentemente poco indagato, quello della “fortuna” editoriale, in particolare tra XVI e XVII secolo, dei frammenti del drammaturgo ateniese. Se i principali snodi della plurisecolare storia editoriale dei frammenti sofoclei sono noti, questo libro vuole contribuire alla riscoperta di tale vicenda a partire dai pionieristici progetti editoriali tardo-cinquecenteschi e seicenteschi, e al riesame delle istanze culturali che presiedettero alla raccolta e alla valorizzazione delle reliquiae sofoclee in una fase critica e affascinante degli studi classici. -
Pensieri migranti. Tra fraternità e ostilità
Nel linguaggio comune si è affermata la generica parola “migrante”, come si trattasse di un volo di rondini, che pure hanno un da dove e un verso dove determinato e, in ogni caso, stagionale. La mancanza dell’indicazione di provenienza e di destinazione, e-migrante e quindi immigrato, lascia in uno stato di irreale sospensione, ma chi emigra da un luogo vuole immigrare altrove. Il titolo del presente volume - Pensieri migranti - considera le istanze delle persone travolte dal dramma della fuga e insieme mette in luce le sfide culturali correlate a questo fatto epocale. Nella storia la devastazione della miseria ha tante volte ribaltato le sorti delle civiltà e anche il XXI secolo sperimenta la pressione della richiesta di condivisione come messa a rischio della propria identità, sino al paradosso del misconoscimento del valore della dignità umana. Per affrontare la contraddizione, occorre fare spazio innanzi tutto al pensiero, nella sua capacità di creazione del nuovo. Perciò questo libro raccoglie considerazioni che sono a loro volta in migrazione, tra molteplici aree disciplinari e tra contesti culturali differenti, alla ricerca della complessità da interpretare e delle ricchezze inedite da far rilucere. Il filo rosso che tiene unite queste pagine è la ragione del vivere comune, che chiede di conoscere e dischiudere spazi che ancora non ci sono, dove si possa fiduciosamente migrare. -
Poetry Vicenza. Festival di poesia contemporanea e musica 2020
La sesta edizione del festival ""Poetry Vicenza"""", nel 2020, ospita le letture di 23 poeti da varie parti d'Italia e d'Europa, un collegamento speciale dalla Cina, cinque mostre d'arte legate alla poesia, eventi su grandi protagonisti del mondo poetico del Novecento, una esclusiva finestra sulla poesia italiana contemporanea (in collaborazione con il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati di Ca' Foscari, Venezia), incontri per i giovani di cinque istituti superiori della città, e letture in palazzi istituzionali, gallerie d'arte e spazi culturali. Gli artisti coinvolti sono: Bruno Ceccobelli, Vanni Cantà, Giusto Pilan, Maurizio Gabbana, Giorgio Borroni, e Marina Marcolin. Anche quest'anno la musica è co-protagonista, non solo grazie a musicisti professionisti ma anche grazie a numerosi poeti che sapranno valicare il confine tra la poesia e la musica, trasformandosi in speciali interpreti e performer della parola.""